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Autore: Dama DeLupottis    02/08/2016    5 recensioni
Seguito di "Un bisturi al posto del cuore", ma può essere benissimo letta separatamente, visto che le storie hanno in comune solo i protagonisti. In sintesi parla della difficile storia d'amore fra un chirurgo e una sua (ormai) ex-paziente di ben 28 anni più giovane. Gli ostacoli non sono pochi, e da come si può intuire dal titolo alcuni di essi possono essere piccoli, ma molto "ingombranti"! non voglio svelare parte integrale della trama quindi...buona lettura!
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Pov. Anna
 
Buongiorno dalla mia nuova/vecchia dimora! A volte il tempo sembra essersi fermato. Lo penso ogni volta che mi perdo ad ammirare l’enorme tela alla parete che abbiamo dipinto io e Dario qualche mese fa. Anzi, che dico! Ormai è passato più di un anno! Eppure quando lo guardo, mi sembra di essere ancora lì con lui. Poi mi cade l’occhio, e mi rendo conto di avere una pancia, e soprattutto dei piedi molto gonfi. La schiena comincia a farmi male, e al solo pensiero che manchino ancora due mesi per liberarmi di questo peso, mi sento ancora peggio.
 
Tuttavia, a parte questi brevi momenti di sconforto che sono sicura attraversino prima o poi tutte le donne in dolce attesa, qui a casa di Dario mi trovo veramente bene. Ho ritrovato la pace, e sembra assurdo da dire, ma l’ho ritrovata anche con il suo proprietario. Le grida non sono più all’ordine del giorno, anzi, ci sono dei piccoli e banali momenti quotidiani che mi riempiono il cuore di gioia e che finalmente mi fanno sentire supportata e compresa da qualcuno.
 
Vi porto un piccolo esempio…
 
-Flashback-
 
Quella mattina Dario era in ritardo rispetto al suo solito orario d’uscita. Durante la settimana alle 7 e 18 veniva nella mia stanza, mi faceva una carezza delicata e restava qualche secondo ad osservarmi o… più semplicemente, se era in ritardo con la tabella di marcia, si limitava a darmi un’occhiata restando sull’uscio della porta di camera mia prima di fiondarsi fuori casa alle 7 e 20 precise. Un anno fa non mi sarei mai accorta di queste attenzioni perché neanche un terremoto sarebbe stato capace di svegliarmi! Con la gravidanza però, il sonno ha cominciato a farsi leggero e mi ha permesso di scoprire questa sua dolce routine. Ovviamente non ho mai dato segno di essermene accorta, perché non volevo assolutamente rischiare di interromperla.
 
Comunque, tornando al discorso di prima, quella mattina Dario non era ancora uscito perché anziché andare in ospedale, doveva tenere una lezione in università e come sempre, preparava il materiale da presentare, all’ultimo minuto!
 
Io mi ero già alzata, ma dato che non riuscivo a concentrarmi nello studio, mi ero messa a fare delle ricerche su internet. Sfortunatamente Dario, con passo felpato era piombato alle mie spalle per salutarmi.
 
- Che cosa stai leggendo?- domandò facendomi sobbalzare
 
- Nulla di importante!-risposi chiudendo immediatamente tutte le finestre
 
- A me non sembrava nulla!- disse insospettendosi:- Altrimenti non avresti chiuso così velocemente!-
 
- Mi hai spaventato! Mi è venuto spontaneo! Tutto qua!-
 
- Tu mi nascondi qualcosa!- esclamò con sicurezza
 
- Non è vero!-
 
- Fammi vedere la cronologia!- disse cercando di mettere mano al computer
 
- No!- urlai parandomi davanti per impedirglielo:- Non puoi! Non ne hai il diritto! Devi rispettare la mia privacy!-
 
- Che cosa stavi leggendo Anna?- disse di nuovo senza dare il minimo cenno di mollare
 
- Nulla di importante!- risposi ancora abbassando gli occhi
 
Lui approfittò di quel breve momento di distrazione per impossessarsi del mouse
 
- No Dario! Ti prego!- cercai invano di dissuaderlo aggrappandomi al suo braccio destro.
 
Lui non desistette e quando vide le mie ultime ricerche, capii dal suo sguardo che era proprio ciò che temeva.
 
