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Autore: Becky2000GD    30/07/2016    0 recensioni
Marissa si è appena trasferita nella sua nuova casa. Matt è troppo occupato a pensare a Val per occuparsi della ragazza e del figlio che porta in grembo e tutto quello che fa per lei è metterle un tetto sopra la testa e occuparsi delle spese. Ma questo non basta alla giovane. Lei vorrebbe un padre presente per il suo bambino, motivo per cui fa quanto le è possibile per allontanare Shads e iniziare una vita tranquilla nella villa che le è stata data. Tuttavia, scopre presto di non essere sola nella sua nuova dimora ... da tempo qualcuno si aggira tra le vecchie tracce del passato, cercando in esse un po' di pace. Due cuori dilaniati dal dolore si incontrano così e, magari, potranno curarsi a vicenda.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Matthew Shadows, Nuovo personaggio, The Rev, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il telefono squilla.

Non rispondo.

Squilla ancora.

Sto facendo del mio meglio per mantenere la calma e non darla vinta a "chiunque" ci sia dall'altra parte della cornetta.

Ho troppo mal di testa e non voglio per nessuna ragione al mondo ritrovarmi a dovere di nuovo discutere con nessuno delle solite cose.

Mi stendo a fatica sul grande divano di pelle della mia nuova casa, e inizio a guardarmi attorno. Ovunque ci sono scatole su scatole ammucchiate. Sono piene dei miei oggetti personali, le cose a cui proprio non volevo rinunciare.

So bene che mi ci vorrà un po' per trasformare questo gran casino in qualcosa di almeno lontanamente accogliente, ma non ha importanza. Da quando ho messo piede in questa villa è iniziata la mia nuova vita. Avrò tutto il tempo del mondo per rendere il luogo davvero mio e personalizzarlo a mio gusto.

E poi, che importa? Tanto non sono io a pagare.

Il cellulare riprende nuovamente a squillare e io sobbalzo spaventata. No, non è possibile continuare così ... mi avrà chiamata almeno quarantacinque volte oggi! Che problemi mentali ha quel uomo?!

Mentre mi alzo per afferrare l'oggetto e rispondere alla chiamata, io già so chi molto probabilmente continua a torturarmi così.

-Si può sapere che cazzo vuoi?! Sono le dieci di sera! Tua moglie non si insospettisce neanche un po' a vederti sempre a fare telefonate?!

Sbotto subito, e sento la testa incominciare a girarmi.

Devo mantenere il controllo. Non sono solo io a soffrire se mi agito ...

-Senti piccola, io volevo solo sapere come era andato il trasloco! Cerca di rilassarti, non voglio che mio figlio esca di lì già intontito per tutte le volte che ti ha sentita urlarmi addosso!

Istintivamente alzo una mano e la porto sul mio grembo, sfiorandolo con delicatezza.

Odio ammetterlo, ma ha ragione. Devo stare tranquilla, farlo per questo frugoletto che mi cresce dentro. Riesco ad immaginarlo rannicchiato nel mio utero, con i suoi occhietti chiusi come se riposasse e le minuscole mani strette a pugno. Non voglio disturbarlo, non voglio causargli nessun tipo di fastidio ... è così piccolo e indifeso. Quando verrà al mondo avrà già abbastanza problemi ... merita almeno di passare questi mesi in pace.

-Non chiamarlo così. Non è "tuo" figlio, ma mio figlio. Tu non sei stato molto più che un donatore di sperma!

Ed ecco che lo provoco ancora una volta. Non posso farne a meno ... dopo avere visto come Matt mi ha trattata, si merita questo ed altro.

Lo sento sospirare forte dall'altra parte della cornetta, come se tentasse con ogni fibra del suo corpo di non esplodere. Ma io non ho paura di lui, non più. Non oserebbe mai venire fin qui e picchiare una ragazza incinta ... non oserebbe mai picchiare me.

