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Autore: Hilary94100    08/08/2016    1 recensioni
One Shot ambientata il 17 Dicembre 2016.
"E’… è lo stesso dello scorso anno? L’intimità tra noi due?"
Amy sapeva che quella domanda era stupida.
Ma c’era un motivo ben preciso per cui gliel’aveva fatta.
Lo scorso anno, Sheldon, a fine coito, le aveva detto che non vedeva l’ora che arrivasse nuovamente il suo compleanno per rifarlo.
Tuttavia, fino a quel momento, non ne avevano mai parlato apertamente.
Si era basata semplicemente su ciò che la sua amica le aveva raccontato negli ultimi giorni.
Da quando Leonard aveva messo in moto la limousine, non aveva fatto altro che stuzzicare il suo fidanzato.
Ma chi le dava la certezza assoluta che non avesse cambiato idea?
Aveva tutto il diritto di farlo e...
"Va bene per te?" le chiese, dopo aver annuito, serio.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Farrah Fowler, Leonard Hofstadter, Penny, Sheldon Cooper
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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L’ECCITAZIONE DELLA SECONDA

 

<< … in conclusione, questa posizione offre un fantastico spettacolo visivo per entrambi, oltre ad essere romantica e avvolgente. Inoltre potrete anche guardarvi in faccia, parlare e baciarvi >>

Sheldon annuì serio alla sua amica.

Ma subito dopo iniziò a ridacchiare.

<< Che c’è? >> gli chiese, notando la sua espressione.

<< Stavo ancora pensando a quando hai proposto a Leonard di provarla >> rispose, sghignazzando ancora di più.

<< Lo so, pensavo che ce l’avrebbe fatta se avesse usato dei cuscini come appoggio, invece non era cambiato niente ! >> continuò Penny, iniziando a sbellicarsi dalle risate insieme lui.

<< Ehi, cosa avete tanto da ridere? >> domandò, curioso, il fisico sperimentale a sua moglie, entrando in soggiorno, intento ad aggiustarsi la vestaglia rossa.

<< Stavamo parlando del compleanno di Amy >> gli rispose, asciugandosi con il dorso della mano gli occhi pieni di lacrime.

<< Ok, basta che non mi raccontiate i dettagli. Non voglio rovinarmi la colazione! >> li avvertì, mentre era concentrato a versarsi il caffè in una tazza.

Aveva intuito subito di cosa stessero discutendo.

Di sesso e di tutto ciò ad esso collegato: preliminari, posizioni e organi riproduttivi.

E il fatto che i genitali del suo migliore amico fossero molto più funzionanti-e, soprattutto, duraturi- dei suoi, lo infastidiva leggermente.

Intento a bere, immaginò gli Shamy nudi, sudati e ansimanti, che ci davano dentro per ore, per niente stanchi, su un letto che sbatteva incessantemente contro il muro, tanto da rompersi.

<< Scusatemi >> disse improvvisamente, mettendosi una mano davanti alla bocca, dirigendosi poi verso il bagno, colto da un attacco di vomito improvviso.

<< Leonard, cerca di stare bene per stasera poiché dovrai guidare per tutta Los Angeles! >> gli gridò Sheldon, alzandosi di scatto dal divano per avviarsi verso il bagno, in modo da farsi sentire tra un conato e un altro.

<< E smetti di vomitare presto che non voglio fare tardi all’appuntamento. Koothrappali ha detto che ci aspetta lì >> affermò al suo migliore amico, al di la della porta, spostandosi poi verso la sua camera.

Dopo aver chiuso la porta dietro di sé, si sedette sul bordo del letto, prese il cellulare e compose il numero della sua ragazza, con lo scopo di darle indicazioni e orari per quella sera.

Sul suo volto apparve un’espressione perplessa, sentendo il telefono squillare a vuoto.

Stava per staccare, quando la voce di Amy lo fece desistere.

 

<< Ciao Sheldon. Scusami, ma ero sotto la doccia >> rispose, con il telefono tra l’orecchio e la spalla, cercando di allacciarsi l’accappatoio.

<< Non ti ruberò molto tempo. Volevo solo dirti che, se ti entra ancora, ecco… vorrei che stasera indossassi l’abito del ballo >> dichiarò, senza tanti giri di parole.

 << Come mai? >> gli domandò incuriosita, adagiandosi sul letto, tamponandosi i capelli bagnati con un asciugamano.

<< Beh… ecco…io… >> balbettò, indeciso se dirle o meno del programma che aveva organizzato per lei con l’aiuto dei suoi amici.

Poi, però, immaginò la sua espressione colma di stupore quando avrebbe visto cosa l’avrebbe attesa giù al palazzo.

Un sorriso comparve sulle sue labbra.

<< … non te lo posso dire. Però non andremo a ballare! >> aggiunse.

Ci mancavano solo le danze!

<< Oh… va bene >> rispose la ragazza, semplicemente.

Non voleva insistere.

Dal tono agitato della sua voce, aveva intuito che stava cercando di non farsi sfuggire niente di compromettente.

E non voleva rovinare tutto a causa del suo desiderio di sapere.

<< Ti vengo a prendere alle sette >> affermò il ragazzo.

<< Ok. A stasera >>

Stava per attaccare, quando ripensò a ciò che le aveva detto all’inizio della telefonata.

Se ti entra ancora…

<< Sheldon? >>

<< Si? >>

<< Mi trovi ingrassata, per caso? >>

Il fisico teorico sbiancò di fronte a quella domanda.

Accidenti!

Doveva inventarsi una scusa al più presto.

<< P…perdonami ma devo soccorrere Leonard che sta vomitando >> dichiarò, chiudendo subito la chiamata prima che Amy potesse continuare.

~

<< Leonard, il cravattino è troppo lento! Non voglio fare brutte figure con Amy. Sistemamelo! >> gli ordinò Sheldon, lamentandosi, come al solito.

Il fisico sperimentale alzò gli occhi al cielo, mentre cercava di accontentare il suo amico.

<< Aggiustato! >> esclamò, una volta portato a termine il suo compito.

Indietreggiò di poco, per osservare meglio il suo amico.

Con addosso una semplice camicia bianca-ovviamente il papillon-e dei pantaloni neri, stava davvero bene.

Sembrava davvero un adulto!

<< Peccato che il mio sia stato solo tempo sprecato e non durerà su di te a lungo >> aggiunse, poi, malizioso.

<< Se l’hai sistemato alla perfezione, mi sembra alquanto impossibile che lo possa perdere >> affermò il fisico teorico, non capendo dove volesse andare a parare il suo coinquilino.

Leonard scosse la testa.

Sheldon e i doppi sensi non andranno mai d’accordo!

<< Sto solo dicendo che visto che tu e Amy tra qualche ora farete sesso, lei ti spoglierà e lo butterà chissà dove! >> spiegò.

<< Oh! Si… certo >> mormorò, arrossendo leggermente.

Leonard gli sorrise, intenerito dal suo imbarazzo.

Dopotutto non era davvero un robot.

Era un essere umano.

Con un apparato riproduttore!

Inoltre, aveva dei sentimenti.

E anche degli ormoni!

<< Sei nervoso? >> gli domandò.

<< Perché dovrei esserlo? >>

<< Beh… farai l’amore con la tua ragazza. Dopo un anno, per giunta >>

<< Ecco, appunto. Non è la mia prima volta >> dichiarò, con voce sicura.

Ma la verità era un’altra.

Si, era agitato.

E parecchio.

Penny gli aveva spiegato una nuova posizione sessuale e, doveva ammettere, la trovava davvero curiosa.