- Non devi leggere queste cose! Ti spaventerai soltanto! E tu hai bisogno di stare calma, il bambino ha bisogno che tu lo sia!-
 
- Io voglio essere informata!- ribattei
 
- Ne sei proprio sicura? Non ti basta affidarti a me?- domandò trafiggendomi col suo sguardo
 
Rimasi muta di fronte alla sua provocazione. Certamente il mio comportamento lo infastidiva, capivo perfettamente che agendo in questo modo, voleva solo proteggermi, ma io non riuscivo a fare a meno di cercare.
 
Lo vidi allontanarsi e pensai che di lì a poco sarebbe scoppiato in una delle sue solite sfuriate, e invece no: raggiunse la libreria, estrasse due manuali, li sfogliò un poco e poi me li porse dicendo: - Non ti fidare di internet! Ci sono scritte una marea di cazzate! Questa è la letteratura scientifica a riguardo….contiene tutte le complicanze spiegate in maniera dettagliata. Ovviamente il target a cui si rivolge è composto da medici e chirurghi, quindi la terminologia potrebbe essere un po’ difficile da comprendere. Se qualcosa non ti sarà chiaro, potrai chiedere spiegazioni al mio ritorno…-
 
Io lo guardai stupita biascicando un “grazie”, allungai la mano per prenderli, ma lui preferì appoggiarli sul tavolo a circa un metro di distanza dalla sottoscritta, e col suo tono serio e forse un po’ cupo mi disse:- Io ti ho fornito il materiale, ma la mia opinione resta sempre la stessa! Sta a te decidere se ascoltarla o meno…-
 
Detto questo se ne andò, lasciandomi sola a fissare quei volumi di chirurgia, indecisa se consultarli o meno. Infine ne presi in mano uno, lo aprii in una pagina a caso, e quando vidi le immagini nitide e le descrizioni dettagliate delle procedure, lo richiusi e lo deposi subito.
 
Dario aveva ragione! Non ero pronta a sapere per filo e per segno a cosa sarebbe andato incontro mio figlio nell’eventualità in cui fosse nato con la malformazione. Nessun genitore avrebbe dovuto vedere o leggere cose del genere. Io avevo voluto insistere, ma per fortuna ero ancora in tempo per fermarmi. E così feci: presi i volumi e li depositai nuovamente al loro posto, poi buttai giù la lista della spesa e mi recai al supermercato, passando prima attraverso il parco, a farmi accarezzare dalla fresca brezza primaverile che portava con sé un delizioso profumo di fiori e foglie. Decisamente meglio rispetto a come mi ero prefissata di trascorrere la tarda mattinata!
 
-Fine flashback-
 
In questo periodo ho avuto modo di appurare che Dario sa sempre perfettamente cosa è meglio per me. Mi fido ciecamente del suo giudizio e sto davvero bene quando lui mi è accanto, perché mi sento protetta, al sicuro. D’altra parte però, quando lui non c’è, perché magari ha il turno di guardia in ospedale, sentire l’altra parte del letto vuota, mi mette addosso un opprimente senso di angoscia.
 
Vi vedo un po’ confuse. Cosa ho dimenticato di dirvi? Ah ma certo! Ho parlato di “letto”, “camera mia” e ora sto parlando di una “parte del letto vuota”. Eh beh sì! C’è stato questo piccolo cambiamento, che a dire il vero è avvenuto in un modo alquanto singolare, per non dire imbarazzante.
 
-Flashback-
 
Era un sabato sera e Dario si trovava a Dubai: l’indomani avrebbe dovuto fare una dimostrazione dal vivo di iniezioni di filler e botulino. Esattamente! Lui lavora anche di domenica! Ormai tra i professionisti degli Emirati Arabi, spicca anche il suo nome.
 
Inutile dire che saperlo così lontano, mi metteva addosso un’ansia assurda, anche perché con tutto quello che si sentiva ai telegiornali, non ce la facevo proprio a stare tranquilla. Continuavo a girarmi e rigirarmi nel letto, ma al pensiero che lui non fosse a pochi passi dalla mia stanza ma addirittura dall’altra parte del globo, mi sentivo un peso tale da far quasi fatica a respirare. Non volevo chiamarlo né contattarlo su skype perché non volevo sapesse quanto fossi bisognosa della sua presenza. Così andai in camera sua, indossai la maglia nera a maniche corte che usava sempre come pigiama ed entrai nel letto dal lato in cui lui era solito dormire. Misi il cuscino del posto accanto sotto la mia testa, mentre abbracciai il suo, stringendolo forte, quasi aggrappandomi. Sentendo ancora il suo delicato profumo impregnato nella stoffa, ad occhi chiusi potevo quasi ingannare la mia mente e convincermi che lui fosse davvero lì con me. Riuscii ad addormentarmi e così feci anche la notte successiva. Peccato che al mattino seguente, calcolai male gli orari, così Dario, al suo rientro, mi trovò nel suo letto abbracciata al suo cuscino con addosso il suo pigiama.
 
