Serie TV > Betty la fea
Segui la storia  |       
Autore: Mew_vale    11/08/2016    1 recensioni
Prima di leggere questa storia, vi consiglio di dare un’ occhiata ad “Alternative Story”, dato che questa FanFiction si collega a quella storia.
Abbiamo lasciato Beatrice in procinto di partorire, un Armando ansioso ma anche spaventato dalla prospettiva di diventare padre (come chiunque diventi genitore per la prima volta) Marcella che, dopo aver lasciato l’ Ecomoda, ha presenziato a qualche consiglio di amministrazione dopo di che è sparita. Di Mario nessuno ha più avuto notizie… Mentre Patrizia e Daniele sono convolati a nozze.
Nel frattempo, sono passati 27 anni: alla fine di “Alternative Story” vi ho regalato una chicca in cui Camilla Mendoza, primogenita di Armando e Betty, attraversava la navata in abito bianco; Ad attenderla all’ altare David Valencia, primogenito di Daniele e Patrizia. Ma si saranno sposati? Anzi, si sposeranno? Perché ebbene sì, la nostra storia inizia da prima delle nozze. All’ Ecomoda, entrano nuovi personaggi tra cui la prole dei Mendoza, dei Valencia e della famiglia Mora. Può accadere di tutto!
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Store di Ecomoda'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 47.
 
 
 
Silvia
<< La verità è quei due non ci meritano… Questa è l’ultima volta che scelgo l’uomo sbagliato! >> Affermo perentoria mentre condisco la mia insalatona con poco sale.
<< Purtroppo non decidiamo di chi innamorarci, veniamo travolti e basta! Io dovrei dire che è l’ultima volta che scelgo donne che mi lasciano per un altro! >>
<< Certo Leon, se posso permettermi, tu un po’ te la seri cercata! >>
<< Sono in buona compagni allora… Sapevi che Lorenzo ha la fama di murejiego! >> Risponde per le rime.
<< Speravo che avrebbe perso la testa per me… Cosa che ovviamente non è successa! Com’è la tua pizza? >> Gli domando per cambiare discorso.
<< Ed io speravo accadesse lo stesso con Roberta! Se devo dirti la verità la pasta è fin troppo fina… Si è persino bucata al centro! >> Mi fa notare.
<< La prossima volta scelgo io il locale, sennò fosse per te ci ritroveremo a mangiare suole di scarpe o chissà cos’altro! >> Scherzo, suscitando la sua risata.
<< Sognavi di fare la modella? >> Mi domanda sorseggiando la sua coca-cola.
<< Ad essere sincera no! Da piccola sognavo di diventare stilista. Ed invece sono finita a frequentare il turistico e a rispondere al telefono! >> Racconto sorridendo.
<< Adesso lavori come modella guarda caso in un’azienda di moda… Magari è destino! >> Mi fa notare Leon.
<< Chi ci crede più al destino! Oggi ho scarabocchiato un modello, l’ho gettato nel cestino anche se c’è stato qualcuno che mi ha detto che è carina l’idea, anche se disegnato con i piedi! >> Racconto ripensando a Giulio e al suo regalo. Ho lasciato il libro nel cestino e non capisco perché me ne pento!
<< Posso chiederti di chi si tratta? >> Mi domanda tagliando uno spicchio della sua pizza.
<< Un buzzurro, Giulio Valencia! >> Confesso.
<< Deve starti proprio sulle scatole! >>
<< Non ne hai dea! Pensa che ogni volta che mi vede non fa che prendermi in giro, insultarmi, oggi mi ha addirittura regalato “Il Decamerone” sostenendo che la mia mente non potrebbe sopportare letture più complesse. Io in risposta gli ho regalato un libro di buone maniere! >> Racconto. Mi salta la mosca al naso se ci ripenso! Lui sorride divertito.
<< Bhe, cos’hai da sorridere? >> Gli domando.
<< Possibile che una ragazza tanto in gamba come te non abbia capito che gli piaci? >> Mi fa notare.
<< Che assurdità! Può anche rotolarsi completamente nudo sui carboni ardenti per dimostrarmi il suo interesse… Per me sarebbe lo stesso! Non conosci com’è, credimi! Dovresti sapere quello che so io su di lui. Per carità! >> Rispondo perentoria. Faccio volentieri a meno dell’esperienza!
 
 
 
Lorenzo
Mi guarda con espressione di sorpresa quando si volta e ci ritroviamo vis a vis. Afferra la rosa e mi ringrazia timidamente, le sue guance si tingono di un leggero rossore. Sembra sbalordita dal mio gesto. Avevo una gran voglia di restare solo con lei considerando che, per come sono andate le cose oggi, non sono riuscito a parlarle; Prima Valentina, poi la riunione con i miei zii e per finire i miei… Quello è stato il periodo peggiore della giornata! Dover mentire ai miei e dover dire davanti a lei che per me è solo un’amica! No, adesso so per certo che non è solo un’amica!
<< Da quanto tempo eri qui? >> Mi domanda.
<< Saranno venti minuti, quando ho capito che in casa non c’era nessuno mi sono seduto sui gradini del piano di sopra ad aspettarti. Quando dalla tromba delle scale ho visto che eri arrivata ho deciso di coglierti di sorpresa! >> Le spiego soddisfatto.
<< Beh, ci sei riuscito, non c’è che dire. >> Mi risponde. I nostri sguardi s’intrecciano. Quando Roberta diventa cremisi in viso pone fine a questo gioco.
<< Accomodati! >> M’invita. Mentre lei si avvia in cucina, a vista sul salotto, per riporre la spesa io mi siedo sul divano che abbiamo condiviso molte volte, l’ultima e la più significativa due notti fa!
<< Perciò con Leon è finita? >> Domando conferma mentre mi rivolge le spalle e pone dei pacchi di zucchero, pasta e caffè nei pensili.
<< Pare di sì! >> Risponde in modo sbrigativo. Il pacco di zucchero le cade in terra.
<< Maledizione! >> Impreca. Da sotto il lavello estrae paletta e scopetta mentre io mi avvicino per aiutarla e m’inginocchio.
<< Faccio io! >> Mi offro, sfiorando la sua mano per sottrarle gli attrezzi. Roberta intreccia il mio sguardo prima di alzarsi.
<< Adesso che non ci sono i miei me lo dici perché è finita? >> Le domando, facendo lo gnorri! Voglio sentirmelo dire da lei anche se sospetto sarà difficile farla capitolare!
<< Ci siamo resi conto che non avrebbe avuto futuro questa storia. >> Risponde. Ma che risposta è?!
<< Sì ma perché? >> Le domando nuovamente.
<< Modi di essere differenti! >> Risponde. Quando si volta non si aspetta la mia vicinanza, la intrappolo appoggiando i palmi delle mani al ripiano della cucina.
<< Mmmmh, tu non me la racconti tanto giusta! >> Insinuo penetrando con il mio sguardo i suoi occhi color del cielo.
<< Temo dovrai accontentarti della mia risposta! >> Afferma senza fare una piega e non sciogliendo il legame visivo. Sono io a porre la parola fine quando la lascio libera di riporre in bagno gli ultimi articoli della sua spesa.
<< Rimani a cena? >> Mi domanda dal corridoio.
<< Regolare, sono qui per tenerti compagnia per tutta la sera! >> E anche tutta la notte se lo vorrai!
<< Vado a cambiarmi… >> Balbetta entrando nella sua stanza e chiudendo la porta dietro di sé. Mentre l’aspetto mi siedo sul divano e mi rendo conto che mi sudano i palmi. Il mio cuore sembra una mitraglietta ma nello stesso tempo mi sento a mio agio.
<< Ti può andare bene bastoncini di surimi, fishburger e spinaci? >> Urla dalla stanza da letto.
<< Sì va bene! >> Rispondo. Pochi istanti dopo torna vestita con jeans, una felpa con il cappuccio e ballerine ai piedi. Apre il freezer dove inizia a frugare alla ricerca delle vivande. Mi accosto a lei.
<< Perché ho l’impressione che la mia presenza ti metta a disagio? >> Le sussurro nell’orecchio. Poso una mano sul suo fianco destro e avverto il suo corpo irrigidirsi.
<< Perché sei matto magari? Perché dovresti mettermi a disagio? >> Chiede, ostentando l’indifferenza che non prova, scostandosi da me. Afferra due padelle e versa dell’olio in entrambe.
<< Apri questi, mettili in un piatto e condiscili con olio, prezzemolo, sale e succo di limone. >> Mi ordina passandomi la confezione di polpa di granchio in bastoncini.
<< Agli ordini generalessa! >> Scherzo. Afferro un piatto e, posizionandomi accanto a lei tanto che le nostre braccia si sfiorano, inizio a togliere l’involucro da ogni singolo bastoncino. Ogni tanto ci osserviamo di sghembo. Cerco di trattenere il riso, certo che ne ha di forza per non essere ancora capitolata! Però magari la sto mettendo in difficoltà? Sto esagerando? Con una spatola gira i fishburger e mi perdo ad osservarla: certo non è che mi dispiacerebbe preparare insieme la cena tutte le sere! Sono stato così cieco, come ho fatto ad non accorgermi prima di lei? Come ho fatto a non notare prima quant’è bella, come ho fatto a non notare prima come mi guarda? E’ in questo momento che il tutto prende forma nella mia mente: ecco cosa devo fare! E’ lo squillo del cellulare di Roberta ad interrompere i miei pensieri. Maledetti aggeggi!
<< Cèsar ciao… come state?... Anche io sto bene, stiamo tutti bene, lividi esclusi! >> Ridacchia guardandomi. La notizia è volata in fretta a Miami! << Sì, ti ascolto dimmi…. Mh…. Sì, ho capito… Ma stai dicendo davvero?... >> Esclama guardandomi con espressione sorpresa per voi voltarmi le spalle. << Mi dispiace Cèsar che non sei riuscito a scoprire niente, ci contavo… Sei stato lo stesso bravissimo. Un saluto! >> Sorrido perché non casco nella sua recita, scommetto le mie azioni che le ha appena detto da dov’è partita la mail!
<< Tutto bene a Miami? >> Le domando.
<< Sì, era mio fratello. Dice che non è riuscito a rintracciare da dove è stata inviata quella mail. >> Mi fa sapere fissandomi. Non ridere Lorenzo, non ridere!
<< E’ un vero peccato… Vedrai che si è trattato di uno scherzo! >> Minimizzo. Lei piega la bocca in una smorfia e mi fissa ancora con aria divertita.
<< Vado al bagno, stai attento alla cucina. Se dai fuoco a casa mia dovrai cedermi la tua! >> Esclama avviandosi verso il bagno.
<< O potremmo vivere insieme! >> Rispondo divertito.
 
 
Francesco
Entriamo nel primo locale e piadineria che incrociamo sulla nostra strada e scegliamo un tavolo ad angolo, ci accomodiamo sulla panca che occupa due pareti del locale perpendicolari fra loro. Una cameriera con corti capelli castani ci viene incontro qualche minuto dopo con tablet alla mano.
<< Buona sera, volete ordinare o aspettate? >> Ci domanda.
<< Io ordino la piadina numero 4 e una coca-cola media! >> Mi faccio avanti.
<< Per me il panino numero 10 e mezzo litro di acqua minerale. Grazie. >> La ragazza si allontana dopo aver digitato gli ordini e porta con sé i menu.
<< Sono contento che tuo padre si stia rimettendo così velocemente. >> Chiosa Michael.
<< Il peggio è passato, adesso dobbiamo solo sperare che la terapia funzioni! L’oncologo dice che all’inizio della settimana prossima potrà tornare a casa. >>
<< E’ un’ottima notizia. >> Risponde Michael quando una cameriera, diversa dalla precedente, si avvicina al nostro tavolo e vi posa sopra le bevande.
<< Devi aver avuto una bella infanzia, io non sono mai andato a pesca, in campeggio o praticato altre attività con mio padre, così come i miei fratelli! >> Mi confida.
<< Dovresti dirle a lui queste cose. Dovresti farti coraggio una volta per tutte e parlare con lui con il cuore in mano! >> Gli consiglio.
<< Francesco! >> Esclama una voce. Alzo lo sguardo e mi ritrovo di fronte chi non pensavo di incontrare mai più nel corso della mia vita, il mio ex Jacob. E’ in compagnia di una ragazza in dolce attesa.
<< Jacob… E’ un sacco di tempo che… >> Sto per dire “non ci vediamo” ma lo shock di rivederlo è troppo grande e le parole mi si smorzano in gola. Mi alzo e ci stringiamo la mano.
<< Tesoro, ti presento Francesco Mèsa, qualche anno fa abbiamo avuto una storia. Francesco, lei è mia moglie Eloise! >> Ci presenta. Hai capito il gay convinto! Stringo la mano alla sua signora mentre Michael si alza.
<< Auguri… Maschio o femmina? >> Domando.
<< Maschio, lo chiameremo Patrick! >> Mi fa sapere. Speriamo prenda poco dal padre!
<< Ti presento Michael Valencia. Lui è… >>
<< Il suo fidanzato! >> M’interrompe Michael. Il suo intervento mi lascia di sasso, stringe la mano ad entrambi.
<< Il tuo viso è su molti cartelloni pubblicitari, riviste e blog… Hai un fidanzato famoso! >> Sottolinea Jacob.
<< Ci siamo conosciuti quando sono stato assunto nell’azienda della sua famiglia. >> Spiego ancora leggermente interdetto.
<< E’ una relazione nata da poco ma vera più di tutte quelle che abbiamo avuto sia l’uno che l’altro fino ad ora! >> Interviene Michael, girandomi un braccio dietro al collo. Per rendere più credibile la recita intreccio le dita della mia mano sinistra a quelle della mano che ha posato sulla mia spalla. Jacob incassa il colpo.
<< Buon proseguimento! >> Saluta freddamente, perdendo la loquacità di poco fa!
<< Buona sera. >> Saluta sorridendo la sua signora. Entrambi abbandonano il locale. Michael ed io torniamo a sedere.
<< Fammi indovinare… è un tuo ex? >> Ipotizza. Annuisco.
<< Non eri obbligato a fare quello che hai fatto, oltretutto perché non devo dimostrare niente a quel tipo! >>
<< E’ solo un innocente bugia, che è servita! Hai visto la sua faccia quando è andata via? >> Sì, in effetti sarebbe stato peggio soccombere al suo sguardo fiero nell’avermi sbattuto in faccia la sua nuova vita e il suo matrimonio!
<< Non avevo neanche idea che si fosse sposato o che avesse cambiato gusti! >>
<< Perché finì? >> Mi domanda, mentre ci vengono servite le pietanze.
<< Era un geloso compulsivo, asfissiante! Quando mio padre mi cacciò di casa passai un periodo a dormire dove capitava… Sai prima da un amico, poi dall’altro. Lui in quel periodo non faceva che farmi delle scenate di gelosia, voleva ad ogni costo che andassimo a viere insieme, a 18 anni con gli studi da terminare! A ma sembrò una follia e rifiutai, oltretutto il suo unico fine era controllarmi, sapere quando uscito e quanto stavo via. Non voleva vivere con me per le ragioni giuste. >> Spiego.
<< Sì vede che non ha trovato un uomo che si piegasse ai suoi voleri! >> La mia risposta si limita a una smorfia facciale di assenso visto che sto masticando.
<< Francesco, per la questione del bacio… >> Introduce, posando la sua piadina. Lo blocco.
<< Ne abbiamo già discusso, per me è tutto archiviato! >>
<< No, per me no. La verità è che non ho fatto che pensarci negli ultimi giorni. Tu sei un ragazzo carino, anzi molto carino, sei di una gentilezza che pochi possiedono, poi il tuo senso dell’amicizia è la cosa che più mi ha colpito. La questione è che io ho una persona in testa… >> Mi confessa. Ok, questo non me l’aspettavo!
<< E’ un rapporto impossibile perché questa persona è etero sessuale e mi ha fatto capire in molti modi diversi che devo lasciarlo in pace. E poi si trova in viaggio adesso, è partito subito dopo i miei maldestri tentativi di sedurlo, di cui mi vergogno molto, vorrei dimenticarmi di quei momenti! >>
<< Ora mi spiego più cose. Ti posso chiedere il nome di questa persona? Sempre che tu me lo voglia dire. >>
<< Sì, mi fido di te. E’ la persona che stai sostituendo, Cèsar Mora. >> Mi confessa. Fermo il mio masticare per qualche secondo essendo spiazzato dalla rivelazione. I miei ricordi tornando indietro di qualche giorno.
 
