Lunedì 11 luglio/Martina

Suona la sveglia, sono le 7:00, mi alzodal letto e mi dirigo in bagnoper farmi una doccia. Vivo in una piccola casetta in città. La mia casa è molto modesta, una cucina abbastanza spaziosa, una sala da pranzo non troppo piccola- ma nemmeno troppo grande- un soggiorno di giuste dimensioni, un piccologiardinetto con un dondolo e un tavolino con delle sedie, al piano di sopra invecec'è la mia camera, la cameretta della mia bambina,la stanza degli ospitie il bagno.quando esco dal bagno con indosso il mio accappatoio viola, vado verso il mio armadio e prendo un jeansnero strettoe una maglia bianca semplice con la scritta 'BABY' in nero. Ai piedi metto le mie converse alte bianche. Dopo essermi vestita, mi trucco leggermente: correttore, mascara, un po' di terra e un balsamo labbra rosa chiaro. appena pronta la colazione, salgo in camera a svegliare mia figlia.
"Tesoro.... sveglia. La colazione è pronta" sussurro al suo orecchio per svegliarl, lasciandole un bacino sulla tempia. "Mh... mammina altri cinque minuti...." "No tesoro, la mamma deve andare a lavorotra poco,devi andare da zia Mechi, ricordi?" "Su... dai pigrona sveglia..." dico io iniziando a farle il solletico. "Ahahahahahdai ahah...ma-mamma sme-smettila ahahah..." "Su dai, zia Mechi ti aspetta" "Si mamma" "Vieni, andiamo a fare colazione" "Eccomi". Mia figlia ha quattro anni, si chiama Clara, come mia sorella defunta quando io avevo solo tredici anni. Ora ne ho ventidue, avevo diciotto anniquando naque Clara. Mia figlia mi somilia molto, sia fisicamente- gli stessi capelli, lo stesso naso, la stessa bocca, le gambe lunghe come le mie- sia caratterialmente- è molto determinata, gentile, dolce, e tanto romantica. Frequenta la scuola dell' infanzia, ora però- essendo estatee, non andando all' asilo- passa le giornatein compagnia delle mie due migliori amich: Lodo e Mechi. Ho rinunciato all' università, anche se mi piacerebbe riprendere gli studi. Lavoro a tempo pienoin un negozietto di abbigliamento, abbastanza rinomato in città, per mia figlia. Quando torno a casa Clara è con le sue ziette che mi aspetta. Mia figlia ha il cognome di suo padr, che... bhe....che mi ha lasciata sola, e non sa niente di Clara. Alle 8:00 inizio a preparare Clara, indossa una gonnellina rosa, una maglietta bianca con un cuore dellos tesso colore della gonna al centro, le converse rosa basse e lego i suoi capelli in due belle treccine. E' così dolce. Questo completino gli è stato regalato da zia Lodo e zio Diego, e le piaceveramente tanto. Accompagno Clara da Mechi, che abita nella casa accanto alla mia, e in quella dopo di Mechi abita Lodo. Suoniamo al campanello e ci apre una Mechi bellissima. Indossa un vestito corto sopra il ginocchio a fantasia floreale, con un cinturino bianco in vita, le superstar bianche, una sottile lienea di eyeliner, mascara e un balsamo labbra color ciliegia. I suoi caoelli color oro sono legati in una coda alta. "Buongiorno" "Giorno zietta" saluta Clara con un sorriso "Buongiorno Mechi" rispondo io. "Allora tesorodi zia, hai già fatto colazione?" "Si, ho fatto colazione con la mamma" "Bene Mechi... si sta facendo tardi... devo proprio andare" "Si Tini... non preoccuparti... a stasera tesoro" "A stasera mammina" "A dopo piccola mia" dico abracciando la mia bambina, "A dopo Mechi" saluto, poi, abbracciando Mercedes. Entro in macchinae mi avvio versoil negozio dove lavoro. "Buongiorno" saluto le mie due colleghe. Ho stretto amicizia con loro, sanno che ho una bambina, conoscono Clara, ma non conoscono tutta la storia... "Giorno Tini" misaluta Camilla... è una ragazza bellissima, capelli corvini lunghi, occhi azzurri come il mare e grandi, le labbra carnose al punto giusto ed è abbastanza alta. Poi c'è Alessia, anche lei è molto bella, capelli biondi lunghi fino a metà schiena e boccolosi, occhi castani ed è alta anche lei. Oggi Camilla indossa un jeans stretto bianco strappato alole ginocchia, una camicetta nera molto semplice, converse all star nere semplicie ha legato i capelli in uno chignon spettinato. Ha una linea sottile di eyeliner, blush, mascara e un rossetto rosa nude. Alessia, invece, indossa un pantaloncino nero, una canotta a fantasia militare e gli anfibi neri. I suoi capelli biondi ricadono sulle sue spalle. Ha  solo del mascara, blush e un balsamo labbra chiaro. "Giorno Tinita" mi sorride Alessia. Ricambio il sorriso "Come sta la piccola?" mi chiede poi Camilla "Benissimo, ora sta con zia Mechi" "Sono contenta" risponde Cami, e poi iniziamo a lavorare.