In quell’istante avrei voluto scomparire, e poiché non mi venne in mente nessun racconto fantasioso che potesse essere perlomeno un poco credibile, gli raccontai la verità. In conclusione, gli feci così tanta tenerezza, che mi permise di riprendere il vecchio posto accanto a lui nel suo letto.
 
Ovviamente da quel giorno non è mai successo nulla di strano: dormiamo senza alcun contatto, ma sapere che lui mi è vicino, mi dà così tanta sicurezza da permettermi di dormire a sonni tranquilli.
 
-Fine flashback-
 
Ma torniamo a noi! Oggi è venuto a trovarci Fabrizio. Solitamente sotto Pasqua si fermava almeno quattro o cinque giorni, ma quest’anno li trascorrerà in Toscana, in compagnia della sua nuova ragazza fiorentina, anche lei tornata in Italia per passare un po’ di tempo con la sua famiglia.
 
Questa, a detta sua è la ragazza giusta! Peccato l’abbia detto anche per quella precedente! Chissà che fine avrà fatto! Ultimamente Fabrizio è così donnaiolo che sembra stia seguendo le orme di suo padre! Tuttavia, si nota ad un chilometro di distanza quanto sia soddisfatto della vita che al momento conduce, è anche molto più simpatico di un paio d’anni fa! Ormai non sembra minimamente infastidito della mia presenza o dal fatto che io sia incinta. Anzi, mi coinvolge sempre nei discorsi, mi tratta quasi come una di famiglia! Oserei dire quasi come una sorella! La cosa assurda però, è che forse sua sorella o suo fratello, lo sto portando in grembo proprio io!
 
Ad un certo punto, mentre siamo seduti sui divani in attesa dell’arrivo della sua dolce metà, Fabrizio esordisce dicendo:- Allora? Non volete sapere qualcosa in più su me e Gilda?-
 
- Ma certo!- rispondo mostrandomi interessata:- Dove vi siete conosciuti?-
 
- Ah questa è davvero un’ottima domanda, dolcezza!- esclama tutto soddisfatto, come se fosse proprio questo che voleva sentirsi chiedere.
 
- L’ho conosciuta in un locale…ben noto a qualcuno…- prosegue voltandosi verso Dario
 
Per un primo momento, Dario rimane impassibile di fronte alla sua provocazione:- Credi forse che io possa ricordarmi il nome di tutti i locali, sparsi per il mondo, che ho frequentato?-
 
- Oh ma questo lo ricordi sicuramente! E’ un posto speciale che ha fatto da sfondo ad un periodo…molto…particolare…della tua vita!-
 
All’improvviso, Dario si fa serio. Anzi, vi dirò di più, mi sembra quasi di vederlo sbiancare. E non è facile! Sia per via del suo carattere, sia per la sua carnagione tendenzialmente un po’ più scura della mia (che sono bianca come il latte e se mi abbronzo divento rossa).
 
- A-ah! Ehm…ma che…bello!- risponde, palesemente impacciato: - Cioè…mi fa piacere che vi siate incontrati e soprattutto che vi troviate bene assieme! Insomma… non è facile al giorno d’oggi…-
 
- Eh già! Siamo fortunati!- si limita a dire Fabrizio, prima di far di nuovo irrigidire il padre dicendo:- Ricordi come si chiama il locale?-
 
- Ahm…n-no! Al momento mi sfugge!- risponde lui divagando come sempre.
 
- Lux Fràgil. Come puoi non ricordarlo?!- dice Fabrizio con ovvietà, mantenendosi sui toni della provocazione.
 
- Sono tante le cose che si dimenticano! Soprattutto quelle…non importanti!- esclama Dario, sottolineando le ultime due parole, come se volesse far capire al figlio di fermare il discorso lì.
 
- Oh beh! Capisco che hai avuto una vita entusiasmante e densa di successi, ma dimenticare una cosa come questa…mi sembra un po’ troppo, non credi?-
 
- Fa parte del passato! E lì deve restare!- esclama perentoriamente il padre.
 
- Come vuoi!- conclude sogghignando il figlio.
 
E’ molto strano l’atteggiamento dei due: Fabrizio continua a provocare il padre, senza cattiveria, ma, godendo nel metterlo a disagio e Dario….Dario lo è davvero!
 
