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Autore: Thanos 05    09/07/2016    6 recensioni
Una leggenda… una piccola leggenda metropolitana riguardava una zona di quella città dimenticata da Dio, in quella piccola zona, c’era una casa, una piccola villa, con grande prato, una bella decorazione anche se molto particolare, non troppo grande, ma neanche non troppo piccola, ogni volta che uno la guardava, avrebbe desiderato viverci, e se uno gli avesse domandato in quale casa gli sarebbe piaciuto vivere costui avrebbe sempre descritto proprio questa casa, tutti avrebbero voluto abitarci... o almeno una volta avrebbero voluto, ora era diverso, ora chiunque vedeva quella villa desiderava solo distogliere lo sguardo e di andarsene il più velocemente possibile per non stare neanche vicino a quella abitazione… il motivo? Una notte…
Genere: Drammatico, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bonnie, Chica, Foxy, Freddy, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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La casa
Una leggenda… una piccola leggenda metropolitana riguardava una zona di quella città dimenticata da Dio, in quella piccola zona, c’era una casa, una piccola villa, con grande prato, una bella decorazione anche se molto particolare, non troppo grande, ma neanche non troppo piccola, avrebbe desiderato viverci, che se uno gli avesse domandato in quale casa gli sarebbe piaciuto vivere costui avrebbe sempre descritto proprio questa casa, tutti avrebbero voluto abitarci... o almeno una volta avrebbero voluto, ora era diverso, ora chiunque vedeva quella villa desiderava solo distogliere lo sguardo e di andarsene il più velocemente possibile per non stare neanche vicino a quella abitazione… il motivo? Una notte…
Alcuni anni fa…
Era una notte come le altre, una notte serena e tranquilla… almeno così sembrava, in verità tutti i cittadini di quella piccola città, provavano un terrore mai vissuto prima, non riuscivano a dormire, i loro figli più piccoli si stringevano a loro piangenti, anche loro erano spaventati, il motivo… urla, urla che avrebbero fatto rabbrividire anche il più coraggioso, erano urla di terrore, di paura e di dolore, e appena andavano a controllare, constatavano che esse provenivano dalla piccola villa, quando alcuni coraggiosi si avvinarono con in mano armi da fuoco, erano titubanti ad proseguire, avevano paura… una paura mai provata fino ad ora, ed la situazione peggiorò… a causa di un suono, il suono tipico dei vetri infranti, infatti la paura di tutti i presenti si ingrandì, si accorsero solo pochi secondi dopo che la cosa che aveva rotto la finestra, era un piccolo peluche lanciato all’interno della villa, molti non ci potevano credere dopo aver visto il peluche atterrare proprio davanti ai loro occhi, erano stupiti per diverse ragioni, una di questa era che non era un tiro da poco, ci sarebbe voluto una grande forza per rompere la finestra con il peluche e fargli fare un volo fino a là, e la seconda cosa è che il piccolo pupazzetto, che assomigliava a un orsetto giallo di pezza, era sporco di sangue.
A quella vista gli spettatori non si resero nemmeno subito conto che le urla nella villa erano finite, dopo molte ore, stava quasi per sorgere il sole, decisero di chiamare la polizia, che finalmente si erano decisi a venire nonostante avessero anche loro paura, armati fino ai denti si precipitarono all’interno di quella abitazione sfondando la porta per entrare… ma molti di loro non avrebbero voluto farlo visto lo spettacolo che si ritrovarono, pareti piene di sangue, mobili di legno scaraventati a terra e rotti, scritte sui muri fatte interamente di sangue che dicevano “IT’S ME”.
Proseguirono con delle torce in quel macabro spettacolo, e anche se non sapevano il perché si sentivano osservati, camminarono a lungo finche non trovarono, un corpo di una donna, era sul pavimento immobile, era vicina alle scale e sembrava che era scivolata battendo la testa su ogni gradino, ma c’era altro, sul corpo erano presenti molti lividi, troppi lividi, come se fosse stata picchiata brutalmente, e anche numerose ferite d’armi da taglio presenti su tutti il corpo, ormai non c’era più niente da fare, era morta. A quella vista molti erano in dubbio se proseguire, ma lo fecero comunque, dovevano farlo.
