Film > Zootropolis
Segui la storia  |       
Autore: Simox99    31/07/2016    0 recensioni
Zootropolis: la città dove gli "umani non sono mai esistiti", o almeno così si pensava fino ad oggi.
Cosa accadrebbe se due mondi così diversi tra di loro, entrassero in collaborazione per dare la caccia ad un criminale così potente che ha seminato il terrore in entrambi?
A causa di un brutto imprevisto ,Il professor Layton, il suo fedele assistente Luke ed un nuovo personaggio misterioso, verranno in contatto con la grandissima, coloratissima e popolatissima Zootropolis, dove troveranno la collaborazione dei nostri amati Nick Wilde e Judy Hopps e di tutto il corpo di polizia della città , per tentare di fermare un pazzo criminale che vuole distruggere entrambi i loro mondi...
Riusciranno nell'impresa?
Spetta solo a voi lettori scoprirlo!
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Capitan Bogo, Judy Hopps, Nick Wilde
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 2.
 
 
Il caso Murphy.
 
 
Un altra settimana passò lenta e vuota per il professor Hershel Layton.
 
 
Certo oramai era abituato a quel nuovo stile di vita non attivo e frenetico, d’altronde non riusciva comunque totalmente ad adeguarsi a passare giornate intere immerse nel nulla.
 
Si chiedeva continuamente ed interrottamente come in un vortice d’aria salmastra, come mai da quasi un anno a questa parte ,non arrivavano più alla sua porta reclami d’aiuto da parte dell’ignoto mittente.
 
Lui oramai era abituato ad aiutare il prossimo giornalmente; assieme al suo fidato assistente Luke Triton, e allora perché tutto questo bruscamente si era interrotto? Cosa stava accadendo nel mondo? Nelle persone?.
 
Erano tutte domande al quale nonostante ogni tipo di sforzo era impossibile dare una risposta concreta, eppure il professore era quasi oserei dire tormentato; tanto da rendergli addirittura difficile il sonno.
 
‘Almeno oggi è Martedì!’. Pensò consolato il  professore; effettivamente il Martedì era il giorno in cui doveva recarsi a scuola, dai suoi amati studenti.
 
Era l’unico giorno capace di scacciare le nuvole nella sua testa per far tornare il sole, da quando si alzava la mattina, provava una consolazione unica e piacevole che non lo faceva smettere di sorridere.
 
La mattinata sembrava non passare mai, ma il professore cercava di spendere il tempo organizzando gli appunti ed i power-point per la lezione che avrebbe tenuto nel pomeriggio; arrivato mezzogiorno iniziò a pensare cosa avrebbe avuto in mente di mangiare per pranzo;ed ecco un altro tornado di pensieri arrivò veloce, come una violentissima vampata di vento caldo nella sua testa, iniziò a pensare a tutte le possibili opzioni da scartare o da salvare:
 
‘Pesce?’.
‘No.’
 
‘Un bel controfiletto di manzo?’.
 
‘Mh… forse…’.
 
Anche per decidere cosa mangiare per pranzo, per il professor Layton rappresentava un vero e proprio “enigma” ; che però come sempre, la soluzione era già scritta nei neuroni della sua stupefacente mente.
 
Dopo aver fatto un piccolo ma allo stesso tempo sostanzioso pranzo,Layton si buttò in branda, per riposare un poco corpo e mente prima di dirigersi dai suoi amati studenti a scuola, per sostenere l’ennesima lezione.
 
Qualcosa tormentava quella siesta.
 
Il professore si girava e rigirava nel divano; non per scomodità ma per altro.
 
Una sensazione strana prese possesso delle sue carni: la sensazione che in quella stessa giornata di un Martedì di fine Maggio, sarebbe successo qualcosa di estremamente enigmatico.
 
Quel qualcosa ancora era ignoto, come era ignota per giunta  la fonte di tale sensazione.
 
Paura,ansia, stanchezza, debolezza,dubbio?. No, quella sensazione non poteva essere associata a nessuna di queste elencate.
 
