Rumpelstiltskin gettò un ultimo sguardo fuori dalla finestrella della nave e sospirò. Perché diamine quel fantomatico dio del sonno aveva bisogno di compiere traversate assurde alla ricerca di oggetti patetici, quando lui avrebbe potuto procurargliele con un semplice schiocco di dita?
Gli risuonarono in mente le parole di Morfeo. "Qui la magia non funziona come da voi". Già, purtroppo se ne era dovuto rendere conto in fretta. E la cosa non gli piaceva per nulla.
Schiuse la mano in un gesto familiare ma, al posto dell'abituale palla di fuoco rossa e brillante, comparve una fiamma verdognola flebile flebile, che si spense poco dopo.
Sospiró nuovamente. Quel posto non gli piaceva per nulla.
Si rigiró e raggiunse il tavolo, dove era posato il vaso di Pandora. Dove era sua moglie.
Gli venne da sospirare una terza volta, mi si interruppe e sussurrò: - Ti tirerò fuori di lì, Belle, ci puoi giurare.
Accarezzò dolcemente quella che tutti definivano "semplicemente una scatola", ma che per lui racchiudeva la cosa più bella della sua vita.
Ti rendi conto di quanto tieni a qualcuno solo quando lo perdi per sempre.
Ma lui non l'aveva persa per sempre... Solo per un po', finché non riusciva a farla uscire di lì. Tuttavia ne sentiva terribilmente la mancanza.
Forse, dopotutto il potere non era ciò che amava realmente. Forse, quella donna e quel bambino erano tutto ciò di cui aveva bisogno.
Con questi pensieri si coricò su una brandina laterale e, sempre con "la scatola" tra le mani, si addormentò.
Un attimo prima di cadere tra le braccia di Morfeo, però, avvertì quest'ultimo entrare nella stanzetta e sedersi sull'altra brandina di fronte a lui.

Rumple fu svegliato da un'accecante luce che gli batteva sul viso. Provò a proteggersi il viso con le mani e a quel punto si rese conto che mancava qualcosa. Che mancava qualcuno. Dove era il vaso di Pandora? Dove era sua moglie?
- Belle? - iniziò a chiamare, rendendosi poi conto che la moglie non avrebbe potuto rispondere, chiusa com'era in quella "scatola".
Eppure, dov'era finita? Si ricordava proprio di essersi addormentato tenendola stretta tra le mani. Che Morfeo fosse riuscito...?
I suoi dubbi vennero interrotti da una risata.
Belle?, si domandò mentalmente l'uomo.
La risata si ripetè e lui istintivamente si alzò e seguì quel suono armonioso che tanto gli ricordava la risata della sua Belle.
Uscendo dalla nave si ritrovò non poco spiazzato.
- Sto... Storybrooke?
Come era possibile che quel dio da quattro soldi li avesse condotti proprio a Storybrooke? Era lì che si trovava l'elemento mancante? O si era solo preso gioco di loro? E infine, dove si era cacciato?
Un brividi gli corse su per la schiena: e se fosse fuggito portandosi via Belle?
I suoi pensieri furono interrotti dall'arrivo di qualcuno.
- Oh, mi fai troppo ridere!
Questa voce...
Rumple si girò incredulo ed entusiasta, ma alla vista della scena che gli si presentò il suo sorriso sparí all'istante.
Belle procedeva a braccetto con Uncino, il suo acerrimo nemico. La persona che aveva cercato di portargliela via più e più volte, arrivando anche a gesti folli come il puntare la pistola alla fronte della ragazza.
- Belle? - la chiamò, ma la sua voce uscì strana, diversa dal solito.
Lei non si girò. Rumple osservò bene la moglie e notò che aveva ancora indosso i vestiti di quando era caduta vittima del sortilegio del sonno. Si soffermò sul ventre, dove avrebbe dovuto esserci un pancione che... Non c'era.
- Ma non sei incinta? - gli chiese in quel momento Uncino, con un ghigno beffardo improntato sul volto.
- Scherzi?! Ho perso il bambino settimane fa!
A quelle parole Rumple sbiancò e sentì le gambe vacillare. Belle aveva cosa...?!
I due proseguirono incuranti, passandogli accanto senza neanche notarlo.
Lui allungò istintivamente una mano verso il braccio della donna, ma prese solo l'aria.
- Oh Belle...
Non poteva essere vero.
Seguì i due fino a un'imbarcazione che conosceva fin troppo bene.
- Benvenuta a bordo della Jolly Roger, mia cara! - annunciò il pirata con un cipiglio alzato e la mano destra rivolta verso la ragazza. Lei l'afferrò e ridacchiando salì sulla nave.
Cosa stai facendo, Belle?, pensó sconsolato Rumple.
- Mi segua, madame - bisbigliò il pirata all'orecchio della bella.
Per quanto la voce fosse un soffio, Rumple la udì benissimo e istintivamente sbattè le nocche.
Quel pirata avrebbe fatto meglio ad allontanarsi da sua moglie alla svelta.
Schiuse il pugno per provocare una palla di fuoco, ma non ne uscì niente.
Schioccò le dita per trasformarlo in rospo, ma il lurido viso del pirata rimase al suo posto.
- Ah! - urlò - Come è possibile che qui non funzioni la magia?!
Decise di seguire l'assurda coppietta sulla nave, ma si rese conto di vacillare. Guardò la gamba e notò qualcosa di strano.
Era tornato zoppo.
Si guardò intorno disperato, alla ricerca del suo bastone, ma non lo vide da nessuna parte.
Provò nuovamente a schioccare le dita per sistemare la gamba con la magia, ma non accadde nulla.
Intanto Belle si stava inoltrando nella stanza interna della Jolly Roger, scomparendo alla sua vista.
- Belle... - provò ancora a chiamarla.
Lei non si girò.
Ridacchiando attraversò la porticina e scomparve all'interno.
Uncino, che era rimasto fuori, esibì un'espressione vittoriosa e, prima di entrare anche lui nella stanza, tirò fuori dalla giacca di pelle un pugnale.
Il pugnale.
Sopra vi erano incise due parole. "Killian Jones".
Sorrise beffardo e sparì anche lui nel cuore della nave.
Rumple si appoggiò al muro, cercando di riprendersi dallo shock.
Era zoppo.
Era senza magia.
Era tornato a essere un semplice codardo.
Sua moglie usciva col suo peggior nemico.
Sua moglie aveva perso il loro bambino.
Il pirata era il Signore Oscuro.
Barcollò. Non poteva essere vero.
Sentì le risate di Belle rieccheggiare per la nave, amplificate a mille.
Non poteva essere vero, non poteva essere...

