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Autore: teensyears    02/08/2016    1 recensioni
Cosa potrebbe succedere quando le strade di due persone che si erano divise, si incontrano dopo anni di distanza? L'Unità Vittime Speciali lavorerà fianco a fianco con l'FBI, mentre Olivia Benson si ritroverà a fare i conti con il passato.
Genere: Angst | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elliot Stabler, Olivia Benson
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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A/N: Questa è la mia prima storia a più capitoli e non vedo l'ora di continuarla! Volevo solo informarvi che questa storia contiene degli SPOILER  inerenti alla 17esima stagione della serie - ovvero la più recente, già andata in onda in America -, al momento stanno girando la 18esima serie, però metà degli episodi sono già andati in onda in Italia, mentre l'altra metà deve essere ancora tradotta. I personaggi principali saranno tutti presenti e la storia non verrà in alcun modo modificata ad eccezione del fatto che Rollins aspetti un bambino. In questa storia la sua gravidanza non è prevista, ma bensì è previsto il ritorno di un personaggio portante della serie. Avrete, probabilmente, capito di chi si tratta o almeno spero. Non mi è andata giù il modo in cui l'abbiano fatto uscire dalla serie, un'uscita di scena veramente povera di scrittura e totalmente OOC. Buona lettura!




12 Settembre 2016


Olivia stava sistemando alcune scartoffie sulla sua scrivania, con l’intento di fare un po’ d’ordine, quando la porta del suo ufficio si spalancò violentemente.
“Carisi, che delicatezza” disse Olivia in direzione del detective, facendo calare i suoi occhiali fino alla punta del naso.
“Scusi tenente, ma abbiamo un’emergenza” rispose l’uomo.
Olivia posò i suoi occhiali sul tavolo e si alzò, dirigendosi verso l’uscita del suo ufficio: “Cosa abbiamo?” chiese lei.
“E’ in corso una sparatoria sulla Fifth Avenue, forse Rollins è stata colpita”.
L’espressione sul volto di Olivia cambiò di colpo e senza battere ciglio, si mosse verso l’uscita dell’Unità con Carisi che si affrettava a seguirla in silenzio.


 
****
 
Arrivati sul posto, l’ambiente era circondato da polizia, persone a terra, sangue ed un gran trambusto.
Il tenente si fece largo tra la folla, mostrando il suo distintivo ed avvicinandosi ad uno dei pochi volti noti che aveva riconosciuto.
“Fin, che cosa è successo?”.
“Un uomo aveva una donna come ostaggio, probabilmente era in stato confusionale e ha iniziato a sparare all’impazzata sulla folla. Il motivo della sparatoria è ancora incerto, la donna è stata portata in ospedale, lui è morto e ci sono 3 feriti” fece un gran respiro Fin, “tra cui Amanda…”.
“Fin, tu e Carisi andate in ospedale e accertatevi delle condizioni di Rollins e delle persone coinvolte” ordinò Olivia “io cerco di dare un senso a questa situazione”.
I due detective annuirono e si avviarono verso l’auto di servizio.
Olivia sorpassò i nastri della polizia e si avvicinò agli uomini della scientifica.
“Olivia, ti stavo aspettando” disse Melinda “i tre feriti per fortuna non sono gravi, è finito tutto piuttosto in fretta”, rialzandosi da terra.
“Sappiamo l’identità di quest’uomo?” domandò la donna.
“Bianco, 40 anni. Il suo nome era Mike Salty, si è sparato con la sua pistola. In molti affermano che non fosse in sé al momento dell’aggressione, ma ti saprò dire di più quando sarà sul mio tavolo” rispose il medico legale.