Talmente tanto da volerla sperimentare.

Ma se ad Amy non fosse piaciuta?

Se l’avesse trovata fastidiosa?

La sua amica, tuttavia, gli aveva detto che non se ne sarebbe affatto lamentata.

Anzi.

Avrebbe continuato ad incitarlo a continuare.

Ma se non fosse stato così?

Certamente gliel’avrebbe fatto capire.

Sperava con le parole, poiché aveva sempre trovato difficoltà a leggere gli indizi facciali.

Ma perché si stava creando tutti questi problemi?

Poteva semplicemente chiedere.

Non c’era nulla di male.

<< … metti sempre le sue esigenze in primo piano, non andare di fretta e poi…vediamo un po’… ah si! Non dimenticarti le precauzioni! >>

Sheldon, sentendo le sue raccomandazioni, ritornò alla realtà.

<< Davvero, Leonard? Parli proprio tu che la durata massima dei tuoi coiti è di nove minuti, preliminari esclusi? >> gli domandò, incrociando le braccia al petto.

<< Beh... non conta la durata del coito ma la qualità >> rispose, cercando di difendersi.

<< Tua moglie non la pensa allo stesso modo, lo sai, vero? E poi i preservativi li so usare meglio di te, visto che, da come mi risulta, più di una volta Penny ha temuto di essere incinta >>

<< Tuttavia, i suoi test di gravidanza sono risultati sempre negativi, quindi non si può dire neanche che tu sia poi tanto capace >> rifletté, poi.

Il fisico sperimentale fece un respiro profondo, per placare il suo istinto improvviso di ucciderlo.

Non era colpa sua se offendeva gli altri, senza rendersene conto.

E poi non voleva che Amy tornasse nuovamente single.

C’era una sola cosa da fare.

<< V… vado a cambiarmi >> dichiarò, avviandosi verso la sua camera.

~

<< Allora, che te ne pare? >> domandò Penny mentre porgeva ad Amy uno specchio.

<< E’… è davvero bellissima >> rispose, guardando rapita l’acconciatura che la sua migliore amica le aveva realizzato con tanta cura.

<< Vediamo che effetto fa su tutto il resto >> dichiarò, poi, dirigendosi verso la camera da letto.

Quando aprì l’armadio, l’immagine che vide riflessa nello specchio a figura intera le tolse il fiato.

Si era vista con quel vestito verde acqua addosso solamente due anni fa.

Eppure, all’epoca, non le fece il medesimo effetto di adesso.

Forse perché la pettinatura non era la stessa dell’ultima volta.

Oppure…

<< Cavolo! Sei proprio uno schianto! >> esclamò Penny, una volta raggiuntala.

La neurobiologa fece una smorfia.

<< Con tutta onestà, mi vedo… non lo so… diversa!  >> espresse, un po’ preoccupata.

La rappresentante farmaceutica rise.

<< Perché adesso sei un’adulta >>

Amy rifletté sull’ultima parola.

Anche se diverso tempo fa, la sua amica le aveva detto l’esatto contrario, era stato proprio il sesso a renderla tale.

Tutto il suo corpo era cambiato.

Era come se gridasse al mondo intero che non era più vergine.

Era passato un anno e ancora doveva farci l’abitudine.

<< Mi sa che hai ragione. Tu sai come mai Sheldon ha voluto che mettessi quest’abito? Insomma, ha detto che non parteciperemo ad alcun ballo e non so proprio cosa pensare >> domandò, piena di curiosità, mentre guardava ancora una volta il suo vestito metterle in risalto i fianchi in modo perfetto-alla faccia del suo ragazzo!-per poi cadere morbido fino ai piedi.

<< N…no, non mi ha detto niente. Perché avrebbe dovuto chiedermi se conoscevo qualche posizione sessuale adatte per gli spazi piccoli? >> rispose, mantenendo la calma, mordendosi poi il labbro inferiore.

Accidenti, aveva detto troppo!

<< Spazi piccoli?! >> ripeté la neurobiologa, non capendo.

<< Beh… a dir la verità, dove starete, c’è spazio in abbondanza. E’ il tuo fidanzato che è fissato >>

Doppio accidenti!

<< Va bene, Penny. Lo so che non vuoi dirmi niente ma DEVO sapere! >> dichiarò, allarmata, prendendola per le braccia per farla accomodare sul suo letto, sedendosi poi accanto a lei.

<< Ok ok, ti dirò tutto! >> disse, arrendendosi.

<< La scorsa settimana, quando sei rimasta bloccata a lavoro fino a tardi, Raj ha obbligato me e gli altri a guardare Bella in Rosa, Carrie e Mai Stata Baciata.  La mattina seguente, Sheldon mi ha chiesto se ti avrebbe fatto piacere fare un giro in limousine per le strade di Los Angeles il giorno del tuo compleanno. Io gli ho risposto di si, facendomi sfuggire che era anche il luogo in cui da adolescente avresti voluto fare sesso con il tuo cavaliere, al ritorno dal ballo. Ecco perché ha detto di vestirti così  >> dichiarò, tutto d’un fiato.

<< COOOSA?  Come ti è saltato in mente di dirglielo? Era una stupida confessione durante la serata tra ragazze! >> urlò Amy.

La rappresentante farmaceutica stava pensando ad un modo per uscire in fretta da quella discussione, quando l’inconfondibile suono del citofono la salvò.

<< Questo deve essere Leonard. Andiamo! >> dichiarò, prendendo la sua amica per mano, invitandola ad alzarsi.

<< Cosa ci fa tuo marito qui? >> domandò Amy, bloccandosi.

<< Sheldon ha noleggiato la limousine ma non voleva un estraneo come autista. Io gli farò compagnia. Non ti preoccupare, c’è il divisorio.  Noi non sentiremo niente! >>

<< V…va bene. E adesso che fai? >> chiese, poi, vedendola prendere di tasca il cellulare, puntandoglielo contro.

<< Voglio avere un ricordo del mio lavoro. Da quel poco che hai raccontato lo scorso anno, non credo che i capelli rimarranno così sistemati dopo il coito >> rispose, spingendola, poi, verso il soggiorno.

<< Fammi almeno prendere il coprispalle. Fuori fa freddo! >>

Penny scosse la testa.

<< Tranquilla! Ci sarà Sheldon a scaldarti >> le disse, maliziosa, facendole l’occhiolino, per poi farla uscire di casa in men che non si dica.

~

<< Penny, smettila di spingermi! So camminare benissimo da sola e… Oh! >>

Nonostante, ormai, sapesse del piano di Sheldon, la limousine bianca con il tetto nero, lunga circa dieci metri, parcheggiata sotto casa sua, la fece rimanere letteralmente senza parole.

Istintivamente si avvicinò ad essa, quando la sua amica la fermò.

<< Aspetta solo un momento >> le disse, mentre mandava un messaggio con il suo telefonino.

Qualche secondo dopo, videro Leonard uscire da lato del guidatore che, impacciato, fece il giro per trovarsi davanti alla portiera del passeggero.

Amy trattenne a stento una risata notando che indossava una divisa da autista, con tanto di cappello.

Ovviamente, per Sheldon,  doveva essere tutto perfetto!

<< Prego >> disse, semplicemente, aprendole la portiera.

<< Wow >> esclamò, non sapendo cos’altro dire.

Gli interni, rivestiti da vera pelle, erano eleganti e raffinati.

C’erano in tutto otto sedili, predisposti in due gruppi da quattro, messi uno di fronte all’altro.

