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Autore: Calya_16    15/07/2016    1 recensioni
Buffy ha avuto una vita difficile, e va dallo psicologo per farsi aiutare a superare il suo passato.
Ma improvvisamente arriva nella sua vita Spike, e la sconvolgerà più di quanto pensa.
Genere: Angst, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Buffy Anne Summers, Rupert Giles, Un po' tutti, William Spike, Willow Rosenberg
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Buffy mise giù il telefono e si sedette sul divano, passandosi una mano tra i capelli. Sollevò poi lo sguardo e si guardò attorno: era ancora la sua rassicurante casa, ma lì erano successe talmente tante cose. "Forse è ora di traslocare” pensò. In quel momento suonarono alla porta. Buffy si alzò e con un sospiro aprì la porta. Sorrise all’idea di poter parlare liberamente con Willow.
Era Spike. Rimase inchiodata davanti alla porta, senza saper cosa dire.
"Buffy, voglio chiarire"
"Non ora Spike, sto aspettando una mia amica"
"Non puoi dirle che di vedervi un’altra sera? Voglio parlare con te di quello che è success…"
"Non c’è niente da dire, è capitato e basta"
"No, Buffy… Noi abbiamo voluto che accadesse"
Buffy sbuffò e replicò "Te l’ho già detto, è stato tutto quel piangere, tu che mi tenevi coccolata in quella maniera…"
"Mi pareva che non ti desse tanto fastidio"
Elisabeth sollevò lo sguardo in quello di Spike e poi lo riabbassò subito. Non l’aveva detto neanche con sé stessa. Era vero: era stata bene abbracciata a lui.
Scosse il capo.
"Ho un ragazzo, Spike"
"E io ho una ragazza, ma noi…"
"A me non interessa. Voglio solo esserti amica" disse Buffy un po’ troppo dura. Subito se ne pentì, vide Spike incassare il colpo e stringere la mascella.
"Va bene, ti lascerò alla tua desolata vita"
"La mia vita non è desolata!"
Gli urlò dietro Buffy mentre lui si dirigeva ancora una volta verso la macchina.
Proprio in quel momento, spuntò sul vialetto Willow, allegra e sorridente. Si fermò sentendo i due litigare e subito cercò di correre in aiuto.
"Ragazzi, che succede?" chiese ansiosa.
"Ciao Willow"
Risposero entrambi all’unisono, per poi guardare la rossa per non doversi guardare in faccia. Willow passò lo sguardo dall’uno all’altro e si chiese se chiedendo ancora una volta qual era il motivo del litigio se la sarebbero presa ancora di più. Intuì che sarebbe andata a finire male.
"Se volete parlare io posso aspettare fuori. O se, Buffy, questa sera non te la senti…"
"No Willow. Tu resti"
Le disse Buffy tornando con lo sguardo duro a Spike.
"E…e Spike?" chiese con una vocina piccola Willow.
"Lui se ne può andare"
"Era quello che avevo intenzione di fare" replicò quest’ultimo.
"‘Notte Willow" disse, prima di salire nuovamente in macchina e accendere il motore. Le due donne guardarono la macchina sfrecciare via, seguita dall’unico rumore in tutta la strada.

          °°°°°°°°°°

Spike accelerò ulteriormente, maledicendosi per esser voluto tornare indietro. Cosa era andato a pensare: che magari Buffy poteva anche considerarlo qualcosa di più?
Scosse il capo e si fermò davanti al suo appartamento. Da quando Buffy era entrata nella sua vita, non voleva fare altro che consolarla per tutta la tristezza che aveva visto nel suo sguardo. E anche dopo quest’ultima litigata, vedeva ancora un piccolo barlume di tristezza, di perdita; e così provava sempre più la voglia di avvicinarsi a lei, di poterla stringere e sentirla…sua.
Già, si stava avvicinando a Buffy. E lui sentiva qualcosa di più che un’amicizia tra loro due. “Tutte le volte che vi vedete, vi parlate, c'è sempre una piccola fiammella pronta ad esplodere disse la sua mente. "Già” pensò di rimando “Ma che tipo di fiammella? La fiammella della catastrofe o quella di un rapporto che va oltre l'amicizia?” si chiese. Doveva smetterla di pensare a lei.
Ormai si stava facendo una ragione che quella ragazza significava qualcosa di più che un’amica, ma sapeva che andando avanti così non avrebbero risolto niente. Lui non avrebbe risolto quel sentimento. Per niente.