 

**** 
“Stiamo cercando Amanda Rollins, è stata colpita da un proiettile durante una sparatoria, è una detective dell’Unità Vittime Speciali” disse Fin all’ingresso dell’ospedale.
“E’ stata fortunata” disse la dottoressa, facendo segno ai detective di seguirla “un proiettile è entrato ed uscito, sfiorando i polmoni. Per fortuna niente di grave, gliel’abbiamo appena estratto. Dovrà stare a riposo per un paio di settimane, ma si rimetterà senza alcun dubbio. Potete parlarle”.
Fin e Carisi entrarono nella stanza illuminata dal caldo sole estivo e trovarono Rollins seduta sul letto che stava cercando di convincere l’infermiere accanto a lei di star bene.
“Non si preoccupi” esclamò Fin in lontananza “ce ne occupiamo noi, grazie”.
Amanda si voltò nella loro direzione, lasciandosi sfuggire un lungo sospiro.
“Ti hanno appena estratto un proiettile e sei così testarda da voler andare a casa?” domandò Fin, con un tono eccentrico.
Rollins abbozzò un debole sorriso, rimettendosi sdraiata nel letto; Carisi si accomodò sulla sedia accanto a lei, mentre Fin rimase in piedi.
Amanda Rollins era sempre stata una persona testarda, una detective tenace e piena di energia, pronta a rischiare la sua vita per salvare le persone in difficoltà. Restare in un letto d’ospedale non era propriamente la sua idea di giornata ideale, perché essendo una persona non abituata a restare “in panchina”, non vedeva l’ora di ritornare al lavoro.
“Lo sai come la penso, Fin” rispose sarcasticamente.
Fin si avvicinò lentamente alla sua collega e le raccolse le mani in una forte stretta: “Purtroppo lo so, ma ora devi rimanere qui e rimetterti in forma. Non voglio vedere la mia partner rischiare la vita ancora un’altra volta” le sorrise lui.
Amanda alzò il viso per poter guardare il suo collega negli occhi. Diede una leggera scossa alle sue mani e gli sorrise a sua volta.
La donna era profondamente grata ad avere un collega come Fin. Si preoccupava sempre per lei e si era da sempre rivelato un amico con il quale poteva parlare di tutto, con il quale confidarsi e fidarsi. Si coprivano le spalle a vicenda.
“Ci sono stati dei morti?” chiese la detective in direzione di Carisi.
Il giovane detective scosse la testa: “Solo dei feriti, fortunatamente. Io e Fin stiamo andando ad interrogarli” disse mentre si alzò dalla sedia, “cerca di tornare presto”.
Rollins gli sorrise e salutò i suoi due colleghi.


 
****
I detective passarono circa un’ora in ospedale, sentendo i tre testimoni della sparatoria avvenuta in mattinata.
Tutti e tre raccontavano la stessa storia: un uomo spunta dall’angolo della strada, con una donna al seguito, impaurita e con il volto in lacrime. Nessuna traccia di una potenziale arma inizialmente, ma l’uomo trascina la donna con violenza nei pressi della banca più vicina: è proprio in quel momento che la donna cerca di opporre resistenza e l’uomo estrae la pistola dai pantaloni. Sfortunatamente i 3 innocenti si ritrovano con un proiettile conficcato in diverse parti del corpo, ma quando la situazione sembra star degenerando, si sente il rumore delle sirene delle polizia da lontano e l’uomo in preda alla follia, si spara, cadendo a terra.
Dopo aver raccolto tutti gli appunti inerenti al fatto, finalmente i due si dirigono dall’ultimo testimone, la vittima di tutto il racconto.
Mentre si avvicinavano al corridoio che portava alla sua stanza, notarono delle persone vestite in tiro, che facevano avanti ed indietro con aria sospetta.
“Detective Carisi e Tutuola” si presentò Sonny ad uno degli uomini “dobbiamo parlare con la signora Sherman”.
“Spiacente, la signora Sherman è stata appena dimessa” disse l’uomo di colore, innalzando un sopracciglio “agente Walter dell’FBI”.
“Cosa c’entra l’FBI con la nostra vittima?” domandò Fin, visibilmente confuso.
Un altro uomo si avvicinò al gruppo di persone e con tono serioso rispose: “Non possiamo darvi informazioni ora, sappiate solo che il caso passa a noi ora. Potrete interrogarla in tarda mattinata, alla nostra Unità, vi chiameremo più tardi per tutte le informazioni”.
Dettò ciò, gli agenti federali si allontanarono, lasciando i due detective a mani vuote.
                                                                          
 
 
 
   
 
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