Sembrava essere un qualcosa di nuovo.
 
A forza di star a girarsi in pensieri molto probabilmente senza fondamento logisitico, il professore dimenticò con estrema imprudenza di guardare l’orologio.
 
“Oh no!, le tre meno dieci, devo scappare a scuola in un batter di ciglio; sono già in ritardo! Chi lo sente poi il preside Murphy?”. Esclamò irritato con se stesso.
 
Layton si alzò con uno scatto quasi felino dal divano sul quale aveva tentato ma invano di schiacciare un pisolino, prese di corsa la sua valigetta di cuoio marroncino, e ci infilò con estremo chaos e disordine gli appunti e tutto quello che aveva preparato per i suoi studenti nel corso della mattinata.
 
Chiuse casa in un lampo, e si precipitò giù per le scale del palazzo così velocemente, che avrebbe potuto comodamente rischiare di cadere e distruggersi in mille frammenti.
 
Appena accostò la porta del suo palazzo; il professore sentì in lontananza una voce estremamente famigliare dal tono giovane ed acuto, che cercava di catturare la sua frenetica attenzione.
 
“Professore!!”.
 
Layton percorse qualche metro dalla porta, si voltò e vide arrivare il suo inimitabile assistente Luke Triton, venir fuori dalla leggera nebbiolina che c’era nell’aria in quel momento.
 
Il piccolo venne  avanti di corsa e frenò a pochi passi dal professore.
 
“Professore! Finalmente la rivedo, iniziavo a sentire la sua mancanza!”. Iniziò Luke con un aria affannata, a causa della breve maratona corsa pochi istanti prima.
 
“Scusa Luke ma vado molto di fretta,non ho molto tempo per parlare , devo precipitarmi a scuola per il corso sono abbastanza in ritardo, dopo il preside si lamenta…” Continuò Layton, mentre affrettava pian piano il passo.
 
“Non si preoccupi professore l’accompagno, tanto per ora non ho nulla da fare… sempre  che per lei vada bene.” Disse Luke ,guardando Layton con due occhi grandi come il mondo intero.
 
Il professore gli sorrise dolcemente: “Ma certo che mi puoi accompagnare, però diamoci una mossa, devo essere a scuola per le quattro, e sono già le quattro meno cinque!”.
 
“Non si preoccupi professore la scuola è a soli tre minuti a piedi da qui; possiamo anche camminare tranquilli!”. Riprese Luke mentre il loro passo tornava alla normalità.
 
“Va bene Luke, ma cammina senza fermarti nemmeno per un istante capito?”. Continuò il professore, con aria frenetica.
 
“Non si preoccupi professore, le giuro che se anche dovesse cascare il cielo; io continuerò sempre a camminare!”. Sghignazzò Luke con aria poco seria.
 
Il professore scoppiò in una contenuta risata, mentre guardava Luke con occhi estremamente dolci.
 
Luke rispose alla risata con un sorriso, che fu subito smorzato da un pensiero che all’improvviso balenò nella sua giovane psiche.
 
“Professore, lei crede che ritorneremo mai il duo di un tempo? Che scorrazzava di qua e di là, per cercare risposte ad enigmi che avrebbero fatto da chiave del lucchetto di misteri che ci venivano presentati alla porta di casa; o per meglio dire nella buchetta della posta. Un anno è passato, un anno, senza alcuna lettera di aiuto. Tutto questo mi abbatte professore… io voglio rivivere le fantastiche emozioni che provavo mentre ero al suo fianco,in posti incredibili a risolvere casi altrettanto incredibili.” Disse Luke, mentre una nuvola nera coprì il sole che splendeva fino a pochi centesimi di secondo prima sulle loro teste.
 