Che cosa non mi vuole dire? Che sia questo il suo famoso segreto? E’ davvero così scottante da volerlo tenere sepolto nel passato?
 
Non ce la faccio a resistere! Devo assolutamente saperne di più!
 
- Che cos’ha di tanto speciale questo locale?- dico rivolgendomi a Fabrizio, essendo sicura che l’altro mi avrebbe fulminato per una domanda del genere.
 
- Di per sé nulla! E’ un normalissimo night club, ma…nella storia di mio padre, non può non essere nominato!-
 
In quel momento, Dario si alza dal divano dicendo:- Ok ora basta! Gilda sarà qui fra poco! Perché non provi a chiamarla per sapere se ha avuto problemi coi mezzi, e se ha bisogno di un passaggio? Ti presto la mia macchina, se vuoi!-
 
La sua macchina? Non l’aveva mai voluta cedere per nessuna ragione! Perché ora gliela stava offrendo su un piatto d’argento? Perché voleva farlo andar via a tutti i costi?
 
Il miei interrogativi si moltiplicano sempre di più, e Fabrizio dal mio sguardo lo comprende:- Ma davvero tu non sai nulla?- esclama per poi rivolgersi al padre:- Non le hai mai detto niente?-
 
- Perché mai avrei dovuto?- esclama Dario un po’ irato:- E’ una cosa che fa parte del passato, e che non ha per niente influito su ciò che sono ora!-
 
- Che cosa dovrei sapere?- m’intrometto io incrociando le braccia al petto
 
- Niente!- risponde Dario in modo secco
 
- Beh….in una relazione è comunque importante…ci si dice tutto, no?- dice il figlio
 
- Non le cose…inutili! E poi…non stiamo più insieme…non è necessario!- ribatte lui cercando di mantenere un po’ di compostezza.
 
- Che cosa mi hai nascosto?- domando sentendomi improvvisamente ferita e ingannata.
 
- Non è nulla!- cerca di rassicurarmi Dario con sguardo affranto:- Solo una piccolissima parentesi della mia vita, che non è neanche minimamente importante!-
 
- Fabrizio dimmelo!-
 
- Non farlo!- gli intima Dario:- Per favore!- aggiunge quasi come se fosse una supplica.
 
- Papà, io non…volevo arrivare a questo punto…-ammette il figlio con un tono dispiaciuto:-…forse mi sono spinto troppo in là! L’ultima cosa che volevo era gettare le basi di una nuova lite fra voi, o fra noi! Penso che dirglielo, sia la cosa più giusta! In fondo…non è neanche così terribile come tu possa pensare! Forse in passato avrebbe destato più scalpore, ma oggi…non è nulla di speciale!-
 
- Forse hai ragione!- esclama Dario sospirando accomodandosi di nuovo sul divano:- Ma avrei comunque preferito tenerlo per me!-
 
- Ormai è tardi!- esclamo io più che decisa ad andare fino a fondo
 
- Già! Ormai lo è davvero!- esclama Dario, dando un’occhiataccia al figlio, per poi proseguire in un modo alquanto impacciato:- Ehm…tu sai che…specialmente da giovane, io ho condotto una vita un po’….sregolata…-
 
-Ti drogavi?- lo anticipo io
 
- No!- esclama sorpreso anche solo dal fatto che io l’abbia potuto pensare
 
- Ti ubriacavi allora!-
 
- Raramente!- esclama d’acchito:- Ma non è questo il punto! Il punto è…chi frequentavo…-
 
- Molte donne! So anche questo!- dico con naturalezza, chiedendomi quale altro fatto sconvolgente stia dimenticando.
 
- E’ qui che ti sbagli! O almeno in parte!- s’intromette Fabrizio
 
Fisso Dario con espressione confusa, ma lui si limita a tenere lo sguardo basso, fisso sulle sue mani:- Per qualche mese io…ho frequentato anche uomini, conosciuti soprattutto nel locale che ha detto Fabrizio.- conclude alzando gli occhi verso di me, per andare a scandagliare nei minimi dettagli la mia reazione
 
- Uomini?- domando sgranando gli occhi:- Ma quindi… tu eri gay!-
 
- Non ero gay!-  ribatte indispettito dalla mia affermazione
 
- Bisex?- ritento
 
- Non amo le definizioni! E’ stato solo un periodo di sbando, in cui avevo voglia di provare cose nuove, di trasgredire le regole che mi imponevano di essere uno sfigato come tanti che si faceva venire la scogliosi e perdeva diottrie sulle sudate carte di medicina. Un periodo di una durata davvero esigua, e senza alcuna ripercussione su quello che sarei, e che sono diventato!-
 
- Wow!- esclamo senza parole:- Che storia però! Non l’avrei mai detto!-
 
- A chi lo dici?!- esclama Fabrizio
 
- Perché a lui l’hai detto e a me no?- domando un po’ piccata dal fatto che sia fidato più del figlio col quale non ha mai avuto un rapporto stretto.
 
