Libri > The Maze Runner
Segui la storia  |       
Autore: Stillintoyou    19/07/2016    0 recensioni
{Threequel di "Benvenuta nella radura"}
Lui aveva un espressione spenta, preoccupata, ma come suo solito preferiva non parlare di ciò che lo preoccupava.
Era strano. Davvero strano. Da quando eravamo tornati dalla zona bruciata, non era più lo stesso.
Capivo che la perdita di tutte quei radurai, in così poco tempo, l'aveva messo K.O., ma eravamo vivi. Lui era vivo.
A pensarci bene, nessuno di noi era più lo stesso dopo la zona bruciata.
Nemmeno io, dopo tutto quello che avevo visto e vissuto in quel posto.
Né Evangeline, che durante la notte spesso si ritrovava a gridare il nome di Frankie.
L'averla vista morire sotto i suoi occhi, divorata da degli spaccati l'aveva sicuramente segnata. E chi non segnerebbe una scena del genere? Non vuole nemmeno toccare l'argomento.
Era come chiedere a Newt di Chuck. Non voleva parlare di quando l'ha visto morire.
Genere: Angst, Avventura, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Minho, Newt, Nuovo personaggio, Thomas, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

‹‹ Quindi? ›› chiesi, non volevo rimanere lì in silenzio.

‹‹ Mi dispiace ›› disse, alzando lo sguardo verso il mio ‹‹ per tutto ››

‹‹ Thomas... senti, non c'è bisogno che ti scusi. Alla fine so bene che non è colpa tua... cioè, sì, è colpa tua, ma è stato Newt a chiederti di farlo ››

‹‹ Stavo solo mantenendo una promessa ›› lo so. Me l'ha detto. Immagino che è stato difficile per te, ma non è con me che ti devi scusare ››

‹‹ Se ti riferisci a Teresa, abbiamo avuto modo di parlare quando eravamo qui fuori. In ogni caso, non mi stavo scusando solo per questo, ma per tutto. Tutta questa situazione, tutte queste variabili... è stato tutto colpa mia. Non avrei dovuto fidarmi delle persone sbagliate. ››

Capivo bene cosa intendeva, ed in un certo senso mi sentivo in colpa ad avercela con lui.

Sapevo cosa significava fidarsi delle persone sbagliate.

Thomas si girò a guardare dentro la stanza, e sospirò pesantemente ‹‹ so che ti viene difficile perdonarmi... in effetti, nemmeno io lo farei. Ma credimi, non avrei mai voluto uccidere Newt.

Non volevo farlo. Abbiamo entrambi perso un sacco di persone a cui tenevamo. La C.A.T.T.I.V.O. ha portato via tutto anche a me, non solo a te ››

‹‹ La C.A.T.T.I.V.O. ha portato via tutto a tutti noi, Thomas... non solo a noi ››

‹‹ Lo so ›› disse, chiudendo gli occhi ‹‹ ed anche questo è un po' colpa mia... Te lo ripeto, ho fatto degli errori e... insomma... caspio, non ne ho combinata una giusta.

Ho ucciso il mio migliore amico, perché lui mi ha pregato di farlo, e ho tenuto il muso a Teresa fino a quando non è morta. Stavo vivendo col rimpianto di non averle nemmeno concesso il beneficio del dubbio... E poi, era una variabile. Una variabile, caspio! Questo significa che quasi sicuramente avevamo messo tutto in considerazione, e che probabilmente noi sapevamo già tutto tempo fa... E quindi lei... ›› si portò le mani tra i capelli, stringendoli appena ‹‹ Sono stato un idiota! ››

Mi faceva piacere che almeno ora capiva a pieno cosa stava succedendo. Finalmente, aveva capito che era stato tutto studiato a tavolino.

Presi un respiro profondo e poggiai le mani sulle sue, spostandole dalla sua testa. Gli rivolsi un sorriso. I suoi occhi erano lucidi, come se fosse sul punto di piangere, ma sapevo che non l'avrebbe fatto.