“Ragazzo mio, certo che ritorneremo come un tempo; non devi abbatterti per questo fatto. Certo anche io sono un tantino in pensiero per quello che sta accadendo da un anno a questa parte, ma cerco di non farne un dramma; d’altronde Luke non c’è nulla da fare se non arrivano lettere che reclamano il nostro aiuto. Dobbiamo saper aspettare ancora, sono sicuro che fra non molto dovremmo di nuovo rimboccarci le maniche con un nuovo mistero, me lo sento.”
 
 Layton sperava che con quelle parole l’umore del ragazzo tornasse quella di sempre, ma invano.
 
“Lo spero davvero con tutto il cuore professore, mi sento come incompleto senza fare ciò  che negli ultimi quattro anni della mia vita, mi ha saputo davvero riempire il cuore di gioia e immensa soddisfazione; come dice lei per ora proverò ad aspettare e non dare troppo peso alla situazione, e cercare di sostenere un’esistenza tranquilla…” Disse Luke mentre fissava tristemente il marciapiede sotto i suoi piedi.
 
“Bravo, questo è il mio ragazzo! Ora forza ,siamo quasi arrivati a destinazione, basterà voltare a destra per quella viottola laggiù e saremo arrivati”. Aggiunse Layton mentre indicava con la mano la stradina che avrebbero incamminato di lì a pochi passi.
 
Una volta percorsa la piccola stradina, i due si ritrovarono davanti al liceo, ma c’era qualcosa di strano.
 
Alcune volanti della polizia di Scotland Yard, erano parcheggiate proprio davanti all’ingresso principale ,ed i poliziotti stavano evidentemente interrogando alcuni alunni e professori.
 
Luke scorse tra i poliziotti un volto famigliare: quello dell’ispettore Grosky.
 
Luke fece cenno al professore di avvicinarsi all’ispettore, che tra tutte quelle teste bendate da cappelli polizieschi non era riuscito a scorgere.
 
“Buongiorno ispettore Grosky!”. Disse Layton con voce leggermente perplessa.
 
“Ah, salve professor Layton, e buongiorno anche a te piccolo Luke, che fate da queste parti?”. Domandò gentilmente l’ispettore.
 
“Vede ispettore, da circa un mese presto i miei servigi da insegnante presso questa scuola, tengo un piccolo corso extra-scolastico; ma se posso permettermi, cos’ è successo?”. Domandò incuriosito Layton, mentre la stessa strana sensazione indescrivibile  provata poco fa a casa, stava lentamente prendendo possesso della sua mente.
 
“Siamo qui perché il preside di questa scuola George Murphy è scomparso in circostanze del tutto inspiegabili questa notte dalla sua abitazione… è stata la figlia Margaret Murphy, a contattarci questa mattina appena accortasi dell’orribile accaduto.” Spiegò Grosky.
 
Layton appena udite quelle parole si pietrificò.
 
SCOMPARSO, non è possibile, non è da quell’uomo svanire completamente nel nulla senza dire niente a nessuno… non fa parte della sua etica morale, è un uomo così per bene ,così amante delle persone che lo circondano che non farebbe mai una cosa simile. Sono sicuro che qui c’è qualcosa di losco e di fortemente misterioso sotto. Temo che gli sia successo qualcosa di grave’.
 
Il subconscio del professore incominciò a macinare ipotesi, ipotesi su come tutto questo può essere accaduto. Finalmente dopo un anno qualcosa in lui stava tornando… una sensazione; una sensazione che lui conosceva fin troppo bene e che poteva provare solo in determinati momenti; ovvero quando gli si presentava tra le mani un nuovo caso da risolvere.
 
Finalmente il buon vecchio professore che noi tutti abbiamo conosciuto ed amato stava tornando, e avrebbe scoperto la verità a costo della sua stessa esistenza, era pronto ancora una volta ad accettarne tutte le conseguenze.
 
Per prima cosa il professore pensò che la cosa più utile da fare in quel momento fosse ispezionare l’abitazione del preside, alla ricerca di possibili indizi utili alle indagini; anche se molto probabilmente altri poliziotti se ne sarebbero già occupati, ma poco importava al professore, era convinto che dentro quella casa ci sarebbe stato qualcosa di utile, ne era convinto.
 
