Serie TV > Betty la fea
Segui la storia  |       
Autore: Mew_vale    04/08/2016    1 recensioni
Prima di leggere questa storia, vi consiglio di dare un’ occhiata ad “Alternative Story”, dato che questa FanFiction si collega a quella storia.
Abbiamo lasciato Beatrice in procinto di partorire, un Armando ansioso ma anche spaventato dalla prospettiva di diventare padre (come chiunque diventi genitore per la prima volta) Marcella che, dopo aver lasciato l’ Ecomoda, ha presenziato a qualche consiglio di amministrazione dopo di che è sparita. Di Mario nessuno ha più avuto notizie… Mentre Patrizia e Daniele sono convolati a nozze.
Nel frattempo, sono passati 27 anni: alla fine di “Alternative Story” vi ho regalato una chicca in cui Camilla Mendoza, primogenita di Armando e Betty, attraversava la navata in abito bianco; Ad attenderla all’ altare David Valencia, primogenito di Daniele e Patrizia. Ma si saranno sposati? Anzi, si sposeranno? Perché ebbene sì, la nostra storia inizia da prima delle nozze. All’ Ecomoda, entrano nuovi personaggi tra cui la prole dei Mendoza, dei Valencia e della famiglia Mora. Può accadere di tutto!
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Store di Ecomoda'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 44.
 
 
Lorenzo
<< Io non ti capisco! Quando la sfotto con una battutina sei pronto a difenderla a spada tratta e adesso non la vuoi mettere in guardia da quel tipo? Dirle che il suo ragazzo probabilmente ha moglie e figli? >> Insiste Gonzalo. Roteo gli occhi.
<< E poi ce l’avrebbe con me! Non è affatto vero che ambasciator non porta pena! >> Oltre al fatto che non la voglio ferire!
<< All’inizio sì ma poi te ne sarà grata per essere stato sincero! Vuoi davvero che quello lì ha prenda in giro? >>
<< Perché ti interessa tanto questa storia? >> Gli chiedo.
<< Lo sai che se c’è una cosa sacra per me e è l’amicizia! Ti ho detto che farei la stessa cosa se dovessi vedere la fidanzata di un mio amico con un altro uomo! >> Ripete mentre ingoia l’ultimo boccone.
<< Passerò da casa sua prima di rincasare! Sperando che sia clemente con me! >> In effetti è già incazzata a morte con me, cos’ho da perdere? Infiliamo due banconote nel portadocumenti nero e abbandoniamo il locale per dirigerci verso le nostre auto.
<< Comunque con le stoffe è andato tutto liscio. Quando Ugo Lombardi e mia sorella le hanno toccate e studiate Diego, Roberta ed io stavamo sudando freddo, ma poi è andato tutto bene! Non si sono resi conto del cambiamento! >> Lo informo.
<< Bene! L’unico problema adesso è la tua Silvia, e Giulio Valencia! Come farai per tenerli lontani? >>
<< Bella domanda! Ci inventeremo qualcosa, quello che so è che non potevo reggere ancora in quella farsa! >>
<< Perciò puoi di nuovo darti alla pazza gioia! Domani sera usciamo con due tipe, una l’ho conosciuta l’altro giorno e l’altra è la cugina, sono russe! >>
<< No Gonzalo, sono molto impegnato! >> Adduco come scusa. Sono già abbastanza nei guai con Roberta, non posso giocarmi ogni possibilità uscendo con queste due del nord-est europeo!
<< Edda e Veselina! >> Afferma con fare ovvio.
<< Che?! >> Domando confuso!
<< Sono i loro nomi! >> Non trattengo una risata.
<< Veselina? Mi prendi in giro? >> Domando, la mia risata diventa più profonda e Gonzalo mi segue a ruota.
<< No, si chiama davvero così! >> Risponde tra il riso.
<< Chi mai chiamerebbe la figlia vasellina?! Non ci credo! Semmai la dovessi incontrare le chiederò un documento d’identità! >> Affermo scuotendo il capo e raggiungendo la mia auto.
<< Ci vediamo domani sera? >> Ripete. Che tediante!
<< Poi vediamo! >> Rispondo per scollarmelo di dosso.
<< Ci conto… O il tuo amichetto lì farà le tarme rinchiuso per un altro giorno! A meno che tu non decida di spassartela con Roberta adesso! >> Chiosa mentre si allontana.
<< COGLIONE! >> Gli urlo contro mentre si allontana. Che idiota!
 
 
Roberta
<< Mi sono sentita così male quando mi ha azzittita in ascensore… Come faremo a chiarire se non mi vuole parlare? >> Si domanda Camilla afferrando la bottiglia per versarsi l’ennesimo bicchiere di vino. Io addento la mia pizza prosciutto, funghi e tanto gorgonzola.
<< Non dovresti bene così tanto! Ti parlerà, non domani ma tra qualche giorno, quando la rabbia non gli offuscherà più la mente! >> Cerco di farle capire. Roma non è stata costruita in un giorno!
<< E tu? Perché Ce l’hai tanto con mio fratello? Pensi non abbia notato le vostre frecciatine e che stavate litigando in modo animato nel tuo ufficio? >>
<< Te l’ho detto, stavamo litigando per come si è comportato con Silvia! Non ha gradito la mia paternale, mi ha risposto indietro e da lì è stata un’escalation di botta risposta. Per finire ha erroneamente preso il mio cellulare dalla sala riunioni e ha detto i miei messaggi! >> Le faccio sapere. Perché Lorenzo si comporta così?
<< Ha curiosato nel tuo cellulare… Non nascondi segreti di stato, no?! >> Minimizza Camilla. << Perché ti ha dato tanto fastidio? >>
<< E’ strano Camilla… Lorenzo, è strano! >>
<< Mio fratello è nato strano! Normale non è mai stato! >> Risponde alzandosi dal cuscino su cui è seduta per liberare il tavolino del salotto da piatti sporchi e dalla teglia da forno con le briciole di quella che una volta era una pizza.
<< Intendo dire nei miei confronti… Devo raccontare a qualcuno queste cose è diventerò matta, mi serve un consiglio! >> Camilla, con un cenno del capo, m’invita a continuare. << Ultimamente tuo fratello ha un modo di porsi con me diverso da solito… Mi segue, legge i miei messaggi, origlia le mie telefonate… >>
<< Cosa vuol dire che ti segue?! >> Mi domanda Camilla perplessa.
<< Una sera sono rientrata a casa… Pochi istanti dopo me lo sono trovato sullo zerbino. Era visibilmente ubriaco, e ha detto di avere seguito me e Leon dalla caffetteria dove eravamo, fino al mio appartamento e di averci spiato… Una volta l’ho beccato che origliava le mie telefonate… E poi mi prende la mano all’improvviso! >>
<< Siete cresciuti insieme, ti ha preso tante volte per mano! >>
<< No, è diverso stavolta. Oggi poco prima che bussassi alla porta del mio ufficio di ha bloccata contro la scrivania e stava per dirmi perché ha scelto di non aggiustare le cose con Silvia. Durante il casting delle modelle mi ha sussurrato all’orecchio di aver capito troppo tardi diverse cose… Sabato sera mentre parlavano di quell’episodio al golf club mi ha detto che farei davvero meglio a dimenticarmi di questo “lui”, che non fa per me… >> Camilla strabuzza gli occhi confusa.
<< Sì, okay, tra quelli che hai descritto ci sono dei comportamenti bizzarri… Ma non vorrei ti facessi suggestionare! >>
<< Camilla io divento matta ed entro in crisi così! Con Leon sto davvero bene, ma questi comportamenti di tuo fratello mi fanno stare con un piede da una parte e uno dall’altra, capisci? >>
<< Sì capisco che saresti pronta a lasciare Leon se dovessi scoprire che piaci a Lorenzo! >> Nascondo il viso tra le mani.
<< No, non vorrei fare una cosa simile a Leon! Lui ha già vissuto una situazione così! Non posso fargli questo! >>
<< Tesoro mio è quello che hai appena detto, stai diventando matta? >> Mi canzona accarezzandomi la schiena. La nostra conversazione viene interrotta dal cellulare di Camilla che squilla. Pochi istanti dopo squilla anche il mio.
<< E’ Cèsar. >>
<< E’ Silvia. >> Annuncia Camilla. Mentre parlo con mio fratello ascolto ciò che dice Camilla.
<< Silvia ciao, come sta il padre di Francesco?... Ottimo, bisogna solo aspettare che si svegli quindi, porta loro i miei saluti!... Vuoi parlarmi di Lorenzo?... Mh…. Sì…. E tu cos’hai risposto?... Mi dispiace Silvia, infondo è meglio così se si tratta di un rapporto ad un’unica via… Sì, se solo tu provavi dei sentimenti!.... No figurati, non sono l’unica a soffrire per amore, è giusto che ascolti anche gli altri non solo che gli altri si sciroppino i miei problemi…. No, non abbiamo chiarito… Mi parla a stento…. Grazie cara, lo spero!... Sì dimmi…. Una rosa dici?... Pensi che abbia già un’altra?... E se fosse quella con cui ti ha tradito?... Io non lo so se ha un’altra, Silvia… Certo puoi contare su di me. Un bacio, buonanotte. >>
<< Cèsar come vanno le cose? Olga è uscita dal carcere? >> Chiedo a mio fratello mentre rifletto sulle parole che Camilla ha detto a Silvia.
<< Sì, papà le ha fatto una bella lavata di capo, e ci ho parlato anche io… la mia filippica sembra aver fatto più effetto rispetto a quella di nostro padre! Mi ha chiesto di fare da postino tra lei e Alex! >> Mi fa sapere, ridacchio.
<< Abbiamo trovato Alex di fronte al penitenziario, voleva assolutamente vedere Olga. Ho cercato di fargli capire che a Olga non serve un altro ragazzino che la porta a fare bagordi ma qualcuno che l’aiuti a maturare. >>
<< Hai fatto bene Cèsar. Me la passi? >>
<< Credo si sia addormentata, in più papà le ha requisito il cellulare, ti faccio chiamare domani dal mio. Tu? >> Mi domanda.
<< Servirebbe una giornata per dirti tutto… Sono con Camilla a casa mia, ti saluta. Le stavo parlando di Lorenzo, è strano con me di recente… Come se covasse qualcosa… E non sono pazza! Si comporta in modo diverso! >> Lo sento sospirare.
<< Devi deciderti sorellina. Non puoi tenere Leon come piano B, non lo merita! E non merita neanche di essere lasciato per Lorenzo! >>
<< Non so come dovrei comportarmi… >>
<< Dovresti essere onesta! Se vuoi stare con Leon devi smetterla di farti mille paranoie su ogni parola che esce dalla bocca di Lorenzo, e se vuoi Lorenzo devi dire a Leon che hai deciso di buttarti e di dichiararti, assumendoti il rischio di rimanere senza Leon o Lorenzo se quest’ultimo dovesse rifiutarti… E’ così che funzionano le cose! >>
<< Ci aggiorniamo domani? >>
<< Sì tesoro, spero troverai pace! Un bacio! >>
<< Anche a te! Saluta mamma e papà! >> Lo saluto ponendo fine alla conversazione.
<< Cèsar ha detto che Alexander… >> Inizio a spiegare a Camilla.
<< Lo so, si sentivano le parole di Cèsar. >> Risponde.
<< Silvia cosa voleva? >> Le chiedo. C’entra l’udienza che le ha chiesto Lorenzo?
<< Ha detto che Lorenzo le ha dato uno strappo. In macchina le ha detto chiaramente che al momento vuole solo divertirsi, non è interessato a una storia d’amore con chi che sia! Perciò ha chiuso con lei. Poi Silvia mi ha chiesto se ha già un’altra, sul tappetino dell’auto c’era una rosa rossa. >> Mi racconta.
<< Hai avuto la tua risposta come vedi… Lorenzo vuole solo spassarsela e spero tu non voglia diventare il suo giocattolo sessuale, sarebbe assurdo oltre che estremamente imbarazzante quando la vostra laison sessuale dovesse terminare! >> Mi fa notare Camilla. Annuisco delusa.
<< Aspetti qualcuno? >> Mi domanda Camilla quando sentiamo il campanello suonare. Scuoto il capo. Mi alzo e mi avvio verso la porta e guardo attraverso lo spioncino, da cui osservo il faccione dell’ultima persona che pensavo di vedere sullo zerbino di casa mia!
<< CAMILLA! >> Chiamo a gran voce. Lei arriva e apro la porta.
<< Lei cosa ci fa a casa mia? >> Domando stupefatta e artica.
<< Daniele. >> Esclama Camilla a mo di saluto e anche di constatazione.
<< Buona sera ragazze. Camilla non pensavo ci fossi anche tu. Sono qui perché vorrei chiedere a Roberta se fosse possibile scambiare qualche parola, privatamente! >>
<< Siamo a casa mia e fuori dall’orario di ufficio, come lei sa ho un bell’ufficio nella sua azienda nel quale scambiarsi nozioni economiche, telefoni alla mia segretaria Isabella e prenda appuntamento! >> Lo rimbrotto.
<< Sono un uomo d’affari, so bene qual è la prassi da adoperare per prendere un appuntamento d’affari. Questo colloquio verterebbe su un argomento personale! >> Ma và, non lo avevo capito!
<< Mi vedo costretta a farle una contestazione, dice che sa come comportarsi eppure piomba a casa delle persone a quest’ora della sera senza chiamare anticipatamente! >> Lo rimbrotto ancora. Diventa di tutti i colori.
<< Possiamo parlare? >> Ribadisce tagliando corto.
<< Vado al bagno! >> Interviene Camilla. Non ho detto che accetto di parlare con questo individuo di questioni non lavorative! Mi vedo costretta a farlo accomodare, non vorrei che i vicini udissero! Daniele Valencia struscia le suole delle scarpe contro il tappeto prima di chiedere permesso. Mi segue in soggiorno.
<< Non le chiedo se posso offrirle un bicchiere di vino perché so che si tratterà di una cosa breve e che toglierà subito il disturbo, ho ragione? >> Commento ironicamente.
<< Immaginerai il perché io sia qui, vorrei innanzitutto chiederti scusa, chiederti perdono perché le mie azioni passate hanno spinto mia moglie a commettere le azioni che sai…. >> Stringo i pugni fino a farmi venire le nocche bianche. Come si permette questo squinternato di venire qui in casa mia e rivangare questa storia?
<< Sua moglie non è un robot da lei telecomandato a distanza, è responsabile delle sue azioni! Non per questo lei non è colpevole. Non cerchi di discolpare sua moglie! >>
<< Non voglio dire questo, sto cercando di chiedere il tuo perdono. Se non avessi chiesto a Patrizia di…. >>
<< Se non avesse chiesto a Patrizia di abbandonarmi sarei cresciuta in una famiglia di pazzi, con due genitori avidi e misantropi! Ringrazio il cielo di essere stata abbandonata da voi, di essere stata affidata alle cure amorevoli di mio padre, di mia madre, di Don Hermes e Donna Giulia, di Armando, di Beatrice, di Don Roberto e Donna Margherita! Di avere due fratelli di sangue che adoro e altri tre fratelli acquisiti, due fratellastri (quali David e Michael) i quali mi chiedo se siano stati concepiti in provetta visto che di lei e di quella pazza di sua moglie hanno ben poco! Mi dispiace per Giulio e Giulia i quali non so ancora che posto abbiano nella mia vita, purtroppo per l’umanità loro due vi hanno dato troppa corda e i risultati si vedono! E se adesso togliesse il disturbo mi farebbe un favore! >> Daniele Valencia s’infila una mano nella tasta posteriore dalla estrae una piccola scatolina, delle dimensioni di una di quelle che potrebbe contenere un anello.
<< Questo mia moglie lo tiene nel cassetto del suo comodino, da sempre! >> Mi porge la scatolina e l’afferro con titubanza. Quando l’apro vi trovo dentro una mia microscopia fotografia di quando ero neonata e il braccialetto identificativo dell’ospedale, alla voce “mamma” c’è scritto Patrizia Fernandez. Solo poi Patrizia ha rinunciato alla patria podestà su di me. Sento il mio corpo scosso da brividi… Sento che il pianto sta avanzando… Perché questa sottospecie di essere umano è venuto qui per sconvolgermi?!
<< Quella foto te l’ha scattata con il cellulare, eri nella culla dell’ospedale. >> Mi spiega Daniele Valencia.
<< Non capisco perché sia venuto qui per farmi vedere questi oggetti. >> Commento, rendendogli la scatola.
<< Hai i suoi occhi… >>
<< NO, NON DICA UN’ALTRA PAROLA! NON HO I SUOI OCCHI! COME SI PERMETTE DI PRESENTARSI QUI E DI AVANZIARE QUESTE CHIOSE! RIGUARDO ALLE SUE SCUSE PUO’ ANCHE RIMANGARSELE, COSì COME LE HA VOMITATE! >> Tuono non trattenendo più le lacrime, sento il viso caldo. Camilla esce dal bagno, le mie urla devono averla messa in allarme. Daniele Valencia mi guarda con sbalordimento.
<< Daniele, credo faresti meglio ad andartene! >> Lo invita Camilla. Lui, senza dire altro, imbocca la via per abbandonare la mia casa, la mia abitazione che ha appena profanato con la sua presenza! Camilla torna da me e mi abbraccia mente inizio a piangere.
 
