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Autore: Becky2000GD    30/07/2016    1 recensioni
Le relazioni non sono mai rose e fiori. Dylan l'ha imparato a sue spese. Il suo principe azzurro non esiste.
DAL TESTO:
Con il dorso della mano la ragazza si pulì qualche goccia densa e rossa che le stava scivolando lungo il mento. Aveva il labbro rotto e sanguinante. Mugolò per il dolore.
Certo, da quando stava con Syn c'era abituata ai suoi attacchi d'ira, specie quando finiva per ubriacarsi con gli amici. Però ora era davvero troppo: erano caduti in un circolo vizioso, in una spirale di insensata violenza che avrebbe solo finito per uccidere Dylan. E lei lo sapeva. Le previsioni non potevano essere rosee.
-PRECEDENTEMENTE PUBBLICATA SU WATTPAD-
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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"Nel destino di ogni uomo può esserci una fine del mondo fatta solo per lui. Si chiama disperazione."

-Victor Hugo

 

 

Le ore successive furono un completo disastro.

Jan non poteva credere che avessero rinchiuso uno dei suoi preziosi figli in un ospedale psichiatrico. La situazione fu davvero troppo pesante da gestire per la madre di Brian, tanto che la donna arrivò quasi a strapparsi i lunghi capelli biondi non appena le venne comunicata la notizia.

Per la prima volta da quando stava con Syn, Dylan ebbe modo di vedere i genitori del ragazzo e i suoi tre fratelli raccolti nella stessa stanza. Erano tutti nell'enorme salotto della nonna del chitarrista, un ambiente piuttosto neutrale ... lì né Brian Senior né la sua ormai ex moglie Janice si sarebbero mai messi a sbraitare, incolpandosi a vicenda per l'accaduto. Quei due non erano proprio capaci di andare d'accordo, per questo incontrarsi tutti in quella casa era sembrata la scelta migliore.

-Dove ho sbagliato con lui? Dove, mi chiedo io ... l'ho amato e coccolato tutto il tempo, da quando era solo un bambino fino ad oggi. Gli sono sempre stata vicino, l'ho appoggiato quando ha intrapreso la sua carriera musicale con i Sevenfold. Non ne ho fatto un dramma neanche quando ha deciso di porre fine alla sua relazione con Michelle e divorziare ...

Jan si coprì gli occhi e sospirò forte. Neanche la donna riusciva a capire se a ridurla così era la vergogna che stava provando dopo aver saputo che suo figlio picchiava Dylan e che si drogava,oppure se era semplicemente la preoccupazione per il destino di Synyster.

Johnny tentò di stare vicino a sua madre, abbracciandola. La stessa cosa faceva Brent con Mckenna. Sì, anche la sorellina di Brian non riusciva a trattenere le lacrime.

-Santo cielo, ha trentacinque anni! Se non ha ancora imparato a stare nel mondo non possiamo farcene una colpa noi!

Sbottò all'improvviso il padre del ragazzo che, all'apparenza, era quello più tranquillo. Si limitava a stare seduto su di una poltrona ricoperta di velluto a lato del divano, con lo sguardo fermo sulla parete davanti a sé. Non voleva perdere la calma, non poteva anche lui ...

Sua moglie Suzy e sua madre erano in cucina a preparare il thè per tutti. Una bevanda calda era davvero ciò che serviva in quelle ore tanto critiche ...

James, che tanto aveva insistito per restare al fianco di Dylan, neanche seguiva più i disperati e futili discorsi che venivano fatti in quella stanza dai parenti più prossimi del suo grande amico d'infanzia.

Nessuno aveva proposte utili da avanzare, nessuno sapeva come risolvere la cosa. Era tutto inutile. Syn aveva firmato da solo la sua condanna, letteralmente. E ora non c'era niente che loro potessero fare, Myers aveva l'assoluto controllo sulla vita di Brian.

Anzi, se avessero provato a tirare in ballo avvocati e denunce questo sarebbe stato deleterio per la carriera del chitarrista e anche per la band stessa.

È risaputo, i fans detestano scoprire gli scheletri nell'armadio dei loro idoli. È chiaro che ogni essere umano ha i suoi segreti, ma se si tratta di una persona di successo tutto ciò che viene tenuto lontano dalla luce del sole, fosse anche solo per pudore, viene vissuto come un tradimento nello sfortunato momento in cui viene a galla. È qualcosa che ferisce i seguaci nel profondo ... detestano quando i loro eroi li tengono allo scuro delle verità, anche delle più scomode.

