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Autore: Lady Io    08/07/2016    0 recensioni
Eravamo muti e abbiamo imparato a parlare; avevamo freddo e abbiamo scoperto il fuoco; potevamo sopravvivere con quel che avevamo, ma non ci siamo accontentati.
Abbiamo fatto passi da giganti, passi che potrebbero costare la vita alla nostra specie.
E se la Terra si rendesse conto di star diventando inabitabile?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il luccichio del buio

In principio era caos soltanto, era niente e tutto, guerra e pace, amore e odio, e poi... beh, poi  è arrivato il cosmo, l'ordine perfetto, ma non ti sembra un po' troppo noioso? A qualcuno la situazione non piaceva, così generò l'uomo.
L'uomo era un capriccio, come quando la tua vita è stupenda, il tuo matrimonio pure, ma decidi di diventare genitore. Per quanto amore tu possa provare per quel bambino, una cosa è certa: ti complica la vita.
Mi rendo perfettamente conto del fatto che tu sei un'adolescente, Ramona, e so anche che gli adolescenti odiano le vecchie nonne che raccontano le storie di una vita, ma tu sei in pericolo, siete tutti in pericolo.
Ho già raccontato il vero inizio, adesso vorrei fare un gran salto. Vorrei tornare ai tempi della prima Rivoluzione Industriale, quando il carbone era come l'oro e i battelli a vapore cominciavano a prender vita. Vorrei tornare ai tempi delle prime fabbriche, dei primi operai il cui contratto, se così si vuol chiamare, aveva la durata di un giorno; altro che precariato! E a quei tempi lì, se facevi una protesta, la testa non te la ritrovavi più! E cosa credi, che ci fosse l'assicurazione sul lavoro? Se qualcuno si fosse mozzato un braccio, avrebbe lottato contro la fame. Di certo non esisteva una pensione, se un tale era troppo vecchio per lavorare, si arrangiava.
Se ci vedessi, cara mia, saprei che la tua faccia è sconcertata; ma per me esiste solo il buio, e non mi resta che immaginare.
Si tratta proprio di questo, è la ragione per cui voglio che tu sappia. Io lì, con le prime industrie, ho iniziato a fumare. E fumo ancora e, a lungo andare,  tutto quel fumo è diventato un tumore, un cancro grigio che mi ha stravolto la vista, annebbiandola, poi azzerandola...
Tu sei ancora troppo piccola per capire che la vita è troppo bella per non stare a guardare. Lasciatelo dire da una vecchia che di Guerre Mondiali ne ha viste ben due e che ha pure dovuto sopportare il gelo di quella Guerra Fredda... ma già allora non ci vedevo più.
Quando è successo volevo urlare, piangere, morire; però, se fossi morta io, tutta l'umanità ne avrebbe risentito.Tornando al discorso di prima, un figlio ti complica la vita, eppure lo ami. Fu l'uomo a farmi fumare tutto il vapore di quelle fabbriche, le tossine delle centrali nucleari; fu l'uomo che per millenni ha calpestato i miei suoli, coltivato le mie terre, navigato i miei mari; fu l'uomo, la creatura più ingegnosa di tutte, quella prediletta, la più affascinante; fu l'uomo che mi rovinò e che continua a rovinarmi, ma io l'uomo non lo posso odiare.
Tu non puoi nemmeno lontanamente immaginare cosa un non vedente debba passare, cosa è costretto a sopportare, specialmente uno che inizialmente era abituato a vedere. Il buio non è qualcosa che puoi imparare ad amare, soprattutto se sei abituato alla luce.
Immagina come sia non avere più neanche la certezza che il mare sia azzurro, il fango marrone, le foglie verdi in primavera. Immagina com'è stato per me perdermi nell'oscurità per colpa di ciò che più amavo e amo ancora, l'uomo.
Io ho vissuto di chiarezza, nell'oscurità ero un'anima in pena. Ho vagabondato nell'inconsapevolezza, accorgendomi d'un tratto che per tutta la mia vita non avevo fatto altro che seguire il Sole. Un unico, solo, tragitto infinito per oltre quattro milioni di anni, senza mai una pausa.
Ero Adamo che si accorgeva di essere nudo solo dopo aver morso quella mela, che d'un tratto provava vergogna. Io, che vagabondavo nell'inconsapevolezza, mi resi conto che in realtà ero stata da sempre inconsapevole. Dopo milioni di anni fatti di giri intorno al Sole e intorno a me stessa, provai un senso di stanchezza che mi portava a pensare ad unica cosa. Era un pensiero allettante, ma pericoloso. Ero desiderosa di realizzarlo, ma sapevo che l'uomo ne avrebbe pagato le conseguenze. Pensai che fosse ora di fermarmi, ma continuo ancora a girare.
Ramona, io ti ho parlato di fumo condensato in tumore, sei grande abbastanza di sapere che è un male mortale. Sono surriscaldata, sono cieca, sono stanca di continuare a muovermi solo per farvi un piacere. Sto cedendo, pezzo dopo pezzo; per questo sei in pericolo, per questo io ti racconto tutto questo.
Ciò che puoi fare tu è molto semplice, perché la mia ciecità non ha portato solo del male: ho imparato ad ascoltare. Ho ascoltato dialoghi umani molto banali, ma che immersa in tutta l'anidride carbonica, non coglievo mai.
Ho sentito una moglie dire al marito: << Ti amo>>. Un tempo avrei voluto vedere il suo sorriso, ma è stato molto più bello immaginarlo.
Ho sentito un cane abbaiare al suo padrone. Non ho potuto vederlo scodinzolare, ma non importa davvero, perché mi basta sapere che la sua coda si muoveva, in segno di affetto. In un attimo ho capito che, anche se non vedrò mai più l'azzurro del mare, resterà sempre una certezza. Magari non capisci, ma è davvero questa la bellezza ineffabile della vita.
Ho sentito risate di bambini, che sicuramente giocavano tra di loro. Potrebbe essere stato nascondino, strega mangia-colori o magari, tanto per restare in tema, mosca cieca; se avessi potuto guardare, non avrei di certo dato spazio all'immaginazione; non ho potuto, dunque mi piace pensare che stessero facendo delle bolle di sapone e, benché io sappia che ciò non è possibile, amo sognare che ognuna di queste bolle, scoppiando, pulisca un po' di fumo in me.
Voglio da te che tu inviti la gente che ti circonda a fare bolle di sapone, perché nella mia fantasia esse mi danno la forza di continuare, nella mia fantasia sono il luccichio del mio buio.
  
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