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Autore: FantaDJ_CA    22/07/2016    1 recensioni
Quando Ally ha diciassette anni, scopre di essere incinta da parte di Austin. Cosa succede quando trova lui nel letto con qualcun altro che non è lei prima che potesse dirgli la notizia? Decide di spostarsi in California dove inizierà una nuova vita e dimenticherà quella che avuto con Austin. Ma sarà tutto così semplice?
TRADUZIONE DELLA STORIA "How Could You?" - COMPLETA, CAPITOLO 30 (14/08/07)
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ally Dawson, Austin Moon, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ally POV

"Abbiamo così tanto da fare." disse Trish piombando nell'appartamento.
"Certo, puoi entrare." ribattei sarcasticamente. Spensi la TV e la seguii in cucina. "Non te la prendere, ma che ci fai qui?"
Riempii un bicchiere d'acqua e ne bevve un sorso prima di rispondermi. "Beh, pensavo che potremmo andare a scegliere l'abito da sposa."
"Trish, non si sa nemmeno quando sia il giorno del matrimonio."
Si lamentò. "Non potresti sceglierlo ora?"
Alzai un sopracciglio. "Sul serio, Trish? Non possiamo scegliere un giorno a occhio."
"Perché no?" piagnucolò.
"Non ti rispondo nemmeno." le dissi, sedendomi sul divano.
"Dove sono Austin e Aria?" domandò Trish, prendendo il posto affianco a me.
"Aria all'asilo, Austin a lavoro."
Lei fece sì col capo. "Come va con Melanie? Ha registrato qualche nuova canzone?"
"Sì, qualcuna. Non ho molto tempo per parlarle, dal momento che passa un sacco di tempo allo studio."
"Wow, chi avrebbe immaginato che Austin sarebbe diventato un capo così duro."
Ridacchiai. "Non lo è, fidati. È che sa che Melanie è impaziente di far sentire la sua musica a tutto il mondo."
"E tu invece?" chiese.
Aggrottai la fronte confusa. "Io invece cosa?"
"Non vuoi rilasciare delle canzoni? Non hai più la paura del palcoscenico, potresti provare a ottenere un contratto discografico."
Scossi la testa. "Trish, stanno succedendo troppe cose per ora. E comunque, mi piace prendermi cura del Sonic Boom."
"Va bene." si limitò a rispondere, tuttavia senza sembrare molto convinta.
Trish rimase per un altro paio di ore prima di dover andarsene per andare a lavoro. Praticamente abbiamo guardato la TV per passare il tempo, dal momento che non potevamo ancora parlare del matrimonio. Parlarne quando ancora non l'hai neanche programmato è un po' difficile.

La porta dell'appartamento si aprì rivelando le figure del mio fidanzato e di mia figlia.
Aria corse verso di me e si sedette sulle mie cosce.
"Ehi, piccola." Le baciai la testa. "Ti sei divertita all'asilo?" Lei annuì  e appoggiò la testa sul mio petto.
"Sì, Claire ha detto che oggi non ha fatto il suo pisolino." continuò Austin, sedendosi accanto a me. "Ehi." sorrise e lasciò un bacio sulle mie labbra.
"Oggi è passata Trish e voleva che andassimo a vedere degli abiti da sposa, ma siccome non abbiamo scelto ancora una data..." terminai così la frase, sperando che capisse ciò che volevo dire.
Annuì. "Capito. Beh, stavo pensando ad una data, ma se non vorrai sposarti quel giorno ti comprenderò." 
"Okay." dissi, lentamente. Guardai Aria e vidi che stava dormendo. Sorrisi lievemente e cominciai a passarle le dita tra i capelli.
"Che ne dici di sposarci la Vigilia di Capodanno?" domandò nervosamente.
Non potei che sorridere davanti alla sua espressione. Gli afferrai la mano e baciai le nocche.
"Sarebbe magnifico." Sussurrai. Mostrò un sorriso a trentadue denti e mi baciò.
Accidenti. Avevamo appena scelto la data. Avevamo scelto la data del matrimonio! Nove mesi e sarei diventata la signora Moon. Ancora una volta, accidenti!
"Ally?" La sua voce mi distolse da quei pensieri. Sbattei le palpebre più volte per mettere a fuoco il biondino dallo sguardo preoccupato. "Stai bene?"
Assentii e gli mostrai un sorriso rassicurante. "Sì, stavo solamente riflettendo. Scusa."
"A che pensavi?" domandò, accennando un sorriso.
"Credo tu già lo sappia." lo stuzzicai. Aria si mosse tra le mie braccia. "Vado a metterla a letto." Mi alzai e mi diressi in fretta e furia nella camera di mia figlia. La misi sotto le coperte, le baciai la fronte, e tornai in salotto.