 
David
Avverto un buon profumino provenire dalla cucina, dove Michael sta trafficando.
<< Non far passare troppo tempo e non fare il sostenuto, o dei piccoli problemi diverranno di proporzioni enormi! >> Mi consiglia mio fratello giungendo dalla cucina con una padella coperta. La posa sul tavolo e, quando scoperchia, osservo i petti di pollo dorati contornati di olive verdi,nere, capperi e fette di limone.
<< So che tutti voi avere ragione. >> Rispondo sbrigativamente mentre mi riempio il piatto.
<< Ok, vedo che non hai voglia di parlarne! Sono andato in ospedale prima, il padre di Francesco deve ancora svegliarsi. >> Mi racconta, cambiando argomento. Sì, vorrei lasciare da parte il discorso Camilla almeno durante la cena, anche se non smetto mai di pensare a lei…
<< E’ andato bene l’intervento? >> Annuisce con il capo avendo la bocca piena, mentre si versa del vino. Porgo il mio bicchiere indicandogli di riempirlo.
<< Sì, bisogna attendere che si svegli. Non sono riuscito a parlare da solo con Francesco ma abbiamo appuntamento domani per colazione. >>
<< Secondo me dovresti lasciarti un po’ andare…Infondo tra poche settimane non lavorerà più con noi perciò se ti accorgerai che non dovesse funzionare non sarai costretto a vederlo! Provaci! >> Consiglio a mio fratello.
<< So che tutti voi avere ragione. >> Mi risponde con un sorrisetto irrisorio.
<< Ok, vedo che non ne vuoi parlare, passeremo la cena in silenzio?! >> Lo canzono.
<< Scherzo… Non è come premere un interruttore, ti prometto che valuterò la cosa. Parlando di mamma e papà tu te la ricordi Irene, la cameriera? >>
<< Come potrei? Ero neonato e papà e mamma non ne parlano mai. Per lo meno dalla relazione extra coniugale di papà non è nato nessun figlio illegittimo! >> Sdrammatizzo, sarebbe stato da tagliarsi le vene!
<< E chissà quante scappatelle non siamo ancora venuti a conoscenza! >>
<< Lo pensi davvero? >> Domando a mio fratello. Potrebbe anche essere! Papà passa la maggior parte del tempo fuori casa, potrebbe anche avere tradito mamma più di una volta, anche se la relazione con Irene si è consumata proprio tra le mura domestiche!
<< Stavo scherzando! Ti va un po’ di crostata dopo? >> Mi chiede. Annuisco ed estrae da un mobile una crostata alle ciliegie confezionata.
 
 
Lorenzo
E se peggiorerò ulteriormente i nostri rapporti? E se, al contrario, dovesse scoprire che lo sapevo e che non gliel’ho detto? Ormai è troppo tardi per ripensarci, esprimile i tuoi dubbi e stop. Suono al campanello e avverto una voce al di là della porta.
<< Cos’è stasera, una sfilata?! >> E’ la voce di mia sorella! Non pensavo fosse qui! Sento che toglie la catenella e gira diverse volte la chiave prima di aprire.
<< Lorenzo, cosa fai qui? >> Mi domanda facendomi strada per farmi accomodare.
<< Buona sera Camilla… Io… Ero di passaggio! E ho pensato di fermarmi per chiarire alcune cose con Roberta! >> Spiego
<< Non è un buon momento! >> Mi risponde. Quando entriamo in soggiorno vedo Roberta seduta sul divano con le gambe incrociate, abbraccia un cuscino e le sue guance sono rigate dalle lacrime. Alza gli occhi per mezzo secondo e mi dedica un flebile “ciao”.
<< Cosa è successo? >> Domando a Roberta, in ansia. Camilla si siede accanto a lei sul divano ed io sul tavolino. Lo sa già?
<< Poco fa è stato qui Daniele Valencia! Quella specie di omuncolo prima le ha chiesto scusa per ciò che hanno fatto lei e la moglie in passato, poi ha tentato di discolpare la moglie, dopo di che ha fatto vedere a Roberta una scatola dove Patrizia conserva come delle reliquie una foto di Roberta scatta al nido dell’ospedale e il braccialetto di identificazione, come se bastasse questo a cancellare tutto! E dulcis in fundo le ha detto che ha gli stessi occhi di Patrizia! >> Mi racconta Camilla. Sento la rabbia possedermi! Adesso vado li e lo ammazzo! Mi alzo dirigendomi verso la porta.
<< Dove vai? >> Mi domanda Roberta.
<< Ad aprirgli la testa in due! Evidentemente vedendo il ricordino che ho lasciato sul viso di suo figlio ha preso invidia e ne vuole uno pure lui! >> Rispondo con livore.
<< Non fare il pazzo e torna a sederti… La nostra Roberta lo ha rimesso al suo posto e il tipo se n’è andato con la coda tra le gambe, sembrava invasata! >> Continua Camilla accarezzandole la testa.
<< Non ricordo neanche tutte le offese che ho rivolto a lui e alla sua famiglia, ero fuori di me! >> Afferma Roberta.
<< Le ricordo io. Ha ringraziato il cielo perché quei due l’hanno abbandonata, perché ha avuto una bella famiglia, formata anche da noi! >> Gongola Camilla tirando in ballo anche me. Roberta sorride debolmente dopo di che si passa le mani sulle guance per asciugarle. Chissà se avremmo avuto lo stesso rapporto se lei fosse stata una Valencia!
<< Con che coraggio è venuto qui a dirmi quelle cose? Pensa di farmi pena? Che dopo il suo teatrino accetterò di bere un caffè con quella gallina della moglie? Magari potrei avvelenarglielo mentre è distratta! >>
<< Ti ha sconvolta leggere il nome di “Patrizia Fernandez” alla voce “mamma” sul braccialetto? >> Le domanda Camilla coccolandole il capo. Mi sposto e mi accomodo sul divano, alla destra di Roberta, sulla penisola del sofà. Passo un braccio dietro di lei appoggiandolo sulla spalliera del divano… Vorrei accarezzarle il capo come sta facendo Camilla!
<< Sì, perché mi ha ricordato il ventre da cui sono stata generata. Il ventre di una donna che mi ha abbandonata! >> Risponde ricominciando a piangere. Faccio cadere la mia mano sulla sua spalla coperta dal maglione e inizio a coccolarla lievemente. Roberta volta leggermente il capo verso di me ma non mi guarda… Quando è successo? Quando è mutato in qualcosa di più il sentimento di amicizia che ho sempre provato per lei?
<< Lorenzo? Non ho ancora capito cosa fai qui. >> Interviene Camilla cambiando del tutto discorso. Gli occhi di mia sorella e di Roberta mi si incollano addosso. Ritiro il braccio cercando una scusa! Non posso dirle dei miei sospetti su Leon sconvolgendola ancora di più!
<< Te l’ho detto, volevo parlare con Roberta, sai che oggi abbiamo litigato. >> Affermo, visto che ha detto che si sentiva tutto dal corridoio!
<< Possiamo rimandare a domani qualsiasi discussione? Non sono in vena! >> Interviene Roberta.
<< Va bene, avrei dovuto avvisare! >> Affermo alzandomi dal divano. << Cerca di risposare, ci vediamo domani! >> Le saluto ma è la voce di Roberta a fermarmi.
<< Non ti sto cacciando. >> Mi volto e incrocio il suo sguardo. Non ce l’ha più con me?
<< Non abbiamo fatto in tempo a mangiare il dessert perché Daniele ha interrotto la nostra cena, ti unisci a noi? >> Domanda Camilla estraendo dal frigo il budino. Annuisco e mi tolgo la giacca e la cravatta appendendole, mi tolgo anche le scarpe ponendole all’ingresso, slaccio i bottoni delle maniche camicia e le arrotolo lungo gli avambracci. Torno a sedere accanto a Roberta mentre Camilla prepara i piatti… Mi perdo negli occhi celesti di Roberta… Continuo a pensare che sono io, sono io quello per cui si è ubriacata al golf club! Sono un cretino, come ho fatto a non accorgermi prima che nei miei confronti non provava solo amicizia?
<< Come si chiama lei? >> Mi domanda Camilla a bruciapelo, interrompendo quel gioco di sguardi tra me e Roberta.
<< Eh? Chi? >> Domando confuso e impreparato!
<< Ti piace qualcuna, no? Per questo non hai cercato di tornare con Silvia e hai chiuso con lei! >> Interviene Camilla. Roberta sposta lo sguardo su di me e la guardo di rimando. Sorrido imbarazzato dalle illazioni di Camilla.
<< Che cavolate stai dicendo? Ho chiuso con lei per non illuderla ulteriormente, perché non sono innamorato di lei. >> Ribadisco.
<< E la rosa? Te la sei regalata da solo? >> Domanda Camilla con un ghigno in viso. Come fanno a sapere della rosa? Porca vacca l’ho lasciata in macchina! Silvia deve averla vista!
<< Silvia ha detto di aver notato una rosa nella tua auto! L’hai lasciata lì apposta? >> Domanda Camilla confermando le mie ipotesi. Mi schiarisco la gola.
<< No, me la sono dimenticata lì. Ad ogni modo era per… lei, per Silvia, se non che ci ho riflettuto ancora un po’ prima di dargliela giungendo alla conclusione che non era il caso di illuderla ancora. >> Rispondo prontamente. Ma sono costantemente in contatto per aggiornarsi tanto velocemente?!
<< Capito, perciò non c’è nessun’altra? >> Domanda Camilla.
<< Esatto sorellina, sono solo soletto! >> Ribadisco.
 
 
Mariabeatrice
Mia sorella è come impazzita! Dopo aver ricevuto le screen shot della conversazione avuta tra Kelly/Giulia e Russell è corsa al piano di sopra dove ha preso delle valigie e ci ha ammucchiato dentro gli effetti personali e gli abiti di suo marito, ordinando alla domestica e ad Alexander di emularla.
<< NON DEVE RESTARE QUI NEANCHE L’ODORE DI QUEL TRADITORE, DA DOMANI FAREMO GRANDI PULIZIE! NON VOGLIO NEANCHE UN SUO CAPELLO QUI! >>
<< Signora Marcella, si tranquillizzi! >> Tenta di calmarla la domestica. Marce prende il borsone e lo butta oltre la balaustra: la valigia si schianta sul divano, stava per distruggere il tavolino di cristallo!
<< Sì Patrizia, ha perduto la ragione!... Non posso passartela, è fuori di sé!... Va bene, ti farò chiamare domani! >> Riferisco a mia cognata. Brigida rinuncia ai tentativi di farla calmare e inizia a spostare le camicie di Russell dai cassettoni alla valigia. Poco dopo trasportiamo al piano di sotto le valigie di Russell. E’ in quel momento ne notiamo il lampeggiante giallo del cancello accesso e ci rendiamo conto che Russell è tornato, è pazzo a tornare qui! Senza aspettare che lui bussi Marcella apre la porta e viene aiutata da Brigida a portare all’esterno i bagagli, mio cognato rimane di sasso quando vede le borse.
<< Amore, parliamone… >>
<< NON CHIAMARMI AMORE! E NON VEDO COSA CI SIA DA DISCUTERE, SEI UN BASTARDO! >> Gli tuona contro.
<< Secondo me faresti meglio a prendere i tuoi stracci e a sparire. >> Rincara la dosa Alex. Qui ci scappa il morto!
<< Sono tuo padre, non parlarmi così! >>
<< NO, NON LO SEI! NON LO SEI BIOLOGICAMENTE A DESSO NEANCHE PER LA LEGGE DEI SENTIMENTI DA QUANDO HO SCOPERTO CHE TRADISCI MIA MADRE! >> Urla Alexander. Io consolo mia sorella che è sconvolta dal pianto.
<< VAI DALLA TUA SGUALDRINA! >> Urla Marcella.
<< Non voglio più vederla Marcella, ho sbagliato tutto! >> Cerca di giustificarsi Russell mentre le lacrime fanno capolino anche dai suoi occhi.
<< COMODO ADESSO CHE HO SCOPERTO TUTTO! STRONZO! >> Protesta Marcella prima di mollargli un altro ceffone.
<< Sparisci dalla nostra vista e dalla nostra vita. >> Sibila Alexander truce in volto, naso contro naso con Russell in segno di sfida. Neanche ai tempi di Armando avevo mai visto Marce tanto sconvolta e inviperita! Chiedo a Brigida di accompagnare Marcella in casa e divido Russell da mio nipote, prima di dover chiamare il coroner!
<< Diamoci una calmata. Russell, faresti davvero meglio ad andartene. Non è il caso che tu rimanga, lo capisci? >> Cerco di spiegargli.
<< Bea, mi dispiace! Ho combinato un disastro, mi dispiace… >> Piagnucola portandosi le mani al volto.
<< PENSI DI PROVOCARE PENA? COMPASSIONE?! >> Interviene con veemenza mio nipote. Io lo riprendo invitandolo ad entrare in casa.
<< Ti aiuto a caricare le valigie in auto! >> Mi propongo. E’ meglio se si allontana senza protestare o passeremo la notte e urlare e a dare spettacolo svegliando tutto il vicinato!
<< Bea, non me ne voglio andare! Io amo Marcella, è stata una debolezza quella che ho commesso! >> Insiste cercando il mio appoggio.
<< Russell parliamoci chiaramente, non ti sto offrendo il mio appoggio, ti sto solo suggerendo di andare via prima che ti ammazziamo e perché oltre a urlare e litigare non vedo cosa potreste risolvere stanotte! >> Ribadisco. E poi la tonta della famiglia sarei io? Mio cognato, rassegnato, inizia a raccogliere i suoi effetti personali che sono usciti dalle borse chiuse male e carica tutto in auto. Guarda con le guance rigate dalle lacrime la casa prima di montare in auto. Quando rientro in casa Alex tira un pugno sul tavolo mentre Marcella piange disperata con la testa sul petto di Brigida.
<< Passerà tutto Signora Marcella…. >> Cerca di consolarla.
<< Come ha potuto farmi questo… >> Balbetta mia sorella.
<< Se n’è andato? >> Mi domanda Alexander, annuisco. Perché Russell ha commesso una bassezza simile verso mia sorella che in questi anni è stata una moglie esemplare?
 
