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Autore: Yasha 26    05/07/2016    4 recensioni
- E quindi pensi di fare del tuo meglio per impedire che Ren venga a conoscenza dei tuoi sentimenti, giusto? -
- Sì! Userò tutta la mia forza e la mia capacità! -
- Anche se ciò significasse vedere Ren innamorarsi di un'altra donna e sposarsi? Daresti comunque la tua benedizione con un sorriso? -
- Certamente. Raccoglierei tutto il mio orgoglio di attrice e tirerei fuori il migliore sorriso di cui sia capace. -
*
Da queste parole, tratte dal capitolo 202, nasce l'idea di questa storia talmente mielosa da cariare i denti, ma spero vi piaccia ^.^ (in caso contrario scapperò a Guam a cercare sirene e fate come Kyoko XD)
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kyoko Mogami, Ren Tsuruga, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il Ruscello delle Fate '
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“Quando il sipario si alzerà, che tipo di storia rivelerà? Ma ancora la scena non è pronta… ”
Skip Beat, Volume 34, Capitolo 202  - Interludio - 


 
Kyoko Mogami era sempre stata una ragazza determinata. Quando si prefiggeva un obiettivo, faceva di tutto per portarlo a termine.
Era stato così il giorno in cui aveva giurato vendetta a Shotaro Fuwa. Era accaduta la stessa cosa quando aveva deciso di entrare alla LME, strisciando perfino ai piedi di Sawara-san.  Altrettanta risolutezza l’aveva usata per la recitazione, lavorando duramente per essere quantomeno all’altezza dei suoi colleghi.
C’era, però, una cosa molto più importante che Kyoko si era ripromessa con assoluta fermezza, qualunque fossero state le conseguenze di quel gesto, anche se ciò avesse significato distruggerla del tutto:

 
Nascondere i suoi sentimenti a Ren Tsuruga!
 
Niente l’avrebbe fatta desistere da ciò, nemmeno vederlo con un’altra donna. Avrebbe fatto un bel sorriso e gli avrebbe augurato ogni bene, anche se, con molta probabilità, avrebbe malignamente augurato alla malcapitata di diventare grassa e calva in breve tempo.
Stava imparando ad accettare quel piccolo lato oscuro di sé che detestava; non poteva farne a meno se non voleva annientarsi da sola. Aveva capito che quei sentimenti negativi, erano la stessa faccia della medaglia dell’amore. Sapeva che avrebbe provato una profonda gelosia nei confronti della fortunata che avrebbe ottenuto le attenzioni di Tsuruga-san, tuttavia, non era a conoscenza del fatto che, la gelosia, non sarebbe stato l’unico terribile sentimento che avrebbe albergato nel suo cuore.
- Stop! Non va bene! Rifacciamola di nuovo Mogami-san! – urlò il regista, facendo sbuffare tutti. Era già la settima volta che l’attrice sbagliava la sua battuta in quella scena e avevano l’impressione che non sarebbe stata l’ultima.
- M-mi dispiace! Sono mortificata Konishi-san! – si scusò Kyoko, inchinandosi dispiaciuta.
- Riproviamo un’ultima volta! Oggi sembri con la testa fra le nuvole. – si lamentò l’uomo, sedendosi stancamente. E pensare che il suo amico Ogata, gli aveva tanto raccomandato la ragazza perché non riceveva mai un NG quando entrava nel personaggio assegnatole.
- Non so come scusarmi. Mi spiace! – continuò la giovane, cercando di non piangere.
- Va bene, va bene. Riprendiamo da quando Toshio prende la mano di Sayuri e le bacia il palmo. Pronti? Azione! – gridò il regista, mentre le telecamere ritornarono a inquadrare il viso dei due attori.
- Sayuri, ho capito di amarti fin dal primo giorno che ti ho conosciuto. Accetta il mio amore e diventa la mia ragazza. – disse lui, prendendo la mano della giovane e avvicinandola alle sue labbra per depositarvi un tenero bacio.
- Oh Toshio-kun… mi rende tanto felice sapere che… che mi a… a… - balbettò, incapace di concludere la sua battuta.
- Ami! AMI! Non è tanto difficile, dannazione! – sbottò arrabbiato il regista, fermando le riprese ancora una volta. - Basta! Ci rinuncio! Mogami-san, per oggi tu hai finito! -
- No aspetti! Sono sicura che se riprovassi… - tentò lei.