 
<< Chi di voi è il direttore del personale di quest'azienda? >> Domanda una tizia, senza neanche presentarsi. Diego ed io ci osserviamo perplessi. Io alzo la mano.
<< Sono io. >>
<< Io sono il presidente, Diego Mendoza. Possiamo fare qualcosa per lei? >>
<< E' LEI QUINDI IL PERVERTITO, IL ROVINA FAMIGLIE! >> Urla questa scellerata, rivolgendosi a me.
<< Mi scusi? >> Domando, esterrefatto. Ma che vuole questa matta?
<< Signora la invito a moderare i termini... E se si presentasse sarebbe cosa gradita! >> La rimprovera Diego.
<< Nina Navarro Pasda. Il mio nome non le dice niente? >> Domanda lei con aria contrita. Io scuoto il capo con una smorfia.
<< HA ANCHE IL CORAGGIO DI DIRE DI NO?! >> Insiste lei, stavolta passando alle mani visto che mi spintona. Diego interviene.
<< SIGNORA! Si dia una calmata! >>
<< Lei chi è? Il suo amichetto? Uno dei tanti! >>
<< Allora signora... adesso mi sta facendo incazzare! Io non la conosco, non so se è pazza, ubriaca o tutte e due le cose! >> Tuono.
<< Mi sta mancando di rispetto! >>
<< E lei cosa sta facendo a me?! >>
<< Le dico solo una cosa... Lasci in pace mio marito o me la pagherà amaramente! Quando rientrerà dalla Spagna che non senta che lei l'ha cercato o le spacco la faccia! >> Sbotta la pazza, lasciandomi la sue cinque dita stampate in faccia. Io muovo la mascella a destra e a sinistra... Ma chi cazzo era quella pazza? Prima di allontanarsi appallottola una carta e me la lancia addosso.
<< MAGARI CON QUESTE RIGHE TI TORNERA' LA MEMORIA! >> Tuona, prima di sgommare via. Diego raccoglie la carta, l'apre e ci accorgiamo che è la stampa di una e-mail di risposta, ma l'e-mail che è stata inviata prima non si vede.
<< Fa leggere. >> Lo invito, visto che mi sono preso un ceffone per questo pezzo di carta! Diego legge ad alta voce.
<< Da  direttorepersonaleecomoda@gmail.com a martìnpsd@gmail.com 
E' stato bello anche per me ritrovare il passato facendo di nuovo l'amore conte, a presto.
Cèsar. >> 
Ci osserviamo completamente sgomenti. Quindi Cèsar Mora ha una relazione con il marito della pazza?
<< Oh mio Dio. >> Esclama sgomento Diego.
<< Non lo sapevi? >>
<< Che Cèsar fosse gay? No, non ne avevo la minima idea! >>
<< Io non lo racconterei a nessuno... Non sono cavoli nostri! >>
<< Effettivamente hai ragione... Cèsar è mio amico e di certo non renderò pubblico questo foglio! >> Afferma, infilando il foglio nella sua 24 ore. << Cercherò di mettermi in contatto con Cèsar per parlargli di quanto successo... >>
<< Sarebbe il caso visto che quella Nina crede che io sia Cèsar cioè l'amante di suo marito! >>
Possibile che sia capitato a me?! Non mi passerebbe mai neanche per l'anticamera del cervello di mettermi con un uomo impegnato, figuriamoci sposato! E che dire di questo Martìn, non ha alcun rispetto per la famiglia! 



 
A giudicare da quella e-mail e dal comportamento di quella squinternata Cèsar Mora sembra tutto fuorché etero sessuale!
<< Ti senti bene? >> Mi domanda Michael riportandomi alla realtà.
<< Sì, sono rimasto sorpreso perché credevo fosse un tuo collega esterno all’azienda, non qualcuno dell’Ecomoda… >> Commento. Lo osservo mentre torna a mangiare: afferra il suo panino, lo morde e dai pomodori all’interno del panino cadono delle gocce di condimento sul tagliere di legno su cui hanno servito i cibi. Cosa devo fare adesso? Gli devo dire che si sbaglia su Cèsar?
 
 
 
Roberta
La prima cosa che faccio una volta entrata in bagno è trarre un respiro. Tremo tutta! Prendo il cellulare dalla tasca e chiamo Camilla.
<< Camilla aiutami! >> Esordisco.
<< Roby cosa ti prende? >>
<< Scusa se ti disturbo mentre sei con David! >>
<< E’ andato a prendere la cena ma non è ancora tornato… Non so dove si sia cacciato! Cosa c’è? >> Mi domanda.
<< Qui da me c’è tuo fratello, mi stava aspettando nascosto e mi ha colta di sorpresa. Ti ricordi quella rosa di cui parlava Silvia? Era per me! Voleva darmela Domenica sera ma poi ci ha ripensato! >> Le racconto. Mi tocco il viso ardente. Lei emette un gridolino.
<< Vi siete baciati? >> Mi domanda con interesse.
<< No! Non fa che starmi appiccato come una sanguisuga, fare battutine, sorrisetti ma non si espone di più! Mio fratello ha telefonato per dirmi che la e-mail è partita da un computer dell’azienda, a Lorenzo ho detto che Cèsar non aveva scoperto niente e ha fatto lo gnorri! >> Le spiego.
<< Sta cercando di provocarti, sicuramente vuole che sia tu a cedere per prima! >> Mi suggerisce. << Non cascarci, dev’essere lui a fare il primo passo! Gioca la carta della gelosia… Provocalo con quella! >> Mi dà l'imbeccata. Tiro lo sciacquone e apro l’acqua del lavandino per simulare un utilizzo del bagno.
<< Potrebbe essere un’idea interessante… >> Penso.
<< Basta che fra 80 anni non stiate ancora lì, sarà anche un gioco divertente ma dovrà finire prima o poi! >> Mi rammenta.
<< Buona serata Camilla e grazie! >>
<< Ciao bella! In bocca al lupo! >>
<< Crepi! >> Sono più tranquilla quando rientro in cucina dove Lorenzo ha apparecchiato sul bancone.
<< Si accomodi signorina, la cena è servita! >> M’indica sposando lo sgabello. Lui si siede accanto a me.
<< Ho cercato di parlare con lui oggi ma non mi ha risposto, poco fa sono stata a casa sua ma il portiere ha detto che non c’era! >> Spiego sfruttando il consiglio di Camilla.
<< Ah sì? >> Domanda indispettito mentre serve il vino. << Perciò sei molto dispiaciuta per la fine di questo idillio! >> Esclama. 1 a 0 e palla al centro! Metto in bocca una forchettata di cibo per non ridere.
<< E’ ovvio che lo sia, siamo stati così bene! Leon è un ragazzo sincero e sensibile! >> La sua mascella si contrare. Sul suo viso si forma una smorfia di dolore.
<< Ridi da sola adesso? Sei diventata definitivamente matta? >> Mi domanda. Non mi ero accorta di stare sorridendo!
<< Mi è tornata alla mente una cosa divertente che mi ha detto Camilla! >> Adduco come scusa.
<< Certo! >> Commenta scettico. Alza la bottiglia per versare dell’altro vino quando lo fermo.
<< No, basta per me… Perdo facilmente la ragione quando bevo troppo! >> Commento per poi mordermi la lingua. Lorenzo si sposta sul bordo dello sgabello e si protende verso di me.
<< Tipo tentare di baciarmi e dirmi che ti piaccio? >> Ricorda con un sorrisetto a pochi centimetri dal mio volto. Avvampo!
<< Beh di quello ne abbiamo già parlato tante volte… >> Balbetto. Mi schiarisco la gola. << Come ho detto quando bevo eccessivamente perdo la ragione, e quell’episodio ne è la prova! >>
<< Perciò vuoi dire che non ti interesseresti mai a me? >> Domanda. Beato lui che si trova perfettamente a suo agio in questa sensazione! Mi avvicino maggiormente al suo volto.
<< Del resto hai detto la stessa cosa tu ai tuoi genitori! >> Replico. Lui incassa e dopo pochi istanti abbassa la testa. Io mi alzo per togliere i piatti sporchi di mezzo.
<< C’è del gelato al limone in freezer! >> Lo informo mentre sciacquo piatti e posate. Stai calma, stai calma!
 
 
 
Jimmy
Riesco a vederla anche senza entrare nel locale. E’ seduta al bancone, rivolge le spalle alla vetrina perciò non può vedermi. Consulta il cellulare, probabilmente per leggere l’ora. Anche a distanza di anni lei preferisce David, lei è tornata per David! Avrei dato la mia vita per lei e accidenti non le avrei fatto mancare nulla nonostante i miei modesti mezzi! Cosa le mancava con me? Nel mio piccolo la coccolavo, la vezzeggiavo, l’amavo sinceramente! Con la mente torno indietro di qualche anno.
 
 
Così piccola ma così bella, così giovane e così conturbante. Passavo il dito lungo la linea della sua schiena mentre lei dormiva beatamente dopo una notte d’amore. La mia piccola Lena… Non vedevo l’ora che arrivasse il giorno in cui avremmo detto alle nostre famiglie della nostra relazione, anche se sapevo che non sarebbe stato facile farsi apprezzare da suo padre nonostante non sia nato ricco e abbia fatto fortuna con i soldi di sua moglie. Mi accorsi che si stava svegliando quando vidi le sue palpebre tremare.
<< Buongiorno principessa. >> Le augurai come facevo sempre dopo esserci svegliati vicini.
<< Buongiorno. >> Mi augurò posandomi un bacio sulle labbra. Si morse il labbro inferiore sorridendo quando vide ai piedi del letto il mazzolino di fori che le avevo preso la sera prima.
<< Sono così belli! Grazie! >> Esclamò baciandomi. L’idillio terminò quando suonarono alla porta. Andai ad aprire vestito alla meglio, in pantaloni della tuta e t-shirt sgualcita.
<< Ciao tesoro mio, buona domenica! Papà ed io ti abbiamo portato della zuppa! >> Salutarono i miei entrando in casa mia con prepotenza.
<< Mamma, papà! Potevate avvertire! >> Li ripresi a denti stretti.
<< E come mai? Siamo qui anche per darti una notizia bomba… Michael ha detto a Camilla che ha detto a sua madre che ha detto a noi che David Valencia si è fidanzato con Lena Huber! >> Vomitò mia madre. Il bicchiere di succo d’arancia che mi ero versato cadde rovinosamente sul pavimento.
<< Sembra che la notizia abbia scosso parecchio nostro figlio! >> Chiosò mio padre.
<< C-cosa avete detto? >> Chiesi conferma incredulo.
<< Sì, ecco perché gli Huber sono tornati! >> Precisò mia madre. Come una furia mi precipitai in camera da letto ma non fu necessario raggiungerla, Lena stava origliando dalle scale. Mi fissava con espressione del tutto spaventata.
<< E’ vero?! >> Chiesi nero di rabbia e stringendo i pugni. I miei sopraggiunsero.
<< Figlio mio cosa ci fa questa tipa in casa tua a quest’ora della mattina e mezza nuda? >> Chiese incredula mia madre.
<< E’ vero che fai coppia con David? Che presto vi fidanzerete?! >> Domandai furibondo.
<< Jimmy tu hai una storia con questa? Pure tu?! >> S’intromise mia madre.
 
 
Il resto dei ricordi si limitano a urla e parole grosse prima che Lena venisse cacciata di casa da mia madre. Mi sposto dalla vetrina, non prima di aver scattato una foto a Lena. Mi soffio il naso, mi sono lasciato travolgere dai ricordi e sono arrabbiato con me stesso per averlo fatto. La verità è che quel che ho subito mi brucia ancora, perché nel rapporto con lei ci credevo. L’amavo davvero! Monto la moto e infilo la testa nel casco per poi sgommare via.
 
