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Autore: nikidon92    16/07/2016    0 recensioni
Ciao a tutti! questa è la mia prima fanfiction! il protagonista è il mio adorato Lip, con l'ingresso di un nuovo personaggio. la storia comincia dal secondo anno di università di Lip. Ci sono un po' di variazioni rispetto alla serie originale e avvenimenti che in realtà non sono presenti nella serie. In più è presente un leggerissimo Cross over, giusto per rendere la storia un po' più interessante... Detto questo, vi auguro buona lettura!
p.s.: sono ben accetti consigli e opinioni positive e negative ^-^ ciau!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Cap 1
Bea
Niente era  come immaginavo... Sapevo che sarebbe stato difficile per me, ma ero arrivata da dieci minuti e già non vedevo l'ora di tornarmene a casa. Niente contro Chicago, una bellissima città, ma troppo diversa da casa mia. Credevo di essermi persa... Avrei dovuto essere ad un paio di minuti dalla nuova università e invece mi ritrovavo in mezzo alla strada di un quartiere desolato e mal ridotto. Se solo ci fosse stato  un taxi nei paraggi, se avessi saputo il numero per chiamarne uno... Magari avrei potuto chiedere a qualcuno, ma per strada non c'era neanche un'anima viva, non mi restava che bussare a qualche porta. Tra tutte le case una mi sembrava meno messa peggio... Provai a bussare...
-La porta!- una voce giovane e maschile proveniva dall'interno. Aspettai alcuni secondi ma nessuno si presentò, perciò riprovai, bussando un po' più forte
-Debby! Ian! La porta!- la stessa voce, con un tono ancora più cazzuto, invocò qualcuno ad aprire; attesi ancora qualche secondo e finalmente la porta si aprì. Di fronte a me si presentò un ragazzo alto, con un fisico asciutto, notato dall'assenza di una maglietta, le lentiggini sul viso, due occhi verdi, il tutto coronato da una chioma di capelli rossi. La visione mi lasciò un attimo senza fiato. Il ragazzo mi guardava con aria infastidita, ma allo stesso tempo incuriosita
-Ehm... Ciao! Scusa il disturbo...- la sua faccia cambiò espressione, sembrava molto scocciato
-Non ci interessa cambiare religione, né vendere casa, né un'aspirapolvere nuova- fece per chiudere la porta, istintivamente lo bloccai
-NO! Eh... Cioè... Veramente io non volevo questo... Volevo solo sapere qual era il numero per chiamare un taxi, qui a Chicago- mi guardò meglio, abbassò lo sguardo e notò le mie due valigie
-Sei sola?- la domanda mi preoccupò un po', ma decisi di rispondere sinceramente
-Ehm, sì
-Beh, non dovresti, non è un bel quartiere. Dove sei diretta?
-Dovrei già essere all'università di Chicago, è il mio primo giorno qui e già mi sono incasinata- accennai ad un sorriso
-Università? Sai, mio fratello sta lì, potrei accompagnarti io, tanto sarei andato comunque da quelle parti. E' un bel po' di strada, risparmieresti i soldi del taxi... Che ne dici?- Sapevo perfettamente che era meglio evitare passaggi da estranei, ma ero già in ritardo, in più ero a corto di contanti, magari era il momento di cogliere la palla al balzo
-Certo!- dissi con convinzione -mi sembra un'idea fantastica!
-Se vuoi entrare due minuti, il tempo di mettermi qualcosa addosso- lui entrò e io lo seguii, lasciai le valigie nel piccolo ingresso e entrai nel salone, dove trovai un divano sul quale mi sedetti. Era una casa non molto grande e con tante cianfrusaglie sparse qua e là. Dopo due secondi, da quella che sembrava essere la cucina, apparve un piccolo bambino di colore. Poteva avere all'incirca tre anni, aveva un viso piccolo e allegro.
-Hey, piccolo! E tu chi sei?- lo presi in braccio e lui mi sorrise -Lo sai che sei proprio un bel bambino?- aveva in una mano uno strano peluche rovinato, nell'altra un leccalecca rosso che mi mostrò e subito mise in bocca. Era strano avere quella familiarità con persone che neanche conoscevo. Dopo qualche minuto sentii i passi di qualcuno che scendevano le scale. Era il ragazzo di prima, questa volta con addosso una t-shirt verde. Mi alzai in piedi. -Ah, vedo che hai conosciuto mio fratello Liam. A proposito io sono Ian- mi tese la mano, la strinsi con la mia
-Bea, piacere
-Okay, Bea: andiamo!- si voltò verso il piccolo che giocava per terra -Liam, torno presto- poi andando verso le scale urlò - Debbie! Tieni d'occhio Liam!- mi sorrise e mi fece cenno di uscire. La macchina con cui viaggiammo non era un granché ma era meglio di niente
-La macchina è del mio ragazzo, Mickey… Me la presta quando serve. Allora, da dove vieni?- avevo capito il suo tentativo di fare conversazione e in effetti aveva ragione, che senso aveva stare in silenzio?
-Io vivo a Sacramento, o sarebbe meglio dire vivevo.- sforzavo di essere di buon umore, ma la realtà era che facevo fatica a trattenere le lacrime.
-Va tutto bene?- a quanto pare il mio tentativo era miseramente fallito
-Sì, sono solo un po' in ansia
-Stiamo per arrivare, vedrai che non si accorgeranno del tuo ritardo
-Speriamo…- durante il viaggio ci scambiammo ancora qualche parola, ma il silenzio ebbe la meglio...