- No, lasciamo stare! Forse sei solamente stanca e hai bisogno di riposare. Vai a casa e rilassati. Domani riproveremo. – la congedò l’uomo, voltandosi poi verso gli altri membri del cast. - Takumi-san, passiamo alla scena della lite di Toshio con Yaya-chan. Lui viene schiaffeggiato dalla ragazza che andrà… –
Le parole del regista divennero un suono lontano per le orecchie di Kyoko che, lentamente, iniziava ad estraniarsi dal set.
Non ci riusciva. Non riusciva a pronunciare una delle battute più importanti della protagonista. Era una frase semplice la sua, in cui il suo personaggio, Sayuri, diceva di ricambiare l’amore del suo compagno di classe, ma lei, quel giorno, non riusciva proprio a farlo. Non era in grado di ricevere o ripetere la parola “ti amo” in quel momento, seppur per finzione.
“Quella foto mi ha sconvolto più di quanto immaginassi.” rifletté, lasciando infine gli studi con aria distrutta.
Stava male dalla sera prima quando, ad un programma di gossip che stava seguendo la proprietaria del Darumaya, era apparsa, in primo piano, la foto di Ren Tsuruga con una ragazza bellissima mentre entravano abbracciati in uno dei ristoranti più lussuosi della città. La conduttrice del servizio parlava di un probabile flirt tra i due, poiché quella non era la prima volta che il ragazzo veniva avvistato con la donna misteriosa. Lei, fasciata in un abito elegantissimo, era talmente bella da sembrare una Dea. Aveva lunghi capelli biondi, un fisico da modella  - probabilmente lo era, si disse -  e guardava Tsuruga-san con occhi pieni d’amore.
- E come si fa a non amarlo... – sospirò, mentre strisciava triste verso la sua bici per tornare a casa.
- Come si fa a non amare chi? – la fece sobbalzare una voce alle sue spalle. Si voltò e trovò proprio il protagonista dei suoi pensieri davanti a sé, col suo solito sorriso gentile.
- Tsu-Tsuruga-san! – esclamò, balzando indietro spaventata.
- Buona sera Mogami-san. Come stai? Non ci vediamo da un po’. – disse l’attore, che non la vedeva da qualche giorno a causa dei suoi numerosi impegni.
- Buona sera! St-sto bene! E-e tu? Come va il-il tuo nuovo fi-film? – farfugliò lei, completamente impreparata ad incontrarlo proprio quel giorno. “Eri l’ultima persona che avrei voluto vedere dopo ieri sera!” urlò nella sua testa, col cuore in tumulto.
- Procede bene. Ho quasi finito le riprese ormai, ma… Mogami-san, stai bene? Non hai una bella cera. Non è che ti stai ammalando? – chiese Ren, allungando istintivamente la mano per toccarle la fronte, poiché la vedeva col viso completamente arrossato.
- Sto bene! – affermò lei, scansando repentinamente la mano del ragazzo, che restò sorpreso da quel gesto.
- Sicura? – insistette perplesso.
- Sì, sicurissima! Sono solo un po’ stanca, anzi, se non ti spiace, andrei. É stato un piacere rivederti Tsuruga-san. Buona serata! – lo salutò Kyoko, dileguandosi alla velocità della luce e non dandogli neppure il tempo di rispondere.
- Ma che… - mormorò Ren, rimasto del tutto sconcertato dalla reazione della ragazza. Sembrava fosse fuggita via. Oltretutto, aveva respinto la sua mano come se avesse avuto paura, o peggio, disgusto.
- Eccomi Ren, possiamo andare. – lo informò Yukihito, raggiungendolo per andare al parcheggio a prendere l’auto. Notando l’amico imbambolato a guardare la strada vuota davanti a sé, parlò. – C'è qualcosa che non va? –
- No. – rispose ancora confuso. – Va tutto bene. – aggiunse, sorridendo gentile, ma in modo talmente forzato che il manager lo notò. Tuttavia evitò di insistere.
 
Raggiunto il ristorante, Kyoko si tuffò sul suo futon, stringendo il suo cuscino e lanciando un urlo contro di esso, per attutirne il suono.
Se c’era qualcosa peggiore della gelosia, scoprì, era la frustrazione.