Trovarono il soggiorno che era colmo di sangue e c’era un uomo con la testa spaccata, come se qualcuno lo avesse colpito ripetutamente alla testa, era seduto su una sedia di un grande tavolo, aveva anche lui dei lividi come se avesse combattuto, ma alla fine ha perso, molti a quella vista non riuscirono a trattenersi , tanto che vomitarono, e chiesero di andarsene, molti lo fecero, ormai ne rimasero pochi, ma erano comunque spaventati, lì vicino a terra c’era una cornice distrutta, ma c’era ancora la foto, mostrava una famiglia composta da 4 persone, un madre e il padre con i 2 figli, però la madre, il padre, e a quanto apre il figlio minore avevano una X rossa disegnata sulla fotografia, mentre il maggiore aveva disegnato uno sorriso inquietante e anche malefico, a quello vista, tutti andarono a cercare gli ultimi 2 nella speranza che fossero vivi, anche se… nessuno ci credeva veramente.
Trovarono il figlio minore, un bambino con i capelli biondi morto nella sua stanza, sul pavimento, con molte ferite da taglio, aveva ancora gli occhi aperti e piangenti, la sua stanza era sporca di sangue, e tutti i mobili erano distrutti, la finestra era rotta, era da lì che l’assassino aveva buttato il peluche, ora molti oltre ad aver paura, erano anche arrabbiati, quell’individuo, ha commesso una strage, 2 adulti e un bambino ucciso, alcuni sostenevano anche che forse era ancora all’interno di quella villa, e andarono alla sua ricerca, sospettarono anche che ad compiere quella strage fosse stato il fratello maggiore visto quella fotografia, e partirono alla sua ricerca, per fargliela pagare, seguirono una pista con molte macchie di sangue fino a condurre in una stanza molto lontana dalle altre, entrarono aprendo la porta chiusa a chiave con forza, e quando aprirono… dovettero spegnere il loro istinto di vendetta… perché tanto la loro vendetta sarebbe stata inutile su un morto, infatti il corpo dell’ultimo membro di quella famiglia era… impiccato, una corda lo teneva sollevato dal pavimento stringendogli il collo, impedendogli di respirare, aveva i polsi tagliati, come se si fosse tagliato le vene, dopo essersi un po’ ripresi dallo shock notarono che sul muro dietro al ragazzo c’era una scritta fatta di sangue, cioè…
“Non fategliene una colpa per quello che è successo, infondo non era in se”
E poi c’era una strana figura accanto alla scritta di sangue, c’erano disegnati 2 triangoli rettangoli in senso opposto e una bocca seghettata… come una Jack o lantern…
Qualche giorno dopo…
Dopo quello che è accaduto, tutti  cercarono di capire cosa fosse successo, per loro fortuna non ci volle molto, infatti all’interno della casa c’erano delle telecamere anche se un po’ danneggiate, con le registrazioni intatte, quindi la polizia le ha viste ed hanno visto molte scene violente, che sembravano quasi ad appartenere a un film thriller.
Il primo video iniziò con la donna della famiglia, che era a terra con alcuni graffi, mentre davanti a lei c’era il suo primogenito che stava posando un coltello nella tasca, poi costui prese la sua stessa madre per i capelli tirandola su costringendola ad alzarsi e gli diede una serie forte di schiaffi sulla faccia, ed in sottofondo si poteva sentire una risata, per finire, con una grande forza la lanciò vicino alle scale, mentre lei era a terra, forse svenuta o addirittura morta, ma a quanto pare per lui non era abbastanza, con il piede gli diede una leggera spinta verso le scale facendola cadere e facendole sbattere la testa contro ogni gradino, per poi finire sul pavimento del piano di sotto ormai morta.
Poi il video si fermò, tutti erano titubanti nel vedere i prossimi ma dovevano farlo.
Il secondo ora faceva vedere il marito della donna assassinata con un coltellino svizzero mentre il suo primogenito aveva ancora quel coltello di prima ed aveva anche una ferita alla spalla destra.
-Di certo sei più agguerrito di quella idiota di tua moglie, ahahahah non ha voluto nemmeno difendersi solo perché ho l’aspetto del vostro caro figlioletto, eheheheh voi umani siete così stupidi, eppure ci sarebbe il detto, non giudicae un libro dalla copertina, voi umani… siete deboli.- Questa frase sconvolse sia l’uomo che quelli che stavano guardando, visto che quella frase è come se affermava che lui non era umano, comunque il ragazzo con una velocità spaventosa, si avvicinò al suo padre e gli diede una accoltella alla pancia, poi con un calcio lo spinse contro una sedia vicino a un tavolo, il padre vedendo di non cadere si sedé, ma dopo un attimo, il ragazzo gli strinse la testa con una sola mano, stringendogliela tanti da fargli un dolore atroce, pero poi continuare a spingere la testa del suo stesso padre con il tavolo, continuamente… fino a quando si sentì il suono del cranio spezzarsi e i pezzi di sangue uscirono.
Poi il video si interrompe.
Ora ne rimanevano solo 2.
