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Autore: Lady Warrior    31/07/2016    1 recensioni
Questa storia narra le vicende di Jill Shepard, dalla sua prima missione sulla Normandy alla sconfitta di Saren Arterius e la Sovereign mediante una narrazione introspettiva. Mi sono soffermata sui sentimenti e le emozioni della nostra Shepard in modo particolare. Il tutto è accompagnato, ad ogni inizio di capitolo, dalla canzone "Starlight" dei Muse.
Dal prologo:
"Shepard osservò le stelle brillare. Le sembravano così piccole ai suoi occhi da bambina, ma adesso era adulta e aveva scoperto che quel cielo stellato non era così bello, affascinante e liberatorio come aveva sempre pensato. Aveva promesso una volta al suo migliore amico che sarebbe diventata una marine e gli avrebbe portato della luce stellare, e se non la avesse trovata la avrebbe cercata per tutta la vita."
Genere: Introspettivo, Romantico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Comandante Shepard Donna, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 6: Un’archeologa su Therum parte prima
 
 
 
Far away
The ship is taking me far away
Far away from the memories
Of the people who care if I live or die
(Starlight, Muse)


 
 
 
- Stai bene Comandante? La voce di Kaidan era arrivata quando Shepard stava osservando l’ammasso di Artemis Tau, precisamente il pianeta Therum, dove si trovava Liara T’Soni.
Shepard si morse un labbro. Dalla vicenda con Elanos, aveva cercato di stare alla larga da Kaidan. Sapeva che aveva fatto una corbelleria quando aveva confessato il suo amore per lui, e in quei giorni si era detta che non provava assolutamente nulla per il Tenente, ma che aveva detto tutto ciò per far ingelosire Elanos. Era una cosa da bambini, ma Shepard non se ne ravvedeva.
- Bene, grazie-, rispose, laconica.
- Io vorrei parlarti dell’ultima missione.
Era arrivato dritto al punto. Non era da lui. Shepard tacque.
- Precisamente di cosa hai detto a Elanos. Quando hai… hai detto di amarmi.
Ecco, erano arrivati al punto della situazione.
- Io volevo dirti, che, ecco…
- Ho mentito-, lo interruppe Shepard, senza pensare. Non voleva sapere cosa avrebbe detto Kaidan. Non voleva rovinare la loro amicizia per una stupida infatuazione.
- Ah, beh…-, Kaidan tentennò e si morse un labbro, - Allora… ne sei sicura?
- Sicurissima.
Forse Kaidan aveva notato la voce tremante di Shepard. O forse no. E Shepard sperò fosse così.
- Beh allora… meglio così. Ero venuto a dirti, appunto, che… che non provo nulla per te, e che i rapporti sul lavoro sono severamente vietati.
- Lo so, Kaidan.
- Bene. Allora, io vado.
- A più tardi.
Shepard attese che Kaidan se ne andasse e chiamò Wrex e Garrus.
- Pronti per l’atterraggio? 