La distanza tra loro non era molta.

Ma abbastanza da far stendere a terra una nona persona, se ce ne fosse stato il bisogno.

Altro che spazi piccoli!

La rappresentante farmaceutica, vedendo il suo amico concentrato sul suo cellulare, talmente tanto da non accorgersi della loro presenza, glielo strappò di mano.

<< Questo te lo sequestro! >>

<< Ehi! Ci stavo giocando! Come ti salta in mente di… >>

Ma non appena i suoi occhi incrociarono la figura di Amy, si dimenticò del telefonino.

E di ogni altra cosa.

Aveva già visto la sua ragazza indossare quell’abito e, avendo una memoria eidetica, ne ricordava perfettamente ogni minimo particolare.

Non doveva rimanerne colpito più di tanto.

Invece, avvertendo il suo cuore battere a ritmi decisamente fuori dalla norma, gli sembrava di essere tornato indietro nel tempo.

Era bellissima.

Distinta e curata.

Pur mantenendo un aspetto semplice e dolce.

Amava quell’immagine di lei!

<< C…ciao >>

Il timido saluto di Amy lo distolse dai suoi pensieri.

<< Ciao >>

Penny guardò entrambi i suoi amici con aria incredula.

Tutti e due, in quell’istante, erano impacciati e tesi per il loro appuntamento.

Manco fosse il primo!

Eppure, esattamente un anno fa, avevano avuto uno sfrenato rapporto sessuale per più di due ore!

Come era possibile?

<< Sheldon, vorresti scalare di posto in modo da far accomodare Amy? >> domandò, rompendo il silenzio imbarazzante creatosi.

<< Cosa? O certo, scusami! >> rispose distrattamente, per poi spostarsi per dare spazio alla sua ragazza.

<< Mi raccomando ragazzi: dateci dentro! >> ordinò loro Penny, prima di chiudere la portiera.

<< Se sapessi cosa significa lo farei >> disse il fisico teorico, non capendo le parole della sua amica.

Amy ridacchiò.

Nonostante avesse perso la verginità, Sheldon era sempre lo stesso!

<< Comunque questa pettinatura ti dona moltissimo >> aggiunse, poi, rivolto alla sua ragazza, osservando la cascata di boccoli che scendevano lungo la spalla nuda sinistra.

<< D…davvero? Grazie >> riuscì solo a dire, la voce appena udibile.

Le aveva fatto un semplice apprezzamento.

Eppure era bastato a farle capire che le stava prestando attenzione e che aveva apprezzato il suo sforzo di apparire più bella per lui.

<< … e grazie anche… beh… di tutto questo. Non dovevi >> continuò, ancora emozionata.

<< Penny ha detto che ne saresti stata contenta. Comunque hai fame? Perché Leonard guiderà per tutta la città senza fermarsi, però… >>

<< Non ho fame! >> affermò, prontamente.

Ovviamente voleva passare direttamente al “dolce”.

<< Ok. Allora ti va di giocare ad un gioco per non annoiarsi durante il tragitto? >>

La ragazza alzò gli occhi al cielo, sospirando.

Proprio non riusciva a capire!

<< E’ un idea carina. Prima però mi potresti dare il tuo “regalo” >> dichiarò, maliziosamente, avvicinandosi di più a lui.

<< Oh! >> esclamò, comprendendo finalmente il suo “sfuggente” linguaggio.

<< E’… è lo stesso dello scorso anno? L’intimità tra noi due? >>

Amy sapeva che quella domanda era stupida.

Ma c’era un motivo ben preciso per cui gliel’aveva fatta.

Lo scorso anno, Sheldon, a fine coito, le aveva detto che non vedeva l’ora che arrivasse nuovamente il suo compleanno per rifarlo.

Tuttavia, fino a quel momento, non ne avevano mai parlato apertamente.

Si era basata semplicemente su ciò che la sua amica le aveva raccontato negli ultimi giorni.

Da quando Leonard aveva messo in moto la limousine, non aveva fatto altro che stuzzicare il suo fidanzato.

Ma chi le dava la certezza assoluta che non avesse cambiato idea?

Aveva tutto il diritto di farlo e...

<< Va bene per te? >> le chiese, dopo aver annuito, serio.

Amy, sentendolo pronunciare quelle parole, con un tono tra il dolce e il preoccupato, si rilassò e sorrise.

Quella si che era una domanda davvero stupida!

Gli appoggiò una mano sulla guancia calda, accarezzandogliela.

Gradualmente si avvicinò al suo viso.

Voleva baciarlo.

Voleva fare l’amore con lui.

Aveva aspettato un anno.

Non ce la faceva più a tenere a bada la sua libido.

<< Mi occorre una risposta verbale >> mormorò Sheldon, bloccandola.

La ragazza rise.

Si sarebbe dovuta aspettare quella frase ogni anno, ne era certa.

<< Si >> sussurrò, chiudendo gli occhi e avvicinando dolcemente la bocca alla sua, sfiorando finalmente le sue labbra, per poi baciarlo con calma e dolcezza, muovendosi attentamente.

Amy si sentì improvvisamente felice, euforica e, soprattutto, meno stressata.

Era vero quello che si diceva.

Baciare creava dipendenza.

E fu per quel motivo che, lentamente, introdusse la lingua nella sua bocca, cercando la sua.

Sheldon assecondò i suoi movimenti, lasciandosi andare e concentrandosi sulle sensazioni che stava provando.

Si meravigliò di quanto fosse facile seguire il suo stesso ritmo, ascoltare le sue emozioni, il suo respiro, il battito del suo cuore.

Il desiderio per lei era così forte e istintivo che la prese per i fianchi, mettendola a cavalcioni su di lui.

Amy rimase sorpresa da quel gesto, tanto che gli appoggiò le mani sulle spalle per non perdere l’equilibrio.

Ne approfittò per staccarsi da lui, in modo da rallentare il proprio respiro, per beneficiare di quelle sensazioni il più a lungo possibile.

Ma il fisico teorico sfruttò quel momento e quella vicinanza per baciarle il collo in modo sicuro, con movimenti lenti e decisi, facendole stordire i sensi.

Ansioso di sentire la sua pelle contro la propria, lasciò che la mano destra cercasse la zip del vestito mentre il braccio sinistro le cingeva la vita e la bocca assaporava nuovamente le sue labbra, sorridendo, compiaciuto, ad ogni suo gemito.

Una volta tirata, fece scivolare l’abito lungo la vita, scoprendole i seni.

<< Sei così bella >> mormorò, accarezzandone piano uno con il pollice, saggiandone la superficie liscia e dolce, di una morbidezza unica e di una qualità tattile incomparabile, guardandola negli occhi.

Amy avvampò, divisa tra imbarazzo e desiderio, sentendosi osservata con tanto affetto.

Eppure, quel semplice complimento, la fece sentire perfettamente a suo agio con il proprio corpo.

Dimenticandosi di tutte le sue insicurezze, lo baciò con passione, gli sciolse il cravattino, per poi iniziare a sbottonargli la camicia, bisognosa di lui.

Gli accarezzò il petto tremante, caldo e teso, sfiorandolo poi con le labbra, avvertendo un formicolio su di esse quando giunse al suo cuore, tanto erano forti i suoi battiti.

<< Spogliati >> le sussurrò Sheldon, senza fiato.

Amy, avvertendo la sua richiesta come una supplica e no come un ordine, si sistemò allora sul sedile, facendo scorrere il vestito lungo le gambe perfettamente lisce.

