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Autore: tbhhczerwony    07/08/2016    2 recensioni
[crossover con Pokémon] [comico, spero] [nomi europei perché non ricordo alcuni nomi, lol] [datemi un titolo migliore se ce l'avete pls]
dalla prima parte:
"Il mondo dei Pokémon, un mondo dove gli umani e queste creaturine chiamate Pokémon stanno fianco a fianco da molti anni. Dai dieci anni in su i ragazzi cominciano a viaggiare insieme al loro primo Pokémon, catturandone molti altri nel corso del loro viaggio e molti hanno svariati obiettivi.
I Pokémon aiutano sempre i propri Allenatori, e naturalmente gli Allenatori aiutano sempre i loro Pokémon, e da sempre hanno un legame indissolubile.
"
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aoi Sorano
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Petali di stelle'
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Il mondo dei Pokémon, un mondo dove gli umani e queste creaturine chiamate Pokémon stanno fianco a fianco da molti anni. Dai dieci anni in su i ragazzi cominciano a viaggiare insieme al loro primo Pokémon, catturandone molti altri nel corso del loro viaggio e molti hanno svariati obiettivi.
I Pokémon aiutano sempre i propri Allenatori, e naturalmente gli Allenatori aiutano sempre i loro Pokémon, e da sempre hanno un legame indissolubile.
 
Okay, dopo questa presentazione così “sentimentale” e “smielata” possiamo cominciare con – la dura realtà - l’avventura di Skie, sì, una ragazza.
«Perché proprio io?»
«Perché sei stata scelta tu, ragazzina» disse una voce maschile.
«David Evans?» domandò lei.
«Esatto, sono il professor David Evans! Benvenuta nel mondo dei Pokémon».
Skie lo guardò perplessa, «Ehm… okay…».
«Prima di cominciare la tua avventura, dimmi una cosa»
«Chieda pure, professore».
«Sei un ragazzo o una ragazza?».
Skie lo guardò, assottigliando gli occhi e incrociando le braccia, «È serio?» — «Sì». La ragazza fece finta di pensarci, poi gli rispose, con sarcasmo «Sono un ragazzo» — «Quindi sei un ragazzo!».
Mi domando perché sia così immune al sarcasmo” pensò lei, «No, sono una ragazza» — «Quindi sei una ragazza!». Skie sospirò, «Sì… a quanto pare…» - «E come ti chiami?» - «Skie».
David sorrise, poi la guardò dall’alto al basso, anzi, con gli occhiali da sole che indossava non riusciva nemmeno a vederla bene – tra l’altro con quel buio e la luce sparata in faccia, non aiutavano per niente – così guardò semplicemente davanti a sé. «Bene, Skie!»
«Professore, io sono qui» disse lei, alzando la mano destra.
«Oh, scusa» mormorò il vecchio, voltandosi da un’altra parte. Skie sospirò, poggiando il palmo della sua mano destra nel suo volto, «Questo qui è mio nipote» e davanti a lui apparve Aitor. Skie lo guardò perplessa, «Ah, no, veramente quello è il mio compagno di classe e si chiama Aitor» - «Grazie, mi hai ricordato il nome di mio nipote!», e Aitor scomparì improvvisamente. «Questa faccenda non mi piace» mormorò tra sé e sé la ragazza.
«E ora la tua personalissima avventura nel mondo dei Pokémon sta per iniziare!» esclamò poi David, sparendo.
In quel momento Skie si trovò in camera sua, seduta sul letto. «Ah, vabbé» mormorò tra sé e sé, alzandosi dal letto e andando verso le scale per scendere e andare in salotto, ma poi si ricordò qualcosa.
«No, un momento, ma questa è la casa di Arion o mi sbaglio io?».
Scese le scale e in salotto trovò Silvia insieme a Spotter, che era stranamente diventato un Arcanine… azzurro e con il muso di Spotter, appunto. Skie sgranò gli occhi, «Sta succedendo qualcosa di molto strano qui».