‹‹ Sì, sei stato un idiota ›› dissi, assumendo un espressione soddisfatta per averlo detto ‹‹ un grandissimo idiota. Ma ti vogliamo bene, e ti perdoniamo. Anche se, te lo giuro, sotto sotto vorrei gonfiarti di botte per quanto mi hai fatta arrabbiare ››

Thomas arricciò il naso, storcendo le braccia ‹‹ credo che me le meriterei e non opporrei nemmeno resistenza ››

‹‹ Bene così, bravo ragazzo. Vieni qui, dai, testa puzzona ›› e, detto questo, mi avvicinai di più a lui e lo abbracciai. Thomas prese un grosso respiro per tranquillizzarsi un po', ed infine ricambiò l'abbraccio.

‹‹ Mi dispiace per ciò che hai visto quando... beh... ››

‹‹ Non fa nulla, Thomas... è passato ormai. Siamo tutti qui. ›› Annuì, sciogliendo l'abbraccio.

Non potevo tenergli il muso per sempre. Loro, ormai, erano la mia famiglia.

Quando tornammo in salotto e vidi tutti loro intenti a svolgere attività differenti, riuscii quasi a sentirmi a casa.

Jorge che continuava la disperata ricerca di qualcosa d'interessante da leggere, Teresa che si arricciava le punte dei capelli e Newt che, invece, se ne stava beatamente spaparanzato sopra il divanetto, con gli occhi chiusi nel tentativo di riposarsi un po'.

Quando vidi il grosso sorriso che ci rivolse Teresa una volta varcata la soglia della porta mi sorridere a mia volta. Probabilmente era stata lei a convincere Thomas a parlarmi per risolvere la questione.

‹‹ Sotto a chi tocca! ›› gridò Huan dal piano di sopra, dove si era recato per rimuovere il chip a Minho. Guardammo tutti Thomas, che prese un respiro profondo.

‹‹ Bene così, ci siamo ›› disse, annuendo a sé stesso come se si stesse spronando mentalmente ad affrontare quella prova di coraggio.

‹‹ A dopo pive ›› dissi, sedendomi sulle gambe di Newt, che aprì di colpo gli occhi e si sistemò meglio sul divano per farmi stare più comoda.

 

Dopo quasi due ore, finalmente, Huan entrò in salotto reggendo in mano due guanti completamente insanguinati. Mi ricordava vagamente Winston, ma decisi di tenere il commentino per me.

Ci disse che era andato tutto bene, e che Minho si era già svegliato, ma preferiva aspettare a quando si svegliava anche Thomas, ossia tra circa un oretta.

Avevano solo una cicatrice, che però si sarebbe rimarginata in pochissimo tempo.

Ora che si era calmato, Huan non aveva più quell'aria da fenomeno da baraccone.

‹‹ Allora, avete guardato la tv? ›› chiese Huan, gettando i guanti della pattumiera posta tra il muro e la porta

‹‹ Avevi detto che non esistevano più i canali televisivi, quindi che senso aveva? ›› brontolai

‹‹ Beh, certo che esistono, ma prendono male considerando che gli spaccati hanno distrutto il trasmettitore. ›› sollevò l'indice come se volesse puntualizzare la frase ‹‹ potevate giocare a qualche videogioco. Uhm... ho resident evil, ci stavo giocando giusto l'altro giorno. ››

‹‹ Huan, se volessi giocare a qualcosa di post apocalittico, mi prenderei un fucile un spalla e correrei nella zona bruciata gridando qualcosa di divertente per attirare l'attenzione degli spaccati ›› rispose Jorge.

Io non sapevo nemmeno cosa fosse resident evil, ma annuì verso di lui per dargli comunque la mia approvazione.

‹‹ Sì, ma se muori nella zona bruciata non puoi ricaricare la partita ›› gli fece notare Huan.

Jorge sollevò lo sguardo al soffitto, sospirando in modo rassegnato ‹‹ comunque, Huan, ti dobbiamo un favore ››

Il ragazzo entrò in cucina, e pochi istanti dopo uscì da questa reggendo in mano uno yogurt ed un cucchiaino.

