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Autore: Finestra45    27/07/2016    1 recensioni
'' Tum tum tum tum
-Che cos'è?- Chiese Lucy preoccupata.
Nessuno gli rispose, persino Max era spaventato.
-Cosa facciamo?- Esordì Smalty istericamente.
Quel rumore era sempre più vicino, sempre più nitido.
Tum tum tum tum
Dalla foresta uscì una massa gigantesca. E il rumore si fermò.
Tutti e cinque si girarono a guardare.
Nessuno voleva credere a i propri occhi.
Quella cosa era lì, illuminata dalla luce dei lampioni, bagnata dalla pioggia che si scontrava su tutto il suo enorme corpo. Rimaneva lì, a guardarli, con la lingua di fuori. Ansimava rumorosamente.''
Genere: Demenziale, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano le dieci di sera, quel gruppo di giovincelli era ancora bloccato lungo la strada,pioveva.

Tum tum tum tum

Le loro macchine erano ferme, non volevano partire. Max, che era la persona che più si distingueva per la sua dote di rimanere calmo e ottimista in qualsiasi situazione, si stava abbattendo. Aveva provato di tutto: collegare le batterie, spingere le macchine, saltare sul tettuccio.

Nulla aveva funzionato, Max era seduto e si reggeva la testa con i pugni, stile ''il pensatore'', nella speranza che gli gli venisse un'idea, una qualsiasi.

Smalty non era ancora uscita dalla macchina, voleva risolvere la cosa chiamando un carro attrezzi, era alla disperata ricerca di campo. Sapeva che per trovarlo avrebbe dovuto uscire, alla pioggia, ma non voleva rovinare la sua costosissima acconciatura, avrebbe perso la vita pur di salvare lo stile dei suoi capelli.

Per tutto il tempo passato in macchina non aveva minimamente aiutato i suoi amici, che bagnati ed infreddoliti stavano già tramando di lasciarla lì non appena le macchine sarebbero partite.

Lucy era l'infaticabile schiavetta di Max. Ha sempre fatto quello che lui le diceva di fare, anche in quel momento era a i suoi ordini, e li eseguiva stando attenta a non far trasparire la fatica che stava provando; perchè la volontà non basta ci vuole anche la forza, che lei non aveva. Era spronata dalla volontà di far colpo sul suo amico, nella speranza di un matrimonio futuro.

L'ultimo, ma non per importanza, è James. Un ragazzo molto pieno di se, sempre alla ricerca di nuove avventure. Era lui che aveva proposto quella gita.

Aveva sentito le classiche storie da bar, su una strada da cui nessuno riesce mai a tornare sano di mente, o non torna proprio.

Andò tutto eccitato da i suoi amici a raccontargli quella storia appena sentita, aveva già organizzato la gita ed era riuscito a coinvolgere tutti e tre, non era riuscito a coinvolgere Adam, lui era sempre il più ragionevole del gruppo, e in più quelle sera doveva lavorare.

Tum tum tum tum

James, anche lui era bagnato dalla pioggia. Perchè anche lui stava provando a far partire le auto. Ora stava aspettando impazientemente che a Max venisse un'idea, camminava in su e in giù davanti a lui; ancora qualche ora e avrebbe fatto una buca.

-James! Smettila di camminare, mi farei venire un esaurimento- Urlò Lucy

-E allora? Cosa dovrei fare?- Rispose lui a tono

-Non lo so, ma di certo così non aiuti-

-Perchè tu stai aiutando?-

-E' possibile avere del silenzio?- Disse Max, continuando a fissare il vuoto.

I due si zittirono.

 

Non passò molto tempo prima che qualcosa cambiasse quella situazione.

Dall'ultima curva che avevano fatto le macchine prima di fermasi, apparve una luce.

Erano sicuramente dei fari. Appena il gruppo se ne rese conto, Max Lucy e James si piazzarono in mezzo alla carreggiata muovendo le braccia su e giù.

Smalty, ovviamente, non uscì dalla macchina ma distolse lo sguardo dal cellulare.

