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Autore: fly90    09/08/2016    1 recensioni
Una ragazza dall'aspetto singolare, due entità nascoste nel profondo dell'anima che la porteranno a dover affrontare una battaglia dall'esito tutt'altro che scontato.
Genere: Horror, Sovrannaturale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ariell ripensò a quanto aveva scoperto poco prima e si sentì mancare.

Tutta la sua vita era basata su una menzogna.

A ben pensarci fisicamente non somigliava ne a quella che, fin ora, reputava sua madre, ne a quello che pensava essere suo padre.

Com'era possibile che non se ne fosse mai accorta, che non avesse mai avuto il minimo sospetto?

Joyce e Norman si erano sempre comportati come genitori veri, sempre affettuosi, le avevano insegnato tutto quel che sapeva ed era a loro che doveva tutto.

Le lacrime le velarono gli occhi al ricordo del viso così simile al suo di Maria.

Si chiese come sarebbero andate le cose, che persona sarebbe ora se lei non l'avesse abbandonata.

Scacciò quel pensiero con un moto di rabbia e si asciugò gli occhi rudemente.

Non poteva permettersi di pensare a quella donna che sentiva di odiare, non l'aveva voluta e doveva considerare una vera e propria fortuna che due persone meravigliose l'avessero adottata.

Il cuore le si infiammò di viva rabbia che le esplose nelle vene come lava incandescente.

L'ormai consueta scarica di calore all'intero corpo la pervase, guardò in basso e vide le proprie mani illuminarsi come braci.

Più pensava a quella donna e più la rabbia cresceva nell'attesa di esplodere.

L'occhio prese a pizzicarle dolorosamente e sentì le mani scaldarle la pelle del ventre dov'erano posate.

Qualcuno bussò alla porta e Ariell si stese velocemente sul letto nascondendo le mani sotto al cuscino.

Avanti.” disse con voce roca, una voce per nulla simile alla sua.

La figura della madre si stagliò sull'uscio scrutandola intensamente.

Ti va di parlarne?” le chiese titubante.

Ariell scosse la testa abbassando lo sguardo.

Joyce curvò le spalle abbattuta e si lasciò scappare un sospiro.

Non mi piace che tu ti chiuda a riccio tesoro. Abbiamo sempre affrontato tutto insieme e abbiamo bisogno di confrontarci.” ritentò guardandola speranzosa.

Non mi pare che tu e papà abbiate mai affrontato con me questo argomento o saprei da anni di essere stata adottata.” rispose tagliente guardandola duramente.

Appena vide gli occhi di Joyce velarsi di lacrime si pentì e le regalò un sorriso forzato.

Mamma, perché non me ne avete parlato prima?” chiese flebilmente.

La donna si avvicinò a passo lento e si sedette sul letto.

So che abbiamo sbagliato ma volevamo solo proteggerti. Quando ti abbiamo adottata ci avevano assicurato che non si sarebbe mai fatta viva.” cercò di spiegarle.

Quindi se non si fosse presentata non me l'avreste mai detto?” domandò sconcertata.

Certo che te l'avremmo detto, non ora però. Un giorno te ne avremmo parlato.” la rassicurò la donna.

Ariell finse di crederle, non riusciva ad arrabbiarsi con i genitori.

Sapeva bene che l'amavano più di ogni altra cosa al mondo e, anche se le avevano nascosto la verità, l'avevano fatto a fin di bene ne era certa.

Lasciò andare un grosso e amaro sospiro.

La rabbia era stata sostituita dalla tristezza perciò si tirò su e appoggiò la mano su quella della madre.

Le lacrime presero a rigare il volto della donna.

Rimasero così per un attimo lunghissimo prima che Joyce trovasse il coraggio di guardarla negli occhi.

Tesoro, spero che un giorno potrai perdonarci.” sussurrò prima che le si rompesse la voce.

Ariell sentì il cuore stringersi e di getto abbracciò la madre scoppiando a piangere a sua volta.

Si strinse a lei come ad un ancora di salvezza.

Si sentiva come una naufraga in pieno oceano e in balia di una tempesta.



Quindi loro non sono i tuoi genitori?” chiese ancora incredula Magdalena mentre si rigirava una ciocca di capelli tra le dita.

Esattamente.” concluse per la centesima volta Ariell iniziando a spazientirsi.

Come l'hai presa?” le chiese preoccupata l'amica.

La ragazza scrollò le spalle corrugando la fronte.

Direi che è stato un bel colpo ma, infondo penso che non sia cambiato nulla. Ho capito che l'hanno fatto solo per proteggermi.” affermò sinceramente.

Gli occhi dell'amica si addolcirono.

Ti vogliono molto bene.” annuì.

