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Autore: Iris 36    03/08/2016    2 recensioni
Fanfiction partecipante al contest Story of our life indetto da eleCorti sul forum di efp.Siamo nel futuro,un futuro in cui Yato e Hiyori sono sposati e hanno una bambina di quasi sei anni.La piccola,curiosando tra le cose di su madre,trova un pezzo di carta molto strano,così chiede al suo adorato paparino delle spiegazioni.Essa non è altro che una lettera molto speciale che Yato scrisse per Hiyori,in cui le rammenta com'era bello il loro matrimonio e la loro fantastica luna di miele.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hiyori Iki, Nuovo personaggio, Yato, Yukine
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Papà!Papà!»
Una piccola bambina dagli occhi azzurri corse in braccio al moro, addormentato sulla comoda poltrona di casa facendolo sobbalzare. «Yuma!Cosa fai?!» rispose lui con la bocca ancora impastata dal sonno. La ragazzina lo guardò curiosa.
«Guarda! Guarda cosa ho trovato nell'armadio della mamma!» disse sbattendogli letteralmente in faccia una lettera abbastanza rovinata. Yato la fissò, confuso, poi un sorriso si impadronì delle sue labbra. Come faceva a non sorridere alla vista di quel pezzo di carta un po' ingiallito e spiegazzato agli angoli?
«Ahh...» sospirò divertito.
La piccola era ancora più curiosa. «Allora, papà! Che cos'è?» Yato la guardò dritta negli occhi blu, scendendo poi a guardarle i capelli castani svogliatamente lasciati a caderle sulle piccole spalle.
Sorrise... La piccola stava crescendo, paragonata a com'era un anno fa. Aveva i suoi occhi, i capelli di sua moglie, così come le sue tenere manine.
E poi c'era il sorriso, largo come il suo e dolce e comfortevole come quello di Hiyori. Poi c'era la mancanza di due denti davanti che lo rendeva ancora più unico. Il suo sguardo era ormai perso in quello di sua figlia.
«Papà!» lo risvegliò.
«Ahahah, sì, questa è una lettera speciale che scrissi alla mamma.» affermò catturando ancor più l'attenzione della bimba.
«La leggi?» domandò lei facendolo sussultare e, arrossendo vistosamente, balbettò un «V-va bene» mentre andava per aprire l'involucro di carta.
Ne estrasse un foglio giallastro, piegato e con alcune macchie trasparenti che sbavavano su alcune parole. Yato strinse a sè la figlia, facendola sdraiare sul suo petto e iniziò a leggere.
«Ciao Hiyori.
Sai, è strano come io abbia avuto la strana ispirazione di scrivere questa lettera proprio ora, di fianco a te, con una penna in mano e la luce debole di una lampada a permettermi di scrivere. Semplicemente ho sentito la necessità di raccontarti, ancora una volta, quanto ti amo. In particolare quanto ti ho amato nel momento in cui tu, davanti al vecchio Tenjin, vestita di quel meraviglioso abito bianco, hai detto quel magico "Sì, lo voglio". Tu eri semplicemente perfetta ai miei occhi, mi hai fatto sentire il dio più felice e desiderato varie volte, è vero, ma in quella circostanza ti saresti legata a me per sempre, saresti stata mia per sempre, anche se tu continui a ripetermi che lo sei sempre stata, dal momento in cui si sono incrociati i nostri sguardi.
Rido al pensiero di Kofuku, con un gran lacrimone, quando anche io ho formulato sicuro quelle parole. Quanto avevi insistito a invitarla nonostante ti avessi detto che ne avrebbe combinata una delle sue...
Lo sguardo omicida di Bishamon e Daikoku, quasi a dire che se ti avessi fatta soffrire anche solo una volta, mi avrebbero aperto in due. Poi c'era Kazuma, devo dire che non era strano vederlo in smoking, lui è sempre vestito così,altezzoso e serio.