«Skie! Aitor è fuori che ti sta cercando, credo che adesso sia nel laboratorio per scegliere il suo primo Pokémon, perché non vai anche tu?»
«Ma sì, perché no».
Skie uscì di casa, andando verso il Laboratorio Pokémon. Entrò e andò vicino ad Aitor, che era davanti ad un tavolo con tre Poké Ball poggiate lì.
«Ehm, dov’è il Professore?».
«Ah, sei tu» disse Aitor, «Credo che il nonno sia fuori».
«MA NON È TUO NONNO, ACCIDENTI» urlò lei, «Ah, senti, lascia perdere, vado a cercarlo».
La ragazza uscì dal Laboratorio, andando verso il primo Percorso, ma una voce maschile la fermò.
«TU. NON PUOI. PASSARE!».
«Sei tu, Gandalf?» domandò lei, voltandosi verso chi la fermava, «Ah, no, è lei Professor Evans».
«Esatto, e non puoi passare attraverso l’erba alta senza un Pokémon».
«Sì, ma lei non c’era e quindi volevo procedere e magari catturarne uno io»
«Non hai le Poké Ball»
«…già, è vero».
Il Professor David Evans la portò nuovamente in Laboratorio per scegliere il suo primo Pokémon insieme ad Aitor, che a quanto pare era il nipote del Professore e lei si chiedeva ancora come e perché, dato che il vero nipote del “professore” era Mark Evans.
In quel momento non doveva pensarci, dato che doveva scegliere ancora il suo Pokémon iniziale, c’erano Bulbasaur, Squirtle e Charmander e, mentre loro sceglievano, il Professore diede loro i Pokédex, uno a ciascuno.
«Wow, beh, è di sicuro meglio di Pokémon GO!» esclamò lei, guardando i Pokémon, mentre tutti gli altri alla sua affermazione la guardarono tutti confusi. «Credo che sceglierò Charmander» disse, prendendo in braccio il Pokémon di tipo Fuoco, mentre Aitor la fulminava con lo sguardo, «Allora io prendo Squirtle» affermò, sogghignando e pensando, “lei di sicuro non sa che i Pokémon di tipo Acqua battono i tipi Fuoco”.
«Ehi, Skie, perché non lottiamo?»
«Ma non ci faremo male?».
Aitor prese a ridere fragorosamente, «Che niubba che sei! Intendevo che ti sfido ad una lotta Pokémon!».
Skie non poté non accettare, il suo Charmander si mise in azione, mentre lei pensava “perché non posso muovermi?”, dato che in ogni lotta Pokémon – soprattutto se sfidato – l’Allenatore rimane immobilizzato dallo sguardo dello sfidante.
La lotta iniziò, e anche se lei non aveva comandato nulla al suo Pokémon, riuscì facilmente a battere lo Squirtle di Aitor, che ne rimase sconvolto.
«Ma cos’è successo?! Forse avrei dovuto studiare di più questa roba!»
«Ehm, sì… dato che ti ho battuto senza fare niente…»
«Tsk, stupida giocatrice casuale».
Aitor prese dalla scrivania del Professore cinque Poké Ball, poi uscì, facendo solo un cenno con la mano come saluto al… nonno.
«Skie, anche tu devi avere le tue Poké Ball» e Evans le diede cinque Poké Ball, poi si salutarono e lei uscì dal Laboratorio, andando finalmente a percorrere il Percorso 1 – che non era altro che Riverside.
«Ah, finalmente, tutto quel tempo in Laboratorio sembrava non finire più» sospirò lei, poi guardò il suo Charmander, che era poggiato nella sua spalla destra, «Sai che anche se sei così piccolo sei davvero forte? Mi chiedo cosa potremmo fare alle altre persone che ci sfidano, a questo punto».