-E’ stata mia madre a dirmelo!- mi corregge il Fabrizio:- In un periodo in cui pensava stessi cambiando sponda, ma che avessi paura di non essere compreso e accettato dalla mia famiglia. In realtà aveva soltanto preso un grande abbaglio! Non ho mai avuto istinti del genere!- precisa prendendo le distanze dalle azioni del padre.
 
Chissà come avrà reagito a suo tempo quando l’ha scoperto! Chissà cos’avrà pensato di lui!
 
- Come l’ha saputo Isobel?- domando con spontaneità
 
- Mi conosceva già allora!- risponde Dario:- Quasi sicuramente aveva fatto di me un oggetto di studio!- conclude sorridendo un po’ amaramente.
 
Finalmente sentiamo il campanello suonare, e Fabrizio, dopo aver risposto personalmente al citofono, corre giù ad accogliere la sua amata. Io e Dario invece cominciamo a camminare irrequieti per la stanza.
 
L’aria è davvero troppo tesa, così decido di alleggerirla dicendogli in tono scherzoso:- Quindi è questo il famoso segreto!-
 
Lui si limita ad annuire.
 
- Mentre Massimo metteva incinta una, tu frequentavi uomini!- proseguo divertita e ancora lievemente incredula:- Mi sembra assurdo immaginarvi così! Eppure lo siete stati davvero!- concludo scuotendo la testa.
 
Solo io non ho fatto pazzie? Ah no, un momento! Sono incinta e non so di chi! In futuro, contrariamente a loro, potrò dire che il passato mi ha segnata in maniera decisiva!
 
- A proposito di…Massimo..- esordisce a bassa voce, palesemente imbarazzato
 
- Lui lo sa?- lo anticipo intuendo già cosa mi stia per chiedere
 
- No! E preferirei non lo venisse a sapere! Anzi, te lo chiedo per favore!- esclama perforandomi lo sguardo con la profondità dei suoi occhi:- Te ne sarei grato se la cosa rimanesse fra noi!-
 
- Ma certo!- annuisco immediatamente:-Puoi stare tranquillo, non dirò nulla!-
 
Lui si limita a farmi un cenno e un lieve sorriso di gratitudine. Tuttavia, dopo qualche secondo trascorso nuovamente in silenzio, non riesco a fare a meno di domandare:- Perché ti preoccupa tanto? Pensi che non accetterebbe la cosa?-
 
- Ovviamente lo farebbe! Nel suo essere critico, è anche molto aperto e comprensivo. Però non so se il rapporto fra noi rimarrebbe lo stesso. Tu puoi capirmi!- esclama tornando a fissarmi intensamente:-Ci sei già passata! Potrebbe diventare a tratti strano o imbarazzante, e l’ultima cosa che voglio è sentirmi a disagio con un collega, con un amico, per una cosa accaduta più di vent’anni fa! Del tutto irrilevante, fra l’altro!-
 
Dopo questo discorso, in cui mi è parso di vederlo più vulnerabile del solito, non posso fare a meno di dargli ragione e ribadirgli che da parte mia non verrà mai proferita parola sull’argomento.
 
Subito dopo, ecco entrare Fabrizio e Gilda.
 
Devo ammettere che è davvero una bella ragazza! Adoro i suoi capelli rossi, e il taglio maschile e ribelle. Per non parlare della serie infinita di piercing sulle orecchie!
 
Durante la cena, nonostante il suo naturale imbarazzo iniziale, si mostra anche simpatica ed eloquente. Tuttavia, il mio sguardo non riesce a distogliersi da lui, un uomo che forse, non riuscirò mai a conoscere appieno: osservo le sue labbra, non troppo carnose… mentre parla tende sempre a sollevare di più l’angolo sinistro, e questa lieve asimmetria, non fa che renderlo più sexy ai miei occhi, cattura il mio sguardo, mi distrae…mi fa venire voglia di baciarlo.
 