 
Francesco
<< Sei così giovane cara, sai di quanti altri ragazzi ti innamorerai? >> Commenta mia madre cercando di far sentire meglio Silvia.
<< Perciò verrò lasciata ancora tante volte? Che bella prospettiva. >> Ribatte lei mentre con il cucchiaino gira distrattamente la sua tisana.
<< E questo Giulio che ruolo ha nella tua vita? >> Le domanda mia madre. Io ridacchio.
<< Quello del molestatore! >> Risponde talmente in fretta, come se si fosse preparata con anticipo la risposta ad una simile domanda.
<< In poche parole a questo Giulio la nostra Silvia piace, e non poco secondo me! Ma devi sapere che, oltre che essere un corteggiatore incallito di modelle, Giulio Valencia ha un modo tutto suo di interpretare il corteggiamento! Per lui fiori e cioccolatini sono superati e ha rimpiazzato queste cose con l’approccio diretto e le battutine spinte! >> Spiego a mia madre la quale rimane di stucco.
<< Non potevi descriverlo meglio! Ad ogni modo è un suo problema se si è preso una cotta per me! Non mi avrà mai! >> Controbatte Silvia. Le ultime famose parole! Sospetto che le cose andranno diversamente!
 
 
Diego
Mi avvicino a lei, le poso le mani sul ventre e le bacio il collo mentre lava i piatti.
<< Stasera ti sei davvero superata, e pensare che stavo per sposare una donna che non sa neanche riempire la moka con la polvere di caffè! >> Le soffio sul collo.
<< Allora avreste digiunato finché morte non vi separi! Perciò mi hai scelto? Solo perché più di lei so cucinare? >> Mi canzona.
<< Quando ti ho scelto non sapevo ancora che fossi tanto brava in cucina, io ti avevo già scelto prima della sera del temporale! >> Le faccio presente. Piega leggermente la testa di lato accarezzando la mia gota con i suoi capelli. Toglie il tappo dal lavandino per far scendere l’acqua sporca, si asciuga le mani e si volta verso di me intrecciando le dita delle sue mani dietro la mia nuca. Con il suo naso accarezza il mio prima di far aderire le nostre labbra.
<< Non ti ho neanche chiesto se tua sorella e Ugo Lombardi di sono accorti della sostituzione delle stoffe. >>
<< No, non sono accorti di nulla! Sono proprio identiche! >> Rispondo, mentre ci accomodiamo sul divano. Raggomitola le gambe e posa la sua testa sul mio petto. Le accarezzo il capo e le poso un delicato bacio sulla fronte. Accendo la tv e la descrizione in basso dice “film drammatico”… E’ il caso di cambiare genere vista la storia che sto per raccontarle! Spengo l’apparecchio. Dopo questo racconto odierà a morte mio fratello!
<< Come mai hai spento? >> Mi domanda.
<< Vorrei raccontarti una cosa, la vera storia di ciò che è successo tra Silvia e mio fratello. Premettendo che si è preso una bella lavata di capo da me… Non gli ho rivolto la parola per tutto il giorno, e Roberta lo detesta adesso! Per questo discutevano oggi in corridoio! E’ rimasta inorridita dal suo comportamento. >> Introduco. Isabella si mette in ginocchio sul divano.
<< E’ tanto grave? Cos’è successo? >>
<< Tutto è iniziato quando mio fratello ha raccontato a Silvia della RDL e del contrabbandiere. Diciamo che glielo ha detto in un momento di poca lucidità mentale e di debolezza! >>
<< Spiegati chiaramente! >>
<< Silvia gli ha chiesto di confidarsi con lei, era stanca di essere usata unicamente come intrattenimento sessuale, e Lorenzo le ha confidato le sue preoccupazioni a proposito della RDL e del contrabbandiere il cambio di una scopatina! >> Spiego rudemente. Isabella mi fa cenno di proseguire.
<< Ti ricordi il giorno della cena dai miei? Quando Silvia ha finto di lasciare Lorenzo per Giulio per non dirgli che si stava innamorando di lui e che ci era rimasta male per in non-invito a quella cena? >> Lei annuisce. << Lorenzo ha creduto per davvero che la tua amica lo stesse lasciando per Giulio! Così ha…. Ha avuto paura che potesse raccontare a Giulio le poche cose che sapeva e ha deciso di fingere affetto e coinvolgimento nei suoi confronti per impedire che si avvicinasse a Giulio! >> Le confesso, attendendo preoccupato una sua reazione!
<< Che canaglia… Ha solo finto di volerle bene? Stava con lei per interesse? >>
<< Sì, e avrebbe continuato se Silvia non lo avesse beccato con quell’altra e non fosse scoppiata quella crisi. Non ho ancora ben compreso perché Lorenzo abbia deciso di troncare la recita, deve essere successo qualcosa che non mi ha detto! >>
<< Beh, quella testa vuota di tuo fratello avrà finalmente capito che Silvia non prova alcun interesse per Giulio! Certo è il Re degli stupidi per esserci arrivato tanto in ritardo!! >> Tuona Isabella visibilmente arrabbiata. Scuoto il capo.
<< C’è qualcosa che mi sfugge… Che sia chiaro, non sto appoggiando il suo piano con quanto ti dirò, comunque che Giulio cerchi di mettere il naso è cosa certa e Silvia adesso è single, avrebbe tutto il diritto di cedere alle sue avances, non ci sarebbe niente di male sentimentalmente parlando! Ma così corriamo il rischio che racconti al suo ragazzo quello che sa se glielo chiederà, sarebbe naturale! Perciò cosa ha spinto mio fratello a mettere fine alla farsa? C’è un punto che non mi è chiaro! >>
<< PERCHE’ , AVRESTI VOLUTO CHE CONTINUASSE PER PROTEGGERE IL VOSTRO SEGRETO DA GIULIO?! >> Domanda Isabella alterata, balzando in piedi. Mi alzo anche io.
<< No, non volevo dire questo, ti sembra?! Roberta ed lo abbiamo trattato e lo tratteremo come merita… come un essere indegno! Parlavo a livello ipotetico! >>
<< Si sarà appellato alla sua sporca coscienza! >> Scuoto il capo.
<< C’è qualcosa che non mi torna e devo soddisfare la mia curiosità, secondo me non ha chiuso la storia con Silvia per rimorsi di coscienza! C’è qualcos’altro! >>
<< E’ terribile che tuo fratello abbia pensato ad una cosa simile! >> Chiosa Isabella. << Cosa dovrei fare con Silvia? La ucciderei raccontandole una cosa simile! >>
<< Non glielo devi raccontare… Sarebbe un’inutile sofferenza! Come non le hai detto che Lorenzo la notte della sbornia era con Roberta per non fomentare la sua ingiustificata gelosia. Se non vuoi farlo per lei fallo per me… Questo la spingerebbe a vendicarsi raccontando veramente tutto a Giulio, il che metterebbe nella merda anche me! Ti scongiuro… Ci sono mille ragioni per non dirglielo e zero per raccontarglielo! >> La supplico abbracciandola.
<< Va bene Diego, senza offesa ma lo faccio per non causarle altra sofferenza! >> La capisco! Immagino che Giulio Valencia sia il ultimo pensiero!
<< Grazie. Sì, Lorenzo è stato un mostro a macchinare questo piano… E stento ancora a credere che possa aver pensato una cosa simile! >> Ragiono. Ci sono dei punti oscuri riguardo questa faccenda! Lasciando da parte questi pensieri mi avvicino a lei e la stringo passandole le braccia sopra le spalle.
<< Non posso credere che si sia comportato così, che l’abbia presa in giro e si sia divertito alle sue spalle in modo così egoista! >> Riflette ad alta voce Isabella.
<< So che è difficile, che sei preoccupata per la tua amica e arrabbiata, ma basta pensare a mio fratello… >> Provo a distrarla posandole baci sul collo. Mi accarezza le mani mentre volta leggermente la sua testa per offrirmi le sue labbra. Mentre le nostre labbra si accarezzano si volta verso di me, le sue mani attraversano il mio torace coperto dalla t-shirt e raggiungono la vita per poi insinuarsi sotto la maglietta. Mi beo del suo dolce tocco. Ridacchia quando pongo fine a queste effusioni per prenderla in braccio. Ci baciamo lungo la via mentre raggiungiamo la mia stanza da letto. Domani sera, domani sera le proporrò di convivere!
 
 
Roberta
Straccio, pezza, fazzoletto usato, zerbino, stuoio…. Ci sono molti oggetti a cui potrei paragonarmi in questo istante! E’ questo il mio stato! Vediamo, quest’oggi l’uomo che sarebbe potuto essere mio padre ma per fortuna non lo è stato, l’essere più infimo dell’universo, colui che non ha collaborato al mio concepimento ma ha cooperato al mio abbandono è entrato in casa mia supplicando il mio perdono dopo ventisei anni e ho sentito dire dal ragazzo che mi piace, che è anche il mio migliore amico, che al momento è solo interessato al sesso! Per tutta la sera non ho avuto il coraggio di guardarlo, benché sieda alla mia sinistra. Il film finisce e scorrono i titoli di coda ma ad essere sincera non ho capito niente di questa trama!
<< Camilla si è addormentata. >> Mi fa notare Lorenzo. La mia amica posa la testa sul bracciolo del divano e respira regolarmente con gli occhi chiusi e la bocca leggermente aperta. Lorenzo si china su di lei e la prende in braccio, sua sorella mugugna. Con un calcio apre la porta della stanza degli ospiti e torna in soggiorno dopo pochi istanti. Nel frattempo io non mi sono mossa, la mia voglia di vivere è pari a zero! Quando Lorenzo torna sul divano e siede al bordo di esso, il mio cellulare emette un trillo. E’ Leon il quale mi avvisa che ha passato una bella serata con sua sorella e suo nipote, mi chiede com’è stata la mia. Rispondo che è stata un disastro, che ne parleremo domani a pranzo. Ci mandiamo la buonanotte a vicenda.
<< Ci vediamo domani allora. >> Saluta alzandosi dal divano.
<< Ho veramente gli occhi di Patrizia Fernandez? >> Gli domando. Sì, quell’affermazione mi ha infiammata oltre che causarmi tormento! Lorenzo torna a sedere.
<< Vuoi la verità? >>
<< Sì. >>
<< Sì, hai i suoi occhi, hai gli occhi di Giulia non che quelli di Giulio. Ma non hai nient’altro di Patrizia! Lei è una donna avida, profittatrice, egoista, frivola, superficiale, opportunista… Tu sei generosa, molto intelligente, amichevole, sensibile (anche troppo!). Non hai preso niente del carattere di Patrizia o dei suoi figli! >> Mi rincuora cambiando posizione, nasconde la gamba destra sotto quella sinistra e si rivolge frontalmente a me. Dopo la sua arringa mi accarezza la guancia e tremo sotto il suo tocco.
<< Perciò non pensare più che tu sia come lei e non devi più farti suggestionare dalle parole di Daniele Valencia! >> Mi ricorda quando lo guardo negli occhi. Annuisco.
<< Mi dispiace Roberta. >> Interviene poi, tornando a sedere sul bordo del divano e nascondendo il viso tra le mani.
<< Per cosa? >> Gli chiedo.
<< Per quello che ho fatto a Silvia, non credere che non sia stato male. Ho sbagliato, mi sono comportato da coglione. Sono stato mosso dalla paura e non mi sono fermato a riflettere e a chiedere un consiglio. >>
<< Io non sono Silvia che chiedi scusa a me. >> Gli faccio presente.
<< Chiedo scusa anche a te perché ti ho deluso. >> Risponde voltando leggermente il busto all’indietro per guardarmi, con aria mesta. << Perché non voglio che pensi di me le cose orribili che mi hai detto oggi durante i provini, anche se non ti biasimo. >>
<< Posso chiederti una cosa? >> Gli domando, spostandomi dalla penisola del divano per sedermi sul bordo, vicino a lui. Tiro più su la coperta. Lui annuisce invitandomi a porgli la domanda.
<< Cosa intendevi dire con “mi sono accorto di tante cose troppo tardi”? E cosa stavi per dirmi nel mio ufficio quando Camilla ci ha interrotte? >> Gli domando curiosa.
<< Volevo solo dire che ho deciso di chiudere la mia storia con Silvia, di non continuare con quella farsa, perché vorrei una donna che mi faccia impazzire d’amore. >> Mi confessa guardandomi negli occhi. Attorno a noi solo la luce emessa dal televisore e il lavello della cucina che gocciola.
<< Non ti capisco! Questo stride parecchio con ciò che hai detto a Silvia oggi. Le hai detto che vuoi solo divertirti! >> Gli ricordo. Lorenzo si guarda le mani.
<< E’ complicato da spiegare. >>
<< Poco fa hai detto di me che sono molto intelligente! >> Controbatto.
<< Facciamo che appena ne avrò capito qualcosa anche io sarai la prima a saperlo? >> Mi risponde cercando di esaurire l’argomento. Alzo le mani in segno di resa.
<< Va bene. Vuoi mettere un altro film? >> Gli domando. Vorrei che restasse qui per sempre!
<< E’ un po’ tardi… >> Mi fa notare.
<< Io non ho sonno, ma se tu vuoi andare a casa vai pure, non ti trattengo! >>
<< Nemmeno io ho sonno. >> Risponde. Sorrido debolmente e lui sorride di rimando prima di alzarsi, dirigersi verso il televisore ed estrarre il DVD dalla fessura retrostante l’apparecchio.
<< Scelgo io? >> Mi domanda, sfogliando il mio porta DVD.
<< Sì, qualcosa di comico o d’azione. O un thriller. >> Dopo queste mie indicazioni estrae un disco e lo infila nel televisore. Mi faccio piccola piccola contro la spalliera del divano, sulla penisola, e batto il palmo della mano sul divano accanto a me invitandolo a stendersi. Dividiamo la coperta come facevamo poco tempo fa, prima che in preda alla sbornia gli confessassi i miei sentimenti.
 