Scese dall’auto e vide che davanti alla sua ve ne era parcheggiata una che conosceva molto bene: l’auto di Drusilla.
Sospirò, per poi dirigersi verso la porta. Il condominio era silenzioso e immaginava che tutte le altre persone stessero ormai dormendo da un pezzo. Salì le scale e arrivò alla porta del suo appartamento; ma non fece neanche in tempo a tirare fuori le chiavi che la porta si aprì: davanti a lui vi era Drusilla, in un completo intimo nero e lo guardava con occhi vogliosi.
"Non si torna a quest’ora" gli disse agitando un dito, con al culmine un’unghia perfettamente curata e smaltata di nero.
"Sei un bambino cattivo, Spike. Dovrò punirti"
Sorrise, nella sua solita maniera pazza.
"No Dru, niente punizioni questa sera" Spike entrò e chiuse la porta dietro di sè.
Andò subito in camera da letto e cominciò a spogliarsi. Drusilla, dietro di lui, cominciò a massaggiargli le spalle.
"Cosa è successo, piccolo mio? Raggio di sole ti ha ferito?"
Spike si girò improvvisamente.
"Cosa stai dicendo Dru? La vuoi smettere di parlare in quella maniera?"
"Ahi ahi, paparino si è arrabbiato"
"Sì, sono arrabbiato. E vorrei che per una volta andassi a dormire nel tuo appartamento, abitassi lì! Sei sempre qui, mi ossessioni sempre. E sempre, sempre, vuoi solo scopare. Non sono il tuo giocattolo!"
Detto questo, si sdraiò sul letto e lasciò Drusilla in mezzo alla stanza, immobile. Questa cominciò a emettere piccoli singhiozzi. Quei piccoli singhiozzi che usava ogni volta che litigavano, e lui, ogni volta, la perdonava. “Non questa volta. Cerca di resistere” disse una voce nella mente di Spike; ma ecco che subito un’altra gli si intrufolò nel cervello “Ma perchè dovresti resistere? Hai voluto che Drusilla fosse la tua ragazza perchè è invidiara, bella e... guardala! Cos'ha lei che manca a Buffy?
Spike aprì gli occhi e guardò Drusilla piagnucolare in mezzo alla stanza. “Buffy non lo farebbe mai. Buffy mi direbbe su, e così ricominceremo a litigare. Ma Buffy non mi usa. Lei non mi usa per i suoi scopi” Si alzò e andò da Dru, con l’intenzione di mandarla fuori. "Ma Buffy non ti ama”.
L’ultima voce gli fece prendere un’altra decisione.
"Puoi rimanere Dru. Scusami"
"Paparino cattivo"
"Già. Ora vieni, voglio dormire"
E per una volta, Dru dormì con Spike senza poter fare i suoi perversi giochini.