 
 
 
Alec
Ordino del vino mentre attendo il suo arrivo. Sì, mi sento un completo idiota per aver ottenuto un appuntamento con lei in questo modo, la verità è che sono stato imbranato per così tanto tempo che l’approccio iniziale mi spaventa più di ogni altra cosa. Ho colto la palla al balzo per estorcerle un appuntamento perché sapevo che non avrebbe accettato in nessun altro modo. Quando arriva resto senza fiato, è bellissima. Indossa un lungo abito color bluette, piuttosto accollato, senza maniche e lo accompagna con uno scialle. Viene accompagnata da un cameriere il quale le scosta la sedia. Lei ringrazia il cameriere e si accomoda.
<< Sei… Sei bellissima questa sera! >> Mi complimento.
<< Ti ringrazio per il complimento e scusa il ritardo, hai fatto bene e prendere il tavolo. >>
<< Ho anche ordinato il vino, spero ti piaccia. >> La vedo un po’ meno indisposta nei miei confronti questa sera!
<< Ho una buona notizia per te! Quest’oggi Ecomoda ha pubblicato un annuncio di ricerca di un DJ e mi sono candidato. Come d’accordo ho presentato un preventivo con prezzario inferiore rispetto a quello che chiedo di solito! >> Le faccio sapere. Il cameriere ci ha versato il vino.
<< Molto bene! >> Esulta lei sorridente, sollevando il calice.
<< Ma hai bevuto prima di venire qui? >> Le domando notando la sua euforia.
<< Giusto un bicchierino! >> Confessa. Per rendere la serata con me meglio tollerabile, immagino!
<< Cosa dici? Ordiniamo? >> Propongo.
 
 
 
Diego
<< Quanto manca? >> Mi domanda la mia fragolina per la centesima volta.
<< Ci siamo quasi, miss impazienza! >> La prendo in giro. Accosto e so che non crederà ai suoi occhi quando le toglierò la benda, ma sarà anche felice. Abbandono il posto di guida, aggiro l’auto, le apro la portella e l’aiuto a scendere. Mi pongo dietro di lei e dopo aver contato alla rovescia da 3 a 1 le tolgo la cravatta che ho utilizzato per bendarla. Lei non crede ai suoi occhi quando osserva la bella villetta color lilla con infissi bianchi.
<< Ma è….? >>
<< La casa del mio amico Alberto e presto la nostra! >> Confermo mentre suono il campanello. Alberto, che regge in braccio la sua bimba Candice di quasi due anni, si affaccia dalla porta e apre il cancello.
<< Benvenuti, entrate! >> C’invita. Sull’uscio di casa stringe la mano prima me e poi a Isabella.
<< Candice, amore di papà, loro sono Diego e Isabella, gli amici di papà! Fai vedere come fai ciao con la manina? >> Le chiede il padre. La piccola sventola la manina causando tenerezza in tutti noi. Catalina ci viene incontro con un asciugamano piegato sulla spalla. Isabella ed io ci guardiamo…. Sì, non mi dispiacerebbe un futuro fatto come il presente di Alberto e Catalina.
<< Scusate se non vi ho accolti! Diego che piacere rivederti! >> Mi saluta.
<< Anche per me Catalina e congratulazioni per la nuova gravidanza. Ti presento la mia fidanzata Isabella! >>
<< Molto piacere, sono Catalina! >>
<< Isabella, piacere mio. Mi complimento anche io per la sua gravidanza! >>
<< Dammi del tu cara! Facciamo un tour della casa? Dopo tutto siete qui per questo! >> Propone Catalina.
<< Sì! Anche perché la ricordo poco e Isabella non l’ha mai vista! >> Ci spostiamo dal piccolo ingresso, una porzione di corridoio divisa dalla cucina da una parete, per entrare in un ampio salone con grandi porte finestre che danno sul giardino anteriore. La cucina è a vista sul salone e il confine è delineato da una parete con arco in mattoni faccia vista. Di fianco alla cucina ci sono le scale in marmo, illuminate da luci a muro molto moderne, purtroppo l’unica pecca della casa è la scala un po’ angusta! Al piano di sopra il pezzo forte è senza dubbio la stanza padronale! E’ enorme e mansardata. C’è anche un balcone! Isabella ed io ci lanciamo uno sguardo complice. Sono sicuro che starà fantasticando su come arredare tutte le stanze, si guarda attorno come se fosse una bambina nel paese dei balocchi e muoio d’amore ad ogni sguardo che mi rivolge sorridente! Il piano superiore è formato da altre due stanze molto grandi e un bagno con vasca. E’ la casa perfetta per una famiglia! Tramite una quinta porta si accede alla soffitta, che evitano di farci vedere perché molto disordinata. Torniamo di sotto per visitare un’ala della casa, alla quale si accede tramite una porta a scomparsa nel muro che da sul salotto, dove troviamo un altro bagno con doccia a differenza di quello sopra, lavanderia, sgabuzzino, l’accesso al giardino sul retro e l’accesso al garage tramite due porte.
<< E questo è tutto… Suppongo che l’agente incaricato vi abbia già messo al corrente sulla cifra! >> Interviene Alberto.
<< Certo. Devo dire che la casa ci piace molto, vero? >> Domando conferma alla mia fragolina.
<< Certo, confermo! Possiamo vedere il giardino sul retro? >> Chiede Isabella. Veniamo accompagnati anche li.
Quando torniamo in soggiorno ci sono anche gli altri figli: Jeronimo di anni sette, Joao di anni cinque e Joaquin che ha tre anni.
<< Però, che truppa! >> Commento.
<< Dite ciao agli amici di mamma e papà! >> Ordina loro il padre.
<< Ciao! >> Recitano in coro, abbandonando per pochissimi istanti giochi parlanti che insegnano l’inglese e cartoni animati alla televisione. Ci spostiamo in cucina dove Catalina prepara il caffè. Alberto posa la piccola nel box, insieme al fratello di tre anni, e ci raggiunge.
<< Allora Diego, come va il lavoro? >> Mi domanda.
<< Bene direi! Non so se sai che sono diventato presidente! >>
<< No, non lo sapevo in effetti. Anche se mi aspettavo dei cambiamenti dopo quanto successo alla tua festa di fidanzamento! Scusa Isabella. >>
<< Non fa niente, non sarebbe un problema per me neanche se Diego si mettesse a spiegare com’è che ha rotto con Paola! >> La sua affermazione raccoglie lo stupore di Catalina.
<< Dovrai insegnarmi come fai ragazza! Io lo mando a dormire sul divano ogni volta che nomina una sua ex! >> Ci spiega Catalina suscitando delle risate. Jeronimo si avvicina a me e mi tira una manica. Io mi inginocchio.
<< Dimmi piccolo. >>
<< E’ vero che verrete a stare qui? >> Mi domanda.
<< Credo di sì! >> Rispondo guardando Isabella.
<< Posso chiederti un favore? >>
<< Dimmi pure, farò il possibile per accontentare un ragazzo intelligente come te! >>
<< Mi prometti che non cancellerai il murales in camera nostra? Papà, mamma, io e i miei fratellini lo abbiamo dipinto tutti insieme quando è nata Candice, ci siamo divertiti molto! E abbiamo scritto sopra i nostri nomi! >> Sua madre s’inginocchia con noi.
<< Tesoro mio, non spetta a noi decidere. Loro quando abiteranno qui potranno fare tutte le modifiche che vorranno. Anche perché non è detto che in quella stanza ci staranno dei bambini come voi! >> Cerca di spiegargli Catalina.
<< Facciamo così! Dirò alla cicogna di portare a me e zia Isabella una bella bambina come la tua sorellina, così il muro dipinto di rosa ci servirà! E aggiungeremo i nostri nomi! Va bene? >> Gli chiedo, lui annuisce. Guardo Isabella la quale è diventata cremisi in volto. Catalina ci guarda con la bocca spalancata in segno di stupore.
<< Cara, credo ti abbia appena detto in modo indiretto che vuole dei figli! >> Interviene Catalina dandomi una pacca sulla spalla. Isabella è rossa come un peperone e mi sorride timidamente!
 
 
 
Camilla
La fame mi divorava perciò nell’attesa mi sono messa a sgranocchiare gallette di riso mentre guardo il telegiornale.
<< Finalmente! >> Esclamo quando David entra dalla porta con delle buste in mano.
<< Il ristorante cinese è stato preso d’assalto stasera! >> Ci salutiamo con un casto bacio. Afferro una borsa e ci dirigiamo in cucina.
<< Vado a mettermi comodo! >> Annuncia allontanandosi. Mentre apro i contenitori del cibo d’asporto inizio a raccontargli tutto.
<< Ha chiamato tua sorella prima. Lorenzo le ha fatto un’improvvisata, si era appostato al piano di sopra e l’ha colta alle spalle quando è arrivata, porgendole una rosa che aveva preso per lei Domenica sera ma che non ha avuto il coraggio di regalarle. >>
<< Ma stiamo parlando di tuo fratello?! >> Domanda di stucco, parlando ad alta voce per farsi udire dalla stanza da letto.
<< Ha anche detto che non fa che darle il tormento con battutine ambigue e strusciatine tattiche… >> Spiego quando lui fa ritorno indossando una tuta.
<< Cosa sarebbe una “strusciatina  tattica”? >> Si domanda divertito.
<< Tipo… così! >> Gli faccio vedere, posizionandomi dietro di lui azzerando la distanza tra i nostri corpi.
<< Le sussurra le cose all’orecchio, la stuzzica… Cerca di portarla allo stremo per farla capitolare per prima, capito? >> Gli chiedo mentre metto in bocca un pezzo di sushi senza aspettare che la tavola sia apparecchiata.
<< Non possono semplicemente dirti “mi piaci” e stop? >> Si chiede David mentre stende due tovagliette sull’isola della cucina. Io tiro fuori i piatti e i bicchieri dalla lavastoviglie e le bacchette dal cassetto.
<< Secondo me invece sono teneri, vorrei tanto essere una mosca per osservare quello che stanno facendo! >>
<< Come credi che sia andata da Jimmy? Non ti ha ancora chiamato? >> Mi domanda, scuoto il capo. Metto in tavola acqua e vino e poi ci sediamo. Ed ecco che squilla il suo cellulare.
<< E’ Jimmy! >> Annuncia, quindi accetta la chiamata e mette in viva voce.
<< Allora, com’è andata? >> Gli domanda David.
<< Come pensavo io, avresti trovato Lena non tuo fratello! >> Annuncia. Poso il sushi. Mi è passata la fame!
<< Perciò sappiamo che mio fratello sta tramando qualcosa con lei… Ma perché?! >> Si domanda David.
<< Ti ha visto? >> Domando a Jimmy.
<< No, era di spalle seduta al bancone del bar. Le ho scattato una foto! >> Ci spiega.
<< Ti avremmo creduto lo stesso. Non capisco perché Lena debba tormentarmi anche dopo tanto tempo e perché mio fratello le dia anche retta! >>
<< E’ un’arpia e forse da retta a tuo fratello perché sono anime gemelle! A domani! >> Conclude Jimmy
<< A domani! >> Lo salutiamo ponendo fine alla conversazione. Jimmy ha del tutto ragione! David si ferma a riflettere.
<< Che cosa sta facendo mio fratello con lei? Perché le da retta? >> Si domanda David.
<< Non lo so. A me è passata la fame! >> Annuncio stizzita mentre incrocio le braccia. David si alza e mi abbraccia da dietro.
<< Gelosona mia…. Peccato tu non sia in piedi sennò sarei ricorso alla strusciatina tattica! >> Mi soffia nell’orecchio facendomi ridere!
<< Amore mio sai sempre come risollevarmi il morale… >> Osservo. Giro leggermente il capo e ci baciano.
<< Cosa ne dici di cenare in santa pace adesso? >> Propone tornando a sedere.
<< Non ti ho detto del mio piano per testare mio fratello! Ti ricordi Adelaide? Le ho chiesto di sedurre, per finta, mio fratello per verificare se s’interesserebbe ad altre ragazze! Domani all’uscita dall’azienda lo avvicinerà con una scusa. Roby ed io ci manterremo a distanza per osservarli! >> Gli spiego. Lui scuote il capo.
<< Ora capisco tutto. Andate tanto d’accordo perché siete due sciroccate! >> Commenta, beccandosi un buffetto sul braccio. Sembra che non abbiamo mai litigato furiosamente qui solo poche sere fa!
 
 
 
Lorenzo
<< Vuoi dirmi che non hai mai visto la saga di “Arma Letale”?! >> Le domando incredulo. Dopo la cena ci siamo messi sul divano e stiamo ancora discutendo sul film da guardare!
<< No, problemi? Dai, sul canale terzo danno “Final destination 5”! >> Si lagna cercando di sottrarmi il telecomando, tendo il braccio per impedire che ci arrivi.
<< Tu e i tuoi film dell’orrore! >>
<< Non è propriamente un film dell’orrore… E’ misto thriller! >> Appunta.
<< C’è un idiota che ha delle visioni, che salva i suoi amici da una strage di massa e poi per tutto il corso del film una si spezza l’osso del collo, uno muore bruciato, l’altro viene impalato dal gancio di un gru, una perde un occhio su cui inciampa e cade dalla finestra… E’ ridicolo! >> Le faccio notare mentre lei si allunga per arrivare al telecomando. Si ferma quando si rende conto di avere le sue labbra vicinissime al mio volto, tanto che mi specchio nei suoi occhi. Abbasso il braccio perché so che ormai il telecomando non le interessa più.
<< Parlavi sul serio quando hai detto ai miei che non ti interesso? >> Le domando.
<< Tu? >> Mi domanda come risposta. Sento il suo respiro accarezzare il mio volto.
<< Vuoi sapere perché ho deciso di non continuare la storia con Silvia? >> Le domando. Basta con questi giochetti. Ho voglia di baciarla, di accarezzarla, di stringerla a me, d’intrecciare le mie dita alle sue. Lei annuisce per rispondere alla mia domanda.
<< Perché mi sono reso conto che ho occhi solo per una ragazza. >> Le confesso, scostandole i capelli dietro le orecchie.
<< E… Ed è una ragazza che hai conosciuto di recente? >> Mi domanda come se non sapesse che sto parlando di lei.
<< Direi proprio di no! E’ una ragazza che conosco da molti anni. E’ intelligente, divertente, talvolta sfrontata e irascibile, non è brava a dire le bugie e quando beve fa cose che poi non ricorda, o che finge di non ricordare! >> Introduco, le sue labbra si piegano in un mezzo sorriso.
<< Insomma fa la furba! >> Esclama.
<< Ci prova ma con scarsi risultati a dire il vero! Ed io sono stato un gran coglione a non essermi accorto prima della sua bellezza e dei suoi luminosi occhi celesti! >> Le confesso accarezzandole una guancia.
<< E lei cosa prova per te? >>  Mi domanda.
<< Oggi gliel’ ho chiesto e mi ha risposto che sono uno scocciatore! Te l’ho detto che fa la furba! >> Sorride davanti al mio celato rimprovero. Adesso è il momento giusto… E non si torna più indietro Lorenzo! No, non voglio tornare indietro. Con lei voglio solo proseguire nel cammino della vita! Lei posa gli occhi sulle mie labbra mentre mi avvicino lentamente.
<< Per vendicarmi dovrei frapporre la mia mano! >> Commenta.
<< Zitta, non è il momento adatto per parlare questo. >> La rimprovero, anche se il suo commento mi ha divertito! Zero. E’ pari a zero lo spazio tra le nostre labbra. Le mie labbra abbracciano il suo labbro superiore e stento a crederlo, è molto più bello e piacevole di quanto negli ultimi giorni ho immaginato che potesse essere. Mi sento come su una nuvola!
 