Non potevano dare in pasto ai media il povero Syn, era assolutamente fuori discussione sotto ogni punto di vista. Dylan non lo avrebbe mai permesso ... Gates aveva negato l'abuso di sostanze stupefacenti per troppo tempo. Se la notizia fosse venuta fuori a questo punto della storia, gli Avenged Sevenfold sarebbero stati fottuti.

-Mi dispiace per lui, gli voglio bene. Ma ha commesso troppi errori ed ora è arrivato il momento che se ne tiri fuori da solo.

Riprese dopo un po' Brian Senior, guardando il viso addolorato e rosso di vergogna della sua ex moglie.

Per quanto egli trovasse Janice estremamente patetica e melodrammatica, non poteva fare finta di niente e ignorare il dolore della donna. Almeno, non davanti a Brent. Per lui era sempre terribile ritrovarsi con i suoi genitori in queste situazioni, persino ora che era ormai adulto.

-Come puoi parlarne così a cuor leggero? Vuoi davvero abbandonare uno dei tuoi figli quando ha più bisogno di te, è questo che mi stai dicendo?

Jan lanciò all'ex marito un'occhiata furibonda, colma di disgusto e disprezzo. Sì, se il loro matrimonio era giunto al capolinea già venticinque anni prima, un motivo c'era. Semplicemente erano incompatibili e del tutto incapaci di comprendersi.

Johnny e Brent notarono il tono della madre cambiare non appena si rivolse a Brian Senior, e la cosa li riempì di grande imbarazzo. Mckenna arrivò persino a sentirsi fuoriposto in casa di sua nonna, cosa che non le era mai successa. La ragazzina non aveva mai visto di buon'occhio la prima moglie di suo padre, anche se questa era la madre dei suoi fratelli maggiori, Brian e Brent. 

-Beh, hai un'idea migliore? Parla.

Papa Gates, come veniva chiamato da tutti, si accomodò meglio sulla poltrona ed allargò di poco le braccia, come per dire a Jan che era pronto ad ascoltarla. Tutto in lui faceva trapelare una grande ironia, dal comportamento sarcastico alla gestualità quasi giocosa.

-Non possiamo fare niente senza peggiorare la situazione, NIENTE!

Brian Senior calcò particolarmente sull'ultima parola, come per imprimerla il meglio possibile nella testa di Janice.

Proprio in quel momento, quando la donna dai capelli biondi stava per replicare passando al contrattacco, Suzy tornò in salotto e fulminò con lo sguardo la rivale. Questo bastò a zittire Jan.

-Non litighiamo tra di noi, non ha senso ...

Dylan vide quello come il momento più opportuno per intromettersi nella discussione e calmare tutti quanti. Ringraziò mentalmente Suzy per avere posto fine allo sciocco diverbio che stava venendo a crearsi ...

Ognuno prese la sua tazza di thè quando la nonna di Syn poggiò un grande vassoio d'argento sul tavolino rotondo davanti a loro.

-Dylan ha ragione. Dobbiamo solo mantenere tutti la calma e provare a ragionare a mente fredda ...

Ora fu Brent a prendere la parola, interrompendo l'odioso silenzio che era venuto a crearsi. La tensione ormai si tagliava con il coltello.

 

***

 

Brian camminava da una parte all'altra della piccola stanza, prendendo di tanto in tanto la rincorsa e gettandosi contro la porta.

-Fatemi uscire di qui!

Gridava ad ogni spallata.

-Non ve lo consento, non potete farmi questo! Mi avete rapito!

Colpo dopo colpo, però, stava ormai iniziando a perdere ogni speranza e anche l'ultimo bagliore di lucidità rimastagli.

La porta era di ferro, spessa e dura. Non c'era nulla che lui potesse fare per buttarla giù. Synyster Gates era senza ombra di dubbio un ragazzo molto forte e ben allenato, ma nonostante i suoi muscoli e la gran testardaggine che lo caratterizzava questa volta non aveva modo di riuscire nel suo intento.

Sarebbe voluto fuggire via dall'ospedale, buttare giù l'ostacolo che lo teneva imprigionato in quella camera dalle pareti imbottite e tornarsene nella sua villa ad Huntington.

-Cazzo, tempo che me ne vado di qua e sarò davvero uscito pazzo ...

A malincuore, Syn tornò a sedersi sul piccolo letto nel quale s'era risvegliato circa un'ora prima. Nascose il viso tra le mani, iniziando a blaterare insulti su insulti.

