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Autore: LaBlack__    13/07/2016    0 recensioni
Una villa. Cinque ragazzi e cinque ragazze.
Una convivenza quasi 'forzata'.
Un gioco-sfida per aggiudicarsi questa villa.
Ce la faranno a resistere all'isolamento e a superare le varie sfide?
Nasceranno amori? Amicizie? O soltanto Rivalità?
( Ship slash predominante )
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1

 

Restare chiusi per un tempo indeterminato in una casa, anche se chiamarla casa è riduttivo per una villa su tre piani con piscina e giardino con nove perfetti sconosciuti cominciava a sembrare una pessima idea. Infondo quella casa, uhm villa devo smetterla di chiamarla villa nemmeno la voglio.

Nathan si trascinò dietro il trolley sbuffando e pensando ancora una volta che doveva smetterla di accontentare le richieste assurde di sua sorella. Quando Emily aveva  letto sul giornale di questo gioco-sfida che metteva in palio una villa, la stessa in cui dieci sconosciuti avrebbero dovuto vivere il più lungo possibile aveva subito pensato di chiedere al suo fratellino di provarci per lei, tanto luinon aveva nulla di meglio da fare nella vita, e sarebbe stata un’occassione per conoscere gente nuova. Come se lui non avesse amici. Ne aveva, pochi ma ne aveva perché era dell’idea 'meglio pochi ma buoni'.

Il gioco-sfida consisteva nel convivere con queste nove persone, nessuna telecamera come quei reality ormai tanto in voga ma solo un quartier generale che avrebbe controllato tutto, e ovviamente a capo di tutto c’era il benefattore che aveva avuto questa assurda tanto quanto chiacchierata idea di regalare una delle sue proprietà ad uno sconosciuto.

Nathan non era un tipo che amava il lusso però alla fine dovette ammettere che l’idea di trascorrere del tempo in un posto del genere lo stuzzicava, quello che invece lo infastidiva era il dover condividere spazio e tempo con degli estranei. Tutta la giornata per chissà quanto tempo, perché lui l’avrebbe vinta quella villa, perché le sfide erano il suo forte. Emily lo sapeva, per questo aveva scelto lui. Con questo pensiero cancello l’ultima espressione di insofferenza dal suo volto e varcò il cancello di quella che sarebbe stata la sua casa per i prossimi giorni, o mesi, chi poteva saperlo.

 

 

Quando Kevin aveva letto di quell’ assurdo gioco-sfida per vincere quella villa pazzesca aveva subito pensato all’occasione della sua vita, all’occasione di realizzare uno dei suoi sogni di bambino: quella di comprare una grande casa per se stesso e la sua famiglia, anche se in quel caso non avrebbe comprato un bel niente, quindi tanto meglio. Si era subito iscritto e contrariamente a quanto dicessero i suoi amici era riuscito a rientrare tra i prescelti, così ficcati quanti più vestiti nel borsone che usava per la palestra era  diretto in quella magnifica villa che lo avrebbe ospitato per un bel po’, per più tempo possibile perché si era promesso di vincerlo quel gioco-sfida. Con ogni mezzo a sua disposizione.

Erano le 9.00 del mattino e per essere aprile faceva molto caldo ma lui amava la bella stagione e poi era arrivato a destinazione, vedeva il cancello della villa e questo gli bastò per gasarsi ancora di più e affrettare il passo.  Vide a qualche metro di distanza una testa bionda, ovviamente provvista di un corpo, un corpo niente che da lontano sembrava niente male e urlò per fermarlo ma quello non sentì, così corse fino a raggiungerlo

-Hey!

Il biondino si voltò e colto alla sprovvista inciampò e se non fosse stato per Kevin che gli piazzò una mano al centro del petto per sorreggerlo sarebbe di sicuro caduto.

-Non mi sembra un po’ troppo presto per cadere ai miei piedi?  Nemmeno ci siamo presentati

Quello lo guardò con una faccia stupita e confusa e si scostò dal suo tocco, e poi scoppiò a ridere, non prima di averlo squadrato dalla testa ai piedi.

-Di solito funziona questa battuta? Perché fattelo dire è pessima Mister modestia

Fu il turno di Kevin di ridere – Sono Kevin, e sono qui per il gioco-sfida - disse mentre allungava la mano verso l’altro che gliela afferrò guardandolo negli occhi con un’espressione impossibile da decifrare

-Nathan, e beh scontato dirlo ma sono anche io qui per il gioco-sfida

-Quindi avremo modo di conoscerci per bene- ammiccò Kevin, lasciando andare la mano di Nathan che lo guardò di nuovo con quell’aria confusa prima di annuire distrattamente e riprendere a camminare. Fece qualche passo e quando si accorse che Kevin non lo seguiva gli domandò con lo sguardo cosa stesse aspettando. Quello sorrise e si affrettò a raggiungerlo  -Arrivo, arrivo, stavo controllando una cosa – all’espressione nuovamente confusa di Nathan sorrise e scosse la testa.

 

Quando entrambi entrano nella villa si accorsero di essere gli ultimi, sui due divani bianchi disposti ai lati della sala d’ingresso sedevano i loro otto compagni di viaggio, e al centro su di una poltrona rossa un uomo sulla cinquantina che li guardò con un pizzico di sollievo e rimprovero e gli intimò di prendere posto.

 

Il gioco-sfida stava per iniziare.

 

NDA

Ciao a tutti,

questa storia nasce da un sogno di qualche notte fa, era confuso e nonsense come forse lo sarà questa storia, che nasce e viene scritta senza pretese, è anche la mia prima volta qui come autrice quindi perdonate ogni errore o se possa sembrare tutto banale e senza senso.

Spero possa piacervi e incuriosirvi, la storia si concentrerà maggiormente su Nathan e Kevin ma anche gli altri personaggi avranno i loro spazi.

Non so quanti capitoli saranno, e con quanta frequenza aggiornerò ma mi farebbe piacere leggere un vostro parere, negativo o positivo che sia per capire se vale la pena o meno continuarla. I prossimi capitoli saranno più lunghi, prometto.

Grazie mille a chi è arrivato fino a qui, e a chi se vorrà, mi lascierà un commentino. 

   
 
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