 
 
Roberta
10 anni. Solo 10 anni che aspettavo questo momento! Da quando, quella notte sul tetto della mansarda della vecchia casa dei Mendoza, mi sono resa conto di essere innamorata di lui. L’attesa e la pazienza hanno ripagato perché adesso lo sto baciando, lui sta baciando me, lui mi ha baciato, noi ci stiamo baciando! Ho il cuore a mille e stento a credere a quello che sto vivendo. Lorenzo mi posa una mano sulla nuca ed io gli accarezzo la guancia su cui cresce un pungente strato di barba.  Senza mai separare le nostre labbra cambiamo posizione: mi accompagna verso il divano per cui mi ritrovo quasi sdraiata, lui si gira sul fianco e passa il braccio sotto la mia schiena per accarezzarmi. Gli accarezzo la spalla per poi scendere lungo il braccio. Le nostre labbra si stanno scoprendo con dolcezza quando Lorenzo approfitta di un varco per infilare la punta della lingua, a mo di richiesta, con titubanza cerca di capire se è la stessa cosa che voglio io. E sì che lo voglio! La mia mano sale lungo il suo collo per poi posarsi sulla sua nuca. Emulo il suo gesto con la lingua per fargli capire che provo le stesse cose che prova lui. Così un bacio dapprima dolce diventa un bacio intenso e passionale. Temo di aprire gli occhi e di svegliarmi nella mia stanza vuota, destata dal clacson di un’auto che percorre la strada. Ci stacchiamo quando è ora di riprendere fiato, i nostri respiri sono ampi e distanti l’uno dall’altro. Mi faccio coraggio e apro gli occhi. Quando lo faccio lui è lì che mi fissa. Ecco, adesso scappa! Magari si è pentito! Rompo io il ghiaccio.
<< Adesso scapperai? >> Gli domando.
<< Perché dovrei scappare? >> Domanda.
<< E’ solo un sogno vero? >> Chiedo conferma pronta al peggio!
<< Ma perché dici queste cose? Io sono qui, in carne ed ossa… >> Mi rammenta. Abbasso lo sguardo prima di confessargli tutto.
<< Perché, non so se lo sai, ma è da un po’ di tempo che tu mi piaci… Ho ascoltato le tue confidenze e i tuoi racconti su altre ragazze, ti ho osservato ridere, scherzare e baciare altre ragazze, ho cercato di non farmi prendere dalla fantasia ogni volta che mi guardavi, ogni volta che mi abbracciavi, ogni volta che mi tenevi per mano… >>
<< “Un po’” quantificato in tempo a quanto corrisponde? >> Mi domanda.
<< Forse da quella notte sul letto della mansarda. >> Confesso. Gli sembrerò ridicola!
<< Ma è stato 10 anni fa… >> Constata incredulo. << Io non me ne sono mai accorto… >> Pensa ad alta voce sorpreso dalla mia confessione.
<< Diciamo che eri troppo impegnato a pensare ad altro… >> Rispondo sarcastica. Un abbozza un sorriso per poi accarezzarmi una guancia. Non sto sognando!
<< Ti posso assicurare che sei sveglia e nella vita reale! Se non ci credi io conosco un modo per dimostrartelo… >> Interviene con sul volto un sorrisetto malizioso, avvicinando le mie labbra alle sue. Sorrido anche io poco prima di riassaporare le sue labbra… Mi sembra un sogno! Un bellissimo sogno! 
 
 
 
Massimiliano
No, detesto questi attrezzi. Io amo il mio nuoto e basta!
<< E adesso apri le braccia, come ti ho indicato prima in Ecomoda! Bravo, così! >> M’indica Jenny. Non ho proprio capito niente, ho frainteso il suo silenzio come una manifestazione di disinteresse quando lei pensava la stessa cosa di me!
<< Non così veloce o ti strapperai! Con calma! >> Mi fa presente Jenny riportandomi alla realtà.
<< Ma che coincidenza, anche voi frequentare questa palestra?! >> Domanda una voce che non posso confondere. Giulia arriva alle spalle di Jenny in tenuta da allenamento, portando con sé un asciugamano e una borraccia. Indossa cortissimi shorts e un top striminzito. La squadro da testa a piedi tornando con la mente a quella sera. Benché la stanza fosse poco illuminata e non abbia potuto guardare attentamente il suo corpo, il senso del tatto ha fatto ciò che non ha potuto fare la vista.
<< Quest’oggi non ci siamo presentate come si deve, Giulia Valencia! >> Si presenta Giulia.
<< Jenny Lopez. >> Risponde Jenny poco entusiasta.
<< Qualcuno ha perso la mascella per terra… >> Commenta sarcastica per poi salire sul tappetino. Mi rivolge le spalle mentre si flette e posa i palmi delle mani in terra. Mi rendo conto che la stavo fissando con la bava alla bocca e che è insorto un problemino!
<< Devo andare al bagno! >> Adduco come scusa scappando praticamente verso gli spogliatoi. Dannazione, non mi era mai successo niente del genere e in pubblico poi! Mi sciacquo il viso e mi bagno i polsi con acqua gelata ma non serve a niente.
<< Stai buono! Non puoi fare quello che vuoi, non lo hai mai fatto! >> Parlo verso il mio basso ventre. Mi porto una mano alla testa… E se qualcuno avesse visto?!
 
 
 
Giulia
Dopo che Massimiliano è scappato via come una furia, Anna dai capelli rossi, come se niente fosse, si siede al suo posto e testa l’attrezzo. O non ha capito o fa finta di non capire!
<< Fai solo finta di non aver recepito il messaggio o veramente non ti è arrivato? >> Le domando abbandonando le mie addominali.
<< Come scusa? >> Domanda la tipa. Mi alzo in piedi.
<< Sto dicendo che devi stare alla larga da lui! >> Le spiego senza mezzi termini. Quella fa la faccia stupita.
<< E tu saresti la sua ragazza? >> Domanda conferma. E adesso cosa rispondo?
<< Sì, proprio così! >> Mento.
<< Eppure la sua amica mi aveva detto che era single quando ci ha presentati! >> Risponde. Quale amica?
<< Quale amica?! >> Domando per sapere a chi devo dare una bella strigliata!
<< Silvia… Ha detto che è single! >> Risponde senza farsi pregare.
<< Perché Silvia non lo sapeva! E non è l’unica bugia che ti ha raccontato visto che lei e Massi non sono poi tanto amici! >>
<< Eppure mi sembrava di sì… >>
<< No, fidati! Chiarito questo pensi di farcela a stare alla larga dai ragazzi altrui?! >> Le domando al limite della sopportazione.
<< Non sapevo fosse fidanzato! >> Ribadisce. Afferra la bottiglietta d’acqua e si allontana. Siedo al suo posto sull’attrezzo quando si avvicina Massimiliano.
<< Jenny dov’è andata? >> Domanda. Mi salta la mosca al naso!
<< La tua amica se n’è andata! >> Esclamo, alzandomi da quel coso.
<< Cosa le hai detto per farla scappare? >> Mi domanda.
<< Perché avrei dovuto farla scappare? >> Domando facendo la finta tonta, mentre mi accarezzo la coda di cavallo.
<< Sesto senso, manichino! >>
<< Bhe, è evidente che il tuo sesto senso è guasto se non hai saputo capire che aspettavo un tuo messaggio! >> Chioso offesa intraprendendo la strada per lo spogliatoio. Quando sono nel corridoio lui mi ferma afferrandomi un polso. Non mi ero accorta che mi aveva seguito.
<< Non sono l’unico allora ad avere il sesto senso guasto! >> Commenta. Posso vedere la mia immagina riflessa nei suoi occhi e non oppongo alcuna resistenza quando mi bacia. Lascio cadere borraccia e asciugamano per passare le mani tra i suoi capelli biondi, ricambiando quel bacio che ho atteso tanto negli ultimi giorni.
<< Andiamo da te? >> Gli domando in un momento in cui ci stacchiamo per riprendere fiato. Lui annuisce con il capo con la sua fronte ancora unita alla mia.
 
 
 
Paola
<< E la professoressa di inglese? Ti ricordi il suo maglione lavorato a maglia? Inguardabile! >> Alec scoppia a ridere e sbatte il tovagliolo sul tavolo all’ennesimo ricordo dei tempi di scuola.
<< Sì, sono stati degli anni bellissimi. >> Commento nostalgica quando le risate si placano.
<< Parla per te… Tu non avevi una cotta per qualcuno che non ti degnava di uno sguardo! >> Appunta.
<< A parte questo non ricordo che fossi un emarginato anzi, eri una specie di VIP, la tua agenda pullulava di appuntamenti per le ripetizioni e richieste si salvataggio in extremis prima dei compiti in classe! Essere ricordato per la propria intelligenza è molto meglio che essere ricordarti per le belle feste e per essere stata eletta reginetta del ballo, con il senno di poi! >> Chioso.
<< Tranne te, tu eri l’unica che non veniva da me a chiedere aiuto con i compiti! >>
<< Perché ero troppo brava a scuola! >> Commento sarcastica per il disagio dell’appunto che mi ha fatto. Sì, l’ho ignorato volutamente e apertamente e oggi non ne vado fiera visto che constato che era un bravo ragazzo al di là del suo aspetto fisico!
<< Lo faccio sempre… Io giudico le persone e le classifico in base al loro aspetto fisico… L’ho fatto anche con la nuova ragazza del mio ex, perché non ha grandi tette, perché non è alta e slanciata, perché non sa un tubo di alta moda, perché non frequenta ambienti di lusso! Sono una persona tremenda… Per te è stato un bene che io ti abbia ignorato all’epoca! >> Ammetto, sicuramente l’alcol sta facendo la sua parte! Lui sorride debolmente.
<< Facciamo un giro, vieni. >> Mi tende la mano e l’afferro, usciamo e iniziamo a camminare nell’ampio prato che circonda la tenuta.
<< E perché non provi a cambiare? >> Mi domanda.
<< Perché sono sempre stata così! E’ questa la mia natura. >>
<< Ti posso chiedere una cosa? Cosa contiene il filmato che volete proiettare alla sfilata? >> Mi domanda.
<< E’ un filmato che ritrae la mia ex migliore amica e Diego mentre… Hai capito no? Mentre se la spassano nel magazzino dell’azienda! >> Ammetto. Lui si ferma e blocca la mia camminata posando una mano sulla mia spalla.
<< Mi stai prendendo in giro? E a te sembra una cosa normale? A quella serata ci saranno giornalisti, telecamere e fotografi. Infangherai la loro reputazione per sempre! >> Chiosa contro di me.
<< Sapevo di non dovertelo dire… Adesso dovrò sorbirmi le tue paternali! Quei due si meriteranno qualsiasi cosa io li farò! >>
<< Ti hanno pugnalata alle spalle e tu vuoi esibire pubblicamente un loro video intimo… Non c’è paragone tra le due cose, lo afferri? Non puoi mettere a confronto le due cose! >> Ripete.
<< Senti un po’… Stavo passando una bella serata poco fa! Finché non me l’hai rovinata con le tue prediche! >> Tuono indispettita e tornando indietro con ampie falcate.
<< Aspetta… >> M’invita posando una mano sulla mia spalla per fermarmi.
<< Bene, vuoi infangare le loro vite? Accomodati ma io non ne voglio sapere niente. Sappi che se mi mettete in mezzo smuoverò mari e monti per incolpare te e tua madre. Porca vacca se avessi saputo non avrei mai accettato! >> Esclama portandosi le mani alla testa e passeggiando.
<< Non verrai messo in mezzo perché io sarò la prima a impedirlo, smetterò di essere la figlia di MariaPaola Solari Ribeiro se dovesse metterti di mezzo, te lo prometto! >> Gli giuro, accarezzando le sue spalle. Fisso i suoi occhi e mi rendo conto che è passato molto tempo dall’ultima volta che ho passato una serata così bella con un ragazzo. Quando ci rendiamo conto che stanno sparando i fuochi d’artificio solleviamo il naso.
<< Spero con questo di aver raddrizzato la tua serata! >> Interviene. Sorrido sorpresa, non posso davvero credere che per me abbia organizzato uno spettacolo pirotecnico e al primo appuntamento!
 
 
 
David
Siamo seduti sul divano e Camilla affonda il cucchiaio nel barattolo di nutella per poi portarselo alla bocca.
<< Abbiamo cenato da poco. >> Le faccio notare.
<< La verità è che il sushi è molto gustoso ma non soddisfa il mio stomaco, non mi riempie del tutto! >>
<< Se stessimo insieme da più tempo penserei che tu sia incinta! >> Scherzo.
<< E poi sono in ansia perché Roberta non mi ha fatto più sapere niente e quando sono nervosa mangio! >>
<< Tesoro mio, tu durante il nostro primo bacio avevi il telefono in mano per comunicare la cosa a Roby? >> Lei scuote il capo con il cucchiaio in bocca.
<< Se domani mattina li vedrai raggianti saprai che è andato tutto bene! >> Le faccio notare strizzandole l’occhio. Bacio le sue labbra cioccolatose. E loro due non saranno gli unici ad essere buon umore domani, Camilla non si aspetta la sorpresa che ho in mente e resterà senza parole!
<< Metto via questa, mi lavo i denti e andiamo a nanna? >> Mi domanda.
<< Va bene principessa. >> Ci scambiamo un bacio prima di alzarci dal divano. Mentalmente ricapitolo tutto quello che devo fare domani mattina per far sì che la mia sorpresa riesca alla perfezione!
Sono già a letto quando Camilla entra in camera. Si toglie la felpa della tuta e si corica a fianco a me in pantaloni e canottiera. Appoggia la testa al mio petto.
<< A cosa pensi? >> Le domando notando la sua espressione inquieta.
<< Ragionavo su quello che stanno o non stanno combinando insieme tuo fratello e mia cugina… Non vorrei che si stessero dando man forte! >>
<< Giulio cosa ne guadagnerebbe? >> Mi domando.
<< Non lo so! Magari vuole farmela pagare per essere venuta meno al nostro accorto e per questo da una mano a Lena! >>
<< A parte il fatto che il suo piano non mi sembra un granchè… Quando avessi visto che lì c’era Lena e non lui ad aspettarmi sarei andato su tutte le furie! Non capisco proprio cosa sia questa storia! >> Camilla si solleva suo gomiti e mi guarda.
<< Non permetteremo nessuno di dividerci, me lo prometti? >> Le accarezzo una guancia.
<< Te lo giuro principessa! Ti amo tantissimo Camilla, e questo non potrà mai cambiare! >>
<< Ti amo anch’io David! >> Mi assicura prima di unire le nostre labbra.
 