 
 
 
Cèsar
Rileggo per l’ennesima volta l’articolo di quel Samuel Martinelli, quello in cui ha spiattellato l’omosessualità di Michael. Mi domando cosa starà facendo adesso? Starà frequentando qualcun altro? Pensare che oggi sarei dovuto essere a Bogotà e a quest’ora gli avrei già confessato i miei sentimenti. Invece sono ancora lontano da lui! Quando sento cigolare i cardini della porta della mia stanza chiudo la pagina di google chrome dal tablet. Entrano in camera mia mamma e papà.
<< Olga è crollata? >> Mi domandano, annuisco.
<< Di cosa avete parlato? >> Mi domanda la mamma.
<< Di ciò che Alexander mi ha detto di fronte al penitenziario e di quello che ho io ho risposto. Gli ho consigliato di comportarsi da uomo con lei non di assecondare tutte le sue richieste immature… Papà, Alexander sostiene che verrà a cercarla dovunque andrete se la porterai via, è sinceramente innamorato di Olga! >> Cerco di spiegargli.
<< E’ troppo grande! >> Replica mio padre camminando nervosamente per la stanza.
<< Non capisci che è un bene? Preferisci uno della sua età come quel Jim? E’ talmente immaturo che odora ancora di latte, porta ancora il pannolino secondo me! E’ un bene che sia una persona matura, un uomo che ha già delle responsabilità, non avrà di certo voglia di comportarsi da ragazzino! Concedigli almeno una possibilità, invita lui e sua madre per un thè! >>
<< Cosa dovrei fare?! >>
<< Caro, Cèsar non ha tutti i torti, pensaci. In questo modo potrai conoscerlo meglio, i due si vedranno sotto la nostra supervisione e Olga te ne sarà grata, si ammorbidirà anche lei smettendo di sfidarti sempre! >> Cerca di rabbonirlo mia madre. Mio padre emette un brontolio.
<< E sia… Domani telefonerò a Marcella! >> Sentenzia mio padre, non molto contento di aver ceduto. Per lo meno una conquista è stata portata a casa!
<< Per la cronaca le ho anche detto che Donna è un cattivo esempio, non hai sempre tutti i torti paparino! >>
<< Grazie per la concessione, almeno questo! >> Brontola uscendo dalla mia stanza da letto.
 
 
 
Marcella
Ancora. Sono stata tradita ancora. Perché succede? Che cos’ho che non va?
 
00:32 “Ti prego Marce, permettimi di parlarti. So di essermi comportato come un stronzo, come un farabutto! Mi dispiace amore mio. Farò tutto quello che mi chiedi per essere perdonato!”
 
01:51  “Marcella ti prego rispondi…”
 
03:40 “Ho commesso un errore tremendo, farò di tutto per farmi perdonare!”
 
04:15 “Buonanotte amore mio…”

 
Sono tanti i messaggi che ho ricevuto da lui per tutta la notte e altrettante le chiamate. Un “tremendo errore” lo giudica! A me sembra un po’ riduttivo! Poso il cellulare sul comodino e sono pronta a rimettere la testa sul cuscino, decisa a restarci per tutta la giornata, quando bussano alla porta della mia stanza da letto. Mio figlio, senza attendere invito, entra reggendo un vassoio con la colazione. E’ vestito di tutto punto e sbarbato… Finalmente!
<< Buon giorno mamma, vorrei che mettessi qualcosa sotto i denti. >> Mi metto a sedere e Alex, dopo aver posato il vassoio sulle mie ginocchia, si siede al bordo del letto.
<< Non dovevi disturbarti così. Ti senti meglio? >> Gli domando notando il suo aspetto.
<< Non proprio, ma devo presentarmi in ufficio, cosa che non posso fare in tutta e con la barba di quattro giorni. Anche se non ho voglia di vedere papà! >>
<< Se dovesse chiederti di me non farti impietosire, io non voglio parlarci! >>
<< Non preoccuparti mamma. Gli rivolgerò la parola il minino indispensabile e solo per questioni lavorative! >> Mi assicura Alexander.
<< Perché lo ha fatto? >> Domando a me stessa e anche al sangue del mio sangue. Alexander mi abbraccia.
<< Non so risponderti con certezza mamma. L’unica verità è che è un uomo debole, che si è fatto sedurre da una ragazza giovane! Anche se fa male ammetterlo. Tu non hai sbagliato niente, sei sempre stata una brava moglie. Adesso non so come fosse il vostro rapporto sul fronte intimo e neanche lo voglio sapere! Ad ogni modo non gli bastava! La dolorosa verità è questa! >> Mi risponde con franchezza mio figlio. Annuisco mentre mi asciugo le lacrime.
<< Vado a lavorare mamma, tengo il cellulare accesso. Per qualunque cosa non esitare e rivolgiti alla zia e a Brigida! >> Mi saluta con un bacio sulla fronte prima di abbandonare la stanza. Ho cresciuto un ragazzo leale, tenero, coraggioso, giusto! Nonostante la figura paterna che ha avuto, un cattivo esempio!
 
 
 
Lorenzo
Mi sveglio di soprassalto. La stanza è illuminata dalla luce del giorno che penetra dalle ampie finestre. Chiudo e riapro gli occhi per abituarmi a questa luminosità. Guardando in basso mi rendo conto che Roberta sta beatamente dormendo appoggiando la testa e una mano sul mio petto. E’ incredibile che in tanto tempo non abbia mai notato la sua bellezza! Ha una pelle perfetta e questi capelli lunghi le stanno troppo bene…
<< Proprio con te doveva succedermi? >> Sussurro accarezzandole i capelli. Quando noto le sue palpebre tremare tolgo la mano, spero non mi abbia sentito! Passa un altro minuto prima che possa aprire lievemente gli occhi.
<< Buon giorno. >> Le auguro sotto voce. Lei mugugna.
<< Buon giorno anche a te… Leon. >> Un pugno nello stomaco, ecco che cosa ricevo!
<< Non sono Leon… Ma vabbè… Fa niente… >> Rispondo.  Solo a quel punto apre del tutto gli occhi e si alza a sedere. Si stropiccia gli occhi e mi mette a fuoco.
<< Lorenzo… mi ero dimenticata che fossi qui, credevo fosse… >> Balbetta.
<< Non importa. Caffè? >> Domando per non proseguire oltre. Lei annuisce… sposto la coperta e mi alzo.
<< Hai fame? >> Mi domanda.
<< No, tranquilla, bevo un caffè e vado a casa a cambiarmi. Hai dormito bene? >> Le chiedo. Io sì anche se il risveglio non è stato dei migliori!
<< Abbastanza. Non mi sono neanche resa conto che stavo crollando. >>
<< Sei arrivata a metà film e mi sei caduta addosso. >> Le spiego.
<< Mi dispiace! >> Si scusa.
<< Di cosa? Posso usare il bagno? >> Le chiedo, dopo aver apparecchiato due tazze e lo zucchero. Lei annuisce. Quando entro nel bagno noto che, ad una stampella nella vasca da bagno, è appeso l’abito che indossava quella Domenica al cocktail. Ne sfioro l’orlo ripensando a quel momento.
 
<< Roby, tutto bene? >> Le domandai sorreggendola.
<< Insomma… C’è troppo ghiaccio qui dentro! >>
<< E’ una grazia che sia annacquato! Su, siediti. Posso sapere come mai ti sei ridotta così? >>
<< Il ragazzo che mi piace è venuto a questa festa con la sua ragazza! >>
<< Mi dispiace, sono cose che capitano purtroppo! >>
<< Tutto qui? >>
<< Roberta, può capitare! Questa festa è piena di giovanotti, dovresti guardarti in giro e scegliere quello che più ti aggrada! >>
<< Ma sono gli uomini che non mi guardano! >>
<< Ma dai, che dici! >>
<< E allora perché tu non mi degni di uno sguardo? >> Mi domandò.  Non posso dimenticare quel momento, mi si mozzò il respiro e attribuii la cosa alla sorpresa.
<< Eh? Io? >> Le chiesi, dubbioso.
<< Sì, tu! Lorenzo sei tu il ragazzo di cui parlo! >> Mi rivelò, gettandomi le braccia attorno al collo.
<< Roberta, ma che dici? Sei ubriaca, non sai quello che stai dicendo! >> Le risposi, cercando di tenerla a debita distanza da me. Quale sbaglio ho commesso!
<< So perfettamente quello che sto dicendo. Tu mi piaci Lorenzo. >> Mi confessò. Io non credei alle mie orecchie! Restai immobile. Quando lei provò a baciarmi, contrastai l’atto con una mano.  
<< Roby, senti… Non so se sei tu o l’alcol a parlare, ma io ti voglio bene… ma come una sorella, o una cugina! Tutto lì… >>
 << Io… mi dispiace Lorenzo! >>
<< Io… Io torno da Silvia. Cerca di non bere altro, ci vediamo domani in ufficio! >>

 
 
Ogni lasciata è persa ed io probabilmente non avrò più un’occasione, adesso c’è quel Ken e lei è attratta da lui! Lei sta con Ken ed io mi sono bruciato la mia possibilità! Quando esco dal bagno noto che Roberta ha già versato il caffè nelle tazze. Mi avvicino al tavolo, zucchero il mio caffè e lo mando giù d’un fiato.
<< Ci vediamo in ufficio. >> Annuncio. Lei mi accompagna verso la porta dove mi metto le scarpe, infilo la giacca e appendo la cravatta al collo.
<< Ricordati quello che ti ho detto ieri sera, un essere come Daniele Valencia merita solo indifferenza! >>
<< Me lo ricorderò, grazie della compagnia e del supporto! >> Mi risponde. Ci avviciniamo a vicenda per salutarti con un bacio sulla guancia. Mi sento impacciato e in mezzo a questi movimenti insicuri per poco non ci diamo un bacio sulle labbra. I nostri nasi si sfiorano, sento il suo respiro su di me e il respiro non mente. Il mio cuore dice “fallo baciala!”, invece decido di seguire la mia testa e sposto le labbra verso la sua guancia.
<< A dopo. >> La saluto uscendo velocemente dal suo appartamento imboccando le scale. Il cuore martella forte nel petto.
 
 
 
Camilla
Quando avverto voci e rumori provenire dal soggiorno/cucina apro definitivamente gli occhi. Dopo aver letto l’ora, mi rendo conto di avere addosso ancora i vestiti di ieri, devo essermi addormentata sul divano. Afferro nuovamente il mio cellulare e invio un messaggio di buongiorno a David, ci resto male quando noto che lui non me l’ha mandato, magari non si è ancora svegliato. Scendo dal letto, apro la finestra e mi rendo conto solo adesso che mio fratello è ancora qui, sento la sua voce. Ha dormito qui? Spero che Roberta non abbia combinato niente di stupido e non alle spalle di Leon! Spero non sia stata precipitosa! Quando esco di soppiatto dalla stanza richiudendo piano la porta mi avvicino in punta di piedi al soggiorno abitabile. Mi nascondo dietro la parete del corridoio osservando la scena… Si stanno baciando! Mio fratello o Roberta si stanno baciando! O almeno credo… Da questa posizione vedo le spalle di Roberta, i due hanno i nasi appiccicati ma mio fratello ha gli occhi aperti e sono immobili. Quando lui sposta il viso per baciarla sulla guancia e la saluta sbrigativamente mi rendo conto che non si sono baciati…. Ma ci sono andati vicini. Sì, Roberta ha ragione! Mio fratello assume comportamenti equivoci nei suoi confronti! Quando si volta e mi vede incrocia la mia espressione sbalordita e struscia i piedi fino in soggiorno per poi sprofondare sul divano.
<< Oh mio Dio…. Stanotte avete…? >> Le domando lasciando la frase in sospeso.
<< Oddio Cami, no! Ci siamo addormentati guardando un film! >> Mi risponde come se le avessi chiesto qualcosa di assurdo!
<< Insomma, vi siete quasi baciati poco fa, il dubbio m’è venuto! >> Cerco di spiegarle.
<< Allora, secondo te ho le traveggole? Sono matta? Traviso le cose?! >> Mi domanda cercando conferma.
<< In effetti… Quello a cui ho assisto era strano… Alla luce di questi fatti devi davvero deciderti, o ti butti nel vuoto con mio fratello o scegli la certezza di un rapporto stabile che può darti Leon! >> Le ribadisco, mostrando al cielo i palmi delle mie mani a mo di bilancia.
 
 
David
E’ il trillo del mio cellulare a farmi destare. Lo afferro, apro la notifica e leggo il messaggio di buongiorno di Camilla. Appoggio il cellulare al petto, all’altezza del cuore. In fondo cos’ha fatto di irreparabile? Diego ha ragione, non è successo niente che non si possa risolvere. Rispondo al suo buongiorno prima di alzarmi e recarmi in cucina. Noto che Michael non ha preparato la colazione, come suo solito! Esce dalla sua stanza già vestito di tutto punto.
<< Scusa, io digiuno? >> Gli domando seccato.
<< Sei grande e grosso e conosci l’ubicazione di pentole e cibarie! >> Mi risponde mentre siede sul divano e si china per allacciarsi le scarpe. Sbatto le braccia contro i fianchi e struscio i piedi fino a raggiungere la cucina… Io odio fare queste cose!
<< Ho appuntamento con Francesco per fare colazione. >>
<< Allora ti perdono. >> Gli rispondo, mentre avvito la moka e la posiziono sul fornello a induzione. Estraggo dal pensile il pane e la marmellata e dal frigo il burro e del latte.
<< Ci vediamo al lavoro, e fai pace con Camilla! >> Strilla prima di uscire di casa. Mi perdo nei miei pensieri immaginandola girare per la stanza con una mia camicia addosso e in suo bel fondoschiena in mostra mentre la colazione per poi consumarla seduta sulle mie gambe. Non voglio perdere tutto questo!
 
 
Diego
E’ un miracolo! Una mattina in cui non ci sono cellulari che trillano, emergenze familiari e crisi varie a buttarci giù dal letto! Una mattina in cui possiamo trattenerci a letto quei dieci minuti in più sufficienti e necessari per fare riserva di coccole, indispensabile per affrontare la giornata!
<< Buongiorno. >> Le auguro per l’ennesima volta.
<< Buongiorno. >> Mi soffia lei sulle labbra, per l’ennesima volta. Ho ancora addosso l’odore del sesso, l’odore dell’amore, l’odore della passione, l’odore del desiderio che brucia dentro al cuore di entrambi da quando ci siamo vissuti per la prima volta nella casa al lago, anzi da quando i nostri sguardi si sono incrociati per la prima volta nella sala riunioni durante il suo colloquio, quasi tre settimane fa. Le sollecito i fianchi per accompagnarla sopra di me e lei ride perché le faccio il solletico. Sistemo i cuscini dietro la mia schiena e mi beo della sua pelle morbida, dei suoi capelli arruffati, della sua aria assonnata… E’ questo il panorama di cui voglio godere ogni mattina per il resto della mia vita! Questa sera durante la cena le parlerò in privato avanzando la mia proposta, così potremmo annunciarlo a parenti e amici. Andremo a convivere!
<< Cosa c’è? >> Mi domanda, avrà notato la mia aria sognante. Sorrido.
<< Sento che qualcosa sta per cambiare, sento le cose andranno sempre meglio. Ti amo vita mia, sento che saremo felici! >> Le rispondo. Lei sorride e mi accarezza il viso.
<< Ti amo anch’io Diego! Sei la mia vita! >> Mi soffia sulle labbra prima di catturarle in un bacio.
 
