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Autore: NikLuk    19/07/2016    2 recensioni
È ormai da qualche anno che tu, uno scienziato umano, sei caduto nel monte Ebott. Grazie all'unione della tecnologia umana e quella dei mostri, tu, Sans e Alphys riuscite a creare... Una macchina del tempo.
Ma è proprio l'esistenza stessa del tempo che viene minacciata da forze sconosciute...
Genere: Drammatico, Science-fiction, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alphys, Sans, Sorpresa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Atto I - Le linee del destino

 

 

*(Ci sono foto di... Huh?)

*(C'è un disegno che esce dal retro del raccoglitore.)

*(È un'immagine disegnata male di tre persone sorridenti.)

*(Sopra c'è scritto...)

*"non dimenticare."

 

 

 

 

Sans lo scheletro lavorava silenziosamente nel laboratorio.

-Sans, ti manca tanto per finire?-

-uh, quanta fretta, [Reader]. non sai che presto e bene non vanno insieme? guarda me: ho aspettato così tanto che ora sono uno scheletro.- disse Sans facendo l'occhiolino.

Egli stava dando gli ultimi ritocchi alla macchina del tempo, la nostra macchina del tempo. Quando sono arrivato qui anni fa, dopo essere caduto nel Monte Ebott, lui e Alphys si stavano già interessando all'argomento, specialmente grazie alla scoperta della cosiddetta "determinazione" da parte della lucertola gialla. Per una sorte favorevole, anche io lavoravo in questo settore, e Sans ed Alphys si dimostrarono più che contenti di lavorare con me. Insieme scoprimmo la natura della determinazione: essa è una materia che ha la capacità di manipolare il tempo e lo spazio, prodotta principalmente negli infanti umani ma in quantità troppo piccole per utilizzarla in modi pratici.

L'aspetto di queste creature che inizialmente mi incuriosì di più fu la magia: in apparenza per me era un fenomeno inspiegabile, ma dopo averla studiata capii che si trattava di semplici fenomeni elettromagnetici, che ogni creatura del sottosuolo era in grado di controllare. Grazie alle conoscenze umane, io, Sans e Alphys riuscimmo a imbrigliarla, rendendo possibile una serie di tecnologie. Elettricità, magia, determinazione e un'enorme energia: ecco cosa occorreva per la macchina del tempo.

Avevamo le prime tre: ma come fare per l'energia? Alphys, sotto il mio consiglio, propose ad Asgore un enorme progetto di riattivazione e ristrutturazione del Nucleo, che ormai era inutilizzato, senza però rivelargli i nostri piani. Molte decisioni che Alphys ha preso in qualità di scienziato reale, infatti, sono state consigliate da me. Il re accettò ed ecco che avevamo tutto. Ora bisognava solo costruire la macchina.

-comunque, non mi hai detto a che cosa è dovuta tutta questa fretta, [Reader].- Mi disse Sans, risvegliandomi dai miei pensieri.

-Va bene. È giunto il momento che tu conosca la verità.- gli rispondo.

Conduco Sans a una postazione dall'altro lato del laboratorio. È un gigantesco schermo, coperto da un panno. Tolgo il panno, scoprendo lo schermo testimone del nostro imminente futuro. Su di esso una serie di linee.

-quindi queste sarebbero...-

-Dimensioni alternative. Come sai, il nome "macchina del tempo" non è propriamente corretto. Una denominazione più adatta sarebbe "macchina delle dimensioni".-

-questo non spiega ancora nulla, amico.-

-In pratica, andare avanti o indietro in una singola linea linea temporale è troppo difficile: è come scalare una montagna. Tuttavia, andando in "diagonale" tra le varie linee, si può balzare avanti e indietro nel tempo tra le dimensioni: sempre con l'analogia della montagna, è come prendere un sentiero tortuoso per salire: più lungo, ma meno faticoso.-

-[Reader], questo l'avevo capito. me l'hai ripetuto un miliardo di volte.-

Uh. Giusto.

Vado piuttosto fiero della mia analogia.

Sans continua.

-quello che mi chiedevo è, che diavolo è questa macchina?-

-Beh,- rispondo, -mentre tu lavoravi alla macchina del tempo, io ho utilizzato una versione più semplice della sua tecnologia per creare questo. Quello che fa è visualizzare graficamente le linee temporali.-

-non mi sembra molto utile.- dice Sans. -eravamo già a conoscenza delle linee e, beh, sono linee. non vedo come questo potrebbe aiutarci.

-Senti qui!- ribatto io. -La macchina del tempo manda la materia da una dimensione all'altra, mentre questo macchinario trasporta la luce: per la precisione, basta un singolo fotone. Esso cerca, in tutti i momenti di tutte le linee temporali, la presenza dei fotoni: se ci sono, si può assumere che la dimensione è intatta.

-e questo si è reso necessario perché...-

-Guarda tu stesso!- dico io, facendo posto a Sans sul pannello di controllo. -Vai avanti.-

Lo scheletro schiaccia un pulsante, portando la schermata avanti.

Ad un certo punto, ogni singola linea, ogni singola dimensione, s'interrompe.

-uh? [Reader], che significa?- chiede Sans dopo qualche secondo di contemplazione muta.

-Significa che nel futuro, un futuro non molto lontano, bada bene, ogni singola dimensione... Sparisce. Distrutta. Senza una traccia. Le letture dei fotoni sono negative. C'è solo oscurità, più oscurità, e sempre più oscurità.- dico, alzandomi dalla sedia alla fine della mia frase teatrale.