Il terzo mostrava ora quel ragazzo nella stanza del bambino e quest’ultimo a terra in un mare di sangue, era a pancia in giù.
-Brutta moccioso! Dovevi fare solo una cosa! Guardarmi negli occhi, era così difficile farlo mentre morivi!? *da un calcio al cadavere del bambino, tanto da farlo capovolgere, e mostrare i suoi occhi piangenti* Oh ma guarda ti sei messo a piangere, e dimmi,… *lo prende per i capelli sollevandolo* … quelle lacrime erano per me o per qualcos’altro, avanti *Lo scuote* oh certo sei morto *lo lascia andare facendolo cadere sul pavimento come un sacco di patate* E’ da 50 anni che non ci riesco! MALEDIZIONE!- Per la furia l’assassino prende a volo un peluche li atterra piano di sangue, e lo spinge verso la finestra tanto da romperla.
Ora si era spiegato il fatto del peluche, anche se ormai molti erano confusi per il fatto dei 50 anni, prima che il video si interrompesse, c’era la causa di quella strage che stava guardando un disegno che era sulla scrivania vicino al letto.
Ora ne rimaneva solo un’altra registrazione.
L’ultimo video, a quanto pare mostrava il suo suicidio visto che la stanza era la stessa, aveva appena messo appeso la corda, ma prima di farlo prese dalla tasca il coltello, e si taglio le vene sul braccio, come se fosse una cosa normale, poi con quello stesso sangue che scendeva dirotto scrisse quella stessa scritta, e anche quella strana firma, ora mise una sedia proprio sotto il cappio e si mise sopra di essa, e proprio poco prima di compiere il suicidio, si girò verso la telecamera, con un sorriso in faccia, poi con un dito coperto si sangue, si dipinse sulla faccia una specie di linea seghetta, proprio come una zucca di halloween, ma la cosa più spaventosa erano gli occhi, rossi come il sangue che brillavano di una luce innaturale, e la parte bianca dell’occhio divenne più nera della pece, sembravano gli occhi di un demone.
Poi lo fece, si mise un cappio al collo e scese dalla sedia, ora era ufficiale… era morto.
Presente…
Dopo quel fatto per la città ci volle un po’ per riprendersi da quella notte terribile, anche quelli che hanno visto il video rimasero per un po’ di tempo traumatizzati, ma poi tutti tornò normale, presero i corpi, e li misero nella bare per fare i funerali, quello stesso giorno misero in vendita la casa, purtroppo nessuno la voleva, visto che pensavano che quella casa era maldetta, così decisero di distruggerla, ma non ci riuscirono visto che gli operari dissero che all’interno viveva un mostro, una specie di gigante con la testa sproporzionata al corpo, molti non gli crederono, ma comunque, la casa rimase lì, ne venduta, ne distrutta, ormai era piena di erbacce, le pareti erano messe in uno stato pietoso, e sembrava anche a cadere a pezzi, sta di fatto che divenne un po’ famosa per delle varie leggende metropolitane che la riguardavano, mostri, demoni e molto altro, infatti proprio per questo che quella casa era diventato il luogo di ritrovo di molti ragazzini che volevano dare prova del loro coraggio agli amici o parenti… bhe ora era arrivato il turno di 4 ragazzi, che avevano finito la scuola media quello stesso anno, di dar prova del loro coraggio, i loro nomi erano… Freddy, Bonnie, Chica e Foxy.
Nella casa…
-Però sembra più carina all’interno.- Disse un ragacco con i capelli viola (sorprendemente  naturali) e con occhi rossi.
-E’ una mia impressione o qui fa davvero caldo?- Ora a parlare era una ragazza dai capelli biondi e gli occhi viola.
-B-bhe allora… s-siamo entrati no? Bhe… possiamo andarcene!- A parlare era un ragazzo con i capelli rossi, e gli occhi gialli solo che uno era coperto da una benda a causa di un incidente, ed apposto della mano aveva una specie di uncino, sempre a causa di quell’incidente che anche se a prima vista sembrava un duro e anche coraggioso, tremava come una foglia.
Bonnie notandolo decise di prenderlo un po’ in giro.
-Che c’é Foxy? Hai paura? Eppure era stata tua l’idea di venire qui.-
-Bhe, si… ma vedi, o-ora avrei ca-cambiato ide…!- Non finì nemmeno la frase che si sentì un rumore acuto provenire infondo al corridoio, sembrava il rumore di piatti rotti.
