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Autore: ProcioneAlbino    10/08/2016    0 recensioni
Le storie dei cittadini di una città utopica di un prossimo futuro.
Sarebbe una storia dai toni sedi se uno dei protagonisti non sapesse di essere in un racconto di fantasia.
Genere: Drammatico, Science-fiction, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Ehi, sono l'unico a trovare tutto ciò ridicolo? Scrivere di ME in un sito di fan fiction? Mi merito un libro scritto da Umberto Eco e non da un tizio annoiato con un tablet in mano. Oddio, scittore, muoviti a finire questo racconto così potrai tornare ad annoiarti senza disturbarmi.

Prologo 1: Prossimamente Jon Snow

Fammi indovinare, sei un fan di Games of Thrones? Posso sopportare solo uno di voi alla volta, due sono troppi. Confermo: muoviti a finire, mi dai già sui nervi.


Una mattina come le altre per i gemelli Roger, Ethan e Krato. Bene, ti sei ricordato che il mio nome non ha la S finale, grazie. Ovviamente Krato dormiva ancora quando ad Ethan venne in mente di svegliarlo. A modo suo.

-MMACHECAZZO?- disse tutto assieme la voce rauca di Krato appena sveglio.

-Ma ch'era quella, una parolaccia? Dovevo mettere anche il collutorio, assieme all'acqua e al ghiaccio per svegliarti, magari ti faceva venire voglia di lavarti i denti. Sono sicuro che il tuo spazzolino è asciutto da martedì.- È riuscito a dire due frasi consecutive senza che io gli sputassi in un occhio solo perché mi ero appena svegliato.

-Orario. Data. Biggie. Adesso.- disse Krato ancora sonnolente.

-15:45, domenica 11. Se vuoi la musica alzi il tuo regale culo e la metti da te.- lo disse con un sorriso falso palese, poi uscì dalla stanza con la bacinella vuota ancora gocciolante.

-Beats- e si mise le cuffie addosso, insonorizzandosi dal mondo.

La raucedine della sua voce è stata causata dal continuo urlare al televisore per le sconfitte alla Playstation contro il fratello. Ma che..? No, ho perso la voce per la serata al Dark Moon questo sabato. Ora ricordo. Mamma mia che serata penosa: brutta musica, brutto locale, brutto tempo, brutte ragazze. Scrittore, quando spieghi il perché del titolo di questo capitolo? A questo punto tre quarti hanno già smesso di leggere, dagli un motivo per restare. La musica è una delle poche cose che Krato non etichetta basandosi sugli stereotipi, cerca di conoscere più artisti e generi possibili, cerca del buono in ogni canzone. Molti suoi amici vorrebbero che facesse così con tutto. Solitamente rispondo con una scoreggia quando me lo dicono. Ha lo stesso dei generi preferiti, favorisce musica rap degli anni '90, hard rock e le cover di canzoni moderne suonate con strumenti classici o acustici.

Si preparò in fretta sulle note di Silitium degli Apparat per incontrare Martha, la sua migliore amica. Si fece una doccia, si fece la barba e si vestì. Cappello di lana nero, Vans new era, pantaloni militari con tasche laterali e una felpa a sacco degli Slipknot. So di essere gnocco. In quel momento non avevo voglia di cercare dei vestiti decenti e ho preso delle cose random. Ero comunque vestito da Dio. Ho avuto per tutto il resto della giornata un sorrisetto idiota sulle labbra per questa stupidaggine.

-Ethan sto uscendo con Martha, mi servono le chiavi di casa- disse Krato frettoloso.

-Aspetta e spera, non ti do le chiavi di casa mia.-

-Nostra. Pago l'affitto.-

-No, non lo paghi. Ciò che fai per 'pagare l'affitto' è fargli conoscere dei tuoi amici che, puntualmente, lei si porta a letto.- ditemi se non pago 'sto benedetto affitto, alcuni sembravano modelli di Calvin Klein. Una volta lei mia ha chiesto di portarle una ragazza 'per fare un'esperienza' mi disse. Io non feci domande. Poi me la feci, la ragazza, ma solo dopo che si lasciarono ovviamente. Ho un codice d'onore da rispettare.