 
Isabella
Sto attraversando la fase più felice della mia vita, una felicità e una serenità che non pensavo di ritrovare.
<< Mi hai restituito la voglia di vivere e la fiducia nella vita, amore mio! >> Gli confesso accarezzando una sua guancia quando stacchiamo le nostre labbra.
<< Sei tu ad avermi restituito la fiducia nell’amore e nel futuro… Ti amo fragolina! >>
<< Dopo questa visita non vedo l’ora di andare a vivere con te in quella bella casa! >>
<< Perché, prima non volevi?! >> Mi canzona solleticandomi i fianchi, mi dimeno ridendo.
<< Sai, per quanto bello sia vivere in questo letto insieme a te sarebbe saggio mangiare qualcosa! >> Mi fa notare.
<< Ma a me non va di alzarmi da qui! >> Piagnucolo. Lui, a carponi sul letto, mi bacia.
<< Non serve! >> Si allontana per due minuti per poi tornare con pane, salumi, un coltello, due birre il tutto sul vassoio della colazione.
<< Così dormiremo tra le briciole! >> Gli faccio notare.
<< Non m’importa, voglio stare con te in questo letto fino a domani mattina! Preferisci mortadella o speck? >> Mi domanda.
<< Speck.>> Rispondo stappando le birre.
<< Alla nostra futura e luminosa vita! >> Esclama, alzando la sua birra per brindare. Facciamo tintinnare le bottiglie per poi berne un sorso e scambiarci un bacio. Il mio amore mi passa il panino che mi ha preparato, è avvolto da un tovagliolo di carta. Non è il primo panino che mangio ma questo mi sembra più buono di qualunque altro mai assaggiato! Sorrido quando ripenso a quello che è successo a casa di Alberto e Catalina: ha ammesso chiamaramente che l’idea di avere dei figli da me non gli dispiace! L’uomo che pensavo non mi avrebbe mai degnato di uno sguardo adesso vuole convivere con me e sogna dei figli!
<< Cos’è quel ghigno? >> Mi domanda.
<< Non è un ghigno, è un sorriso di felicità! Stavo pensando a quello che hai detto al piccolo Joao! >>
<< Jeronimo! Perché, tu non ci hai mai pensato? >> Mi domanda Diego. Arrossisco.
<< Adesso ci penso. E pensare che, fino a due settimane fa, credevo non mi avresti mai degnata di uno sguardo. >> Diego mi accarezza la guancia per poi posare un bacio sul mio collo.
<< Che errore avrei commesso! Ma non pensiamo più a questo, adesso siamo qui, insieme! >> Mi ricorda. Ci scambiamo un bacio carico di sentimento.
<< Quanto ci metterà la banca a passarci il finanziamento? >> Gli domando.
<< Domani presenterò tutte le carte, ci vorranno al massimo dieci giorni per sapere se accetteranno la richiesta di finanziamento, ma perché non dovrebbero? >>
<< E poi andremo a vivere li? >> Domando sorridendo. So perfettamente che ci vorrà più tempo!
<< Ma quanto siamo impazienti fragolina! Vedrai che il tempo volerà… Presto vivremo in quella casa! >>
<< Non posso credere che l’abbiamo trovata tanto in fretta. Dici che è una scelta frettolosa? >> Gli faccio notare.
<< Se la cosa ti fa stare più tranquilla possiamo andare a vederne altre? Anche se dubito di trovare un’altra casa così bella, hai visto le rifiniture? >> Mi fa notare.
<< E’ stupenda e ben tenuta… Soprattutto il muro in camera dei bambini! >> Chioso sorridente. Diego mi bacia con trasporto… E’ mio, solo mio! 
 
 
 
Lorenzo
Sono nel suo letto, insieme a lei, a guardarla dormire. Come ho fatto in tutti questi anni ad essere cieco da non vedere niente? Da non vedere quanto fosse fantastica, da non notare quello che provava per me. Eppure, con il senno di poi, i segnali c’erano tutti! Con la memoria torno indietro di dieci anni.
 
 
Correva l’anno 2018, più precisamente era Agosto. Le nostre famiglie si concessero due settimane di relax a Cartagena. Il secondo giorno, in spiaggia, conobbi una ragazza, Bianca mi sembra di chiamasse! Qualche giorno più tardi stavo passeggiando al porto quando vidi la mia migliore amica seduta all’estremità del molo, con le gambe a penzoloni, il posto della città di mare dove andava sempre quando voleva restare da sola. Mi avvicinai a lei salutandola con un euforico “ehy”, ero felice per ciò che avevo fatto la sera prima.
<< Ciao! >> Mi salutò spostando l’attenzione dai suoi pensieri a me. Mi tolsi le scarpe, le posai di fianco ai suoi sandali, e mi sedetti accanto a lei.
<< Ho una notizia! >> Dissi tutto contento. Non vedevo l’ora di raccontarlo!
<< Cosa ti è successo? Come mai sei così euforico? >> Mi chiese.
<< Hai presente Bianca, la ragazza della spiaggia? >> Domandai. Lei riportò lo sguardo sul mare.
<< Come posso non ricordarmi di lei, non parli d’altro negli ultimi giorni! >> Eppure quella battuta avrebbe dovuto accendermi qualcosa, ma ero troppo preso da me per accorgermi di quello che mi stava succedendo intorno!
<< E’ successo, con lei. >> Roberta mi piantò addosso sue occhi sconvolti.
<< Successo cosa? >> Chiese.
<< Il tuo amico è diventato un uomo! >> Annunciai tutto contento. Solo a ripensarci mi sento ridicolo!
<< Complimenti. >> Chiosò lei senza troppa lena.
<< Ti senti bene? Sei sbiancata di colpo. >> Le chiesi, posando una mano sulla schiena. Chissà come dev’essersi sentita in quel momento. Si alzò.
<< No, non sto bene, credo siano cose di donne, ci vediamo! >> Sentenziò scappando via scalza.
<< Che seccatura dev’essere esistere come donna! >> Commentai non capendo la reale ragione della sua fuga.
 
 
Mi chino su di lei e appoggio le mie labbra alla sua guancia.
<< Che stupido sono stato… Sono stato un cretino a non capire prima di tenerci così tanto a te, sono stato un egocentrico per non accorgermi prima dei tuoi sentimenti e uno stronzo per averti fatto passare tutto quello che hai dovuto passare… No, non posso sapere come ti sei realmente sentita mentre ti narravo le mie imprese di donnaiolo! Ti chiedo scusa, stella. Sono un idiota e spero tu un giorno possa perdonarmi! Adesso sono qui e mettiti in testa che non intendo tornare indietro, non scapperò perché ho finalmente aperto gli occhi, ho capito che sei tu il mio destino! Dormi bene. >> Le sussurro, posandole un lieve bacio su quelle sue labbra che ho recentemente scoperto mi fanno impazzire.
 
 
 
Massimiliano
<< Adesso me lo dici come hai fatto a far scappare Jenny? >> Le domando curioso e divertito per la sua gelosia. Dubito che sia capitata in quella palestra per puro caso! Abbiamo appena finito di fare l’amore, Giulia è stesa su di me, disegna linee immaginarie sul mio petto.
<< Vuoi parlare di questa tizia mentre siamo nudi nel tuo letto? >> Domanda indispettita. Catturo le sue labbra in un bacio di breve durata.
<< Quando te ne sei andato dall’azienda hai perso il biglietto da visita della palestra, non potevo stare con le mani in mano mentre quella tizia provava a sedurti! >> Confessa. Sorrido.
<< Prima che arrivassi ho passato con lei mezz’ora e non mi è successo quello che mi è accaduto con te in cinque minuti! >>
<< A cosa ti riferisci? >> Domanda piena di dubbi.
<< Perché credi che sia scappato al bagno? >> Le domando. Spalanca occhi e bocca divertita.
<< Mi prendi in giro? >> Ridacchia portandosi una mano alla bocca.
<< No! Non mi era mai successo niente del genere prima d’ora… Mi ecciti, mi fai impazzire! >> Le confesso portando le mani sotto le lenzuola per afferrare i suoi glutei. Sorride compiaciuta.
<< Ed io non ero mai morta tanto di gelosia… >> Confessa passandomi l’indice sotto il mento. Faccio di nuovo mie le sue labbra. Giulia allunga il braccio verso il comodino per guardare il mio cellulare.
<< E’ tardissimo, devo tornare subito a casa o mio padre mobiliterà l’esercito per cercarmi se non torno a casa a dormire! >> Sbuffo davanti a questo suo intervento. Ha vent’anni e mi sembra emancipata! Inoltre questo rigore non ha senso in una famiglia come la sua!
<< Non guardarmi così… dispiace anche a me, ma sono l’unica figlia femmina di mio padre! Pretende che dorma a casa! >> Giulia si sposta sul bordo del letto e inizia a rivestirsi.
<< Mi piacerebbe passare la notte con te. >> Le sussurro all’orecchio abbracciandola da dietro.
<< Dovrei dire a mio padre che voglio vivere da sola… infondo sono abbastanza grande per farlo! >> Propone a se stessa.
<< Ho saputo quello che è successo tra tuo padre e Lorenzo Mendoza. Come stai? >> Le domando.
<< Era ovvio che il gesto mio padre non avrebbe portato niente di buono, non so in cosa sperasse! Io sto meglio, anche se tra me e Roberta le cose non sono mutate! Abbiamo lo stesso rapporto freddo di prima! >>
<< Ma è tua sorella. >> Le ricordo.
<< Ci siamo sempre parlate a stento, non so come potrei cambiare le cose. Soprattutto dopo le recenti trovare di mio padre. >> Mi posa un bacio sulle labbra prima di alzarsi, pronta di tutto punto. Le faccio strada verso l’uscita.
<< Ci vediamo domani. >> Ricorda come per assicurarsi che non scappi durante la notte. Catturo le sue labbra un ultima volta prima di lasciarla andare.
<< Buona notte. >> Le auguro dolcemente.
<< Anche a te! >> Risponde prima di uscire da casa mia. La osservo salire sulla auto rossa e andarsene prima di richiudere la porta. So che stanotte non riuscirò a chiudere occhio e se mi addormenterò la sognerò!
 
 
 
Marcella
Gli ultimi passeggeri stanno prendendo posto e sistemando i loro bagagli a mano nell’apposito vano sopra i sedili. Mariabeatrice siede accanto al finestrino ed io in centro. Mariabeatrice si accorge che mi scappa una lacrima.
<< Cos’hai? >> Mi domanda.
<< Sto pensando ad Alex, non mi sono mai separata da lui! >> Faccio notare a mia sorella.
<< Sorellina vedrai che se la caverà, è grande oramai! >>
<< Lo so, ma mi mancherà molto! >> Piagnucolo.
<< Magari non è poi un male tagliare il cordone finalmente! Tu potrai rilassarti, scoprire che tuo figlio può crescere sano e bello anche se non ti occupi di lui costantemente come una mamma chioccia! >> Cerca di consolarmi Bea, facendomi vedere il bicchiere mezzo pieno. Annuisco e sorrido quando una ragazza si avvicina a noi con il suo bagaglio a mano. Non ci credo!
<< Non è possibile! >> Esclamo. L’amante di mio marito è sul mio stesso volo!
“S’invitano i gentili passeggeri di prendere posto e allacciare le cinture di sicurezza per preparasi al decollo” Ci invita una voce che riempie l’aereo. Balzo il piedi.
<< Non ci credo… questo sarebbe il mio posto! >> Annuncia indicando il posto vuoto alla mia destra. Non ha alcun ritegno!
<< Te lo puoi anche scordare, non siederò mia accanto alla regina delle sgualdrine! >> Esplodo verso l’amante di mio marito. Tutti ci osservano e mia sorella si alza in piedi per cercare di calmarmi.
<< Signora, moderi i termini! Io ho pagato il biglietto come lei e mi è stato assegnato questo posto, per tanto me lo prendo! Neanche io faccio i salti di gioia per il fatto che le siederò accanto, non si dia tante arie! >> Rimbrotta quella lì tentando di sedersi. Io m’intrometto e i nostri fondoschiena si ritrovano a lottare per occupare quel posto.
<< Marce, sei pazza? Non è da te comportarti così! >> Mi ricorda Bea. Ha ragione, non è da me farmi coinvolgere in queste scene pietose! Che mi succede? Ci rinuncio e lei si siede. Una hostess si avvicina a noi.
<< C’è qualche problema? >> Domanda la ragazza bionda.
<< Sì in effetti… Non voglio sedere accanto a lei, sarebbe possibile cambiare posto? >> Domando alla ragazza.
<< Mi dispiace signora, ma l’aereo è al completo! Vi devo chiedere di fare silenzio, di sedere e di allacciare le cinture di sicurezza perché stiamo per decollare! >> Mi risponde la ragazza.
<< Allora scendiamo! >>
<< Non è possibile, come ho detto stiamo per decollare. Per favore sedete e allacciate le cinture. >> Risponde ancora una volta la ragazza. No, non siederò accanto a questa poco di buono!
<< Se per voi va bene la signorina può sedere al mio posto! >> S’intromette un’elegante signora più grande di me, avrà 65 anni, seduta nel posto centrale della fila centrale. L’hostess ci pensa un po’ su prima di accettare.
<< Forse è meglio, così mettiamo fine a questa ridicola diatriba. Ti facevo una donna con più classe Marcella! >> Interviene quella tipa. Sto per scagliarmi su di lei quando Bea mi ferma. La signora prende posto accanto a me.
<< La ringrazio! >>
<< Sono Gabriela Moralez, molto piacere! >>
<< Marcella Valencia a mia sorella Mariabeatrice! >>
<< Non c’è di che signora, anche il mio primo marito mi ha tradito, l’ho lasciato in mutande quel mascalzone! >> Intervie sotto voce. Bea ed io ci scambiamo uno sguardo.
<< Lei come ha fatto a capire che quella… >>
<< Bella signora, quando due donne litigano in quel modo lì c’entra sempre un uomo! Com’è andata la faccenda? >> Mi domanda di sottecchi. Oddio, mi è capitata una pettegola! Forse era meglio la sgualdrinella!
 