-E-ehy usciamo di qua!- Disse Foxy tremante fino al midollo
-Sei ridicolo Foxy, i mostri non possono esistere è scientificamente impossibile.- Ora a parlare era un ragazzo con capelli marroni e gli occhi azzurri, portava uno capello a cilindro, uno smoking ed aveva un microfono in tasca. –Se proprio ci tieni andrò a controllare *sospira e si incammina verso la zona del rumore* razza di fifone!-
Durante il breve tragitto Freddy rifletté
-(Io a quest’ora dovrei essere a casa a riposarmi, ad leggermi un libro, a guardare la televisione, e invece, ora sono in questa cavolo di squadra) E’ stata tutta colpa di Foxy e di Goldie!- Disse ripensando suo fratello maggiore, un ragazzo con i capelli dorati e occhi azzurri, che per la cronaca Goldie non era il suo nome, ma era un soprannome che lui odiava, ma comunque, era un tipo insopportabile, si divertiva a fare il bulletto con lui e i suoi amici, deridendoli, considerandoli fifoni ed altri mille insulti, era stato proprio lui insieme al suo amico Springtrap, un ragazzo con l’aria da delinquente ed con sempre una sigarette in bocca,  che lo aveva sfidato ad entrare in quella casa, visto la famosa leggenda, lui non avrebbe accettato, visto che era una perdita di tempo, ma Foxy (il ragazzo più idiota del mondo ma sfortunatamente un suo amico) aveva accettato, e pensare che è un fifone.
 
Non si accorse di essere proprio davanti a una porta che era alla fine del corridoio, l’aprì e vide che sembrava una cucina, fece per andarsene, ma poi notò un piatto rotto  al centro della stanza, ne prese una scheggia e mentre la guardava.
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHH!- Sentì un grande urlo provenire dalla stanza dove c’erano i suoi amici, prese la scheggia per istinto e corese verso la zona del rumore, ma appena entrò nella stanza, non c’era nessuno, ma proprio nessuno.
-Ehy dove siete!? Se è uno scherzo non è divertente!- Era abituato agli scherzi, alle prese in giro, i suoi genitori gestivano un locale e lui faceva da cameriere, la divisa era particolare, uno smoking con uno strano capello a cilindro, e la parte peggiore è che doveva anche cantare, e lui odiava farlo, e infatti lo prendevano in giro per lo strano lavoro, soprattutto quando qualcuno dei suoi compagni di classe andava a mangiare là, lo prendeva continuamente in giro causandogli un esaurimento nervoso a soli 14 anni! Quel giorno era vestito così visto che doveva andare al lavorare al locale, solo che a causa della sfida di suo fratello è stato costretto ad entrare in quella cavolo di casa, tutta colpa di Foxy.
-Allora? Vi decidete ad uscire si o no!? Io me ne vado!- andò verso la porta e prese la maniglia per aprila solo che… non funzionava, era chiusa.
-Ma come? Eppure prima era aperta.- Provò ancora, ma era tutto inutile. -Se è uno scherzo dei miei amici, giuro che li strozzo!-
Non aveva altra scelta che camminar per quella cavolo di casa e trovare una via d’uscita, provò ad aprire diverse porte, ma tutte furono chiuse, quindi salì le scale di quella piccola villa, e finalmente trovò la prima porta aperta, si entrò ed sembrava una stanza per lo studio, con una scrivania ed un armadio.
-Ehy ma cosa?- Si accorse che dall’armadio si sentivano dei sinistri rumori, con titubanza si avvicinò, prese il suo microfono e lo tenne alto, come se fosse un’arma letale, aprì lentamente l’armadio pronto per colpire, ma quando l’aprì rimase così sorpreso che fece cadere il microfono che andò rotolando verso la scrivania.
-F-FOXY!? O_O- Infatti all’interno dell’armadio c’era il suo amico, in posizione fetale, che stava tremando come una foglia.
-*trema*-
-Foxy cosa cavolo ci fai là dentro!?- Non ottenne risposta -DOVE SONO!?- Ancora senza risposta, il suo amico era traumatizzato a quanto pare. -Ehy… Tutto bene?- Freddy cominciò a scuoterlo, ma senza risultato, o quasi, infatti il suo amico disse.
-S-scappa.-
-Cosa?-
-*trema*- Non parlò più, e ritornò a tremare come una foglia.
-E-ehy tu resta qua, io vado a cercare gli altri.- Freddy se stava per andare, ma si ricordò che il suo microfono era rotolato sotto la scrivania, ma appena vide sotto il mobile vide un oggetto, una chiave.
-Una chiave?- La prese, chissà poteva tornagli utili.
Se ne andò lasciando l’amico, visto che non accennava a muoversi, visto che era troppo terrorizzato, uscendo dalla camera, si sentì come osservato.
-Vediamo se riesci a salvarli…-
Quella voce era spettrale, irreale, il ragazzo pensò che era solo la sua immaginazione o la suggestione, quindi decise di andare avanti.