Alle 14:00, dopo averchiuso il negozio, vado nella pizzeria difronte, con Camilla ed Alessia. Ordiniamo, io unapizza margherita, Camilla una diavola e Alessia una capricciosa. Da bere prendiamo l' acqua liscia. Alle 15:30 torniamo al negozio e dopo poco iniziano ada arrivare i clienti. Alle 21:30 chiudiamo, e dopo i saluti salgo in auto e parto verso casa. Busso alla porta di Mechi e viene ad aprirmi Ana, la sorella i Mechi. "Ciao Tini" "Ciao Ana" "Accomodati" "Con permesso" dico entrando in casa della mia migliore amica. "Mammaaaa...." mia figlia appena mi vede corre ad abbracciarmi e mi stringe forte a se. "Piccola mia" dico io ricambiando l' abbraccio, "Ciao Tinita" "Ehi Mechi"la saluto con un abbraccio che lei ricambia subito. "Tini rimani a cena?"  mi chiede Ana "Ehm...non so" dico guardando Mechi "Si dai... rimani Tini"mi dice la mia migliore amica "Si mamma" "Ok... restiamo" sorrido e MechI, Ana e Clara ricambiano. Dopo cena, io e Clara torniamo a casa e andiamo a dormire.

_____________________________________________________________________________________________________________________________________________

Lunedì 11 luglio/Jorge

Mi sveglio alle 7:00 e svogliatamente mi alzo e mi dirigo in bagno. Vivo da solo con mia nonna. I miei genitori sono morti quando avevoquindici anni, e ora ne ho ventisei. Mia nonna, Grace, è una donna modesta, dolce e super simpatica, ma quando qualcuno non le va a genio... lo dice, non ha peli sulla lingua quella donna. Dopo la doccia inizio a vestirmi, indosso un completo blu scuro, con la camicia bianca e la cravatta dello stesso coloredel vestitoe e le scarpe che indosso per andare in ufficio. Prendo la valigetta e scendo a fare colazione, dove trovo già mia nonna seduta al tavolo intenta a leggere il giornale. "Buongiorno nonna" "Giorno caro" risponde abbassando il giornale che le copriva il viso. Nonostante i settant'anni che si ritrova sembra molto piu giovane. I suoi occhi verdi, come quelli di mia mader e i miei, sono ancora pieni di vita, nonostante tutti i dispiaceri che la vita le abbia donato. "Vai in ufficio oggi?" "Si nonna" "Bene domani?" "No, perchè?" "No sai... giovedì è il mio complenno, ci sarà la cena, e mi chiedevo se potevi accompagnarmi a comprare un vestito in quel negozio che mi piace tanto" "Certo nonna, ti accompagno omani, ok?" "C erto tesoro" "Bene nonna, io vado" "Vai caro, a stasera". Esco di casa, vivo in una villa a due piani. Al piano di sotto c'è una cucina spaziosa, la sala da pranzo, il soggiorno, uno studio- che prima era di mio padree che ora uso io- e il bagno di servizio. Al piano superiore c'è la camera dei miei genitori, la mia camera, quella di mia nonna,il bagno e due camere per gli ospiti.

dopo una giornata di lavoro, torno a casa alle 20:00, ceno con nonna e mi dirigo in cameramia, prendo il mio portatilee vedo un film. poi vado a dormire verso le 00:00.