-Mia.- disse la voce fastidiosamente acuta di Angela, la coinquilina gnocca dei gemelli Roger.- Questa è casa mia ci ricordo, che io sono l'intestataria dell'affitto sulla carta, io. Ethan, non rincominciare a comportarti come il maschio alfa responsabile che deve essere la guida di questa casa e che deve decidere chi fa cosa. Qui comando io.- disse mentre incrociava le braccia, fermandosi sul ultimo gradino delle scale che aveva appena sceso. Una cosa che il genio ritardato che sta scrivendo non ha detto, è che l'appartamento ha due piani, quello sotto è nostro quello sopra è di Angela. È a lei che porto i miei amici. Nudi e impauriti, pronti da fargli spolpare. Dico così perché credo che gli piaccia il bondage. Sexy.

Ethan obbedì e lanciò il mazzo di chiavi a Krato. Quel mazzo comprendeva la chiave di casa e del cancello del giardino.

-Sempre la migliore- disse Krato uscendo, mentre mandava un bacio soffiando sul palmo con le dita tese nella sua direzione, lei rispose con il terzo dito, per poi risalire.

Al mondo ci sono poche donne pisellabili che hanno il mio rispetto. Questa ristretta cerchia, da me, avrà sempre due cose: flirt e obbedienza. Sembra stupido, ma le belle donne con cervello e polso sono un razza in via di estinzione, quando ne incontro una, cerco di tenermela vicino, per evitare che dei tipi come me, ma con meno ammirazione per loro, possano farle estinguere. Ne ho incontrate poche finora. Beh sono due in realtà, mia madre e Angela. Anche Martha potrebbe rientrarci, ma lei, come per qualunque alto topic, è un caso a parte. Come me. Cazzo è un po' triste.

Camminando, nonostante la sua più che ampia cultura musicale, ascoltava sempre una canzone per iniziare, Lose Yourself di Eminem. È comodissima, va a ritmo con la mia camminata.

Seduta a gambe incrociate sulla panchina c'era Martha. Ecco. Lei è bella, non gnocca, non figa. Bella. In tutto. I dread rossi erano slegati, gli ricadevano sulle spalle e sulla schiena. Non li portava quasi mai così, specialmente quando sono tanti come quelli di Martha, i dread, sono scomodi da tenere slegati, per quanto possano rendere di più esteticamente. Era vestita tutta colorata, nel suo stile. Martha ha conosciuto Krato proprio per il suo modo di vestire. I suoi vestiti sono tutti colorati da lei, compra solo abiti bianchi, poi va nel suo Luogo e li pittura come vuole. La maggior parte delle volte i colori sono disposti casualmente sui vestiti, sebbene quando si mette a fare i disegni escono lavori ugualmente validi. Il dettaglio di Martha che più piaceva a Krato sono le sue lentiggini, disposte in tutto il viso. Guance, fronte, naso, zigomi. Ne aveva tre perfino sull'orecchio sinistro. Dimentichi gli occhi verde smeraldo. L'unica cosa normale in lei sono i suoi occhiali da vista. Normali occhiali neri con montatura Ray Ban. Menomale che ha almeno quelli, altrimenti sembra davvero un folletto, come la chiamano molti. Io mai ovviamente.


-Ciao Krato, finalmente sei arrivato. Non vedevo l'ora di parlarti- disse nel suo tono allegro.

-Ehilà Leonrossa. Dimmi tutto. Anzi no, immagino che tu prima voglia raggiungere il Luogo. Andiamo.- disse porgendo la mano per aiutarla ad alzarsi. Lei ovviamente rifiutò la mano.

- Non accetto i gesti cavallereschi come questo, lo sai. Benda.- iniziò a rovistare nel suo zaino colorato, ancor più colorito da varie spille, mentre disse l'ultima parola.

-So che non li accetti, ma ti riservo lo stesso questo trattamento di favore, perché spero che un giorno li accetterai.-

-Benda.- disse lei canticchiando e porgendo uno velo colorato.

-Metterò quella benda scesi dal pullman, come al solito. Non prima.-

Ora lui vorrebbe spiegare il perché di quel nomignolo, facciamo cosi, per quell'unica persona rimasta a leggere: lo spiego io dopo ok? Stiamo andando un poco prolissi.

Camminarono fino alla fermata del pullman per andare in spiaggia. Martha era l'unica che riusciva a sopportare Krato. Tutto ciò che alle altre persone faceva venir voglia di dire :« Basta, sei pesante» invece a lei divertiva. Che fosse il suo comportamento arrogante, la sua parlata sporca, la sua insistenza su qualunque questione o la sua testardaggine. Martha apprezzava tutto di Krato, perché Krato aveva accolto di ricambio anche i suoi difetti. Appena arrivati Martha spezzò il breve silenzio che si era creato camminando.