I corridoi erano piace di scritte e strani disegni, che sembravano fatti da bambini di 5 anni, fatti con il pennarello rosso, o almeno lo pensava Freddy. Cercò di trovare una porta che potesse essere aperta con quella chiave, provò con la porta d’ingresso, senza risultati, e quindi provò con le altre, cercando di beccare quella giusta, e finalmente trovò la dannata porta che si apriva con quella maledetta chiave!
-ALLELUIA! Finalmente… ma? Ci troviamo in una biblioteca?... SERI?- Infatti era proprio una biblioteca, una grande biblioteca.
Il castano, camminò per un po’ in quella grande stanza, c’erano molte ragnatele, piccoli ragni, e tutti i libri erano pieni di polvere… magnifico,
Alla fine c’era una grande scrivania con alcuni libri aperti, ed anche una candela spenta, li sorprendemente c’era un’altra chiave, ma appena la prese, sentì una specie di strana melodia.
Sembrava una piccola canzone suonata al pianoforte, molto inquietante.
-Piangerai o scapperai?- Disse una voce alle sue spalle, Freddy con grande titubanza si girò e vide un essere mostruoso, infatti era così spaventoso che il ragazzo tremava dal terrore, e cercò anche di allontanarsi, ma a quella mossa l’essere si avvicinò, ancora di più.
-Piangerai o scapperai?- Si avvicinò ancora di più, mostrando ancora di più il suo orribile aspetto, un essere alto, molto grosso e muscoloso, grandi arti con mani giganti con lunghi e afflati artigli rosso sangue in contrasto con il corpo più nero della notte, una gigantesca testa sproporzionata rispetto al corpo, con capelli disordinati neri, 2 occhi rossi sangue, e una strana bocca che sembrava seghettata come le zucche di halloween.
-S-stai lontano r-razza di gigante!- Lui a quest’frase avvicinò la mano coni lunghi artigli a pochi centimetri dalla mia faccia e cominciò a percorrere con gli artigli un tratto che sembrava portare fino alla faccia del mal capitato, però lo faceva con lentezza, ci provava gusto ad vedere quella sensazione di terrore crescente sul visto del ragazzo, che era immobilizzato dalla paura, ma giusto poco prima che l’artiglio lo sfiorasse, prese un po’ del suo coraggio ed corse verso la porta, schivando il mostro.
Il mostro nel vedere quella fuga, cominciò a rincorrerlo, passando con un po’ di fatica dalla porta, sulla sua faccia c’era quel sorriso, che in quella situazione molti avrebbero potuto considerare quel ghigno come… “sorriso da vero stron**” Anche se lui l’avrebbe preso come complimento.
Freddy inseguito da quella cosa abnorme, ed c’era ancora  quella strana melodia di pianoforte, corse il più che poté, senza sapere dove andare, girò per un corridoi molto buio e alla fine di esso trovò una porta chiusa, provò con la chiave appena trovata, ma non funzionò, i passi intanto si avvicinavano, quindi cominciò a colpire la porta con tutta la forza che ha, cominciando a colpirla con fino a romperla, visto che era abbastanza vecchia, così vedendo la stanza notò che era separata in 2 da delle sbarre con una porta di metallo, sperando che funzionasse, entrò nella parte separata dalle sbarre chiudendo la porta di ferro, ed si appoggiò alla parete  prendendo un po’ di respiro, mentre il gigante nero pece era proprio dietro alle sbarre e lo guardava con aria minacciosa anche se con un ghigno, mise le sue grosse mani su le sbarre e cominciò a scuoterle,  quasi come se le volesse spezzare, ma poi lasciò andare le sbarre e se andò, e appena scomparve dallo sguardo del ragazzo spaventato, la musica sparì.
Freddy si lasciò andare a un grande sospiro, e si mise una mano sulla faccia sudata per la corsa e per lo spavento, quell’essere non era umano, per niente, eppure non poteva essere che era un mostro, lui non ci credeva a quegli esseri, e cercava di trovare una risposta ragionevole, si accorse solo qualche minuto dopo che affianco a lui c’era un foglio e c’era scritto qualcosa, fece un po’ di fatica a leggere cosa ci fosse scritto, visto che sembrava scritto da un bambino di 5 anni, ma poi quando capì cosa c’era scritto, era abbastanza perplesso…
“Sai… odio le galline, quando le mangiavo le piume mi finivano tutte in bocca, erano molto fastidiose, però almeno il loro sapore non era male.”
Il castano si grattò la testa in uno stato MOLTO confuso, cosa voleva dire?
Stava pensando di rimanere lì fino a quando non avrebbe trovato un modo per sopravvivere, ma non potette farlo.