Con mia sorpresa, Austin era seduto sul divano con due calici di vino. "Stai cercando di farmi ubriacare?" scherzai, mentre mi porgeva il calice.
Ridacchiò e scosse la testa. "Pensavo fosse giusto celebrare. Voglio dire, finalmente abbiamo scelto una data per il nostro matrimonio."
Annuii e portai il calice alla bocca. "Onestamente non riesco a credere che ci sposeremo."
"Sì, e ora sarai bloccata con me per il resto della tua vita." Questa volta toccò a lui stuzzicarmi.
Gli diedi un pugno leggere sulla spalla. "Non sembra una brutta cosa."
"Certo che no, perché stai sposando me!"
"Ed ecco quel tuo ego che io amo tanto." scherzai, altamente sarcastica, e bevendo un altro sorso di vino.
Ruotò gli occhi. "Hai appena ammesso che ti piace il mio ego."
"Perché dovrei mentire?" Lui scosse la testa, su cui figurava il suo piacevole sorriso.
Finito di bere il vino, cominciammo a coccolarci. Eravamo entrambi sdraiati, io con la testa sul suo petto. Il mio braccio era attorno al suo stomaco, mentre la sua mano passava delicatamente tra i miei capelli. Adoravo la sensazione di avere le sue dita tra i capelli. Sembra strano? Vabbè, fa niente.
Sinceramente mi sembrava pazzesco che nove mesi da allora si sarebbe tenuto il nostro matrimonio. È incredibile come si abbiano dei piani per la propria vita che poi vanno a finire in una maniera completamente diversa. Ad esempio, non avevo programmato di avere una bambina da adolescente, ma non tornerei indietro per cambiare le cose. Aria è stata la cosa migliore che mi sia successa. E nonostante Austin non sia stato con noi per i primi tre anni della sua vita, sapevo che ci sarebbe stato durante la sua crescita.
Amavo la mia vita!

"Odio la mia vita!"
Erano passati tre mesi da quando io e Austin avevamo scelto una data per il matrimonio e cominciammo subito a pianificare tutto. Avevamo già scelto una location, ma lo stavamo tenendo segreto. Non volevamo che i paparazzi invadessero il luogo.
Trish e io stavamo guardando gli abiti da sposa quando ad un tratto un sacco di paparazzi hanno circondato il negozio. Iniziarono a fare foto, e tutto quello che riuscivo a vedere erano i flash delle fotocamere.
"Perché Austin deve essere così famoso?" Domandai, trascinandomi Trish in un camerino. Si potevano ancora sentire i click delle fotocamere, ma fortunatamente niente flash.
"È una domanda stupida e lo sai." Replicò. "È brutto che tu non possa provare neanche uno dei vestiti che hai scelto."
Annuii tristemente. "Stupidi paparazzi." borbottai.
Dopo circa quindici minuti intrappolate nel camerino, ne uscimmo per vedere se c'era via libera. Controllato ciò, ci scusammo con le commesse e lasciammo il negozio, dispiaciute per come la giornata era andata a finire.
Non vedevo l'ora di tornare a casa. Austin si era preso un giorno libero, il che significava che ne aveva dato uno anche a Melanie. Inoltre, Aria non andava più all'asilo nido. A settembre le spettava il tanto atteso asilo. La mia bambina stava crescendo così in fretta!

