Film > La sposa cadavere
Ricorda la storia  |      
Autore: MaryMelody98    21/07/2016    3 recensioni
Bonejangles nel film ci canta brevemente ciò che accade alla povera Emily, ma cosa è successo nel particolare nessuno lo sa. Cosa ha provato la povera e sventurata sposa cadavere nella notte del suo assassinio.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Barkis Bittern, Emily
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: Contenuti forti
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Una luna tanto attesa







 

 

And then?        

She waited

And then?

There in the shadows, was it her man?

And then?

Her little heart beat so loud

And then?

And then baby, everything went black

-Remains of The Day-



Era una notte di luna piena, per chiunque sarebbe stata una normale nottata primaverile con la sua frescura e lo scintillare della natura appena sbocciata, ma non per lei.

"Nel primo plenilunio che verrà da questo giorno coroneremo il nostro sogno e saremo una cosa sola, mia cara”

Così le aveva detto il suo amato due giorni prima, e da quel momento non lo aveva più visto. Segretamente avevano progettato ogni minimo particolare, e la cosa alla dolce Emily era sembrata così eccitante e proibita al tempo stesso. Era stata costretta ad agire di nascosto, il rifiuto di suo padre a quel matrimonio da lei tanto desiderato era stato assai doloroso ma non poteva fare altrimenti. Lei lo amava, e lui amava lei: questa era la sua unica certezza. Le parole che l’amato genitore le aveva gridato dinanzi al suo futuro sposo riecheggiavano ancora nella sua mente. “Unione di profitto” l’aveva definita con disprezzo, credendo sul serio che Barkis la volesse solo per denaro e nulla più. Ma lei sapeva che non era così, non dopo quello che si erano detti nei loro fugaci istanti d’intimità. Nel loro ultimo incontro, quando lui le aveva svelato l’unico modo per poter stare insieme per sempre, lo aveva guardato dritto negli occhi e nulla poteva farle cambiare idea sull’amore dell’uomo nei suoi confronti. 

Goffamente aveva attraversato il paese con uno scuro mantello che a malapena copriva l’abito da sposa che aveva indossato appartenuto alla madre; l’andatura era lenta e leggermente barcollante a causa del peso dei gioielli di famiglia appena rubati. L’avrebbe aspettata al cimitero per poi recarsi alla chiesa vicino, ma per farlo avrebbe dovuto attraversare il bosco dalla parte est della città o avrebbe rischiato di farsi notare da qualcuno. Fortunatamente le strade erano deserte e nessun abitante era nei paraggi. L’alto orologio della piazza segnava le tre e mezza di notte all’ultimo sguardo che gli aveva appena dato prima di inoltrarsi nel bosco, sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe rivisto il luogo dove era nata e cresciuta. La foresta appariva più tetra che mai e la sola luce lunare le illuminava la via da proseguire; finalmente dopo tanto camminare tra sospiri di spavento incominciava a vedere le prime lapidi impiantate al suolo. La sua bellezza di giovane e l’essenza della vita che trasmetteva contrastava nettamente con l’ambiente circostante fatto solo di solitudine e morte, ogni suo passo risuonava con un tonfo sordo sul terreno freddo e tutto pareva immobile.

Giunse con non poca inquietudine dinanzi al grande albero al centro del camposanto, luogo preciso dell’appuntamento, le dita strette attorno al sontuoso bouquet di rose, gigli e nebbiolina tremavano per l’agitazione fino ad allora celata. Su di un tronco reciso fin quasi alle radici, per alleggerirsi, posò delicatamente sia i fiori che il pesante mantello nelle cui tasche vi erano perle e oro. Al chiarore della luna Emily, anche ad uno sguardo distratto, appariva meravigliosa, una bellezza ultraterrena e aristocratica. I lunghi capelli corvini a boccoli erano stati adornati da una corona di piccole rose bianche che facevano da base ad una sontuosa tiara di fiori di diamanti e perle, un costosissimo cimelio di famiglia; un lungo velo di merletto la seguiva ad ogni movimento e le copriva elegantemente il volto. L’abito nuziale materno sottolineava la sua figura esile dalla vita sottile, lo scollo forse un poco troppo ardito le incorniciava il seno con centinaia di perle applicate sul bordo. Nell’incanto del suo sogno di sposa attese il suo amato accennando qualche passeggiata tra le lugubri tombe dei trapassati cittadini, più i minuti passavano e più il cuore le batteva forte. Era felice per la prima volta nella sua vita, nella sua mente viveva i futuri momenti della vita coniugale e di tanto in tanto sorrideva arrossendo alle fantasie più audaci. Sperava davvero di essere all’altezza del suo sposo, si sentiva così giovane ed inesperta della vita al cospetto del suo uomo. Ed intanto attendeva con un po’ di serenità in più rispetto a quando era arrivata, camminare senza celarsi con l’abito da sposa aveva reso il tutto più concreto. 