Lo scheletro impiega qualche secondo per processare questa rivelazione.

-beh, mi sembra un buon momento per prendersi delle ferie.- conclude, e fa per andarsene.

-No, fermo! È qui che entriamo in gioco noi!- grido, tentiamo di fermarlo.

-fammi indovinare... vuoi usare la macchina del tempo per saltellare nelle varie dimensioni e cercare di comprendere le cause di questa distruzione?-

-Si! Esattamente!- urlo trionfante. Un piano perfetto! Sans e [Reader]: gli eroi delle dimensioni! Avrei sbattuto in faccia il trionfo ai miei ex-colleghi! Mentre loro sono lì a confutare tutte le mie teorie, io salvo il mondo!

-mh... come ti pare.-

Evvai!

Prima di tentare il trasporto umano o, in questo caso, scheletrico, è necessario prima fare test con oggetti inanimati. Un altro loro vantaggio è che, al contrario della materia organica, richiedono una quantità di energia molto più modesta per essere trasportati. Mettiamo il soggetto, in questo caso una bottiglia di ketchup, nella macchina del tempo e ci avviciniamo ai comandi.

-Pronto al test, Sans?-

-pronto.-

Allungo la mano, afferro la leva, la tiro e...

Nulla.

Riprovo.

Nulla.

Nullanullanullanullanulla.

-No... Com'è possibile... Non può...-

-toc toc.-

Mi giro. Sans sta smanettando con la tastiera della mia macchina per visualizzare le linee temporali.

-Sans. Ti prego. Non ora. Moriremo tutti. Te ne rendi conto?-

-toc toc.-

Esasperato urlo -Chi è?-

-non una linea temporale parallela!- dice lui con un ghigno.

-Non una linea temporale parallela ch... Aspetta, che?-

Sans è euforico.

-dimmi [Reader], quando hai cercato le linee temporali, hai impostato una data futura, vero?-

-Si ma... Aspetta, non vorrai dirmi che...-

-già.- Schiacciando un pulsante, le immagini sullo schermo tornano indietro. A un certo punto, succede l'inimmaginabile: le linee si uniscono, per formarne una sola.

-ecco, noi siamo più o meno qui.- dice, indicando un punto verso la fine della linea unificata.

Non era possibile. Quando ho utilizzato la macchina per cercare fotoni, l'ho fatto solo verso il futuro. Non ho mai immaginato che la chiave sarebbe stata... Nel presente.

-Quindi, se per ora esiste una sola linea, il viaggio nel tempo non è possibile...-

-oh, beh.- dice Sans. -io vado da grillby's.- E fa per andarsene.

-No! Fermo!- lo trattengo. -Il viaggio nel tempo non è ANCORA possibile! Basta aspettare che la suddivisione accada.-

-non è strano tutto ciò? sembra piuttosto conveniente...-

In effetti, è alquanto bizzarro.

-Sono d'accordo, Sans. Lancio un analisi approfondita. Vai pure da Grillby's, intanto.-

Lo scheletro esce dal laboratorio, mentre io imposto la macchina per cercare la fonte di quell'anomalia.

Dopo diversi minuti, emergono i risultati. Salta fuori che la biforcazione avverrà fra qualche ora, e a quanto pare il computer ha localizzato la sua fonte.

Sono... Le rovine.

Cosa? Le rovine? Ma come... Toriel... La porta... È chiusa! Dobbiamo raggiungere... Ma come? Perché?

Sans entra nel laboratorio con un hot dog in mano. -allora, scoperto qualcosa?-

Lo aggiorno sugli sviluppi.

-le rovine? uh, conosco proprio qualcuno che ci abita. mi chiedo se...-

-No, impossibile, non è lei.-

-cosa? la conosci?- mi chiede Sans sbalordito.

-Certo. Sono caduto lì dopotutto. Ma non può essere stata lei, non ha tali poteri. Ma allora...-

A un certo punto, la realizzazione.

Toriel. Asgore. Determinazione. Tempo. Infanti umani.

Chara Dremurr.

-Sans!- urlo. -Dov'è sepolto il corpo di Chara Dreemurr?-

-beh, mi sembra che sia... oh.-

-Esatto.-

-beh, ma hai detto anche tu che neanche gli umani non possono produrre una quantità di determinazione sostanziale, no? e poi, sai com'è, è un cadavere quanto me.-

Lo so, lo so, lo so.

-Non vedo altre possibilità.- concludo. -Chiunque sia stato, comunque, dobbiamo andare a controllare.-

-[Reader], la porta è c-h-i-u-s-a. se non lo fosse stata, mi sarei precipitato nelle rovine, se capisci ciò che intendo.-

Accidenti. Mantieni la calma. Devi sembrare tranquillo e controllato. Pensa qualcosa, [Reader], pensa a qualcosa.

Un'idea malsana.

No, non posso farlo, è pericoloso.

Ma se non lo faccio, moriremo tutti lo stesso.

DEVO farlo.

-Sans.- dico con un'espressione rabbuiata.

-uh, tranquillo amico, mi spaventi così.-

-Ci è rimasta della determinazione?-

-beh, si, giusto un po'. purtroppo alphys è nel suo laboratorio in questo momento. ma cosa vuoi fare?-

Non dico niente per qualche secondo. Sono sicuro di volerlo fare?

Al diavolo.