Quando arrivammo, scesi con tanta fretta dalla macchina che per poco non inciampai sul marciapiede
-Hey, stai attenta, non vorrai finire subito in ospedale?
-Ci manca anche questa
Mi consegnò le valigie e io lo ringraziai
-Senti, che ne dici di pranzare insieme più tardi? Recupero mio fratello così te lo presento, almeno puoi avere un punto di riferimento
-Ti ringrazio, ma ho molto da fare, devo sistemare tutte le mie cose- non avevo molta voglia di stare in compagnia, avrei preferito rintanarmi in camera e dormire fino all'indomani
-Dai non fare la guastafeste! Ti piacerà Lip, è simpatico, puo' darti un sacco di dritte
-Davvero, io..
-Me lo devi, ti ho accompagnata, non puoi dire di no- mi aveva incastrata
-Ehm.. Allora okay. Ci ritroviamo qui tra un paio d'ore?
-Perfetto! A dopo!
Mi allontanai cercando un edificio che potesse avere l'aspetto del dormitorio. Dopo vari tentativi falliti, decisi di chiedere a qualcuno
-Scusami sai dirmi dove si trovano i dormitori?- due occhi azzurri mi guardarono senza interesse
-Da quelle parti, non sono di qui- mi guardò meglio, alzò il sopracciglio destro e fece un sorriso, come per dire "hai proprio la faccia di una nuova" -ci dovrebbe essere il responsabile da qualche parte…
-Lip, giusto?- lo interruppi e lui restò due secondi in silenzio con gli occhi sospetti
-Sì! Lui!
-Okay, ti ringrazio- gli sorrisi e mi diressi nella direzione che mi aveva indicato. Ci misi una buona mezz'ora per riuscire a trovare la stanza da sola, dato che del responsabile non si avevano tracce. Quando aprii la porta mi accorsi subito che aveva due letti, entrambi vuoti… Ancora la mia coinquilina non era arrivata. Mi stesi due minuti, il vocio al di fuori della stanza non mi permetteva di pensare e forse era un bene: non era il momento di pensare a cosa mi ero lasciata alle spalle. Mi alzai, e incominciai a sistemare le mie cose. Finii giusto in tempo per incontrare Ian e suo fratello. Presi di corsa le chiavi e tornai alla piazza centrale. Aspettai una decina di minuti, pensando che Ian avesse dimenticato l'impegno, quando qualcuno bussò alle mie spalle. Voltandomi vidi con sorpresa una figura familiare accanto ad Ian.


{ciao a tutti! spero che l'inizio di questa storia vi sia piaciuto e non vedo l'ora di pubblicare gli altri capitoli!! vi ringrazio per aver letto e scrivetemi pure se avete consigli da darmi! vi mando un bacio e al prossimo capitolo!}

 

   
 
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