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Autore: Recchan8    22/07/2016    0 recensioni
«Sere, che succede?» domando allarmato.
Serena torna a sedersi sulla sabbia e mi invita a fare altrettanto. Obbedisco, e lei mi passa il mio accendino. Ci accendiamo le sigarette in silenzio, osservando il tramonto e scambiandoci rapide occhiate.
«Ho visto la tua valigia nel bagagliaio» riesco a dire dopo un po'. «Non capisco cosa stia succedendo».
«Sto scappando di casa» dice semplicemente senza guardarmi.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Sai Giorgio, mi mancava fare un giro con te!» mi dice sorridendo spensierata.
La strada per Monterosso è una stretta curva continua. Un'ansia continua. Non ho nemmeno il coraggio di staccare gli occhi dalla strada per un secondo. Sono sicuro che il mare e le spiagge mi ripagheranno per la guida ansiosa che sto praticando.
«Non ti ho mai visto così teso» dice Serena dopo avermi osservato per un po'; trattiene a stento una risata.
«Vorrei vedere te al mio posto» sbotto. Ho bisogno di una sigaretta, subito. «Sere, mi prenderesti il pacchetto di Winston dallo zaino? L'accendino dovrebbe essere dentro».
Serena si slaccia la cintura e si volta per frugare nel mio zaino.
«Gio, potresti provare a guidare un po' meglio? Stai facendo troppe curve» mi dice. Fa cascare lo zaino sotto i sedili e lancia un'imprecazione sottovoce.
«Ma certo! Aspetta che stacco la strada dal terreno e la raddrizzo!» esclamo.
Quando torna a sedersi, noto con la coda dell'occhio che in mano ha l'accendino verde mela e due sigarette.
«Da quand'è che fumi?» le chiedo sorpreso.
Si stringe nelle spalle, accendendo prima la mia e poi la sua sigaretta. Me la ficca in bocca senza tanti complimenti e apre il suo finestrino a metà. L'aria fresca e salmastra riempie l'abitacolo, scompigliandoci i capelli. Il mare sotto di noi è piatto e di un blu intenso. Sì, sono sicurissimo che tutte quelle curve ne varranno la pena.
«Dall'inizio di quest'estate» mi risponde finalmente. Smiccia fuori dal finestrino e scoppia a ridere.
«Che c'è?» le chiedo incuriosito. Non oso staccare gli occhi dalla strada, ma sono sicuro che in questo momento Serena stia alzando le sopracciglia e scuotendo la testa.
«E pensare che da bambini ci eravamo promessi di non iniziare mai a fumare!» esclama.
Apro a mia volta il finestrino e smiccio fuori. Allento le presa sulla sigaretta e lascio che il vento la trascini via. Sorrido, pensando a quante io e Serena ne abbiamo passate insieme.
«I tuoi lo sanno?».
«Certo che no!» risponde spalancando gli occhi castani. «Lo sai come sono fatti. Per loro sono una perfetta bambola di porcellana! Hai mai visto una bambola fumare?».
Scuoto la testa, divertito.
«Appunto» conferma lei. «Per loro devo essere perfetta e impeccabile sotto ogni punto di vista...» aggiunge.
Provo l'impulso di lanciarle un'occhiata, ma una "signora curva" me lo impedisce.
«Non mi piacciono le Winston» dice disgustata.
«Mi hai fatto sprecare una sigaretta?!» esclamo fingendo di essere arrabbiato.
«Io?! Tu hai fatto un tiro solo e poi l'hai buttata via!» ribatte in tono teatrale.
Scoppiamo entrambi a ridere. La risata di Serena mi fa rimpiangere di non averla vista per un anno.
«Allora questo sarà il nostro piccolo segreto» dichiaro.
Finalmente trovo il coraggio di staccare gli occhi dalla strada. Incrocio lo sguardo di Serena e un brivido mi corre lungo la schiena nonostante i quasi trenta gradi di fine agosto. Ha un'espressione indecifrabile sul viso, un misto tra divertimento, tristezza e fiducia. E' quella punta di tristezza a disturbarmi.
«Una specie di prova» dice strizzandomi l'occhio.
Non mi dà il tempo di ribattere o di chiedere spiegazioni. Accende la radio e alza il volume, in modo che la musica sovrasti il rumore del vento che entra dai finestrini aperti. Canta a squarciagola, chiudendo gli occhi e muovendo braccia e testa a tempo di musica. Decido di dimenticarmi della strana occhiata di Serena e mi concentro sugli ultimi dieci minuti di viaggio, cominciando ad assaporare il pensiero dell'acqua fresca del mare sulla mia pelle abbronzata.

 

 

   
 
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