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Autore: Emy Potter    04/08/2016    1 recensioni
Dal testo: "Avevi detto che mi dovevi parlare, anche se non c'era nulla da dirsi. Non avevi nemmeno atteso che ti rispondessi, hai riattaccato prima che potessi proferire parola, perché sapevi che sarei venuta. Forse, in fondo, ero a conoscenza di cosa volevi davvero, quel giorno."
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dolcetta
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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You call me on the telephone, you feel so far away
You tell me to come over, there's some games you want to play
I'm walking to your house, nobody's home
Just me and you and you and me alone.

Era un semplice pomeriggio come tanti quando mi chiamasti.
Avevi detto che mi dovevi parlare, anche se non c'era nulla da dirsi. Non avevi nemmeno atteso che ti rispondessi, hai riattaccato prima che potessi proferire parola, perché sapevi che sarei venuta. Forse, in fondo, ero a conoscenza di cosa volevi davvero, quel giorno.
C'erano sempre stati degli sguardi particolari tra di noi, frasi che nessun amico direbbe all'altro, palesi flirt che probabilmente tutti avevano notato.
Non presi il pullman, sebbene casa tua fosse parecchio distante dalla mia e il freddo fosse glaciale. Mi strinsi nel cappotto mentre mi avvicinavo a grandi passi verso la mia meta.
Quando arrivai davanti al tuo appartamento, tu eri davanti alla porta, la schiena appoggiata al muro e il tuo solito ghigno che ti increspava le labbra.
"Sei arrivata, finalmente" ridacchiasti beffardo. Era ovvio che mi stessi aspettando.
Ero venuta solo una volta a casa tua, prima dell'ultima verifica di matematica dello scorso anno. Eri sempre stato una frana nello studio, non ti impegnavi mai. E anche quel giorno, invece di aiutarti a studiare, ci siamo limitati a scherzare e flirtare. Solo che quella volta erano venuti a trovarti i tuoi genitori e tua madre era in cucina a preparare la cena, mentre tuo padre era probabilmente in salotto.  
Questa volta era diverso, perché eravamo solo io e te in casa. Io e te, tu ed io, nessun'altro.
 
We're just playing hide and seek,
It's getting hard to breathe under the sheets with you.
I don't want to play no games
I'm tired of always chasing, chasing after you.

Non mi dissi niente, mi facesti solo entrare in casa, richiudendo la porta alle tue spalle. Ti avvicinasti e mi baciasti con tanta foga e urgenza che mi facesti indietreggiare.
Non mi staccai da te, anzi ricambiai quel bacio passando lei mie dita affusolate tra i tuoi capelli rossi. Erano così lisci al tatto...
Scesi sul collo, lasciandomi una scia di baci senza guardarmi. Era come giocare a nascondino.
Mi togliesti il cappotto, lasciandolo cadere a terra, per poi portare le mani sotto la mia gonna. Con un piccolo salto, allacciai le gambe attorno ai tuoi fianchi, mentre tu mi sorreggevi stringendomi le natiche e camminando alla cieca verso camera tua.
Dopo un po' divenne difficile respirare sotto le lenzuola, le emozioni erano tante, contrastanti, mentre la passione mi stava lentamente divorando. Sentivo solo il bisogno di aggrapparmi alle tue larghe spalle, temendo che potessi scappare da un momento all'altro.
Perché ero stanca di giocare, stanca di doverti rincorrere.
 
I don't give a fuck about you anyway.
Whoever said I gave a shit 'bout you?
You never share your toys or communicate,
I guess I'm just a play date to you.

Il giorno seguente non ci rivolgemmo parola. Tu te ne stavi all'ultimo banco con Lysandro, mentre discutevate sul testo per la vostra nuova canzone.
Non mi guardavi, solo di rado, e quando i nostro sguardi si incrociavano tu ti voltavi subito, facendo finta di niente.
Feci spallucce. Tanto cosa mi importava di te? Chi ti ha detto che me ne frega qualcosa?
D'altronde non comunichiamo mai, quindi suppongo che per te sono solo un giocattolo.
 