“Maledizione! Perché dovevo incontrarlo?! La pelle sembra bruciare dove mi ha toccato! Non va bene! Non va affatto bene!” si tormentò, col cuore che martellava nelle orecchie.
Non si sentiva talmente agitata da quando aveva ammesso al presidente di essere innamorata del suo senpai. Da allora, era andata avanti cercando di non far trapelare le sue vere emozioni, nascondendo più che poteva le espressioni  - sicuramente ridicole, pensò -  del suo viso innamorato, ogni volta che lo incontrava. Non era facile, però, mantenere perennemente quella maschera e se n’era accorta pochi minuti prima, dopo averlo rivisto fuori dagli studi televisivi.
“Chissà se si è accorto che sono scappata. Che imbarazzo! Voglio morire!” piagnucolò, spingendo maggiormente la faccia contro il cuscino e sperando quasi di soffocare, per risparmiarsi la tortura di doversi alzare il giorno dopo, col rischio di rivederlo.
Fu così che si addormentò, e fu in altrettanta posizione che si svegliò, indolenzita e…
- Viva e orribile… - mormorò, osservandosi allo specchio e notando gli occhi gonfi.
Dopo aver passato la mattina a scuola, si diresse verso il set del dorama che stava girando. Avrebbe dovuto riprovare la scena che il giorno prima proprio non le riusciva, e pregò gli Dei di riuscirci senza più NG. Purtroppo per lei, si ripresentò esattamente lo stesso scenario: regista incavolato nero e troupe irritata.
- Non so davvero come scusarmi! – s’inchinò più volte, mortificata come mai.
- Mogami-san, sarò chiaro. Ieri ho lasciato correre perché ho pensato fossi stanca, ma oggi mi hai davvero lasciato senza parole. Ti ho fatto ripetere quella dannata scena undici, dico UNDICI volte, senza che tu sia riuscita a spiccicare una parola. Se non ti farai passare questo blocco per lunedì prossimo, ritieniti fuori dal drama! – la informò l’uomo, stanco di quella perdita di tempo. Aveva anche provato a modificare la battuta, in modo da agevolarla, ma niente.
- Sono enormemente dispiaciuta. – ripeté, andando via.
Cosa doveva fare? Perché non riusciva a ripetere una stupida battuta? Anzi, non era la battuta in sé, era interpretare una felice ragazza innamorata che non le riusciva. L’unica cosa a cui riusciva a pensare era Tsuruga-san che camminava a fianco di una donna bellissima, che forse, proprio in quel momento, lo stava accarezzando, baciando o… peggio!
Arrossì di vergona a quel pensiero, poi divenne verde d’invidia, desiderando essere al suo posto, tra le braccia del suo senpai, successivamente il suo viso diventò bordeaux per i pensieri impuri che la sua testa iniziava a fare su Ren.
“Ren… come suona bene. Peccato che non lo chiamerò mai così.” pensò, ritornando nuovamente triste e avviandosi mogia verso la bici.
Da lontano, qualcuno aveva assistito non solo alla disastrosa recitazione di Kyoko, ma anche alle sue espressioni inequivocabili.
Lory Takarada sapeva sarebbe accaduto, forse non subito, ma sarebbe successo. E aveva fatto centro. Mogami-kun doveva aver visto il servizio in tv che parlava di Ren in dolce compagnia e quello doveva essere il risultato. Un po’ gli dispiaceva ma, in fondo, era una cosa che aveva scelto lei, intestardendosi col voler nascondere a Ren il suo amore che, tra l’altro, era sempre stato ampiamento corrisposto.
In quei mesi, la ragazza aveva mostrato una grande forza di volontà. Era riuscita a fingere che tutto andasse bene, che nulla fosse cambiato, ma era bastata una semplice foto per distruggerla come un castello di carte. Sorrise, sperando che quella, finalmente, fosse la volta buona per quei due zucconi di chiarirsi. Lui non poteva intervenire purtroppo, lo aveva promesso ad entrambi, quindi non si sarebbe immischiato.
“O quasi... ” ghignò, tornando nel suo ufficio e facendo una telefonata.
 
- Eh? Davvero? Potrebbe essere licenziata? Ma perché? – esclamò sorpreso Yukihito, affiancando Ren. – No, io non ne so nulla. Non la vedo da un po’ a dire il vero. –
Ren si voltò a guardarlo curioso, cercando di capire di chi parlasse.