-Ma che è successo martedì? Sei scomparso dal mondo per quattro giorni, e poi come se nulla fosse mi mandi un messaggio? . Sai che meriti una punizione, vero? Benda, adesso.- disse in tono amichevole. Teoricamente quello era il suo tono di rimprovero. Non gli esce bene fare la persona severa, ha altri modi per farsi rispettare. Non pensate male, sono metodi innocenti.

Krato prima di rispondere mise la benda colorata sugli occhi.

- Ho passato tutto il tempo con Angela a guardare il Trono di Spade. O quello o dovevo pagare l'affitto, gli piace vedermi soffrire. Quanto sono ridicolo con questa roba addosso?- disse, guardandosi attorno.

-Sembri Stevie Wonder da come muovi la testa. Non ha chiesto altro? Conoscendo Angela avrà voluto qualcos'altro. Un'ultima vittima sacrificale?- fece passare il pollice sul collo in tono ironico.

-No, sto finendo gli amici da fargli sbranare. Vuole che mi faccia crescere la barba e i capelli, così potrà chiamarmi Jon Snow.-

-Ho come l'impressione che non è finita- disse mentre iniziò a frugare nello zaino.

-Vuole che durate l'arco di tempo in cui capelli e barba cresceranno, io documenti, giorno per giorno con delle foto, i cambiamenti. Dovrò anche creare un account Facebook chiamato 'Prossimamente Jon Snow' e caricare lì tutte le foto.- almeno vivo gratis, Ethan deve pagare l'affitto.

Prese dallo zaino un sacchetto contenente tabacco, filtrini, accendini e cartine. Krato riconobbe l'odore, purtroppo per Martha.

-Tabacco? Che è questa novità!? Da quando hai ripreso con le sigarette? Devo farti di nuovo il discorso? - disse lui mente annusava l'aria.

-Si per piacere, in questi quattro giorni è stato impossibile resistere, senza che tu fossi affianco a me ad aiutarmi. Ma non fare il discorso ora, quando scendiamo dal pullman, camminando, mi farai la versione estesa, ma senza bestemmie questa volta per piacere.- e poi c'è chi si chiede perché siamo amici. Mi sta implorando di sgridarla. Grazie di esistere, anche se so che fingi in questo momento, grazie.

-Ha ha. Divertente. Pensi che non ci sia arrivato? Io sceso dal pullman sarò bendato, per camminare avrò bisogno del tuo aiuto, e sarò ridicolo. Io camminerò come uno zombi, con te dietro, ridendo, che mi darai indicazioni sbagliate per farmi sbattere su qualcosa per il tuo divertimento. Il mio discorso sarà senza efficacia e tu potrai continuare questa abitudine cancerogena sentendoti meno in colpa. So chi sei.- quando fini di parlare Krato sorrise al vuoto e incrociò le braccia, facendo ridere Martha.

-Tu sai chi sono.- disse Martha mentre appoggiava la testa sulla spalla sinistra di Krato, poi chiuse gli occhi.

Io bendato e lei appisolata sulla mia spalla. Sarebbe uscito un bel quadro. Quel finto filosofo di mio fratello ci tirerebbe fuori qualche metafora dal quel quadro.

Rimasero cosi, fermi e nel silenzio, fino all'arrivo del pullman.

È stato un gran peccato che loro due non stessero guardando, quel pomeriggio il sole stava elargendo uno dei tramonti più generosi della stagione, grande e arancione, che sfumava nel rosa sulle nuvole. L'aria di sale, portata dal piccolo porto turistico vicino, rilassava i due ragazzi, cosi come il verso dei gabbiani o le auto elettriche che giravano per la città. Non hai detto che la nostra città è ultra ecologica, devo dirti come fare il tuo lavoro? '0% di impatto ambientale' era il motto della città. C'erano auto elettriche, treni a pannelli solari, le case con riscaldamento geotermico, tutti gli edifici erano fatti in materiali eco sostenibili. L'elevato numero di parchi ha favorito il ritorno di piccoli animali selvatici nella città. Essa sembrava sempre una cartolina in movimento, merito anche del filtraggio dell'acqua che ha reso il mare e i canali cittadini cristallini. L'acqua delle fontane, dei rubinetti e persino delle fogne era potabile. Esclusa la criminalità, che si attestava a livelli medi, era una città utopica. Ci sono voluti più di settant'anni di ristrutturazioni, lotte burocratiche, scioperi, proteste pubbliche e denaro, ma alla fine ci sono riusciti.

Tutto merito del duro lavoro del Responsabile.
   
 
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