<< E tu? Non finisci di svestirti? >> gli chiese, ridendo, quando rimase in intimo, notando che aveva gli occhi fissi un po’ più in basso rispetto ai suoi.

<< Cosa? S…si, certo >> farfugliò, incapace di articolare una frase di senso compiuto, distogliendo lo sguardo dai suoi seni, diventati, per l’eccitamento, più eretti e, soprattutto, più grandi.

Mentre si toglieva i pantaloni, ripensò alla conversazione avuta con Penny quella mattina.

Ovviamente gli aveva spiegato nei minimi dettagli come stimolarli correttamente.

E non solo con le mani!

<< C…cosa fai? >> gli domandò Amy, curiosa, vedendolo inginocchiarsi di fronte a lei.

 << Ti va di sperimentare un coito capricciosamente fantasioso? >> le domandò a sua volta, prendendola per le gambe, sistemandola in modo da averla perfettamente di fronte a lui.

<< Beh, se riuscirai a portarmi a livelli di piacere inimmaginabili… >> disse, con tono di sfida, avvicinando le labbra alle sue, nonostante non avesse minimamente idea di cosa le avesse chiesto.

<< Lo sai che ne sono capace >> disse, ridacchiando, sorprendendola, poi, spostando la bocca sul suo seno, soffiandoci sopra.

Quando arrivò ad accarezzarlo con le labbra, Amy chiuse gli occhi e gli passò le dita tra i capelli, invitandolo ad andare oltre, offrendogli la propria femminilità.

Sheldon approfittò di quell’ulteriore avvicinamento per lasciare una scia di baci delicati e dolci lungo le curve.

Più si avvicinava all’areola più si sentiva sconvolto e pieno di gioia.

Ci passò sopra la lingua e, quando si decise a carezzarla lentamente, la sua ragazza ebbe un brivido.

Si concentrò, allora, sulla punta del capezzolo, circondandola con le labbra, baciandola e lambendola dolcemente.

Con i suoi occhi azzurri sbirciò Amy, sentendola gemere, mormorare e ansimare man mano che aumentava l’intensità dei tocchi.

Ne approfittò per sfiorarle nuovamente le labbra bollenti e frementi, assaporando uno l’eccitazione dell’altro, ormai giunta al limite, tanto che, in men che non si dica si liberarono della biancheria, non riuscendo più a sopportare la loro presenza.

<< Non ricordavo che i tuoi genitali fossero così piacevoli alla vista >> disse, prendendolo in giro, osservando, incantata, la sua evidente erezione, sollevando le ginocchia per ricevere finalmente il suo membro duro, pulsante e pronto per lei, abbracciandogli con le gambe i fianchi, per poi appoggiarsi con le braccia sul sedile in modo da poter inclinare il busto all’indietro, assumendo così una posizione di totale abbandono.

<< E perfettamente funzionanti >> aggiunse, circondandole la schiena con le sue lunghe braccia.

Il fisico teorico la fissò a lungo, ora serio, completamente rapito dai suoi capelli ormai spettinati, le labbra gonfie di baci e gli occhi lucidi di passione.

<< Buon compleanno, Amy >> le sussurrò all’orecchio, prima di entrare in lei lentamente e con la massima intensità.

Quando la sentì sospirare per il piacere, iniziò a muoversi attentamente  nel luogo in cui era stato accolto, incominciando  a sentirsi fortemente legato a lei, tanto che non riusciva a distogliere lo sguardo dal suo viso supplicante e dal suo corpo ansante e bollente che si accordava perfettamente al suo ritmo.

Era semplicemente autentica.

Usciva di casa come le pareva.

Non si faceva mai problemi su come si vestiva.

Si mostrava a lui come si mostrava a se stessa, ammettendo anche, più di una volta, tutta la sua fragilità, non curandosi del pensiero degli altri.

Ma, soprattutto, era comprensiva.

Fin dal loro primo incontro, l’aveva accettato per com’era.

Certo, le aveva fatto cambiare opinione su diversi argomenti, come l’intimità fisica.

Ma sapeva che non poteva stravolgere completamente la sua personalità.

E allora lo capiva.

Lo capiva se ogni mercoledì sera il suo unico desiderio era quello di giocare ad Halo con Leonard, Howard e Raj.

Non se ne lamentava, facendolo diventare un problema, poiché poteva trascorrere tranquillamente quel tempo con le sue amiche Penny e Bernadette.

Perché, in primis, Amy era una donna libera.

Aveva un lavoro a tempo pieno e un’auto tutta sua.

E incominciò improvvisamente ad avere paura.

Paura di perderla e di essere rimpiazzato nuovamente da uno migliore di lui a causa di qualche sua parola di troppo detta nel momento meno opportuno.

<< Va tutto bene? >> gli chiese Amy, preoccupata, vedendolo intento a fissarla con aria turbata.

Per un attimo pensò che la colpa fosse sua.

Forse non era abbastanza brava a soddisfarlo sessualmente.

Forse trovava fastidioso il modo in cui esprimeva il suo piacere.

Forse…

<< Si. Vuoi diventare mia moglie? >>

La ragazza sgranò gli occhi, la bocca spalancata e il cuore che stava per esploderle.

Stava succedendo davvero?

Sheldon le stava chiedendo di sposarlo mentre stavano facendo sesso?

In ginocchio, per giunta!

Cercò il suo sguardo.

Aveva gli occhi colmi di speranza e non proferiva parola.

Neanche un “ Bazinga”.

Non era uno scherzo.

Era tutto vero.

Aspettava semplicemente una sua risposta.

Gli sfiorò la guancia, sorridendogli dolcemente.

<< Certo che voglio diventare tua moglie >>

Lo baciò, come a rendere ufficiali le loro promesse, e i loro respiri divennero inconfondibili.

Gli strinse ancor di più la vita con le ginocchia tremanti e i loro dolci e morbidi gemiti risuonarono attutiti contro le loro labbra mentre cercavano di prolungare quella piacevole, emozionante e stupenda cavalcata d’amore.

<< SHELDON! >> gridò improvvisamente Amy, facendo trapelare tutto il suo godimento, aprendo di scatto gli occhi, ancora pieni di sorpresa, sollevando istintivamente i fianchi per andare incontro ai suoi, dopo essere stata toccata in un punto a lei sconosciuto.

Il fisico teorico si lasciò sfuggire un sorriso felice e la avvicinò ancora di più a sé, cecando di tenerla ferma, mentre si scuoteva senza tregua tra le sue braccia, incominciando a spingere rapidamente e profondamente finché anche tutto il suo corpo non fu scosso dall’orgasmo.

<< Wow! E stato… divertente!  >> esclamò, crollando su di lei.

La ragazza non aveva la forza né di parlare né tantomeno di muoversi.

Mentre recuperava il fiato, aspettando che il battito cardiaco tornasse a livelli accettabili, la sua mente iniziò a ritornare più lucida e razionale, realizzando ciò che era appena successo.

Eppure, sentiva ancora il bisogno di sentire una conferma da parte del suo fidanzato.

<< Sheldon? >>

<< Si? >>

<< Davvero vuoi sposarmi? >>

<< Perché dici così?! >> esclamò di colpo il ragazzo, con voce preoccupata, recuperando i boxer e sistemandosi sul sedile, una volta indossati, in modo da guardarla negli occhi.

La ragazza sospirò.

<< Rispondi alla mia domanda. Lo vuoi davvero o ti sei fatto prendere… che so… dalla foga del momento? >> gli chiese, mentre si sistemava le mutandine, una volta che anche lei le aveva ritrovate.