- É il presidente. Kyoko-chan rischia di essere licenziata dal dorama di Konishi-san. – bisbigliò, allontanando un po’ il cellulare.
- Che cosa? Passamelo! – disse Ren, strappando il cellulare dalle mani del suo manager. – Che succede boss? Perché dovrebbero licenziarla? – chiese subito l’attore, terribilmente preoccupato. Non aveva fatto altro che pensare a Kyoko nelle ultime ore, sorpreso dal suo bizzarro comportamento, ed era giunto alla conclusione che le fosse accaduto qualcosa e forse stava per averne la conferma.
- Ciao Ren. Come dicevo al tuo manager, non so cosa sia successo, ma Konishi-san mi ha telefonato informandomi che Mogami-kun non riesce più recitare. Anche lui ne era molto sorpreso e mi ha chiesto cosa le fosse successo, però non ho saputo rispondere. Tu sai qualcosa? Magari con te si è confidata. – spiegò Lory, immaginando già la faccia sconvolta e preoccupata del ragazzo. Ovviamente sapeva che la giovane non avrebbe mai parlato con lui, neppure sotto tortura.
- Non ne so nulla. L’ho incontrata ieri pomeriggio, dopo giorni che non la vedevo, e mi è sembrata strana in effetti. – confermò lui, che cercava di capire cosa potesse esserle accaduto.
- L’hai vista ieri? Ma quando? – domando Yukihito, non ricevendo però risposta.
- Perché non provi a chiederle se è successo qualcosa? Sono sicuro che col suo senpai si confiderà . – sogghignò il presidente, segretamente divertito da quella situazione.
- Ci proverò, anche se non credo mi dirà nulla. – sostenne Ren, pensando a come lo aveva evitato il giorno prima.
- Perché? – chiese il presidente, facendosi attento. Forse il ragazzo aveva capito di essere la causa del tormento dell’attrice?
- Ho questa sensazione. Comunque passerò da lei e proverò a parlarle. –
- D’accordo. Poi fammi sapere se si è cacciata in qualche guaio. – rispose infine Lory, scuotendo la testa.
Era impossibile che Ren avesse capito. Tra l’altro, doveva ammettere che Kyoko era davvero brava a nascondere i suoi sentimenti. Non lasciava trapelare mai nulla, tanto che la definiva “mostruosa” da quel punto di vista. Sembrava sempre una ragazza vivace e allegra, invece era solo una maschera che aveva imparato ad indossare alla perfezione. Ciò che la ragazza non aveva considerato, era che quella maschera non era indistruttibile e, prima o poi, i suoi sentimenti l’avrebbero logorata fino a sgretolarla. Ed era ciò che probabilmente stava accadendo.
Ren, terminata la conversazione col presidente, restituì il cellulare al suo manager, che lo guardò pensieroso. Sembrava turbato più del dovuto, ma non poteva nemmeno domandare perché, poiché il ragazzo non gliel’avrebbe certamente detto. Purtroppo, non parlava mai con lui sulle sue questioni private. Aveva capito che provava dei forti sentimenti per Kyoko, ma per qualche oscuro motivo non voleva farsi avanti con lei. Poi, quando lo aveva visto in compagnia di una donna bionda, con la quale era stato anche fotografato dai paparazzi, era rimasto sinceramente turbato. Aveva forse smesso di amare la giovane attrice? Impossibile, si disse, o non sarebbe stato tanto preoccupato per lei.
"Aspetta un attimo! E se Kyoko-chan avesse visto quelle foto? Potrebbe mai essere che si comporti in modo strano perché in realtà lei è... "
- Andiamo, Yashiro-san? - lo chiamò poco distante Ren, vedendolo immobile e con l'espressione di chi pensa troppo. "O vaneggia, sarebbe meglio dire." si corresse l'attore, che ben conosceva i viaggi mentali del manager quando c'era di mezzo Kyoko.
- Eh? Oh sì! Scusami! - lo raggiunse l'uomo. In silenzio, si recarono al parcheggio a prendere l'auto per raggiungere gli studi televisivi in cui era programmata un’intervista. - Mi spiace non poterla rimandare. L’avevo già spostata la settimana scorsa perché eri impegnato sul set del film. – si scusò Yukihito, che ben sapeva che l’unica voglia che aveva l’attore, era quella di precipitarsi da Kyoko-chan.