Si svegliò ansimante e faticò a mettere a fuoco. Era stato solo un incubo.
Il suo primo pensiero fu per Belle.
- Belle, Belle... - sussurrò preoccupato.
Si guardò le mani e, non trovandovi il vaso di Pandora, sbiancò.
- No, no, no, no...
Si tirò su di scatto e fu allora che la vide.
Era per terra, a pochi passi dal letto.
Si chinò e la raccolse.
Sospirò. La "scatola" sembrava integra. Doveva essergli caduta mentre dormiva.
- Bene, Rumpelstiltskin - sussurrò una voce alle sue spalle. Sussultò, ma cercò di darsi un contegno non appena capì chi avesse parlato. Morfeo.
Il dio continuó: - Ora sei pronto.
- Cosa vuol dire tutto ciò? Era uno scherzetto per vedere fino a che punto si spinge la mia pazienza? - replicò scocciato, mentre però la speranza si faceva spazio dentro di lui.
- Hai finalmente riconosciuto tutte le tue paure più grandi, senza nasconderle altrimenti. Era questo l'ultimo atto da compiere, l'elemento finale per risvegliare tua moglie.

 

Angolo autrice
E' la mia prima storia su EFP e mi sento quasi commossa, aw ahahah. Ma andiamo al dunque... Ho letto ff su ff basate sui rumbelle e mi son finalmente decisa a scriverne una. Come mai? Beh, l'idea generale mi è venuta la prima volta che ho visto gli scatti rubati della sesta stagione di OUAT. Vedendo Belle e Uncino insieme il mio primo pensiero è stato "ma cosa cavolo?!", e subito dopo, leggendo su Twitter che potrebbe semplicemente essere un sogno di Belle, mi è venuta l'ispirazione per questa one-shot.
Ho pensato "E se invece fosse un sogno di Rumple? O, meglio ancora, un incubo?"
Così ho buttato giù tutto ciò.
E nulla, ditemi cosa ne pensate se vi va :3 e soprattutto ditemi perchè diamine, secondo voi, Belle si trovava con Uncino, sulla Jolly Roger e senza pancione! :')