Il pianeta Therum era formato praticamente solo da rilievi rocciosi ricoperti da terriccio rosso. I fiumi e i laghi, normalmente composti d’acqua, lì erano fatti di lava. Non era certo un pianeta ospitale. Mentre Garrus non faceva altro che protestare, Wrex stava rimanendo in silenzio. Il caldo non pareva infastidirlo, stranamente, oppure semplicemente non aveva voglia di lamentarsi. Ma quello che più li inquietò fu l’avviso di Joker, trasmesso loro appena avevano messo piede sul pianeta.
Comandante, sto ricevendo delle strane letture. Molto strane. Anzi, quasi assurde. Pare che provengano da una struttura sotterranea a qualche chilometro di distanza dalla zona di atterraggio.
E adesso di cosa si trattava? Ancora di geth? No, altrimenti Joker non sarebbe stato così preoccupato.
A distrarli dai loro pensieri fu una squadriglia geth che li attendeva al termine del piccolo fiume di lava che stavano costeggiando. Un buon punto, vista la massiccia presenza di rilievi che potevano essere utilizzati come ripari. I geth si erano fatti veramente intelligenti.
I nemici più rilevanti furono due noiosi camminatori geth, che riuscivano a colpire il mako a distanza, mentre alcuni geth tenevano impegnati Shepard e i compagni. Tuttavia non fu una battaglia particolarmente dura: i cannoni del mako erano molto più potenti delle semplici pistole o fucili d’assalto, e grazie a pochi colpi di cannone pesante i camminatori vennero abbattuti, senza che il mako riportasse ingenti danni. Ma trovarono la vera sorpresa poco dopo.
Avevano appena terminato una via in salita quando videro una sorta di roccaforte piena zeppa di geth, con tanto di torrette e cecchini.
- Affrontare un’intera flotta è commettere una pazzia. Dovremmo prenderli alle spalle e sistemarli a dovere-, disse Wrex.
Shepard fu d’accordo e svoltò a destra, in una piccola rientranza tra due collinette rosse, non prima di aver sistemato un paio di torrette geth che li stavano attaccando.
Anche in quella piccola strada erano state piazzate delle fastidiose torrette, che recarono alcuni danni al veicolo. Riuscirono a vedere una apertura della roccaforte dove poter entrare col mako, ma non appena vi si avvicinarono vennero attaccati da alcuni Juggernaut e un numero indefinito di soldati geth. Quella era davvero una roccaforte. Shepard iniziò a sparare col fucile leggero a più non posso, cercando di eliminare i soldati geth, più deboli sia in attacco che in resistenza, ma alquanto fastidiosi in guerra. I Juggernaut continuavano a sparare missili contro il mako che sobbalzava ad ogni colpo. Non c’era modo di evitarli, nemmeno muovendosi.
- Di questo passo il mako subirà ingenti danni!-, esclamò Garrus.
- Cosa possiamo fare? Se usciamo non potremo sopravvivere. Sono in troppi!
Shepard continuò a sparare a più non posso, finché finalmente tutti i soldati non furono distrutti. Mancavano solo quei juggernaut. Col cannone pesante Shepard sparò un paio di colpi, riuscendo a eliminarne uno, poi procedette con gli altri. Finalmente, dopo una strenua battaglia, i nemici vennero apparentemente tutti eliminati. Tuttavia, non c’era modo di proseguire, se non tornare indietro.
- Voi cercate un modo per uscire da qui, io sistemerò il mako-, propose Garrus.
Furono tutti d’accordo, anche perché non c’era altro da fare.
Tuttavia, quando scesero dal veicolo, notarono con costernazione che alcuni geth erano usciti da chissà dove, pronti ad ucciderli. Non c’era tempo per salire sul veicolo, né sarebbe stato utile, ridotto come era dai Juggernaut.
Velocemente, dopo essersi riparata dietro il mako, Shepard imbracciò il fucile d’assalto e fece fuoco contro i nemici, mietendone molti. Il resto fu eliminato da Wrex, che, adirato, si era lanciato nella mischia in una sorta di combattimento corpo a corpo.
- Con cinquanta gradi in più inizierei a stare male. Voi mammiferi come state, Shepard?-, chiese Wrex, di ritorno alla battaglia.
Gli sembrava il momento opportuno?
- Noi mammiferi stiamo già molto male-, disse Shepard, - Ma non è questo il momento. Dobbiamo capire come uscire da qui. Garrus, tu sistema il mako, Wrex, vieni con me.
All’interno di due strutture trovarono alcuni comandi che permisero di aprire una serranda, la quale permetteva loro di uscire. Ovviamente, all’interno delle strutture c’erano dei geth guardiani, che vennero però messi subito a tacere da Wrex.
Raggiunsero così Garrus.
- Ci vorrà ancora un po’ di tempo-, ammise.
Shepard sospirò. Non ci voleva.
- Shepard, posso chiederti una cosa?-, domandò il Turian.
La ragazza annuì, distratta.
- Fra te e il tenente Alenko c’è qualcosa?
- Assolutamente no-, rispose frettolosamente Shepard.
- Mmh. Meno male. Non penso che faccia al caso tuo-, ammise Garrus.
- Ti sembra il momento, Turian?-, sbottò Wrex.
- Non mi sembra nemmeno il momento di discutere delle differenze tra rettili e mammiferi.
- Adesso basta. Smettetela. Entrambi.
Il resto del tempo che Garrus impiegò per riparare il veicolo venne trascorso in silenzio, tra sguardi in cagnesco che ogni tanto Garrus e Wrex si lanciavano. Shepard, dal canto suo, era distratta, e non ci faceva caso. Garrus le aveva appena ricordato qualcosa che non doveva ricordare. Forse la aveva vista distratta o con la testa tra le nuvole, oppure aveva notato qualcosa in Kaidan. Fatto sta che erano in missione, e non c’era tempo per pensare a quelle cose. Solo che Shepard non poteva fare a meno di pensare a lui.