-AAAAAAAAAAAAAAHHHHHHH!- Un urlo acuto, ecco cosa si poteva sentire, Fred, pensò subito che si trattava di Chica, ed non voleva di certo che la sua amica morisse, quindi seguì il suono fino a finire nel piano di sopra, e le urla provenivano da una stanza chiusa, per fortuna si ricordò della chiave che aveva trovato prima e con quella riuscì ad aprirla, quando entrò la strana melodia ricominciò, e tutta la stanza sembrava diventare tutta nera con una strana nebbia rossa, ma riuscì a vedere la sua amica sul pavimento, cercò di avvicinarsi, ma l’amico in pochi secondi venne trascinata all’interno della nebbia, e si poteva sentire solo le sue urla spaventate.
-CHICA!- il castano tentò di raggiungerla, ma poi ritrovò ad dare una potente facciata al muro, tutta la stanza ora era normale,  la nebbia scomparì, ed la musica finì, ed non era più tutto nero pece, sembrava una stanza normale, della sua amica non c’era traccia, neanche la più piccola, quella stanza non aveva niente di strano, a parte… un disegno, sembrava che una gallina, o almeno sembra una gallina.
Freddy uscì dalla stanza con il presentimento che tutto quello che era accaduto all’interno di quella camera era tutto una sua immaginazione, voleva che fosse così.
-Uno è andato… ne mancano 2.- Ancora quella voce, quella voce fredda e inquietante allo stesso tempo, intantò ritornò al piano terra.
-B-basta con i giochetti chi sei!?-
-Uno a cui piace divertirsi… ti manca la tua amica? Non preoccuparti giocherà anche lei, dai voltati e gioca con lei, si sente tanto sola.-
Freddy sentì una mano sulla spalla, e appena si voltò vide Chica, però era diversa, capelli neri e occhi rossi, la pelle era anche molto cadaverica.
-C-chica!? Tutto bene!?- Ma mai si sarebbe immaginato cosa stava per accadere, la sua amica divenne tutta nero pece, e si potevano distinguere solo gli occhi rossi come il sangue, diventò più grande sotto lo sguardo stupito di Freddy, gli arti divennero più grandi, anche la sua testa cambiò forma, ed sembrava prendere anche la forma di un becco, ed alla fine tante piume ricoprirono il suo corpo, fino a quando la “trasformazione” fu completata, ora sembrava una specie di robot a forma di gallina, assomigliava a uno degli animatronici della pizzeria dei suoi genitori, solo più grandi è spaventosa.
-AAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHH!!!!!- il mostro-gallina ruggì cominciando ad avvicinarsi, ma Freddy lo evitò, doveva cercare un nascondiglio.
*Si sente una musichetta*
Era ancora quella dannata musica che si poteva sentire ogni volta che c’era un mostro del genere.
Freddy pensò a un nascondiglio, ed alla fine si ricordò del suo amico Foxy rinchiuso nell’armadio, poi egli ebbe un illuminazione, forse bastava fuggigli di vista  per non essere catturato, ritornò nella stanza dove la sua amica era stata catturato, ed entrò nell’armadio, infatti lì c’era un armadio proprio come in quell’altra stanza, forse era un caso o no, ma non aveva tempo per pensarci, si rifugiò dentro inseguito dalla gallina, ed appena entrò sentì la porta scricchiolante di quella stanza che si apriva, si potevano udire anche dei passi, molto pesanti, causanti da quell’enorme mostro, ma alla fine non si udirono più, ed anche la musichetta sparì, quindi capì di aver cambio libero.
-S-sono salvo.- Ormai era chiaro, Chica era diventata quel mostro, Chica aveva perso, quell’essere dalla bocca seghettata l’aveva presa e trasformata, ormai l’aveva capito, tutto questo era reale, e non poteva farci niente.
-O-ora come faccio… come faccio… a-aspetta FOXY!-  Si ricordò dell’amico, forse ancora chiuso in quell’armadio, e si precipitò nella stanza accanto, sperando di trovarlo ancora là, ma niente, infatti l’armadio era vuoto e al suo posto c’era un foglietto con la stessa calligrafia di prima, con su scritto:
“Un ragazzo molto depresso, si sentiva in colpa visto quello che stava succedendo, io gli ho suggerito di giocare all’impiccato, dai prova tu, una parola di 4 lettere, che inizia con F e finisce con Y”
Quel mostro voleva giocare all’impiccato? Poi vide che sul retro del foglio c’era un P.S.