-Vacci piano con le parole. Se non me ne fosse importato nulla né di te né di lui non starei ancora a preoccuparmi. Vi ho anche trovato una casa dove stare, e non è esattamente un appartamentino da due soldi. Ho chiesto al mio avvocato di recapitarti una copia del documento dove attesto che mi occuperò del mantenimento del bambino da quando nascerà finchè non raggiungerà la maggiore età. Che diamine vuoi di più da me?! Hai forse intenzione di succhiarmi via anche il sangue fino all'ultima goccia?!

Ha la voce di un uomo distrutto. E nonostante tutto sentirlo ridotto così mi fa male al cuore ... ho amato Matthew così tanto che non posso fare altro che sentirmi morire ogni volta che ripenso alla situazione in cui siamo adesso. L'ho perso, in un certo senso.

Sospira per la seconda volte, più forte di prima.

Per un attimo resto in silenzio e penso a come rispondere.

Sì, è vero, mi ha persino ceduto la villetta al mare che comprò da ragazzo con uno dei suoi migliori amici, il batterista del suo gruppo. Qua dentro ci sono i loro ricordi, e lui se ne vuole privare per lasciare spazio a me e al bambino. Ma anche se ciò gli fa onore non cancella gli sbagli del passato ... non mi fido più d lui.

-Io vorrei solo che tu facessi la cosa giusta e decidessi di lasciare Valary e venire qui, ad occuparti di me e di questa creatura. Non mi sembra una richiesta esagerata ... sei andato avanti per quattro anni dicendomi che con lei sarebbe finita. Me lo avevi promesso. Nel frattempo però avete anche messo al mondo un altro figlio e io finivo sempre di più messa da parte. E sono sincera Matt, mi stava bene. Ho sempre amato questo lato di te, eri tanto preoccupato per la tua famiglia, River e Cash ...

Riprendo fiato. Non è facile ripensare a tutto il dolore che mi ha causato. Non è bello ricordare quei momenti ... io non ho mai voluto essere la sua amante, non erano questi i piani. Non andai ad un concerto degli Avenged Sevenfold con l'intento di finire nel letto di M. Shadows ... io volevo solo passare una bella serata e conoscere i miei idoli adolescenziali. La piega che tutto questo ha preso con il passare del tempo è senza ombra di dubbio bizzarra, qualcosa degno della peggior serie televisiva.

-Ma ricordati che anche se questo bambino è arrivato senza preavviso nelle nostre vite, non significa che tu puoi decidere di eliminarlo. Perché è questo che hai cercato di fare ...

Non riesco più a trattenere le lacrime. Credo che ormai anche lui si sia reso conto del nodo che ho stretto in gola se solo ripenso alla sua reazione quando gli ho comunicato di essere incinta.

-Ho sbagliato. Lo ammetto ... ma Marissa, per l'amor del cielo, lì per lì ho davvero pensato che se tu avessi abortito sarebbe stato meglio per tutti.

Ed è come un pugno nello stomaco. Sentirlo di nuovo parlare così ... mi fa del male.

Mi chiese di sbarazzarmi di nostro figlio con una leggerezza assurda, arrivando persino ad allungarmi dei soldi extra per mantenere il silenzio sulla cosa. Mi ha trattata come se fossi una puttana ... e intanto da anni diceva di amarmi. Non glielo perdonerò mai.

-Sei stato un mostro. Hai troppa paura di tua moglie, non hai mai fatto altro che pensare a te stesso. Per questo sono fermamente convinta che non meriteresti neanche di riconoscerlo, "tuo figlio".

È vero. Se dipendesse da me lui dovrebbe restargli lontano da qui in avanti ... però la legge in questo senso lo tutela. Non posso strappargli un figlio di cui vuole prendersi cura. Anche se sono certa che sarà solo un gran dolore per tutti ... Non lo tratterà mai come fa con i piccoli che ha avuto assieme a Val. Sono incinta da quattro mesi, e non ha ancora avuto un minimo di buonsenso per andare da sua moglie e raccontarle tutto. Non so neanche come farà a giustificare il fatto che non potranno più passare il tempo in questa casa se mai lo vorranno. Comunque, non mi interessano i suoi affari privati. Se ho un tetto sopra la testa per crescere il mio bambino, sono felice così.