Insomma, Sheldon non le aveva voluto fare la proposta, dopo che la sua nonnina le aveva rivelato dell’anello e ricevuto la sua approvazione, perché le aveva donato la sua verginità e che quindi doveva raffreddare i motori.

Quindi quella domanda era del tutto legittima.

Il fisico teorico distolse lo sguardo, imbarazzato.

In effetti, non era decisamente da lui fare una domanda così importante di colpo, senza riflettere.

E, soprattutto, nel bel mezzo di un coito.

Si era ridotto come Leonard, accidenti!

Di una cosa, però, era certo.

Non se la sarebbe rimangiata, tirandosi indietro.

Mai!

<< Si Amy, voglio sposarti e sai perché? Perché la mia vita è incredibilmente migliore da quando ti ho conosciuta e, soprattutto, dal quel giorno, hai sempre avuto un’influenza positiva su di me. Mi hai supportato, criticato costruttivamente e mi hai aiutato ad imparare in più di un’occasione. Inoltre, sei la mia più grande sostenitrice. Sei stata l’unica a credere che io potessi imparare a guidare e ci sono riuscito. Nemmeno io l’avrei mai immaginato! E poi, mi fido completamente di te, così tanto da averti rivelato della Fortezza della vergogna. Insomma, non l’ho mai raccontato a nessuno, nemmeno a Leonard che lo conosco da molto prima che ti ho incontrata  >>

Il volto della ragazza si illuminò e sulle sue labbra comparve un sorriso enorme.

Era così tutte le volte che Sheldon le diceva delle belle parole che uscivano dal suo cuore.

Senza pensarci sue volte lo abbracciò, sentendosi ancora più felice quando lo sentì ricambiare.

<< E tu? Perché vuoi sposarmi? >> le domandò, con voce sommessa, staccandosi appena.

<< Così posso baciarti quando mi pare >>

Il fisico teorico alzò gli occhi al cielo.

Certamente, adesso non avrebbe fatto come Jake, il protagonista del film Tutta Colpa dell’Amore-film che fu costretto a guardare a causa di Penny-baciando Melanie.

No.

Lui era un uomo razionale.

Anche se era più che piacevole baciare Amy, sapeva che c’era un limite al numero di baci.

Uno alla fine di ogni appuntamento romantico.

Lungo e profondo.

Quella sera si erano scambiati svariati baci solamente per causa di forza maggiore.

Ecco tutto!

<< Ritenta >>

<< Va bene. Sei un uomo da sposare perché… beh… fare l’amore con te è sensazionale! >> gli rispose, maliziosa, abbassando lo sguardo.

<< Davvero? Riesci a pensare solo al sesso?! >> esclamò, sconcertato, quando si rese conto cosa stesse guardando.

Doveva ammettere, però, che quel complimento non gli dispiaceva del tutto.

Perché pensava la stessa identica cosa.

Aveva sempre definito il coito antigienico, confusionale, ridicolo e degradante.

Eppure, non appena si era unito ad Amy, si era sentito appagato come non mai.

<< Parli tu che non fai altro che fissarmi il petto! >>

Le parole della sua fidanzata lo riportarono al presente.

<< C…che cosa?! No, non è vero! >> mentì, arrossendo improvvisamente.

La verità era tutt’altra.

Ma non poteva ammetterla apertamente.

Aveva una reputazione da difendere.

<< E… e allora rivestiti! >> le disse, una mano davanti agli occhi e l’altra che cercava il vestito.

La ragazza si morse il labbro inferiore, per soffocare una risata, quando le porse l’abito con aria imbarazzata.

Scosse la testa e, una volta recuperato dalle sue mani, se lo infilò dalle gambe.

<< Mi aiuti con la cerniera? >>

Sheldon aprì piano un occhio e quando vide la sua fidanzata di spalle che con una mano si manteneva i capelli e con l’altra cercava di tener su il vestito, aprì anche l’altro per mettere a fuoco l’immagine.

E, non appena avvertì il battito cardiaco farsi irregolare, si rese conto che la sua schiena nuda gli suscitava maggiore effetto del suo seno.

Ci mise tutto sé stesso per controllare il suo impulso di baciarla tutta, prima di alzarle la lampo.

La ragazza ridacchiò, vedendo la scena riflessa nel finestrino oscurato.

Ma quando si accorse che mancava poco per arrivare a casa, si rattristò.

Certo, adesso era fidanzata ufficialmente.

Ma una volta tornata nel suo appartamento sarebbe stata accolta dal silenzio assoluto.

E da un letto vuoto.

Perché sicuramente Sheldon non le avrebbe chiesto di trasferirsi da lui di punto in bianco, prima del matrimonio.

Il coito, la proposta, la convivenza…

Troppi cambiamenti nel giro di poche ore.

E sapeva perfettamente che tutto ciò era troppo per lui.

Non voleva assolutamente mettergli fretta.

Però…

<< Dovrei darti l’anello >>

<< Cosa?! O certo, hai ragione! >> esclamò distrattamente Amy, ancora immersa nei suoi pensieri, dopo essersi guardata la mano sinistra.

Quando le aveva fatto la domanda si era sentiva così felice come non mai che se ne era proprio dimenticata.

Si voltò, per osservarlo.

<< Domani ci vediamo e… >>

<< No! Voglio dartelo adesso e… farti una proposta più decente >> la interruppe, deciso, iniziando a vestirsi.

La ragazza non ebbe nemmeno il tempo di replicare che subito il suo fidanzato si ritrovò a premere il pulsante che alzava il divisorio.

<< Sheldon! Mi hai spaventata! >> esclamò Penny, colta di sorpresa, cercando di non far cadere il bicchiere di champagne che aveva in mano.

<< Si, ok. Leonard potresti portarci al nostro appartamento anziché a quello di Amy? >> domandò al suo migliore amico, non pensando minimamente alla sua amica.

<< Perché? >> domandò, curioso.

<< Ho chiesto ad Amy di sposarla nel bel mezzo dell’amplesso, però l’anello si trova a casa, quindi fa come ti ho detto >> dichiarò, tranquillamente.

Penny, la quale era intenta a bere, sputò tutto lo champagne in faccia al marito il quale, dopo aver appreso la notizia, per poco non fece andare la limousine fuori strada, tanto che la testa della neurobiologa andò a sbattere contro il finestrino.

<< AMY! E TU GLI HAI DETTO DI SI? >> gridò la rappresentante farmaceutica, ancora sotto shock.

Anche se, lo stato in cui si erano ridotti i suoi capelli, la dicevano lunga.

Quei due, anziché interrompersi, avevano continuato a darci dentro di brutto come degli animali in calore!

<< Ma certo! >> dichiarò la bruna, massaggiandosi la tempia dolorante.

<< E dopo le mie ovaie lo hanno afferrato e non volevano più lasciarlo andare. Vero Sheldon? >>

Il fisico teorico arrossì violentemente.

La sua fidanzata stava dicendo la verità.

Ma erano anche i suoi genitali che non avevano alcuna intenzione di staccarsi da lei, tanto che era riuscito a durare molto di più della prima volta.

Forse perché Amy aveva risposto affermativamente alla domanda.

Forse perché semplicemente si amavano.

Forse…

<< Ma che fai?! >> le chiese, poi, improvvisamente, mentre cercava di stare alzata sui sedili, cercando di aprire il tetto della limousine.

La neurobiologa ignorò le parole del suo fidanzato e la risata fragorosa della sua amica e non appena entrò in contatto con l’aria fresca della città chiuse gli occhi e spalancò le braccia.

Si stava così bene.