-Devo... Assorbire la determinazione. È l'unico modo.-

-whoa whoa, aspetta un attimo. sei completamente impazzito? per questa storia della macchina del tempo alphys ha dovuto posticipare i suoi test!-

Era vero. Il piano era di sperimentare gli effetti della determinazione sull'organismo, ma per colpa del nostro entusiasmo sulla macchina i suddetti sono stati rimandati a tempo indeterminato.

-Credimi, lo so. Ma se non facciamo nulla, moriremo tutti! E non solo noi, ma tutti gli universi? Te ne rendi conto, Sans?-

-oppure potremmo aspettare che le linee temporali si suddividano e viaggiare nel tempo da lì.-

Dannazione, me ne ero dimenticato.

-Umpf! Potrebbe essere troppo tardi!-

-senti, fai come vuoi, io non ti fermerò. ricordati che se devi morire, fallo più in là, che il sangue mi fa senso.-

Diavolo d'un Sans.

Entro nell'altra stanza e vado verso lo scaffale che contiene le sostanze e in una provetta, la trovo. La determinazione.

È la mia ultima possibilità per tornare indietro. Voglio davvero farlo?

Oh, accidenti. Si vive una sola volta.

Prendo la provetta e la bevo.

Oh?

Che sensazione... Peculiare.

Molto, molto, molto peculiare. Sono riempito di... uno strano sentimento. Non fa male, anzi. Mi sento in grado di fare tutto!

Ma cosa posso fare di preciso? Ancora un po' intontito, muovo inavvertitamente la mano, ed ecco che un oggetto si solleva dal pavimento. Telecinesi. Interessante. Non capisco cosa abbia a che fare col tempo, però.

Sans entra.

-hey, [Reader], tutto a po... oh.-

-Carino, eh? Hai visto la determinazione? Ma dimmi, la determinazione controlla il tempo, quindi come spieghi questi poteri?-

-uh... potrebbe essere che... l'oggetto proviene da una dimensione alternativa leggermente diversa dalla nostra?- tenta Sans.

Non ha alcun senso, ma neanche uno scheletro parlante ne ha.

-Potrebbe essere, immagino.-

Comunque sia, con questi poteri penso di poter aprire la porta delle rovine.

Aspetta un attimo: mi è appena venuta l'idea migliore del mondo.

-Sans, ti ricordi quel prototipo di blaster che aveva progettato Alphys e che avevamo accantonato perché troppo ingombranti?-

-intendi quelli ridicoli?-

Ma per favore. Ridicoli? Sono la cosa migliore del mondo. Un giorno il mondo capirà il nostro genio.

Sospiro.

-Si, quelli ridicoli. Con questa telecinesi dovrei riuscire a sollevarli!-

-potrebbe funzionare. vado a prenderli.-

Dopo un minuto Sans torna indietro.

-eccoli qua. sei proprio sicuro di volerli usare? magari vorresti provare qualcosa di più leggero. sai, mi hanno detto che sollevare cose pesanti fa male alla spina dorsale.-

Tsk, scheletro di poca fede. Ora mi concentro e... Perfetto! Li ho sollevati! E ora...

Dai blaster esce una scia luminosa, che incenerisce la bottiglia di ketchup di prima.

Destino crudele: il potenziale pioniere del progresso è stato incenerito senza alcuna cerimonia.

-quella era, uh, l'ultima rimasta.- dice Sans rassegnato. -[Reader], stai attento con quei cosi. non vorrei rompermi qualche osso.-

Battute a parte, è tutto pronto. Ora dobbiamo solo entrare nelle Rovine. Mi manca solo... Una frase ad effetto.

-Sans, prendi tutto quello che ti occorre: andiamo alle Rovine. Fammi sapere quando sei pronto. Andiamo a dissotterrare un cadavere!-

Eccellente.

 

 

Atto II - Luoghi familiari

-Una sdraio? Sul serio Sans?-

-lo hai detto anche tu: prendi tutto quello che ti occorre. e questo è uno strumento estremamente necessario: rinfresca la mente e risana il corpo.-

È con discorsi come questi che passiamo il tempo che ci separa dal nostro arrivo alle rovine. Nonostante la sua pigrizia, Sans è un ottimo amico e assistente. Mi disturba un po' il fatto di dover disseppellire un cadavere, ma devo farlo. Per la scienza.

-credi che riusciremo a passare a salutare la signora che vive nelle Rovine?- chiede Sans speranzoso. -è simpatica. credo che fareste amicizia in fretta, voi due.-

Toriel. Me ne ero dimenticato.

Quando sono arrivato qui, è lei che mi ha soccorso. Mi ha raccontato che di solito sono i bambini che cadono nel monte Ebott. Quando le ho chiesto che fine avessero fatto, non mi ha voluto rispondere. Mi ha lasciato andare abbastanza in fretta, comunque. Come sarei venuto a sapere in seguito, Toriel è l'ex moglie di Asgore, il re di tutti i mostri. I due hanno avuto due figli: uno biologico, Asriel, e uno adottivo, Chara. Questo è il pensiero che più mi turba. Non dobbiamo assolutamente farci scoprire.

-No, Sans. Ti sembra il caso? Stiamo andando a dissotterrare un cadavere, farci scoprire sarebbe un... problema. Comunque, è notte adesso. Starà dormendo.-

-forse hai ragione. oh, beh, ci ho provato.-

Ed eccoci dunque davanti alla porta. È il momento della verità.

