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Autore: amoribanez    29/07/2016    0 recensioni
Tratta da una storia semi-vera dove i personaggi sono persone che potrebbero esistere o meno. Chi lo sa?
Ambientata a Siviglia (Spagna), narra la storia di alcuni ragazzi omosessuali e delle loro avventure/disavventure.
"Era un giorno solare… solare come Feliz.
Feliz era un chico di Sevilla e il suo sogno nel cassetto era..."
Genere: Comico, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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 SEASON 4
CHAPTER 4

Jorge esplose.

Jorge: “FELIZ!! CHE COSA STAI FACENDO?!”

Feliz si girò ridendo e ricambiò il suo sguardo con aria complice. Si avvicinò e gli sussurrò all’orecchio:

Feliz: “Perché non ce ne andiamo in bagno a fare le cose cattive?”

Jorge era allibito. Si voltò a guardare il tavolo: acqua tonica! Feliz era completamente ubriaco! Avrebbe dovuto immaginarlo, Feliz reggeva meno di una ventenne bianca di 45 chili, ma quando si sceglie di fare qualcosa di così IMPORTANTE non si possono ammettere eccezioni, neanche l’alcol poteva essere una scusa.

Jorge si alzò furioso e andò via. Non gli importava se Feliz era rimasto a piedi o se Paquita avrebbe dovuto fare l’autostop per tornare a casa (visto che Marisol aveva espressamente detto che non voleva dare passaggi a nessuno), la sua mente era completamente presa da quell’unico, piccolo gesto. Così piccolo, eppure così significativo! Feliz aveva appena ucciso un piccolo, tenero, maiale! O forse un cavallo? Un piccione? Magari tutti e tre messi assieme! Okay, Jorge non sapeva di cosa fossero fatti i würstel. Nei diversi documentari che aveva visto non lo specificavano, piuttosto si mostravano foto di animali crocifissi o squartati vivi da dottori pazzi in camici verde pastello, con i guanti in lattice neri (mentre sopra di loro grandi tuoni e lampi illuminavano temporaneamente la scena, evidenziando l’orrore che la razza umana può compiere).

Rimase seduto in salotto con un bicchiere di bordeaux, aspettando che Feliz tornasse, ma non ce la fece e si addormentò subito.

La mattina dopo si svegliò con una grossa chiazza di vino sulla camicia, la mise in lavanderia e andò in camera da letto a chiamare Feliz, ma non c’era! Probabilmente era rimasto a dormire da Paquita o da Marisol.

Deluso per dover posticipare il suo discorsetto studiato in ogni minimo dettaglio (si era immaginato ogni possibile scenario così, qualsiasi cosa avesse detto Feliz, avrebbe avuto la risposta pronta) andò a lavarsi, si vestì e scappò a lavoro.
 

Marisol si rivoltò nel letto, toccò qualcosa col braccio. Aprì gli occhi e si ritrovò davanti Feliz che dormiva! Il suo sogno si era realizzato, finalmente aveva portato Feliz nel suo letto! Certo, avevano solo dormito ma era già un passo avanti. Sentì un mugolio, molto femminile a dire il vero. Possibile che Feliz facesse certi versi? Si mise seduta e ciò che vide le fece gelare il sangue nelle vene: Paquita! Anche lei era rimasta a dormire nel SUO letto? Come osava rovinare il suo sogno?

Marisol: “E’ TARDI! DOVRESTE ANDARVENE!”

Feliz e Paquita saltarono in aria per lo spavento.

Paquita: “Oh che mal di testa, potresti abbassare la voce?”

Marisol: “IO NON ABBASSO NIENTE, FUORI DA CASA MIA! MMH MMH MMH!”

Paquita e Feliz si separarono, lei doveva andare a registrare una puntata del suo show e lui doveva andare a casa, a fare… qualcosa? Insomma non aveva niente di meglio da fare.

Le riprese andarono alla grande. Lo show di Paquita aveva raggiunto un successo incredibile dopo l’ultima puntata. Era ufficiale: ormai era diventata una star del piccolo schermo.

La gente per strada la guardava a volte, raramente in effetti, ma comunque succedeva! E qualcuno le aveva anche chiesto un autografo! Certo, non sempre si ricordavano il suo nome e spesso la chiamavano Rosita o Melinda e, una volta, un tizio la chiamò Alfredo, scambiandola per il transessuale che dopo anni di lotte era riuscito ad operarsi e a cambiare sesso, ma tutto questo non era nulla paragonato alla fama e al successo e alla ricchezza (che molto probabilmente sarebbero arrivate, un giorno).

Uscita dagli studios decise di farsi un regalo e andò dal parrucchiere per cambiare look, si fece rasare i capelli (ma solo sulla destra perché va di moda così), poi mandò la foto del suo nuovo style a Martah – “Che strano”, pensò, “Non ha neanche visualizzato” – e poi andò a fare altre cose noiose.

Feliz stava camminando già da mezz’ora, casa di Marisol era molto distante da casa sua, “E pensare che ieri è venuta a piedi per… cosa? Dirmi che mi ama? Ma che motivo aveva di farlo? Sa benissimo che non potrei mai ricambiare! Mi ha buttato addosso questa bomba e ora pretende che torniamo amici come prima? Dannazione, Marisol! Non capisco!”.

Finalmente arrivò. Salì le scale pensando all’aspirina che lo stava aspettando nell’armadietto dei medicinali, lasciò la borsa e il cappotto per terra e si diresse al bagno per reperire la sua dose. Andò a stendersi sul letto. Strafatto di farmaci si addormentò fino al pomeriggio, quando Jorge lo svegliò.

Feliz: “Amore, ciao”

Disse ancora intontito dai farmaci.

