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Autore: Persej Combe    13/07/2016    2 recensioni
«Non ho proprio voglia di tornare a casa e studiare.» piagnucoli e per un attimo sembri una bambina, sorrido «Aralia, andiamo da qualche parte! Rimandiamo gli impegni a più tardi. Vuoi?»
[Scientificshipping]
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Zania
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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J e u n e s s e 
( Dedicata a G. )


 
 
«Oggi è una bella giornata.»
 
Sedute sui gradini che conducono agli edifici dell’università, riprendiamo il respiro dopo l’ultima lezione. Tu, coi fogli in mano, metti in ordine gli appunti nel quaderno ad anelli, il tuo sguardo nascosto dietro agli occhiali è vigile e attento, ma sulle labbra sorridi.
 
Gli altri ragazzi ci oltrepassano indifferenti, mentre io accanto a te li osservo e ti aspetto.
 
«È una bella giornata, dico.» ripeti, forse pensando che non ti abbia sentito.
 
La luce del sole si riversa sugli alberi facendone brillare le verdi chiome di scintille dorate. Di tanto in tanto le fronde vengono sospinte da un tiepido vento, le foglie frusciano e scricchiolano e si stropicciano. Forte è l’odore del gelsomino che cresce sui muri intorno.
 
«È vero, Zania, hai ragione.» dico, intanto ti alzi e ti fermi a guardare la pienezza che la primavera ci ha voluto regalare in questo giorno.
 
«Non ho proprio voglia di tornare a casa e studiare.» piagnucoli e per un attimo sembri una bambina, sorrido «Aralia, andiamo da qualche parte! Rimandiamo gli impegni a più tardi. Vuoi?»
 
Mi fissi aspettando una risposta, anche se sai già quale sarà. Dopotutto, come posso dirti di no? Mi tiro su e annuisco, con il pollice ti faccio segno che va bene. Ci incamminiamo a passi lenti, senza fretta.
 
«C’è qualche posto in cui preferiresti andare?»
 
«No, nessuno in particolare.»
 
Allacciamo i caschi e montiamo sulla motocicletta. Accendo il motore e tu ti stringi a me, ti stringi forte mentre partiamo.
 
La città è vivace, oggi, le strade affollate. Eppure, confesso, la città non mi è mai piaciuta. I miei luoghi sono quelli dove è rinchiuso il mistero, dove la storia attende silenziosa di venire alla luce, recando con sé la verità e il segreto.
 
Il vento ci abbraccia e ci avvolge mentre sfrecciamo tra le vie. Per un attimo mi torna alla mente il ricordo di Soffiolieve: i bei prati verdi, i fiori bianchi, gli alberi, il profumo salmastro del mare vicino... Ogni cosa mi chiama, grida il mio nome. Nostalgia mi vibra nel petto.
 
Tornerò. Un giorno tornerò, ma non è ancora questo il momento. C’è tanto che ancora voglio vedere, che voglio fare. Vedrò, farò. Tornerò.
 
Ci dirigiamo verso la periferia, dove le spighe ondeggiano nei campi e i frutti e le bacche odorano l’aria.
 
«Fermiamoci.» mi dici a un tratto «Qui mi piace, voglio restare.»
 
Ci fermiamo.
 
Sedute sull’erba guardiamo attorno a noi. In lontananza scorgo un Allenatore, un bambino, si sta esercitando con i suoi Pokémon. Mi pare di vedere il piumaggio grigiastro di un Pidove. Aguzzo la vista, incuriosita, e tu sospiri.
 
«Io non avrei mai potuto.» parli piano «Fare l’Allenatrice, intendo dire.»
 
«È pur sempre più semplice che diventare Professoressa di Pokémon.»
 
Ti volti, mi osservi. Esiti. In mente ti balena un pensiero, lo vedo chiaramente nei tuoi occhi. Apri la bocca come per ribattere qualcosa, mormori, incerta, o forse è un mugolio quello che proviene dalle tue labbra, non ti sento. Poi all’improvviso rinunci.
 