Mi concentro e tento di usare la telecinesi per aprire la porta.

Non funziona.

Ci riprovo.

Non funziona.

Nonfunzionanonfunziona.

-stai tranquillo, [Reader].- dice Sans. -magari hai anche qualche altro potere.-

In effetti lo scheletro ha ragione. Devo pensare... Penso... Come entrare... Come...

Oh?

Sono dentro.

Senza perdere tempo apro la porta dall'interno, e ad attendermi ovviamente c'è Sans.

-teletrasporto, huh? piuttosto conveniente. sai, conosco una lampada piuttosto conveniente ma nulla batte la convenienza del tuo teletrasporto conveniente.-

-Chiudi quella tua bocca, Sans, e muovi quel tuo coccige! Dobbiamo fare in fretta.-

-muovi quel tuo coccige? sono fiero di te, [Reader]. magari una volta potrei portarti al mio spettacolo.

Sigh.

Entriamo nelle Rovine e ad attenderci c'è un lungo corridoio.

Quel corridoio. Prima di noi, nessuno che fosse uscito da qui era mai tornato.

Alla fine del corridoio, c'è una rampa di scale per arrivare alla Casa.

-e così vive qui, eh?- dice Sans. -non male come posto.-

-Fai silenzio, Sans. Non dobbiamo essere scoperti.-

-Ok, capo, come vuoi tu.-

La strada per la tomba è lunga e, a parte qualche froggit, la mia unica compagnia consiste in Sans.

A mio malgrado, sono costretto ad ascoltare i suoi discorsi esistenziali.

-stavo pensando, no, per definizione noi scheletri non abbiamo muscoli. quindi, mi chiedevo, com'è che ci possiamo muovere? è alquanto strano.-

-Magari grazie alla magia e alla forza di volontà!- scherzo.

-amico, lo stai dicendo alla persona sbagliata. se fosse per me, sarei ben contento di stare immobile tuuuuuuutta la giornata.-

Nonostante i nostri tentativi di mascherare la tensione, il nostro destino incombe.

Siamo arrivati alla tomba.

Sans prende la sua sdraio pieghevole e la apre.

-io mi piazzo qui, eh...-

Prende un paio di occhiali da sole e cerca d'inforcarli, ma non avendo orecchie, essi continuano a scivolare.

-accidenti. avrei dovuto pensarci un po' di più, uh? ma dopo questa giornatina non sto ragionando molto.-

-Sicuro di non volermi aiutare?-

-non è proprio la mia più grande aspirazione di questo momento, no.-

Neanche la mia, caro scheletro.

Neanche la mia.

Con un sospiro mi chino verso la pila di terra e, con la telecinesi, comincio a sollevare la terra. Una pila enorme si forma dietro di me e finalmente, lo vedo. Il corpo di Chara Dreemurr. Lo tiro su.

Dio! Che spettacolo orribile!

La faccia... Che è successo alla sua faccia?

Gli occhi, circondati da sangue coagulato, sono sbarrati. La bocca piegata in un'espressione orrenda. Sans nota il mio sconforto.

-che ti prende, [Reader]? ti vedo bianco come uno scheletro.-

-N-non importa. Ormai lo abbiamo preso. Andiamocene di qua, e vediamo cosa riusciamo a ricavare dalle nostre analisi. È il momento di festeggiare, Sans. Ho una certa voglia di cioccolato.

Beh, ce l'avevamo fatta. È stato alquanto sgradevole, ma ora è tutto fi...

-C'è qualcuno lì? Non aspettavo visite così presto!-

 

Atto III - Toc toc

Certamente. Non poteva essere così facile. Ci doveva essere la fregatura. Mannaggia a lei! Mannaggia a tutti! Mannaggia alla determinazione!

-C'è qualche umano che ha bisogno del mio a-... Uh?-

Ecco. È fatta. È entrata e mi ha visto con Chara. Clap clap clap. Bravo me.

-[Reader]? C-cosa ci fai qui? Pensavo fossi uscito... E quello...?-

Fissa per un attimo il corpo disteso a terra, e finalmente capisce. I suoi occhi si dilatano.

-C-che cosa state...-

-Salve, mamma capra.- le dico, tentando di rimanere calmo.

-Oh [Reader], cosa sta succedendo? E tu...- si rivolge verso Sans.

-ehya.- dice lo scheletro, facendo un segno di saluto.

-Quella voce! Non è possibile! Cosa state facendo a...?- l'espressione confusa si sta lentamente mutando.

-Toriel, so che è difficile da capire, ma, uh, ci servirebbe questo corpo per qualche giorno. Non posso spiegare ancora i motivi, ma ti assicuro che quando sarà tutto finito lo riporterò, e ti dirò tutto.-

Toriel è sull'orlo di una crisi isterica.

-[Reader], credi davvero che te lo lasci? Non te lo darei neanche se ne andasse della mia vita! È troppo importante per me, è l'unico che non se ne è mai andato... E tu!- dice, rivolgendosi a Sans. -Abbiamo parlato così tanto, eppure non conosco nemmeno il tuo nome...-

-puoi chiamarmi sans, signora.- Dice lo scheletro, tentando di fare qualcosa di figo con gli occhiali da sole ma fallendo miseramente.

-Sans! Convinci il tuo amico ad andarsene! Non voglio ricorrere alla violenza...-

-sono spiacente, ma temo sia impossibile signora. quando si impunta, non c'è nulla da fare.

