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Autore: Sissy77    08/08/2016    0 recensioni
Questa è una storia.
Quando è iniziata?
Molto tempo fa.
Potrebbe essere una di quelle storie che iniziano con:C’era una volta…., ma non è una di quelle storie: è la mia storia.
Mi chiamo Eva: Eva Cudicini.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Questa è una storia.
Quando è iniziata? Molto tempo fa.
Potrebbe essere una di quelle storie che iniziano con: C’era una volta…., ma non è una di quelle storie: è la mia storia.
Mi chiamo Eva: Eva Cudicini.
Dicono che sono nata a Milano.
Lì sono sopravvissuta fino ai 18 anni. Poi il destino mi ha portata a Roma, qui (perché è ancora qui che mi trovo) so di essere rinata e di aver vissuto per davvero.
In questa città ho amato, ho odiato, ho pianto, poi nuovamente amato, nuovamente odiato, nuovamente pianto.
Tutto ruota sempre intorno agli stessi amori; agli stessi odi; alle stesse facce; alle stesse città, ma ora c’è un amore nuovo: lei; un odio nuovo: lei; una faccia nuova: lei; una città nuova: quella di lei.
Questa è anche la storia di lei.
Inevitabilmente, che piaccia o meno, è anche sua.

Sospiro e penso che unico raggio di sole in questa giornata uggiosa fuori e dentro di me è Marta, la mia Marta.
Amo mia figlia. Amo il suo essere foscoliano concreto.
Lei osserva il mondo come suo padre, ma lo affronta come faccio anzi facevo io.
E’ risoluta, testarda, dolce e tenera. Se la osservo vedo in lei molto di suo padre, ecco perché la amo così tanto: perché amo tanto anche lui.
Come potrei non amarli?
Si, lo amo, ma ho di nuovo pianto ed è ora che io smetta.
Non posso passare la vita a rincorrerlo e a farmi rincorrere, poteva andare bene da ragazzini, ma siamo genitori, siamo adulti (si spera).

Lui ha guardato la sua vita, di fronte ad un bivio ha deciso di seguire l’indicazione che lo portava a lei: auguri e figli maschi.
A me non rimane altro da fare che guardare la mia di vita e cercare un bivio, uno qualsiasi: non posso più stare di fronte al cartello che indica Marco Cesaroni.

Eva distrattamente si asciugò una lacrima.
Il pulmino dell’asilo si era fermato di fronte casa Cesaroni, Marta era scesa.
Appena vide Eva andarle incontro, corse verso di lei.
Amava la sua mamma. Amava tutto di lei, non sapeva spiegare cosa voleva dire tutto, sapeva solo che la amava.
Amava anche il suo papà. Ora lui abitava lontano, viveva con un’altra lei: così la chiamava la sua mamma.
Di lui amava soprattutto il suo essere pasticcione. Anche questa volta aveva combinato un pasticcio, ma Marta sapeva che tutto sarebbe tornato a posto, tutto sarebbe tornato come una volta.
Questa era la sua storia, quindi era lei a decidere come doveva andare.
La sua storia iniziava così: C’era una volta, ma ci sarebbe stato ancora……
Marta si tuffò tra le braccia di Eva e si lasciò abbracciare.
Solo sua madre sapeva abbracciarla così e lei la amava anche per questo.
  
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