Prompt: Lui era il solo
in grado di fargli
sentire calore.
Gruppo
facebook: we are
out for prompt.
Southern blue
Morning dew
Let down your
guards
I love you
Ice cream castles
Lips to ear
rhymes
A slumber deeper
Than time
- Slow,
love, slow,
Nightwish -
Dégel
era immerso nella lettura di un vecchio e polveroso libro, assorto come
non lo
era mai stato. Il Pope gli aveva chiesto consiglio per una questione di
grande
importanza e lui non voleva di certo deluderlo.
Si era
dunque rinchiuso in biblioteca, con un lume acceso accanto a
sé e l’oscurità ad
opprimere gli alti scaffali. Fuori, la neve aveva ripreso a scendere
silenziosa.
Per uno
come lui, che si era allenato fra i ghiacci perenni della Siberia,
quell’Inverno era assai mite e non risentiva affatto degli
spifferi freddi che
di tanto in tanto scuotevano la fiamma gialliccia della candela. In
fondo, era
il signore delle energie fredde e la neve della Grecia era paragonabile
ad una
pioggerellina leggera se confrontata alle bufere a cui era stato
abituato.
Ad un
tratto, un sibilo appena percepibile spezzò il filo del
silenzio.
Dégel
sorrise, senza staccare gli occhi dal libro.
- Cosa ci fai in giro a quest’ora, Kardia? – chiese
e la sua voce pacata
risuonò fra le alte pareti, si perse fra le ombre.
- Come hai fatto a percepirmi? – ribatté il
giovane, comparendo al suo fianco
con una mela in mano – eppure sono stato più
silenzioso di un fantasma.
- È stato il gelo ad avvertirmi – rispose e,
finalmente, si volse a guardarlo,
incontrandone subito gli occhi blu. La luce della candela riempiva le
sue iridi
di infinite screziature dorate.
- Oh, capisco – Kardia si sedette sul tavolo e
morsicò il frutto, gustandoselo –
ancora su quel vecchio tomo, Dégel? È da questa
mattina che non ti fai vedere!
Dégel
sospirò. Con l’arrivo dell’amico, ormai,
pace e tranquillità erano finite.
- Il Pope mi ha chiesto di condurre delle ricerche – rispose.
- Questo l’avevo capito anch’io, ma non credi di
esagerare?
- Affatto.
- Suvvia, Dégel! – e gli sottrasse il tomo da
sotto al naso, alzandolo in aria
– basta, va a dormire! Si gela qui dentro!
- Kardia, guarda che quel libro è antichissimo! Rendimelo!
Ma
appena si tese per afferrarlo, Kardia gli rubò un bacio a
fior di labbra,
lasciandolo letteralmente a bocca aperta.
- Sei impazzito? – gli sibilò, guardandosi intorno
– e se ci avesse visti
qualcuno?
- E chi? Qualche Troll uscito da un romanzo?
Dégel
alzò gli occhi al cielo e scosse il capo. Suo malgrado
sorrise e tese
elegantemente la mano davanti a sé, in attesa di riavere il
volume sottratto.
- Da bravo, Kardia – disse.
- Ehi, guarda che non sono mica un cane! – rispose il
giovane, rendendo
l’oggetto con malagrazia.
- Allora non comportarti come tale.
Kardia
sorrise con malizia e gli si avvicinò quel tanto che bastava
per catturargli lo
sguardo con il suo. Dégel avvampò come una
lampada ad olio, deglutendo. Scorpio
aveva degli occhi e delle labbra davvero irresistibili...
- E come dovrei comportarmi? – gli soffiò sul
viso, seducente come il serpente
che tentò Eva.
- Con gli altri, da Cavaliere quale sei – rispose con
fermezza Dégel, per poi
abbassare il tono della voce e aggiungere – con me, da Kardia
– e gli carezzò
una guancia bollente.
Si
baciarono di nuovo, infiammando l’aria. Le loro mani
percorsero i rispettivi
corpi, avide di esplorazioni e di piacere.
E mentre
gemeva, Dégel pensò che Kardia era
l’unico in grado di fargli sentire calore
anche in un una notte d’inverno come quella.
Angolino
dell’autrice:
Ciao a
tutti!
Era da
un po’ che non tornavo a scrivere in questo fandom e spero di
averlo fatto con
qualcosa che valga la pena di essere letto.
Kardia e
Dégel sono adorabili e io sono tanto felice quando mi
promptano qualcosa su
loro due <3
A presto!
Elly