“Coraggio,” sussurra l’uomo “puoi farcela. Torneremo a Skyhold, andremo alla taverna e tu ti lamenterai che non è neanche lontanamente comparabile ai tuoi strambi pasti dalish. Devi solo resistere un altro pochino”

Tende la corda per l’ennesima volta. Le dita iniziano a far male. Lascia andare, la freccia si conficca nel collo di un templare rosso. Uno in meno, ma altri cento da buttare giù.

L’avvar è una furia, muovendosi a velocità folle tra i templari rossi, mulinando la spada. Sangue bagna il terreno e non sa di chi è, mentre le ferite iniziano a farsi sentire e la presa sulla spada si fa più debole.

Il mago è pieno di rabbia e spirito, mentre evoca la tempesta. Fulmini si abbattono contro i mostri corrotti dal lyrium, annientandoli. Ma non è abbastanza.

Il comandante lo trapassa da parte a parte con la spada.

Lo ha già visto accadere, l’arciere. Così giovani, così pieni di vita. Così pronti a sacrificarsi per uno scopo più alto.

Ha sempre pensato che alla fine della giornata l’importante era restare vivi. Ma ora sa che non è così, mentre si ritrova schiacciato al muro con un’amica morente a fianco e senza più frecce al suo arco.

“Non sei mai stato bravo a mentire” mormora la maga, tenendosi il fianco con una mano e lanciando una debole palla di fuoco con l’altra.

“Stai zitta”

“Non hai colpe. Nessuno di noi ne ha”

L’avvar è caduto, una freccia sleale gli ha colpito la nuca.

“Ce la possiamo ancora fare”

Questa è la più grande bugia che abbia mai detto, pensa, tirando fuori i pugnali. Sarà anche l’ultima.

Una freccia colpisce l’elfa al braccio, e lei cade a terra, contro il muro, accanto all’umano.

“Io… avrei voluto avere più tempo” la ragazza tira su col naso “Un po’ più di tempo sarebbe stato carino”

I templari sono tanti, troppi. L’arciere si lancia contro di loro, senza più frecce, senza più un arco.

“Non credevo che l’avrei mai detto…” sussurra la maga, quasi senza vedere la spada che cala verso di lei, inevitabile come il tramonto “Ma ho imparato molto, viaggiando con voi tutti.”

“Non abbiamo più ricevuto notizie da quella squadra. Mi dispiace, vostra eminenza.”