 
Michael
<< Un cornetto alla marmellata e un cappuccino! >> Ordino al barman quando entro nella caffetteria dell’azienda. Operai e altri dipendenti stanno consumando la loro colazione. Francesco mi posa una mano sulla spalla quando si avvicina a me
<< Buongiorno. >> Mi saluta.
<< Buongiorno. Come sta tuo padre? Saputo qualcosa? >>  Gli chiedo.
<< Mia madre mi ha telefonato mentre ero in auto, si è appena svegliato! Non sembrano esserci complicazioni. Se ti fa piacere stasera passiamo in ospedale? >> Annuisco e lui ordina caffè macchiato, succo di frutta e cornetto alla cioccolata.
<< Dovresti anche distrarti, non farebbe male… Cosa ne dici di mettere insieme un po’ di gente e andare a bere qualcosa dopo la visita a tuo padre? >> Gli propongo. Mi piacerebbe trascorrere con lui un po’ di tempo lontano da azienda e ospedale per capire se lo posso guardare con occhi diversi dall’amicizia.
<< Possiamo invitare Silvia e Ugo! >> propongo.
<< Anche Nataniel e Massimiliano… Quest’ultimo inviterà Jimmy! >>
<< Credo che Jimmy questa sera sia a casa dei Mendoza per una cena di famiglia o una cosa del genere, sua madre lo ha trascinato ad una rimpatriata per dare il benvenuto alla sorella di Armando Mendoza, suo marito e la figlia che tornano oggi da Vienna. Anche se evaderebbe volentieri! Potremmo comunque chiederglielo, sarebbe capace di evadere da quella cena pur non vedere Lena! >>
<< Come mai? Non si sopportano i due? >> Mi domanda.
<< Non si soffrono più da quando lui l’ha usato per divertirsi, diversi anni fa, mentre era fidanzata con mio fratello David! >> Gli racconto per sommi capi.
<< Allora penso proprio che non faccia i salti di gioia all’idea di presenziare a quella cena. Comunque sono d’accordo, non mi potranno uccidere un paio d’ore di divertimento. >>
<< E anche a Silvia servirebbero dopo quello che è successo con Lorenzo. >> Intervengo.
<< Per non parlare di Massimiliano… Credo non si sia ancora ripreso dalla rottura con Isabella. >>
<< A me sembra tanto raggiante! Anche ieri ho notato che nella hall non si respira più aria di funerale e la cosa mi tranquillizza… Cosa penserebbero i nostri visitatori, che mettiamo una mummia all’accoglienza clienti? >> Chioso strappando un sorriso a Francesco.
<< Si vede che sta prendendo antidepressivi! >> Rincara la dose lui.
<< Dai poveretto… Mi fa piacere per lui che finalmente mostri i denti per sorridere e non solo per ostentare rabbia e cattiveria davanti a Diego! >>
Quando terminiamo le nostre consumazioni ci incamminiamo, in religioso silenzio, verso l’amministrazione.
<< Con tuo padre ci hai parlato? >> Mi chiede. Scuoto il capo.
<< Dopo Domenica sera non ci siamo più visti o sentiti. Può fare quello che vuole per quanto mi riguarda, non posso chiedergli ogni giorno se ce l’ha ancora con me, come se avessi commesso qualche reato! >>
<< Ti posso capire… Per me in un certo senso la situazione era più facile visto che mio padre mi aveva cacciato di casa, la sua riposta è stata immediata, forte e chiara. Mentre tuo padre ti tiene sul filo si può dire! >> Commenta.
<< Sì e no… Non gli ho chiesto se per il suo compleanno preferisce una cravatta o delle scarpe ma se può o no accettare la mia omosessualità, il suo è solo bisogno di elaborare la notizia, e lo capisco! Meno capisco il fatto che scappi da me quando voglio parlare dell’argomento! >> Rispondo contestando ciò che ha appena detto.
<< Non cambieranno le cose se ne parla oggi o tra un mese e non potrà scappare in eterno dall’argomento. Ci vediamo più tardi. >> Mi congeda quando arriva al suo ufficio e vi entra. Annuisco. Come posso convincere papà a parlarne?
 
 
 
Alexander
Quando entro in azienda come prima cosa chiedo alla mia segretaria se ieri sono stato cercato da qualcuno, se ci sono messaggi per me. La mia segretaria mi consegna un plico di fogli su cui ha annotato i messaggi.
<< Alex. >> Sento la voce di mio padre alle mie spalle ma non mi fermo, proseguo verso il mio ufficio. Quando lo raggiungo mio padre vi entra dentro prepotentemente, senza essere stato invitato.
<< Non mi sembra di averti dato il permesso di entrare! >> Lo redarguisco. Noto che oggi non indossa la cravatta, la camicia è sgualcita (probabilmente perché è stata messa in valigia tutta spiegazzata) e le borse sotto i suoi occhi sono ben visibili ma non mi fa alcuna pena!
<< Anche la sedia dove appoggi il tuo sedere è di mia proprietà, perciò posso entrare qui senza permesso. >>
<< Prepotente come sempre. Però le persone non sono una tua proprietà che ci fai quel che vuoi! >> Lo rimbrotto mentre prendo posto alla mia scrivania.
<< Alex, non voglio litigare. Come sta mamma? >> Risponde per poi domandare all’oste se il vino è buono!
<< Ma sei scemo? Che domande del cazzo sono? Come deve stare? >> Gli rispondo con ironia.
<< Puoi evitare il sarcasmo?! >> Mi redarguisce.
<< Non rivolgerti così a me! Come sta o non sta mia madre non è più affar tuo! >> Sbotto balzando in piedi come una molla e sbattendo i palmi delle mani sul tavolo.
<< Modera i toni, stai parlando con tuo padre e sei nella mia azienda! >>
<< Posso sempre andarmene dalla tua bella azienda, basta dirlo! Quando all’appellativo “padre” non sono più tanto certo che tu lo meriti… Un padre di famiglia lo estrae dai pantaloni solo nel talamo nuziale con la propria moglie! >> Tuono colorando il mio intervento con ironia. Mio padre è rosso in volto.
<< Mi dispiace per quello che ho fatto… >> Sibila con le lacrime agli occhi. Non mi fa pena!
<< Le tue lacrime da coccodrillo non attaccano! >> Lo rimbrotto. Lui abbandona il mio ufficio sbattendo la porta.
 
 
Silvia
<< Io l’ho sempre detto ragazze, Lorenzo è la fotocopia di suo padre! >> Chiosa Berta alla fine del mio racconto.
<< Non ci posso credere ragazze, perché gli uomini di ogni generazione pensano solo a quello? Era così quando eravamo giovani noi ed è così anche adesso! >> Interviene Mariana incrociando le braccia stizzita.
<< Per fortuna noi siamo apposto, altrimenti chi ci vorrebbe oggi? Neanche per mezzo giro di giostra gratis! >> Sdrammatizza Annamaria strappando a tutte un sorriso.
<< Buon giorno Massimiliano. >> Lo salutiamo in coro quando arriviamo di fronte all’ascensore.
<< Buon giorno a tutte! >> Ci saluta. Quel ragazzo è un orologio svizzero, è in azienda anche prima dell’ora prevista, chissà a che ora si alza! Dall’ingresso principale fanno il loro ingresso Diego ed Isabella, sempre raggianti! Beata lei!
<< Buon giorno. >> Recitano in coro.
<< Buon giorno. >> Rispondiamo noi.
<< Buon giorno presidente, Isabella. >> Saluta Massimiliano attirando la nostra attenzione. Ci voltiamo tutti e lo guardiamo con un certo stupore! Butto un’occhiata fuori pensando, tempesterà? Il mio gesto non passa inosservato e la banda trattiene una risata.
<< Buon giorno anche a te. >> Gli risponde Isabella.
<< Buon giorno anche a lei Massimiliano. Le modelle assunte sono arrivate? >> Domanda Diego. Spero non abbia assunto quella gallina!
<< Certo, sono in amministrazione, attendono istruzioni. >> Lo informa Massimiliano. Entriamo tutti in ascensore, e stiamo stretti come sardine! Speriamo non crolli!
<< Diego, non avete assunto quella zucca vuota vero? La moglie di Nataniel! >> Domando.
<< Non ho avuto scelta, Ugo-isterica-Lombardi ha minacciato per l’ennesima volta di licenziarsi se non l’avessi fatto! >> Ci spiega Diego. Si eleva un coro di “ma no” generale.
<< Silvia, cosa voleva dirti Lorenzo? >> Mi domanda Isabella, la domanda attira l’attenzione di Diego.
<< Si è scusato, e mi sembrava sincero. Ha detto che al momento vuole solo vivere con leggerezza e spassarsela, non cerca una storia! Vi dirò di più, credo che si veda già con un’altra. Sul tappetino della sua auto c’era una rosa rossa. Camilla pensa che potrebbe essere quella sgualdrina con cui mi ha tradito. >> Racconto.
<< Lorenzo non mi ha parlato di un’altra. >> Spiega Diego. Quando si aprono le porte dell’ascensore possiamo constatare che il pollaio è arrivato: c’è chi starnazza, chi si ammira le unghie, chi sventola il piumaggio e chi si specchia con le labbra a culo di gallina!
<< Questa storia non finirà mai! >> Commenta Sandra sollevando il divertimento generale.
<< Buona giornata. >> Saluta Diego verso noi della banda. Quando passa con aria sicura tutte le oche alzano lo sguardo… Isabella gli cammina accanto e intreccia la sua mano con quella di Diego…. Così si fa!
<< Statemi bene a sentire, lo vedete quel tipo che è appena passato? Provate solo a guardarlo e per il prossimo anno nella mensa aziendale si mangerà brodo di gallina! Mi sono spiegata? >> Annuncio a tutte le galline presenti.
<< Sei la sua amante? >> Mi domanda, ridendo, una gallina con lunghi capelli neri, senza alcun spessore… Che orrore!
<< No, il ruolo dell’amante o ruota di scorta magari si addice maggiormente a lei, io ho migliori aspirazioni! Quello è il fidanzato della mia migliore amica! Comprenez-vous? >>
<< Non farci caso Valentina, è il loro modo di dare il benvenuto alle nuove assunte, riempiendole d’insulti! >> Gracchia la moglie di Nataniel.
<< Disse colei che non è stata capace di tenersi un marito! >> La rimbrotto.
<< MA TU COSA NE SAI?! >> Tuona balzando in piedi. La sua amica Valentina-capelli-piatti si alza e cerca di calmarla.
<< Cocca, conosco tuo marito da quando eravamo due embrioni, ne so molto di più io di te! >> La canzono prima di avviarmi verso l’atelier.
<< Continui a strillare come una gallina cui stanno tirando il collo e vedrà quando durerà in quest’azienda! Non gliel’hanno detto che sia il presidente che il vice presidente hanno pochissima pazienza e detestano le aquile?! >> Sento dire da Sandra mentre mi allontano.
<< Il vice presidente, Lorenzo Mendoza? A lui ci penso io, non ti preoccupare! >> Ridacchia Valentina-capelli-piatti. Cosa vorrà dire?!
 
 
Lorenzo
Quando le porte dell’ascensore si spalancano vengo investito da un’ondata di profumo stomachevole e un cicaleccio insopportabile!
<< Buon giorno Sandra, mio fratello è arrivato? >> Domando alla mia segretaria.
<< Sì, è nel suo ufficio. >> Mi risponde.
<< Queste qui cosa fanno nei corridoi? Dove diavolo è Ugo?! >> Mi lamento. Loro fanno spallucce.
<< Mariana lo contatti per favore! >> La prego. Quando mi volto vedo una tipa ancheggiare verso di me… no! Non ci voleva!
<< Lorenzo! >> Esclama saltandomi al collo in modo prepotente, davanti a tutta la banda per giunta!
<< Valentina…. Cosa ci fai qui? >> Le domando riservandole solo un leggero buffetto sulla sua schiena prima di staccarmela di dosso.
<< Sono stata assunta, non sei contento di vedermi? >> Mi domanda, accarezzando il bavero della mia giacca. Deglutisco. Questa mi causerà dei problemi!
<< Anche se molto offesa… Ieri al casting non mi hai neanche riconosciuta! >> Si lamenta sbattendo le ciglia e delineando con un unghia il contorno del mio mento. Camilla e Roberta si tengono a braccetto e si ergono di fronte alla porta che conduce alle scale e alla caffetteria: osservano me, Valentina e poi si scambiano uno sguardo.
<< Cos’hanno quelle due da fissare? >> Mi domanda Valentina.
<< Valentina, lei è mia sorella Camilla, stilista di punta! Ti darà indicazioni sul tuo lavoro! Mentre la ragazza con lei è Roberta Mora, direttore finanziario. >> Le spiego. Che figura di merda! E chissà cosa penserà Roberta.
<< Valentina Santillana. >> Si presenta tendendo la mano che viene afferrata.
<< Camilla Mendoza. >>
<< Roberta Mora. >> Rispondo loro, afferrando la sua mano.
<< Camilla, dov’è Ugo? Le signorine non possono certo passare tutta la mattina qui! >> Le faccio notare.
<< Lo chiamo. Roberta dammi una mano, ti prego! >> Le domanda Camilla.
<< Sei matta? Io sono un’economista, non una fattora! >> Le risponde lei, ridacchio cogliendo la sottile ironia.
<< Che hai da ridere? >> Mi domanda Valentina. Scuoto il capo, piegando le labbra per reprimere una risata. Roberta mi guarda e mi sorride… Mi cambia la giornata!
<< Sandra, Mariana, date una mano a Camilla! Annamaria rintracci Lombardi! Roberta tu occupati delle tue faccende economiche… Per la tua salute mentale! >> Do disposizioni prima di entrare nel mio ufficio.
<< Molto gentile fratellino! >> Mi rimprovera Camilla. Sembra che Roberta non abbia travisato ciò che ha visto. Spero solo che Valentina si mantenga alla larga da me!
 
