Serie TV > Dr. House - Medical Division
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Autore: Grifondoro_Serpeverde    09/07/2016    1 recensioni
Come nasce un'amicizia come quella che lega Wilson, Cuddy e House? Io ho una mia idea.
La storia è ambientata tra i banchi di scuola, con un House più sereno, ma sempre impulsivo, irriverente e geniale.
Purtroppo non so ancora molto sulla trama, la sto scrivendo di getto.
Per il resto degli avvertimenti, guardate il primo capitolo!
Spero di avervi incuriosito!
G_S
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Greg House, James Wilson, Lisa Cuddy | Coppie: Greg House/Lisa Cuddy
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione, Prima dell'inizio
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V



L'alba arrivò in fretta; o almeno così parve a Greg.
I raggi tiepidi del sole lo stavano colpendo in piena faccia. Si alzò lentamente cercando di aprire gli occhi. Quando ci riuscì guardó l'orologio che aveva al polso: 07.30. Odiava svegliarsi così presto il sabato mattina.
Si girò verso l'amico che dormiva beatamente sulla sdraio accanto a lui.
Greg sapeva che Michael era abituato a dormire in quelle condizioni eppure si meravigliava sempre di come il suo sonno non venisse disturbato da nulla, o quasi.
 
Rimase a guardalo per qualche minuto meditando se fosse o no il caso di svegiarlo.
 
Quando si era finalmente deciso ad andarsene senza  disturbare l'amico, un urlo squarciò il silenzio di quel sabato mattina.
 
Subito si mise in piedi.
E così fece anche Michael che lo guardò sbattendo gli occhi per un paio di volte, a causa della luce.
 
"Cosa è stato?" Chiese il biondo con voce bassa e roca.
"Non lo so, proveniva da sotto credo" rispose Greg.
 
Michael  si avviò frettolosamente verso le scale dall'altra parte del tetto e così fece Greg.
 
Scesero al primo piano e lo spettacolo che i due si ritrovarono davanti era agghiacciante. 
Mitchell, il fratello di Michael, era steso a terra apparentemente privo di conoscenza.
 
Michael non sapeva che fare. Si era precipitato al fianco del fratello chiamandolo disperatamente, muovendolo e dandogli delle spinte.
 
Dopo qualche attimo di sorpresa Greg si affiancò all'amico, lo scansó, controllò il polso dicendo "Sento i battiti ma sono deboli, va portato in ospedale."
Michael lo guardò.
Entrambi sapevano che non potavano andare all'ospedale.
Micheal era maggiorenne, ma suo fratello no. Erano scappati di casa e Mitchell non era affidato ufficialmente a lui.
"Si droga? Prende altro oltre l'erba? Crack? Meta? Keta?" Chiese House frettolosamente. 
"Cos- no. No. Noi non prendiamo quello schifo." Rispose il biondo sconvolto.
"Asma? Attacchi di panico? Allergie?" Continuó Greg mentre controllava le pupille.
"Niente asma. No-Non credo abbia mai avuto attacchi di panico. Ha una leggera allergia al polline." 
 
House tirò su la maglietta al ragazzo.
Tastò il torace e i fianchi.
"Vai su dalla mia moto. Prendi la cassetta che trovi sotto la sella. E dell'acqua veloce." Ordinò Greg porgendo le chiavi della moto al biondo.
L'amico non discusse: prese le chiavi e corse su per le scale.
 
Pupille a spillo, colorito bluastro, battito debole e svenimento. 
Non poteva essere altro.
 
Greg tirò su le maniche del ragazzo.
Cazzo.
C'erano diversi buchi e lividi.
Come sospettava.
Ne vide uno abbastanza recente sull'avambraccio sinistro.
Cazzo.
Sperava di sbagliarsi ma i sintomi non mentono mai.
Avrebbe dovuto dirlo a Michael.
Ci avrebbe pensato dopo, ora doveva salvare Mitchell. 
 
 
Coprì le braccia al ragazzo appena in tempo.
L'amico arrivò correndo: aveva il fiatone ma aveva preso tutto quello che gli era stato detto.
 
Greg prese la scatola. 
Fortunatamente aveva rubato il kit di pronto soccorso dalla palestra della scuola.
 
Lo aprì.
Prese i guanti.
La siringa.
Poi si mise a rovistare nella cassetta.
Dove accidenti era?
Eccolo! 
Naloxone.
Prese la fiala e la siringa.
In meno di un minuto il ragazzo aveva riempito la canna della siringa e fatto uscire tutte le bolle d'aria.
 
"Cosa gli dai?" Chiese Michael terrorizzato bloccando il braccio dell'amico.
"Naloxone." Rispose secco House. "Ora spostati. Se muore lo avrai sulla coscienza e potrai incolparmi per sentirti meglio. Ma se vive lo dovrai solo a questa iniezione."
 
Mitchell lo guardò intensamente poi si scansó lasciandogli lo spazio per lavorare.
 
Greg si avvicinò alla gamba del sedicenne.
La cosa più logica sarebbe stata fare l'iniezione nel braccio, ma non voleva che il suo amico scoprisse così che il fratello si drogava.
Così prese le forbici nella scatola, le scartò, e tagliò i pantaloni del ragazzo. 
Poi inserì l'ago e spinse lo stantuffo iniettando il farmaco nella gamba destra.
 
Quando la siringa si svuotò estrasse l'ago e applicò un cerotto.
Poi controllò ancora una volta il polso e le pupille.
 
Il battito stava tornando nella norma.
Le pupille anche.
Mitchell stava riacquistando anche un po' di colore.
Fortunatamente non c'erano state complicazioni.
Il rischio di un edema polmonare era abbastanza alto.
Gli era andata bene.
 