Lo aprì, leccando la carta con la quale era chiuso il piccolo contenitore, poi la buttò via

‹‹ E per cosa? ›› disse, immergendo il cucchiaino per poter cominciare a mangiare ‹‹ Per aver sottratto alla C.A.T.T.I.V.O. la possibilità di esaminare e recuperare due dei loro soggetti migliori? Figurati. È un peccato che non abbiano voluto che aspirassi via il filtro. Non si sono fidati. Quello di Thomas sta già sparendo, ma quello di Minho... beh, ha ancora parecchia strada da fare. Ma comunque, qualsiasi cosa per complicare la vita a questi bastardi... anche se tanto, ormai, sono spacciati. Credo. Dovrei accendere il computer per vedere quanto sono nella merda ora ››

Newt corrugò la fronte ‹‹ Aspetta... cosa? ››

‹‹ Cosa? Che ho detto? ››

‹‹ Hai un computer dalla quale puoi vedere i movimenti della C.A.T.T.I.V.O.? ››

Huan assunse un espressione come se fosse offeso da quelle parole, e squadrò Newt dalla testa ai piedi ‹‹ Ovviamente. Come credi che riesca a vivere così relativamente in pace? Da bravo hacker ho cancellato ogni singola traccia della mia esistenza alla C.A.T.T.I.V.O. quando me ne sono andato. Ma visto che conosco quei figli di puttana, controllo che non facciano movimenti strani per riuscire a trovarmi, individuarmi o qualsiasi cosa di simile. La C.A.T.T.I.V.O. scrive sempre ciò che fa, come se volesse tenere un diario, quindi... è facile tenere d'occhio ciò che combina. ››

‹‹ Huan è un piccolo genio. Sa fare parecchie cose. ››

‹‹ Ho notato ›› disse Newt, corrugando la fronte e guardando il ragazzo.

Rimanemmo per un attimo in silenzio, poi Newt schioccò le dita e guardò il ragazzo ‹‹ aspetta, sapresti accedere ad un computer da qui? ››

‹‹ Beh, dipende... che computer? ››

‹‹ Uno dei computer principali della C.A.T.T.I.V.O. e del braccio destro ››

corrugai la fronte e lo guardai. Voleva accedere al pc che Jillian ci aveva incaricato di recuperare? Ma come potevamo farlo, se non sapevamo nemmeno com'era fatto e se era disattivo?

‹‹ Potrei provare... ma perché? ››

‹‹ Perché quando siamo fuggiti e ci hanno presi, non eravamo soli. C'erano altri superstiti con noi, ed ognuno di loro era della C.A.T.T.I.V.O. ›› spiegò Newt ‹‹ se riuscissimo a radunare tutti loro, potremmo, che so, unirci di nuovo e ricreare l'Eden. Tra di loro ci sarà pur qualcuno che ricorda la composizione della cura che stavano studiando, no? ›› mi guardò come se cercasse un appoggio da parte mia. Poteva avere ragione, come poteva benissimo avere torto. Era un salto nel vuoto e alla cieca. Presi un respiro profondo e feci per parlare, ma Huan m'interruppe

‹‹ L'Eden. ›› disse Huan, poggiandosi una mano sul mento ‹‹ quell'associazione che in teoria era segreta, fondata da Jillian? So che è stata distrutta, ho mandato un messaggio anonimo al capo quando ho scoperto del piano di distruzione della base principale. Quindi, voi venite da lì? ››

‹‹ Sì, ed era l'unico caspio di posto dove la gente ragionava e faceva qualcosa di utile ›› tagliò corto Newt ‹‹ e quando hanno distrutto la base – ››

‹‹ I membri si sono divisi. Sì, ho capito. Ma i membri che ne facevano parte erano privi di chip, giustamente. Jillian li disattivava in modo che nessuno potesse individuare la base, quindi è impossibile che la C.A.T.T.I.V.O. riesca a rintracciarli ›› spiegò Huan

‹‹ Ma se la C.A.T.T.I.V.O. dopo aver distrutto il braccio destro avesse preso prigionieri anche alcuni superstiti allora potremmo – ››

Huan sollevò una mano, interrompendo Newt che cercava disperatamente di aggrapparsi alla speranza di rintracciare gli altri ‹‹ gli unici superstiti che avevano, erano tre. E suppongo che foste voi. Non ne avevano altri ›› disse ‹‹ né loro, né il braccio destro. I vostri compagni sono sani e salvi. Se vuoi rintracciarli, allora l'unica persona al quale puoi rivolgerti, è Jillian.