-Non dire queste cose. Io ho altri due mocciosi a cui pensare, possibile che sei così stupida da non renderti conto di come funzionano le cose?! Non sono in una posizione facile! Pian rimetterò tutto a pos ...

Non lo lascio finire. Mi ha dato della stupida. Come si permette? Non me ne frega niente delle sue giustificazioni. Doveva pensarci prima.

-Sai cosa, Sanders? Vaffanculo. Semplicemente vaffanculo per tutto quello che mi hai fatto in questi ultimi anni. Vaffanculo a quella maledetta sera e ai pass per il backstage, vaffanculo al tuo sorriso perfetto e alla tua gentilezza, vaffanculo a me che mi sono innamorata mentre per te è stato tutto un gioco. E infine vaffanculo a tutte le belle bugie che hai sempre raccontato per proteggerti dalle conseguenze delle tue azioni. Sei un uomo grande e grosso e non sei capace neanche di capire che cosa vuoi nella vita ... hai lasciato che tua moglie andasse con chiunque e non hai mai fatto niente per chiarire la vostra relazione. Volevi il divorzio eppure non lo hai mai chiesto. Ed oggi rinunci a me, che ti ho regalato gli anni più belli della mia vita senza mai chiedere niente in cambio. Te ne pentirai Matt. La Vita ti metterà con le spalle al muro, però ricordati che quando sarai ormai solo non dovrai permetterti di tornare da me!

Riprendo a gridare nel telefono. Lo sento protestare dall'altra parte della cornetta, ma sono così presa che non capisco una sola parola di quello che dice.

È disperato, lo so benissimo. Tuttavia è un cretino se pensa non capisca la sua situazione ... ho accettato tutto questo per tanto tempo e soprattutto non ho nulla contro i suoi figli. È ovvio che deve pensare a loro, non può permettersi di perderli. Eppure deve anche entrare nell'ordine mentale che non gli consentirò di fare il padre solo a metà. Non potrà venire qui di tanto in tanto, magari dopo le prove con la band, e giocare alla famigliola felice per trenta o quaranta minuti. Non potrà continuare a fare credere al mondo di avere dei figli solo con la sua consorte. Non potrà spezzare il cuore a questo bimbo che cresce dentro di me e farlo sentire come se fosse un figlio di serie B.

Matt ha ancora tempo per risolvere le cose, ma deve sbrigarsi.

-Non è stato solo un gioco per me, non cercare di farmi passare da cattivo della situazione! Ho commesso degli errori e ora sono deciso ad aggiustare tutto. Ne parlerò a Val e comunque vadano le cose non abbandonerò quel piccoletto.

Sento uno strano rumore in sottofondo, sembra si tratti di un certo vociare.

Tra tutta quella marea di parole riconosco chiaramente Johnny che tenta di attirare l'attenzione di Matt chiedendogli perché stia passando così tanto tempo attaccato al telefono cellulare.

Solo adesso mi rendo conto che probabilmente si trova al Johnny's, a bere con i suoi adorati amici. A giudicare dalle parole di Christ, intuisco che non deve avere detto niente neanche a loro della gravidanza.

Mi sento colta dall'esasperazione quando mi rendo conto di quanto contiamo poco per lui. Io sono stata un passatempo e questo bambino è agli occhi di suo padre il più grande errore che abbia commesso nella vita.

-Basta Matt, sono stanca delle tue promesse. Sono stanca di qualsiasi cosa tu abbia da dire. Sono tutte bugie su bugie ... non vuoi fare parte della vita di un figlio che consideri solo un incidente. Il problema è che la tua coscienza inizia a farsi sentire e soffri. Tutto qui ...

Mi mordo forte il labbro inferiore con l'unico intento di trattenermi e non esplodere in rumorosi singhiozzi proprio mentre mi ritrovo ancora a parlargli.

-Ti direi anche di tenerti i tuoi sporchi soldi se solo potessi farne a meno, ma purtroppo per me sono troppo giovane e non posso trovare il denaro necessario ad accudire un neonato. Ti vorrei fuori dalle nostre vite per sempre ...