- Non preoccuparti Yashiro-san. Non è un problema. Andrò quando sarò libero. Il dovere prima di tutto. – sorrise gentile il ragazzo, gelando il sangue dell’uomo seduto al suo fianco.
“Il suo sorriso tirato fa talmente paura che più che rassicurarmi, sembra dire: ‘vorrei ucciderti nel modo più doloroso possibile per aver scelto proprio questo giorno per l’intervista!’. Inizio a temere per la mia vita!” pensò il manager, aggrappato al sedile mentre Ren sgommava a tutta velocità per le strade della città.
 
Quella stupida noiosissima intervista, era durata la bellezza di due ore. Ore in cui non aveva fatto altro che pensare a come stava Kyoko. Voleva andare da lei e capire cosa le fosse successo, ma soprattutto voleva scoprire perché, dopo che l’aveva toccata, era scappata in quel modo.
Dopo aver “scaraventato” Yashiro-san a casa, si era precipitato al ristorante dove viveva la ragazza. Erano le venti, quindi doveva essere pieno di clienti. Ren sperò non fosse troppo impegnata e che potesse dedicargli qualche minuto, ma quando arrivò all’interno del locale, non la trovò a servire ai tavoli.
- Buona sera Tsuruga-san. – lo accolse la proprietaria, non troppo stupita di vederlo. Aveva capito da tempo che l’attore aveva un certo interesse per Kyoko e dubitava che le foto apparse giorni prima, riguardassero davvero di un suo flirt. Ma la ragazza non sembrava del suo stesso avviso.
- Buona sera signora. Mi perdoni il disturbo. Cercavo Mogami-san. Non c’è? –
- Kyoko-chan era molto stanca, così le ho dato la serata libera. Se vuole, vado a chiamarla. Sono sicura le farà piacere vederla. – gli disse la donna, sotto lo sguardo irritato del marito.
- La ringrazio. – rispose Ren, inchinandosi grato e provando a ignorare le occhiatacce minacciose del proprietario.
"Ogni volta che mi vede, chissà perché, mi guarda in modo truce e ha sempre qualche oggetto affilato in mano. Inizio a pensare di stargli antipatico." si disse, sedendosi ad aspettare.
Kyoko aveva appena finito di fare un bagno rilassante, anche se di rilassato aveva ben poco. Si sentiva talmente spossata da non avere la forza di asciugarsi i capelli, che lasciò semplicemente tamponati dall’asciugamano. Stava per mettersi a letto, quando la proprietaria del ristorante la informò che Tsuruga-san era lì e chiedeva di lei.
- Che??? Tsuruga-san è qui? E che vuole? – domandò più a se stessa che alla donna, con tono stridulo.
- Se non provi a chiederglielo, non lo saprai. - rispose la donna, sorridendo.
- Grazie Okami-san. Arrivo. – disse Kyoko, incupendosi.
“Perché è qui? Io non voglio vederlo! Non adesso! Devo essere inguardabile!” pensò preoccupata, dirigendosi verso lo specchio ad osservarsi. “Ho gli occhi rossi per il pianto, dannazione! Se dovesse accorgersene, che risponderei? Oltretutto sto tremando come una stupida. Che faccio? Che faccio???” si chiese nel panico.
Al piano di sotto, Ren osservò l’orologio. Erano già passati diversi minuti da quando era lì in attesa, ma di Kyoko ancora nessuna traccia. Fu quando stava per chiedere informazioni ai proprietari che la vide arrivare, col suo solito sorriso radioso e… era trucco quello che vedeva?
- Buona sera Tsuruga-san. Perdonami per l’attesa, ma avevo appena finito di fare il bagno e ho impiegato un po’ per asciugare i capelli. Come posso esserti utile? – chiese raggiante, forse troppo, notò il ragazzo.
Le uniche cose che erano venute in mente a Kyoko, erano quelle di coprire il gonfiore degli occhi con del trucco, rendersi presentabile e, soprattutto, recitare la parte di una ragazza felice e allegra. Le era servito qualche minuto in più per entrare nella parte, ma aveva funzionato.
- Buona sera a te Mogami-san. Ero venuto a vedere come stavi in realtà. – spiegò l’attore, guardandola perplesso.
Sembrava stare benissimo ma, osservandola attentamente, si notava qualcosa di strano. Il suo sorriso era falso, Ren lo riconobbe benissimo, poiché era lo stesso che usava anche lui quando voleva nascondere qualcosa.
