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Autore: Federica_97    26/07/2016    7 recensioni
Quando Raf si rende conto che non riceverà nessun aiuto da parte dei genitori per portare avanti gli studi, decide di trovarsi un lavoro: barista/cameriera in un villaggio turistico per tutti i tre mesi estivi, in modo da mettere da parte dei soldi e continuare a studiare la sua amata arte e fotografia.
Lei era stata chiara con sè stessa: niente storie amorose estive, niente ragazzi a distrarla. Ma... si può sfuggire al proprio destino? Anzi, si può sfuggire a lui?
Credo proprio di no, e nonostante l'incontro burrascoso e l'apparente antipatia che provava per Sulfus, Raf non può fare a meno di ricambiare il chiaro interesse che il ragazzo prova per lei. Ma davvero durerà? O sarà solo un'avventura estiva cominciata male e finita anche peggio?
Genere: Comico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Raf, Sulfus | Coppie: Raf/Sulfus
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Potrei avere una birra?”

“Arriva!”

L'estate era bella, per chi se la godeva in pieno, per chi stava dentro quelle favolose piscine con l'acqua azzurrissima, come i suoi occhi.

Raf invece no, a lei toccava lavorare perché le servivano i soldi per l'università; avrebbe cominciato il secondo anno di arte e fotografia, ed è risaputo: l'università costa parecchio e aiuto dai suoi non ne avrebbe ricevuto.

Erano stati più che chiari, o prendeva il dottorato o non le avrebbero dato un centesimo per continuare gli studi. Soldi e tempo perso, avevamo detto quando la figlia aveva rivelato loro che aveva scelto ciò che le piaceva davvero.

Ovviamente non potevano andarle più contro, e allora lei si era rimboccata le maniche e aveva trovato lavoro all'interno di un villaggio turistico abbastanza affollato, faceva la barista, la cameriera o qualsiasi cosa capitava prima, poco importava, ciò che contava era lavorare.

“Allora la mia birra?”

La voce del ragazzo in fondo la distrasse dalle sue fantasie, come avrebbe voluto mettersi in costume ed entrare in acqua...ma ahimè non poteva proprio.

“Sì, scusami!”, aveva gridato per farsi sentire e in un lampo gli aveva portato la birra che desiderava.

“Ti ringrazio, Raffaella”, le sorride prendendone un sorso.

Lei dal canto suo rovesciò gli occhi all'indietro andando a servire altri clienti che aspettavano ansiosi di rinfrescarsi con un succo o qualche cocktail col ghiaccio dentro. E come dargli torto? C'erano 40 gradi, si moriva di caldo. Tanto che i capelli le si appiccicavano addosso ed ecco perché aveva deciso di raccoglierli in una coda di cavallo abbastanza alta da non recarle fastidio.

“Ti va di uscire con me stasera?”. Di nuovo quel ragazzo, ci provava con lei da...due settimane? Raf aveva iniziato a lavorare lì da 3 settimane e questo tizio non aveva perso tempo.

“Magari un'altra volta Alan, okay? Sono impegnata. Lo sai questo?”, glielo domandò ma non attese la sua risposta, si allontanò di nuovo dall'altra parte del bancone, ma ciò che borbottò lo senti: effettivamente aveva ragione, ogni volta che le chiedeva d'uscire lei trovava sempre una scusa.

Ma che poteva farci? Non era lì per una storiella estiva, era lì per mettere da parte i soldi e ricominciare l'università a settembre.

“Amanda!” Richiamò l'attenzione della ragazza che si occupava dell'animazione, “senti, mi fai il favore di tenere d'occhio solo 5 minuti il bar? Devo andare a prendere i bicchieri nuovi”

L'altra sbuffò: “va bene, ma muoviti. Ho mezz'ora di pausa, vorrei godermela un pò”

Raf sorrise e si allontanò di corsa raggiungendo il retro bottega, lì tenevano le bottiglie con l'alcol, i bicchieri, la frutta e tutto ciò che serviva.

Il vassoio con i 12 bicchieri sopra stava già in mano sua, non aveva faticato a trovarlo. Stava quasi per arrivare al suo posto quando all'improvviso qualcuno la urto, anzi! Le arrivò addosso nel vero senso della parola facendole cadere a terra tutti i bicchieri che portava in mano, infrangendosi contro il duro pavimento che ricopriva tutti il villaggio.

“No accidenti! Sta più attento!”, si inginocchiò velocemente nella speranza che almeno uno fosse salvo, e invece no. I pezzi di tutti e 12 i bicchieri di cristallo si erano fusi, nemmeno uno era intatto.

“Adesso il capo se la prende con me! E li devo pure ripagare. Ma hai idea che praticamente già mezzo stipendio è volato solo per ripagare questi maledetti bicchieri!?” sbuffò ancora, portandosi le mani ai fianchi. Il capo, proprietario del villaggio, un vecchio scorbutico che poteva essere sulla sessantina, capelli bianchi, occhi scuri come la notte; era stato chiarissimo: chi rompe paga e lei aveva appena rotto un set intero di bicchieri. Anzi, LUI aveva rotto.

“Calmati, mi dispiace. Mica l'ho fatto apposta”, il ragazzo che aveva davanti era più alto di lei di almeno 10 cm, capelli blu notte, occhi di un colore...strano. Probabilmente portava le lenti a contatto per dare quel colore ambrato.

“Non lo hai fatto apposta ma a me ora tocca ripagarli” raccolse tutti i pezzi più grosso e poi si guardò intorno, Antonia aveva già in mano scopa e paletta, pronta a ripulire quel disastro. Era una donna sulle 40 anni addetta alle pulizie, molto gentile e la copriva quasi sempre quando spaccava un bicchiere o un piattino, ma questa volta però avrebbe dovuto segnarlo per forza che erano volati via 12 bicchieri nuovissimi.

Fece per superare quel ragazzo, senza dire nient'altro, Amanda l'avrebbe uccisa se non fosse tornata in tempo.

“Ehi” la afferrò per un braccio, “come posso farmi perdonare?”

Raf lo guardò, squadrandolo bene e strinse gli occhi: “inizia a cambiare costume, che sembri un ragazzino di 10 anni”, si staccò e iniziò a camminare allontanandosi.

“Me lo dici il tuo nome!?”, le urlò dietro ma senza ricevere risposta, era sicuro che lei lo aveva sentito, ma nonostante ciò lo aveva comunque ignorato.

“Che ha il mio costume che non va?” borbottò tra sé guardandosi le bermuda color giallo accesso, un pugno in un occhio vista la sua pelle bianca come il latte.

“Sulfus vieni?!”

Guardò i suoi amici entrare in piscina e fece qualche passo avanti per poi fermarsi a guardare il punto dove era sparita quella strana ragazza dai capelli biondi e gli occhi così azzurri che potevano confondersi con le acque di tutte le piscine presenti lì dentro. Chissà come si chiamava...

 

 

 

 

ALLORA!

“Non si inizia una frase con 'allora'!” cit. prof.

Dicevo: SONO TORNATA! :D ma probabilmente non sapete chi sono....... poco importa, sono una veterana diciamo. Ho scritto tante FF ma poi, momento di follia assurda, le ho eliminate tutte...

In ogni caso adesso sono qui, e voglio proporvi questa mia nuova ff, che spero porterò avanti :D

Fatemi sapete se mi intriga, se siete curiosi di leggere il seguito oppure no. Accetto tutto. Un bacione!

  
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