“Tutte le volte che ritornava se stesso non poteva fare a meno di sudare, e di certo non sarebbe uscito da quella casa con enormi aloni di sudore sulla camicia. Sì, era ormai sera, ma avere un tessuto appiccicato alla pelle – che, per quanto bella e profumata potesse essere, traspirava – non era esattamente confortevole.”
“Ma ora che le sua fobia era stata finalmente sgominata, aveva deciso di intraprendere per la prima volta una vita. Sì, perché, in realtà, non ne aveva mai vissuta una; sin da piccola era stata identificata dagli Uomini in Nero come un genio, un prodigio per la scienza, e, quindi, anche per i loro subdoli progetti. Non aveva vissuto infanzia, non aveva vissuto adolescenza. Viveva solo quando sua sorella era accanto a lei, ma, poi, loro avevano deciso di portarle via anche lei.”