Non pensava più troppo al bambino che avrebbe voluto avere, né tantomeno al fatto d'aver provato ad ammazzarsi. Il suo pensiero si rivolgeva all'angelica creatura che con grande prontezza l'aveva aiutato nei drammatici momenti di qualche sera prima, che aveva sofferto per lui e che lo aveva pregato di non mollare. In particolare, si focalizzava a ripensare all'espressione della sua Dylan quando lo aveva chiamato "coglione".

E allora sorrise. Sorrise, perché lo sapeva che mondo di emozioni si celava dietro quella offesa mal riuscita.

-Piccola, che hai fatto di male per meritare di finire proprio tra le mie braccia ...

Il musicista cambiò posizione e si rannicchiò questa volta in un angolo della stanza che gli era stata assegnata ed incominciò a fissare il cielo grigio. Si potevano intravedere spiragli di nuvole tra le sbarre di metallo che formavano la grata fitta messa a chiudere la finestra.

Rivedeva ovunque il volto del suo amore, mentre nel petto sentiva crescere la voglia di avere Dylan lì con lui, anche solo per un attimo.

-Nella tua vita precedente devi avere fatto qualche grande torto a Colui che governa l'Universo se oggi sei pazza di me e mi vuoi al tuo fianco nonostante tutto il dolore che causo.

Man mano che i minuti passavano e nulla accadeva, Syn iniziò a parlare con se stesso, fino ad arrivare a fare un lunghissimo monologo.

Aspettava con l'anima colma d'impazienza che quel freddo ostacolo in ferro che gli impediva di andarsene si aprisse al più presto e gli rivelasse qualcuno su cui lui potesse poi sfogare tutta la sua frustrazione. Brian era un vero e proprio mago nel fare pagare agli altri i propri nervosismi e dolori, che poi era la stessa cosa che era solito fare con Dylan.

Tuttavia, il desiderio del chitarrista non si realizzò. Non nelle prime quarantotto ore, comunque. Myers aveva dato ordine categorico agli infermieri della clinica di non aprire la porta del paziente di nome Brian Haner se non in caso d'assoluta necessità. Lo psichiatra e il collega Gomez erano gli unici a poter entrare per controllare le sue condizioni, cosa che fecero diverse volte finchè non si resero conto che Syn iniziava già a riprendersi.

Inoltre, quando era stato portato nella sua camera ancora dormiente, erano stati lasciati a Brian anche una caraffa d'acqua fresca e del cibo.

Syn si rifiutava anche solo di prendere in considerazione l'idea di toccare quella roba. Nonostante la gran fame ed il continuo brontolio del suo stomaco, il massimo che era in grado di fare era lanciare sguardi disgustati verso i sandwich al tonno abbandonati su un vassoio bianco assieme a delle pillole colorate.

Le medicine, lo sapeva bene, erano le solite che prendeva anche a casa da quando aveva preso parte alla cura sperimentale del suo psichiatra. Ma adesso era del tutto fuori discussione mandarle giù. Brian sapeva comportarsi come un moccioso capriccioso quando gli andava, e non assumere più i farmaci era la sua vendetta.

Non ricordava però che sul contratto da lui firmato era anche presente una clausola speciale, che prevedeva che se lui ad un certo punto avesse deciso di sospendere la terapia senza un motivo di salute vero e proprio, allora lo psichiatra sarebbe stato autorizzato a somministrargli le pillole anche con la forza.

"Tutto per amore della Scienza e della Ricerca!", questo era lo squallido motto di Myers.

Più tardi Gates avrebbe quindi pagato le conseguenze della sua ripicca.

Nel frattempo, anche se non lo sapeva, Dylan e James seguiti da Johnny erano già nella sala d'attesa della clinica e tentavano con ogni mezzo di convincere gli infermieri. Volevano verificare le condizioni di Brian.

-Lo avete rapito e rinchiuso qui dentro ieri! Che significa che non possiamo vederlo?! Voi siete i folli, dovreste essere rinchiusi qui dentro al posto dei pazienti!

Christ iniziava a dare di matto. Era nervoso per una lunga serie di motivi, primo tra tutti che Matt e Zacky non si fossero presentati solo per non dovere litigare nuovamente con Jimmy. Per il bassista tutto ciò non aveva senso, dovevano rimanere uniti per il bene di Synyster, al resto ci si poteva benissimo pensare in un secondo momento.

Questo atteggiamento così maturo di Johnathan suscitava in Dylan emozioni contrastanti. Le veniva quasi voglia di perdonargli tutte le brutte cose che le aveva detto in passato. Stava tornando a stimarlo come un tempo.