Sembrava proprio che stesse volando.

Ora capiva anche lei come si era sentita Rose De Witt Bukater Dawson Calvert sulla prua del Titanic.

<<  EHILA’ PASADENA! MI SPOSO CON SHELDON COOPER ! >> urlò alla città e alle auto che sfrecciavano lungo la strada, tra il vento che le scompigliava ancora di più i capelli.

Era così bello e liberatorio dirlo ad alta voce.

Stentava ancora crederci.

Sarebbe diventata una moglie.

E una…

<< Ahh! >> gridò, sentendosi presa per le gambe, ritrovandosi senza sapere come nuovamente seduta sui sedili.

<< Ricomponiti che siamo arrivati >> l’avvertì il fisico teorico, cercando di calmarla, non appena il suo migliore amico parcheggiò davanti al loro condominio.

Va bene che ora si era fidanzata ufficialmente.

Però doveva darsi una regolata!

<< Leonard sei l’autista! Fa il tuo lavoro e vienici ad aprire! >> ordinò, poi, a Leonard.

Il fisico sperimentale eseguì gli ordini, sperando che fosse l’ultimo.

<< Bravo ! Da domani potrai vedere tutti gli episodi di Babylon 5 che vorrai >> gli disse, una volta che lui ed Amy uscirono dalla limousine.

<< Grazie >> rispose, sarcastico.

Certo, aveva avuto l’ “onore” di guardare la serie tv più odiata in assoluto dal suo amico.

Ma solo nell’appartamento di Penny.

E quando Sheldon  non era in casa.

<< Figurati >> disse, semplicemente, per poi prendere per mano Amy per entrare nel palazzo e salire le rampe di scale più in fretta possibile.

Doveva ammetterlo.

Non vedeva l’ora di darle l’anello della sua nonnina e, soprattutto, farle una “vera” proposta.

<< Mettiti pure comoda >> le disse, una volta essersi accomodati nell’appartamento 4A, mentre si prestava a prendere il l’anello.

<< Da quando hai una cassaforte a muro? >> domandò Amy, stupita, dopo averlo visto spostare il modello del DNA e aperto la lavagna su cui erano segnate le equazioni sue e di Leonard.

<< Da quando è finita lo spazio in quella a pavimento >> rispose, tranquillamente, indicandogliela.

La ragazza fece un respiro profondo.

Aveva paura di fargli la prossima domanda.

<< E da quando ne hai una a pavimento? >>

<< Da quando c’è la telecamera di sicurezza nella statua di Aquaman >> replicò, mentre digitava il codice.

Amy spalancò la bocca.

Quel giocattolo per bambini stava riprendendo da chissà quanto tempo ogni cosa fatta con il suo fidanzato.

Quando si era infuriata perché Sheldon non le aveva detto che aveva fatto domanda per una colonizzazione su Marte.

Quando avevano costruito il loro primo fortino, organizzando, di conseguenza, anche il loro primo sleepover.

I baci che si erano scambiati il giorno del loro quinto anniversario.

Compresa la sua reazione quando, dopo che il suo ragazzo si era staccato da lei, le aveva chiesto se avesse dovuto iniziare a seguire la serie tv The Flash.

Aveva esagerato quella sera.

Davvero tanto e…

<< Non hai mai visto il documentario di Adam Nimoy e Will Wheaton sul personaggio di Spock a cui ho partecipato, vero? >>

La domanda di Sheldon la fece distogliere dai suoi pensieri.

<< N…no >> rispose, vergognandosi.

Quando aveva ascoltato il messaggio che le aveva lasciato in segreteria, quella volta, era andata su tutte le furie e lo aveva cancellato, senza alcun ripensamento, giurando a se stessa di non guardarlo mai.

<< Ovviamente quel giorno non hai risposto alla mia chiamata perché eri in compagnia di Dave >>

Amy sbiancò.

<< Tu… come lo sai? >> chiese, cautamente.

Sheldon sospirò, guardandola finalmente negli occhi, mentre faceva rigirare nervosamente l’anello tra le mani.

<< Durante l’intervista, ho mostrato il tovagliolo autografato da Leonard Nimoy che Penny mi aveva regalato per Natale diversi anni fa insieme all’anello e… per farla breve ho avuto un crollo emotivo, facendo una scenata davanti alla telecamera, e mi sono rifugiato in camera mia >> spiegò, mentre si sedeva al suo posto.

<< Mi dispiace >> riuscì solo a dire, con un filo di voce, accarezzandogli un braccio.

<< Quando ho realizzato che era inutile rimuginare sulla questione, la decisione giusta da fare era quella di andare a casa tua e chiederti di sposarmi >>

<< COOOSA?! >> esclamò Amy, talmente forte da far sobbalzare il fisico teorico.

No.

Non poteva credere alle sue orecchie.

Aveva perso la possibilità di ricevere una proposta di matrimonio di punto in bianco nel suo appartamento.

Colpa sua e del suo bisogno di conoscere nuovi ragazzi!

<< Ero così felice, sicuro che mi avresti risposto di si, che non ti avrei mandato a Ponfo Miran… >>

<< Ponfo che?! >> chiese, non capendo.

<< E’ un’espressione vulcaniana. Vuol dire mandare all’Inferno >> chiarì.

Amy alzò gli occhi al cielo.

Se lo meritava proprio.

<< E poi? >> domandò, incitandolo ad andare avanti anche se aveva paura di sapere il continuo.

<< Invece ho visto Dave che ti accompagnava a casa, che ti baciava, tu che sorridevi e fu in quell’istante che capì di averti persa per sempre >> concluse, tristemente, ripensando poi al suo ritorno a casa, quando aveva detto a Leonard quanto fosse stata assurda la sua idea di imitare Spock, un personaggio fittizio, per anni.

La neurobiologa abbassò lo sguardo, consciamente colpevole.

Sciocca!

Sciocca!

Sciocca!

Ora capiva perché la sera del Ringraziamento le aveva riferito che voleva che restassero solo amici.

Capiva perché, nonostante fosse bravissimo in molte cose, riuscire a dimenticarla non rientrava tra esse.

Aveva provato a chiederle di sposarlo più di una volta e lei che aveva fatto?

La prima volta gli aveva chiesto una pausa mentre la seconda volta aveva permesso a qualcun altro di baciarla.

E fu proprio qualche giorno dopo quell’episodio che, rendendosi anche lei conto di averlo perso per sempre, aveva deciso di invitare Dave a cena, per riprovarci.

A casa sua, perché aveva bisogno di intimità, come spiegò a Bernadette, anche se non ne era tanto sicura.

Non sapeva se chiamarlo destino, segno Divino e semplicemente coincidenza, ma si sentì davvero sollevata quando Sheldon bussò alla sua porta, con lo scopo di ritornare con lei.

E rimase davvero sconvolta dal modo in cui l’aveva riconquistata, molto diverso da quello utilizzato la prima volta che le aveva chiesto se voleva essere la sua ragazza.

L’aveva definita come il tormentone del suo cuore, come una canzone che non riusciva a togliersi dalla mente.

<< A quale canzone ti riferivi quando hai interrotto la cena tra me e Dave? >> chiese, di colpo, rendendosi conto che non gliel’aveva mai rivelato.

<< Cosa?! Oh… si chiama Darlin’ dei Beach Boys. La conosci? >> disse, riemergendo anche lui dai suoi pensieri.

La ragazza scosse la testa.

<< Quale parte non riuscivi a toglierti dalla mente? >>

Sheldon si morse il labbro inferiore, imbarazzato.