Non ho più altro da aggiungere. Fa troppo male anche solo sentire la sua voce e rendermi conto di quanto siamo caduti in basso, di come le cose tra noi sono finite veramente male. Ho la nausea di Matthew, degli Avenged Sevenfold, del mio passato e anche di questa casa dove lui ha vissuto momenti felici con i suoi amici e la sua famiglia. Alla mia età aveva già abbastanza soldi per permettersi una seconda villa come questa, mentre io devo abbassare la testa e tirare avanti con quello che lui mi dà. La vita è veramente ingiusta alcune volte.

Matt continua a parlare, ma neppure ci faccio caso. Sono troppo sfinita ... è stata una giornata stressante questa. Un trasloco non è roba da niente e, come mi aveva già anticipato, lui non aveva tempo per farsi vivo e darmi una mano. Sarebbe stato il doppio più brutto averlo vicino e occuparci insieme di questa cosa, però magari non mi sarei ritrovata adesso con un terribile mal di schiena ... voglio solo riposare. Tutto qui.

-Non ci riesco. Mi spiace ...

Come già detto, non ho idea di che cosa stesse andando avanti blaterare e non posso neanche dire che mi interessi.

Allontano il telefono dall'orecchio e con il dito clicco sull'icona della cornetta rossa. Chiudo la chiamata proprio nel momento in cui lo sento urlarmi qualcosa come "Aspetta, non ho finito di parlare".

Tu forse non avrai detto tutto ciò che avevi da comunicarmi, tuttavia posso assicurarti che io ho finito la pazienza per ascoltarti.

Spengo il telefono immediatamente dopo. Scommetto tutto ciò che ho che tra poco riprenderà a chiamarmi insistentemente come suo solito. Matt non è uno di quelli che si arrendono con facilità, in alcuni casi potrebbe quasi essere paragonato ad uno stalker per i modi che lo caratterizzano.

Mi asciugo il viso con le mani, sperando che presto potrò non pensarci più e passare una nottata tranquilla ...

Fuori piove a dirotto e io in questo posto da sola sono spaventata a morte. Non bastavano tutti i problemi che ho, doveva aggiungersi persino questa stupida atmosfera lugubre a farmi ammattire!

Faccio qualche passo per la stanza, scrutando le foto incorniciate ad appese alle pareti. Quasi tutte ritraggono Shads con Jimmy ... e il mio cuore quasi manca un battito. Credo nessuno entri più qua dentro dal duemilanove, proprio l'anno in cui Rev morì. E anche questo è qualcosa a cui preferirei non pensare adesso.

Matthew aveva parlato spesso di questa casa, tuttavia non mi ci aveva mai portata. Tante volte l'avevo immaginata però non credevo che fosse così piena zeppa di ricordi. Basta fare un giro per le innumerevoli stanze da letto al piano superiore per rendersi conto di come tutto qui parli non tanto della band, bensì di cinque ragazzi che amavano divertirsi insieme e trascorrere il tempo combinandone di tutti i colori.

Oggi ho ventiquattro anni. Seguo questa band da quando ne avevo solo sette, praticamente dal 1999(anno di formazione dei Sevenfold). Ovvio che all'inizio non capivo neanche buona parte dei testi delle loro canzoni, ma adoravo il loro sound. Con l'adolescenza le cose cambiarono e io incominciai ad affezionarmi sempre più anche ai singoli componenti. Imparai tutto ciò che c'era da sapere su di loro, divennero l'unica mia certezza e la più grande gioia. Gli A7X erano tutto quello di cui necessitavo per sentirmi bene ...

Anche se le cose oggi sono leggermente diverse, vagare in mezzo a quelli che molti fans potrebbero definire addirittura cimeli dei ragazzi mi fa sentire speciale. È come se avessi un'importanza diversa da tutti gli altri, e mi sento fortunata. Sembra di tornare indietro nel loro passato, camminarci proprio di fianco.