- Fatto!-, esclamò Garrus, facendola sobbalzare.
- Bene. Proseguiamo.
La strada che portava alla roccaforte successiva pullulava di geth, o meglio, di camminatori geth. Fortunatamente il mako era stato riparato, o non ce la avrebbe fatta.
Quella specie di costruzione contava una galleria che sembrava essere stata costruita apposta per far impazzire Shepard alla guida del mako. Tutte le curve che conteneva contribuivano, infatti, a farle perdere il controllo del veicolo. Fortunatamente incontrarono nemici solo all’uscita di quel tunnel infernale, o avrebbero avuto la peggio. Anche le altre gallerie furono simili.
Fermarono la loro corsa solo quando incontrarono un punto ove era impossibile procedere col mako. C’era solo una piccola strada tra due rilievi, troppo stretta per il veicolo, anzi, così stretta che i tre dovettero procedere in fila indiana per passarvi, e questo fu a loro svantaggio. Il radar, infatti, già aveva un segnale disturbato, ma la vera sorpresa la trovarono alla fine della gola.
All’inizio furono solo due geth lanciarazzi a ostacolare il loro cammino. Poi venne il bello.
In una sorta di struttura molto alta, che a Shepard ricordava tanto un’antenna, stava un cecchino geth alquanto fastidioso, che riouscì a colpire Wrex ad un braccio, senza procurargli però molti danni. Intorno a quella strana costruzione, era di presidio quasi un’intera flotta geth.
- Io mi occupo del cecchino, voi eliminate quanti più geth potete.
- Agli ordini!-, gridò Wrex, iniziando a darci dentro col fucile.
- Comandante, lascia a me il geth sulla struttura. Sono un cecchino Turian, lo eliminerò in un batter d’occhio.
- D’accordo, Garrus. Fai presto.
Shepard iniziò a sparare raffiche di colpi col fucile d’assalto, mentre Garrus sistemava il fucile di precisione. E on la deluse. Guardò attraverso il mirino e in una manciata di secondi sparò un colpo che annientò all’istante il geth. Cecchino eliminato. Garrus lasciò da parte l’arma e impugnò le pistole, dedicandosi ad aiutare i compagni contro i geth.
I juggernaut, ovviamente, furono i più insidiosi. Ce ne era uno in particolare, del quale si occupò Garrus, che sparava missili da una posizione sopraelevata, e mancò poco che colpisse i tre in pieno. Il suo missile, infatti, colpì il terreno a poca distanza da loro, e subirono anche alcune ferite dovute allo scoppio. Tuttavia, Garrus, una volta individuato ilo nemico, lo neutralizzò nel giro di poco tempo.
Eliminati tutti i nemici, si inerpicarono su per una ripida salita. Il radar indicava che il luogo dove si trovava la dottoressa T’soni era vicino.
Arrivarono al sito archeologico. E non furono i soli.
Arrivarono anche un cacciatore geth, un fantasma geth, qualche soldato, un paio di juggernaut di contorno, e, soprattutto, una sorta di mega camminatore geth davvero grosso. Che dovevano sconfiggere senza il mako.
Ben presto tutti quei soldati geth li accerchiarono. Shepard riuscì a scavalcare il riparo dietro il quale si erano nascosti, esponendosi però ai missili del camminatore. Corse dietro una parete, inseguita da alcuni geth, che eliminò col fucile d’assalto. Udì Garrus urlare.
- Garrus!-, gridò lei.
- È ferito. Shepard, cerca di eliminare il camminatore!-, gridò Wrex.
Shepard assistette con orrore alla sconfitta del krogan, che cadde a terra, anche esso ferito. Era rimasta da sola. Come a Elysium. Prese aria e uscì dal nascondiglio, sparando a più non posso col fucile di assalto, decimando i soldati geth. Evitò per miracolo un paio di missili, poi corse verso sinistra, cercando di mettere distanza tra lei e il camminatore, ma si trovò faccia a faccia con un juggernaut. Scartò velocemente verso destra, salvandosi da un missile, poi corse via correndo a zig zag per confondere il geth. Trovò riparo dietro una sorta di barriera di metallo. Alcuni geth si erano radunati davanti a lei, ad alcuni metri, accanto al juggernaut. Shepard prese una granata dalla cintura e la lanciò. Una volta toccata terra, la bomba esplose. Sopravvisse solo il Juggernaut. Da sinistra, intanto, avanzava il camminatore. Era scoperta.
Corse via, in cerca di altro riparo, ma un missile cadde proprio dietro di lei. La spinta dovuta all’esplosione la fece saltare per aria e poi cadere con la schiena per terra. Prontamente, Shepard allungò le braccia, col fucile d’assalto puntato contro il juggernaut, e sparò. Lo eliminò dopo pochi colpi. Ora erano solo lei e il camminatore.
Si alzò velocemente, prese le ultime due granate rimaste e le lanciò entrambe contro il camminatore. Approfittò dell’esplosione per correre ai ripari.
Il camminatore era ovviamente sopravvissuto, ma aveva gli scudi danneggiati. Shepard prese il fucile di precisione e iniziò a sparare. Non fu precisa, ma colpì sempre l’avversario.  Finalmente, quando il nemico era a pochi metri da lei, riuscì ad abbatterlo.
Shepard si lasciò cadere per terra. Prese aria e sistemò il fucile. La aveva vista davvero brutta.
Si alzò e corse verso i compagni.
- Sei stata veramente strabiliante. Nessuno sarebbe sopravvissuto da solo contro quei nemici-, mormorò Garrus.
Shepard sorrise, mentre si accingeva a curare i compagni col medi-gel.
 