Saranno cauti e in una o più zone protette, sicuramente fuori da ogni radar. Se sono sopravvissuti e non si sono fatti trovare fino ad ora, allora è sicuramente così ››

La cosa positiva era che, allora, le persone che erano con Jillian e Nathan erano davvero degli alleati.

‹‹ Il problema è che Jillian è morta ›› sussurrai, notando poco dopo lo sguardo stupito di Huan, che cadde quasi dalle nuvole ‹‹ Il braccio destro l'ha uccisa quando hanno preso noi... Per cui, se lei era la nostra unica speranza di trovare gli altri, allora siamo spacciati e non li troveremo mai ›› l'espressione di Huan cambiò, respirando profondamente.

‹‹ Beh, no... forse no. Mi pare che insieme a Jillian, ci fosse un'altra persona a controllare l'Eden, ed era come lei... se capite cosa intendo ››

‹‹ Se parli di Nathan, meglio lasciar stare. Non parleremo con lui. Se è successo ciò che è successo, è colpa sua. Scommetto ciò che vuoi che è stato lui a dare la soffiata di dove ci trovavamo e cosa stava succedendo ›› tagliò corto Teresa, ed io annuii. La pensavo esattamente come lei, sopratutto dopo ciò che era successo.

‹‹ Ma noi infatti non parleremo con lui ›› disse Newt, sorridendo in modo furbo e rivolgendo uno sguardo d'intesa a Huan, che sgranò gli occhi ‹‹ Non abbiamo bisogno di farlo ›› aggiunse.

Poco dopo, Huan sogghignò, scuotendo la mano mentre lo indicava ‹‹ Ho capito cosa intendi. Sei un bastardello intelligente e furbo ›› gli fece l'occhiolino, mantenendo quel sorriso beffardo sulle labbra ‹‹ Sì, mi piaci ››

Corrugai la fronte. Sulle prime non capii, ma, ragionandoci meglio, la cosa era ovvia.

Certo, non potevamo cercarli tramite dei chip disattivi, che ormai i membri non avevano nemmeno più. La C.A.T.T.I.V.O., poi, non aveva modo di raggiungerli tramite questi, e se loro erano salvi dove nessuno poteva trovarli, e gli unici a poter conoscere la posizione del posto dove si trovavano erano Jillian e Nathan, allora... Nathan era davvero l'unica soluzione.

Ma sapevamo bene che non potevamo parlare con lui, e che anche volendolo fare, non ci avrebbe di certo aiutato. L'unica era entrare nel suo cervello, e chi meglio di Hacker poteva farlo, essendo Nathan un computer umano?

Però... qualcosa non mi convinceva.

‹‹ Okay, okay.... aspettate. Ma se Nathan sa dove trovarli, chi ci dice che non l'abbia già detto al braccio destro? Ha detto dov'era la base, caspio! ›› dissi, guardando i miei amici.

Newt arricciò il naso, abbassando lo sguardo. Non ci aveva pensato. In effetti, nessuno di noi aveva messo in conto quel dettaglio.

Nessuno, tranne Huan, che scosse la testa alle mie parole ed incrociò le braccia al petto, sbuffando poco dopo.

‹‹ Nathan non c'entra con la distruzione dell'Eden. Non è stato lui a rivelare la posizione della base. Su quale dannata base fai un affermazione simile, Elizabeth? Nessuno è così masochista da distruggere la propria creazione. È stato un esterno a rivelare la base. Qualcuno a cui non era stato rimosso il chip. Qualcuno che è entrato indisturbato nella base. Un infiltrato, evidentemente ››

Newt corrugò la fronte, sollevando lentamente lo sguardo.