-Fateci parlare con quel maledetto psichiatra e facciamola finita. Non stiamo chiedendo la luna, vorremmo semplicemente sapere come sta un nostro amico. Fino a ieri si trovava mezzo morto su un letto d'ospedale, è più che lecita la nostra richiesta!

Anche le proteste di Rev non tardarono ad arrivare, mentre Dylan si faceva sempre più piccola stringendosi al braccio del batterista. Ne avrebbe avute tante anche lei di cose da dire, ma vicina a quei due uomini si sentiva già come se avessero vinto. Non credeva sarebbe servito a molto sbraitare a sua volta contro le sfortunate infermiere dietro la lunga scrivania.

-Che cos'è tutto questo baccano?

Myers non tardò a farsi vivo, anche se nessuno sembrava averlo chiamato. L'uomo teneva le mani dietro la schiena e camminava dritto a passo tranquillo. Per un attimo posò gli occhi sui tre, scrutandoli dalla testa ai piedi. Non appena si rese conto di chi aveva davanti, le sue labbra si arricciarono in un ampio sorriso.

-Ooh, ma certo. Voi siete gli amici di Haner! Lieto di rivedervi ragazzi.

Come se nulla fosse, lo psichiatra si avvicinò a loro e prese nuovamente la mano di Dylan per lasciarci un bacio sopra. La giovane, imbarazzata e disgustata, si ritrasse immediatamente mentre Jimmy le si metteva davanti come per proteggerla.

-Non siamo più nel milleottocento, può benissimo evitare queste smancerie, non glielo hanno mai detto?

Gli occhi di un azzurro cristallino del batterista si erano ormai dipinti di un colore più scuro che prometteva un'imminente discussione fin troppo accesa. La sua amica non andava toccata, semplice. Nessuno doveva permettersi di infastidirla.

-Però, visti i metodi che ha con i pazienti, può benissimo essere che lei sia uno di quei dottori da strapazzo vissuti duecento anni fa. Ho visto giusto, matusalemme?

Quelle erano provocazioni belle e buone. E Myers l'aveva capito.

Il dottore si allontanò un poco e poi scoppiò in una fragorosa risata, tanto che si piegò in due proprio davanti a loro. Persino le infermiere rimasero scosse dalla reazione del loro capo. Dylan aveva i brividi lungo la schiena ... ringraziò mentalmente Jimmy per avere preso come al solito le sue difese, ma avrebbe preferito non vedere mai una scena del genere. Quello psichiatra era praticamente inquietnate, un personaggio degno di un film horror anni ottanta.

-Bella questa ragazzo! Tu mi piaci!

Myers non l'avrebbe mai e poi mai data vinta ad un giovanotto come James. Non poteva dargli la soddisfazione di dimostrarsi infastidito dal fatto che fosse stato chiamato vecchio. E comunque, avrebbe avuto modo di rifarsi su Brian per le offese lanciate dai suoi amici. Quindi, che problema c'era?

Inutile dire che l'enigmatico dottore fosse proprio un essere diabolico.

Rev si spazientì sempre più ma, proprio quando stava per tirare fuori un'altra battuta delle sue, Johnny si intromise. Quel posto dava i brividi al bassista e tutto lo staff lo innervosiva. Ecco perché voleva solo sbrigare ogni cosa al più presto e uscire di lì in fretta.

-Bando alle ciance, Dottore. Ci faccia incontrare Brian. Vogliamo vedere come sta, poi ci leveremo dai piedi e per un po' non saremo più un suo problema.

Ovvio che Christ non sarebbe voluto andarsene senza Syn. Ma che potevano fare? James aveva riferito a tutti che gli stessi genitori dell'amico non aveva intenzione di passare per vie legali per risolvere la faccenda. Non restavano quindi che due opzioni: potevano aiutare Gates a fuggire dalla clinica, oppure andare a controllarlo a turno ogni sacrosanto giorno finchè non fosse arrivato il momento del suo "rilascio", dato che sembrava proprio lo avessero rinchiuso in galera.

Naturalmente, la prima possibilità era inattuabile. Non si poteva proprio fare, avrebbero creato un casino inutile.

-Ho previsto che fino a domani nessuno tranne me ed il mio più fidato collega potrà vedere il paziente. Questo è il momento più complicato, Brian ha un estremo bisogno di restare solo per ambientarsi altrimenti più avanti darà di matto per davvero.