Wake up in your bedroom and there's nothing left to say.
When I try to talk, you're always playing board games.
I wish I had monopoly over your mind,
I wish I didn't care all the time.

Eppure, dopo quello che è successo, mi sono di nuovo svegliata in camera tua, tu addormentato affianco a me, lontano da me.
Mi alzo e mi rivesto, non c'è nulla da dire.
Solo appena ho finito apri gli occhi, mettendoti supino e guardando il soffitto. Rimango ancora zitta, così come fai tu, dato che quando provo a parlarti sembra che stai giocando, valutando attentamente la tua prossima mossa.
Non ti capisco, sai? Vorrei solo sapere che cosa hai in testa, essere sempre nei tuoi pensieri.
Vorrei solo non dovermi sempre preoccupare...

Ring around the rosy,
I never know, I never know what you need.
Ring around the rosy, I want to give you,
want to give you what you need.

"Posso parlarti un secondo?"
"No" risposi secca, sbattendo con forza l'anta del mio armadietto per chiuderlo. Gli diedi le spalle e mi allontanai camminando lungo il corridoio, tra le braccia, stretto al petto, avevo il libro di scienze. Temevo si sarebbe rotto con quanta forza lo stringevo.
Non so mai che cosa vuoi, di cosa hai bisogno. Eppure io voglio dartelo, quello di cui hai bisogno.
 
I don't give a fuck about you anyways
Whoever said I gave a shit 'bout you?
You never share your toys or communicate
I guess I'm just a play date to you.

"Sono serio" sentivo che mi stavi seguendo. Eri dietro di me, mentre ti avvicinavi in fretta. Troppo in fretta.
"Anch'io" risposi girando l'angolo. Dovevo solo salire le scale e sarei arrivata in aula, poi quella tortura sarebbe momentaneamente finita.
Feci per mettere il piede sul primo gradino, ma sentii la tua grande mano afferrarmi il braccio e trascinarmi nel sottoscala.
"Lasciami, idiota!" urlai e, nel tentativo di oppormi, mi cadde il libro di scienze dalle mani. Lui lo ignorò, così come ignorò le mie urla e ci chiuse dentro.
"Mi vuoi spiegare che cazzo vuoi?!" gli gridai contro furiosa. Maledetto il giorno in cui avevo accettato tutto questo!
"Prima o poi dobbiamo parlare di quello che sta succedendo tra noi, e io voglio farlo adesso!" era evidentemente agitato, ma non mi importava. Non mi importava più niente.
"Me ne fotto di te e di quello che vuoi, va bene?" No, era una bugia, una palese bugia.

You know I give a fuck about you everyday
Guess it's time that I tell you the truth
If I share my toys, will you let me stay?
Don't want to leave this play date with you.

"Vuoi finirla qui?" mi chiese, improvvisamente calmo. I suoi occhi grigi fissavano i miei, l'espressione fredda e impassibile. Avrei tanto voluto sapere cosa stesse pensando in quel momento.
Abbassai lo sguardo, fissandomi le scarpe. "No" ammisi.
La verità è che non volevo che questo gioco finisse, perché, per quanto mi facesse male, mi importava di lui, anche se non volevo ammetterlo.
Non mi disse altro, semplicemente mi baciò. Stavolta, però, non c'era fretta o urgenza, solo dolcezza. Lui sapeva cosa stessi provando, probabilmente lo aveva sempre saputo.
E cominciai a pensare che quel gioco tra me e Castiel non sarebbe mai finito.
 
-O-

NOTA AUTRICE: Sì, sono sempre io. Stavolta sono qui con Play Date, sempre di Melanie Martinez.
Che dire, spero che anche quest'altro mio delirio vi sia piaciuto. Fatemelo sapere con una recensione.
Alla prossima!
Kisses, Emy.
   
 
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