 
Roberta
<< Credi che Lorenzo e mucchietto d’ossa si conoscano bene? >> Domando sotto voce a Camilla, la quale ha appena fatto vedere alle modelle i locali dell’azienda e ha dato loro disposizioni, riferendomi a quella Valentina.
<< E’ probabile, visto che le stava appiccicata come una cozza allo scoglio! Cosa pensi di fare con questa situazione? Pensi davvero che Lorenzo ti guardi con occhi diversi dall’amicizia? E in quel caso sei sicura di ciò che fai? E se dovesse finire male? Se dovesse farti soffrire? >> Domanda Camilla.
<< Cosa devo fare? >> Mugugno verso di lei, in cerca della soluzione.
<< Che faccia ha fatto mio fratello quando lo hai chiamato Leon? >> Domanda Camilla diverta.
<< Non lo so a dirti il vero, avevo ancora gli occhi appannati dal sonno per accorgermene. Ha detto con tono seccato “Non sono Leon… Ma vabbè… Fa niente…”. >> Camilla sghignazza davanti al mio racconto.
<< Non ricordo com’era il sogno di preciso, ma c’era Leon, perciò avevo il suo nome in bocca quando mi sono svegliata! >> Spiego quando Silvia si accosta a noi.
<< Posso chiedervi una cosa? Sapete se Lorenzo e quella tipa si conoscono? >> Ci domanda Silvia avvicinandosi a noi. Per fortuna non si è avvicinata un attimo fa!
<< Quando siamo arrivate in azienda stavano chiacchierando e diciamo che la tipa non stava mantenendo alcun distacco tra capo e dipendente! >> Le risponde Camilla. Il viso di Silvia si rabbuia e fulmina quella tipa con lo sguardo.
<< Dovrai farci il callo… Adesso Lorenzo è single e si darà alla pazza gioia. >> Prendo coscienza ad alta voce e le consiglio.
<< Lo so, mi serve solo un po’ di tempo per farmene una ragione! Ma con quella?! E’ uno stuzzicadenti, senza offesa per gli stuzzicadenti! Tra capelli, tette e culo non c’è differenza… piatti uguali! >> La offende Silvia. Non ha tutti i torti!
<< Scusate il ritardo! Ciao Cami, ciao a tutti! Un inferno ragazze, questa mattina sono stato tamponato e ho dovuto chiamare un carro attrezzi. >> Ci racconta Ugo arrivando.
<< E stai bene Ugo? >> Gli domanda Camilla.
<< Sì, ma ho un po’ di torci collo… Silvia cara, mi faresti un massaggino? Sì, lì, premi bene! >> Le domanda Ugo. Silvia posa le sue mano sulle spalle di Ugo.
<< Per le modelle non ti preoccupare Ugo, ho dato io loro disposizioni! >> Lo informa Cami. Ugo schiocca un bacio verso di lei. Ci voltiamo tutti verso l’entrata quando fa il suo ingresso David, la più stupita è Camilla.
<< Scusate l’intrusione. Camilla posso offrirti un caffè? >> Le domanda David. Strizzo l’occhio verso la mia amica la quale accetta e si allontana con lui, spero risolvano! Io abbandono l’atelier per raggiungere il mio ufficio. Lorenzo ed io ci incrociamo a metà via, di fronte la porta del mio ufficio. E’ difficile ignorare il mio cuore! Immobili, ci guardiamo per un istante prima che io apra la porta del mio studio.
<< Stavo vedendo da te. >> M’informa. Lo faccio accomodare.
<< Cosa posso fare per te? >> Gli domando, accomodandomi alla mia scrivania, convinta che sia qui per questioni lavorative. Mi aspetto che si accomodi sulla sedia posizionata davanti al mio tavolo, apposta per i visitatori, invece aggira la mia scrivania e si siede su di essa, vicino a me. Mi allontano volutamente da lui sfruttando le ruote della poltrona. Lui evita con cura d’incrociare il mio sguardo.
<< Come ti senti? Pensi ancora alle parole di Daniele? >> Mi domanda.
<< Mi sento meglio, grazie anche a te. >> Rispondo. Alza lo sguardo verso di me e sorride.
<< Lo sai che tengo a te… >> Avverto un’ondata di calore attraversarmi il corpo a queste sue parole. Riporta lo sguardo verso il basso tormentandosi le dita.
<< C’è una cosa di cui vorrei parlarti… Anzi, c’è più di una cosa. Non so come prenderai tutto quello che sto per dirti, ma… >> Il suo parlare viene interrotto dal suono prodotto dalle nocche che battono contro una qualsiasi superficie, bussano.
<< Non è possibile che non si possa mai parlare in pace, c’è sempre qualcuno pronto a disturbare! >> Esclama irritato Lorenzo, per poi sbuffare.
<< Avanti. >> Affermo. Nel mio studio entra Jimmy il quale regge un grande mazzo di fiori misti.
<< Roberta, un avvocato alto, moro e dagli occhi azzurri ti manda questi! >> Interviene Jimmy. Sorrido prima di alzarmi e raggiungere Jimmy per liberare le sue mani. Afferro i fiori e li annuso.
<< Grazie Jimmy. Ma è venuto lui? >> Gli domando.
<< Sì, ha lasciato questi è sen’è andato, aveva un udienza in tribunale. Ti ricorda l’appuntamento per pranzo! >> Risponde Jimmy. Io non lo ascolto, ho il cervello in pappa in questo momento. Noto il biglietto e lo apro.
 
“Ieri sera mi sei mancata molto! Ti mando questi fiori per ricordarti che ti penso sempre. A più tardi. Leon.”
 
Appoggio il biglietto sul tavolo e mi affaccio fuori dalla porta per chiedere a Isabella di procurarmi un vaso pieno di acqua fresca in cui mettere il presente di Leon.
<< Io vado, ho molto da fare. >> Interviene Lorenzo, sull’uscio della porta.
<< Non finisci il discorso che avevi iniziato? >> Gli domando delusa.
<< No, non era niente di importante. E poi questa stanza è troppo angusta e sono allergico al polline! >> Risponde.
<< E da quando saresti allergico al polline? >> Gli domando.
<< Da adesso! >> Risponde accigliato abbandonando il mio ufficio. Lui è geloso? No, non può essere. Si è semplicemente indispettito perché è stato interrotto oppure oggi avrà la luna storta!
 
 
 
David
<< Lo so che ti devo una spiegazione. >> Interviene Camilla quando ci accomodiamo ad un tavolino con le nostre ordinazioni, lei un the ed io un latte tiepido.
<< Voglio essere del tutto sincera con te, basta bugie. Avevo programmato di raccontarti di Giulio dopo la festa di compleanno dei miei fratelli fin quando, saputo del ritorno di Lena, ho deciso di rimandare. Io non merito più niente da te, te lo avrei tenuto ancora nascosto se Samuel Martinelli non fosse intervenuto. E con il senno di poi sono felice che l’abbia fatto perché mi sono liberata di un peso! >> Mi confessa mescolando la bevanda. Me lo avrebbe tenuto ancora nascosto… Ma non capisco cosa c’entri Lena!
<< Cosa c’entra tua cugina? >> Le domando.
<< Io temevo che raccontarti la verità avrebbe causato tra di noi una grossa frattura, in cui Lena poteva infilarsi. >> Mi confessa esponendo le sue paure. Non intraprenderei mai un rapporto con Lena, mai più!
<< Non voglio più avere a che fare con tua cugina, neanche per tutto l’oro del mondo! Ti basti pensare che questa serata non potrei mai affrontarla senza te e la tua famiglia! Non devi avere alcuna paura di Lena! >>
<< Mi dispiace David, e non ti biasimerò se vorrai chiudere la storia con me a causa di questa bugia. >> Interviene lasciandosi scappare una lacrima.
<< Non ho mai pensato una cosa del genere! Mi serve solo del tempo per digerire la notizia. >> Le rispondo. Lambisco la sua nuca con la mano, attiro a me il suo capo. Le nostre fronti sono unite come i nostri cuori e le nostre anime. Non posso e non voglio rinunciare a lei a causa di Giulio!
 
 
Diego
Compongo il numero di Alberto e ascolto gli squilli. Passano pochi secondi e risponde.
<< Sì? >>
<< Alberto, qui Diego Mendoza, hai un minuto? >> Domando.
<< Diego, senz’altro! E’ per quella cena? >>
<< Dimmi pure quando vuoi organizzare. Ti chiamo per un’altra questione! M’interesserebbe sapere quale agenzia si occupa della vendita di casa tua e quando chiedi? >>
<< Vuoi comprare casa mia? >> Mi domanda.
<< Vorrei informarmi, prima di tutto! Comunque devo dire di sì, mi fa gola. Mi piace la posizione e il quartiere! Ho intenzione di chiedere ad Isabella di andare a convivere, glielo chiederò stasera. >> Gli confido.
<< Congratulazioni Diego! Certo che passi da un progetto all’altro… Dovevi sposarti con una e adesso vai a convivere con un’altra? >>
<< E’ una lunga storia amico, magari te la racconterò durante la cena che organizzeremo. Isabella è la donna della mia vita, non ho dubbi stavolta! Ho buttato all’aria i miei progetti per lei! >> Ribatto.
<< Vi auguro ogni bene Diego e soprattutto che accetti la tua proposta, tienimi aggiornato, non perdiamoci di vista! Hai da scrivere? Ti do numero e indirizzo e-mail dell’agenzia. >>
<< Sì, detta. >> Lo invito. Spero anche io che Isa non giudichi la mia proposta come precipitosa e che accetti!
 
 
Giulia
Mentre aspetto il mio turno studio le mie “avversarie”. Sono totalmente distratta quando Pia, la figlia di un amico di mio padre, si avvicina a noi accompagnata da sua madre.
<< Ciao Giulia, piacere di rivederla signora Valencia! >> Ci saluta Pia.
<< Ciao Pia, signora Aredondo. >> Le salutiamo mia madre ed io. La mia amica si siede vicino a me.
<< Sei nervosa? Io per niente, è il quarto provino che faccio questo mese, potrei sostenerlo ad occhi chiusi! >> Interviene Pia. Sarà pure il quarto ma nessuno l’ha chiamata, da quel che so!
<< Non sono nervosa, sono totalmente ril… >> Non mi da il tempo di rispondere che m’interrompe con un esclamazione di stupore.
<< Guarda chi arriva! Paco Martinez, presenzierà anche lui ai provini! >> Indica Pia, indicando il popolare attore e cantante trent’enne. Tutte le presenti bisbigliano, ridacchiano insomma s’infiammano quando passa accompagnato dal due bodyguard.
<< Sarà lui il protagonista di questa serie tv, vero? >> Mi domanda mia madre. Io annuisco. Quando passa davanti a noi mi rivolge uno sguardo prima di strizzarmi l’occhio. Guardo la mia amica Pia ed è il mio turno di gongolare:
<< Oddio, mi ha strizzato l’occhio! >> La mia amica si azzittisce, accavalla le gambe stizzita mentre sfoglia una rivista di moda.
 
 
Lorenzo
Per fortuna Roberta non ha male interpretato la scena a cui ha assistito poco fa tra me e Valentina. Non mi ricordavo neanche di lei! Certo che la mia giornata è iniziata male quando lei mi ha chiamato Leon ed è proseguita peggio quando ho visto quel mazzo di fiori! Metto da parte questi pensieri per afferrare il telefono e fare ciò che mi ero riproposto.
<< Ministero dell’Economia, ufficio del Ministro Valencia, sono Ninfa. Come la posso aiutare? >> Si presenta una voce squillante e giovane.
<< Buon giorno signorina, sono Lorenzo Mendoza, telefono dall’Ecomoda, l’azienda di cui il dottor Valencia è azionista. Posso parlare con lui? >> Chiedo.
<< Sono costernata dottor Mendoza, ma il Ministro è in riunione, vuole lasciare un messaggio o prendere appuntamento? >> Mi domanda. Sì, appuntamento per l’anno prossimo come minimo! Farei prima ad aspettare il lancio della collezione e dirgli ciò che devo dirgli allora, ma è noto che non posseggo tutta questa pazienza! Inoltre il mio messaggio non glielo posso far arrivare tramite la nota di una segretaria!
<< No, non importa. Lo richiamerò! Grazie per il suo tempo. >>
<< Buona giornata dottor Mendoza. >> Mi augura prima di riappendere. Nel momento in cui chiudo la comunicazione con la segretaria di Daniele il mio cellulare personale squilla, a chiamarmi è Gonzalo.
<< Dimmi. >> Affermo appena rispondo.
<< Abbiamo la luna rovescia oggi? Stasera ti passerà… passo a prenderti alle 21! >>
<< Ho detto di no, ho una riunione di famiglia. >>
<< Sé, certo, inventane una migliore! >>
<< E’ vero, torna mia cugina con la sua famiglia da Vienna… Cena a casa dei miei con amici e parenti! >> Lo informo.
<< Che palle. Vabbè, sarà per un’altra volta. Roberta come ha preso la notizia? >> Mi domanda, riferendosi alla foto.
<< Non gliel’ho fatta vedere. Quando sono andato da lei ieri c’era mia sorella, Roberta ha avuto qualche problema di famiglia e non volevo sconvolgerla ulteriormente. Oltre al fatto che non voglio essere fatto a fettine, se la prenderebbe di certo con me! >>
<< Inviagliela, in modo anonimo s’intende! >>
<< E come dovrei fare?! >>
<< C’è questo sito, deadfake, dal quale si possono inviare email in totale anonimato. L’unica pecca è che nella e-mail che le invierai ci sarà scritto che è stata inviata tramite quel sito, ma non risalirà mai a te! Inserisci il suo indirizzo, nella seconda casella un indirizzo inventato come mittente, nella terza casella l’oggetto e poi il testo o gli allegati. >>
<< Certo che te ne sai una più del diavolo! >> Commento, mentre dal pc apro il browser per cercare il sito. E’ esattamente come l’ha descritto Gonzalo.
<< Come cacchio fai a conoscere questo sito? >>
<< Un mago non svela mai i suoi trucchi! Se fai così ti libererai la coscienza e nello stesso tempo manterrai il tuo anonimato! >> Scuoto la testa leggermente divertito.
<< Ah, sai chi c’è in azienda? Valentina Santillana! >> Lo informo.
<< E chi sarebbe? >> Mi domanda.
<< Ti ricordi il campeggio di 4 anni fa? Quella con cui mi sono appartato nella tenda, la notte di San Lorenzo! >>
<< Ah, adesso ricordo! E cosa fa lì? >>
<< La modella, pensa che ieri ero presente al suo provino ma non l’ho neanche riconosciuta! >>
<< Sfido, visto lo stato in cui versavi quella notte! Non ti ricorderesti neanche se avessi scopato con miss Colombia! >>
<< Mi si è già attaccata come una zecca… In corridoio, davanti a mia sorella, Roberta e la banda di pettegole che riscaldano le sedie delle scrivanie! >>
<< Condoglianze amico, non te la staccherai se non licenziandola. Oppure potesti sfruttare un po’ la situazione! >> Potrei farmi un altro giro… No, no! Cosa vado a pensare? E se Roberta dovesse saperlo?
<< E Silvia l’ha incontrata? >> Mi domanda.
<< Credo di sì ma non sa che si tratta di una mia avventura. Pensa che lavoreranno a stretto contatto! >> Sento Gonzalo ridere. Facile ridere quando i casini sono degli altri! Decido dì interrompere la conversazione quando bussano alla porta… che sia lei? E’ venuta perché vuole proseguire il discorso di prima? Avevo trovato il coraggio di narrarle i miei dubbi in merito alla nostra amicizia, in merito al nostro rapporto, coraggio che adesso è scemato!
<< Ti lascio, mi bussano alla porta. Ci risentiamo. >>
<< Ciao Lorenzo! Beato te che sei circondato di modelle per tutto il santo giorno! >> Mi saluta.
<< Avanti. >> Do l’ordine. Fa capolino mio fratello, non Roberta.
<< Posso parlare con te un secondo? >> Mi domanda. Sono onorato che mi rivolga la parola! Indico la sedia di fronte a me invitandolo a sedersi.
<< Sei venuto qui per un’altra predica? Ho capito perfettamente Diego, so di avere sbagliato! Sarei dovuto venire prima da te a consigliarmi! >> Lo anticipo.
<< Sono qui perché non capisco due cose! Punto primo… è veramente tua l’idea di corteggiare e illudere Silvia per tenerla lontana da Giulio? >> Mi domanda. Non sarà mia ma io l’ho messa in pratica, è inutile scaricare la colpa su Gonzalo! Annuisco.
<< Di chi vuoi che sia? Punto secondo? >>
<< Perché, dopo che Silvia ha scoperto le corna, non hai cercato di riconquistarla se eri così preoccupato dalla presenza di Giulio? >> Mi domanda. Mio fratello non è uno stupido, questo lo so!
<< Perché mi sono accorto che era un comportamento schifoso e non volevo spingermi oltre! >> Rispondo. Non posso dirgli che mi sono accorto che mi piace Roberta! Mio fratello, soddisfatto o meno delle mie risposte, si alza.
<< Sappi che ho raccontato tutto a Isabella la quale ha promesso di non dire niente a Silvia per non ferirla a morte. Ma se dovessi trovare la macchina rigata saprai chi è stato a lasciarti il regalino! >> Conclude uscendo dal mio studio. Isabella mi guarderà con estremo disgusto d’ora in avanti! Quando mio fratello esce sollevo lo schermo del pc e mi metto all’opera… la mail anonima mi sembra un mezzo sicuro anche se vigliacco!
 