Quella specie di ballo che i ragazzi stavano facendo funzionò.

L'auto accostò dietro la Skoda di Max.

tum tum tum tum

Uscì Adam, incurante della pioggia. -Heilà, come va la vita?- Esordì

-Beh dai, si tira avanti- Rispose Max rimanendo al gioco.

Gli altri due avevano smesso di agitare gli arti, e rimasero a guardare i due amici che si scambiavano un abbraccio. La signorina dall'acconciatura impeccabile ora aveva abbandonato completamente il cellulare; spalmava la faccia contro il finestrino, cercando di capire chi fosse arrivato.

-Mi dispiace interrompere il vostro riconciliamento, ma qui noi stiamo morendo di freddo. Ma credo che tutti vorremmo abbandonare questa strada e andare a bere una birra. No?- Disse James insolentemente.

-Il solito rompipalle- Sussurrò James sperando di essere sentito

-Non ha tutti i torti, dai carichiamo quel peso morto di Smalty e andiamocene- ribatte Max

-Non vorrei smontarti, ma come facciamo ad entrare in cinque in quella minuscola cinquecento? Gialla oltre tutto.. -

-Se continui a sminuire le potenzialità della mia cara auto rimarrai qui, James- Disse Adam accarezzando il cofano della macchinina.

Tum tum tum tum

-Perfetto. Non ho alcuna intenzione di tornare in città a bordo di quel macinino da caffè, Io ho una reputazione-

Ribatte mentre Adam chiuse gli specchietti del macinino come un padre copre le orecchie al figlio mentre qualcuno dice delle parolacce.

-Sei abbastanza grande per fare le tue scelte. Stavolta non ti tirerò fuori da i guai- Rispose Max, visto che Adam era più preoccupato a coccolare l'auto che piuttosto che rispondere all'amico.

-Va bene. Aspetterò che finisca di piovere e all'alba mi incamminerò verso casa. Da solo- Minacciò James.

Tum tum tum tum

''Fai come vuoi.'' fu l'unica risposta che ottenne.

Smailty era riluttante a compiere la traversata dal suo rifugio mobile fino alla Cinquecento, che nel frattempo si era accostata alla Skoda. Ma alla fine tutti e quattro erano in una macchina funzionante.

Tum tum tum tum

Non salutarono l'orgoglioso James chiuso nella sua macchina ad aspettare il giorno.

Max diede un ultimo sguardo dallo specchietto laterale, e notò che James stava accendendo e spegnendo l'accendino. Forse era un segnale, forse si era ricreduto.

-Fermati, torna indietro. Sta cercando di dirci qualcosa-

Tornarono indietro.

-Cosa vuoi? Un passaggio?-

-No grazie sto bene così-

tum tum tum tum

-Perchè ci hai fatto tornare indietro?-

-Voi... lo sentite?-

-Sentire cosa?-

-Questo rumore... come sei passi...-

-Forza max smettila di parlarci, ci ha fatto tornare indietro per una stronzata- Li interruppe Adam, già pronto a riprendere la strada di casa.

-Non è una stronzata. Idiota tirato a lucido- Rispose James.

Tum tum tum tum

Se non fossero stati in quella situazione sicuramente sarebbe volato qualche dente.

-Litigherete dopo- Intervenne Max. -Dicevi?-

-Sento.. un rumore di passi... Sovrasta il picchiettio della pioggia-

Ci fu un minuto di silenzio. Tutti sentirono.

Tum tum tum tum

-Che cos'è?- Chiese Lucy preoccupata.

Nessuno gli rispose, persino Max era spaventato.

-Cosa facciamo?- Esordì Smalty istericamente.

Quel rumore era sempre più vicino, sempre più nitido.

Tum tum tum tum

Dalla foresta uscì una massa gigantesca. E il rumore si fermò.

Tutti e cinque si girarono a guardare.

Nessuno voleva credere a i propri occhi.

Quella cosa era lì, illuminata dalla luce dei lampioni, bagnata dalla pioggia che si scontrava su tutto il suo enorme corpo. Rimaneva lì, a guardarli, con la lingua di fuori. Ansimava rumorosamente.