Matthew mi ha raccontato che lui e James, da grandissimi amici che erano, decisero di comprare assieme questa villa e rimetterla a posto e che da quel momento in poi tutto cambiò. Qui dentro si svolsero la feste più sfrenate, fu il posto dove tutti insieme si presero le peggiori sbronze e dove progettarono buona parte dei piani che successivamente coinvolsero la band. Anche se la villa doveva essere solo un posto dove svagarsi per Rev e Matt quando volevano evadere da ogni cosa, alla fine si ritrovarono proprio qui a discutere a tavolino con Johnny, Zacky e Brian di tutto ciò che rappresentasse più o meno un'urgenza.

Salgo a fatica le scale, tornando nuovamente a vagare per il corridoio. Non appena arrivata ho visitato la stanza che presumo fosse di Johnny, siccome nel cassetto del comodino ci ho trovato un pacchetto pieno di corde nuove per il basso, mai utilizzate. Poi sono entrata nella camera di fronte, quella dalla porta graffiata. C'è la scritta Misfits incisa nel legno, probabilmente con un coltellino. Non vorrei peccare di presunzione, ma credo di conoscere i ragazzi abbastanza bene da poter dire che lì dormiva Zacky. La cosa mi ha davvero fatta sorridere ... è proprio affezionatissimo a quella band. È merito di Vee se io stessa ho iniziato a seguirli.

Fino adesso non ho proseguito oltre, ma ora intendo entrare anche nelle altre tre camere da letto. Non tanto per ficcare il naso tra le loro cose, Matt mi ha detto che comunque verrà presto a prendere tutto ciò che è rimasto qui. Vorrei solo capire come sistemarmi, quale potrà essere la stanza per il mio bambino ...

Ed eccomi qui. Restano due camere ai lati da controllare, ed anche quella proprio infondo al corridoio. Non posso negarlo, quest'ultima è quella che mi attira di più ... sento uno strano richiamo provenire da lì. Immagino sia la stanza di Matt. E allora perché non iniziare da essa?

Per ben quattro anni ho condiviso tutto con lui. C'ero quando era felice e quando aveva i nervi a fior di pelle, tutte le volte che River o Cash lo rendevano orgoglioso non poteva fare a meno di raccontarmelo, se aveva news riguardanti la sua carriera ero la prima a venirne a conoscenza. Persino Val passava in secondo piano, o almeno questo era ciò che Shads mi riferiva. Perciò, anche se so che dovrei evitare, non voglio assolutamente perdere questa occasione.

Fisso ancora l'ultima porta e sento crescere in me la curiosità di passarla e vedere che cosa si trova al di là di essa. È come se ci fosse una certa carica magnetica che mi fa iniziare a camminare finchè non mi trovo lì davanti. Non appena alzo la mano e la poso sulla maniglia dorata sento una miriade di brividi freddi percorrermi la spina dorsale. Intanto un tuono fortissimo scuote l'intera struttura della casa, e io inizio a tremare. Sgrano gli occhi non appena mi rendo conto che qualcosa non va ... mi sto lasciando condizionare troppo da tutto.

I temporali estivi li ho sempre detestati quando erano così forti e prepotenti, in più mi ritrovo sola in una casa che non ho mai visitato prima di oggi. Alla mia età non dovrei più farmi prendere dalla paura ... infondo, perché essere così spaventata? Non c'è nulla di cui avere timore. Sono circondata da muri di mattoni e cemento e dai vecchi oggetti lasciati qui dai miei idoli tanti anni fa.

Sospiro, iniziando a spingere la mano sulla maniglia come per abbassarla. Un minimo di coraggio, accidenti!

In questo momento, per la prima volta, sento qualcosa muoversi dentro di me. È come un semplice fruscio, un movimento leggerissimo, tanto che quasi credo d'essermelo immaginato. Ma poi si ripete, e sembra quasi mi richiami.

Immediatamente allontano la mano dalla maniglia per portarla sulla pancia. È molto strano, sono incinta da sole sedici settimane ... è ancora presto per queste cose. Certo, quello che ho sentito non era un calcetto del mio bambino, eppure sono quasi sicura abbia fatto qualche piccolo movimento.

-Tesoro mio ...