‹‹ Non è possibile. Non c'erano infiltrati nella base. Sappiamo tutti che erano controllati dalla testa ai piedi ›› disse, assumendo un espressione pensierosa.

Erano tutti controllati, ed era vero. Sapevamo che nessun posto era così sicuro, e Jillian era molto rigida su questo.

‹‹ Ragazzi... ›› Teresa sgranò gli occhi ‹‹ erano tutti controllati, e nessuno aveva il chip... tranne una persona. ›› disse, poi, vedendo le nostre espressioni perplesse, sospirò ‹‹ il bambino. ››

allora sgranai gli occhi, trattenendo il respiro per un attimo.

In effetti, nessuno aveva preso in considerazione l'idea che il bambino avesse il chip, considerando l'età. Anche Teresa aveva il chip, ma era disattivo... e l'unico che poteva averlo ancora attivo, era il bambino. Newt sbuffò, sollevando gli occhi al soffitto.

‹‹ Bene così. Ecco svelato il mistero ›› disse, portandosi poi una mano tra i capelli ‹‹ ma se Nathan è col braccio destro, non c'è il rischio che parli? È dalla loro parte ora... insomma... ha preso il bambino con sé ››

‹‹ Non credo che riveli la posizione del nascondiglio degli altri, anche se sta con loro.

Senza una guida e tutte le loro risorse quelli dell'Eden sono veramente poco minacciosi. In ogni caso... vado a prendere il computer e cominciamo le ricerche. ›› disse Huan, allontanandosi poco dopo.

‹‹ E se il braccio destro trovasse il modo di entrare nella mente di Nathan come vogliamo fare noi? ›› Huan non rispose, ma potevo immaginare ciò che avrebbe detto.

In quel momento, ragionai velocemente sulle parole di Huan.

Era vero, i superstiti dell'Eden in quel momento non avevano le risorse necessarie... quindi...

‹‹ Newt... se ora non hanno più le risorse, tu come farai? ›› domandai, vedendo il ragazzo girarsi nella mia direzione con un espressione incuriosita dalle mie parole.

Si era dimenticato del ciclo di cure? Indicai il suo braccio, quello pieno di punture, e lui corrugò la fronte.

‹‹ Ah, parli delle punture. Giusto... ›› sospirò, ma poi mi rivolse un sorriso.

Non sapevo come interpretare quella cosa, ma non mi faceva stare per niente tranquilla.

‹‹ Già ›› dissi. Si sporse verso di me, per poi baciarmi a fior di labbra. Afferrò delicatamente la mia mano, portandola sul braccio con le punture, poi abbassò il volto verso questo

‹‹ Non preoccuparti Liz, non morirò senza il respiratore ›› disse, cercando di rassicurarmi col tono di voce ‹‹ le punture servivano principalmente ad accelerare il processo di guarigione. Andrà tutto bene, e starò bene ››

‹‹ L'ultima volta che hai detto “starò bene” sei stato male e sei impazzito divorato dall'eruzione. ›› gli feci notare ‹‹ permettimi di avere qualche dubbio ››

Storse le labbra, ma poi sorrise, guardando il soffitto ‹‹ Okay, okay... Allora, fammi riformulare la frase... ›› riabbassò lo sguardo, poggiando le mani sulle mie guance ed accarezzandole dolcemente ‹‹ puoi stare tranquilla, perché ho la certezza più assoluta che starò bene. Sul serio, sta volta. ››

Sospirai in modo rassegnato, ed alla fine annuii, decidendo che sta volta potevo e dovevo fidarmi.

Alla fine, non avevo chissà quanta scelta.

In quel momento, poi, dovevamo concentrarci anche sul trovare gli altri in qualunque modo.

Prima li trovavamo, prima potevamo riprendere a trovare una cura...

Dovevamo trovarli anche prima di qualsiasi tipo di mossa che poteva fare la C.A.T.T.I.V.O. o il braccio destro, anche se Huan, con il suo silenzio, ci fece intendere non importava ciò che potevano fare gli altri, ma ciò che potevamo fare noi con le poche risorse che avevamo. Se potevamo avere anche una sola chance di riunirci agli altri, allora era un rischio da correre. Pochi istanti dopo, Huan tornò con un portatile pieno di adesivi attaccati.