In passato, non sono mai riuscita a resistere troppo a lungo a questo richiamo, eppure, fino a qualche ora fa, pensavo di essere guarita in questo senso, pensavo di aver superato questa dipendenza proveniente dai miei inutili sentimenti. Non che ora siano magicamente riemersi, però…qualcosa è cambiato! Forse è solo curiosità quella che mi sta spingendo ora, ma non riesco a fare a meno di pensare che quelle labbra, che tanto ho baciato fino a pochi mesi fa, potrebbero aver baciato anche un uomo. Anzi, quasi sicuramente l’hanno fatto.
 
Molta gente, inorridirebbe al solo pensiero, invece io, non so spiegarne il motivo, ne resto intrigata. Chissà perché ad un certo punto ha voluto provare a frequentare gli uomini. E cosa l’ha spinto poi a tornare indietro? O dovrei dire “chi”? Possibile che Isobel abbia avuto un’influenza così grande?
 
Continuo a fissarlo, ma dal suo volto non traspare nulla che possa aiutarmi a decifrare il suo passato, tuttavia trovo difficile resistere a questa sua aura misteriosa che è tornata a splendergli attorno. Dario sosteneva che questo segreto, rimasto intatto, lo facesse apparire più intrigante, ma a dir la verità, ha lo stesso effetto su di me anche adesso che è stato svelato, se non addirittura maggiore.
 
Maledizione! Devo darmi un contegno! Stavo riuscendo così bene a mantenere con lui un pacifico rapporto di amicizia! E adesso, per colpa della lingua lunga di Fabrizio, eccolo tornar pericolosamente attraente ai miei occhi. Devo assolutamente trovare un modo per calmarmi!
 
Gelato? E’ gelato quello? Perfetto!! Affogherò lì tutti i miei pensieri!
 
 
Pov. Dario
 
La serata trascorre indisturbata. Gilda è simpatica, forse è la ragazza giusta per Fabrizio. O forse no! Sarei un cattivo padre se dicessi che me ne frega assai poco di come andrà a finire la loro storia? Beh…la cosa non sarebbe certo nuova! Non ho mai vinto il premio come “padre dell’anno”. Inoltre stasera, la mia attenzione, è completamente rivolta ad un’altra ragazza, anche se cerco di non darlo a vedere.
 
Non riesco a decifrare il suo atteggiamento. E’ mutato in maniera molto veloce in queste ore. Al momento della rivelazione, senza ombra di dubbio è prevalsa l’incredulità. Temevo di vederla irrimediabilmente scioccata e invece….forse no! Non l’ho sconvolta a tal punto, ma in qualche modo devo aver catturato il suo interesse dato che per tutta la cena, i suoi occhi si distoglievano dalla mia figura solo per guardare il cibo che stava infilzando, per poi tornare a concentrarsi su di me. Non posso negare di aver sentito un leggero senso di disagio che ho cercato di mascherare chiacchierando con gli altri due.
 
Ora che finalmente se ne sono andati a fare un giro, non posso attendere oltre per avere una spiegazione.
 
La raggiungo in salotto, e decido di metterla alle strette con una domanda diretta, alla quale, neanche volendo, può riuscire a sottrarsi:- Anna che ti succede? E’ tutta sera che mi fissi e distogli lo sguardo quando ricambio il tuo. Posso sapere che cosa ti sta passando per la mente in questo momento?-
 
Lei mi fissa, e incapace di nascondere l’imbarazzo, comincia a tormentarsi le dita delle mani, abbassando il capo:- No è che…quello che ho saputo…-
 
- Ti ha sconvolta così tanto?- domando a bruciapelo
 
Forse mi sono sbagliato! Forse avrei dovuto tacere come ho sempre fatto. L’ho detto soltanto perché ormai Fabrizio aveva irrimediabilmente gettato le basi per una nuova lite, e in questa fase delicata, volevo assolutamente evitarla, anche a costo di mettermi a nudo davanti a lei.
 
E ora eccola, che mi guarda intensamente, ma poi distoglie lo sguardo. Chissà che cosa starà pensando dell’uomo che per più di un anno, è stato il centro della sua vita. Un uomo che pensava di conoscere, e che forse si è dimostrato più oscuro e imperfetto di quanto mai avesse potuto immaginare.
 
Non mi aspettavo una simile reazione da parte sua. Non mi aspettavo tutta questa ritrosia nei confronti di eventi accaduti addirittura prima che lei nascesse.
 