Proprio mentre camminava, fu di nuovo immobilizzata. «Ehi, tu, Allenatrice!» esclamò una voce a lei familiare, in effetti era Subaru. «Oh, ciao, Subaru anche tu-» - «E chi sarebbe questo Subaru? Io mi chiamo Gennaro!».
Skie lo guardò sconvolta, «Va bene allora-».
«E adesso dovrai subirti la potenza del mio Rattata!».
«Oh, sì, suppongo che sia quel ratto viola che trovavo sempre in Pokémon GO, ma vabbè, iniziamo la lotta-».
Rattata iniziò ad attaccare con Azione, ma non appena Charmander attaccò con Braciere e poi subito dopo con Botta non rispettando i turni, il Rattata fu sconfitto.
«Sei davvero forte! Perché non mi dai il tuo numero di telefono?»
«No, ho di meglio da fare» e andò verso la Raimon, che era aperta e piena di gente che invece di giocare a calcio nel campo, faceva lotte Pokémon. «Non credo ci sia qualcosa da fare qui» disse, guardandosi in giro.
Un ragazzo si avvicinò a lei, «In realtà devi battere il Capopalestra, sta proprio nella sede club di lotte Pokémon».
Con “club di lotte Pokémon” intende il club di calcio?” si chiese lei. «Va bene, allora vado a batterlo» disse, cominciando ad andare, ma il ragazzo la fermò. «Sei sicura? Il Capopalestra utilizza i Pokémon di tipo Elettro, dovresti trovare un tipo Terra per batterlo facilmente» le disse. Skie guardò per terra e trovò un Geodude che sembrava esser stato appena abbandonato dall’Allenatore che non tornava dal bagno, o forse era per qualche altro motivo a lei sconosciuto.
«Toh, l’ho trovato» affermò, lanciando una Poké Ball sul Geodude e catturandolo, subito dopo cominciò ad avviarsi verso la sede del “Club di lotte Pokémon”. Non appena arrivò, un ragazzo le disse di procedere verso il campo da calcio interno, così fece lei, vedendo che nel campo ad aspettarla c’era Arion.
«Arion?»
«Sì, sono Arion, il Capopalestra!».
«Ehm… non dovevi essere il protagonista alternativo insieme a me?» domandò lei, guardandolo perplessa.
«Sì, sai se mi avessero scelto saresti stata tu la Capopalestra, ma a quanto pare la scelta è ricaduta su di te, perciò… ECCOMI QUA! Adesso dimmi, vuoi giocare a calcio o sfidarmi ad una lotta Pokémon?».
Skie guardò Charmander e Geodude, «Lotta Pokémon, mi pare ovvio, è per questo che sono venuta-».
«Oh, ma dopo giochiamo a calcio?»
«No».
«Ohw- vabbè» sospirò Arion, rimanendoci un po’ male, poi tirò fuori una Poké Ball, lanciandola, «Vai Pikachu!» e ci uscì fuori, appunto, un Pikachu.
«Geodude, usa Fossa» e il Geodude fece, battendo facilmente Pikachu. Arion sorrise, «Sei stata bravissima! Tieni, ecco la medaglia» disse, porgendole una medaglia, «Ma un giorno giocheremo anche a calcio, vero?». Skie ridacchiò, «Sì… un giorno o l’altro, sì, sì… adesso devo andare…» disse, correndo via dalla sede del club, ma soprattutto, da quella scuola, dirigendosi verso il Percorso 2, che non era altro che il Centro.
«Okay, la mappa dice che qui vicino c’è una Palestra e…» guardò meglio la mappa che c’era nel Pokédex, vedendo che effettivamente la Palestra era una villa, «Oh, ma guarda, dovrò sfidare Riccardo, suppongo».
E dopo varie – troppe – sfide da parte degli Allenatori che erano in coda, Skie raggiunse la villa dei Di Rigo, bussando la porta. Il maggiordomo aprì, guidandola verso Riccardo, che aveva appena battuto uno sfidante.