Una cosa era leggere il testo ai suoi migliori amici.

Una cosa era pronunciare quelle parole alla donna della propria vita.

Ma, dopotutto, Amy meritava di sapere.

<< Vivevo come un uomo a metà.

Non riuscivo ad amare, ma ora posso.

Ho più anima di quanto ne abbia mai avuta.

Ti amo per come hai ammorbidito la mia vita >>

La neurobiologa sorrise amabilmente, mentre pronunciava quelle parole in modo impacciato ma tenero.

E poi c’era il modo in cui arrossiva e distoglieva lo sguardo…

Indescrivibili erano le emozioni che stava provando in quel momento.

Non aveva dubbi.

Era con Sheldon che voleva passare il resto dei suoi giorni.

<< Sto ancora aspettando una proposta di matrimonio >> gli ricordò, ridendo, vedendolo giocherellare con l’anello.

<< C… che?! Oh, giusto! Perdonami >> esclamò, ritornando in sé, prendendole, poi, la mano sinistra.

La guardò dritta negli occhi, pronto a non perdersi nessuna sua reazione, prima di iniziare a parlare.

<< Insieme ci completiamo in maniera così perfetta... Quali erano le probabilità? Amy, dici sempre che siamo anime gemelle... la persona perfetta per l'altro. Io ti do sempre una risposta decisamente non romantica visto che si tratta di avere a che fare con il numero di persone che ci sono sulla terra, ed è improbabile trovare delle persone migliori. Ho deciso di dare uno sguardo più profondo a quanto è incredibilmente grande la mia fortuna di averti nella mia vita. 7.000.000.000 persone sulla terra, 100.000.000 persone. Quanto avrei potuto averne incontrate? Non più del 4 per cento o i 2 terzi, basandomi su un parziale algoritmo sovrastimato che rappresenta la popolazione dei luoghi in cui ho vissuto, il tempo che ci ho trascorso e il numero di persone con cui potrei aver interagito ogni giorno. Dividilo per due, per ottenere solo le donne. Poi, moltiplicalo per 0.08,  la fascia dai 25 ai 29 anni. Se estrai l’88 per cento che non parlano bene l’Inglese sono 1.340.000 le donne che potrei aver incontrato, con cui avrei potuto parlare e di cui mi sarei potuto innamorare nella vita. Ma ho ancora molto da dirti! Solo il 3 per cento di queste persone potrebbero farmi ridere, solo il 2 per cento sono belle dentro e fuori e solo il 6 per cento potrebbero amare un immenso nerd come quello che rende l’1 per cento le persone che potrebbero portare piena gioia nella mia vita. Aspetta un minuto! Questo, quindi, significa che sono 0,48 le donne totali sulla terra perfette come te.

Amy, la tua perfezione è statisticamente impossibile e hai fatto in modo che quest’uomo molto logico ammettesse che i miracoli accadono. Devono verificarsi e tu sei l’unica prova di cui avrò sempre bisogno. Ti amo.

Il che mi porta alla domanda logica finale: Amy, vuoi sposarmi? *>>

La ragazza assistette a tutta la scena a bocca aperta e con gli occhi spalancati, incredula.

La proposta più strampalata, piena di calcoli complessi e incomprensibili, ma anche la più romantica, che avesse mai sentito.

Un’altra persona avrebbe certamente perso il filo del discorso.

E l’avrebbe trovata fredda e priva di emozioni.

Ma lei no.

Per niente.

Aveva ascoltato tutto attentamente, con le orecchie e con il cuore, colmo d’amore e di ammirazione.

Perché, dopotutto, quella proposta rappresentava l’immagine di Sheldon.

Un uomo all’apparenza razionale ma che, conoscendolo bene, sapeva amare una donna come nessun altro.

Si fece sfuggire un singhiozzo.

Era tutto… troppo per lei.

Da ragazza impopolare e sfigata del liceo era diventata la fidanzata-e, adesso, futura moglie- di Sheldon Cooper, il ragazzo dal quoziente intellettivo di 187, restio ai contatti fisici e ai legami personali ma che, con gli anni, come lui stesso aveva ammesso, era riuscita a cambiarlo per in meglio.

<< H…ho detto qualcosa di sbagliato? Se si, dimmelo, perché sai perfettamente che non capisco le espressioni facciali… >> disse Sheldon, agitandosi improvvisamente, vedendola piangere a dirotto.

<< Sono lacrime di gioia >> chiarì, asciugandosi gli occhi con il dorso della mano destra.

<< Oh… ok. Allora è un si? >> le domandò, cauto, come per essere sicuro.

Amy alzò gli occhi al cielo.

Aveva perso il conto di quante volte gli aveva risposto positivamente.

<< Si! >>

Sheldon si sentì visibilmente più rilassato e, sicuro di sé, le infilò l’anello all’anulare.

La ragazza si portò la mano sinistra più vicina a sé, per ammirare ogni minimo dettaglio dell’anello.

Il più bello che avesse mai visto!

<< Ti prometto che sarò una brava moglie >> gli sussurrò, mentre accarezzava l’anello con il pollice.

Si sarebbe dovuta impegnare davvero tanto per mantenere quella promessa.

Solo Leonard poteva aiutarla.

Perché era l’unico che conosceva alla perfezione ogni “capriccio” del suo fidanzato, visto che era il suo coinquilino da più di dieci anni.

<< E una brava mamma >> aggiunse Sheldon.

Amy, non appena udì quelle parole, rimase nuovamente a bocca aperta per lo shock.

<< M…ma se tu non provi niente per i bambini. Non fai che ripetere che non fanno altro che piangere e sporcare dappertutto >>

<< Per quelli degli altri e, sicuramente, per quello di Howard e Bernadette, ma i nostri saranno diversi. Di certo se guarderò i nostri figli negli occhi capiranno assolutamente tutto ciò che gli dirò. E poi, sei stata tu stessa a farmi notare, che tra il mio e il tuo, il nostro materiale genetico ha il potenziale per produrre i primi esemplari di una stirpe di benevoli sovrani dall’intelletto superiore in grado di guidare l’umanità verso un futuro migliore >>

La ragazza rise, ricordando la volta in cui discussero per la prima volta dell’argomento.

Si conoscevano soltanto da pochi mesi ed entrambi non volevano assolutamente avere alcun tipo di contatto fisico.

Infatti il suo fidanzato aveva pensato a Penny come madre surrogata.

Col passare del tempo, però, le cose erano cambiate in un modo del tutto inaspettato per entrambi.

Si baciavano.

Avevano fatto l’amore.

Ok, due volte in due anni, ma adesso erano sessualmente attivi.

Si erano da poco fidanzati ufficialmente.

Ma ritornando sulla questione sesso e bambini…

<< Lo sai, vero, che, il giorno in cui decidessimo di avere un figlio, non basterà fare sesso una volta all’anno? >> dichiarò, con tono malizioso.

Sheldon scrollò le spalle.

<< Perché? Basta che abbiamo un coito in un giorno dei tuoi giorni fertili e rimarrai incinta subito. Io sono un genio e, di conseguenza, ti ingraviderò al primo tentativo >> rispose, naturalmente.

Amy sospirò.

Per lui tutto era semplice.

Tanto era un uomo e lei…

L’uomo può generare figli per tutta la vita ma gli ovuli che ti porti appresso hanno una scadenza.

Quella frase…

Quella che fu la goccia che fece traboccare il vaso…

Quella che la spinse a chiudere definitivamente con il suo ragazzo…

Ora, quell’espressione, una volta ripetuta nella sua mente con più attenzione e lucidità, aveva un significato del tutto diverso.