Poi con molto dubbio James disse sottovoce -E' un carlino gigante?-

Max annuì.

 

Quel cane enorme fissava la cinquecento con aria molto interessata, i suoi occhi brillavano. Adam non riusciva a staccare gli occhi da quel cane fori misura. Fu preso dal panico, ingranò la retromarcia e diede gas, girò la macchina un po goffamente e abbandonò James.

Tirarono un sospiro di sollievo appena il cane uscì dalla loro vista.

Una cosa però li mise tutti in allarme, il rumore del suo zampettare veloce, si resero conto che la bestia li seguiva.

Ed eccola apparire da dietro la curva. Correva, la lingua di fuori lasciava bava lungo tutta la strada, le orecchie svolazzavano qua e la.

La povera cinquecento non era abbastanza veloce per seminare il carlino.

Anche se ci volle un po' prima che l'animale li raggiungesse.

Affondò i denti nella carrozzeria e sollevò l'auto. I finestrini erano rotti, si sentivano spacciati. Adam continuava a premere sull' accelleratore, immobilizzato com'era dal terrore. Le ragazze urlavano a perdifiato. Max aveva perso i sensi.

Il quadrupede era fermo, ancora a mascelle serrate.

''Bob. Lascia.''

La macchinina cadde a terra. Max e lucy vennero sbalzati fuori attraverso le portiere, Adam e Smalty erano gli unici ad aver allacciato le cinture, e sicuramente non erano in condizioni di liberarsi.

''Bob. Gioca''

Il cane strinse la macchina nelle sue bavose fauci, e iniziò a scuotere la testa. I due ragazzi vennero sballottati a destra e sinistra molte volte. Morirono.

Smalty,se non fosse morta per le emorragie, di sicuro sarebbe morta vedendo in che stato erano i suoi capelli.

Adam aveva la testa frantumata, aveva ripetutamente sbattuto contro il duro volante della sua cara macchina. Era irriconoscibile.

''Bob. Lascia.''

La macchina cadde di nuovo a terra e il sangue si disperse in ogni direzione.

Lucy era l'unica cosciente. Riuscì ad elevarsi sulle gambe tremanti.

Accanto al canide gigante, una figura umana stava passeggiando. Era James. Il volto illuminato da i lampioni aveva un'aria tranquilla.

Il carlino la guardava con la testa inclinata su di un lato. Continuava a sbavare.

-James! Scappa!- Urlò disperata

-Tranquilla, non mi farà del male il mio tenero cucciolone-

-Cosa? Il.. Tuo.. Cucciolone...?- Era perplessa -Cosa vuol dire tutto questo?-

-E' semplicemente la fine del vostro viaggio, sapevo che Bob avrebbe seguito la cinquecento di Adam. Sai... Lui adora le palline da tennis, non sai quante ne ha distrutte- Ridacchiò.

-Perchè?- Chiese lei.

-Perchè mi diverto a vedere il sangue che viene lavato via dalla pioggia-

-Tu sei malato-

-Si, è molto probabile. Ma te e Max siete già morti. Forza saluta l'uomo che hai amato in silenzio per tutti questi anni, facendo qualsiasi cosa per farti notare-

Lucy si rese conto che anche il suo amato era uscito dalla macchina. Si avvicinò a lui, leggermente barcollante e si inginocchiò a suo fianco.

-Oh Max... Ti amo- Singhiozzò. Stava piangendo.

La mano di Max le accarezzò il viso.

-Lo so, lo ho sempre saputo- Sussurrò.

 

-Suvvia è ora di finirla con questa storia. Bob. Mangia.-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NDS: Eheh eccomi qui.

Mi sono ispirato al film di Jurassic park, nella scena in cui gli attori rimangono bloccati accanto al recinto del T-rex. Ho cercato di renderla splatter e demenziale allo stesso tempo, non so se ci sono riuscito al meglio. Fatemi sapere cosa ne pensate. Alla prossima. :)

 

   
 
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