- Sinceramente non ti facevo così chiusa di mente!- mi lascio sfuggire con un tono un po’ indispettito
 
- Non è questo Dario!- esclama adirata dal mio commento:- Non è come pensi! Nella maniera più assoluta!-
 
- Qual è il problema allora?-
 
- Sei tu!- esclama fulminandomi con lo sguardo, per poi passare nervosamente una mano fra i capelli:- O forse io, o questi stupidi ormoni!-
 
Il mio sguardo si fa carico di mille domande, alle quali lei con titubanza, si appresta a rispondere:- Io…ti avevo rinchiuso in una scatola…ma tu…tu sei troppo grande per questa. E non sto parlando del tuo ego! Mi riferisco al fatto che ogni volta scopro sempre un nuovo lato di te e…maledizione! Quasi sempre mi piace! Ma nella condizione in cui mi trovo ora, non posso permettermi di fare altri sbagli!-
 
Un momento? Ha detto che le piace? Sul serio?
 
- Di cosa hai paura esattamente?- domando fingendomi ancora disorientato.
 
Forse ho capito dove sta il problema, ma voglio che lei lo ammetta.
 
- Di… saltarti addosso…- confessa abbassando lo sguardo demoralizzata:- …di nuovo.-
 
Contrariamente a quanto lei pensi, non mi turba la sua affermazione. Anzi, non mi basta. Per questo decido di  andare più a fondo: - Beh non mi pare una grande novità che tu sia attratta da me!-
 
- Sì, ma proprio ora che ero riuscita a liberarmi dei sent…-
 
Eccola qua! Questa cosa che la spaventa tanto e che non ha il coraggio di dire, era proprio ciò che io volevo sentire. Forse è una novità per lei, forse non l’aveva mai capito e lo sta realizzando proprio in questo momento anche se ha paura di ammetterlo.
 
- Ehi!- esclamo prendendo il suo viso fra le mie mani per infonderle coraggio:- Va tutto bene! Puoi dirlo, sai?-
 
- Non era quello che intend…-
 
- Sì invece!- le sussurro con fare rassicurante:- Intendevi proprio quello!-
 
Lei continua a guardarmi inerme, come un cucciolo impaurito, cercando a tutti i costi di negare un’evidenza che in fondo non deve affatto farle paura.
 
E’ giunto il momento che l’affronti. E se lei non ne trova il coraggio, sarò io a sbatterle in faccia la verità: -Tu non mi ami più, vero?
 
- Sto cercando di non farlo!- ammette finalmente sospirando:- Ma tu me lo stai rendendo molto difficile!-
 
Sorrido amaramente. Per quanto sia sollevato per essere riuscito a farle ammettere l’evidenza, per quanto io abbia desiderato in passato che accadesse veramente, ora non posso nascondere di starci un po’ male. Perché nonostante l’avessi intuito da giorni ormai, soltanto ora me n’è giunta la conferma.
 
Come l’ho capito? Beh è semplice! Confrontando l’Anna passata con quella nuova. La ragazza di un tempo era libera, indipendente, stava con me perché voleva farlo, perché c’era un sentimento forte che ci legava sopra ogni vincolo che questa società ci aveva imposto. Quella che ho davanti ora, è una ragazza sola, persa, bisognosa di aiuto. Non dico che sia necessariamente più debole, o che voglia sfruttare il sottoscritto. So perfettamente che mi vuole ancora molto bene, ma ragionando con un po’ di razionalità, devo ammettere che stando come stanno ora le cose, è palese che lei sia qua con me perché non ha altro posto dove andare. Oltre alla famiglia Albani, io sono tornato ad essere l’unico porto sicuro. Lei si è aggrappata a me con forza e io le ho assicurato il mio appoggio. In queste settimane, nonostante gli ormoni in subbuglio, non ha mai superato una certa linea, non ha mai desiderato un contatto se non quello puramente famigliare, protettivo…rassicurante. Soltanto stasera, ripensandoci, nei suoi occhi si è riacceso qualcosa. Quello che appunto, sta cercando di combattere, ritenendolo totalmente inadeguato alla situazione attuale.
 
Decido di non procedere oltre, di lasciarle il suo spazio per metabolizzare la cosa. Dopo qualche minuto, lei si sistema sul divano a guardare la tv, anche se in realtà non sembra esattamente prestarle attenzione. Basta vedere il suo sguardo fisso e apatico durante i colpi di scena, per capire che la sua testa è altrove.
 
Quando l’amata coppia ritorna, trascorriamo un’altra mezzoretta a chiacchierare del più e del meno, ridendo di tanto in tanto. Poi ognuno si ritira nelle sue stanze per trascorrere la notte: Gilda nella stanza di Fabrizio e Anna nella mia.
 
