Suonai seguendo le sue di dita, mettevo le mie ovunque fossero state le sue un istante prima, per rincorrerle, per sentire se magari quei tasti ancora ne trattenessero il calore.
Risi, quando le mie mani, goffe, si scontrarono con le sue, risi. Non mi importava che il suono ogni tanto risultasse sgraziato, ridevo lo stesso.
Stavo suonando il piano.
Stavo suonando insieme a lui.