«Ehilà, Riccardo!» esclamò lei, salutando.
«Sei una nuova sfidante?» domandò lui, guardandola un po’ perplesso.
«Già…».
Riccardo guardò il suo Charmander, poi si voltò verso di lei, «Fammi vedere le tue medaglie».
«A dire la verità ne ho una» rispose, mostrandogli la medaglia che le aveva consegnato Arion.
«Carissima, temo che tu non abbia abbastanza medaglie per sfidarmi. Credo che tu non abbia ancora incontrato Victor davanti allo Stadio Cammino Imperiale, vero?».
«Ah, cavoli» disse lei, uscendo dalla Palestra e – di nuovo – sfidando tutti gli Allenatori in coda durante il suo percorso, arrivando verso lo Stadio Cammino Imperiale.
«Ehm… mi spieghi perché tu non hai una Palestra come gli altri?» chiese Skie, guardandolo perplessa.
«Beh, ormai sanno tutti che non ho abbastanza soldi per l’operazione alle gambe di mio fratello» sospirò lui, «Vuoi lottare o perderti qua in chiacchiere?» chiese poi, tirando fuori dalla Poké Ball un Umbreon, che iniziò immediatamente a lottare con Charmander. Ci misero almeno cinque ore a finire, e alla fine, vinse Charmander – che in quel momento si stava evolvendo in Charmeleon – anche se quasi stava per perdere.
«L’ho detto che dovevo allenarmi di più» disse, lanciando la medaglia verso le mani di Skie. «Se non hai soldi per farti una Palestra, come fai ad avere le medaglie per i tuoi sfidanti?»
«Stai zitta e vai a battere quella checca di Riccardo».
«Oookay…».
Proprio mentre si stava incamminando per andare verso la “Casa-Palestra” di Riccardo, trovò un Abra selvatico e, dato che quello usava tante volte Teletrasporto, ci mise tutta la giornata a catturarlo. Decise di andare in un Centro Pokémon, apparso da poco – tutti i Centri Pokémon erano apparsi da poco, dato che Skie aveva visto tutto quel casino solo da poco tempo.
Dormì lì e, la mattina si diresse nuovamente verso la villa dei Di Rigo, sfidando nuovamente Riccardo.
«Finalmente, Allenatrice. Attendevo da un po’ la tua sfida! Sei pronta ad assaggiare la potenza dei miei Pokémon di tipo Normale?»
«Immagino che sarà facile, se uso Spaccaroccia con Geodude…» mormorò tra sé e sé.
«Ah, sì… usa Comete» e un Ambipom pronto a lottare si buttò verso Geodude, Charmeleon e Skie, buttandoli tutti e tre verso il muro.
«Che cavolo era quello?!» esclamò Skie, sofferente. «Tsk, niubba» mormorò Riccardo, dando il cinque al suo Ambipom. Grazie al suo Abra, uscito da solo dalla Poké Ball, furono teletrasportati al Centro Pokémon.
«Hai mai provato ad allenare meglio i tuoi Pokémon?» domandò l’infermiera Joy – che non era altro che Camelia travestita da infermiera Joy.
«In che senso “allenare meglio”?».
«Non saprei, prova a usare qualche strategia».
Skie ci pensò, poi uscì dal Centro Pokémon, e improvvisamente si vide davanti Aitor che la voleva sfidare.
«Sei tu, stronzetta!» esclamò, «Prima fammi entrare, che devo farmi curare i miei Pokémon» disse, entrando nel Centro Pokémon e tornando fuori dopo qualche secondo, «E ORA LOTTIAMO!».
«Wow, ero di nuovo immobile e senza libertà di parola» disse, tirando fuori Abra, che dopo aver usato una serie di Teletrasporto per confondere il Wartortle di Aitor, utilizzò Introforza e lo sconfisse, nel mentre si stava anche evolvendo in Kadabra, e aveva imparato Psichico.