Assorto com'era stato nelle proprie azioni non si era accorto che molti altri ragazzi si erano svegliati e, incuriositi, radunati intorno al trio.
Greg allora  disse in tono autoritario: "Va spostato."
Subito dalle prime file uscirono due loro amici Arthur e Liam. Due ragazzi ben piazzati che sollevarono delicatamente Mitchell e lo portarono nell'altra ala dal supermercato dove erano state sistemate diverse brande.
 
Greg si alzò bloccando Michael che stava per seguire il fratello.
"Devo parlarti." Disse.
"Non ora. Quando Mitchy si sarà ripreso." Rispose subito Teschio.
"Adesso. Non posso restare a lungo Michael" insistette House.
L'amico sospirò e annuì.
"Melany, Christine andate a vegliare su mio fratello finché non arrivo per favore."
Senza dire nulla due ragazze, una bionda (Christine) e una rossa (Melany), uscirono dalla cerchia e percorsero la strada fatta poco prima da Arthur e Liam.
Dopo averle seguite con lo sguardo Michael fece cenno a Greg, si allontanarono dalla folla salendo di nuovo sul tetto.
 
Dopo aver controllato con lo sguardo di essere soli, Greg fece cenno al biondo di sedersi. 
"Bevi" disse porgendo la bottiglia d'acqua all'amico.
Quello la prese e bevve.
Greg si sedette di fronte a lui osservandolo.
Quando ebbe finito di bere fu Michael a parlare per primo.
"Sai mi ero quasi dimenticato il perché del tuo soprannome. Prima era solo una spalla lusata o qualche crampo... Ma ora... ora hai salvato mio fratello da-" il biondo si interruppe e lo guardò attentamente negli occhi. "Da cosa esattamente?" Domandò.
Greg mantenne lo sguardo poi disse: "Da un overdose Michael. Probabilmente da una di Eroina. Mi dispiace."
Il ragazzo abbassò lo sguardo.
I suoi occhi si erano fatti lucidi.
"Anche lui. Ho fallito. Ho fallito come fratello. Ho fallito come esempio. Dove ho sbagliato?"
Il biondo si alzò.
Greg lo guardò rimanendo in silenzio.
"DOVE CAZZO HO SBAGLIATO?!" Urlò tirando un calcio alla sdraio mandandola parecchi metri più avanti.
Greg si alzò, lo prese di forza per le spalle immobilizzandolo. 
"Non hai sbagliato nulla non è colpa tua chiaro? Tuo fratello ha 16 anni, quasi 17, ha fatto le sue scelte consapevolmente." Lo costrinse a guardarlo. "Non è colpa tua." Ripeté.
Il biondo lo abbracciò piangendo.
 
 
Quando si fu calmato guardò Greg e disse: "Siediti amico mio. Voglio raccontarti una storia. Sediamoci" Così fecero.
"C'erano una volta due fratelli. I loro genitori erano terribili. Suo padre era un alcolizzato che si divertiva a picchiare la moglie e il figlio più grande. Sua madre un'eroinomane che si faceva per riuscire a sopportare il dolore delle botte che il marito le dava. I due bambini vivevano abbandonati a se stessi, e negli anni vennero affidati varie famiglie. Un giorno, quando l'ennesima famiglia affidataria li cacciò i due decisero di vivere da soli. Il piccolo, che al tempo aveva 14 anni, non si rendeva conto di ciò che i loro genitori naturali gli avevano fatto, così insisteva negli anni a volerli cercare. Il fratello maggiore, che in tutti quegli anni aveva cercato di proteggerlo da una terribile verità, inventava sempre nuove scuse per prendere tempo, finché un giorno il fratello minore non smise di chiedere dei loro genitori. Il maggiore si sentì sollevato e così cercò di ricominciare a vivere.
Ma un giorno scoprì che il fratellino, così lo chiamava ancora nella sua testa, ormai cresciuto aveva preso a drogarsi e lo scoprì quando lo trovò steso sul pavimento di un vecchio supermercato abbandonato. Fortunatamente con il maggiore c'era un grande uomo, un grande futuro brillante Dottore che salvò l'unico membro della sua famiglia a cui teneva. Il ragazzo non smetterà mai di ringraziarlo. Fine."
 
Passarono diversi minuti in silenzio.
Greg aveva ascoltato senza dire nulla. 
Era la prima volta evidentemente che Michael raccontava la verità sulla sua famiglia.
Alzò lo sguardo e disse semplicemente "Il Dottore, l'amico del ragazzo, gli sarebbe stato sempre vicino, e sperava fermamente che il ragazzo lo sapesse." 
I due si abbracciarono.
 
Quando si staccarono Greg disse: "ora vai da Mitchell, tra un'oretta dovrebbe svegliarsi."
"Vado. Ma qualsiasi problema tu dovessi avere da ora in avanti, sappi, che sarà anche un mio problema."
E dicendo questo si voltò e se ne andò lasciando Greg solo ad osservare l'orizzonte.





Note:
Premetto che per scrivere questo capitolo ho dovuto prima farmi una cultura su droghe, overdose e medicina generale. Quindi sappiate che il Naloxone esiste veramente e viene usato in medicina.

Commento:
So che non vi aspettavate un aggiornamento così presto, ma questo capitolo l'ho scritto tutto questa notte e dovevo postarlo!
Allora! Vorrei ringraziare chi ha recensito la storia!
Poi spero che questo capitolo vi soddisfi sia in lunghezza (dato che avevo promesso capitoli più lunghi e quello scorso era il più corto) sia nel contenuto.
In fine ho voluto raccontare la storia di Michael e Mitchell e spero sinceramente che vi sia piaciuta come è piaciuto a me scriverla.
E niente!
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Al prossimo capitolo
G_S
 
 
 
  
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