Ci vollero diversi minuti per poter accedere ad una rete privata, e davanti a noi, comparve una schermata completamente nera e piena di numeri che, sinceramente, non capivo, ma lui sembrava comprendere a pieno. Sapeva benissimo cosa cliccare e cosa no.

Comparivano parole che sembravano totalmente prive di senso, digitava codici, numeri, lettere... solo a guardarlo mi veniva mal di testa.

Minho e Thomas, finalmente, ci raggiunsero in salotto. Thomas si trascinava sulle gambe, tenendo un braccio attorno al collo di Minho per non cadere come un idiota.

Teresa spiegò loro brevemente ciò che stavamo facendo, così che Minho non cominciasse a fare tremila domande, distraendo Huan dal lavoro che stava svolgendo.

C'era un silenzio quasi snervante, ma era ovvio che era ciò che gli serviva per concentrarsi al meglio.

‹‹ Okay, ci siamo ›› disse il ragazzo dopo un po'.

Comparve una barra di caricamento nello schermo del pc, e sopra questa, lampeggiava la scritta “scaricamento dei dati in corso”.

Una volta arrivata al cinquanta per certo, questa lampeggiò in rosso, poi si chiuse da sola.

‹‹ Come immaginavo ›› brontolò il ragazzo, sbuffando ‹‹ il vostro amico ha dei dati criptati.

Beh, almeno questo ci assicura che il braccio destro non arriverà mai ai vostri amici. ››

‹‹ Che significa? ›› domandò Jorge, che fino ad allora era rimasto in silenzio, ma sembrò che quella notizia lo scocciasse parecchio.

‹‹ Significa che Nathan ha criptato quei dati, in modo da nasconderli e rendere l'accesso impossibile a chiunque, se non a sé stesso. Sono riuscito a scaricare pochissime cose e non di relativa importanza ››

‹‹ Da bravo genietto quale sei, non riesci a trovare un modo per illudere il sistema? ››

‹‹ Posso provare ›› disse Huan ‹‹ ma... ad una condizione. ››

‹‹ E sarebbe? ››

Huan incrociò le dita delle mani, puntò i gomiti sul tavolino sulla quale era poggiato il pc e il mento sopra le mani, assumendo un aria pensierosa. Ma sapeva già cosa chiedere, e riuscivo ad immaginarlo da sola.

‹‹ Fatemi venire con voi. ›› disse, poi sollevò lo sguardo per incontrare quello di Jorge ‹‹ sono stanco di stare qui da solo. E poi, per riuscire a fare questo lavoro mi ci vorranno almeno due notti intere. Giuro, non richiedo molte attenzioni, sono svezzato perfettamente in grado di fare la pipì nel vasino. E non rosicchio i mobili. ››

Beh... non potevamo rifiutarci, dopo tutto ciò che aveva fatto per noi. E il lavoro che stava facendo era immenso. Il minimo che potevamo fare, era permettergli di venire con noi. In ogni caso, una persona come lui, poteva sempre essere una mano in più.

Jorge sospirò, passandosi una mano tra i capelli ‹‹ la mia berga diventerà un centro di accoglienza per muni disadattati... ›› disse, dandomi conferma che Huan sarebbe rimasto con noi.

‹‹ Lo prendo come un sì. Allora affare fatto. ›› Huan annuii in modo soddisfatto, schioccandosi le dita delle mani ‹‹ vediamo di accedere alla memoria di questo figlioletto di prugna umana ››

‹‹ Quali dati sei riuscito a scaricare fino ad ora? ›› domandai incuriosita, mentre mi sporgevo un pochino di più per vedere meglio lo schermo del pc. Huan scrollò le spalle, poggiandosi una mano sotto il mento.

‹‹ Niente di che ›› abbassò la finestra con il caricamento del processo di sblocco alla memoria di Nathan ed aprì una cartella con un nome fatto di numeri. Al suo interno, c'erano altre cartelle.