“Ispettore Grosky, gentilmente saprebbe indicarmi dove si trova la casa di George Murphy?”. Chiese gentilmente Layton all’ispettore.
 
“Ehm… si trova…circa… ohh, professor Layton non c’è bisogno che vada a ficcare il naso in quel posto, i nostri competenti poliziotti della Scotland Yard stanno già eseguendo una accurata perquisizione dell’edificio, e a breve ci comunicheranno se hanno rilevato qualcosa utile all’indagine; non si preoccupi professore vada pure a casa sereno e si goda il resto della giornata , appena scopriremo qualcosa in più glielo riferiremo.” Borbottò Grosky, tentando per una volta di tenere Layton lontano da un caso che è stato affidato apparentemente ed esclusivamente nelle mani della polizia londinese.
 
Layton leggermente alterato, ma pur sempre mantenendo l’estrema calma disse all’ispettore:
 
“Senta ispettore Grosky, io ho il diritto, il dovere di aiutare quel pover uomo che da un anno a questa parte in un momento per me assai difficile, mi ha permesso di realizzare un mio piccolo sogno che avevo nel cassetto; è stato tanto generoso con me ed ora io devo ricambiare il favore scoprendo la verità sulla sua sparizione. La prego ispettore, mi dica l’indirizzo della sua abitazione, la imploro,io devo aiutarlo”.
 
“Uff… e va bene Layton sarà accontentato, da questo momento lei e il giovane Luke, collaborerete con noi di Scotland Yard per  risolvere questo caso. So che posso contare su di voi, dato che avete dimostrato più di una volta le vostre strabilianti abilità nel risolvere casi come questi, se non più complicati”. Affermò Grosky con fierezza in volto.
 
“La ringraziamo infinitamente ispettore; ha la mia parola che risolveremo questo caso in men che non si dica!”. Affermò Luke, con un enorme sorriso stampato in volto.
 
Dunque dopo che l’ispettore Grosky diede loro l’indirizzo dell’abitazione del preside scomparso, Luke e Layton non persero altro tempo e si diressero subito verso la casa, andarono con passo così veloce e spedito che non si accorsero nemmeno di tutta la strada fatta per arrivarci.
 
Il preside Murphy abita a circa cinque isolati dalla scuola, in una piccola villetta situata nei pressi della sponda destra del Tamigi. Molto piccolina per essere su due piani, all’esterno presenta pareti di un color mattone, con cornici delle finestre di un color bianco latte; presenta inoltre un piccolo giardinetto, con una pittoresca fontanella circolare, con in cima un piccolo putto alato che regge fra le manine un piccolo vasetto; dal quale esce l’acqua della fontana stessa.
 
Vi sono poliziotti ovunque presso la casa, tutta l’operazione di perquisizione è supervisionata dal celebre e famoso ,in tutta Londra per il suo operato di straordinaria impeccabilità poliziesca; l’ispettore Chemley , che solitamente, tenta sempre di tenere alla larga Layton da casi che non lo riguardano, ma oggi sarà diverso.
I due entrarono  nella villetta,e subito vengono “accolti” dall’ispettore Chemley ;che con faccia rassegnata e seccata domanda loro:
 
“Voi due… cosa siete venuti a fare qui? A ficcare il naso come sempre in affari che non vi riguardano? Chi è stato ad informarvi di questa situazione?”.
 
“È stato l’ispettore Grosky ad informarci dell’accaduto e a darci l’indirizzo di questa casa, dato che l’uomo che è scomparso è un mio caro amico non che il mio nuovo datore di lavoro, dunque appena sono venuto a conoscenza degli ultimi fatti che lo hanno spiacevolmente coinvolto,mi sono mosso per cercare di aiutarlo, come un vero gentiluomo dovrebbe fare”. Spiegò Layton.
 