 
Daniele
Ormai sono un’anima fuori dal suo corpo, un’anima che non riesce a trapassare. Neanche all’inferno mi vogliono! Anzi, il mio tormento è questo, restare su questa terra e vedere quanto male ho fatto!
<< Cari fratelli, siamo qui riuniti quest’oggi per dare l’estremo saluto al nostro amico Daniele. Quest’uomo è stato una figura importante per il nostro paese, è stato un marito e un padre. Dio perdoni i suoi peccati perché non è stato in grado di osservare con diligenza gli obblighi famigliari, perché non è stato bravo nel suo ruolo di marito e padre tanto quanto lo è stato nel suo lavoro… >> Ascolto la bizzarra predica del sacerdote al mio funerale a cui sono presenti solo mia moglie, Giulia, Giulio e Mariabeatrice. Tutta la chiesa e vuota e sotto l’ingrandimento della mia foto, accanto all’altare, c’è solo un misero mazzo di fiori e una candela che avrà messo lì Patrizia probabilmente. I miei parenti non stanno piangendo.
Mi sveglio di soprassalto, tutto sudato.
<< Non volevo svegliarti. >> Sussurra Patrizia nella penombra della nostra stanza. Anche se mi permette di dormire nello stesso letto non mi sfiora da giorni.
<< Patrizia, cosa fai in piedi? Sono le 4 e mezza! >> Constato.
<< Vado all’aeroporto a prendere le tue sorelle! >> Mi avvisa. Me ne ero dimenticato, oggi tornerà Marcella, dopo 26 anni. Chissà se mi parlerà!
<< Torna a dormire Daniele, a dopo! >> Mi saluta, uscendo dalla stanza. Sè, torna a dormire… fosse facile dopo il sogno che ho appena fatto!
 
 
 
Marcella
Scendiamo dall’aereo, attraversiamo il corridoio sospeso e raggiungiamo l’aeroporto di Bogotà Mariabeatrice ed io ci avviciniamo al nastro dei bagagli e preleviamo le nostre valigie, la mia in policarbonato e la sua a in stoffa con motivo a scacchi. C’incamminiamo verso l’uscita. Quando la raggiungiamo noto subito Patrizia che agita la mano, accanto a lei c’è un uomo dalla presenza importante che ci rivolge le spalle e il mio cuore perde un battito. E’ mio fratello Daniele? Solo adesso mi rendo conto che ho voglia di vederlo! L’uomo però non si volta e si allontana per i fatti suoi.
<< Signora, signora! >> Mi chiama una hostess mentre mia sorella mi percuote. Apro gli occhi.
<< Siamo atterrati Marce! >> Guardo fuori dal finestrino, sì siamo a Bogotà. Sono tornata nella mia natale dopo 26 anni e mi batte forte in cuore. Daniele avrà accompagnato Patrizia a prenderci? Preleviamo i nostri bagagli a mano. Scendiamo dall’aereo, attraversiamo il corridoio sospeso e raggiungiamo l’aeroporto di Bogotà. Mariabeatrice ed io ci avviciniamo al nastro dei bagagli e preleviamo le nostre valigie. Quando la raggiungiamo, come nel mio sogno, Patrizia agita la mano. A fianco a lei c’è un uomo di spalle e sento mancarmi il fiato.
<< Ben arrivate! >> Ci saluta Patrizia, ci scambiamo dei baci sulla guancia.
<< Gil, vada a prendere l’auto e ci aspetti di fronte all’entrata! >> Ordina Patrizia all’uomo che era di spalle, che è solo l’autista. Daniele non è venuto.
<< Daniele non è venuto? >> Domando retoricamente.
<< No Marce! Ho pensato che non avresti gradito una sua improvvisata! Sapete chi ho incontrato poco fa? L’ex fidanzata di Diego Mendoza, ha detto che aspettava una sua amica in arrivo da Miami. Marce spero non sia chi… >>
<< Speri male Patrizia, perché si tratta proprio di lei. Le avevano assegnato il posto accanto al mio e mi sono infiammata, ho dato spettacolo come un pescivendola e me ne vergogno. Una signora si è gentilmente offerta di scambiare il suo posto con quello dell’amante di mio marito! >>
<< Ah Marce… Certo che il destino è davvero beffardo! Tu decidi di venire qui in cerca di relax e quella ti segue come un’ombra! >> Chiosa Patrizia, mentre raggiungiamo l’uscita.
<< Per fortuna la città è tanto grande che dubito di incontrarla ancora! >> Commento mentre salgo in auto.
 
 
 
Paola
<< Sì è messa a gridare come una fruttivendola, che squallore! >> Chiosa Kelly alla fine del racconto sul suo incontro con Marcella Valencia.
<< Tu potevi evitare di provocarla… Devo ricordarti che sei tu ad esserti fatta suo marito?! Sei tu in torto in questa storia! >> Le faccio notare. Che le piaccia o no porta l’etichetta dell’amante per tanto della poco di buono!
<< Spero di non doverla più incrociare… Tu cosa mi dici del tuo appuntamento? E’ stato tanto terribile? >> Mi domanda. No, è proprio questo il punto, non mi aspettavo che sarei stata tanto bene e che sarei andata a casa così serena!
<< No, se escludiamo la sua predica circa il piano che abbiamo creato mia madre ed io. E’ stata una bella serata… Alla fine ha anche organizzato i fuochi d’artificio per me… >> Spiego. In 6 anni di relazione Diego non aveva mai fatto niente del genere (come invece sta facendo dopo pochi giorni con quell’altra) mentre questo tizio al primo appuntamento mi ha sorpreso come nessuno è riuscito a fare prima d’ora.
<< Per ciò uscirete ancora? >> Mi domanda.
<< Quando mi ha estorto questo appuntamento ha detto che il secondo, il terzo e così via glieli avrei chiesti io… Se lo può scordare, sono convinta che mi chiamerà ancora e allora deciderò! >>
<< La risposta è sì, ci vuoi uscire ancora! >> Commenta Kelly.
 
 
 
Camilla
<< Amore, amore sveglia! >> Sento dire dalla voce di David. Mi accordo che mi sta scrollando. Tocco con la mano il lato accanto al mio del letto, e mi accorgo che è vuoto! Apro gli occhi e noto che è inginocchiato sullo scendiletto, accanto a me.
<< David, ma sei già in piedi? A che ora ti sei alzato? >> Bofonchio stropicciandomi gli occhi.
<< Alle sei! >> Mi fa sapere.
<< Alle sei? Perché? >>
<< Principessa, alzati e chiudi gli occhi! >> Mi prega. Gli do la mano e mi aiuta ad alzarmi.
<< Cosa stai combinando? >> Domando. Lui mi tappa la bocca posandoci sopra un bacio.
<< Buongiorno amore! >> Mi augura.
<< Buongiorno anche a te! >> Gli auguro.
<< Adesso chiudi gli occhi, ti dirò io quando aprirli e non barare! >>
<< Ok, va bene! >> Ubbidisco divertita. Mi guida attraverso la mia, anzi adesso è la nostra casa, ma per essere sicura tasto l’ambiente attorno a me con la mano destra.
<< Siediti sul divano! >> Mi ordina quando arriviamo in salotto.
<< Posso aprirli? >>
<< No! Un attimo. >> Sentenzia. Passa qualche altro secondo e li apro quando mi dice di farlo. David è in piedi, sul tavolino del soggiorno che ha spostato dalla sua abituale collocazione, impugna una frusta da cucina e il cellulare. Mi porto le mani alla bocca e rido chiedendomi cosa stia combinando!
<< Ma che stai facendo? >> Gli domando. Inserisce una canzone e posa il cellulare.  E’ una vecchia canzone del cantante italiano Jovanotti ovvero “Ragazza magica”, si muove sul tavolino, muove le labbra senza emettere suoni e utilizza la frusta a mo di microfono. E’ matto e lo amo alla follia!
 
 
Che gioia la notte ti ho visto ballare poi rider
Di gusto senza malignità
La gente se vuole sa esser feroce
Sarcastica e cinica e senza pietà
Questa cosa che niente più vale la pena
Di starci a pensare che poi tanto boh
A me non mi piace io credo che invece
Il tempo è prezioso davvero un bel po'
Io quando ti guardo mi basta guardarti
E una bella notizia che porta allegria non c'è
Un paragone non è che un milione di altre notizie ti portano via
A forza di essere molto informato so poco di tutto
E dimentico di guardarti negli occhi sbloccare
I miei blocchi alzare il volume e pensare che si
Oh si
 
La mia ragazza è magica
E lancia in aria il mondo e lo riprende al volo
Trasforma un pomeriggio in un capolavoro
E mi fa stare bene oye ah
Quando io sto con lei
Se metti un vestito stampato a colori in gara coi fiori
Per me vin ci te non è l'apparenza ma
È l'apparizione che ti fa risplendere davanti a me
Sei luce di stella permetti la vita
Qui nel mio pianeta tutto parla di te
Il sangue che brilla la mia clorofilla
Che scorre nel legno di mille chitarre
Di mille violini suonati dal vento
Di mille telefoni in cerca di campo
È meglio per te che quando ti guardo
Non sai che ti guardo così come se
La luna sapesse che stiamo a guardarla
Potrebbe de decidere chi non ce n'è e mettersi
In posa cambiare qualcosa invece è bellissima così com'è
Così com'è, così com'è
La mia ragazza è magica
 
E lancia in aria il mondo e lo riprende al volo
Trasforma un pomeriggio in un capolavoro
E mi fa stare bene oye ah
Quando io sto con lei
Ispiri i poeti confondi i magneti
Tu sei la mia luna ti sei la mia dea
Che sale e che scende si spegne e si accende
Governa gli amori
Su e giù la marea e mandi i gatti sui tetti a star fuori le notti
Che poi quand'è giorno ti sembrano pigri
Ma è solo stanchezza che tutta l'ebrezza
Di notti d'amore da piccole tigri
Si sentono allegri si fingono saggi domestici
E lenti un po' come noi con dividiamo
La stessa natura selvatica in fondo che bella
Che sei se il frigo è deserto mi porti all'aperto
Vogliamo una mela e mi passa la fame
E quando mi perdo e non mi ricordo mi basta pensarti
E poi mi ricordo il mio posto dov'è
Il mio posto sei te
 
La mia ragazza magica
Che lancia in aria il mondo e lo riprende al volo
Trasforma un pomeriggio in un capolavoro
E mi fa stare bene quando io sto con lei
E mi fa stare bene quando io penso a lei
Basta che penso a lei
 
 
 
Divertita e commossa applaudo e urlo “uuuuuh, bravo” alla fine di questo suo piccolo show. Non so se ridere o piangere! Rido con le lacrime agli occhi. Quando si avvicina a me gli allaccio le braccia al collo.
<< Dio, quanto ti amo tesoro mio! >> Gli ricordo per poi baciarlo.
<< Ti amo Cami, sei la mia vita! Adesso posso servirti la colazione? >>
<< Oooooh, come mi vizi stamattina! >> Gli dico sorridente mentre mi scosta la sedia e mi accomodo. David inizia a spalmare la marmellata sulle fette biscottate.
<< Non sapevo che fossi tanto bravo al karaoke! >> Scherzo, visto che lui non ha cantato ma si è limitato a muovere le labbra. Resto senza parole quando alzo la tazzina da caffè rovesciata: sul piattino ci sono due anelli di quel che sembra argento. Uno è più fine l’altro più grosso, sono luccicanti ed entrambi sono decorati da motivi in rilievo. David, che osserva la mia espressione di autentica sorpresa, lascia quel che stava facendo e si siede accanto a me. Afferra l’anello da donna e la mia mano destra.
<< Non sarà un anello di fidanzamento, ma è un simbolo. Il simbolo del mio amore smisurato per te, il simbolo che per me sei ciò che più conta, il simbolo che mi voglio impegnare con te! Il simbolo che sei solo mia! >> Dichiara, infilando l’anellino al mio anulare destro.
<< David… >> Balbetto con le lacrime agli occhi. Gli salto al collo per poi riempirlo di baci su tutto il viso.
<< Adesso tocca a te, sempre che tu voglia. >> Mi fa notare lanciano un’occhiata verso l’anello da uomo ancora posato sul piattino da caffè. Lo prendo in mano e, sorridendo, afferro la sua mano destra.
<< David, accetta questo anello come simbolo del mio amore, della mia fedeltà, della fiducia che ho in noi e anche per comunicare a tutte le altre donne del pianeta che sei solo mio! >> Dichiaro storpiando la promessa matrimoniale. Lo infilo al suo dito mentre lui sorride. Si prolunga verso di me, posa una mano sulla mia nuca e cattura le mie labbra.
<< Ti amo, sei la mia stella! >> Dichiara.
<< Ti amo anche io… Sono la ragazza più fortunata del pianeta. >>
 
 
Diego
Apro gli occhi, mi stiracchio e mi sento felice e pronto ad affrontare una nuova giornata. Lei non è al mio fianco nel letto e so perché si è alzata! Infilo le ciabatte e apro la porta della stanza. La casa è invasa da vari odori: sa di caffè, di latte, di disinfettante con cui mi è venuta la mia di pulire tutto ultimamente, dalla verdura alle sponde della culla! Scendo le scale e la mia giornata non può che diventare migliore quando la vedo passeggiare per il salotto con il nostro scricciolo in braccio, cullandolo e sussurrandogli “sssh”. Sul suo ventre si vede ancora il risultato della gravidanza terminata da poco. Mi sorride quando mi vede, le vado incontro e le poso un dolce bacio sulle labbra.
<< Buon giorno amore. >> Le auguro.
<< Buon giorno tesoro mio. Ho dovuto prendere l’album di foto del nostro matrimonio e raccontargli quando bello è stato per farlo calmare! >> Mi spiega.
<< Buon giorno anche a te Hermes, amore di papà! >>
Mi sveglio dolcemente. Anche se era solo un sogno sorrido ampiamente.
<< Buon giorno amore. >> Mi augura lei, come nel mio sogno, la quale si è svegliata prima di me.
<< Buon giorno vita mia. >> Le auguro baciandola.
<< Ti sei svegliato contento vedo… >> Mi fa notare. Le accarezzo la spalla nuda.
<< Stavo facendo un sogno che definirlo bello è poco! Abitavamo nella casa nuova, era mattino e scendevo al piano di sotto dove tu stavi cullando nostro figlio appena nato, ed eravamo sposati! >> Le racconto. Se i sogni si potessero riprender a proprio piacimento, resterei a letto per tutto il giorno! Lei sorride e arrossisce davanti al mio racconto.
<< Hai detto figlio perciò era un maschietto? E come si chiamava? >> Mi domanda curiosa.
<< Hermes, come mio nonno! Non ero semplicemente in visita in quel sogno perché sentivo e ricordo le emozioni che provavo… Ero felice sereno! E tu eri così bella! Avevi i capelli più lunghi di ora e avevi ancora la pancia del dopo-parto! >> Le racconto rivivendo il sogno. Mi stendo a letto a braccia aperte.
<< Fino a poco tempo fa scappavi dall’altare e adesso non vedi l’ora di andarci? >> Mi domanda a mo di batttuta. Cingo i suoi fianchi per accompagnarla verso il materasso e mi posiziono sopra di lei.
<< Con te andrei anche in capo al mondo, quando lo imparerai? >> Le ricordo prima di unire le nostre labbra in un bacio.
 