Sistemo qualche ultima cosa in sala, e poi la raggiungo, credendo di trovarla già nel mondo dei sogni, ma contrariamente a quanto mi aspettavo, se ne sta ancora vigile e pensierosa.
 
Nel momento in cui prendo posto nel letto, prima di lasciarmi spegnere la luce esordisce con un: - Ma…-
 
I secondi passano, ma dalla sua bocca non esce più nulla, mentre i suoi occhi sembrano quasi ammiccare nella mia direzione
 
- Che c’è?- domando sorridendo cercando di porre fine all’estenuante attesa
 
- Tu quindi…hai baciato degli uomini?-
 
Sul serio? E’ solo questo ciò che mi voleva chiedere?
 
- Secondo te?- mi limito a dire sottolineando l’ovvietà del suo quesito
 
Lei non desiste facilmente, lasciandomi intuire che forse il quesito appena postomi serviva solo come scusa per rompere il ghiaccio:- E….hai fatto anche altro?- prosegue
 
A questa domanda, non posso evitare di scoppiare in una fragorosa risata:- Ahahahah! Ah no! Non risponderò a questa domanda! Mi rifiuto!-
 
- Questo allora è un “sì”!- ne deduce lei
 
- No! Questo è un “non te lo dirò mai!”- esclamo canzonandola un pochettino
 
- Chiederò a Fabrizio!-
 
- Mi spiace tesoro, ma né lui né Isobel lo sanno! Questo è un segreto che mi porterò nella tomba!- concludo incrociando le dita davanti alla bocca, imitando il gesto che le persone fanno quando promettono di tenerla chiusa.
 
- Non saresti così vago se non fosse successo nulla!- esclama lei prendendomi le mani e spostandole dal mio viso.
 
Cerca ancora di insistere, e senza rendersi conto, intreccia le sue mani alle mie e si avvicina al mio viso ridendo sempre di più.
 
- Pensa quello che ti pare!- esclamo senza dare segni di resa:- Ho le labbra serrate!-
 
Quando vedo che il suo sguardo va immediatamente a posarsi sulle mie labbra, mi accorgo di aver fatto un grosso errore a nominarle nel discorso. Il suo sorriso svanisce, portandosi via anche il mio. La sua bocca socchiusa lascia chiaramente intendere il suo volere. Tuttavia il buonsenso riesce ancora ad avere la meglio, facendole abbandonare qualsiasi tipo di contatto con me, sia fisico che visivo.
 
- Dario…- esordisce con un tono che non promette nulla di buono
 
- Sì..- sussurro fievolmente
 
- Ti…dispiace se per stasera, vado a dormire nella stanza degli ospiti?-
 
- No, figurati! Dormi dove preferisci!- concludo cercando nuovamente di incurvare le labbra in un sorriso
 
- Grazie!- esclama alzandosi dal letto, voltandosi ancora una volta ad augurarmi la buonanotte, prima di sparire lungo il corridoio buio.
 
- Notte!- mi ritrovo a sussurrare all’intangibile scia lasciata dal suo profumo.
 
Sono d’accordo con lei sul fatto di reintegrare questa piccola distanza, almeno per stanotte, o per qualche giorno. Tutto il tempo che sarà necessario alle cose per sistemarsi dopo la scossa di oggi. Spero solo che le acque si calmino presto, magari prima che se ne rompano delle altre. Mi piacerebbe essere presente al momento del parto, e non voglio che qualche nostra tensione rovini la magia che da sempre vi appartiene.
 

 
 
Ciao ragazzeee! So che qua dentro non ci sono stati grandi sviluppi , so che possa sembrare il solito brodino per allungare la storia e che questo segreto sia piuttosto scontato vista la “propaganda” se così si può chiamare, di oggi. In realtà io avevo pensato questo lato nascosto di Dario sin dal momento in cui avevo deciso di scrivere questo seguito. Purtroppo a causa della mia lentezza, l’effetto sorpresa sarà sicuramente svanito e mi scuso per questo, ma volevo scriverlo comunque perché nella mia mente Dario è così da anni. Spero che la cosa non vi abbia turbate. Essendo quasi alla fine (mancano 3 capitoli) devo pur togliermi qualche sfizio (e lo farò soprattutto nel prossimo capitolo) Mando un bacione a tutte quelle che ancora mi seguono, e vi anticipo che purtroppo,  causa tesi e ultimo esame da sostenere, il prossimo capitolo si farà attendere un po’ come sempre! =(  Buona estate a voi! Godetevela anche per me! Se volete lasciare un commentino, sarò comunque lietissima di rispondervi! =) 
  
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