Ci fu un momento di silenzio nel quale ognuna sprofondò nei propri pensieri, poi Maddy ruppe il silenzio.

Com'è lei?” chiese titubante come avesse paura della reazione dell'amica.

Immediatamente lo sguardo della giovane s'indurì e le lanciò un'occhiata tagliente prima di rispondere.

Quella donna è praticamente la mia copia solo con diversi anni in più. È impressionante.”

Maddy annuì lentamente.

Che effetto ti ha fatto vederla?” chiese esitante sapendo di entrare in terreno minato.

Non lo so nemmeno io Maddy, so solo che la odio. La odio per avermi abbandonato e per essere venuta a sconvolgermi la vita proprio ora.” ammise duramente.

Il solo pensiero le faceva ribollire il sangue nelle vene.

Prese un lungo respiro e chiuse gli occhi per calmarsi.

Non sei curiosa di sapere perché ti ha abbandonata? Insomma io vorrei almeno sapere il motivo.” affermò la ragazza tornando a rigirarsi un ricciolo biondo attorno al dito.

Non la voglio vedere mai più! Non mi interessa il perché l'ha fatto, so solo che non la perdonerò mai. Non è una madre quella è...è un mostro senza cuore.” sentenziò Ariell dura.

Maddy trasalì sentendo il tono intriso d'odio dell'amica.

Beh, io lo sarei. Penso che ti debba una spiegazione.” insistette decisa.

Per me può anche morire ora.” sbottò arrabbiata decretando la fine del discorso.

Magdalena fu scossa da un brivido, non aveva mai visto Ariell così, di solito era dolce e sempre allegra ma, da qualche mese era completamente cambiata.

Non era certa che il brusco cambiamento fosse dovuto solo al fatto di aver scoperto Tomas con Lara e nemmeno dal fatto che era stata adottata, c'era di più ma lei non riusciva a capirne il reale motivo.

Sperava solo che la sua amica sarebbe tornata ad essere quella di un tempo perché, sinceramente faceva molta fatica a interagire con la nuova Ariell.





Il mattino seguente Ariell si alzò di cattivo umore.

Non era riuscita a dormire e, per di più aveva sognato ancora una volta Tomas.

Il solito incubo dove lo torturava nelle maniere più cruenti che si potesse immaginare.

Iniziava ad avere paura di se stessa, com'era possibile che dentro avesse tanta cattiveria?

Ancora una volta le tornò alla mente Lara.

Da quando l'avevano ricoverata non era mai andata a trovarla, nonostante Joyce si fosse offerta più di una volta di accompagnarla, in realtà aveva paura che vedendola la ragazza avesse potuto svelare il suo segreto.

L'ansia la divorava, ogni momento poteva essere la sua fine.

Per ora Maddy le aveva detto che non parlava, ancora in stato di shock, eppure non era tranquilla.


Maddy le fece un sorriso dolce mentre si sedeva accanto a lei.

Come va?” le sussurrò cercando di non farsi sentire dal prof. Grey.

Ariell scrollò le spalle come a dire che stava bene anche se in realtà era ancora piena di rabbia repressa e tristezza.

La giovane le accarezzò il braccio prima di girarsi e prestare attenzione alla noiosa spiegazione che il prof stava cominciando.

Nonostante cercasse di fare altrettanto Ariell non capì nulla di ciò che Grey stava spiegando immersa com'era nei propri lugubri pensieri.

Per distrarsi si mise a scarabocchiare sul foglio davanti a lei senza un idea precisa, lasciò che la mano guidasse la penna.

Che cos'è quel coso?” chiese Maddy indicando il disegno appena terminato.

Ariell lo guardò attentamente come se lo stesse vedendo solo ora.

Un essere abominevole con grandi corna e pelle squamosa che prendeva tutto il foglio.

Ehm.. ecco io...in realtà penso sia una specie di diavolo.” borbottò stranita.

Come aveva fatto a disegnare tanto dettagliatamente senza nemmeno rendersene conto?

Beh, è orrendo!” la schernì lei facendo segno di vomitare.

Già, non è proprio un capolavoro.” ammise mettendo via il foglio con un brivido.

Gli occhi di quell'essere sembravano guardarla davvero e la cosa la mise a disagio.

Quando la campanella suonò la fine delle lezioni il prof Grey fermò Ariell prima che uscisse.

Ci vediamo all'uscita.” le disse Maddy prima di lasciare l'aula.

Sospirando Ariell si avvicinò alla cattedra dove l'uomo la guardava severamente.

Ariell, i tuoi voti sono calati a picco e se non inizierai a studiare seriamente sarai rimandata.” sentenziò con sdegno.

Aveva sempre saputo di essergli decisamente antipatica ma non credeva che sarebbe stato soddisfatto di condannarla a bocciatura sicura.

