Iℓℓцςιοηε
Quando i ruoli sembrano
essere assegnati, quando non sembrano esserci dubbi,
la realtà si rivela per ciò
che è: un'illusione...
Perché anche
il gioco perfetto può sfuggire di mano ai giocatori e prendere il comando,
costringendo
tutti ai suoi ordini. C'è sempre qualcosa che può sfuggire,
anche in un
piano perfetto...e può essere la differenza tra la pace e la
distruzione.
1.
Prologo
Una dolce melodia proveniva dalla camera della principessa Fine, diffondendosi lungo il corridoio deserto. Era un carillon a produrla, un carillon molto speciale perché ritraeva il loro mondo: al centro, il Regno Solare ruotava su sé stesso, donando la sua luce ai regni che lo circondavano.
La sua proprietaria però lo fissava con uno sguardo triste: quell'oggetto le ricordava perché sopportasse ancora il gioco cui era costretta a partecipare, a mentire, a ingannare. A tradire. A sfruttare le persone per poi gettarle via come rifiuti. Sua sorella compresa.
Anche con lei aveva smesso
di dire la verità, perché era meglio che ne restasse all'oscuro, che continuasse
a credere di condurre una vita perfetta con il principe dei suoi
sogni.
Secondo alcuni, i gemelli
avevano un legame molto più profondo rispetto ai semplici fratelli, al pari che
fossero la stessa persona, al punto da provare le stesse
emozioni.
Bhe, sperava che Rein non
sentisse il dolore del suo cuore...o l'oscurità che, sempre più spesso, tentava
di ghermirla e catturarla.
Con
un sospiro rassegnato, si preparò per coricarsi, levandosi i vestiti e
infilandosi la camicia da notte. Quando tornò ad osservare il carillon, però,
notò al suo fianco qualcosa che, un secondo prima, non
c'era.
Qualcosa che la spaventava
oltre ogni immaginazione.
Una
rosa nera come inchiostro e un biglietto, che Fine impugnò
tremante.
"Domani alle 16.00 al
solito posto".