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Autore: Crilu_98    04/08/2016    1 recensioni
François Marchand, appartenente ad una famiglia della media nobiltà francese, è alla disperata ricerca di sua sorella Amélie, sparita senza lasciare traccia; ancora non sa di essere diventato il bersaglio di un manipolo di congiurati e che per venire a capo dell'enigma dovrà ricorrere all'aiuto di una giovane ladra, Claire, dal passato misterioso. Amélie, invece, nel tentativo di riconquistare la propria libertà incrocia la strada di James MacMallon, un bandito scozzese in esilio perennemente diviso tra il profitto materiale e la propria coscienza.
Nel frattempo, a Parigi, il Cardinale Richelieu indaga sulle voci che girano a palazzo, avendo tra le mani un unico indizio: il simbolo del Giglio Scarlatto.
Tra briganti onesti, affascinanti contesse, spie, sicari e pedine si dipana la storia di una congiura che potrebbe mettere fine al regno di Francia...
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Epoca moderna (1492/1789)
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-Sto arrivando, aspettatemi!- ruggì François, incespicando nel tappeto mentre correva ad aprire la porta della camera. Il cameriere dall'altra parte avrebbe ricevuto una sfuriata degna di questo nome, aveva chiaramente detto che non voleva...
-Voi!- esclamò, sorpreso ed imbarazzato, nel vedere Claire sulla soglia. Anche le guance della ragazza si colorarono di rosso quando si accorse che il moschettiere indossava solo i calzoni e  aveva i capelli umidi e attaccati al viso. La vista del suo busto attraversato da numerosi rivoli d'acqua la ipnotizzò e Claire si ritrovò ad ammirare ciò che aveva solo intuito sotto le vesti: François non era di stazza robusta, ma il suo corpo era stato definito da un allenamento durato anni che aveva fruttato anche i muscoli guizzanti delle braccia incrociate sul petto.
-Scusate, io... Stavo facendo un bagno...- mormorò il giovane imbarazzato.
Claire si riscosse e sorrise ricordando il motivo della sua furia: l'imbarazzo di François la divertiva e allo stesso tempo le riempiva il cuore di tenerezza.
-Non fa nulla!- esclamò ammiccando e spintonandolo per entrare in camera.
-Claire, questo vostro comportamento è... E'...- balbettò il moschettiere, vedendo che la ragazza si guardava intorno con curiosità, esaminando i vestiti gettati per terra e tamburellando con le dita sul bordo della tinozza di legno nella quale era immerso fino a qualche minuto prima.
"E' provocante, bellissimo, appagante..."
-E' assolutamente indecente. Vi prego cortesemente di uscire dalla mia camera!-
-La tua camera, moschettiere? Sei nel palazzo di mio padre!- ridacchiò lei.
Il giovane sbuffò:
-Sentite, ho appena acconsentito, non so né come né perché, al matrimonio di mia sorella con un bandito scozzese, non ho la forza di discutere anche con voi! Non appena vostro padre eliminerà il mandato di cattura che pende sulla mia testa me ne tornerò nel mio palazzo e nelle mie stanze! Mi dispiace che debba arrecarvi il disturbo di dovermi vedere ogni giorno fino ad allora!-
-Nessun disturbo...- mormorò la ragazza avvicinandosi. François deglutì e sbarrò gli occhi terrorizzato:
"Se si avvicina ancora... Dio, lo vedrà!" pensò, cercando di nascondere l'imbarazzante rigonfiamento dei calzoni.
Claire alzò gli occhi al cielo:
-François, ti stai comportando da sciocco!-
-Come, prego?- ringhiò lui, riconquistando all'improvviso tutta l'animosità che covava nei suoi confronti.
-Oh, andiamo! Sei attratto da me nella stessa misura in cui io lo sono da te! Eppure ti ostini ad evitarmi e ad essere arrabbiato con me per una sciocchezza!-