 
Francesco
Sveglio come una civetta fisso il soffitto. Ho in mano l’arma per impedire che s’interessi ulteriormente a quel tipo e sperare in una relazione tra di noi oppure il mezzo per dargli finalmente una soddisfazione e una speranza. Silvia entra nella mia stanza.
<< Cosa fai? Sembri una civetta! >> Chiosa utilizzando lo stesso paragone che ho pensato io.
<< Penso se fare la cosa buona e continuare ad essere una brava persona o pensare solo a me stesso per una volta. >> Le spiego.
<< Uh, uh…. Cosa sta succedendo? >> Mi domanda inginocchiandosi sul mio letto.
<< Michael mi ha confessato di avere una cotta per Cèsar Mora, dicendo che lui ha respinto perché è etero sessuale! >>
<< Maddai? Non l’avrei mai detto! E dove sta il problema? Se a quel tipo piacciono le donne Michael è tutto tuo, tra i due non potrà esserci niente. >>
<< Il problema sta nel fatto che Cèsar non è etero! Sai che è partito con un suo presunto amico? Qualche sera fa uscivo con Diego dall’azienda quando questa tipa un po’ squilibrata si è avvicinata a noi chiedendo chi fosse il direttore del personale, per tanto io mi sono qualificato come tale. Quella tipa mi ha stampato cinque dita in faccia dicendo che io avrei una storia clandestina con suo marito, il tizio che è partito per la Spagna con Cèsar Mora! >>
<< Un attimo! Perciò la squilibrata ti aveva scambiato per lui? >>
<< Esatto! Mi ha anche lanciato addosso una carta, una e-mail stampata inviata dall’ufficio del direttore del personale a Martìn e firmata Cèsar. La e-mail diceva qualcosa tipo “grazie della serata è stato bello fare di nuovo l’amore con te”… >> Silvia si porta le mani in viso davanti a questo scoop che le sto raccontando.
<< E adesso dov’è questa e-mail? >> Si domanda.
<< Ce l’ha Diego, ha detto che avrebbe chiamato Cèsar, non so se l’abbia fatto. >>
<< E Michael non sa tutto ciò! >> Ne deduce. Annuisco. << E tu non sai se dirglielo o meno… Immagino che la tentazione sia forte! >>
<< Sì, è forte, e questo mi spaventa perché io non sono quel tipo di persona! >>
<< E allora non esserlo… Fai la cosa giusta, fai il cupido della situazione! E poi scusa, quel tipo, sapendo di essere gay e che lo è anche Michael, ha rifiutato Michael. Magari ha usato la scusa dell’eterosessualità per non ferirlo dicendogli la verità cioè che non gli piace e per levarselo di torno? Anche perché, a quanto pare, ha una storia con questo Martìn! Potresti avere con lui una possibilità anche se glielo dicessi… Una cosa non esclude l’altra! >> Mi fa notare Silvia.
<< Non avevo visto la questione sotto quest’ottica. >>
<< Adesso vieni di la a fare colazione? >> Accetto di buon grado e la seguo in cucina.
 
 
 
Roberta
Apro lentamente gli occhi pronta a tornare alla realtà di tutti i giorni in cui Lorenzo mi considera solo un’amica e sbava dietro ad ogni 90-60-90 ed invece lo trovo che dorme al mio fianco. E’ girato sul fianco destro perciò posso osservare il suo viso, mi chiedo se stia sognando. Sorrido colma di gioia! I ricordi della sera prima sono immagini che scorrono nella mia mente ed emozioni impresse nel mio cuore. Non posso credere che il mio sogno sia diventato realtà! Lui mugugna e si stende sulla schiena per poi stropicciarsi gli occhi. Quando vede che sono sveglia mi sorride e torna sul fianco destro, appoggia la testa alla mano.
<< Buon giorno, dormito bene? >> Mi domanda con un ampio sorrido stampato in viso. Mi sembra un sogno!
<< Direi di sì, non ho mai dormito meglio. E tu? >> Gli domando contenta come una pasqua.
<< Sì! Ho fatto un sogno… Venivo a casa tua con una rosa, cenavamo insieme e poi ci siamo baciati. E tu nel sogno mi chiedevi se stavi sognando. >> Interviene facendomi ridere.
<< Le tue parole non rendono giustizia a quello che è realmente successo! >> E’ stato molto più emozionante!
<< Perciò non era un sogno? Ci siamo baciati davvero? >> Domanda. Queste dovrebbero essere le mie battute non le sue! Mi tiro su sui gomiti e mi avvicino a lui, il mio cuore batte forte! Temo di svenire!
<< Ti rinfresco la memoria. >> Asserisco a pochi centimetri dal suo volto.
<< Parli sempre quando invece dovresti fare altro. >> Mi riprende, prima di azzerare la distanza tra le nostre labbra.
 
 
 
Giulia
Apro gli occhi e mi sento felice! Mi siedo sul letto e stendo le braccia per stiracchiarmi quando mi accorgo che il mio telefono vibra a causa di una chiamata in arrivo. E’ lui! Sorrido mentre rispondo.
<< Buongiorno. >> Lo saluto.
<< Buongiorno. Come hai dormito? >> Mi chiede.
<< Avrei dormito meglio se fossi rimasta da te… oggi stesso dirò ai miei che intendo vivere da sola. >>
<< Oggi ci vediamo per pranzo? >> Mi domanda. Mi piacerebbe!
<< Sempre che a Jenny non venga voglia di unirsi a noi! >> Lo punzecchio.
<< Non ti facevo così gelosa… >>
<< Lo hai detto tu che sono viziata, divento molto ma molto sgradevole quando mi viene tolto ciò che è mio! Comunque oggi sarò all’Hotel Carlton per girare lo spot! >>
<< Ti raggiungerò ovunque sarai! >>
<< Secondo me non conviene, ora che arriverai ti sarai mangiato già mezza pausa pranzo. Ci vediamo direttamente stasera? Stamattina però passo in azienda prima di andare all’Hotel. >>
<< Va bene, ci vediamo tra poco allora. >>
<< Bene. >> Rispondo, nessuno dei due chiude la comunicazione.
<< Non vedo l’ora di vederti. >> Mi fa sapere prima di chiudere la comunicazione. Mi stendo a letto e sorrido.
 
 
 
Alexander
Esco dal bagno dopo essermi fatto la barba e mi siedo al tavolo della cucina di questo appartamento che abbiamo da poco preso in affitto a Roma, è la terza città che cambiamo. Lei ha un’espressione strana in volto.
<< Amore mio, cos’hai questa mattina? >> Le domando posando la mia mano sulla sua.
<< Questa notte mi ha chiamata mio padre e ci ho parlato. >>
<< Immagino ti abbia implorata di nuovo di tornare a casa… >>
<< Non proprio. Ha detto che se non torno a casa, da sola, mi posso dimenticare di avere una famiglia! Che si trasferiranno altrove e non li ritroverò mai più! >> Confessa con le lacrime agli occhi.
<< Abbiamo sbagliato a scappare! >> Esclama spezzandomi il cuore. Vuole lasciarmi, sapevo sarebbe successo!
<< Ma è stata una tua idea… >> Le faccio notare. Io ero contrario, sospettavo che sarebbe finita male!
<< Mi dispiace Alex… Si tratta della mia famiglia. Dobbiamo chiuderla qui! >> Esclama tra le lacrime correndo in camera da letto.
Apro gli occhi di colpo e mi ritrovo tutto sudato. Che incubo! Sarebbe un tremendo errore scappare… Ne ero certo prima di quest’incubo e adesso ne sono sicuro al 100% adesso! Non dovrò accettare questa soluzione se Olga me la proporrà!
 
 
 
 
Lorenzo
Arriviamo in azienda con due auto diverse e parcheggiamo nel garage sotterraneo. Quando scendiamo dalle nostre auto le vado incontro e la prendo per mano mentre aspettiamo l’ascensore. Ho l’impressione che oggi il mondo sia cambiato! Quando entriamo in ascensore l’attiro a me e la bacio. Non riesco più a staccare le mie labbra dalle sue!
<< Non so se riuscirò a starti lontano per tutto il giorno… >> Le soffio sulle labbra.
<< Ripetilo. >> Mi ordina lei sorridente.
<< Sarà un supplizio fare a meno di queste labbra per le prossime ore. >> Ripeto.
<< Oggi l’atelier è vuoto, quando ti viene voglia mandami un messaggio e ci vediamo lì! >> Sorrido malizioso davanti alla sua frase “quando ti viene voglia”. Lei lo nota, arrossisce e mi da un colpetto sulla spalla. Ci separiamo quando l’ascensore sta per raggiungere la hall dell’azienda. Vi entrano Camilla e David i quali ci guardano, si cambiano uno sguardo e sorridono prima di entrare nella cabina.
<< Buongiorno! >> Salutano.
<< Buongiorno. >> Salutiamo di rimando. Non posso non notare che lei e mia sorella si cambiano continui sguardi e sorrisi. Quando l’ascensore arriva al piano loro due si prendono a braccetto.
<< Ti devo aiutare con quella cosa, quel fascicolo… >> Interviene mia sorella verso… la mia ragazza. Sì, Roberta è la mia ragazza! E’ una cosa strana da pensare ma infinitamente piacevole! Sorrido divertito davanti a questa scena.
<< Sì, hai ragione, quella cosa… A dopo! >> Risponde Roberta.
<< A dopo. >> Le rispondo languidamente. Ci scambiamo uno sguardo.
<< Uh, uh! >> Esclama mia sorella prima di trascinarla verso il suo ufficio. Chissà quante cose avranno da dirsi! Sto per entrare nel mio studio quando David mi posa una mano sulla spalla.
<< Ti va di fare quattro chiacchiere? >> Mi domanda. Annuisco e mi prega di seguirlo fin dentro il suo ufficio. Ci accomodiamo entrambi sul divano.
<< Sai Lorenzo, quando i miei mi hanno raccontato dell’esistenza di una sorellastra per pochi istanti ho pensato cose tipo come fosse, che carattere avesse, come la pensasse pensando al peggio. Quando mi hanno detto che era Roberta sono stato contento in un certo senso, certo la conoscevo poco ma da quel poco sapevo che era una brava ragazza. >> Introduce.
<< Non è solo una brava ragazza… E’ speciale, lo è sempre stata! E ha una forza d’animo che poche volte ho visto nelle persone. Insomma, mi ha aspettato per tanto tempo! >> Ricordo. 10 anni senza mai perdersi d’animo!
<< Non ti nascondo che sono un po’ preoccupato per questa neo-relazione… Perché tu con lei vuoi iniziare una relazione, giusto? >> Domanda conferma.
<< Sì, lo voglio! >> Preciso.
<< Che non avrà lo stesso epilogo che ha avuto quella con Silvia, mi auguro! Lorenzo come suo fratello mi preoccupa un po’ questo tuo saltare da una parta all’altra e la tua nota infedeltà è preoccupante! >> Confessa. Credo che questa cantilena la sentirò per molto tempo!
<< Con Silvia ho deciso non tornarci insieme perché mi sono reso conto che per me Roberta non era solo un’amica! In qualche modo Silvia lo aveva capito prima di me visto che non ha mai nascosto la sua gelosia verso di lei. Credo che l’approccio di Roberta al golf club sia stato l’inizio di tutto… Mi ha spinto a riflettere sul nostro rapporto! Mio padre ha detto che non accoglierebbe con gioia una mia relazione con Roberta per via del mio passato sentimentale… Non gli ho detto che ferirla sarebbe lo sbaglio peggiore che possa commettere nella mia vita perché sapevo che sarebbe stato tutto inutile con mio padre e si sarebbe opposto come fa chiaramente detto! >> Gli spiego.
<< Vuoi dire che se un’altra bella ragazza si accostasse a te le respingeresti? >> Mi domanda.
<< Sì! Ho solo lei in testa e nel cuore, e spero che almeno tu mi creda! >>
<< Io ti credo Lorenzo, ti do fiducia, ma ti aprirò la testa in due come un cocomero se dovessi prenderla in giro, messaggio recepito? >>
<< Alla perfezione. >> Confermo quando qualcuno bussa alla porta del suo ufficio.
<< Avanti! >> Invita David, fa capolino mio fratello Diego, mi guarda sorpreso di trovarci seduti insieme sul divano dato che David ed io non abbiamo mai avuto tanta confidenza.
<< Ciao Diego! >> Lo saluta David.
<< Ciao! >> Saluto mio fratello.
<< Ciao a entrambi! David hai contattato qualche DJ? >> Domanda Diego a David.
<< Non ancora, ma prima di venire qui ho letto una e-mail interessante da parte di un certo… Alec Suarez! >> Gli spiega David passando a Diego il suo i-pad.
<< Questo tizio chiede molto meno di quello a cui siamo abituati… E dalle sue parole sembra molto interessato ad essere assunto da noi! >>
<< Chiamalo e prendi accordi con lui… Purché il suo compenso sia esattamente questa cifra! >> Gli ordina Diego rendendogli il tablet.
<< Di cosa stavate parlando? >> Ci domanda mentre sta per uscire dalla porta. David ed io ci osserviamo prima di fare spallucce.
<< Del più e del meno. >> Risponde David. Mi alzo dal divano.
<< Vado nel mio ufficio… Buona giornata tutti e due! >> Saluto abbandonando l’ufficio di David. Mi manca già e avrei solo voglia di andare nel suo ufficio e stringerla!
 