“Sì capisco, ma qui abbiamo tutto sotto controllo, tranquilli, qui ci pensiamo noi… ora se volete scusarmi ho molto da fare, vi auguro un buon proseguimento di giornata.” Concluse con aria ulteriormente scocciata l’ispettore, mentre era pronto ad accompagnare i due alla porta dal quale vi erano entrati.
 
“Aspetti un momento ispettore, io e il professore abbiamo ottenuto il permesso dal suo collega Grosky, di collaborare con voi della polizia per la soluzione di questo caso, inoltre abbiamo anche ottenuto  un mandato di perquisizione per questa abitazione”. Affermò Luke, prima che l’ispettore Chemley abbia avuto il tempo di aprire la porta, per sbatterli fuori letteralmente dall’indagine.
 
“Ah… Grosky… e va bene, potrete nuovamente starmi tra i piedi, avete il permesso di perquisire intanto il piano terra, noi nel frattempo stiamo provvedendo a settacciare quello superiore, se individuate qualcosa di sospetto avvertitemi immediatamente, tutto chiaro?”. Disse Chemley ormai rassegnato.
 
“Limpido e cristallino”. Affermo Luke, allegramente.
 
L’ispettore dunque si avviò al piano sovrastante, mentre Luke e Layton si avviarono verso il salotto, primo ambiente che avrebbero analizzato alla ricerca di  prove.
 
Finalmente erano tornati all’azione, ed erano pronti a svelare la verità.
 
Per andare al salotto vi era un corridoio sul quale aggettavano due porte: un piccolo bagno ed uno studio molto probabilmente appartenente al padrone di casa, il preside scomparso appunto.
 
Mentre Layton decise di avviarsi subito verso il salotto, Luke era come attratto da quel piccolo studio ,pieno di scaffali colmi di libri quali enciclopedie ed opere letterarie classiche e moderne.
 
Luke dunque entrò, si diresse verso la scrivania assolutamente vuota al di sopra, ma notò che possedeva dei cassetti, dunque non perse tempo e li aprì uno per uno, ma al loro interno non vi era nulla di rilevante; solo oggetti d’ufficio quali penne graffettatrici, post-it, eccetera.
 
Dato che la scrivania non conteneva nulla di utile, Luke decise di passare alle mensole ed agli scaffali colmi di libri, ma mentre stava per arrivare di fronte ad una delle mensole, il suo piede scivolò su qualcosa, che gli fece perdere l’equilibrio ma non cadere; dunque chinò la testa verso il basso per capire su cosa aveva messo il piede, quello che trovò gli parse al quanto strano.
 
Era una cartolina.  Sì come una di quelle che quando sei in vacanza spedisci ad un tuo parente od ad un tuo caro amico. Luke la prese da terra per osservarla meglio, gli pareva strano averne trovata una proprio lì e sul pavimento, ma dimenticando le stranezze,  osservò ce era completamente nuova, dato che non vi era scritto nulla sul retro, ed incuriosito dal quale località potesse provenire, la girò.
 
Luke rimase colpito, si presentava l’immagine di una sorta di metropoli con alti grattaceli dalle forme bizzarre, molto simile ad una possibile New York, anche se questa non gli era mai parso di averla  vista fino ad ora.
 
La cosa che fece ancor di più stupire Luke non fu l’aspetto della città,ben sì il suo nome, egli lo lesse a bassa voce :
 
 “Zootropolis”.
 
 
 
 
 
Angolino dell’autore:
 
Buon salve a tutto il popolo di Efp!! Ecco il secondo capitolo del mio casino epocale di storia. Sono consapevole che il mio stile di scrittura non sia dei migliori,ma sono qui apposta per cercare di migliorare volta per volta, se avete dubbi riguardante il contenuto del capitolo che magari può risultare poco chiaro o qualsiasi altra cosa, vi invito a scrivere una recensione, dove sarò felicissimo e onorato di rispondervi.
 
Al prossimo capitolo!
Simo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Zootropolis / Vai alla pagina dell'autore: Simox99