Che situazione ridicola.

Se volessi andarmene, potrei benissimo farlo. I miei poteri me lo permettono. Però da una parte, mi dispiace un po' per Toriel. Ma è un male necessario. Si, necessario.

Non badare a lei.

Si, è vero. Potrebbe essere un problema, anzi. Perché mi dispiace? Non deve dispiacermi. È un ostacolo.

Uccidila.

No. Non voglio ucciderla. Perché mi vengono queste idee? Prendo Chara e scappo. È l'idea migliore.

Uccidila.

No! Sto impazzendo. Me ne devo andare. Adesso chiamo Sans e...

TUMPF.

 

 

Cosa? Non è possibile. Quello è?

Si. Un umano è caduto.

Un altro. È privo di sensi dalla caduta.

-Oh!- dice Toriel. -Un altro povero piccolo caduto qui!- La capra gira lo sguardo verso di noi. -Andatevene. Ora. Prendete il corpo, se volete, ma sappiate che quando questo umano vorrà uscire, e vi assicuro che lo farà, io verrò a cercarvi. E vi assicuro che, come regina del sottosuolo ho ancora molto potere.-

Quale occasione! Le sue minacce sono inutili. Toriel non farebbe male a una mosca.

-[Reader], andiamo?- chiede Sans nervosamente.

Sembrerebbe la cosa migliore da fare, no?

Quell'umano ha la determinazione.

Uh? Come faccio a saperlo? Non lo so. Però la sento. La percepisco.

Quell'umano ha un'enorme quantità di determinazione.

Si, si, è così. La sento.

Ti serve, [Reader].

L'umano mi serve.

-Sans. Prendiamo l'umano.-

-cosa? s-sei impazzito amico? hai ottenuto quello che volevi, ora andiamocene...-

Ma ormai ho capito.

-Anche l'umano è la causa dell'anomalia!- grido. -Si, anche Chara lo è, ma lui! La sua determinazione! È enorme, completamente fuori scala!-

-Questo è troppo, voi due!- grida Toriel. Non l'ho mai sentita gridare. Lacrime scendono sulla sua faccia. -Vedo che il mondo non è cambiato. Siete proprio come lui.-

Beh, essere paragonato al re Chiappe Pelose non è proprio un grande insulto.

-Non lo volevo fare, ma non mi lasciate altra scelta. È stato bello conoscervi. Addio.- Toriel, distogliendo lo sguardo in lacrime, materializza con la magia delle palle di fuoco.

-un modo piuttosto estremo per rompere il ghiaccio, non trovi?- commenta Sans.

Toriel si lascia sfuggire un suono. Era una risata o un singhiozzo?

-Stanne fuori, Sans. Tu non c'entri.- dice. Per una volta sono d'accordo con lei. Sans non è mai stato un grande combattente, soprattutto per colpa del suo stile di vita non molto salutare, per usare un eufemismo.

-Credimi, non voglio farlo neanch'io.- dico, tirando fuori i miei blaster.

Uccidila ora.

È l'unica possibilità.

Carico un colpo, ma la manco clamorosamente. Devo ancora prendere familiarità con questi cosi.

Lei lancia le sue palle di fuoco. Un attacco primitivo. Le sfere hanno un avanzata ondulatoria, e hanno molti punti ciechi.

Tocca a me. Chissà se ho qualche altra cosina da usare...

Improvvisamente dalla mia mano si materializzando dei proiettili bianchi velocissimi. Questa sembra...? Magia? Posso usare la magia? Strano. Ma non mi lamento. Sparo una raffica di magia contro Toriel e la ferisco.

No. Cosa sto facendo? Lei non c'entra. Non voglio farlo. Cosa mi succede? Non sono più me stesso. Devo riprendere il controllo.

Continua.

Ormai è troppo tardi per cambiare idea. Toriel cerca di contrattaccare con qualche debole fiammella, ma è chiaramente fuori allenamento.

Cos'altro? Ma certo! La telecinesi!

La colpisco ancora un po' con la magia. Ora è debole. L'afferro con la telecinesi e la tengo ferma.

-[Reader], basta!- grida Sans. Non l'ho mai sentito gridare.

-hai quello che vuoi. p-prendi l'umano e andiamocene a casa, ok? hai vinto.-

Si, è vero, ho vinto. So di poter battere Toriel. Non tornerà a cercarmi.

Però è così debole, così... Vulnerabile.

Sarebbe bello studiare anche lei.

Dalla polvere è nata, e ora...

N e l l a  p o l v e r e  r i t o r n e r à .

 

Atto IV - Sei riempito di DETERMINAZIONE.

Oh dio oh no no no cosa ho fatto.

È morta e l'ho uccisa.

È colpa mia perché cosa mi ha preso non lo so.

È tardi.

-È.. Stato solo... Solo... Un incidente... Non... Non vole... Non so cosa mi abbia pre...-

Sans non risponde.

È chino a guardare la polvere.

-ehehehehhe. toc toc. chi è? sans. sans chi?-

È andato.

È colpa mia mia mia mia.

Non perdere tempo. Vai al laboratorio.

Si, ormai è tardi per pentirsi. Prendo l'umano morto, l'umano vivo e scappo.

Sans mi raggiungerà. O almeno spero.

Corro corro corro.

Corro per tutta Snowdin. Corro senza fermarmi, fino al laboratorio.

Mi avvicino alla macchina delle analisi. Ci metto il corpo di Chara. Premo il bottone.