Infine c'era Yukine che non la finiva di piagnucolare,trattenendo le lacrime,inutilmente. Lui sì che era strano. Sembrava un vero e proprio pinguino con i capelli biondi. Tomo-ehm, Mayu, indossava il suo solito kimono e il suo raggiante sorriso, non era molto diversa ma in fondo chi non lo era? Solamente io e te.
Tu e io. Suona bene, Hiyori. Se ripenso a quella camicia mi viene ancora da soffocare, non volevo metterla ma Bishamon mi ha obbligato, scusa... Tu, invece, in quell'abito eri magnifica. Mi hai fatto quasi piangere quel giorno. Era un abito semplice, senza troppi ricami o merletti. Ti stava a pennello, completamente bianco, indossandolo sembravi il simbolo della purezza.
E poi ci baciammo, si sentivano i soliti "oooooooh" di sottofondo e poi gli applausi. Mi ricordo quando uscimmo dal tempio, quanto riso ci avevano lanciato? Me n'erano andati alcuni fin dentro le mutande.
Festeggiammo. Ti ricordi, Hiyori, come splendevi tra la folla? Come sorridesti alla vista della torta? Come abbracciasti tua madre al momento della partenza verso chissà dove? Ti presi a mo' di principessa e, aiutato da Yukine, ti feci sedere in macchina.
Passammo la maggior parte del tempo a spettegolare su Kazuma e Bishamon, come sarebbe stata lei al fatidico momento, Bishamonten aveva preso il tuo bouquet e tu l'avevi costretta a baciare Kazuma, il quale era a terra da un bel pezzo.
Quanto ridemmo a quella visione.
Tu non versasti una sola lacrima giacchè eri anche tu in rischio di morte se l'avessi fatto. Infatti le tue care amiche ti avevano strettamente raccomandato di non piangere, altrimenti avresti rovinato tutto il loro duro lavoro.
E tu eri perfetta, più bella di chiunque altra sposa. E non lo dico solo perchè ti amo, lo dico proprio perchè ti adoro più di ogni altra cosa al mondo.
Mi sono chiesto tante volte cosa hai provato quando hai dato la tua risposta, quando mi hai baciato. Mi ricordo che faccia feci quando ti si presentò davanti la nostra casa per due settimane, una specie d'enorme villa un po' all'antica, so che tu adori questo tipo di case, infatti in quel momento mandasti a far benedire il trucco e scoppiasti in lacrime sul mio petto. Quanto eri morbida alla mia stretta...»
Si fermò un attimo, per riprendere un po' di fiato e dare una pausa alla lingua.
Guardò Yuma, si era addormentata, comprensibile. Decise di continuare a leggere, pensando che potesse arrivare anche a Hiyori. «Quando entrammo nella casa tu corresti dappertutto, fino alla camera da letto, dove avevo poggiato le valige.
Cominciasti a spogliarti, poi, conscia della mia presenza, mi sbattesti la porta in faccia. Odiavi quell'abito, nonostante ti stesse d'incanto, dicesti che non laciava nemmeno lo spazio per respirare.
Eravamo affacciati ad un mare completamente blu e tu non resistetti all'idea di nuotarci dentro, nel chiaro di luna. Yukine mi spinse fuori di casa, dicendomi di unirmi a te. Non l'avresti mai detto,eh?
Quella notte fu solo tanti baci, finchè non arrivammo alla camera da letto. Lì facemmo l'amore, dolce, leggero... Quella non era la prima volta, sarà stata la quinta almeno, e ne susseguirono molte altre,per tutte le notti,tranne l'ultima,costretti a lasciare quella casa dei ricordi. Non puoi nemmeno immaginare come mi sono sentito quando ieri, tornato dal mio solito lavoro di neo-dio della fortuna, mi hai accolto con un "Sono incinta!".Oh, Hiyori, in quel momento ero semplicemente sorpreso.
Ho esitato nel risponderti, stavo solamente analizzando ogni lettera di quelle due parole. Sentivo le urla di Yukine, poi i pugni mi risvegliarono.