          °°°°°°°°°°

Buffy fece entrare Willow e subito l’andò ad abbracciare.
"Scusa per la scenata che hai appena visto"
"Ti ho visto in momenti peggiori, Buffy, e sono ancora qui. Ti voglio ancora bene" la rassicurò Willow e le due amiche si sorrisero.
"Di cosa volevi parlarmi?"
La rossa condusse l’amica nel soggiorno e la face sedere sul divano, dove questa si mise comoda, incrociando le gambe e portandosi un cuscino in grembo.
"Volevo raccontarti di me e Spike"
La rossa annuì, per poi mettersi comoda ed ascoltare il racconto di Buffy.
"Ecco, il giorno dopo della festa a casa di Xander, Spike non è venuto ad aiutarmi all’orario di chiusura. Si è presentato quando stavo per mettere via le chiavi e andarmene a casa e si è arrabbiato. Abbiamo litigato di nuovo. Per la precisione, sono stata io la prima ad arrabbiarmi: tutte le sere era sempre lì, eravamo praticamente diventati quasi amici e lui poi, solo perché gli tira, non si presenta e mi risponde male quando gli rimprovero che poteva anche chiamarmi"
"Buffy" la interruppe Willow "Magari ha avuto un imprevisto"
"No. Forse. Non lo so" scosse il capo la bionda.
"Mi ha detto solo che voleva fare una cosa e non ci riusciva. Dopo abbiamo fatto pace e tutto è tornato come prima. Solo…" deglutì "Solo che questa sera sono uscita dallo psicologo e lui mi ha vista per strada e mi ha riaccompagnata a casa. Gli ho chiesto se voleva rimanere per cena e lui ha accettato. Ci siamo divertiti, era da un po’ di tempo che non passavo una serata tanto tranquilla. Fino a che…fino a che non ha visto, in camera mia, la foto dove ci siamo io e mia madre sulla spiaggia. I- io…Lo sai, Will, anche se mi sto convincendo che ho superato il tutto, per me è ancora molto difficile"
Willow andò ad abbracciare l’amica, a cui si erano cominciati ad inumidire gli occhi.
"Lo so, Buffy. Lo so"
"E..ecco, lui mi ha chiesto chi era la donna abbracciata a me e io gli ho risposto che era mia madre ma poi mi sono cacciata a piangere, perché lui ha visto che c’era qualcosa che non andava, e mi ha consolata. Io…non so cosa mi sia preso, sono volata tra le sue braccia e lui ha continuato a tenermi stretta, anche quando mi sono stesa sul letto e…"
"Oh mio Dio, Buffy! Non lo avrete fatto, spero! Insomma, Spike è…un tuo amico, ma Riley, e poi…"
Buffy accennò un sorriso. La sua vecchia e cara Willow: sempre a preoccuparsi per lei e a difenderla come poteva.
"No Will, non è successo quello. Solo, ci siamo baciati. Bè, non era un vero bacio, era più uno sfiorarsi le labbra"
Willow la guardò e poi le disse, avvolgendo con affetto le mani attorno a quelle dell’amica.
"Buffy, Spike è un bravo ragazzo. Non devi rimproverarti per questo, e poi non è neanche stato un bacio vero. Non devi pensarci. Magari, è stata una cosa del momento, indotta dalle circostanze"
"Già, è quello che ho pensato anche io. Dopo, lui se n’è andato ed io ti ho chiamata. Ma ecco che, come hai visto, dopo Spike è tornato e mi ha detto che voleva chiarire. Ha detto che non è stata colpa delle lacrime, che se è successo è perché lo volevamo"
"Buffy, Spike può sembrare uno che segue il suo istinto. Ed è così, ma magari…tu gli interessi, solo che non trova il modo di dirtelo e questa cosa un po’ lo uccide, perché deve stare attento a come parla, a come si comporta. Deve ragionare, cosa che fa ma non da a vedere"
Buffy scosse il capo.
"Spike interessato a me? Ma se la maggior parte del tempo che trascorriamo assieme lo passiamo litigando"
"Cercherò di scavare un po’ più a fondo, se vuoi. Sono sua amica, e io e lui non abbiamo mai litigato. Magari riesco a cogliere qualche piccolo particolare che può sfuggire ad altri"
Le propose la rossa, speranzosa. Buffy sorrise ed annuì.
"Sì, perché no? Almeno, dopo magari saprò come evitare le litigate, quali sono i suoi punti deboli"
"Brava Buffy, così ti voglio vedere. Forte e…"
Buffy sbadigliò, per poi appoggiare la testa sul retro del divano.
"Stanca" concluse la rossa, per poi sistemarsi anch’essa vicino all’amica e accendere la televisione. Passarono il resto della notte a scherzare, per poi addormentarsi mentre un film continuava cullandole con i suoi suoni nel mondo dei sogni.
   
 
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