"Grazie per avermi riportata a casa, Trish." la ringraziai mentre scendevo dall'auto.
Sorrise. "Altrimenti chi ti riaccompagnava?" scherzò. "Ci vediamo dopo."
Dopo un ultimo saluto, andò via. Entrai nel condominio, ed ebbi la fortuna di prendere l'ascensore da sola.
Spalancai la bocca quando analizzai la scena di fronte a me. C'era acqua e sapone dappertutto sul pavimento, oltre ad alcune impronte fangose. E non erano umane.
"Che diamine è successo?" domandai, avvicinandomi ad Austin, che era coperto di acqua e sapone. Aveva un'espressione imbarazzata e lo guardai in malo modo.
"Uh, e-ehi, Als."
"Guarda, mamma." Posai l'attenzione su mia figlia che aveva deciso di parlare. Sgranai gli occhi nel vedere che manteneva un cucciolo.
"Perché nostra figlia ha un cucciolo in braccio?" domandai a quell'idiota del mio fidanzato.
"Beh, Aria e io siamo andati al parco mentre non c'eri e abbiamo trovato questo piccolino," prese il cucciolo da Aria "che si nascondeva dietro a dei cespugli. Non aveva un collare o altro quindi l'abbiamo portato a casa."
Trovavo esilarante che il cucciolo fosse pulito mentre Austin no. Ma era meglio non parlare.
"Non dirmi che vuoi tenerlo?" supplicai. Amavo i cani, ma potevamo prendercene cura di uno proprio in quel momento?
"Dai, Als! Guarda che faccino." Avvicinò il cagnolino alla mia faccia così che potessi guardarlo negli occhi. Erano lucidi e lo facevano sembrare così adorabile. Austin e il cane avevano la stessa faccia da cucciolo. Dannazione!
"Va bene!" mi arresi, mettendo le mani avanti. "Possiamo tenerlo."
"Evviva!" esclamò Austin, stampandomi un bacio sulle labbra. "Allora come lo chiamiamo?"
"Facciamo decidere ad Aria." suggerii. Presi mia figlia in braccio. "Come dovremmo chiamarlo, Ari?"
"Rocky!" Il cucciolo - o, per meglio dire, Rocky - leccò subito la guancia di Aria, facendola strillare.
"Penso che gli piaccia questo nome." dissi, sorridendo. "Che razza è?" domandai ad Austin.
"Sono sicuro che sia un golden retriever. Piuttosto dimmi, com'è andato lo shopping?"
Sospirai. "Te lo dico una volta che finisci di ripulire questo disastro." Non gli diedi occasione di ribattere perché me ne andai via, portando Aria in camera sua prima di dirigermi nella mia.
Decisi di fare un breve pisolino in quanto non mi andava di ascoltare Austin lamentarsi mentre puliva il disastro di là. All'improvviso, vidi Rocky aggirarsi per la mia stanza, per poi saltare sul mio letto, mettendosi accanto a me.
"Okay, sei adorabile." Dissi, accarezzandolo dietro l'orecchio. Chiusi gli occhi e mi addormentai.

Non sapevo quanto fosse stato lungo il mio riposino, ma all'improvviso sentii qualcuno scuotermi.
"Che c'è?!" mi lamentai, stropicciando gli occhi. Mi misi seduta e lanciai un'occhiata furiosa alla persona che mi aveva svegliata.
"Cavolo, ti amo anch'io, Als." scherzò Austin, sedendosi anche lui sul letto. Mi accorsi che indossava vestiti differenti e non era più fradicio.
"Hai pulito tutto?" chiesi. Austin prese Rocky e lo cullò tra le sue braccia. Erano adorabili.
Assentì. "Sì. Ci ho messo due ore, ma ce l'ho fatta."
Fui sorpresa. "Ho dormito per due ore?"
Annuì di nuovo. "Forse lo shopping ti ha sfinita."
"Sì, l'avessimo fatto almeno."
"Che intendi?"
Sospirai. "Avevo scelto qualche vestito, ma non li ho potuti provare perché il negozio era pieno di paparazzi e tutto quello che ero in grado di vedere erano flash."
Ad un tratto sembrò arrabbiato. "Accidenti, sono dei parassiti." disse stringendo i denti. Rocky sembrò piagnucolare e Austin si placò subito. Aw, si stava già affezionando.
"Austin, è tutto okay. Proverò i vestiti la prossima volta." lo rassicurai, anche se parecchio arrabbiata per non averlo potuto fare oggi.
"No, non è tutto apposto. Non riesci neanche a provarti dei vestiti per degli stupidi paparazzi. Onestamente li odio."
"Austin," gli accarezzai la guancia, "Non lascerò che i paparazzi ci impediscano di pianificare il matrimonio o anche solo di cercare gli abiti per la cerimonia. Tenterò di ignorarli e indosserò occhiali da sole anche nel negozio." scherzai.
Sorrise e mi baciò la mano. "Sei fantastica. Spero tu lo sappia."
"Oh, certo che lo so." 
Emise una risata sincera e stampò le sue labbra sulle mie. Che giornata pazzesca.

SPAZIO TRADUTTORE

Eccovi anche il capitolo 27, uno degli ultimi. 
Come avevo promesso non ho aggiornato tra un anno, ma fortunatamente dopo nemmeno una settimana. 
Come sta proseguendo la vostra estate? La mia meh, sto cercando di scrivere un'altra storia (che non riguarda A&A) ma non penso stia riuscendo un granché: me ne accorgo anche da solo, troppo lenta e ripetitiva.
Grazie ad Ananina2000 per la recensione lasciata nello scorso capitolo, mi ha fatto davvero molto piacere leggerla!
Il prossimo capitolo arriverà entro fine luglio sicuramente.

 
  
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