ANIMA NON TROVATA.

Uh? In che senso non trovata? L'anima degli umani rimane dopo la morte. Qualcuno potrebbe sempre averla distrutta, ma chi? No, non è un'opzione. Le cause del decesso sono naturali.

Ma allora...?

Ma forse...

Guarda dentro di te.

La soluzione è banale, ma incredibile.

Ho assorbito inavvertitamente la sua anima? È l'unica possibilità. Non credevo che gli umani potessero farlo. Interessante.

E sono sicuro che anche il prossimo esperimento sarà molto, molto interessante.

Devo analizzare l'umano, ma sorge un problema.

È ancora inconscio, ma vivo. Deve essere morto? Devo sporcarmi ancora le mani del sangue di un innocente? Non conoscevo questo lato oscuro di me. Cosa sono diventato? Sono un mostro. No: sono peggio di un mostro.

No, non lo sei. Sei uno scienziato.

Si, è vero. Sono uno scienziato.

Devo farlo sarà tutto finito in un attimo.

Tutto.

Finito.

In un attimo.

Bravo, bravo. Basterà un colpo e...

Ecco fatto. Veloce, senza soffrire.

Che cosa ho fatto.

No! È la scienza. Ecco, lo metto nella macchina. Trattengo il respiro e...

ANIMA TROVATA.

Ahhh. Meno male. Non è stato invano. Ora, analizziamo la determinazione.

LIVELLO DI DETERMINAZIONE: -1

Meno uno? È impossibile.

Questo significherebbe che...

È troppo grande da analizzare per la macchina. È un livello teoricamente impossibile.

Non posso assorbirlo. È troppo pericoloso. Non posso...

Si che puoi. Hai due anime.

Ma saranno abbastanza? Saranno abbastanza per vivere? È necessario?

Oh, al diavolo.

La assorbo tutta.

La sensazione... È fantastica. Sono come ubriaco. Tutto questo potere... E cosa farci?

Ah, certo, l'apocalisse. Penso di essere pronto per la macchina del tempo.

Ma con tutta questa determinazione... Non solo potrei scoprire le cause e sventarla nella mia dimensione ma...

Modificare la dimensione stessa. Riformare la fabbrica della realtà a mio piacimento.

Diventeresti Dio.

Devo farlo.

Puoi farlo.

Per fortuna la macchina del tempo non è troppo grande. In barca, posso portarla direttamente al Nucleo.

Lascio un biglietto a Sans. Merita di sapere.

Sollevo con il pensiero sollevo la macchina e, prima di uscire do una fugace, e forse ultima, occhiata al laboratorio.

 

Mi dirigo al porto. Per fortuna la Persona del Fiume è li.

-Mi serve un passaggio a Hotlands. Porto questo affare con me.-

Senza dire una parola, la misteriosa figura si muove per farmi spazio. Carico la macchina, salgo e la Persona del Fiume comincia a remare.

È silenzioso per un bel pezzo, ma ad un certo punto si gira e con una voce, una voce di cui è impossibile descrivere il genere, mi dice.

-Tra la la. Attento all'uomo che parla con le mani,-

L'uomo che parla con le mani? Cosa sta dicendo? Chiedo delucidazioni.

Ma lui non mi risponde.

Arriviamo silenziosamente alla destinazione. Scendo e porto con me la macchina del tempo.

Il laboratorio di Alphys è qui vicino. Dovrei informarla? No, mi tratterrebbe. Ci penserà Sans, comunque.

Tutti sono inutili.

Tu sei il solo che può farlo.

Raggiungo l'ascensore e infilo una tessera che mi ha procurato Alphys in precedenza. Essere amici dello scienziato reale porta benefici. 

Il vero scienziato reale sei sempre stato tu.

Alphys era solo un fantoccio. Tutte le scoperte sono state solo grazie a te.

L'ascensore parte, per raggiungere un'area del Nucleo inaccessibile al pubblico.

Mentre si ferma, mi fermo per pensare.

Sono preoccupato. Tutto quello che è successo. Tutti questi pensieri oscuri. Le due vite che ho preso.

Perché? Cosa mi sta accadendo?

Non lo so. Ora posso solo andare avanti.

Eccomi, finalmente.

Il generatore, situato su uno dei ponti del Nucleo.

Sotto di me, un mare di lava.

È il momento.

Do energia alla macchina. Da qui non posso più tornare indietro.

Mi posiziono nella macchina del tempo e tiro la leva.

Sento una voce. Una voce nella mia testa.

La voce che mi ha comandato di uccidere.

I  d  i  o  t  a.

 

Atto V - Oh no.

I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati. I calcoli erano sbagliati.

 

Atto VI - Diventiamo migliori amici?

Questa macchina del tempo... Ha funzionato.

Ma non come avevo immaginato. Ha trasmesso... La mia coscienza. Non il mio corpo. Sono intrappolato nel me stesso di un'altra dimensione. E non posso farci niente.

Ah, ecco. Mi ritrovo subito dopo la ramificazione delle linee temporali. Eccomi mentre combatto Toriel. E... Uh? Vengo colpito. Ah, capisco. Una dimensione alternativa. Ecco la mia anima che se ne va. Sono morto, ma non sono io.

Ma cosa...

Mi sto... Rialzando? Il mio sguardo... Mi faccio paura da solo.

Quanta potenza! Uccido Toriel con un colpo.