Sheldon, quel giorno, non voleva affatto insultarla apertamente.

Assolutamente no.

Le stava soltanto dicendo, in un modo tutto suo, che voleva impegnarsi seriamente con lei e che non vedeva l’ora di metter su famiglia.

E lei che lo aveva definito immaturo ed egoista!

Doveva farsi perdonare assolutamente per tutto il male che gli aveva fatto!

Se fosse stata la donna di qualche altro uomo avrebbe sicuramente giocato la carta del sesso.

Ma lei era la donna del Dottor Sheldon Lee Cooper.

E sapeva perfettamente cosa l’avrebbe eccitato più di una femmina nuda.

<< Hai più visto la serie tv The Flash? >>

Sheldon spalancò gli occhi.

<< No! Leonard si, ma io non ho mai sentito un dialogo né visto una scena di nessun episodio, non so nemmeno se abbiano fatto una seconda o terza stagione…. Te lo giuro! >> dichiarò, agitato.

<< Domani è domenica. Se vuoi, possiamo stare tutto il giorno in casa e iniziare a seguirla insieme >> gli propose.

<< C… come?! Perché me lo chiedi? Insomma… The Flash è stata la causa della nostra rottura >> disse, cauto, ripensando a quel giorno.

Amy scosse la testa.

<< Ho reagito in maniera esagerata quella volta. Non stavi facendo nulla di male. Volevi soltanto un opinione su una nuova serie tv e ovviamente l’hai domandato a me, alla donna che ami >>

Davvero.

Si era lamentata che il suo ragazzo, mentre la stava baciando, stava pensando ad un personaggio dei fumetti che nemmeno esisteva.

Che male c’era?

Mica stava pensando ad un modo per liberarsi di lei, così da poter andare dalla sua amante per farci sesso?

<< Beh, si. Sei stata la prima a cui ho pensato di chiederlo >> mormorò.

La ragazza gli sorrise calorosamente.

<< Allora è deciso. Vengo domani mattina alle otto >>

Stava per alzarsi quando Sheldon le prese la mano, costringendola a bloccarsi.

<< Che c’è? >> domandò, curiosa.

<< Non puoi andare a casa a piedi!  E’ notte, ci sono i malviventi… potrebbero picchiarti! E sono totalmente sicuro che è quello che è successo a Leonard e Penny visto che ancora devono rientrare  >> le rispose, preoccupato.

Amy rise.

Aveva più di trent’anni e certamente non aveva paura di camminare da sola per strada durante le ore notturne.

Ma, da come il suo fidanzato le stringeva saldamente la mano, da come la guardava, intuì che non se ne sarebbe potuta andare.

Ed era una cosa normalissima.

Voleva proteggerla.

<< Va bene, Sheldon. Resterò qui >> gli disse, riaccomodandosi sul divano.

Il fisico teorico cacciò un sospiro di sollievo.

<< Ovviamente dormiremo insieme in camera mia. Non sei più una “ragazza” ma la mia fidanzata, quindi hai tutto il diritto di entrare >> le evidenziò.

<< Oh… beh… grazie >> gli rispose, leggermente sorpresa, anche se sapeva benissimo che non doveva.

Sheldon era entrato nella camera e aveva conosciuto ogni minimo dettaglio del suo letto.

Ora toccava a lei “ conoscere” la sua stanza e, soprattutto, il suo materasso.

<< Va a lavarti i denti e a metterti il pigiama che andiamo a dormire >> gli ordinò, vedendolo sbadigliare sonoramente.

Anche lei era stanca, dopo tutto quello che avevano fatto.

E, soprattutto, dopo tutto quello che era successo.

Il ragazzo le annuì con gli occhi pieni di sonno, per poi alzarsi e dirigersi verso il bagno.

Amy ne approfittò per prendere il pigiama che aveva riposto nuovamente sotto il cuscino del divano per poi cambiarsi più in fretta che poté.

Non vedeva l’ora di addormentarsi nuovamente con Sheldon!

<< Lo sai che sei ancora più sexy in pigiama ? >> gli disse, maliziosa, vedendolo uscire dal bagno, raggiungendolo.

Il fisico teorico sospirò, con aria rassegata, mentre apriva la porta della sua camera.

<< Entra. Questa volta non ti caccerò >> le disse, facendole spazio

La ragazza entrò prudentemente ma piena di gioia.

Si guardò attorno con aria curiosa.

Si avvicinò al bordo del letto e percorse con la mano le lenzuola di The Walking Dead, prima di infilarsi sotto le coperte, seguita a ruota da Sheldon.

Rimasero per alcuni minuti in silenzio, a guardare il soffitto, ognuno in balia dei propri sentimenti, finché fu Sheldon a romperlo.

<< Dormi? >>

<< Non ancora. Stai bene? >> chiese, poi, preoccupata, voltandosi per guardarlo.

Nonostante la semi-oscurità della stanza, notava perfettamente che era nervoso.

<< Si…  solo che… stavo pensando che, magari, se sei d’accordo, potresti rimanere a dormire qui dopo ogni appuntamento romantico. Sai, in modo da abituarmi gradualmente alla tua presenza in casa e ai tuoi oggetti personali prima del matrimonio >> mormorò, imbarazzato.

<< Oh! >> fu l’unica cosa che riuscì a dire.

Rimase davvero sorpresa della sua intenzione.

Ma doveva aspettarselo.

Come aveva detto prima, Sheldon non amava i cambiamenti.

E, per adattarsi ad essi, doveva fare piccoli passi alla volta.

Così a poco a poco sperava che si sarebbe abituato a condividere l’armadio e ai suoi assorbenti in bagno.

Gli accarezzò dolcemente la guancia.

Adesso sapeva cosa rispondergli.

<< Ne sarei davvero onorata >>

Sheldon le sorrise, il  petto che esplodeva di contentezza.

Si.

Amy era il tormentone del suo cuore.

<< JALAN ATTHIRARI ANNI** >>

La ragazza ridacchiò.

<< SHEKH MA SHIERAKI ANNI*** >>

Il fisico teorico la guardò ammutolita e la neurobiologa ne approfittò per dargli un bacio lento, profondo e pieno di passione.

<< Anche se non conosco il Klingon, non vuol dire che non conosca la lingua Dothraki >>

~

 

*Questa è la vera proposta di matrimonio di Drake alla sua Stacy.

Qui potete trovare la proposta originale.

 http://visual.ly/proposal-infographic

 

 

** Sei la luna della mia vita

*** Sei il mio sole e le mie stelle

~

 

Salve. E niente , l’astinenza da The Big Bang Theory + le notizie sul possibile fidanzamento degli Shamy + la proposta di matrimonio che ho trovato per caso su internet che appena l’ho letta sembrava proprio da Sheldon+ la mia pazzia hanno dato frutto a questa One Shot.

Spero che non sia tuto troppo OOC, soprattutto la scena del coito. Sinceramente, dopo aver visto la faccia di Amy nell’undicesimo episodio della nona stagione, sono certa che Sheldon sia capace anche di meglio!

Ringrazio milly92 per avermi tradotto la prima parte della proposta. Senza di lei, non sarei riuscita a continuare a tradurla.

Infatti se trovate egli errori nella traduzione, siate liberi di farmeli notare.

Grazie a tutti coloro che la recensiranno e che l’ha metteranno tra le preferite, ricordate e da seguire.

Buone vacanze a tutti, sperando che nella decima stagione ci sia davvero il fidanzamento degli Shamy e il loro matrimonio.

  
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