Un gran sorriso compare sul mio volto mentre sfrego con tenerezza i palmi sulla pancia. Inizia a diventare grande e tondeggiante, segno che il piccolo cresce come dovrebbe. Finalmente tutta la tristezza svanisce ... per un attimo dimentico suo padre, il fatto che devo ambientarmi in questo posto nuovo e sistemare trecentomila cose, i miei studi da portare a termine e anche il temporale. Neppure ho più la minima voglia di attraversare questa porta tanto misteriosa e scoprire a chi apparteneva sul serio questa stanza.

Non me ne importa niente al momento.

Mi sono appena resa conto davvero che sto per diventare madre. È una sensazione bellissima nonostante tutto. Tra circa cinque mesi mi ritroverò un fagottino tra le braccia, una creatura talmente indifesa da dipendere totalmente da me. Dovrò proteggere il neonato ed accudirlo, occuparmi di lui e di ogni suo bisogno. Sarà terrificante in alcuni momenti, sarà stancante, arriverò a fine giornata sfinita. Non avrò nessuno vicino, ogni responsabilità ricadrà sempre e solo sulla mia persona. L'unica cosa che non mi mancherà saranno i soldi, grazie al cielo. Ma anche se non sarà mai e poi mai facile ... sono carica. Entusiasta, direi. Persino agitata. Perché lo so che ad ogni piccolo passo mi renderà fiera ed orgogliosa ...

Non vedo l'ora di sapere il sesso del bambino. So che Matt vorrebbe un altro maschietto, e invece per me nonostante la curiosità non fa differenza. Mi basta che sia sano ...

Una cosa quasi certa è che somiglierà a suo padre. Ho questa sensazione ... se fosse così non mi dispiacerebbe. Può avere tutti i difetti di questo mondo, tuttavia non si può dire che Matthew non sia bello.

Così, con le mie fantasie e i tantissimi pensieri in testa, scendo di nuovo al piano di sotto e mi dirigo in cucina. Ero così nervosa che ho mangiato decisamente troppo poco oggi, devo rimediare. Il mio piccolo necessita anche dei miei sforzi per arrivare alla nascita sano e forte.

Non so perché sia accaduto proprio oggi, non so perché è stato nel preciso istante in cui stavo per entrare in quella strana stanza che tanto mi attira ... e non mi importa. Ora sono contenta e rilassata, in compagnia della personcina più importante della mia vita che ha deciso di attirare la mia attenzione e farmi tornare il buonumore.

 

 

*** 
 

 


Mi alzo dal divano e, con una certa fretta ed il mio cellulare in mano, mi avvio verso il piano superiore.

Non mi piace quello che ho visto, proprio per nulla. Avevo intenzione di dormire di sotto per questa notte, ma non ho il coraggio di restare lì. Il temporale è sempre più forte e, come se non bastasse, continuo a vedere delle strane ombre aggirarsi per la stanza.

So che non c'è nulla di vero in tutto questo, che è solo frutto della mia fantasia e della stanchezza che mi porto addosso, però non voglio morire di paura.

Proprio mentre mi trovo sull'ultimo scalino, un tuono tremendamente rumoroso romba là fuori e viene subito seguito da un fulmine scintillante che illumina l'intero piano terra.

Non ci penso due volte e, correndo come posso, vado dritta dritta verso la stanza che presumo fosse occupata dal mio Matthew. Prima non ero stata in grado di vedere se si trattava della sua o no, ma poco importa. In ogni caso non appena ci metto piede inchiavo la porta alle mie spalle, per poi tuffarmi sul letto.

Mi rannicchio come farebbe una bambina e stringo forte gli occhi in modo tale da non potere vedere nulla. In questi casi, che si tratti di paura di streghe, fantasmi o mostri, vale la regola del "se io non lo vedo, lui non può vedermi".

Respiro forte spingendomi sempre più verso il materasso. Annusando il cuscino, però, inalo un profumo che non mi è mai capitato di sentire prima. È dolce e fresco, quasi intrigante ... ma io non lo conosco. Così mi rendo conto che qui il mio Matt non ci ha mai dormito.