Cosa succede? Dovrei essere morto.

Mi rivolgo verso Sans.

Oh no oh no cosa sto facendo

Il suo volto

Oh no non farlo non lo voglio fare

no sans non lo farei mai cosa succede

l'ho ucciso la sua faccia

la sua faccia non la dimenticherò mai

la faccia del terrore

voglio cambiare cambiare cambiare

 

 

Vado in un'altra dimensione. Stesso risultato.

E un'altra. E un'altra. e un'altra un'altra un'altra

Sempre. È colpa mia. Se non arrivo alla macchina del tempo. Uccido tutti comunque.

La fine del mondo è colpa mia

E sono costretto a riviverla

ancora

e ancora

e ancora

L'infinito. lo sento. tutte le dimensioni. le vedo. mi dispiace sans non vogliooooooooooooooo fatelo smettere

sono qui da sempre

e sono appena arrivato

non finisce più più più

ogni volta muoio e vengo posseduto

oppure vivo e uccido lo stesso

non lo voglio non lo voglio

la mia esistenza è la causa della distruzione.

Forse anche in questa dimensione?

basta basta basta non voglio vedere

fatemi uscire

sono qui per l'eternità

dall'eternità

sono l'eternità

non è servito a niente niente niente niente.

Ma dopo una frazione di secondo, durata un miliardo di anni

Una voce. Quella voce fatela smettere non voglio più sentirla

ogni lettera

Ogni lettera mi arriva al cervello impiegando l'infinito

mentre io uccido i miei amici

Finisci cosa vuoi dire ti prego sto impazzendo

Infinite dimensioni

le vedo tutte troppo troppo troppo

ha quasi finito

vedo ogni lettera, ogni lettera è un colore.

Si imprimono nella mia mente

Sta dicendo

D A M M I    L A    T U A     A N I M A

 

Allora vuol dire che nelle dimensione quando muoio

quando muoio la mia anima va a questa  voce

Ma certamente

È l'anima che io ho assorbito.

È Chara

Farò quello che vuoi se lo fai smettere

se lo fai smettere

fallo smettere ti prego

la mia anima la mia determinazione

a te.

E dopo un altro tempo infinito muoio e uccido ancora e ancora e ancora

e rivivo i miei errori

ancora e ancora e ancora

un lampo bianco

sto tornando

Sans.

Mi dispiace.

 

Diventeremo grandi amici, noi due.

 

Atto VII - ☯☼☜✌👎☜☼☸ si avvicina.

 

 

 

 

Sono tornato, sono tornato, sono tornato.

Posso muovermi. Che bello. Mi sgranchisco dopo L'eternooooooooooooooooo non pensare non pensare.

Davanti a me ci sono Alphys e Sans.

Poveri stolti cosa fate verrete uccisi.

-E-eccolo!- grida la sciocca lucertola gialla.

-stai bene, [Reader]?- chiede Sans. -ci hai fatto preoccupare, sai?-

Sans vattene verrai ucciso. Ti ucciderò. Apro la bocca ma non riesco a parlare. Sans vattene vattene vattene vattene.

Mi sento... Strano.

-Sans... [Reader]... ha qualcosa che non va...-

Attento all'uomo che parla con le mani.

Le mani.

Me le guardo.

Sono bianche. Mi sto sciogliendo. Il mio corpo si sta sciogliendo. Aiutatemi vi prego.

-No!- dice Alphys. -È tutta... È tutta colpa mia. Avrei dovuto... Fare più prove...-

Sono andate. Le mani. Nononononono mi servono.

La determinazione è troppa. Non ho più un anima. È troppa per me troppa troppa troppa.

Chara aiutami le mani non voglio morire.

Ecccole. Nuove mani. Stanno fluttuando? Va bene. Sono belle. Che belle mani. Possono trasformarsi. In simboli. Che alfabeto è mai questo? Non importa. Posso comunicare.

Ma non ho più nessuno a cui parlare.

Uccidili.

Si. Devo ucciderli. Sono una minaccia. Diventerò Dio.

Alphys. Stai tremando? Alphys Alphys Alphys ti prego scappa sei così debole. Posso ucciderti quando voglio.

-M-ma quelli... Non può essere... [Reader], c-cosa stai facendo?-

Sono proprio loro, Alphys. i tuoi blaster.

Belli, vero?

La faccia mi si sta sciogliendo il dolore è insopportabile è così b-e-l-l-o diventerò Dio

Attento all'uomo che parla con le mani

Attento all'uomo che parla con le mani

-[Reader]... Sei ancora lì?-

-alphys... quello non è [Reader]. è qualcos'altro. è tardi ormai.-

Cosa dite? Io sono [Reader]. Sono [Reader] e dominerò tutto.

Tutti mi ameranno.

Perché è così difficile?

Uccidi uccidi uccidi.

-[Reader]... È tutta colpa mia.-

Eccolo, sì! Ecco. Il colpo.

È morta. per sempre.

Che bella polvere. Mi piace la polvere. La prenderò e la studierò. Magari riuscirò a riportarla in vita. E a ucciderla di nuovo.

Cosa combina Sans? Mi sta fissando. Oh, che carino. Gli sono sparite le pupille. Anche a me, del resto. Amici fino alla fine. I miei occhi... La mia faccia. Fa male...

Mi sento b-e-n-e.

-amico...- dice. -non so se tu sia ancora là dentro ma... ti prego, ascoltami.-

Non dargli retta.