-L'unica cosa complicata in tutto quello che sta accadendo al nostro amico è solo il fatto che è stato rinchiuso contro la sua volontà! Non ha ucciso nessuno, è un uomo libero e questo posto è praticamente come la prigione. Ce lo lasci vedere, accidenti! Ha bisogno del nostro affetto e di averci vicini, non gli serve altro ora!

Jimmy non riuscì a tenere la bocca chiusa. Aveva sempre la risposta pronta, il batterista dei Sevenfold.

Johnny lanciò uno sguardo di fuoco a Rev, come per dirgli che per una volta sarebbe stato meglio se fosse rimasto zitto. Non era con quella prepotenza che avrebbero ottenuto ciò che volevano ...

Dylan non poteva far altro che ascoltarli con attenzione e nel frattempo notava tutte le mosse di James. Lui sì che era un tipo tosto, ci sapeva davvero fare! Non si sarebbe ai e poi mai lasciato mettere i piedi in testa da nessuno. Così, la ragazza si limitava a seguire lo svolgimento dei fatti , come una spettatrice lontana. In realtà però la questione le stava molto a cuore ... voleva rivedere il suo uomo, non poteva resistere ancora per molto senza abbracciarlo. Aveva come l'impressione di poter sentire la sofferenza che Brian provava mentre in solitudine rimpiangeva gli errori commessi.

Il pessimo umore della diciannovenne e il suo viso sciupato attirarono particolarmente l'attenzione di Myers, che comunque stava mantenendo la calma in maniera a dir poco eccezionale.

-E tu, cara? Tu non hai proprio nulla da dire?

Lo psichiatra, nonostante l'atteggiamento protettivo che Jimmy aveva dimostrato nei confronti di Dylan, si avvicinò ancora una volta alla ragazza che rimase spiazzata da quella strana domanda.

-Brian è il tuo ragazzo, no? E te lo si legge in faccia che sei distrutta dalla sua assenza, ti manca come nient'altro al mondo. Perché quindi non provi anche tu a chiedermi di farti incontrare il tuo amato?

L'uomo pose l'ennesima domanda e inclinò leggermente la testa da un lato continuando a guardare fisso negli occhi chiari della giovane. Il suo buffo tono di voce e quel gran interessamento erano non poco allarmanti.

-Io non ... non so che dire.

La risposta imbarazzata di Dylan arrivò solo qualche istante dopo e spiazzò totalmente Johnny che si coprì gli occhi con entrambe le mani e scosse la testa. Quella ragazzina era proprio una totale impedita, che cosa ci trovava di tanto bello in lei Syn?

-Farei di tutto pur di rivederlo, non posso negarlo. Però mettermi a gridare o litigare so bene che sarebbe inutile, magari peggiorerei anche la situazione. Io non voglio creare problemi, soprattutto perché è abbastanza ovvio che poi ne pagherebbe le conseguenze proprio Brian. E non voglio che questo accada ...

Tentò di riprendersi, spiegando le sue motivazioni. Provò pure a reggere lo sguardo penetrante e indagatore di Myers, anche se non la faceva di certo sentire a suo agio.

Per i successivi due minuti circa regnò il silenzio. Nessuno più osò aprire bocca per emettere un fiato. Lo psichiatra aveva incominciato a vagare per la stanza, spostando lo sguardo da un oggetto all'altro. O era pazzo come alcuni dei suoi pazienti, oppure stava effettivamente riflettendo.

-Concedo solo a te di andare da Brian.

Sentenziò poi con freddezza il medico, tornando a guardare nella direzione della ragazza.

Jimmy e Johnny sgranarono gli occhi e restarono piuttosto indispettiti da tale decisione, tuttavia sapevano che a Syn avrebbe fatto più piacere così. Loro erano come fratelli per lui, certo, ma al momento il chitarrista aveva bisogno solo e soltanto di essere consolato dalla sua compagna. Nessuno provò quindi a lamentarsi. Men che meno Dylan, che quasi si mise a saltellare dalla gioia.

In breve fu accompagnata da un infermiere grande e grosso per il corridoio, mentre Myers rimase a discutere con i ragazzi.

Non vedeva il suo Syn da ventiquattro ore e già non poteva più stare senza di lui. Sapeva che avrebbero avuto tante cose di cui parlare e per cui chiedersi reciprocamente scusa, eppure non importava in quel momento. Ora Dylan voleva solo baciare di nuovo le labbra del suo amato e accarezzarlo e stringerlo per tutto il tempo che le sarebbe stato concesso.

Questa era al prima dimostrazione che le cose potevano andare sistemate in ogni caso, l'importante era non arrendersi né perdere la speranza.

 

   
 
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