Huan indicò la prima con il cursore del mouse ‹‹ in questa c'è la lista con i nomi degli scienziati che c'erano dentro la base. Ma è solo la lista dei nomi, non c'è altro ›› spostò il cursore in quella accanto ‹‹ Mentre qui, invece, c'è la lista di quelli che lui ha individuato e che sa che sono vivi. Ma anche qui ha solo dei nomi ››

‹‹ Puoi aprirla? ›› domandai

‹‹ Certo che posso. L'unica cosa che lo protegge è una password, che ovviamente conosco ›› disse con un tono di voce che sembrava dire “è così caspiamente ovvio”.

Aprì la cartella e premette il documento al suo interno, che si aprì rapidamente. Per poterlo visualizzare, come aveva detto lui, richiedeva una password, che digitò.

Una volta aperto il file, ci trovammo davanti la scritta “Superstiti” e direttamente sotto, in ordine alfabetico, c'era una sfilza di nomi che non ricordavo.

‹‹ Okay, forse sono tutti i nomi, non solo alcuni ›› sussurrò Huan, guardando la lista come se sperasse di vedere il nome di qualcuno in particolare. Cominciò a scorrere verso il basso, sgranando gli occhi con aria sorpresa ‹‹ siete più di quello che immaginavo. ››

‹‹ Fermo! ›› sbottò improvvisamente Newt, indicando lo schermo ‹‹ Liz, leggi qui! ››

‹‹ Cosa? ›› domandai, e portai lo sguardo sul nome che stava indicando: Jocelyn.

‹‹ Evangeline? ›› sussurrai ‹‹ credevo che fosse morta! Avevano detto che alcuni aerei in volo erano stati abbattuti! E lei aveva – ››

‹‹ Aspettate... cosa? ›› sbottò Minho, poi sospirò rumorosamente, emettendo una sorta di grugnito ‹‹ okay... farò finta di non aver sentito. Grazie comunque per avermi detto che pensavate che Eva fosse morta. Vi piace proprio nascondermi le cose, vero? ››

‹‹ Era per il tuo bene ›› risposi di getto, guardando il mio amico che, nel frattempo, ci guardava malissimo e con aria disgustata.

‹‹ Non fa nulla... dai, capisco, sotto sotto probabilmente l'avrei fatto anche io ›› brontolò, tagliando corto. Probabilmente non voleva semplicemente tornare a discutere, per cui preferì lasciar perdere, per una volta.

‹‹ Dov'era diretta? ››

‹‹ Non ce l'ha detto... L'unica cosa che ha detto, è che voleva stare lontana da tutto questo ››

‹‹ In Corea ›› rispose Minho, sbuffando ‹‹ quando eravamo insieme alla base, mi disse che le sarebbe piaciuto andare in Corea ››

‹‹ Allora Seul. C'è un aeroporto, e la città è protetta e decontaminata. Una delle poche città sicure per i muni come noi. Propongo di cominciare l'operazione “recupero personale dell'Eden” andando a prendere questa Jocelyn ››

‹‹ Evengeline ›› lo corresse Minho ‹‹ odia essere chiamata Jocelyn ››

‹‹ Quello che è ››

‹‹ Non possiamo andare. Non abbiamo la certezza che si trovi a Seul! E poi è una grande città, come diavolo faremo a trovarla? ›› sbottò Jorge. Non aveva tutti i torti.

Huan fece ruotare gli occhi, guardando l'uomo ‹‹ Solo alcuni aerei sono stati abbattuti: Tokyo, Mosca, Roma e Sydney. La vostra amica evidentemente ha avuto una fortuna sfacciata ›› batté le mani, per poi legarle dietro la testa ‹‹ e per trovarla in una città come Seul... non preoccupatevi. Ci penseremo lì, ma... com'è che si dice? La speranza è l'ultima a morire, giusto? Bene. Allora prepariamoci ad un bel viaggetto in Corea. La nostra missione comincia da lì. ››


Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 2.5 Italia
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > The Maze Runner / Vai alla pagina dell'autore: Stillintoyou