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Autore: OykOfTheWall    01/08/2016    0 recensioni
Ragazzo con classici problemi da adolescente.
Ragazza con classici problemi da adolescente.
Due mondi, un solo ponte.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Furry
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Capitolo 1



*Caffetteria Buy&GO*



Ero appoggiata sul bancone del Bar, in mattinata sul tardi la gente era scarsa. Tra i miei pensieri profondi cominciai a pensare che scuola e lavoro insieme non erano affatto una cosa buona.

Insomma i miei genitori volevano a tutti i costi che lavorassi, perchè dovevo capire com'era la vita dopo la scuola. Non hanno tutti i torti, certo, ma tutti gli anni che senso ha? Dov'è finita l'adolescenza che vive ogni ragazzo/a della mia età? 16 anni e sembra che io ne abbia 24.

I miei pensieri vennero interrotti dalla porta del Bar che si era aperta di scatto, accompagnata da un uomo alto e possente e un ragazzo altrettanto prestante, con qualche chilo forse.

Mi affascinò il suo stile da skater, era uno dei tanti ragazzi che avrei voluto, non di certo quello che avevo ora.

Difatti uscì dalla cucina Sam, il mio ragazzo dai capelli biondi, proprio come i miei, se non per il fatto che lui li aveva mossi e io no, lisci come la merda.

Si avvicinò con la puzza che si portava dietro e mi diede un bacio davanti ai due clienti, sbarbato.

Gli sussurrai per non far sentire niente - Ma dico sei impazzito? Ci sono i clienti davanti a noi-

lui ci scherzò su - Quante storie-

tornai a fissare i clienti -Avete bisogno?-

si girò l'uomo più adulto che a dirsi sembrava il padre -Beh magari si, sa sono davanti a lei- disse con una faccia ironica misto incazzata.

-Mi scusi, dica pure- cercai di essere più cortese possibile.

L'uomo guardò suo figlio poi iniziò a parlare - Due caffè -

Il ragazzo che era vicino all'uomo era finito a parlare con Sam e lo guardava abbastanza male, intanto feci lo scontrino al signore prima di un'altra battuta da parte sua.

Incuriosita mi avvicianai vicino a loro, il ragazzo non mi salutò di striscio e poi se ne andò, ne approfittai per fare qualche domanda a Sam -Lo conosci?-

si girò verso di me -Sì, lui è Bryan, un chitarrista-

ci pensai su e confermai che mi interessava abbastanza, era anche un bellissimo ragazzo, ma non feci più domande.

 * * *



Ero appoggiata sul letto a messaggiare con Sam che mi chiedeva di uscire, ultimamente lo sentivo distaccato, a parte che lo volevo lasciare perchè non mi piaceva più di tanto, puzzava tantissimo e poi non litigavamo mai, era sempre dolce come lo schifo e a me rompeva questo atteggiamento, però ci tenevo.

Da un mese fidanzati e mi ero già stufata, però d’altronde chi mi era stato vicino da quando mi ero trasferita, era stato proprio lui, avevo un amore particolare nei suoi confronti, sempre se potevo definirlo tale.

Avevo deciso di lasciarlo prima di partire a Vienna per due mesi, e usare come scusa la distanza, ma stavo elaborando bene la situazione.

Iniziai ad alzarmi per andare a cercare qualche vestito, nel frattempo pensavo a che mettere dato che volevo vestirmi da metallara.. Tutto perchè lui diceva di ascoltare il genere metal, quando invece ascoltava solamente rap. Mi stava cominciando a seccare, sembrava uno di quei ragazzi senza valori.

Una settimana prima mi obbligò a fargli un pompino, cosa che rifiutai più volte, infatti lo salutai e me andai via da casa sua, anche perchè dovevamo uscire, che schifo di ragazzo a pensarci, si era pure preso male.

Invece di essere una cosa naturale mi sembrava una relazione recitata e mica me ne accorgevo.

Uscii di casa per raggiungerlo al parco, che trovai lì minuti dopo, seduto con gli altri. Salutai tutti e quando salutai lui, mi accorsi che aveva degli occhi spenti come non avevo mai visto.

Mi prese da parte e cominciò a parlarmi -Devo parlarti di una cosa-

-Dimmi pure, sembri strano comunque- premessi.

si guardò intorno e poi ritornò a fissarmi -Io pensavo che è meglio se rimanessimo amici-

Rimasi completamente di merda, non mi aspettavo una risposta del genere -Perchè?-

-Perchè ho un po' di problemi e non voglio avere una relazione, voglio rimanere da solo- disse con la faccia dispiaciuta.

Non capii -Ma scusa, possiamo risolverli insieme questi problemi-

insistette dicendo che non voleva stare con me, a quel punto aprii le braccia per abbracciarmi, ma rifiutai e senza pensarci su scappai a sedermi su una gradinata non poco distante, a piangere.

Mi seguii, che cazzo voleva? Non aveva senso ciò che aveva detto, perchè doveva lasciarmi? un motivo serio, no?

Mi parlò ma non lo ascoltai di striscio, continuavo a deprimermi, gli altri miei amici che erano distanti sentivo che bisbigliavano, ma ormai non mi importava più niente.

Poco più tardi andai a farmi un giro ascoltandomi canzoni depresse, da sola. Mi domandai più volte perchè

 

      * * *



Dopo due lunghi mesi a Vienna e quindi tornata a casa mia, andai di continuo a casa di Heily, una mia cara amica che mi consolava da troppissime ore ormai. Continuava a dire che mi aveva avvertito, ma io non ricordavo.

Diventai un vegetale, ma piano piano cominciai a realizzare che mi sentivo così solamente perchè non avevo compagnia, non perchè lo amavo.

Dovevo fare qualcosa, così decisi di andare ad un doposcuola dove facevano anche rap, che assolutamente non mi appassionava, ma per provare andai lì con Haily.

Per quanto riguarda la scuola, avevo mollato, non ci stavo più andando anche perchè  ero partita a Vienna 2 mesi prima e avevo perso un sacco di giorni.

 * * *

Entrai in quell'edificio fatto apposta per i ragazzi, per fare rap. Non c'erano quaderni sui tavoli, solo fogli sparsi e quattro penne, con gente che scriveva con sottofondo una base musicale.

Arrivò il capo di tutto ciò e ci portò in uno stanzino per parlare - Allora ragazzi, io sono Gianmarco, l'educatore del centro che da' la possibilità ai ragazzi di scrivere testi rap e abbinarli ad una base, se volete potete benissimo entrare a far parte di questa crew, chiamata RapFondation-

poi aggiunse -Poi ci saranno molte altre cose da dire, che vi farò notare piano piano-

intervenne Haily -Siamo venute a sentire per farci un'idea, ora dobbiamo andare che abbiamo un impegno, torneremo!

si girò sorridente -Ok, magnifico, vi aspetto!

Uscimmo dalla stanza per avviarci verso la porta, nel piccolo tragitto notai un ragazzo dall'aria nerd, con occhiali giganti e un ciuffo castano che gli cadeva sulla fronte, accompagnato da un maglioncino azzurro e due paia di vans nere. Non era affatto male, ma non avevo tempo di presentarmi, ma pensai di farlo una volta successiva, aveva un qualcosa di misterioso che mi incuriosiva.
   
 
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