 
 
Massimiliano
Quando la vedo entrare dall’ingresso principale, radiosa e bellissima, le vado incontro e l’accompagno nello stanzino delle scope al pian terreno.
<< Abbiamo delle idee stravaganti questa mattina… >> Ammicca, allacciandomi le braccia al collo, dopo esserci baciati con passione.
<< Giulia stai buona su… Ieri sera non ti ho neanche chiesto com’è andato il provino. >>
<< Abbastanza bene, ho rischiato grosso quando hanno letto le cattive referenze di Ugo e Camilla ma Paco Martinez mi ha salvata da una fine certa! >>
<< E chi sarebbe costui? >> Domando avvertendo un certo fastidio.
<< Un noto attore che sarà il protagonista della serie tv. Pensa che durante il provino ho dovuto improvvisare una scena con lui e mi ha baciata a bruciapelo… Non me l’aspettavo proprio! >> Mi racconta come se niente fosse. Le tirò giù le braccia e sto per abbandonare lo stanzino quando mi ferma.
<< Non ti arrabbierai per questo… Quel tizio neanche lo conosco e come ti ho detto non mi aspettavo una cosa simile tant’è vero che sono rimasta sorpresa! Sei anche più sexy quando fai il geloso… >> Ammicca coccolandomi il petto e posando la testa nell’incavo del mio collo dove vi posa un bacio. Non c’è dubbio che questa ragazza ci sappia fare, sa bene come far capitolare un uomo! Mi domando solo che le sue tattiche da seduttrice d’ora in poi saranno riservate solo a me o anche ad altri?
<< Cosa c’è ancora? >> Mi domanda, notando che non corrispondo le sue attenzioni.
<< Mi stavo solo chiedendo se… Bhe insomma se ti senti libera di frequentare altri ragazzi… >> Lei incrocia le braccia.
<< E’ questo che stai pensando? Che potrei uscire di qui, fermare chiunque per strada e baciarlo mentre sto con te? No, non sono una suora, ma non ho mai tradito durante le poche relazioni che ho avuto! >> Tuona offesa. Riesco a fermarla prima che esca dallo stanzino e l’abbraccio da dietro.
<< Scusa! Ti ho espresso le mie paure nel modo errato… Non ti volevo offendere… >> Le soffio nell’orecchio destro.
<< Hai idea di cosa voglia dire essere etichettata come una sgualdrina perché hai osato divertirti un po’ di più di altre? Lo fa un uomo e va tutto bene ma se lo fa una donna è una puttana! L’ultima cosa che vorrei è sentirmelo dire da te… Anche se so perfettamente che lo pensi! >> La giro intrappolandola tra il mio corpo e la porta.
<< Avrei paura di condividerti con altri anche se fossi Miss Pudore! A me non importa niente del tuo passato, è solo del presente che mi preoccupo! >>
<< Non ti tradirò! Lo so che ci conosciamo da poco ma ho occhi solo per te… >> Mi confessa. Catturo le sue labbra in un bacio quando sentiamo delle voci provenire dalla hall. Ci salutiamo con qualche altro bacio prima di uscire dallo stanzino. Quando giungiamo nella hall Freddy e Jimmy ci guardano sorpresi.
<< Buon giorno. >> Augura loro Giulia. << Grazie per l’aiuto Massimiliano. >> Asserisce andando via.
<< Si era incastrata la porta del bagno! >> Asserisco a mo di giustificazione per rispondere agli sguardi interrogatori di Jimmy e di suo padre.
 
 
 
 
Roberta
Camilla emette gridolini di gioia quando, radiosa, le racconto quanto successo.
<< Guardati, hai gli occhi che brillano! >> Mi fa notare.
<< Non mi sembra ancora vero, è come se fossi stata catapultata in una fiaba >>
<< La tua fiaba dove tu sei la principessa… Quanto al principe azzurro ci toglieremo ogni dubbio! Vuoi ancora mettere in atto il piano, giusto? >> Chiede conferma.
<< Sinceramente me ne ero dimenticata… Non so se sia necessario! >>
<< Io dico che una conferma in più non fa mai male! >> Commenta Camilla.
<< Ok, facciamolo e non ne parliamo più sennò cambio idea! Abbiamo parlato solo di me fino adesso, non mi hai ancora detto da dove salta fuori quell’anello! >> Esclamo buttando l’occhio alla sua mano destra. Lei la tende verso di me così che possa osservare meglio l’anello.
<< Questa mattina l’ho trovato sotto la tazzina del caffè, ne ha preso uno per me e uno per sé e ce li siamo scambiati! Non è una proposta ufficiale ma è un impegno serio! Pensa che si è messo sul tavolino del soggiorno a cantare “Ragazza magica” con un frustino da cucina come microfono! >> Racconta tutta contenta. Non sono solo i miei di occhi a brillare!
<< Quel ragazzo è pazzo di te amica mia, se non ne è una prova questa! >>
<< Vedrai che avrai le tue conferme anche tu, questo è solo l’inizio! >> Mi fa notare. Ci afferriamo le mani a vicenda.
<< Ho aspettato per così tanto tempo questo momento! >> Commento contenta. Sì, ho ottenuto quello che volevo, tuttavia non mi posso dimenticare che a causa di questo qualcun altro sta soffrendo.
<< Ho provato a parlare con Leon… Non mi risponde al telefono! >> Racconto a Camilla.
<< E’ molto risentito nei tuoi confronti, credo sia normale che non ti parli. >>
<< Leon è un ragazzo fantastico… Ho commesso uno sbaglio ad illuderlo, anche ha sempre saputo che ero innamorata di un altro. >>
<< Tu gli sei piaciuta molto si è affezionato a te perciò si sente ferito. Fai passare un po’ di tempo e vedrai che accetterà le tue scuse. Parlando d’altro ho una sorpresa per te! >> Esclama tutta contenta. Posa sulla mia scrivania un grande sacco di cartone dal quale tira fuori parrucche, occhiali da vista, cappelli e due impermeabili scuri.
<< Sono cose che mi ha prestato Ugo! >> Mi spiega. Oddio, è proprio matta!
 
 
 
 
David
Il mio lavorare viene distratto da qualcuno che bussa alla porta del mio ufficio. Invito chiunque sia ad entrare.
<< Ciao David! >> Mi saluta Jimmy.
<< Jimmy ciao, accomodati! >> Lo invito.
<< Non serve David, sarà una cosa veloce. Mi chiedevo se tu e Camilla aveste preso delle decisioni su quanto successo ieri, per la questione di Lena e Giulio… >>
<< No, non sappiamo cosa stiano tramando né cosa fare! >> Rispondo abbandonando la schiena contro la poltrona nel mio ufficio.
<< E se Giulio stesse cercando d’infilarsi di nuovo tra di voi? Magari sta sfruttando Lena in questo senso, per creare attriti tra voi due. >> Ipotizza Jimmy. La sua teoria non è poi tanto sbagliata. Stringo i pugni fino a farmi diventare le nocche bianche.
<< Non risponderò più delle mie azioni se così dovesse essere! >> Tuono. Il solo pensiero mi manda ai matti.
<< O la spiegazione è questa oppure Giulio la sta aiutando ad arrivare a te senza alcun torna conto… >>
<< E di questo ne dubito fortemente! Deve per forza ricavarci qualcosa dal momento che la sta aiutando! Grazie amico… >> Jimmy sta per abbandonare il mio ufficio quando lo fermo con le mie parole.
<< Sei certo che vada tutto bene? >> Gli domando. Mi sembra un po’ strano il suo atteggiamento!
<< Sì David! >>
<< Sarà. Cerca di non pensare troppo a questa storia! >> Gli consiglio.
<< Voglio solo che quella cretina non crei altri problemi! >> Si giustifica abbandonando il mio ufficio. Mi fermo a riflettere scosso dall’ipotesi avanzata da Jimmy. Come ho fatto a non pensarci da me? E’ un suo tentativo per separare me e Camilla! Non ci penso su due volte prima di afferrare il cellulare e chiamarlo.
 
 
 
Giulio
Sbuffo quando leggo il suo nome di display del mio cellulare.
<< Che vuoi? >> Le domando quando rispondo.
<< Ciao! Ieri sera tuo fratello non si è presentato all’appuntamento! >> Mi informa. Era ovvio e ne ero certo!
<< Ed io che colpe ne ho? >>
<< Non mi prendere in giro! Lui non si presenta e vuoi farmi credere che tu non sai niente? Lo hai avvertito, è così?! >> Tuona.
<< Datti una calmata prima di tutto. Io non ho avvertito nessuno, non vengo meno ad un accordo! >>
<< E perché tuo fratello non si è presentato ad un appuntamento con te? >> Domanda.
<< Ed io che ne so?! Ti ripeto che non gli ho detto niente… Ho un’altra chiamata in arrivo! >>
<< Lo spero per te Giulio! >> Conclude ponendo fine alla conversazione. Accetto la chiama di David, chiedendomi cosa vorrà dirmi?
<< Ciao Dav… >>
<< Ascoltami bene! Non so cosa tu stia combinando con quell’altra cretina, del resto dovevo aspettarmi che sareste andati d’accordo! Sappi solo che il tuo pessimo piano è andato in fumo, non riuscirai e separarmi da Camilla! >> Tuona lasciandomi completamente di stucco.
<< Un attimo di cosa stai par… >> Cerco di dire.
<< Sto parlando del biglietto dove mi hai dato un appuntamento al quale si è presentata Lena! GIULIO, STAI FUORI DALLA MIA VITA, LASCIAMI IN PACE! Non ne posso più dei tuoi macchinamenti! STAI LONTANO DALLA MIA VITA! >> Urla per poi sbattermi il telefono in faccia. No, questo è un incubo… Mio fratello pensa che mi sia inventato tutto io per intromettermi tra lui e Camilla!
 
 
 
Silvia
<< Ciao Silvia, ti disturbo? >> Mi domanda Jenny quando rispondo al cellulare. Oggi le modelle hanno un giorno libero visto che Ugo e Camilla sono impegnati con lo spot. Mi allontano dal set.
<< No! Raccontami com’è andato il tuo appuntamento con Massimiliano? >> Chiedo incuriosita.
<< Non mi avevi detto che aveva una ragazza! >> Esclama.
<< Infatti non ce l’ha! >>
<< Eppure ieri sera in palestra si è presentata quella tizia, ha fatto una scenata e credo che i due siano andati via insieme. Quella bionda, la modella di punta! Giulia Valencia! >> Mi confessa.
<< Ma no, sei seria? Massimiliano e Giulia? Lo escludo! >> Per quel poco che lo conosco dubito che tizie come quella lo possano interessare se aveva scelto Isabella come moglie!
<< Credo che ti sbagli! Ma che sfortuna che ho… >>
<< Io non ne avevo idea e non so niente di questa presunta storia. Cercherò di capire come stanno le cose e non sarà poi tanto difficile, tu ancora non lo sai ma in quell’azienda esiste una banda di esperte spie! Loro conoscono vita, morte e miracoli di tutti! Passa una buona giornata! >> La saluto.
<< Anche tu Silvia! >> Mi saluta. Non perdo tempo e chiamo Annamaria!
 
 
 
Annamaria
<< Ma dici davvero?! >> Domando sorpresa dalla sua rivelazione.
<< Sì! Non credo che Jenny si sia inventata tutto! >>
<< Mia regina, cosa succede? >> Mi domanda mio marito.
<< Che scoop ragazzi… Grazie per la dritta, ci vediamo dopo! >> La saluto.
<< Freddy, non immaginerai mai! Il nostro receptionist ha una relazione con la figlia della bionda tinta! >> Annuncio a mio marito. La notizia attira l’attenzione delle altre ragazze, compresa Isabella, le quali si avvicinano.
<< Ecco perché questa mattina i due erano insieme con quelle espressioni così soddisfatte in viso! Pare che alla signorina le si fosse incastrata la porta del bagno e Massimiliano l’abbia aiutata! >> Mi fa sapere Freddy.
<< Cosa? E non hai pensato di dirmelo?! >> Mi rivolgo a mio marito dandogli un leggero buffetto sul braccio.
<< Come hai detto Annamaria? E chi te lo ha riferito? >> Domanda Berta incuriosita dal nuovo scoop.
<< Silvia! Jenny, una delle modelle, ieri sera aveva un appuntamento con Massimiliano. Si è presentata Giulia la quale ha fatto una mega scenata di gelosia e li ha visti andare via insieme! >> Racconto. Isabella resta abbastanza sorpresa dalla notizia.
<< Ragazze, secondo me la situazione è chiara. Il tipo si sta solo divertendo! >> Interviene Sandra.
<< Non dirmi che sei gelosa tu! >> Esclama Berta contro Isabella.
<< Ma come ti viene in mente? Io a breve andrò a vivere con il mio Diego! Sono solamente sorpresa, tutto qui! Giulia non è il modello di ogni virtù… Mi dispiacerebbe sinceramente se Massimiliano dovesse soffrite. Sono stata con lui per diversi anni e vi assicuro che ha un cuore d’oro e lo dona tutto quando s’innamora! Spero per lui che Giulia non lo faccia soffrire! >> Interviene Isabella. Provo a mandarle dei segnali con gli occhi, segnali che non coglie!
<< Magari è lui che non cerca impegni seri e l’ha cercata apposta! >> Suggerisce Sandra. Isabella si volta quando avverte rumori di passi che si allontanano e finalmente si accorge di Diego che si allontana sbattendo i piedi in terra.
<< Ho provato ad avvertirti che era lì! >> Le dico. Isabella va dietro a Diego il quale entra nel suo ufficio.
<< Bene ragazze, sono due le coppie da smascherare! Lorenzo con Roberta e Massimiliano con Giulia! >> Ricorda Berta. Anche se con abbiamo fatto progressi riguardo Lorenzo e Roberta!
 
 
 
 
FINE CAPITOLO 47.
 
 
 
Eccovi consegnato un altro capitolo. Due nuove coppie si sono formate, due coppie vivono felicemente la loro storia e c’è stato un grosso equivoco. Giulio ci è andato di mezzo! Marcella ha fatto ritorno a Bogotà e non può negare a se stessa che Daniele le manca. Come sarà il loro primo incontro? Come prenderà la notizia che il padre di suo nipote è Mario e il fatto che Marcella glielo ha tenuto nascosto per anni? Francesco farà la cosa giusta raccontando a Michael quello che sa su Cèsar?
Vi sono piaciuti i vari sogni dei personaggi? Come andrà il test d’amore messo in atto da Roberta e Camilla? Questo e altro nei prossimi capitoli!
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Betty la fea / Vai alla pagina dell'autore: Mew_vale