L’entrata della struttura portava a un tunnel, alla cui fine c’erano scale di ferro che portavano in profondità. I geth avevano invaso anche quella struttura, così il gruppo dovette farsi strada tra i nemici, che non erano molto pericolosi. Garrus e Wrex stavano meglio, ma le loro condizioni fisiche non erano ottimali. Tuttavia, la loro capacità in battaglia non era certo peggiorata, le ferite ne ostacolavano solo i movimenti. Farsi strada non fu difficile, visto che l’impalcatura contava numerose celle di contenimento di ioni, che esplodevano se colpite dai proiettili. Molti geth furono colpiti da quelle esplosioni.
Arrivarono ad un ascensore.
- Guarda, Shepard!-, esclamò Garrus, indicando un punto sulla destra.
In basso, c’era una sorta di parete energetica di colore azzurro.
- Cos’è?-, chiese Shepard, più a se stessa che agli altri. Non ottenne risposta.
Salirono sull’ascensore, e una volta arrivati sul corridoio inferiore furono accolti da alcuni soldati geth e un paio di droni.
Scesero con un altro ascensore, ma il viaggio fu più travagliato: la macchina, infatti, si guastò per aria e il trio dovette saltare su alcune lamiere e scendere poi con attenzione sull’impalcatura.
Erano arrivati davanti alla parete celeste, che si rivelò essere una sorta di gabbia, visto che all’interno, con le braccia spalancate, c’era Liara T’soni.
- Non vedo come una Asari che si è lasciata intrappolare possa esserci utile-, commentò Wrex, - Non deve essere molto forte.
- Ma conosce più cose di noi-, lo mise a tacere Shepard.
- C’è qualcuno lì fuori? Sono intrappolata! Mi serve aiuto!-, gridò la Asari.
- Cosa ti è successo? Cosa è quella… roba celeste?-, chiese Shepard.
- Questa cosa dove mi trovo è un dispositivo di sicurezza. Non posso muovermi, perciò mi devi aiutare tu da fuori.
- Un’archeologa che rimane intrappolata in un antico sistema di sicurezza… sicura di meritarti quel titolo?
Evidentemente a Wrex Liara non andava a genio.
- Stavo esplorando le rovine, quando sono comparsi i geth. Quindi mi sono nascosta qui dentro. Non mi credi, vero? Ho attivato le difese della torre. Sapevo che la barriera li avrebbe tenuti fuori, ma quando la ho attivata devo aver toccato qualcosa per sbaglio, e così mi sono trovata bloccata qui. Devi tirarmi fuori, ti prego.
- Tua madre lavorava con Saren. Tu da che parte stai?
- Lavorava?
Shepard sospirò.
- Tua madre è morta sul pianeta Noveria, mentre cercava di appropriarsi della Regina Rachni.
- Cosa? Oh, no… madre…-, una lacrima solcò la guancia destra di Liara, - Però era quello che meritava. Saren era malvagio. Io la avevo avvisata. Sapevo che avrebbe incontrato la morte per colpa sua, un giorno. Ma non ha voluto sentir ragioni. Prima lo voleva riportare sulla retta via, poi se ne era innamorata. Io però non sto dalla parte di nessuno. Liberami, ti prego!
- Farò il possibile-, disse Shepard.
- Qui dentro c’è un pannello di controllo che dovrebbe disattivare quest’affare, ma prima dovrai superare la barriera-, spiegò Liara, - E questa è la parte difficile, perché le difese non possono essere disattivate dall’esterno. Io non so come potrai riuscire a passare. Fai attenzione. C’è un krogan lì dentro.
- Sicura che sia conveniente aiutarla?-, chiese Wrex.
- Non possiamo lasciarla lì. Andiamo! 
 
   
 
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