In principio era l’anima, barcollante nell’oscurità
del suo ingenuo candore.
Inconsapevole nella sua infelicità.
Venne la gioia, ed era il sole
di una giornata di Maggio.
Abbacinò gli occhi, sprofondò tutto nell’oblio.
Passarono le stagioni,
nubi nere sottrassero all’anima
dormiente quel calore.
E fu nuova, breve oscurità.
Ma scaturirono presto dalle nubi i lampi
con la loro luce diversa.
Violenta. Vorace.
Pura energia, intensa e crepitante,
insieme distruttiva e appagante.
Il lampo penetrò l’innocenza, sfaldandola
e aprì improvvisi squarci di dolorosa consapevolezza.
Ma non esiste tempesta
che non giunga ad esaurirsi.
Persa la sua forza,
il lampo si ritirò nella nube.
E ancora una volta fu oscurità.
La più nera di sempre,
perché l’anima che la percorreva aveva perso ogni candore.
Poi, d’improvviso, un barlume di candela.
Tenue, sottile al punto
da suscitare il timore che lo soffocasse
un sospiro di desiderio.
Tremolante nel suo fascino lieve,
senza alcuna pretesa di illuminare
il mondo intero,
lieto di essere nient’altro che tutto,
e nulla, in un solo tempo,
pura potenzialità.
Impaziente, ho provato ad afferrare la fiammella con la mano.
Le mie dita ora sono strinate, la tua luce è persa.
del suo ingenuo candore.
Inconsapevole nella sua infelicità.
Venne la gioia, ed era il sole
di una giornata di Maggio.
Abbacinò gli occhi, sprofondò tutto nell’oblio.
Passarono le stagioni,
nubi nere sottrassero all’anima
dormiente quel calore.
E fu nuova, breve oscurità.
Ma scaturirono presto dalle nubi i lampi
con la loro luce diversa.
Violenta. Vorace.
Pura energia, intensa e crepitante,
insieme distruttiva e appagante.
Il lampo penetrò l’innocenza, sfaldandola
e aprì improvvisi squarci di dolorosa consapevolezza.
Ma non esiste tempesta
che non giunga ad esaurirsi.
Persa la sua forza,
il lampo si ritirò nella nube.
E ancora una volta fu oscurità.
La più nera di sempre,
perché l’anima che la percorreva aveva perso ogni candore.
Poi, d’improvviso, un barlume di candela.
Tenue, sottile al punto
da suscitare il timore che lo soffocasse
un sospiro di desiderio.
Tremolante nel suo fascino lieve,
senza alcuna pretesa di illuminare
il mondo intero,
lieto di essere nient’altro che tutto,
e nulla, in un solo tempo,
pura potenzialità.
Impaziente, ho provato ad afferrare la fiammella con la mano.
Le mie dita ora sono strinate, la tua luce è persa.