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Autore: lady_sayuri    14/07/2016    0 recensioni
Una misteriosa ragazza di nome Rose appare nella ormai tranquilla cittadina di Satan City per portare a compimento una missione importante. Incontrerà i Saiyan, con i quali restaurerà un bel rapporto; essi infatti sono fondamentali per portare a compimento il suo compito. Qualche tempo dopo, però, grazie soprattutto all'aiuto di Junior, Goku e gli altri Saiyan riusciranno a scoprire la sua vera identità. Infatti, la ragazza non è quello che sembra: sembra avere una correlazione con uno dei Saiyan. Riuscirà Rose a portare a termine il suo compito? E, soprattutto, chi è realmente?
La storia è ambientata tra la fine della Saga di Super C-17 e la saga dei draghi malvagi, dunque esattamente un anno dopo l'inizio della storia di Dragon Ball GT e poco prima della dipartita di Goku.
Genere: Avventura, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Gohan/Videl , Goten/Valese
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 18

 

«E quindi» disse Bulma «nonostante io nel futuro abbia 78 anni, sono comunque una vecchietta intelligente ed arzilla?» concluse la frase facendo l’occhiolino a Rose.

Lei, Rose, Vegeta , Trunks e Bra stavano tranquillamente discutendo in una delle grandi sale della Capsule Corporation, mentre erano a tavola ed avevano appena finito di mangiare un lauto pranzo.

Rose le rispose con un largo sorriso, al che Bulma le domandò, con tono scherzoso:

«E, dimmi, sarò anche bella come adesso?»

«Adesso non esageriamo, mamma!» intervenne Trunks, prendendola in giro «Ormai hai una certa età…»

«Che cosa vuoi dire?!» si infuriò Bulma «Guarda che tutti mi dicono che sembro molto più giovane rispetto alle donne della mia età…»

Rose e Bra ridacchiarono, ma la loro risata fu interrotta da una voce che proveniva dalla porta:

«Mi spiace interrompere la vostra conversazione»

Tutti si girarono e si ritrovarono a fissare Junior, con il suo cappello bianco e viola e il suo mantello lungo.

«Oh, ciao, Junior!» lo salutò Bulma, un po’ presa alla sprovvista «Come mai qui?»

«Rose, ho bisogno che tu venga con me» replicò Junior, con quel fare molto serio che lo aveva sempre contraddistinto.

Tutti parvero improvvisamente stupiti da quella sua affermazione, in particolare Rose, che non si aspettava assolutamente né il suo arrivo, né tantomeno la richiesta che le aveva appena avanzato.

Vegeta, a differenza degli altri, non mostrava la sua curiosità, e se ne stava a braccia conserte a guardare Junior. Forse un po’ se lo aspettava, ma neanche così tanto: d’altronde, Junior era quasi sempre intervenuto solo durante situazioni di estrema importanza, e tra sé e sé si chiedeva quale fosse il motivo per il quale aveva chiesto a quella ragazza venuta dal futuro di seguirlo. Forse, pensò, voleva discutere con lei riguardo questioni del futuro che sarebbero state importanti per il destino della Terra; Junior, d’altronde, era per metà un Dio.

«I-io?» balbettò Rose, un po’ preoccupata «è successo qualcosa?»

«No» rispose Junior «ti prego di seguirmi». Così, si girò verso la porta e svoltò l’angolo, sparendo dalla vista degli altri.

«Scusate» disse Rose agli altri, alzandosi dalla sedia «vado con Junior»

«Vai tesoro, non ti preoccupare!» esclamò Bulma, sorridendole.

Così, la ragazza uscì dalla porta, ma non vide nessuno.

“Mi trovo fuori dalla Capsule Corporation” fu la frase che sentì sussurrare nella sua testa; il tono di voce era quello di Junior. Le stava parlando telepaticamente.

La ragazza non perse tempo e subito uscì dall’edificio tondo, e trovò Junior in giardino. Appena lo vide, gli chiese, confusa:

«Junior, che succede? Perché mi hai chiesto di venire con te? Dove dobbiamo andare?»

Junior, sempre mantenendo un tono serio, rispose:

«Tu seguimi» e spiccò il volo. Rose, che non se lo aspettava, vide Junior allontanarsi talmente veloce che pensò che doveva fare in fretta, altrimenti lo avrebbe perduto facilmente; così, prese il volo anche lei e accelerò più che poteva, fino a che non lo raggiunse.

Volarono insieme per qualche minuto, ma poi cambiarono la traiettoria del volo, che, da orizzontale, divenne verticale: si stavano dirigendo verso l’alto. Rose capì subito dove si stavano recando, anche perché anche lei, più volte, aveva già percorso quella traiettoria, per andare al Palazzo del Supremo.

La ragazza si chiese quale fosse il motivo per cui la stava portando lì, per cui cercò di pensare a qualche risposta plausibile, non riuscendo comunque a trovarne una convincente che potesse giustificare una visita così avventata.

Era forse già arrivato Ludir nel suo tempo, oppure stava per arrivare e loro volevano avvisarla? Sperò nel profondo che le cose non stessero così, anche perché era troppo presto, fin troppo presto per incontrare Ludir… non si sentiva ancora pronta, e poi, Bulma non aveva ancora finito di creare l’antidoto. 

I suoi pensieri si interruppero nel momento stesso in cui lei e Junior atterrarono e videro che ad attenderli c’erano Popo e Dende, entrambi  in piedi e uno accanto all’altro, come se sapessero già del loro arrivo e li stessero aspettando. Forse, pensò Rose, Junior li aveva avvertiti prima. Oppure no; d’altronde, lei stessa conosceva il potere di premonizione e di telepatia che avevano gli Dei.

«Ciao, ragazzi» li salutò Dende sorridendo «siete arrivati. Vi stavamo aspettando»

«Lei è la ragazza di cui ti parlavo» disse Junior.

«Ciao, Rose» la salutò Dende, abbassando la testa insieme a Popo e facendo un piccolo inchino «piacere di conoscerti»

«Il piacere è mio» disse Rose, inchinandosi a sua volta; pensò subito che li conosceva già entrambi nel suo futuro, e anche molto bene: era stato Dende, d’altronde, ad averla aiutata ad affrontare il viaggio nel tempo.

«Allora, ti starai chiedendo il motivo per cui sei qui, immagino?» le domandò Dende; Rose aveva l’impressione che le avesse appena letto nel pensiero, ma pensò anche che poteva benissimo averlo dedotto dalla sua espressione, che doveva essere confusa e sconcertata.

«Esatto» rispose la ragazza, sorridendo un po’ nervosamente: non si aspettava affatto di trovarsi in quella situazione, e temeva la avessero chiamata per qualcosa di grave.

«Non ti preoccupare. Lo scoprirai subito» le disse Dende, come se volesse confortarla.

Così, entrambi si spostarono poco più in là, come se avessero bisogno di silenzio e di concentrazione; ma soprattutto, di stare da soli. Dende la fece sedere sul pavimento a gambe incrociate e così fece anche lui, mettendosi di fronte a lei. Rose pensò subito che volesse dirle qualcosa che la avrebbe scossa, dal momento che lui sembrava voler creare un ambiente tranquillo nel quale parlare con lei; tutte le sue supposizioni, però, si rivelarono infondate nel momento stesso in cui lui disse:

«Rose, adesso ti chiedo di chiudere gli occhi ed incrociare le mani. Sii completamente rilassata, e concentrati sulla tua energia interiore»

   
 
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