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Autore: yuzuki chan    04/07/2016    1 recensioni
La dolce e allegra ragazza dai grandi occhi blu e dai fluenti capelli dello stesso colore, in seguito ad un misterioso evento di tre anni prima risulta del tutto cambiata. Veste in nero, porta capelli corti e il suo cuore è ormai oscurato da una mancanza incolmabile... Eppure la visita di un piccolo amico potrebbe aiutarle a recuperare almeno parzialmente la luce che un tempo brillava nei suoi occhi?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gray Fullbuster, Happy, Lluvia, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Tu chiamale se vuoi, emozioni [Gruvia]'
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Il suono delle campane della cattedrale di Kardia giunse tenue al suo udito. Contò il numero di rintocchi fino a quando non smisero. Sei rintocchi... il che implicava le sei del mattino.

E così anche quest'anno era arrivato. Ogni volta temeva tremendamente questo giorno, sperava di poterlo cancellare dal calendario, di poter eliminare il ricordo dalla sua vita. Ma era evidente che questo non poteva accadere. Per questa ragione una volta provò a cancellare se stessa piuttosto che il resto del mondo. Ma era troppo debole e troppo legata a quei ricordi di vita allegra e spensierata per completare il suo atto. Quell'ultimo gesto, quello sguardo... mentre fissava l'acqua nera scorrere impetuosa sotto di se le sue ultime parole riecheggiavano feroci nella sua mente. “Io vivo in te”. E quell'esistenza che le era stata affidata era troppo pesante per poterla portare senza qualcuno al suo fianco, senza quella particolare esistenza al suo fianco. Così finì per relegare la propria vita passata in un angolo, un angolo che tornava dannatamente spesso a farsi sentire.

Si dice che sia tremendo non poter mai incontrare la persona della propria vita, quell'anima gemella che qualche forza superiore ci spinge ad amare e a voler proteggere con la nostra intera essenza. Ma chi la pensa così si sbaglia. La vera crudeltà è trovare quella persona per poi perderla, impotenti. Erano passati ormai tre anni da allora ma i suoi occhi di un blu ormai spento si misero nuovamente a luccicare di pianto ed il flebile sole mattutino che inizialmente illuminava la stanza andò a svanire. Fu allora che sentì un rumore sommesso provenire dalla porta dell'appartamento.

Si alzò e con la leggera vestaglia di tulle nero si avvicinò alla fonte del suono.

“Juvia...” sentì sussurrare da una vocina quasi infantile, ma che conosceva perfettamente.

La ragazza dagli ormai corti capelli blu aprì con dolcezza la porta, lasciando entrare il gattino blu all'interno della stanza.

“Spero di non averti svegliata... Il fatto è che non riuscivo più a resistere da solo... La gilda è intollerabile da troppo ormai, non sono più riuscito a metterci piede... Non appena ho saputo che eri qui a Magnolia io...” disse Happy senza guardarla negli occhi.

“Al mondo non interessa il dolore dei piccoli, al mondo interessa di preservarsi... E il costo di due vite umane non conta nulla rispetto all'umanità.” rispose lei, rimpiangendo all'istante le parole dette e mordendosi il labbro per essere diventata così distaccata. E' assurdo pensare come sia stata la mancanza e non la presenza del ghiaccio, elemento del freddo per antonomasia, ad averla fatta diventare gelida nell'animo. Eppure non è forse vero che la neve tiene al riparo la terra su cui si posa, riscaldandola e nutrendola, per poi darle la possibilità di rinascere? Mentre è il sole a seccare e succhiare via la vita ad ogni cosa?

“Juvia io...” le parole la riportarono al presente.

“Perdonami Happy... Io sono stata pessima e..”

“Non hai niente di cui scusarti!” la interruppe lui “In fondo quel che è successo...” la guardò, incapace di proseguire la frase, con i grandi occhi pieni di dolore condiviso e non di mera compassione dovuta.

“Happy...” disse lei e per la prima volta dopo tanto tempo una minuscola corda del suo cuore ormai senza vita vibrò leggermente e le fece prendere in braccio ed abbracciare forte il suo piccolo vecchio amico. “E' davvero bello rivedere un volto amico dopo tutto questo tempo...” aggiunse stringendolo forte a se.

Sentì il suo cuore battere insieme al proprio e a quel punto piccole salate goccie d'acqua presero a scendere dai suoi occhi, andando ad infrangersi sul pelo dell'ex compagno. Fu allora che notò la sua schiena. Non portava più il tenero zainetto verde che tanto lo distingueva e al di sotto di questo il marchio che li aveva legati non era presente, come era scomparso dalla sua gamba. A quella vista strinse ancora di più il piccolo e di fianco alla corda che aveva appena vibrato una lucina di speranza si accese. La speranza che qualcuno potesse veramente capirla, la speranza di non sentirsi più sola.

E sebbene odiasse ormai il fuoco, l'astro che di questi era formato, seppur velato ancora da molte nubi, tornò a brillare nel cielo.

 

 

 

~Nota dell'autore

Salve a tutti! Era tantissimo tempo che non provavo a scrivere una storia eppure ora eccomi qui! Tuttavia non mi sento più sicura come una volta, mi sembra di realizzare storie troppo pesanti, di voler enfatizzare troppo certe emozioni che probabilmente non sono in grado di descrivere e sentire troppo bene... Per questo vi chiedo un grosso aiuto con le vostre recensioni >.< Per il resto spero che questa piccola storiellina vi possa piacere e vi invito a seguirmi :) Spero di riuscire ad emozionarvi come alcune delle mie precedenti storie credo (e spero) abbiano fatto :)

Per ora salutoni e grazie per aver letto almeno questo piccolo prologo :)

Buona serata a tutti! :)

~yuzuki-chan

  
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