«NOOO!» urlò Aitor. «Stai zitto e dammi i tuoi soldi, bastardino» disse lei, prendendo dalla tasca dei pantaloni del rivale cinquecento Pokéyen, per poi correre nuovamente verso la Palestra di Riccardo.
«Ehi, Allenatrice» disse, affiancato dal suo Ambipom, «Sei pronta per un’altra sconfitta?!».
«Non ti ricordi che il mio nome è Skie?!».
Charmeleon colpì l’Ambipom prima con Graffio e poi con Ira di Drago, ma nulla sembrava andare come doveva. Ambipom sconfisse Charmeleon, poi Skie tirò fuori Kadabra, che subito utilizzò Psicoraggio e fece confondere Ambipom, che si colpì da solo.
«No! Io dovevo vincere come al solito, cavolo!» esclamò Riccardo, scappando via dalla Palestra in lacrime, senza nemmeno dare la medaglia all’Allenatrice, che lo seguì fino al giardino fuori casa.
«Ascolta… se non mi dai la medaglia dovrò stare qui tutto il giorno a convincerti e a farti smettere di piangere-»
«Zitta, e poi non sto piangendo. Tieni la tua stupida medaglia-» disse, porgendole la medaglia e tornando a casa.
Skie invece si incamminò per la prossima Palestra, seguendo la mappa del Pokédex. La prossima Palestra era al Riverside, ed era proprio quella casetta con sopra l’orologio.
Sconfiggendo vari Allenatori, catturando un Pidgeotto e facendo evolvere Geodude nel suo percorso, arrivò nella Palestra, scoprendo che c’era JP come Capopalestra, e allenava i tipi Terra.
«Una sfidante!» esclamò, «Scusa, ero impegnato a guardare gli allenamenti del mio Graveler sottoterr- oh, ehi, abbiamo un Pokémon uguale!»
«Già, che bello» ridacchiò sarcasticamente lei.
Iniziarono la lotta, Skie tirò fuori Graveler e… anche JP. Il Pokémon della prima utilizzò Spaccaroccia, che dimezzò i punti salute del Graveler di JP, che sconfisse quello di Skie subito con Terremoto. La ragazza tirò fuori Pidgeotto, che utilizzò Aeroassalto e sconfisse il Pokémon del ragazzino.
«Tu sì che sei forte! Eccoti la medaglia».
«È stato facile».
Uscì dalla Palestra e trovò un ragazzo dalla pelle scura, i capelli corvini all’insù e degli occhialini in testa mentre pescava nel fiume. Era sicuramente Adé, le sembrava anche strano che non fosse con Eugene e Michael.
«Ehi, Adé!» esclamò lei, avvicinandosi a lui, che si voltò verso l’Allenatrice perplesso.
«E tu come sai chi sono?» domandò, poi ridacchiò, «Ma certo, io sono un Capopalestra, chiunque mi conosce».
«Già, certo» assottigliò gli occhi lei.
«Ma temo che tu non abbia abbastanza medaglie per sfidarmi, devi averne almeno sei, e presumo che tu ne abbia solo quattro» spiegò lui.
«È così in effetti» rispose la ragazza.
«Oh beh, allora ti attendo! Intanto aspetto anche le altre sfide e me ne sto qui a pescare».
Skie sospirò, chiedendo a Kadabra di usare Teletrasporto per il Centro Pokémon vicino alla villa dei Di Rigo, e lì si riposò – ma neanche tanto dato che un ragazzo – anzi, Wanli – che gestiva il Sistema Memoria Box dei computer le consegnò un Eeevee e dovette anche lottare con lui.
Si riposò solo la notte, sperando di non incontrare altre persone che la disturbavano – in realtà c’era Subaru che le bussava la porta tante volte per sfidarla di nuovo con il suo Rattata, solo che lei non rispose, dato che dormiva.
   
 
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