27/07/2016
4 recensioniTitolo: Boom Chika Boom
Fandom: Boku no hero Academia/My hero Academy
Personaggi: Bakugou Katsuki, Midoriya Izuku
Pairing: BakuDeku
Genere: introspettivo, sentimentale, sentite stanno cercando di sbaciucchiarsi, non ne ho sinceramente idea
Avvisi: NN
Rating: giallo
Conteggio parole: 479
Note:
Sentite, non sapevo come intitolarla, e sincermante non so nemmeno perché la sto postando <.< Ciao fandom, presumo XD
Boom Chicka Boom
Gli occhi di Deku sono verdi. Katsuki non ci ha mai fatto caso, prima ―non ha mai dovuto [non ha mai voluto] farci caso―, ma ora che sono a meno di una spanna dal suo viso è impossibile non notarlo. Sono di un verde intenso e sono grandi e spalancati come fanali, intenti a fissarlo come se fosse il più grande spettacolo che abbia mai visto, e Bakugou vorrebbe sbraitargli di piantarla, tirargli un cazzotto per toglierselo di dosso e spaccargli qualche osso per aver osato pensar a lui in quel modo, prima di marciare fuori dalla stanza furente di rabbia e pronto a sfogarsi facendo saltare in aria la prima cosa trovata sotto tiro.
Una singola goccia di sudore si raccoglie sulla sua guancia, rotolando giù fino al mento e fermandosi a un passo dallo scivolare lungo la gola.
Vorrebbe.
Eppure tace. Tace perché il respiro di Midoriya è caldo, mentre si spezza sulla pelle del suo naso. Tace perché le lentiggini che costellano i suoi zigomi paiono una spruzzata di polvere di stelle, sulla sua carnagione chiara. Tace perché le sue labbra sono secche e screpolate, eppure non riesce a non depositarvi più di un’occhiata, chiedendosi che sapore abbiano.
La goccia scende fino all’incavo tra le clavicole, iniziando a frizzare e a scoppiettare come la miccia di un petardo. Si ferma, un istante, poi devia e scivola verso il braccio, percorrendo il bicipite ribollendo sempre con più tenacia.
Lentamente, Midoriya abbassa leggermente le palpebre. Lentamente, scivola un poco più vicino, così tanto che Bakogou può contargli le ciglia, nere come l’inchiostro sulle gote pallide. Lentamente, tende il collo, inclina il viso, schiude le labbra. Lentamente, la sua bocca sfiora la sua, in una carezza tanto impalpabile da poter essere inesistente, eppure così devastante da annientare anni di frustrazione, odio, e rifiuto. Deku lo bacia e Kacchan smette di pensare, riducendo i propri pensieri al battito impazzito del proprio cuore.
Tu-tum tu-tum tu-tum tu-tum tu-tum tutumtutumtutum…
-Apri la bocca, Kacchan-
La goccia ormai è arrivata all’avambraccio, sta sfiorando la curva aspra del polso, ed è un vero e proprio schiumare di esplosivo pronto ad esplodere. Katsuki stringe il pugno, quando la sente percorrergli il palmo, ormai sul punto di deflagrare.
-Razza di idiota- sibila, la voce che s’increspa prima di diventare indignata perché non riesce a ricordarsi come essere incazzato con quel demente –Chi ti credi di essere, per darmi ordini?-
Si avventa su di lui con la furia della bestia affamata, mordendogli le labbra e poi forzando la lingua sul suo palato, stringendo una manciata di capelli neri e verdi nell’altro pugno. La goccia esplode, finalmente, racchiusa fra le sue dita, ma Deku non se ne accorge, perché ha chiuso gli occhi e sta pigolando il suo nome contro i suoi denti, e il gemito che gli sfugge di gola un istante dopo è sufficiente a coprire ogni altro rumore.
Una singola goccia di sudore si raccoglie sulla sua guancia, rotolando giù fino al mento e fermandosi a un passo dallo scivolare lungo la gola.
Vorrebbe.
Eppure tace. Tace perché il respiro di Midoriya è caldo, mentre si spezza sulla pelle del suo naso. Tace perché le lentiggini che costellano i suoi zigomi paiono una spruzzata di polvere di stelle, sulla sua carnagione chiara. Tace perché le sue labbra sono secche e screpolate, eppure non riesce a non depositarvi più di un’occhiata, chiedendosi che sapore abbiano.
La goccia scende fino all’incavo tra le clavicole, iniziando a frizzare e a scoppiettare come la miccia di un petardo. Si ferma, un istante, poi devia e scivola verso il braccio, percorrendo il bicipite ribollendo sempre con più tenacia.
Lentamente, Midoriya abbassa leggermente le palpebre. Lentamente, scivola un poco più vicino, così tanto che Bakogou può contargli le ciglia, nere come l’inchiostro sulle gote pallide. Lentamente, tende il collo, inclina il viso, schiude le labbra. Lentamente, la sua bocca sfiora la sua, in una carezza tanto impalpabile da poter essere inesistente, eppure così devastante da annientare anni di frustrazione, odio, e rifiuto. Deku lo bacia e Kacchan smette di pensare, riducendo i propri pensieri al battito impazzito del proprio cuore.
Tu-tum tu-tum tu-tum tu-tum tu-tum tutumtutumtutum…
-Apri la bocca, Kacchan-
La goccia ormai è arrivata all’avambraccio, sta sfiorando la curva aspra del polso, ed è un vero e proprio schiumare di esplosivo pronto ad esplodere. Katsuki stringe il pugno, quando la sente percorrergli il palmo, ormai sul punto di deflagrare.
-Razza di idiota- sibila, la voce che s’increspa prima di diventare indignata perché non riesce a ricordarsi come essere incazzato con quel demente –Chi ti credi di essere, per darmi ordini?-
Si avventa su di lui con la furia della bestia affamata, mordendogli le labbra e poi forzando la lingua sul suo palato, stringendo una manciata di capelli neri e verdi nell’altro pugno. La goccia esplode, finalmente, racchiusa fra le sue dita, ma Deku non se ne accorge, perché ha chiuso gli occhi e sta pigolando il suo nome contro i suoi denti, e il gemito che gli sfugge di gola un istante dopo è sufficiente a coprire ogni altro rumore.