Jorge: “Feliz!! Noi dobbiamo parlare! Adesso!”

Le urla di Jorge spaccavano i timpani, ma svegliarono Feliz all’istante.

Jorge: “Ieri hai rotto la nostra promessa! Hai fatto la cosa più orribile del mondo, sei un mostro!”

Feliz era sconvolto. Non ricordava molto della sera prima, tranne i drink che aveva consumato e temeva fortemente quello che gli avevano potuto far fare.

Feliz: “Jorge… Io ero ubriaco, non ricordo molto ma credimi” – gli prese le mani – “Credimi se ti dico che ti amo, e che non vorrei mai stare con nessun altro se non con te. Anche se avessi baciato qualcun altro, lo avrei fatto solo perché pensavo fossi tu”

Jorge: “Cosa? No, non sei stato con un altro. PEGGIO. Hai mangiato della carne! DELLA CARNE! Hai ucciso un migliaio di animali per… cosa? Dei mini würstel? MA DICO, SEI IMPAZZITO?”

Feliz: “Mini… Eh?”

Jorge: “Non te lo ricordi? HAI MACCHIATO LE TUE MANI COL SANGUE E NON TE LO RICORDI NEANCHE?! No, basta, tutto questo è inammissibile!”

Jorge cominciò ad aprire l’armadio e i cassetti, prese alcuni vestiti e cominciò ad infilarli alla bell’e meglio in una valigia.

Feliz: “Aspetta… Che stai facendo? Non vorrai andartene solo per, per questo?”

Jorge si voltò furioso.

Jorge: “Solo? SOLO? Visto? Per te è una cosa da niente, non siamo più sulla stessa lunghezza d’onda! Le tue priorità sono cambiate!”

Feliz: “L-le… Le mie priorità? Sei tu quello che ha cambiato tutto il nostro rapporto nel giro di un giorno! Sei sparito per un giorno intero senza dirmi nulla e quando sei tornato hai semplicemente preteso che io cambiassi a tuo piacimento?”

Jorge: “Io volevo solo che capissi il mio punto di vista, che è quello giusto, e lo accettassi! E poi non ti stavi lamentando sul pavimento della cucina, no?”

Feliz: “Be’ in quella situazione nessuno avrebbe potuto dir di no, ti pare?”

Jorge: “Quindi mi ami solo per il sesso, ho capito bene?”

Feliz: “Cosa? Ma sei impazzito? Stai facendo una tragedia per niente! Tutto questo non ha senso, e detto da me è ancora più grave!”

Jorge: “Io penso che ogni vita è preziosa e quindi ho ragione a pretendere che anche tu la pensi come me!”

Feliz: “Jorge, ma non vedi che sei letteralmente ossessionato da questa storia della carne?”

Jorge: “Non sono ossessionato! Il problema è condividere il rispetto per gli animali con qualcuno! E quel qualcuno forse non sei tu…”

Chiuse la valigia e uscì sbattendo la porta e Feliz era troppo furioso per corrergli dietro. Non riusciva a crederci: come aveva osato rubargli la possibilità di fare un’uscita drammatica? Eppure Jorge sapeva che quella era una delle cose che più amava fare! Forse questo metteva davvero il punto alla loro relazione.
 
Marisol, intanto, era sola davanti a un bicchiere di scotch. Non riusciva a smettere di rimuginare su tutto quello che era capitato. Incredibile! Paquita le aveva rovinato tutto! Forse sarebbe riuscita a portarsi a letto Feliz se solo lei non fosse stata tra i piedi, “Perché non ha una cazzo di macchina? O un motorino, o una bici?” pensò furiosa. Feliz aveva bevuto abbastanza, in più aveva sentito la sua canzone, a lei bastava solo questo. La sua chance era sfumata.

Ma che le stava succedendo? Lei non era il tipo che si lasciava travolgere così per queste sciocchezze! “Saremo amici” continuò a ripetersi questa tiritera a mente per diversi minuti, cercando di convincere più il suo cuore che la sua mente, o meglio gli ormoni.

Forse andava bene così, dopotutto, Paquita era stata provvidenziale nel non farle commettere un grosso sbaglio, ma d'altronde lei era sempre stata quel tipo di amica che ti tira indietro quando stai per scivolare giù da un burrone, e forse lei non le era mai stata riconoscente fino in fondo. Ma questa storia doveva finire, doveva smetterla di essere un’amica mediocre con Paquita e con Feliz e, per diamine, anche con Martah e Jorge!

Prese il telefono e compose il numero di Martah (che non le rispose), poi chiamò Paquita solo per farle sapere che grande amica fosse per lei – “Mari… Io non so che dire, grazie! Anche io ti voglio bene, sei una persona importantissima per me, lo sai!” – e poi chiamò anche Jorge.

Il telefono squillava. Marisol si fece prendere dall’ansia, in effetti non aveva un gran rapporto con Jorge e non gli aveva neanche mai parlato quando Feliz non era presente.

Jorge: “P-pronto?”

Marisol sentì dalla sua voce che qualcosa non andava.

Marisol: “Jorge, sono io, Marisol. Volevo, volevo dirti… Cioè prima stavo pensando tra me e me e ho capito quanto voi tutti siate importanti per me in questo momento e volevo solo, solo ringraziarti per avermi accettato nella tua vita. Lo so che non siamo proprio amici noi due, ma volevo farti sapere che io ci sono, okay? Ma, Jorge? Stai, stai piangendo? Cos’è successo? Dimmi dove sei e vengo subito da te!”.




NdA:

Stavolta non c'è niente da tradurre. Per il resto, speriamo vi sia piaciuto il capitolo!
   
 
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