Ma Sans, ma Sans è sempre stato con me ma devo ucciderlo ma è mio amico ma devo ucciderlo aiutami Sans.

Le mie mani si muovono cercando di fargli capire che lo ascolto AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH fa male male male basta basta

Questa è la tua punizione.

-se continui per questa strada... te la passerai male. non riuscirai mai a ottenere quello che vuoi, e lo sai. ci condannerai tutti, amico.-

Condannerò tutti la mia esistenza è la causa di questa distruzione

Ma certo

La determinazione

Devo darla a Sans. Ma come?

Attaccalo. Lui non è tuo amico.

Non è mio amico non è mio amico devo attaccarlo ma certo

se lo ferisco ma non lo uccido

posso passargli la determinazione

Attaccalo.

Non coi blaster

non con la telecinesi

le ossa, si

ossa belle ossa bianche ossa pallide come un cadavere Sans resisti

La sparo ti prego non voglio soffrire ancora

L'ho colpito

È vivo.

-amico, devi migliorare la mira.-

Non sai quanto, Sans, non sai quanto. Il colpo era riempito di determinazione. Ora vediamo

-uh, che strana sensazione. mi sento in grado di fare di tutto...-

Cosa hai fatto?

Ci sono riuscito.

Sans sta prendendo la realizzazione dei suoi poteri.

-[Reader], sei stato tu, vero? sapevo che eri lì.-

Come hai osato? Chi ha mai detto che eri tu quello in controllo?

Il mio corpo sciolto si muove da solo. Sto sparando raggi a tutto spiano, ma Sans schiva tutto.

-amico, tranquillo.-

Tranquillo. Come no. Tranquillo.

Il mio amico continua a schivare i blaster. I raggi stanno cadendo sulle case dei mostri, nella capitale che si staglia all'orizzonte.

-uh, [Reader], n-non vorrei proprio farlo ma... la cosa sta diventando un po' stancante...-

Con la sua nuova telecinesi, lo scheletro ruba i blaster. Ormai i miei poteri si indeboliscono.

Maledetto!

Dolore. Dolore dolore dolore. Sans finiscila. Ti prego finiscila.

-uh, sai, se ti colpisco ora, uh, cadresti di sotto.-

Sono... Lacrime quelle? Sans che piange? Il mio Sans? Non è possibile. No, deve essere un'allucinazione

-quindi, uh, se sei d'accordo, fai un segno.-

Non osare!

Le mie mani. Si! Le mie mani! Se riuscissi a...

Un pollice alzato.

È finita

Finalmente.

Niente più sofferenza.

Mi spara.

Cado di sotto.

Sans si sporge con un sorriso tra le lacrime.

-caspita, [Reader], sapevo che fossi giù ma non così tanto.-

Diavolo d'un Sans.

Sto cadendo. Lo spirito è dentro di me. Verrà distrutto.

Colpisco la lava.

 

 

Dovrei essere morto. Cosa succede?

Sento... Tutta la determinazione dentro di me... C'è n'è troppa.

Riesco a percepirli... Tutti le versioni di me. Hanno centinaia di nomi diversi, ma siamo gli stessi. Tutti caduti nel Nucleo. Quelli che, come me, c'è l'hanno fatta.

Ma riesco a sentire anche quelli che non c'è l'hanno fatta.

Ormai la mia esistenza è eterea: il mio corpo è andato, ma la mia Anima, le nostre Anime, sono unite.

La mia esistenza è la causa di questa distruzione.

Ma certo.

La mia esistenza.

Ora so perché tutte le linee temporali finivano.

So cosa fare.

Devo cancellare la mia esistenza.

 

 

 

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-S a n s. . .     M i   d i s p i a c e...-

 

 

 

 

Atto VIII - Ultimi addii

Sans lo scheletro stava dando gli ultimi ritocchi alla macchina del tempo. Doveva finirla! Poteva finirla. Ma mancava qualcosa, una qualche tecnologia per rendere tutto possibile.

Insieme ad Alphys, aveva fatto diversi esperimenti. Grazie a questi aveva aperto la Porta all'interno delle Cascate.

Era una specie di... Portale. Non in altre dimensione, ma nel mezzo di esse.

E dentro c'era... Una creatura. Una creatura che comunicava in strani simboli. La sua figura era fin troppo familiare ad Alphys; era tipica degli Amalgamati, coloro che soccombono a un eccesso di determinazione.

Da lì, i sogni erano iniziati. C'erano lui, Alphys e la figura. Un nome: [Reader]. Gli era... Stranamente familiare. Si, lo conosceva. Era suo amico. Ma chi era? Perché non ricordava?

Era frustrante. Sans aveva provato a fare un disegno di quello che aveva visto in sogno ma era tutto troppo... Confuso.

Improvvisamente, una figura spuntò alla porta del laboratorio.

-SANS! COSA STAI COMBINANDO? DEVI SBRIGARTI, ORA CHE LA BARRIERA SI È SPEZZATA STIAMO PER ANDARE IN SUPERFICIE, E MANCHI SOLO TU! NON VORRAI FAR ASPETTARE L'UMANO?-

-arrivo, pap. non farti ribollire il sangue nelle vene.-

-NYEH!-

Lo scheletro si allontanò, e Sans decise di lasciare perdere.

Gettò un'ultima occhiata al laboratorio. Forse è meglio che alcune cose rimangano così come sono.

-non ti dimenticherò mai... [Reader]...-

   
 
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