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Autore: im3on    23/07/2016    0 recensioni
una scrittrice.
i suoi ricordi.
la pioggia.
il dolore.
dal testo:
"Un minuto" Dice.
Lo guardo interrogativa.
"Hai un minuto per portarci qualsiasi cosa abbia un valore materiale,oppure..."
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Non é un giorno normale,sta piovendo.
 

"Mamma,mamma vieni a giocare!"

"Bianca sta piovendo,prenderai un raffreddore torna in casa!" Urlo.

Ma niente,non mi ascolta,continua a correre sotto la pioggia ridendo.

Sorrido e quella visione,mi ricorda me alla sua età.

Facevo di tutto per disubbidire ai miei genitori,mi ricordo un giorno in cui mio padre non mi voleva far uscire con delle mie amiche di quel tempo perché dovevo studiare, allora io sono sono uscita di nascosto dalla finestra. Ovviamente sono stata scoperta e non sono potuta uscire,tranne che per andare a scuola,per un mese.

"Perché stai sorridendo?"

Abbasso lo sguardo verso quella piccola creatura che amo più di me stessa.

"Niente amore,ora torna in casa sei tutta bagnata"

Appena entra corre su per le scale dirigendosi verso camera sua, e io la seguo a ruota.

La trovo con un asciugamano in testa mentre cerca di asciugarsi i capelli lunghi senza successo.

"Non vedo più niente aiuto!" Comincia a urlare.

Io ridendo vado verso di lei e le tolgo l'agiugamano dalla testa.

"Grazie mamma sei un eroina! Ti chiamerò 'Super mamma'!"

"Ah si? Allora dobbiamo andare in cucina volando!"

La prendo in braccio mettendola sopra le mie spalle e inizio a correre per tutta casa mentre lei non smette di ridere.

Arriviamo in cucina e la metto a sedere sopra il tavolo.

"Mamma sa volare! Mamma sa volare!"

"Si so volare,ma ora mettiti a sedere che é pronto il pranzo" Le dico facendola scendere dal tavolo.

Le passo il piatto colmo di pasta fumante e lei comincia a mangiare dondolando le sue gambe sotto il tavolo visto che non riesce ancora a toccare terra.

Mi metto a sedere vicino a lei e comincio a mangiare anche io.

"Mamma pensi che troverò mai il mio principe azzurro come nelle favole?" Mi chiede con la bocca piena.

"Prima di tutto ingoia prima di parlare" La rimprovero.

"secondo,certo che lo troverai tesoro" Le rispondo dolcemente.

"si ma nelle favole si baciano, a me fa schifo non lo farò mai!" Dice facendo una smorfia.

Scoppio a ridere.

"Non devi farlo per forza se non vuoi" Rido.

"Menomale" Risponde sollevata.

E pensare che io alla sua età pensavo a giocare con le bambole.

Appena finiamo di mangiare lei si fionda davanti alla televisione.

"Bianca dopo vai a cambiarti perché dobbiamo uscire".

Lei annuisce distratta senza guardarmi.

Sospiro sapendo che dovrò chiamarla io perché lei non si staccherà mai dalla televisione.

Salgo in camera mia,nel mio rifugio.

Prendo carta e penna e comincio a scrivere.

Mi é sempre piaciuto scrivere fin da quando ero piccola,scrivevo storie su storie di principesse salvate da dei bellissimi cavalieri.

Un giorno scopri che mio padre aveva mandato un mio libro ad una casa editrice e che lo avevano accettato.

Dopo poco tempo lo pubblicarono.

E da li iniziò la mia carriera da scrittrice.

I miei libri piacevano a tantissime persone e ben presto assunsi un manager per svolgere le commissioni che io,impegnata com'ero,non riuscivo a fare.

Fatto sta che quel manager diventò il padre di mia figlia.

Appena venne a saperlo scappò mi lascio da sola con una figlia da crescere.

"vigliacco" pensai.

"Mamma,mamma sono pronta"

Mi dice Bianca già pronta per uscire.

"Ma brava amore!" Le sorrido prendendola in braccio facendola sedere sulle mie gambe.

