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Autore: Tralala25    22/07/2016    1 recensioni
Avevo 5 anni quando per la prima volta mi rivolgesti la parola, lo ricordo bene il dolore sulla nuca, quando, appisolata sul telo da mare, mi arrivò il tuo pallone in testa.
Avevo 13 anni ed in mano quella palla, "Passala", mettesti una mano tra i capelli, sguardo fisso e per la prima volta sentii un alveare nella pancia.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Avevo 5 anni quando per la prima volta mi rivolgesti la parola, lo ricordo bene il dolore sulla nuca, quando, appisolata sul telo da mare, mi arrivò il tuo pallone in testa.
 
Avevo 6 anni quando per la prima volta ti rivolsi la parola, la ricordo bene la tavoletta da surf che, volontariamente, mentre eri chinato sul castello, scagliai contro la tua schiena.
 
Avevo 7 anni quando per la prima volta ti avvicinasti al mio ombrellone: "Mamma fa una festa per tutti i bimbi del mare" ringhiasti, "Tu fai proprio schifo ma dice di invitarti".
 
Avevo 7 anni, un pacchetto di Haribo in mano e bussavo alla tua porta quando per la prima volta sentii pronunciare il tuo nome; tutti i bimbi ti acclamavano e ci riuscisti: mi sentii un gradino inferiore.
 
Avevo 8 anni, un costumino azzurro e un gelato in mano quando per la prima volta i tuoi amici non ti erano intorno; mi guardasti la pancia "Si vede chi ti piace mangiare" dicesti, prendesti un tramezzino e guardasti il tuo stomaco "Anche se non si vede, anche a me non dispiace".
 
Avevo 9 anni e un nuovo cicciobello quando salisti per la prima volta a casa mia e tutto gocciolante lanciasti il telo sul divano "È nuovo quello! Fammi vedere!", lo ritrovai poi mozzato, nascosto sotto la tua sdraio.
 
Avevo 9 anni e un cicciobello rotto quando per la prima volta mi sorridesti apertamene "Tieni, scusami, questo è più bello" dicesti porgendomene uno semi-nuovo,  "L'ho preso a mia sorella" confessasti sfacciatamente.
 
Avevo 12 anni ed ero diventata signorina, ascoltavo musica quando per la prima volta, tutto eccitato, ti avvicinasti ammiccando "Sole, questa è la mia ragazza, Caterina".
 
Avevo 13 anni ed in mano quella palla, "Passala", mettesti una mano tra i capelli, sguardo fisso e per la prima volta sentii un alveare nella pancia.
 
Avevo 16 anni e, puntati nei miei, i tuoi occhi distratti ma non importava, fremevo lo stesso. Pensavo di avere una speranza se, guardando le altre, dicevi: "Gli amori estivi vanno e vengono".
 
Avevo 17 anni, una macchina fotografica ed una cotta persistente: anche se cambiavi di continuo fidanzata, se inseguivi ridendo la "Strafiga" straniera sulla spiaggia e se indicavi qualche ragazza facendo apprezzamenti poco carini sul suo di dietro:"Sole, cerca di immortalarle bene il seno!"
 
Avevo 17 anni e la certezza che, in quel senso, non ti sarei mai interessata... Un complimento da te non l'avevo mai avuto, il tuo numero in non so quanti anni mai ricevuto e il mio didietro non era mai stato apprezzato, ma, forse avevi ragione tu "Certuni restano amici, non di più"...
 
   
 
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