Ad un tratto, lontano, un altro Allenatore si avvicina al ragazzo. Sta tirando fuori una Poké Ball dalla tasca. La superficie rossa e bianca riflette la luce del sole. Si sentono le grida degli attacchi e i versi agguerriti dei Pokémon che lottano, i corpi che si scontrano, gli artigli che tagliano e graffiano.
 
«Anche io per qualche tempo sono stata Allenatrice, esattamente come loro. Catturavo Pokémon e li allenavo mattino e sera per vincere contro i miei rivali. Presto però mi sono resa conto che l’interesse che provavo per i Pokémon che incontravo non era nelle lotte, sebbene con esse si rafforzasse il legame che instauravo con loro, ma in altro. Un giorno ho cominciato a domandarmi da dove fossero giunte queste creature e per quale motivo si fossero unite a noi uomini. Così sono tornata a Soffiolieve, sono entrata di corsa nel laboratorio di mio padre e l’ho pregato affinché mi insegnasse il suo lavoro.»
 
I due Allenatori lontani si stringono le mani e si separano, riprendono i propri cammini, la lotta è ormai conclusa.
 
«Vedrai, Zania. Un giorno prenderò il suo posto. So che sarà difficile e che tutti mi si metteranno contro, ma riuscirò a diventare Professoressa di Pokémon.»
 
Ti avvicini, mi stringi le dita e ti chini su di me, i tuoi capelli scivolano dalle spalle sul tuo petto e sento il loro profumo.
 
«Se lo desideri così tanto, allora spero che tu lo possa diventare davvero.» dici, tu che sei stata la prima a dubitarne. Io non riesco a crederti, ma poi ti guardo negli occhi e scopro che sei sincera e che mi vuoi bene.
 
 
Dopo qualche ora, un temporale improvviso ci costringe ad andarcene. Torniamo in città e ci rifugiamo a casa tua, subito ci spogliamo, mi presti qualcosa da mettere mentre i nostri vestiti si asciugano. Passo la spazzola sui tuoi capelli bagnati, e sono tanto, tanto lunghi. Li taglierai mai un giorno?, mi chiedo. Spero di no.
 
L’acqua per il tè si sta scaldando sul fuoco. Ci sediamo al tavolo del salotto, sfogliamo qualche libro cercando di trovare la voglia di studiare. Ti confesso che anch’io in realtà oggi non sono proprio in vena. Versi il tè nella mia tazza, ormai mi sono rassegnata. In casa si diffonde un silenzio assorto e per lungo tempo nessuna delle due lo interrompe.
 
Ad un tratto mi giunge alle orecchie il rumore di un treno che corre in lontananza. Alzo lo sguardo sulla finestra e vedo il convoglio mentre passa sulle rotaie, oltre i palazzi. Un giorno voglio prenderlo, il treno, e andarmene via, lontano, in luoghi sconosciuti.
 
Mi accorgo che mi stai osservando, Zania. Stai pensando anche tu ciò che sto pensando io? I tuoi pensieri sono gli stessi miei?

 
Vuoi venire con me?

 
La porta di casa si apre, tua madre entra stringendo nelle mani le buste della spesa. Mi saluta calorosamente mentre si sfila la giacca, mi bacia sulle guance. Mi chiede come sto, come vanno gli studi. Tu, Zania, dopo un po’ ti lamenti: «Stiamo cercando di studiare, mamma, così ci distrai!»
 
E se ne va, rispondendoti a tono, portandosi la spesa appresso. La sento mentre apre i cassetti e gli sportelli della cucina per mettervi le cose dentro.
 
Studiamo ancora un po’. Tua madre sta preparando le melanzane, di qui viene un profumo, ho l’acquolina in bocca. L’ora di cena si sta avvicinando, comincio a sentire un certo languorino. Dopo aver dato un’occhiata all’orologio decido di andare. Vado in camera, mi rivesto. I miei abiti sono ancora un po’ umidi, purtroppo, ma non dico nulla per non farti preoccupare. Sistemo qualche ciuffo di capelli davanti allo specchio.
 