“P.S. Sei in difficoltà, quindi ti ho aperto una porta al piano terra”
Freddy non sapeva se era vero o no, ma non aveva altra scelta, scese le scale, e notò che effettivamente la porta era aperta, non avendo altra scelta entrò, conduceva un po’ in basso, in un corridoio MOLTO buio, illuminato solo da qualche piccola candela, appena chiuse la porta, sentì la solita musica e girandosi vide che la porta si stava rompendo, infatti già di poteva vedere un grande occhio che lo guardava fin dentro l’anima, ormai il ragazzo sapeva cosa fare, cominciò a correre il più che poté, mentre sentiva i passi di quell’essere, e anche la voce di prima.
-Dai dobbiamo continuare ad giocare all’impiccato, dai è semplice, una parola che inizia per F e finisce con Y. Avanti se indovini ti apro la porta.-
-(Una parola che inizia per F e finisce per Y?)- Notò che ormai la porta era vicina, si doveva sbrigare, non riusciva a pensare, era troppo spaventato, ma poi…- FOXY!-
-Bravo, hai indovinato, ecco qui il premio… a proposito… il tuo amico non è bravo in questo gioco-
Come promesso dalla voce la porta si aprì, permettendo a Freddy di entrarci, ma avrebbe tanto non voluto farlo… pregò sperando che quello che aveva visto non fosse reale, ma dovette rassegnarsi, Foxy era là… appeso al soffitto, impiccato.
-Foxy!- Tirò giù il suo amico, e cerco di vedere se era ancora vivo, ma vane speranze, lo vide cambiare aspetto, proprio come Chica, capelli neri e corpo del medesimo colore, Fred temé il peggio, il suo amico ancora sdraiato girò la testa molto piano verso di lui, aprendo gli occhi ora tutti rossi, si alzò con ancora il cappio al collo, ed stava succedendo la testa cosa che era successo a Chica, però ora era diverso, il musò si allungava, l’uncino divenne più appuntiti, gli spuntò una coda, ed si ingrandì, fino ad diventare, questa volta una volpe-animatronica, non perse tempo, attaccò subito il suo amico, procurandogli una grande ferita, al braccio, lui ormai convinto di essere vicino alla morta, come ultima speranza gli lanciò il microfono, per difesa, ma ebbe un effetto insolito, infatti quando lo colpì non gli causò niente, ma per sbaglio lo calpesto, facendolo scivolare, permettendo a Fred di uscire dalla seconda porta presente in stanza, notando anche che vicino alla porta c’era un disegno di una volpe. Quando uscì, la musichetta scomparve, questa volta si erano stancati presto, incredibilmente, o forse no.
-Complimenti, ce l’hai fatta, ma hai perso 2 amici ahahahah, bene allora...-
-NO BASTA!-
-Eh?-
-SONO STUFO DI TUTTO QUESTO FINISCILA DI GIOCARE CON LA MIA MENTE, FAI FINIRE QUESTO GIOCO ORA!-
-……. Eh…. Eh…. AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHHAAHAH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Pensi di darmi ordini, io decido tutto, io sono il padrone di questo posto IO SONO COLUI CHE COMANDA IL GIOCO!!!!-
Freddy sentì un suono che non gli piacque affatto, un suono che sembrava di legno spezzato, infatti sotto di lui, il pavimento si spezzò facendolo precipitare, verso il piano inferiore.
-AAAAAAAAAAAAH!- Il suo urlo venne interrotto quando colpì il suolo, e svenne.
Dopo un po’…
Fred si sveglio dopo un po’ di tempo, e si accorse di ritrovarsi in una stanza molto buio, non gli piacque affatto questo, ma poi si accorse di un fatto singolare, c’era un pianoforte, si avvicinò con cautela, e con orrore vide che i tasti erano sporchi di sangue, ed ancora più terrificante era, che c’era ancora quella canzone, quel suono, che significava l’arrivo di guai… ed quello stesso suono era causato proprio da quello strumento, infatti i tasti si muovevano da soli senza l’utilizzo di qualcuno.
-Eheheheheh, bella musichetta non trovi? AHAHAHAHAHAAH, sai questa stanza è un po’ buia… facciamo un po’ di luce.-
Infatti la luce al suono di quelle parole si accese automaticamente, rilevando il resto della stanza, e il povero ragazzo si accorse di non essere fuori, sentiva un respiro alle sue spalle, un respiro freddo che gli gelava il cuore, si voltò, e lo vide, l’essere dalla bocca seghettata, o forse no… era diverso, era più grosso con 6 occhi e la testa di forma molto allungata verso dietro, quasi come uno di quegli alieni di quel famoso film.
