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Autore: MadogV    30/07/2016    1 recensioni
L'isola che non c'è incontra alice nel paese delle meraviglie rivelando che esiste un delicato equilibrio fra i mondi, equilibrio che qualcuno ha rotto
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Quasi tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Si trovava di nuovo sulla lancia, di nuovo in direzione dell’isola, quell’isola cupa, tetra e malarica; con le braccia conserte se ne stava a fissare il profilo dell’isola che si avvicinava sinistramente, minacciosamente, morbosamente invitante.

E mentre la risacca sciabordava contro le paratie e i remi annegavano ritmicamente, per poi riemergere con uno sgocciolio snervante, l’isola era sempre più vicina: con i tronchi galleggiante che sembravano coccodrilli voraci, con i rami degli alberi tesi ad artigliare, con la palude putrescente e melmosa.

Poi chiuse gli occhi e si ricordò quello chi gli avevano detto:” L’isola che non c’è non è reale, è solo una percezione delle nostre emozioni, concentrati, cerca un pensiero felice e potrai volare.”

Quando gli riaprì l’isola era completamente cambiata: radiosa, sensuale, succosa.

Poi però si ricordò anche quello che gli aveva detto Wendy:” Non ti fidare degli spirti loro mentono, evita di farti irretire.”

Ancora una volta chiuse gli occhi e quando li riaprì vide per la prima volta l’isola come era davvero: nera, brulla, coi rami grossi e nodosi e spogli da vegetazione.

Jim non sapeva allora di che fidarsi, anche il suo caronte, con il fuoco nei capelli, doveva avere un secondo fine, perché aiutarlo altrimenti.

Ora che aveva memoria del suo “essere” si sentiva ancora più dilaniato, un’anima vecchia, amareggiata e disillusa in un corpo ancora aitante e pieno di possibilità.

Poi sentì la barca sbattere contro la rena e si ridestò dai suoi pensieri, scese e si avviò verso il punto prestabilito.

Non trovarono ostacoli e così arrivarono all’accampamento indiano.

“Sono Shanks, il rosso, vengo a nome di Spugna, colui che tiene il mare.” Disse la sua guida

“E io sono Giglio Tigrato e rispondo per conto di Pan, colui che tiene l’isola.” Rispose un’indiana ammaliante, dai capelli neri, legati da tue trecce a incorniciare il volto.

“E io Shanks il rosso dico a Giglio Tigrato, che risponde per conto di Pan, colui che tiene l’isola, che richiedo di parlare con Toro Castrato, il vostro sciamano.” Riprese Shanks

“Per quale motivo Shanks il rosso, che viene a nome di Spugna, colui che tiene il mare, chiede a Giglio Tigrato, che risponde per conto di Pan, colui che tiene l’isola, di poter parlare con Toro Castrato, nostro sciamano?” Ribatte l’indiana.

Intanto Jim si era seduto su di un piccolo ceppo, perché sapeva che si sarebbe tirato per le lunghe, era stato avvertito di ciò da Spugna.

 “E io, Shanks il rosso, che viene a nome di Spugna, colui che tiene il mare, e che chiede a Giglio Tigrato, che risponde per conto di Pan, colui che tiene l’isola, di poter parlare con Toro Castrato, vostro sciamano perché c’è una interferenza, presento a Giglio Tigrato, che risponde per conto di Pan, colui che tiene l’isola, Jim Hawkins, mozzo non autorizzato della Queen Mary, la nave di Capitan Uncino, terrore dei mari liberi, saccheggiatore di porti, squartatore di nemici, mano d’argento e cacciatore di bimbi sperduti”

Poi fece un cenno a Jim, e il ragazzo si alzò e cominciò a parlare così come istruito.

Si portò una mano sul lato sinistro della gola, e cominciò: “Io, Jim Hawkins, mozzo non autorizzato della Queen Mary, la nave di Capitan Uncino, terrore dei mari liberi, saccheggiatore di porti, squartatore di nemici, mano d’argento e cacciatore di bimbi sperduti, chiedo di poter conferire con Giglio Tigrato, che risponde per conto di Pan, colui che tiene l’isola.”

E l’indiana portandosi anulare e indice sulla tempia destra rispose: Jim Hawkins, mozzo non autorizzato della Queen Mary, la nave di Capitan Uncino, terrore dei mari liberi, saccheggiatore di porti, squartatore di nemici, mano d’argento e cacciatore di bimbi sperduti, Io Giglio Tigrato, che risponde per conto di Pan, colui che tiene l’isola, ti autorizzo a chiedere.”

Trova quello sproloquiale inutile e ridicolo, ma purtroppo doveva stare al gioco o avrebbe finito per essere stritolato o peggio.

“Io, Jim Hawkins, mozzo non autorizzato della Queen Mary, la nave di Capitan Uncino, terrore dei mari liberi, saccheggiatore di porti, squartatore di nemici, e cacciatore di bimbi sperduti, che chiede di poter conferire con Giglio Tigrato, che risponde per conto di Pan, colui che tiene l’isola…”

Ma non poté continuare che si trovò una lancia puntata alla gola.

“Hai perso mozzo non autorizzato della Queen Mary, la nave di Capitan Uncino, terrore dei mari liberi, saccheggiatore di porti, squartatore di nemici, mano d’argento e cacciatore di bimbi sperduti.”

“Perché?”

Ma non ebbe risposta e fu condotto in una capanna fatto di fango e dal tetto di foglie intrecciate.

Una volta dentro, fra puzza e oscurità, ebbe subito contezza di non essere solo e mise, così, mani al suo coltellaccio.

“Chi è la?”

“Jimbo.” Rispose una voce familiare, e dall’ombra infatti sbucò il faccione del vecchio cyborg Long John Silver.

“Silver” Gridò di gioia Jim, correndo ad abbracciarlo.

“Non sei invecchiato di un giorno, Jimbo.” Rispose Silver carezzandogli paternamente la testa.

“è una lunga storia, vecchio pirata.” Rispose Jim, liberandosi dall’abbraccio.

“Racconta su abbiamo tutto il tempo.” Disse Silver

E Jim si sentì in quel momento più sicuro che mai che se la sarebbe cava, se la cavava sempre, ma in quel momento, col suo vecchio amico affianco, sapeva che se la sarebbe cavata senza alcun dubbio.

   
 
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