Mentre mi avvio, tua madre mi ferma: «Sicura di dover andare? Perché non rimani a cena?»
 
«Mi farebbe molto piacere, ma oggi proprio non posso, mi dispiace. La ringrazio, comunque, sarà per la prossima volta!»
 
Apro la porta per uscire e tu ti avvicini, dici di volermi accompagnare al parcheggio. Saluto tua madre ancora una volta, poi entriamo nell’ascensore e aspettiamo in silenzio che scenda.
 
Fortunatamente, quando oltrepassiamo il portone, ha smesso di piovere. Sembra che il tempo possa reggere ancora per un po’, tuttavia mi affretto comunque ad infilare il casco e a salire sulla motocicletta.
 
Prima di scappare, però, ti stringo a me con un abbraccio. Il profumo dei tuoi capelli mi travolge un’altra volta.
 
 
«Grazie, Zania. A domani.»



 


Sarò sincera. Anche se i quadri con i risultati degli esami sono usciti ieri, io in realtà ancora non ho realizzato di aver finito tutto. La mattina mi sveglio ancora con il magone e penso: "Cavolo, non mi ricordo questa formula di matematica, se mi capita alla seconda prova che faccio?? Che diamine, dove ho messo il libro?! Perché stava sotto quello di inglese?? Thomas Hardy! Oddio e se quella di inglese mi chiede Thomas Hardy che le dico?! Well, the most important novel written by Hardy is 'Tess of the d'Urbervilles', in which we can find... Ah, devo ricordarmi di portare il vocabolario di inglese alla terza prova! E dove ho messo il dizionario dei sinonimi e dei contrari?! Quello mi serve per la prima...". Solo dopo mi rendo conto che è già stato fatto tutto. Però vi dirò: la sensazione che hai dopo aver finito gli esami di maturità è veramente bella, finalmente ti senti libero da tutto quanto. Nel caso in cui non ci foste ancora passati, non vi preoccupate, poi capirete. Dopo aver faticato per cinque anni di seguito è davvero una soddisfazione... Perciò, ecco, lo ammetto, probabilmente una storia che andasse in un periodo che si trova oltre questo traguardo forse era un po' scontata da parte mia, ora come ora. Non so che cosa aspettarmi nei prossimi mesi, non ho più nulla di sicuro davanti a me, non ho neppure ancora scelto l'università a dire il vero, anche se ormai ho le idee piuttosto chiare, ma sono davvero emozionata e non vedo l'ora di scoprire che succederà!

Tralasciando queste considerazioni inutili, passiamo alla storia. Il titolo è in francese,
Jeunesse, e significa Giovinezza. Non so perché mi sia venuto in mente un titolo francese, probabilmente influssi kalosiani, tuttavia mi piaceva e doveva essere il suo nome. Inoltre è la prima volta che mi concentro su Aralia e Zania, non mi era mai capitato, spero di non essere andata OOC! (E a proposito, vi posso chiedere un favore piccolissimo di votare per la Professoressa Aralia tra i personaggi della sezione? Giusto per completezza, in modo che la possa aggiungere negli avvertimenti della storia, vi ringrazio moltissimo! ♥ )
Confesso che io in realtà per la settima generazione (sì, perché intanto che io dovevo fare gli esami, nell'universo Pokémon è successo 'sto mondo e quell'altro, come si dice qui da noi) mi aspettavo una seconda Professoressa donna, forse per bilanciare un po' il gruppo, non so. Invece non è stato così, ma pazienza, forse sarà per la prossima generazione! Aloha, Kukui~


Caro lettore, cara lettrice, ti ringrazio tantissimo per essere passato di qui a dare una letta! Spero davvero che la storia ti sia piaciuta! c:
Un abbraccio,
Pers ♥


EDIT dell'11.09.2021. Dopo tanti anni ripasso su questa storia scritta nel mio periodo di negazione, oggi la ribattezzo ufficialmente una yuri/shoujo-ai dedicata alla Scientificshipping.

 
  
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