“E tu cosa hai da nascondere, Kyoko?” si chiese, ancora più preoccupato. Non era da lei agire in quel modo. Era sempre stata chiara e cristallina nel mostrare le sue emozioni, o almeno così credeva.
- Eh? In che senso? –
- Ho saputo che hai avuto problemi sul set del drama di Konishi-san. Hai forse qualche problema col tuo personaggio? Vuoi parlarmene? – le chiese il ragazzo.
- Ah… capisco. – disse Kyoko, abbassando triste la testa per un istante, per poi risollevarla sicura e mostrarsi sorridente come prima. – Ti ringrazio per la premura, ma va tutto bene! Dev’essere stata la stanchezza. Nulla di più. Sayuri non è un personaggio difficile da gestire. Mi spiace averti arrecato disturbo facendoti preoccupare! – si scusò, sperando che il suo senpai le credesse e se ne andasse il più velocemente possibile, prima che crollasse sotto il suo sguardo incredibilmente indagatore.
“Dovevano proprio raccontargli ciò che è successo? E chi poi? Sono passate appena poche ore tra l’altro. Forse qualcuno degli attori?” pensò infastidita.
- Mi stai dicendo la verità o non vuoi dirmelo pensando di disturbarmi? – domandò Ren, intuendo che stava mentendo.
- No, no! Non ti mentirei mai! –
“Certo, come no.” pensò Ren, vedendola sorridere talmente tanto da rischiare di slogarsi la mandibola.
Sospirò, consapevole che insistere non sarebbe servito a nulla. Doveva trattarsi di una cosa non attinente al lavoro, altrimenti gliene avrebbe parlato come aveva sempre fatto in precedenza. Doveva essere una questione personale, si disse, e di quelle non parlava mai con lui. C’era solo una persona con cui Kyoko si confidava.
- Bene, ne sono felice allora. Riposati come si deve, così non avrai problemi nell’interpretare la tua Sayuri. – le sorrise gentile, come sempre.
- Certamente! E scusami se ti ho fatto perdere tempo. Sicuramente avrai di meglio da fare. – rispose lei, perdendo un po’ di quel falso sorriso, cosa che non sfuggì al ragazzo.
- Non ho nulla da fare tranne una doccia e un bel riposo, ma se anche avessi avuto degli impegni, il tempo per aiutarti lo avrei sicuramente trovato. – le fece presente, stranito da quel comportamento.
- Ti ringrazio allora. Passa una buona serata Tsuruga-san. – lo salutò lei, invitandolo praticamente ad andarsene.
- Buona serata a te, Mogami-san. – ricambiò lui, andandosene turbato.
In quei due anni, da quando l’aveva rincontrata, non l’aveva mai sentita così distante nei suoi confronti, nemmeno quando, agli inizi, si trovavano a battibeccare. C’era qualcosa che non andava, ma non riusciva a capire cosa. Forse aveva litigato con la madre? Oppure con Fuwa? Il giorno prima l’aveva sentita mormorare che era impossibile non amarlo. Si riferiva a lui? Quell’ultima ipotesi lo fece infuriare. Era inammissibile che dopo tutto quello che le aveva fatto quel cantante, lo ritenesse ancora talmente importante da soffrire per lui.
Una cosa però era certa, non voleva parlare con Ren Tsuruga.
- Signorina Woods, avrei bisogno del suo aiuto. – disse Ren al telefono, dirigendosi verso la propria abitazione.






Salve fan di Skip Beat ^_^ 
Rieccomi con un'altra storia, che in realtà nasceva come OS ma che poi ho diviso in capitoli.
Se la state leggendo è merito (o colpa se non dovesse piacervi XD) di Catness, perchè se fosse stato per me sarebbe rimasta nel pc XD anche se l'ho scritta io, la trovo troppo sdolcinata per i miei standard ^^''''  ma lei ha detto che è bella e che dovevo pubblicarla, quindi eccola XD 
Sarete comunque voi a dirmi cosa ne pensate e che idea vi siete fatte di questo primo capitolo ^_^
Grazie a chi leggerà e lascerà la sua opinione  :*
Baci Faby <3 <3 <3 <3 

Curiosità: il cognome che ho utilizzato per il regista Konishi, è il cognome del doppiatore di Ren *^* amo la voce di Konishi Katsuyuki! 
 

 
   
 
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