Ed ecco che divento ancora più nervosa. Non so nella stanza di chi sono finita, probabilmente quella di Syn ... peccato. Non ho la minima intenzione di uscire di qui, anche se so bene che anche solo l'illusione di avere l'uomo che amo al mio fianco potrebbe aiutarmi a passare questo brutto momento.

I minuti passano e continuo a sentire il ticchettio dell'acqua che sbatte contro la finestra ed anche diversi altri tuoni. Non oso aprire gli occhi, neanche per sogno ... per un secondo considero persino l'idea di accendere il cellulare e chiamare Shads. Però sarebbe come ammettere che anche se mi fingo forte, in verità necessito d'averlo vicino ed ho bisogno del suo amore e delle sue attenzioni. Non voglio dargliela vinta, non dopo la discussione avuta oggi durante l'ultima chiamata.

Devo essere coraggiosa, qui e adesso. Questa è la mia nuova casa, per nessun motivo al mondo posso lasciarmi spaventare da un semplice temporale oppure sarò sempre portata a telefonare a Matthew. No, non posso permettermelo.

Lentamente schiudo gli occhi. La prima cosa che vedo mi lascia senza fiato, totalmente. Noto una sagoma scura ai piedi del letto ... mi sta fissando. Ho così tanta paura che non riesco ad emettere un solo gemito. Che cos'ho in testa? Sbatto più e più volte le palpebre, pregando interiormente che sia solo un'allucinazione. Effettivamente, dopo qualche secondo la figura alta e slanciata svanisce dalla mia vista e posso tirare un sospiro di sollievo.

Non so cosa mi stia prendendo, certo è che questa gravidanza non è stata facile dall'inizio e più prosegue più mi dà cose sulle quali pensare.

Esitante allungo la mano sulla parete dietro il letto, cercando a tentoni la placca in plastica con l'interruttore per accendere la luce. Non appena la trovo, provo a pigiarci sopra svariate volte, eppure non accade nulla. Improvvisamente però la luce biancastra dell'ennesimo fulmine penetra dalla grande finestra e proietta sulla parete un'ombra grande che ricorda proprio la figura che ho visto poco fa.

Mi volto di scatto e vedo di nuovo la stessa sagoma alta e, stranamente, incredibilmente familiare. Tutto accade in una manciata di secondi, ma mi rendo conto che mi si sta avvicinando anche se piano.

Ed ecco che finalmente riesco a lanciare un grido di terrore. Balzo in piedi, mentre quello che mi sembra in tutto e per tutto un uomo si ritrae lentamente, come infastidito dal mio urlare. Inutile dire che, nonostante la gravidanza, in questo caso l'adrenalina è talmente forte che riesco a correre fuori dalla stanza in meno di un minuto mentre velocemente compongo il numero di Matt dopo avere riacceso il telefono.

Il cellulare squilla a vuoto per diverse volte, prima che finalmente qualcuno risponda.

-Che problemi hai per chiamare a quest'ora?! Lo capisci o no che io ho una moglie?!

Inveisce da subito contro di me.

-Matt, c'è qualcuno in casa. Ti prego, vieni subito ... ho paura!

Urlo queste parole in modo chiaro e deciso, così che possa comprendere per bene.

-Merda ... esci immediatamente di lì! Corri più svelta che puoi, non ti fermare. Entra in macchina e cerca di allontanarti da casa Marissa! Fai attenzione però mentre guidi, non farti cogliere troppo dall'ansia o rischi di fare qualche incidente. Io chiamo la polizia e arrivo appena possibile!

-Cazzo Matt, io non ho la macchina! Fin qui oggi mi ci ha accompagnata la ditta dei traslochi quando hanno portato le mie cose!

Perché si dimentica i dettagli più importanti? La mia auto è dal meccanico, glielo avevo detto ... si è anche offerto di pagare lui le spese.

-E allora corri fuori e nasconditi! Sarò lì il prima possibile piccola!

La sua voce spaventata mi mette solo addosso il doppio della paura. Che cosa sta succedendo qui?

 
   
 
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