Un moto di bile le risalì le viscere mentre puntava lo sguardo in quegli occhi severi e di uno slavato azzurro.

Ho avuto un sacco di problemi ultimamente e i voti sono calati, ne sono al corrente.” rispose spocchiosa.

Non voleva proprio dargliela vinta a quello scarafaggio.

I problemi non devono intaccare il rendimento scolastico.” rispose secco Grey guardandola con ancor più stizza.

Se lei sapesse cos'ho passato io non parlerebbe così!” lo rimbeccò impudentemente alzando il viso e sfidandolo apertamente.

Non ti permettere di rivolgerti così ad un professore o ti beccherai una bella sospensione signorina!” alzò anche lui il tono della voce.

Io mi rivolgo come mi pare visto che lei è il primo a mancarmi di rispetto!” gli rispose prontamente sentendo la vena della tempia pulsare convulsamente.

Stava perdendo il controllo per l'ennesima volta.

Ti consiglio di chiedermi scusa immediatamente o te ne pentirai amaramente.” sibilò strabuzzando gli occhi.

Non ci pensi nemmeno, lei non può minacciarmi!” gli urlò in faccia ormai al colmo della rabbia.

Il consueto velo le oscurò la mente e il calore prese a scorrerle sotto pelle ma, questa volta, accolse quella sensazione con gioia sentendosi potente come non mai.

Ora basta!” Urlò il professore a sua volta diventando paonazzo e alzandosi di scatto, fra i loro volti solo pochi centimetri.

Ariell gli sputò in faccia cogliendolo di sorpresa.

Poggiò le mani sulla superficie di legno e lo guardò furente.

Per un lungo attimo ci fu solo silenzio poi, l'uomo si riprese dalla sorpresa e divenne ancor più rosso.

Hai fatto il più grosso errore della tua vita, io ti rovinerò, ti insegnerò la disciplina, ti farò bocciare e frequenterai questa scuola finché io avrò vita, io ti...” urlò al colmo della furia prima di venire interrotto da Ariell.

Lei non farà proprio nulla.” lo minacciò seria.

Lasciò fluire tutta la rabbia che sentiva dentro liberandola di botto.

Tutti i neon della classe scoppiarono lanciando pezzi di vetro ovunque.

Mentre il professore si chinava portandosi le braccia alla testa per ripararsi non vide Ariell in piedi in mezzo al caos, le scaglie di vetro che la scansavano senza ferirla e si abbattevano su di lui ferendogli le braccia, l'addome, le gambe.

Prese ad urlare dal dolore e dalla paura.

Poi come tutto era cominciato finì.

L'uomo si alzò lentamente mentre il sangue sgorgava dagli innumerevoli tagli, alcune schegge uscivano dalla carne martoriata.

Guardò allibito Ariell, incolume che lo guardava con un sorriso di soddisfazione sul volto e si sentì agghiacciare.

C-che cosa è successo?” balbettò prendendo a tremare.

Questo è nulla. Posso distruggerti in un solo istante.” tuonò gelida avvicinandosi a lui che d'istinto retrocesse.

Quando fu abbastanza vicina a lui gli sussurrò all'orecchio: “Te lo do io un consiglio ora: vattene di qui e non farti mai più rivedere.”

Detto questo si allontanò e uscì dall'aula come se nulla fosse successo.

Nel corridoio non incontrò nessuno quindi si diresse a passo svelto verso l'uscita col cuore a mille.


Il professor Antonio Grey rimase fermo per un periodo lunghissimo tremando da capo a piedi.

Doveva andarsene e subito, avrebbe preso il primo volo che gli fosse capitato.

Quella ragazza non era certo umana ma non sarebbe rimasto un minuto di più per accertarsene.

Rimase in classe per un ora togliendosi le schegge una per una, trattenendo le urla di dolore e, quando fu certo che nessuno era rimasto nell'edificio, uscì in tutta fretta coprendo le ferite con il lungo giaccone ed il cappello a tesa larga che era solito portare.

Non poteva assolutamente rischiare che qualcuno lo vedesse e gli ponesse domande, doveva scappare via e subito.

Non sapeva cos avrebbero pensato l'indomani trovando la classe inondata di schegge di vetro ma non sarebbe più stato un problema suo se Dio l'assisteva.



ANGOLINO DELL'AUTRICE:

Ciao a tutti ragazzi!

Eccomi con l'ennesimo capitolo, con questo sono stata un po' truculenta e spero di non aver esagerato, visti i miei standard di crudeltà sono stata buona quindi se siete deboli di stomaco vi dico subito che ne vedrete di peggio.

Cosa ne pensate?

Ariell verrà scoperta o la passerà liscia?

Ditemi la vostra se avete voglia.

Un bacione da Fly90.





  
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