"Come hai osato, tu! INFAME!" Mi aveva detto,ricordi?
Hiyori, tu credesti che io non fossi felice della notizia che mi avevi dato ma, in verità, avere un figlio con te è stata la cosa più bella che potesse capitarmi, dopo averti sposato.
Perchè ti amo.
Perchè tu mi hai dato una nuova ragione di vita con quella notizia. Ti sei mai chiesta cosa sarebbe successo se tu non mi avessi salvato da quell'autobus? Se non ci fossimo mai conosciuti? Io sì, talmente tante volte da ammazzarsi.
Propabilmente non sarei mai cambiato, non avrei mai incontrato Yukine e sarei tornato da Nora, da mio padre, a fare ciò che lui voleva...Uccidere.
Ti devo ringraziare, Hiyori, per ciò che sono, per ciò che è stato e per ciò che sarà, per ciò che mi darai e cresceremo insieme.
Ora sono qui, a guardarti dormire come ogni notte, la tua immagine prima di addormentarsi è davvero molto rilassante.
Per questo ora mi rannicchierò a te e ti stringerò tra le mie braccia in modo che tu non scompaia, quasi per paura che qualcuno possa portarti via da me.
Ti amo, Hiyori, non mi stancherò mai di ripeterlo.
Perchè tu sei la mia Hiyori.
Mia e di nessun altro.
Quante volte ti ho fatta mia in questi 2 anni di matrimonio? Tante, quasi ho perso il conto.
Rido al pensiero che presto questa casa sarà più rumorosa del solito e che questa quiete notturna andrà a farsi benedire.
Quanto ti adoro, Hiyori.
Adoro tutto di te, Hiyori.
I tuoi occhi, le tue labbra, le tue mani, i tuoi capelli...
Questi sono solo gli esempi più belli perchè, se dovessi elencarli tutti, finirei domani.
Penso che ora spegnerò la luce e mi immergerò nel tuo tepore, entrando in uno dei miei soliti sogni con te, assaporandone ogni secondo. Poi mi risveglierò beandomi ancora del tuo calore e rivedrò ancora quel tuo sorriso sulle labbra, facendoti delicati ricciolini sui capelli. Insieme a te farò colazione,di lì a poco si aggiungerà anche Yukine e tu dirai il mattutino "Ohayoo!".
Infine ricomincerà la mia giornata di caccia agli Ayakashi fino a tarda sera e poi, quando ritornerò, ti farò mia e tu tuo, di nuovo.
E ci addormeteremo ancora, l'uno tra le braccia dell'altro, sognando.
E da lì il giro ricomincia, e lo rifarei milioni di volte solo perchè nella mia vita ci sei tu.
Quanto ti ho amato, Hiyori.
Quanto ti amerò, Hiyori.
Quanto ti amo, Hiyori.» Yato sospirò, sorridendo.
Guardò Yuma, ormai di quasi 6 anni. Erano ormai 8 anni di matrimonio, non poteva andarne più fiero.
In quel momento la porta di casa si aprì in un giro di chiavi, facendo entrare il povero Yukine, pieno di borse fino al collo, e la sua Hiyori che lo pregava di stare attento.
Un attimo.
I loro occhi si incontrarono...
E una lacrima rigò il viso di entrambi.
Succedeva sempre così, ogni emozione che provava uno, raggiungeva anche l'altro.
E così si capivano senza parole e Yukine lo sapeva, infatti salì le scale, senza farsi notare, e raggiunse la loro camera, dove poggiò tutte le borse.
Quando scese non c'erano più.
Guardò la camera della piccola, dove lei dormiva profondamente.
Poi guardò fuori e li vide amarsi, baciarsi, quei due non potevano fare a meno di stare per più di 4 ore distanti.
Yukine spesso si perdeva nei loro sguardi, spesso si affacciava a quella finestra per godere di quella vista.
Quella vista in cui Yato era felice insieme a Hiyori.
   
 
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