 
Marcella
Per convincermi a mangiare mia sorella e Brigida hanno preparato il mio piatto preferito, pietanza che non ho degnato di uno sguardo!
<< Marcella, pensi di guarire dal dolore digiunando? >> Mi domanda Bea.
<< Non ho fame Bea, non insistere! >> Intervengo quando il mio cellulare squilla. A telefonarmi è Nicola Mora. Cosa vorrà? Se mi sta telefonando per propinarmi altre offese verso mio figlio lo mando al diavolo!
<< Pronto? >> Domando.
<< Salve Marcella, spero di non disturbarti. >>
<< Dimmi Nicola. >> Ormai ha chiamato!
<< Mia moglie ed io ci abbiamo riflettuto e vorremmo invitare tu e tuo figlio a casa nostra per un caffè e per scambiare quattro chiacchiere con Alexander. >> Resto stupida quando mi rivolge il suo invito!
<< Accettiamo volentieri Nicola, mi fa piacere che ci abbiate ripensato. >>
<< Vi andrebbe bene stasera? >> Mi domanda Nicola.
<< Stasera va bene, mi detti l’indirizzo? >> Mi alzo dal tavolo per cercare carta e penna con cui annotare la via.
<< A stasera Marcella. Spero di non pentirmene! >>
<< A stasera Nicola. >> Per lo meno riuscirò a dare una buona novella a mio figlio! Lo chiamo immediatamente.
<< Mamma tutto bene? >> Mi domanda allarmato quando risponde.
<< Tutto bene no, và come stamattina! Non ti telefono per parlare dei miei problemi ma per darti una buona notizia. Mi ha appena telefonato Nicola Mora per invitarci a casa sua, questa sera! >> Gli riferisco con entusiasmo.
<< Mamma dici davvero? >>
<< Sì tesoro! E non so quante opportunità avrai dopo questa, quell’uomo è inflessibile, quando lo conobbi anni fa non credevo che sarebbe stato così severo con i suoi figli! >> Pensandoci sù la sua apprensione paterna dev’essersi sviluppata dopo che Patrizia ha abbandonato la sua primogenita!
<< Cèsar deve aver fatto un miracolo! >> Commenta.
<< Penso anch’io che ci sia il suo zampino. Parlando d’altro… Lì come va? >> Chiedo pensando a quel traditore!
<< Se ti riferisci a papà quando sono giunto qui ho avuto con lui una brutta lite dopo di che non si è più fatto vedere, meglio per lui! Mamma come mi conviene vestirmi? >>
<< Eviterei la cravatta, non è una riunione d’affari! Dev’essere tutto il meno informale possibile… Devi diventare suo amico! >> Gli suggerisco.
<< Forse hai ragione tu. Non penserò ad altro per tutto il pomeriggio! Hai pranzato? >> Mi domanda protettivo.
<< Mi hanno preparato gnocchi ai 4 formaggi ma non ho fame amore! >>
<< Mamma mangia subito! Ti devo lasciare, devo smaltire il lavoro di ieri. Cerca di mangiare e di riposare, e di non rispondere alle chiamate e ai messaggi di papà! Che cuocia nel suo brodo! >>
<< Su quello non ti preoccupare, ho tolto il suono dalle notifiche che arrivano da lui perché stava diventando tediante, ho un cerchio alla testa. A stasera! >>
<< Ti voglio bene mamma. >>
<< Anch’io topolino. >>
<< Mamma, ho un nome di battesimo! >> Mi redarguisce. S’imbarazza quando lo chiamo così!
 
 
 
Giulia
Quando entro nella stanza dove tengono i provini mi ritrovo di fronte a due telecamere, posizionate in due punti diversi, e a un tavolo a cui sono accostate quattro persone, gli esaminatori, compreso Paco Martinez. Salgo su una piccola pedana e mi posiziono al centro di essa, dietro al microfono.
<< Salve signorina, si presenti per cominciare. >>
<< Salve a tutti, mi chiamo Giulia Valencia Fernandez e ho 20 anni, sono nata a Bogotà il 4 Marzo 2007.  Vivo a Bogotà con i miei genitori, Daniele Valencia e Patrizia Fernandez, e i miei fratelli Giulio, David e Michael. >>
<< Sei l’unica femmina di quattro figli? >> M’interrompe un signore con brizzolati capelli ricci.
<< Sì, ma adoro avere tre fratelli! Sono sempre pronti a proteggermi! >>
<< E sarai viziata immagino! >> Interviene Paco Martinez. Lo guardo con una certa indisposizione.
<< Intendevo dire dai tuoi fratelli e da tuo padre… essendo l’unica femmina! >> Cerca di spiegare.
<< In effetti, sì! >> Rispondo.
<< Prosegui Giulia. >> M’invita un altro signore, biondo e stempiato.
<< Ho iniziato all’età di 11 anni a recitare in alcuni spot pubblicitari, all’età di 15 anni ho iniziato a frequentare un corso da privatista per imparare a sfilare, fare la modella e lavorare per l’azienda della mia famiglia è sempre stato il mio sogno! Ha 18 anni ho sfilato per la prima volta per l’azienda della mia famiglia, in quell’occasione mi sono fatta notare da un’agente e ho intrapreso così il rapporto con la mia attuale agenzia. Negli ultimi due anni ho sfilato per diciassette marchi diversi in tutta l’America Latina, continuando a posare e prestarmi per spot televisivi e cartelloni pubblicitari. >>
<< Noto dal suo curriculum che non lavora più per Ecomoda, una nota del suo curriculum riporta delle cattive referenze da parte di Ugo Lombardi e da Camilla Mendoza. >> Interviene l’uomo brizzolato facendomi arrossire. Maledetti! Paco Martinez si accarezza il mento e non mi stacca gli occhi di dosso mentre gli altri consultano il mio book, guardano le mie foto e smanettano con il cellulare… che avrà da guardare tanto?!
<< Ha ragione, ho avuto alcuni problemi con loro, a livello personale. Sono note disciplinari. Ma come potrà anche leggere è un inconveniente verificatosi unicamente con loro, posso dire che è stata una questione di scarso feeling. >>
<< Perciò vuole dire che se non dovesse crearsi feeling con noi si sentirà libera di comportarsi male a suo piacimento? >> Mi domanda il tizio brizzolato.
<< No… >> Cerco di rispondere imbarazzata quando Paco Martinez interrompe il mio intervento.
<< Esimi colleghi correggetemi se sbaglio. Noi stiamo cercando una ragazza con curriculum come modella e indossatrice, e Giulia indubbiamente ne ha! E  di bella presenza…. Caratteristica che alla signorina non manca. >> Interviene squadrandomi da testa a piedi e sorridendo. Questo qui ci sta provando!
<< La storia della televisione è piena di attori che sono stati cacciati dal set dopo qualche stagione per ragioni disciplinari. Mi viene in mente “Charmed”, una serie americana che andava forte quando ero piccolissimo. Shannen Doherty, indubbiamente una grande attrice, venne cacciata alla fine della terza stagione per ragioni disciplinari. Questo incidente non ha permesso che la serie facesse flop, è durata con successo per altre cinque stagioni e ancora oggi viene riproposta e amata! >> Conclude così il suo intervento Paco Martinez.
<< Vediamo come sfila la signorina? >> Propone Paco Martinez, i suoi colleghi accolgono la mozione. Mi ha salvata da una figuraccia, infondo! Maledetti Ugo, Camilla e Diego! Mi accompagna una vecchia canzone dance di Gigi D’Agostino mentre sfilo, come se fossi sulla più importante passerella di Parigi, con addosso un capo pregiatissimo, è così che mi devo sentire! Devo puntare tutto sulle mie capacità di modella, sono brava e non si discute!
<< Grazie signorina. Può mostrare il profilo destro? >> Ubbidisco e in seguito mi viene chiesto di mostrare il profilo sinistro.
<< Ora passiamo all’ultima parte del provino. Dovrai improvvisare una scena con Paco. Sappiamo che non hai alcuna esperienza recitativa, vogliamo semplicemente avere un assaggio delle tue doti. La trama è grandi linee è questa: Paco è un uomo sposato che ha intrapreso una relazione extraconiugale con Giulia, la quale non si fida più di lui. Giulia tu sei ferita da Paco, ti senti presa in giro! Tu Paco devi convincerla a non lasciarti. >> Spiega il tipo brizzolato mentre Paco Martinez si alza e mi raggiunge sulla pedana. Oddio, cosa dovrei fare?!
<< Quando volete! Paco comincia tu per mettere a suo agio Giulia! >> Propone l’uomo biondo. Paco Martinez abbassa il capo un secondo e quando lo rialza la sua espressione è profonda, sembra sull’orlo del pianto! Cos’ha, un interruttore?! Dalla televisione avevo intuito fosse bravo, ma ciò che sto vedendo superla di gran lunga le mie fantasie!
<< Giulia… Giulia amore mio non posso vivere senza di te. >> Recita mentre accarezza le mie gote con le sua mani, unisce la sua fronte alla sua. Rimango interdetta per pochi istanti! Forza Giulia, devi recitare! Cosa faresti se al posto di questo estraneo ci fosse Massimiliano? Poso le mie mani sulle sue e chiudo gli occhi.
<< Anch’io ti amo, ti amo più della mia stessa vita. Ma non posso più sopportare questa situazione… >> Le parole mi escono spontanee. Mi allontano, rivolgendogli le spalle e passandomi le mani sulle braccia, come se avvertissi freddo. Lui si avvicina a me, posa le mani sulle mie spalle ma io mi discosto.
<< Guardami! >> Mi ordina. Io chiudo gli occhi fingendo di non averlo sentito.
<< GUARDAMI! >> Tuona, voltandomi con la forza.
<< Perché non capisci che c’è troppo in gioco?! Non posso lasciare mia moglie adesso! Tre mesi, ti chiedo ancora tre mesi! >> Supplica.
<< Tre mesi?! >> Domando io sconcertata. << Dovrei nascondermi ancora per tre mesi?! Accontentarmi dei tuoi ritagli di tempo e brevi fughe?! Io merito molto di più di questo! >> Rispondo, dimenandomi per liberarmi dalla sua stretta che si fa più stretta. Ma quando termina questa recita?! Mi dimeno ancora cercando di scappare quando la sua stretta si fa più intensa e incolla le sue labbra alle mie. Oddio! Questo tizio mi sta baciando! E lo conosco appena!
<< STOP! >> Interviene uno dei tre esaminatori. Finalmente! Paco Martinez stacca le labbra da me, vi passa sopra l’indice e mi strizza un’altra volta l’occhio. Sono sconcertata! Non mi aspettavo facesse una cosa del genere!
<< Non spaventarti Giulia… Questo è il suo modo di fare! Mette alla prova fino in fondo tutte le attrici a cui fa dei provini. In fondo, se verrai scelta, interpreterai la parte della protagonista la quale intreccia una storia d’amore con Daniel, il personaggio di Paco! I baci sarebbero all’ordine del giorno, e molto ma molto più spinti di questo! >> Mi spiega il tipo brizzolato. Vuole dire che ha baciato e bacerà tutte le ragazze in fila per sostenere il provino?!
<< Al di là di questo, come sono andata? >> Domando rossa come un peperone. E’ la prima volta che arrossisco per un bacio! Ma non me l’aspettavo minimamente, speravo di avere un po’ di tempo per prepararmi prima di interpretare una scena di bacio con una persona che conosco appena!
<< Ci sei piaciuta Giulia! Puoi andare e grazie. Riceverai presto notizie se dovessimo sceglierti, se non sarà per la parte di Belen, la protagonista, sarà per un ruolo secondario! Grazie ancora! >> Mi congeda. Quando esco la segretaria mi si accoda per chiamare la prossima, che è proprio Pia. Incrocia le dita e mi sorride prima di entrare… Come minimo penserà che Paco voglia sposarla dopo il bacio, conoscendola!
<< Allora, dimmi cosa ti hanno fatto fare? Com’è andata? >> Mi domanda mia madre.
<< Ti racconto tutto in hotel! >> Le rispondo. Paco Martinez mi ha rubato un bacio, l’eroe delle telenovelas che tanto amo da sempre!
 