Mentre era immersa nei suoi pensieri ecco che udì un suono di passi farsi sempre più forte e vide una figura avvicinarsi; la sua prima reazione fu quella di andarsi a nascondere, ma riprendendo il controllo rimase ferma. Quell’elegante e alta ombra era lui, il suo Barkis, vestito nel migliore dei modi. Con passo felpato si avvicinò fino a trovarsi a pochi centimetri l’uno dal volto dell’altra, e delicatamente le scansò il velo dal volto e glielo prese tra le mani guantate.

“Come sei bella, amore mio” sussurrò lui sorridendo provocando nella giovane un profondo imbarazzo. “È andato tutto come nei piani? Qualcuno ti ha vista?

“Nessuno, la città era come disabitata”

“Hai preso quel che ti ho chiesto?”

“Ogni cosa, quel che non indosso si trova dentro il mantello” nel pronunciare quelle parole i diamanti che le incorniciavano il viso e il collo brillarono ancor più luminosi.

“Bene…” ghignò cercando di mostrarsi più benevolo che mai. “Sei emozionata? Io lo sono molto: da questa notte per entrambi inizierà una nuova vita”

Con la gioia nel cuore Emily azzardò un contatto più intimo e lo baciò sulla guancia con le sue labbra di rosa. Barkis, più determinato di quanto non lo avesse mai visto, spostò le mani sulla sua vita e la strinse maggiormente a sé e senza che se ne potesse rendere conto la baciò. Era la prima volta che lo faceva, si era sempre rifiutato con la motivazione di non volerla rendere impura prima del matrimonio. Gli sembrava di commettere un peccato mortale. Le aprì piano la bocca e in un istante anche le loro lingue erano unite in una dolce danza inebriante. Alla ragazza mancava il respiro ma non voleva staccarsi proprio ora che aveva scoperto una cosa tanto bella da condividere con il suo amore. Dopo un tempo interminabile si guardarono nuovamente negli occhi, lei lo ammirava con una tale adorazione ma non lui. Il suo sguardo era freddo, crudele. Ad Emily si mozzò il respiro per quell’improvviso cambiamento di umore, ne era quasi intimorita e il suo corpo iniziò ad irrigidirsi tra le braccia dell’uomo. Sentì una sua mano risalirle il fianco, era un contatto piacevole che riusciva a percepire nonostante gli innumerevoli strati di stoffa che l’avvolgevano. All’improvviso una forte fitta la colpì nel punto dove Barkis l’aveva toccata, pensava fosse una stecca del corpetto ma il dolore era troppo forte tanto che non riusciva a prendere fiato. Barkis continuava ad osservarla con distacco e fu in quel momento che abbassò gli occhi e vide una lama che spariva nel suo busto. Non usciva sangue ma percepiva un senso di lacerazione all’altezza dei polmoni, le gambe le reggevano appena e la vista cominciava a farsi sfocata. Comprese cosa stava accadendo e una lacrima solcò uno dei suoi zigomi vellutati mentre il suo aguzzino rideva sommessamente con gusto. Con violenza le strinse entrambi i polsi facendola indietreggiare fino a che la sua schiena sbatté contro la corteccia del grande albero, Emily rivolse lo sguardo alla luna piena e tentò di perdersi nel suo biancore.

“Tuo padre aveva ragione, mia cara. Pensavi sul serio che mi sarei innamorato di te? Povera ingenua! Prima di te ce ne sono state molte e tutte mi hanno reso molto ricco e felice. Tu farai lo stesso. Questa notte brinderò per te: ad Emily sempre la damigella e mai la sposa! Se avessi avuto una tomba questo sarebbe l’epitaffio ideale, ma non l’avrai. Nessuno ti piangerà. Addio mio amore!”

A quel punto strinse in una morsa mortale il suo esile collo, l’aria non attraversava più le sue membra eppure non opponeva resistenza alcuna. Piangeva e ammirava il chiarore della luna, con le mani libere ed ormai deboli si reggeva al tronco dietro le sue spalle. Era rassegnata e delusa, e i tristi colori del suo mondo incominciavano ad ingrigirsi e a diventare sempre più neri. Piccole macchie scure cominciarono ad oscurarle la vista finché il suo corpo smise di soffrire, si sentiva come immersa in un profondo oblio, un sonno da cui non si sarebbe più risvegliata. Era morta, il suo cuore aveva cessato di battere ma la vita era ancora dentro di lei.

Aveva speranza.

Speranza per il suo sogno.

Speranza per la felicità che meritava.

Speranza per l’amore che era in grado di donare.

Sarebbe stata paziente. Avrebbe atteso il suo sposo anche nell’aldilà.



 

 

 

 

Salve! Questa è la mia seconda fanfiction sulla Sposa Cadavere… Che dire? Ho scelto un momento tanto immaginato e spero di aver reso l’idea al meglio. Recensite in tanti!

Questo è il link della mia precedente storia “Il terrore di un matrimonio”:

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2774736&i=1

E questo della mia pagina facebook:

https://www.facebook.com/MaryMelody98-Efp-663018903830562/

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > La sposa cadavere / Vai alla pagina dell'autore: MaryMelody98