Il moschettiere emise un gemito infuriato e senza che Claire se ne rendesse conto si trovò sul letto, dove lui l'aveva spinta con rabbia e violenza, stringendole i polsi. La sovrastava e la sua presa ferrea le faceva male:
-Una sciocchezza? Una sciocchezza!? Voi siete...-
François si bloccò nel vedere il terrore riflesso nelle sue profonde iridi blu.
-Ma cosa...?- sussurrò, raccogliendo con il polpastrello una lacrima che le era scivolata su una guancia. Poi capii e si diede dello stupido:
-Io... Voi... La violenza... Oh Signore!- sbottò, chinando la testa fino a sfiorarle il collo con il naso.
"Ma come ti stai comportando? Ti crederà davvero uno sciocco!"
Fu sorpreso quando sentì le dita leggere di Claire insinuarsi timidamente tra i suoi capelli bagnati.
-François...- la udì sussurrare -Basta.-
Lui alzò il viso per incontrare lo sguardo della ragazza e vi lesse tutto quello che doveva essere riflesso anche nel suo. Ma ancora qualche incertezza lo frenava:
-Cosa direte a vostro padre? Questa intera situazione è indecorosa, oltre che imbarazzante!-
-Mio padre mi ha fatto capire che posso gestire la mia vita come meglio credo. Ed io voglio te, adesso.-
François mugolò, estasiato da quella prospettiva ed iniziò quasi automaticamente a slacciarle i cordoncini del corsetto. Claire ridacchiò per la sua fretta, lasciandosi lentamente sfilare l'abito:
-Sei un amante impaziente?-
-Non direi- rispose lui con un sorriso -Di solito sono posato e amo fare le cose con calma... Ma ti ho desiderato troppo a lungo per aspettare ancora!-
-Di solito?- mormorò Claire, felice che fosse passato al tu e che le stesse accarezzando le spalle facendole scendere brividi in tutto il corpo, ma anche infastidita dalla sua esperienza.
François si alzò sui gomiti, fermandosi a guardarla con un luccichio divertito e malizioso nello sguardo:
-Sì, di solito le donne apprezzano la mia gentilezza... E il fatto che pensi anche al loro piacere, oltre che al mio.-
Claire arrossì e si dimenò sotto di lui, facendolo ridere:
-Gelosa, mia cara?-
-Un po' offesa, più che altro!- replicò lei stando al gioco -Un uomo che a letto parla delle sue passate avventure è decisamente inaffidabile! Chissà che Mouchoir Rouge non sia più cavaliere...-
François la bloccò sul materasso, senza più traccia di divertimento sul viso:
-Jean Martin? Ti si è avvicinato? Cosa ti ha detto?-
-François, calmati, stavo solo scherzando: non mi ha fatto nulla! Credevo che quell'uomo ti piacesse...-
-Mi piace, infatti!- sospirò lui iniziando a baciarle il collo e contemporaneamente lottando con la sottoveste di seta -Ma non quando ti gira intorno. Ti deve stare alla larga.-
-Ah, davvero?- rise lei, inarcando la schiena quando le sfiorò i seni con le labbra.
-Sì- mugugnò il moschettiere -Tutti gli uomini ti devono stare alla larga. Tu sei mia.-
Poi, liberatosi in fretta dei calzoni, entrò dentro di lei con un colpo secco, preoccupandosi però di non farle troppo male con la sua irruenza. Sorrise soddisfatto quando la vide mordersi le labbra e tendere il corpo sotto di lui e le schioccò un bacio sul collo candido prima di riprendere a spingere.
-Mia.- ripeté con soddisfazione, appoggiandosi alla testiera di legno del letto per assicurarsi una posizione migliore. Sentiva montare dentro di sé la voglia di abbandonarsi all'istinto e al piacere, ma si sforzò di ignorarla per non traumatizzare Claire: voleva che percepisse il suo amore, oltre al desiderio che provava per lei.
-Mio Dio, Claire...- mormorò a fatica -Sei così... Calda e morbida. Potrei rimanere qui per sempre.-
-Sarebbe bellissimo!- sussurrò lei di rimando, prima di lasciarsi sfuggire un gemito strozzato che fece spuntare un sorriso astuto sulle labbra di François.
-Stai arrivando in cima, vero, amore mio?- ridacchiò il giovane, prima di raggiungere l'orgasmo anche lui e scivolare in un dormiveglia soddisfatto.
 