-Cosa caz**!- La sua  reazione era normale, infatti notò che quella creatura stava cercando di avvicinarsi, ma le sbarre glielo impedivano, infatti la stanza era divisa da delle sbarre, e dietro ad esse c’erano molti esseri simili, uno basso a forma di quadrato con denti aguzzi, un ammasso liquido pieno di occhi, una specie di insetto con un volto quasi umano, con ali, e coda da scorpione, e poi c’era uno in particolare, un umanoide, con capelli e pelle nero pece e con occhi rossi… era forse…
-B-Bonnie!?- A quella frase, l’essere mostrò un sorriso inquietante, e si trasformò anche lui, e poco prima che ciò accadde si poté vedere sul muro un disegno di un coniglio, ed proprio come le altre volte, esso si trasformò in quell’animale, un grande coniglio meccanico, solo che molto danneggiato.
Fred pensò di essere al sicuro visto le sbarre, ma poi si accorse che non era vero, la porta di ferro si aprì permettendo a tutti di fuggire.
-Ahahahahah avanti gioca un po’ anche tu, avanti infondo è una specie di acchiapparello, ahahahah dai c’è una porta aperta là.-
Quella voce diceva il vero, c’era una porta che il castano provò ad aprire, con scarsi risultati, ma che poi si aprì poco prima che uno di quei “cosi” lo toccasse, riuscendo ad scappare, si ritrovò ad correre per un lungo corridoio, continuamente inseguito da quei cosi, alla fine c’era una specie di scala di corda dove conduceva a quanto apre all’esterno di quella dannata villa.
-Forse ce la posso fare, CE LA DEVO FARE!- Con determinazione, accelerò la sua corsa ma proprio prima di raggiungere la scala, vide comparire il suo amico Bonnie trasformato in una bestia infernale, che cercava di colpirlo con gli artigli.
Fred schivò per un pelo, doveva distrarlo in qualche modo, così gli venne un’idea, prese la scheggia del piatto che aveva portato con se e la lanciò contro il mostro, colpendolo in un occhio, causandogli un grande dolore, e questo diede il tempo ad Fred di fuggire, facendogli salire la scala, che  veniva man mano distrutto da quegli essere con gli artigli, e zanne, ma alla fine ce la fece… era fuori, ma una cosa non quadrava, era sfuggito da quegli esseri, ma la musica continuava, non aveva vinto? Notò solo ora che un suono come un piccolo grido era udibile alle sue spalle… era lui...
-Ultima corsa…- Quella voce, era lui che parlava continuamente, era lui quello che aveva causato tutto questo! Non doveva arrendersi ora, doveva provarci, ad ogni costo!
-NON MI PRENDERAI!- Corse… corse a perdifiato, inseguito da quella cosa, erano molto vicini, stava per afferrarlo, stava per ucciderlo, ma appena si rese conto di essersi allontano dalla villa, si accorse che la musica era sparita, e con esso il mostro… era finita?
Intanto…
Il mostro… era là, in piedi, sotto la pioggia, cambiò forma, divenne un liquido nero che a sua volt assunse un’altra forma, una umanoide con un braccio metallico collegato ad una falce 2 orecchie da coniglio e una maschera nera, con smoking nero e papillon rosso.
-Complimenti… ci sei riuscito, sei il primo ad essere riuscito a sopravvivere, AHahahahah è un bel passatempo fingersi un mostro, bhe sei stato fortunato, i tuoi amici mi hanno intrattenuto, ma alla fine solo tu sei riuscito ad sopravvivere, bhe il premio è la vita, infatti non ti ucciderò Freddy… non questa volta. Ora devo andare… ho una città da far crepare dal terrore AHAHAHAHAHAH!!!- Scomparve, mentre rideva ancora, quella non fu l’ultima volta che qualcuno entrò in quella casa, ma meglio per lui… infondo poteva sempre avere un po’ di divertimento… e a Chaos piace divertirsi con le povere anime degli umani.
THE
END
Note dell’autore:
Thanos: Finalmente l’ho finita! Più di 5500 parole, bhe comunque questa storia è per il concorso di Kishin ed è un crossver tra FNAF e Ao Oni, ed è finito proprio come il gioco, con la sopravvivenza del protagonista, e tutti i suoi amici morti, in questa fanfiction viene anche mostrato il potere di Chaos, cioè quello di mutare aspetto con le diverse paure, ed spero  che vi sia piaciuta.
Timer: 00:30
Chaos si ritrova seduto sul cornicione di un grande grattacielo, con una bottiglia di liquido rosso, ed osserva le persone dall’alto.
(Parla Chaos)
Bhe… finalmente ci siamo quasi… eheheheh fra poco avrò tutti i miei poteri, ahahahah. Bene umani, preparatevi ad essere al centro di un grande ed divertente gioco! AHAHAHAHAHAH!
   
 
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