"Dove dobbiamo andare?" Mi chiede.

"Dobbiamo andare da Max"

"Evviva!" Esulta felice.

Max é mio fratello nonché zio di Bianca,lei lo adora.

La faccio scendere dalle mie gambe e mi preparo anche io.

Scendiamo le scale saltellando e lei ride senza sosta.

"oh che bella famiglia" Sento dire da una voce a me sconosciuta.

Mi giro verso la fonte di quella voce e trovo cinque uomini con un passa montagna in testa distesi comodamente sul divano.

"Peccato doverla rovinare" Dice lo stesso e gli altri ridono.

"Chi siete?" Chiedo nascondendo Bianca dietro di me.

"Mamma cosa vogliono?" Chiede mia figlia spaventata.

Vedo l'uomo avvicinarsi a lei.

"Non. Avvicinarti. A. Lei" Scandisco bene nascondendola di più dietro di me.

Lui non mi ascolta e si abbassa fino alla sua altezza. Sento la manina di Bianca stringere la mia sempre più forte.

"Non ti faremo nulla se la tua bella mammina collaborerà" Ghigna.

"Cosa volete?!" Chiedo sempre più allarmata.

"Un minuto" Dice.

Lo guardo interrogativa.

"Hai un minuto per portarci qualsiasi cosa abbia un valore materiale,oppure..."

I ragazzi che prima erano sul divano ora si avvicinano a noi.

"Lascia la nana"

Io stringo ancora di più la mano di Bianca.

"Ho detto lascia tua figlia" Dice severo.

"Non ci penso neanche,tu sei pazzo!" Grido.

Lui scoppia a ridere.

"Forse non hai ancora capito" Si avvicina al mio viso.

" O lasci andare o vi uccido entrambe".

Mi giro verso Bianca e mi abbasso alla sua altezza.

"Ascolta mamma adesso"

"Ora ti lascio con questi signori torno subito okay"

Lei scuote la testa iniziando a piangere.

" No no non piangere tesoro, torno subito vado solo a prendere una cosa in camera okay? Non ti lascio" Le asciugo le lacrime.

" Si si okay basta non abbiamo tutto il giorno" Dice l'uomo guadagnandosi una mia occhiataccia.

Lascio la mano di mia figlia e mi alzo.

"60"

Comincia a contare.

Corro di sopra cercando qualunque cosa sia di mio aiuto.

"56"

Non trovo niente,tutto quello che ho é dai miei genitori.

"48"

Pensa.

"47"

PENSA.

"39"

Inizio a lacrimare.

Non può essere successo a me.

"34"

Improvvisamente mi ricordo di un vaso che mi é stato regalato da mia zia Claudia.

É pesante ma devo farcela.

"28"

Corro a prenderlo.

Lo prendo per i manici e sforzandomi a non farlo cadere lo strascino per il corridoio.

"20"

Oh no le scale.

Devo farcela per Bianca.

Lo prendo in braccio scendendo uno scalino dopo l'altro.

"15"

Ultimo gradino.

Ho le mani sudate.

"10"

Sangue.

Vetro.

Sangue.

Vetro.

"5"

"BIANCA!!" Urlo.

Uno sparo.

No.

No.

Non é vero.

É un sogno.

Svegliati!

Corro in cucina.

Una pozza di sangue si espande davanti a me.

E un corpo di una bambina.

La mia bambina.

Quella bambina sempre felice qualunque cosa accadesse.

La mia ragione di vita.

É li distesa davanti a me immobile.

Senza vita.

Piangere e urlare il suo nome sono le uniche cose che riesco a fare.

Non la vedrò mai più sorridere.

Non mi parlerà mai più.

Non la vedrò mai più correre sotto la pioggia ridendo.

Non la vedrò mai più.

É solo colpa mia.

Se solo ci avessi messo meno tempo!

Il tempo.

Tic tac tic tac.

Continua a scorrere.

Senza di lei.

Quel giorno pioveva.

Odio la pioggia.

~

Lily Collins as Judit Ross

Christine Foy as Bianca Ross

   
 
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