 
 
Leon
Scoppio a ridere quando Roberta, dal suo i-phone, mi fa vedere la e-mail anonima che le hanno mandato. Il testo afferma che avrei moglie e un figlio e suggerisce a Roberta di stare lontana da me, il tutto è corredato di foto. Peccato che la ragazza e il bimbo raffigurati insieme a me siano mia sorella e il mio nipotino!
<< C’è poco da ridere! Chiunque sia stato come prima cosa sa molte cose di me come il mio indirizzo e-mail! Come seconda ti spia! E come terza cosa potrebbe essere un maniaco o uno stalker per arrivare a fare una cosa del genere! Davvero non ti seri accorto di niente? Di qualcuno che stazionava al di fuori del locale? >> Mi domanda ancora.
<< Giuro, non mi sono accorto! A me fa ridere… Questo tizio mi accusa di essere sposato con mia sorella con cui avrei un figlio! A parte gli scherzi, si potrebbe risalire all’indirizzo IP dal quale è stata inviata la e-mail e così avremmo un inizio per risalire all’autore della mail! >>
<< Tradotto?! >> Mi domanda.
<< La posizione! L’indirizzo IP è un’etichetta numerica e ci indica posizione e modello dell’apparecchio dal quale è partita la e-mail, se si tratta di uno smartphone, di un pc in questo caso di un i-mac o che altro… >> Cerco di spiegarle.
<< E tu conosci qualcuno che potrebbe farlo? >>
<< Potrei chiedere in giro o a qualche collega. >> Non ci vorrà il genio della lampada per trovare un nerd smanettone disposto ad aiutarci!
<< Che stupida! >> Esclama, uscendo dalla sua casella e-mail per effettuare una chiamata.
<< A chi telefoni? >> Domando, mentre la cameriera ci serve le nostre piadine fumanti.
<< A mio fratello, ha frequentato la scuola di informatica. Cèsar, ciao! Come va?.... Ma davvero?! E’ un miracolo! Come hai fatto a fargli cambiare idea?!.... Sì, Olga ha ragione, sei un grande!.... Visto che sei così bravo, anche la tua sorellona ha un favore da chiederti!.... Saresti in grado di risalire all’indirizzo IP dal quale è stata inviata una e-mail anonima?... Qualcuno ha scattato una foto a Leon mentre era in compagnia di sua sorella e suo nipote e, credendo si trattasse della moglie e del figlio, mi ha inviato la foto con testo connesso!... Anche lui si è messo a ridere…. A me questa cosa fa una certa paura! Vorrei sapere con chi ho a che fare!.... Ok, ti invio le credenziali per accedere alla mia casella di posta…. Qualche giorno dici? D’accordo… Il tempo necessario Cèsar!... Saluta tutti, un bacione e augura un bocca al lupo a Olga! >> Conclude, riponendo in tasca il cellulare.
<< Dice che ha bisogno di qualche giorno ma si può fare! >> M’informa mentre toglie la linguetta dalla sua lattina di coca-cola e ne versa il contenuto in un bicchiere.
<< Benissimo, vedrai che questo soggetto, chiunque sia, non è così pericoloso come sembra! E’ un codardo o non si nasconderebbe dietro un pc e un indirizzo di posta fasullo! >> Le faccio notare.
<< Forse hai ragione, in ogni caso voglio guardarlo in faccia e farmi una grassa risata! >> Risponde, prima di addentare il suo pranzo.
<< Non mi hai raccontato come mai la tua serata è stata tanto brutta, non dovevi stare a casa con la tua amica? >> Le domando. Il suo volto si rabbuia e posa la piadina.
<< Ho ricevuto una visita inaspettata e sgradita, che ha riaperto una vecchia ferita! >> Racconta brevemente.
<< Ti ricordi quando ti dissi che la mia situazione famigliare è strana in un certo senso? >> Annuisco non potendo parlare con il boccone in bocca. Ricordo bene quella sera!
<< Leonora, la moglie di mio padre, anche se per il mio cuore è mia mamma, non è la mia madre biologica. >> Mi confessa. Non l’avrei mai detto!
<< E posso chiederti chi è la donna che ti ha dato la vita? La conosci? >>  Annuisce.
<< Patrizia Fernandez! >> Confessa sotto voce.
<< La moglie di…? >> Domando sotto voce. Non è il caso di fare del pettegolezzo in pubblico su personalità del genere!
<< Dopo la nascita del suo primogenito quella donna passò un brutto periodo… Ebbe una scappatella con mio padre e rimase incinta! Fu costretta a raccontare ogni cosa al marito dato che con lui non si batteva chiodo da mesi! Lui non volle saperne di crescere un figlio non suo e le diede un ultimatum… o il bambino o io e il mio denaro! >> Racconta. Il pranzo mi va di traverso!
<< E la donna scelse il marito con annesse ricchezze! >> Ne deduco. Annuisce.
<< Dopo il parto mi lasciò alle cure di mio padre e firmò la rinuncia alla patria podestà. Pare che a distanza di 26 anni, quasi 27, si siano pentiti! Ieri sera lui ha bussato alla mia porta portando con sé ridicole scuse e dei ricordi dell’ospedale che sua moglie conserva. Mi ha anche detto che ho i suoi occhi… Come se per me fosse facile guardarmi allo specchio ogni giorno e sapere di avere dei tratti di quella donnaccia incollati al mio volto! Ho passato una serata infernale! >> Conclude. Il suo racconto mi ha lasciato spiazzato… Nella mia carriera di avvocato e nella mia esperienza di vita non ho mai visto tanto schifo!
<< Io non conosco questa donna, non conosco la sua vita precedente alla tua nascita, ciò che ha vissuto dopo e com’è oggi, non so niente di lei ma quest’unica cosa che mi stai raccontando è più che sufficiente per dire che non hai niente a che fare con un mostro simile! Sii fiera del percorso che hai fatto, dei genitori che hai, sii fiera del tuo percorso compiuto lontano da persone come loro! >> Mi sorride.
<< Sono le stesse cose che ho detto a quel bifolco ieri sera! >> Mi fa sapere. Afferro la sua mano posata sul tavolo e ci sorridiamo a vicenda.
 
 
Armando
<< Armando, ti vuoi calmare? >> Mi domanda mia moglie notando il mio muovermi, ho le gambe accavallate e muovo nervosamente il piede.
<< Non posso, ho una strana sensazione, è più forte di ieri! >>
<< Non ti puoi agitare tanto… E senza motivo poi! >> Mi ricorda. So che dovrei stare calmo! Eppure ho la sensazione che sta per accadere qualcosa che mi farà agitare ulteriormente!
<< Tigre, Betty! >> Esclama una voce che conosciamo fin troppo bene. Betty sbuffa mentre non stacca gli occhi dalla sua rivista.
<< Calderon, sei a Bogotà? >> Domando stupidamente alzandomi in piedi.
<< Se mi trovo in carne ed ossa davanti a te allora sì, mi trovo su suolo Colombiano! Betty, salve! >> La saluta nuovamente Mario.
<< Ben tornato. >> Risponde svogliatamente Betty, non staccando gli occhi dalla sua rivista.
<< Voi cosa fate qui? Siete in partenza? Ti sei dimenticato che venivo per parlarti? >> Mi ricorda.
<< Non siamo in partenza, stanno per atterrare mia sorella, mio cognato e mia nipote. Oggi non posso Calderon, c’è una cena di famiglia per dare il benvenuto a Camilla e alla sua famiglia. Ci vediamo domani? >>
<< Per me va bene! >>
<< Puoi accompagnarmi durante la mia passeggiata e raccontarmi tutto strada facendo. Ci incontriamo alle 11 al parco davanti al centro commerciale! >>
<< Va bene Armando, non mi trattengo oltre. Buona serata e porta i miei saluti a Camilla. >> Saluta Mario allontanandosi.
<< E’ una maledizione, con tante persone in questo aeroporto dovevamo per forza incontrarlo? >> Si lamenta Betty quando vediamo venire verso di noi i nostri ospiti. Camilla mi sorride e accelera il passo, Kristof spinge due trolley mentre Lena non si toglie neanche gli occhiali da sole e messaggia incessantemente, le sue dita sembrano tanti millepiedi schizzati!
<< Fratellone! >> Mi saluta, allacciandomi le braccia al collo.
<< Ciao Camilla, ben tornata! Ciao Kristof! >>
<< Cia Armando, ciao Betty. Non sappiamo come ringraziarvi per l’ospitalità! >>
<< Di cosa Kristof? Camilla, sei così in forma. >> La saluta mia moglie. Le due si scambiano un guancia a guancia.
<< Anche tu Betty, stai davvero splendidamente! >>
<< Lena, potesti fare lo sforzo di mettere via quel coso e salutare gli zii che sono così carini da ospitarci?! >> La rimprovera il padre.
<< Ciao zio Armando, ciao zia Betty. >> Si scomoda mia nipote, sotto pressione di suo padre, baciando una guancia a me e Betty. Mia moglie la prende sotto braccio.
<< Come ti senti? >> Mi domanda Camilla accarezzandomi il petto all’altezza del cuore.
<< Meglio Camilla! >>
<< Diglielo tu che deve stare calmo! Da due giorni a questa parte dice che ha delle percezioni paranormali… Sente che sta per succedere qualcosa! Secondo lui non si può vivere in pace! >> Racconta mia moglie. Detta così sembra che io sia diventato matto!
<< Armando, hai ricominciato a bere? >> Mi canzona Camilla.
<< Ancora una parola e andate a stare in hotel! Moglie e sorella! >> Rispondo per le rime prima di prendere sotto braccio mia moglie e mia sorella per avviarci verso l’uscita.
 
 
Paola
Mi trovo nuovamente di fronte la porta del suo appartamento e suono. Oltre ad averci chiesto un mucchio di soldi vuole anche uscire a cena con me, roba da matti! Quando apre la porta indossa solo dei pantaloni sportivi e avvampo squadrandolo da testa a piedi… E’ diventato proprio un bel ragazzo, non c’è che dire!
<< Ti dispiacerebbe metterti una maglietta? >> Gli domando.
<< La mia fisicità ti turba? Non mi sembrava! >> Scherza, ricordando i tempi della scuola quando lo disdegnavo completamente. Sfido, non era così! Mi accontenta e indossa un maglione a collo alto. Gli porgo il foglio con i nostri accordi e una penna, lui non se lo fa ripetere due volte e firma.
<< Allora, andiamo a cena e facciamola finita! >> Propongo. Lui scuote il capo.
<< Domani sera, passo a prenderti io, segnami il tuo indirizzo! >> Ridacchio.
<< Neanche morta! Ci vediamo al ristorante, io verrò con la mia auto, prendere o lasciare! >> Rilancio.
<< Ecco perché Diego ti ha lasciato! >> Cerca di provocarmi. Calma Paola, stai calma!
<< E va bene, ogni uno con la propria auto e ci vediamo al ristorante! Le Terrazze di San Josè alle 20? >> Per lo meno ha buon gusto!
<< No, andiamo in un agriturismo fuori città! >> Propongo. Le Terrazze di San Josè è frequentato dai Mendoza e dai Valencia!
<< Molto romantico, accetto! >> Risponde facendosi strane idde. Gli segno d’indirizzo.
<< Cerca di non tardare! >> Concludo imboccando la via per l’uscita. Speriamo solo che non sia sempre così snervante la sua compagnia!
 
 
 
Olga
La giornata ha assunto una piega diversa! Tra poche ore vedrò Alexander! Faccio aderire un vestito al mio corpo, senza indossarlo, indecisa su cosa indossare stasera.  Va bene che stiamo a casa e con le nostre famiglie, stile neolitico, ma non voglio che né lui né la signora Marcella mi vedano in tuta e struccata!
Domani saprò se sono stata cacciata da scuola e dopo domani inizierò a raccogliere rifiuti sulla spiaggia indossando quell’orrenda tutta arancione ma la cosa non mi tocca in questo momento! Sono troppo contenta a grata a mio fratello e per dimostrarglielo, quando entra nella mia stanza, gli salto al collo e lo ringrazio per l’ennesima volta. Senza di lui questo non sarebbe stato possibile.
<< Dovresti ringraziare anche papà! >> Mi ordina.
<< Aspetterò a cantare vittoria, voglio prima vedere come tratterà Alexander! >> Spero solo che papà non lo tratti tanto male e che quella donna, Marcella, sia dalla nostra parte!
 
 
Nicola
<< Leonora, non abbiamo invitato il Presidente della Repubblica e sua moglie! Non ti sembra di esagerare? >> La redarguisco notando che ha appena sfornato una torta e ne sta infornando un’altra diversa. La confusione sul tavolo della cucina mi fa capire che ne sta impastando una terza!
<< Nicola, non fare il burbero! Non intendo fare brutta figura di fronte a quella donna. Già penserà che tu sia un misantropo con tua figlia, non vorrei pensasse anche siamo anche scortesi con gli ospiti! >>
<< Pensi che mi importi qualcosa di quello che pensa Marcella Valencia?! Con i precedenti che sai e dopo tantissimi anni? Quella donna può farsi di me e della mia famiglia le idee che vuole… Un caffè e due pasticcini sarebbero bastati! >> Ripeto. Leonora alza gli occhi al cielo.
<< E non urlare, non voglio che Olga ti senta e che scoppi un’altra lite. Nicola, cerca di non trattare male quel ragazzo di fronte a sua madre e a nostra figlia. Lo hai invitato per conoscerlo e non per metterlo alla gogna! >>
<< E’ troppo giovane per lei… >>
<< L’età non è un ostacolo in tante situazioni e poi sono solo nove anni! Ci sono coppie con venti, trent’anni di differenza. Sinceramente se dovessi trovare la certezza che questo ragazzo vuole sinceramente bene a nostra figlia non mi importerebbe l’anno di nascita. Marcella si sarà anche comportata poco bene con Betty ai tempi che furono ma ricorda bene che era una donna tradita e presa in giro dal suo uomo, una donna ferita. Sotto questo aspetto è una persona di buona famiglia, di status sociale elevato! Dubito che abbia tirato su Alexander istruendolo a ferire le donne e che lo abbia mandato a scuola di serial kille! Ragiona un attimo Nicola! >> Cerca di farmi rinsavire mia moglie. La mia piccolina è troppo giovane per avere
un ragazzo! E poi quel tipo avrà avuto svariate compagne e partner sessuali mentre Olga è ancora vergine! Credo… e spero!
 
 
 
Lena
Mi sono fatta una doccia e mi sono sistemata nella ex camera di mia cugina Camilla che, a quando dicono i miei zii, è andata a vivere da sola, così come Diego e Lorenzo.
<< E come hai preso la loro relazione? >> Domanda mio padre a mio zio. Mi avvicino alla porta accostata, sono nello studio dello zio e interloquiscono a porte aperte.
<< Inizialmente non ho fatto i salti di gioia… Poi ho scoperto che David non è come Daniele, non hanno niente in comune, caratterialmente parlando. Credo che questo sia dovuto alle sofferenze che quel cretino del fratello, Giulio, gli ha inflitto! Gli ha sempre messo i bastoni tra le ruote, fregato le ragazze… cose del genere! >> Sta raccontando zio Armando. Niente che non sapessi già! Ma con chi si è fidanzato David?
<< Camilla e David… non l’avrei mai immaginato! >> Commenta mio padre. Camilla? Mia cugina sta con il mio ex?! L’uomo che mi ero ripromessa di riconquistare, l’uomo che papà voleva per me!
<< E Lorenzo e Diego come stanno? Ho sentito dire che Diego ha annullato il matrimonio. >> Mio zio conferma e per rispondere alla sua domanda comincia a raccontare tutta la storia della sua famiglia!
<< Sì è vero, non sposerà più Paola Ribeiro Solari. Sì è fidanzato nuovamente con una ragazza pacata, dolcissima, e molto timida… Stasera la conoscerai! Lorenzo è appena tornato single, ha avuto una breve relazione son Silvia, un’amica di Isabella, la fidanzata di Diego. Purtroppo Lorenzo non riesce a trovare una ragazza fissa che vada bene! >>
<< Comprendo Armando… Anche Lena mi porta a casa solo rincitrulliti o nulla facenti! >>
<< Non è la stessa cosa Kristof! Non ho detto che io e Betty non abbiamo accettato Silvia, a noi andava più che bene! Ma per Lorenzo no, hanno avuto dei problemi di coppia e si sono lasciati! >> Spiega mio zio quando capisce che mio padre ha frainteso le sue parole. La verità è che se non guidano un’Aston Martin e se non frequentano scuole private o se non sono dirigenti di importanti società a papà non vanno bene! Mio padre non risponde alla sottile critica di zio Armando.
<< Betty mi manda a chiedervi se gradite un caffè o un the! >> Interviene mia madre. Lo zio accetta il the e mio padre un caffè.
<< E tu tesoro? >> Domanda mia madre bussando alla porta della stanza di mia cugina. Mi sposto sedendo sul letto.
<< No mamma, ringrazia la zia! >> Rispondo. Dopo essermi vestita entro in sala da pranzo dove la mamma sta aprendo il tavolo, papà e zio stanno introducendo dal terrazzo un altro tavolo e altre sedie mentre la zia armeggia in cucina con la domestica.
 
 
 
FINE CAPITOLO 44.
 
 
 
Anche questo capitolo è giunto alla fine. Le scene sono state tante e la cena dai Mendoza si avvicina! Commenti al capitolo?
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Betty la fea / Vai alla pagina dell'autore: Mew_vale