Poco tempo più tardi il moschettiere fu svegliato dal profumo di Claire a contatto con la sua pelle e dal corpo sinuoso della ragazza avvolto attorno al suo. Sorrise, sfregando le guance rese ispide dalla barba contro il suo seno.
La ragazza giocherellò con le ciocche dei suoi capelli ormai asciutti, osservandolo raggiante.
-Cosa facciamo ora?- chiese sussurrando, quasi temendo di spezzare l'atmosfera con un tono di voce troppo alto. 
-Avrei un'idea da proporti, amore mio...- ridacchiò François emergendo con il busto fuori dalle coperte e trascinando la ragazza tra le sue braccia.
-François, non essere impaziente!- lo rimbrottò la ragazza, scrollando il capo per liberare i capelli dalle ultime forcine rimaste.
-Uff, non mi abituerò mai a queste acconciature complicate!-
-No, infatti!- disse il moschettiere, cercando di aiutarla -I tuoi capelli sono molto più belli sciolti e selvaggi... Come la prima volta che ti ho vista, ricordi?-
Claire rise:
-Così superbo e pieno di te, e così ingenuo...!-
Poi tornò seria di colpo:
-François, sono preoccupata.-
-Per cosa?- 
-Per noi.-
Il moschettiere aggrottò la fronte:
-Credi forse che non abbia intenzione di sposarti? Fidati, adesso che so con certezza che tu ricambi i miei sentimenti io...-
-Non metto in dubbio il tuo amore. O il tuo onore.- mormorò lei poggiandogli un dito sulle labbra -Ma forse dovremmo aspettare.-
-Aspettare cosa?- tuonò François irritato. La donna che lo aveva tentato per settimane era nuda in un letto accanto a lui, lo amava, lo voleva con la stessa intensità con cui lui l'aveva sognata e desiderata... L'unica cosa che mancava era un anello al dito di Claire che avrebbe testimoniato al mondo a chi apparteneva.
"Mia" le aveva detto. E lo credeva davvero, non avrebbe sopportato di vederla lontano da lui neanche per un giorno.
-Aspettare che la congiura sia sventata. La posizione di mio padre fino ad allora sarà precaria, e di conseguenza lo sarà anche la mia. Per non parlare di te, che sei ricercato! Mio padre ha deciso di non coinvolgere il re, temendo che la regina possa essere implicata, quindi siamo soli. Completamente soli e se la banda del Giglio Scarlatto avesse fortuna non ci sarebbe più un luogo sicuro per noi: il trono di Francia sarebbe assoggettato dalla crudele Inghilterra, la Spagna e l'Impero ne approfitterebbero per invadere i nostri territori... Periremmo.-
François chiuse gli occhi, il cuore attanagliato da una morsa di terrore nell'udire il fosco presagio: Claire aveva ragione, ma perché doveva turbare il loro amore con quelle parole? La mano delicata di lei lo riscosse e lo costrinse ad aprire gli occhi:
-François, guardami. Non facciamo piani, ti prego. In questi anni ho capito che questo è l'unico modo in cui è possibile sopravvivere in situazioni di estrema incertezza: non potrei sopportare la promessa di un matrimonio che potrebbe non avere luogo. Voglio amarti giorno per giorno, sfruttando ogni occasione e ogni momento che posso passare con te; poi, quando tutto sarà finito, ti sposerò con gioia.-
 
 
Angolo Autrice:
Come vi avevo anticipato, questo capitolo è interamente dedicato alla riconciliazione di Claire e François... E che riconciliazione! Mi è piaciuto molto scriverlo, perché questi due sono di gran lunga i miei personaggi preferiti :) so che può sembrare strano che Claire non insista per il matrimonio (obiettivo di tutte le donne di quell'epoca, tranne le religiose) ma beh lei non è una ragazza come le altre, spero si sia capito xD. L'ombra della congiura è vicina e pericolosa e questo Claire lo sa bene...
La prossima volta si scoprirà finalmente cosa ha ideato il Cardinale per uscire da questo impiccio!
A presto
 
Crilu


 
   
 
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