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Autore: v_vanny05    01/08/2016    1 recensioni
Una sorta di riflessione sul momento storico che stiamo vivendo.
Genere: Angst, Drammatico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E’ un sabato di fine luglio, fa caldo e c’è voglia di fare festa. Al parco commerciale tengono i negozi aperti fino a mezzanotte, per attirare gente danno dei concerti. Quella sera c’è Fedez, a lei non piace ma la sua migliore amica ne va matta, così per un’ora scarsa ne ha apprezzerà la musica, anche se decisamente non è il suo genere.

Ogni tanto si chiede perché le è venuto in mente di proporlo, però poi vede sua sorella guardarla e sorridere, con gli occhi che brillano di gratitudine. Per vederla felice, dopo tutto il male che le ha sempre fatto la vita scalerebbe anche l’Everest.

C’è un mare di gente, hanno tribolato non poco per trovare parcheggio ma ci sono riuscite, e sono anche vicine a uno degli ingressi. 

Gli ingressi, lo nota immediatamente, sono presidiati da almeno tre carabinieri armati. Ogni evento, più o meno importante, è un possibile bersaglio dei terroristi e quei carabinieri - che un po’ chiacchierano e un po’ guardano le facce delle persone che entrano - sono lì a ricordarlo, a rendere amara una serata spensierata.

Arrivano al palco, quasi correndo e senza degnare di uno sguardo quelle meravigliose scarpe col tacco a spillo, le proveranno dopo il concerto, si faranno un paio di foto e rideranno, sognando di comprarle e trovando una qualche scusa sul perché non saranno adatte a loro dopo aver visto il cartellino del prezzo.

“Di qua non si vede, spostiamoci” - arrivano in tempo, il cantante fa il suo trionfale ingresso, e inizia a rappare. 

Tante mani alzate, bastoni per selfie usati per fare video e foto. L’atmosfera è allegra, rilassata e festosa, eppure… nella sua testa qualcosa la tiene in allerta, istinto, sesto senso oppure ne sente troppe al telegiornale.

“Sei una scema” si dice, mentre si guarda intorno irrequieta.

“Ehi, tutto ok?” - sorride alla sua amica e torna a puntare gli occhi al palco, mentre il ragazzo tatuato lancia la maglietta alle fans che iniziano una lotta per raccoglierla.

Risate, musica e poi… urla in una lingua che non conosce, ma riconosce per via dei telegiornali. E’ successo ovunque in Europa e nel mondo, e ora sta succedendo lì, in quella cittadina di poca importanza.

Prende la sua amica per mano, si guardano attorno spaventate mentre dal centro della folla sentono i primi spari. Le grida delle persone sono assordanti. La gente scappa in ogni direzione, calpestando chi resta a terra.

Iniziano a correre anche loro, tenendosi per mano per non perdersi, per non lasciarsi indietro. Si gira un momento, per vedere le forze dell’ordine che entrano correndo con le armi pronte a sparare, mentre intimano di trovare un riparo sicuro e di stare nascosti finché non sarà finito tutto.

Proseguono la corsa, una scarpa slacciata fa cadere la sua amica che lascia la sua mano.

“Andiamo!” - la esorta a rialzarsi, devono trovare un nascondiglio. Possono salvarsi, ci sono le forze dell’ordine, sente le sirene e sa che sono arrivati altri militari, è quasi finito l’incubo.

Sente ancora l’urlo folle di quando è cominciato tutto, distoglie lo sguardo dall'altra ragazza che le prende nuovamente la mano, rialzandosi. L’uomo è davanti a loro, il volto scoperto e gli occhi iniettati di una luce folle inimmaginabile. Un’arma da fuoco, che presuppone sia un mitra tra le mani. Ancora parole in quella lingua sconosciuta e poi spara. 

“NO!” - sua sorella le si accascia addosso, respira debolmente e la guarda sofferente.

“BASTAR…” - non fa in tempo a finire di insultarlo, che viene colpita anche lei.

Uno sguardo alla ragazza con cui ha condiviso tutta la vita, hanno ancora pochi istanti prima dell’oblio. Si stringono, in abbraccio insanguinato.

“Ti voglio bene” - lo sussurrano entrambe, e poi non sentono più nulla.



***

Ecco, questo non è successo realmente ma avrebbe potuto. Il senso di irrequietezza c’era davvero, penso sia una cosa comune al momento non sentirsi sicuri in mezzo alla folla. E’ una limitazione alla libertà, è quello che fanno oltre ad uccidere migliaia di persone: rendono le altre deboli, impaurite ed incapaci di reagire. Non credo di combattere il terrorismo con questo racconto, assolutamente! Spero solo di far riflettere, perché i potenti del mondo hanno l’obbligo di trovare una soluzione a tutto questo! DEVONO tenere al sicuro i loro popoli! Sono sicura che nel caso di guerre, loro hanno dei rifugi iper protetti, mentre noi povera gentaglia saremo lasciati a morire per le strade o a lottare da soli. Loro DEVONO agire, e se non lo fanno noi DOBBIAMO reagire!
***

 

   
 
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