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Autore: teeni    22/07/2016    1 recensioni
"In questo palazzo ci sono quattro piani, ogni piano ha due stanze. La stanza a destra è la stanza della Luce. E’ sicura, ma una volta entrato non puoi più andare avanti. La stanza a sinistra, è la stanza del Buio. E’ terrificante, raccapricciante, stressante. Se sarai abbastanza coraggioso, potrai uscirne, e salire."
Genere: Dark, Drammatico, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Mi ritrovo di nuovo difronte ad una scelta: stanza della Luce o stanza del Buio?
Ripenso alla stanza da cui ero appena uscito, rabbrividisco al ricordo delle parole che Anne mi aveva detto.
Che cosa mi aspetta, in quella stanza del Buio?
La stanza della Luce è lì, vicino a me, rassicurante e luminosa, ma per qualche motivo non posso andarci. Non voglio mollare adesso, così vicino alla fine.
Faccio un respiro profondo ed entro nell’oscura stanza del Buio, un’altra volta.

Questa stanza non è calda come le altre, ma l’umidità mi soffoca. Riesco a malapena a respirare.
Cammino, aspettando una voce, un rumore, qualcosa.
Silenzio, se non per il rumore dei miei passi.
Tutta questa calma mi insospettisce. Mi spaventa.
Vado avanti, avvicinandomi sempre di più alla luce in fondo alla stanza.
Sono abbastanza vicino, quando sento una voce che mi gela il sangue, mi fa spalancare gli occhi e mi blocca di colpo.
Ciao, Charlie.
Mi giro, sperando, invano, di poter tornare indietro, uscire da questa stanza maledetta ed entrare nella stanza della Luce.
Perché quella voce poco meno di due anni fa aveva urlato il mio nome più volte, prima di precipitare dal tetto. Per colpa mia.
“E muori, allora”, giusto?
Non riesco a trattenermi, inizio a singhiozzare.
Non riuscivi proprio a sopportarmi, tanto che mi hai fatto morire, eh?
No, non è vero. Non sono del tutto morto. Ma poco manca, ad ogni modo.

Mi asciugo le lacrime, nonostante so che ne arriveranno altre a breve, tiro su col naso, e cerco di parlare.
“E’ stato… è stato un incidente…”
Ha! Certo, come no.
Non mi hai preso sul serio quando ho detto che precipitando avrei potuto morire, e guarda dove sono arrivato.
Devo uscire di qui, l’uscita è vicina.
La luce è offuscata dalle mie lacrime, ma sono determinato a raggiungerla.
“Bada a Eric mentre sono via, Charles”.
Perché non hai ascoltato zia Theresa?

Lo sta facendo apposta, penso. Non posso fermarmi, è quello che vuole lui.
Avevo 16 anni, ero già abbastanza grande per badare a me stesso, no?
Non hai mai preso sul serio la mia depressione. Il mio richiamo del vuoto.

Devo correre. La stanza si sta facendo più calda.
E quando, sul tetto, ti ho detto che sporgendomi sarei potuto morire, tu non mi hai nemmeno prestato attenzione.
Non riesco a respirare, non vedo chiaro. Mi sta per prendere.
E’ stata colpa sua, penso. Se non avesse fatto il ragazzino capriccioso, non sarebbe in coma.
Se solo tu non fossi stato così insofferente, così disinteressato, io non sarei in questo stato!
Senza fiato, sudante, uso tutte le mie forze per raggiungere la porta.

Riesco ad uscire dalla stanza, tremo per il cambio notevole di temperatura.
Mi siedo, spalle al muro.
Voglio davvero andare avanti?
  
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