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Autore: Clessidrus    11/08/2016    0 recensioni
Il protagonista di questa vicenda è Clessidrus, un giovane clessidriano un po imbranato che ha vissuto un'infanzia traumatica e questo l'ha portato a disprezzare le streghe. Ma ben presto, grazie alle sue nuove amiche, imparerà e capirà molte cose.
Genere: Comico, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Bukiyōna Majishan'
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|Era l'alba di un nuovo giorno nel regno delle streghe, tuttavia le cose da un po di tempo a questa parte non andarono granché. Infatti si aggirava nel regno una dispettosa creatura che passava le sue giornate a seminare caos. Le sue terribile azioni furono, rubare le piante del giardino botanico del regno, mangiare tutte le caramelle gommose della caramelleria e sopratutto disturbare il pisolino pomeridiano dei bambini dell'asilo. La regina delle streghe ordinò che il responsabile venisse catturato e portato immediatamente da lei. Così un giorno le streghe si misero a caccia del mostriciattolo, quest'ultimo stava nascosto tra i rami di un ciliegio mangiando una mela.|

Folletto: Bene, bene, bene. Che il divertimento abbia inizio.

|Così lo spiritello lanciò contro una strega il torsolo di mela e richiamò la sua attenzione facendogli la linguaccia. Una delle streghe lanciò dei dardi magici per congelarlo, ma lui usò la sua magica per tramutali in margherite.|

Folletto: Consideratelo un mio regalo signore, alla prossima.

|Il folletto volò via e le streghe lo inseguirono a galoppo delle loro scope. Dopodiché prese dal cappello la sua bacchetta magica.|

Folletto: Affinché i miei nemici siano scontenti/trasforma le loro scope in serpenti.

|In quel momento le scope delle streghe si tramutarono in serpenti, loro non solo precipitarono ma si presero un grandissimo spavento.|

Folletto: Che ridere! Funziona sempre!

|Ma ad un tratto apparì davanti a lui una nuvola di zucchero filato e ci andò a sbattere rimanendone appiccicato. Era stata opera di Majolin, l'attendente della regina delle streghe.|

Majolin: Per te è finita clessidriano, non opporre resistenza e ti garantisco che la tua punizione non sarà troppo crudele.

Folletto: Credi veramente che io mi faccia fermare da un semplice trucco magico che si insegna all'asilo delle streghe?

|Con un colpo della sua bacchetta il clessidriano trasformò la nuvola in uno sciame di farfalle e si liberò facilmente. Poi proseguì la sua fuga.|

Majolin: Non puoi sfuggirmi per sempre.

|La fuga del folletto continuò e si diresse al villaggio delle ranocchie. Lì passò ad una velocità talmente elevata che fece cadere come birilli molte rane.|

Rana: Razza di teppista!

|Mentre oltrepassò il villaggio il clessidriano cominciò a pensare a qualche incantesimo per fermare definitivamente la sua inseguitrice.|

Folletto: Vediamo, potrei trasformarla in una statua o magari aizzarle contro di lei dei falchi.......... Ci sono! La imprigionerò in una bolla.

|Intanto in una casa due streghe, Mota e Motamota, stavano preparando una pozione. Essa però cominciò a bollire molto forte.|

Motamota: Fai attenzione, questa pozione è infiammabile.

Mota: Hai ragione cara.

|Tuttavia un po di quella pozione fuoriuscì dal calderone e accese le micce di uno scatolo di fuochi d'artificio che stava vicino a loro.|

Motamota: A riparo!

|Così tutti i fuochi d'artificio si accesero e molti di loro schizzarono su in cielo.|

Folletto: Una bolla magica ti imprigionerò/Dalla quale liberarti solo io potrò

|Ma prima che potesse colpirla con l'incantesimo sulla sua strada gli esplosero in faccia alcuni fuochi d'artificio ed egli perse temporaneamente la sua vista.|

Folletto: I miei occhi! I miei occhi!

|A quel punto il folletto precipitò proprio dentro la casa di Mota e Motamota e perse la presa della sua bacchetta.|

Mota: Non mi ricordo che ci fosse un clessidriano nella ricetta.

|Poi giunse Majolin che gli sequestrò la bacchetta e lo imprigionò nel suo stesso incantesimo. Più tardi al palazzo, Majolin mostrò la creatura alla regina e gli raccontò di tutti i disastri e le marachelle che aveva combinato. In tutta risposta lui iniziò ad imprecare contro colei che l'aveva catturato...........peccato che la bolla magica era anche insonorizzata. |

Majolin:..........questo mostriciattolo è un pericolo non solo per le streghe ma anche per il mondo magico, del resto stiamo parlando di un viscido clessidriano, una delle creature più ignobili e malvagie che siano mai esistite. Suggerisco di rinchiuderlo nelle segrete. Oppure imprigionarlo in qualche talismano dalla quale non potrà uscire...........

Regina: Basta così! Non sarà necessario nessuna di queste punizioni. E adesso liberalo.

Majolin: Come volete mia regina.

|Con uno schiocco di dita Majolin lo liberò dalla bolla magica. La regina delle streghe notò il marchio a forma di spada che aveva il folletto sul suo busto.|

Regina: Come ti chiami?

Folletto: Clessidrus vostra maestà.

Regina: Dov'è hai preso quello stemma?

Clessidrus: Io.......Io non lo so. 

Regina: Come sarebbe a dire che non lo sai?

Clessidrus: Il problema è che non me lo ricordo. Vivo nel regno delle streghe da molto tempo, non ricordo niente della mia casa, della mia famiglia, dei miei simili. Ricordo solo una cosa che accadde tanto tempo fa quand'ero ancora in fasce..........

|Poi partì un flashback risalente a quando Clessidrus era solo un infante. Mentre passeggiava nella sua carrozzina con i suoi genitori ci fu una scossa sismica causata da un onda d'urto magica e successivamente una pioggia di sfere magiche caddero sulla città. I clessidriani scapparono e chi veniva colpito si tramutava in una statua di pietra. I genitori di Clessidrus provarono a scappare ma nella fretta la carrozzina cadde e il piccolo clessidriano rimase a terra piangendo. Proprio in quel preciso istante una di quelle sfere stava per colpirlo.|

Madre e Padre di Clessidrus: Oh no Clessidrus!

|I suoi genitori corsero veloci come il vento e con le loro bacchette lanciarono un incantesimo che lo teletrasportarono in un altra zona del mondo magico e ricevettero il colpo al posto suo. Il bambino si ritrovò nella foresta del mondo delle streghe sulla sua culla e con la sola compagnia della sua bacchetta magica, dopodiché iniziò a piangere . Il suo pianto venne sentito da una strega di passaggio che lo osservò e poi lo prese con se tra le sue braccia.........|

Clessidrus: E' tutto qui, i miei genitori e tutta la mia gente fu pietrificata dalle streghe. Venni trovato da Majopina, che mi ha accudito in tutti questi anni.

|Poi Clessidrus strappò dalle mani di Majolin la sua bacchetta e la puntò contro la regina.|

Clessidrus: E adesso voi la pagherete, avete fatto pietrificare i miei simili solo per il gusto di vederci soffrire! Beh adesso vi ripagherò con la vostra stessa moneta!

Regina: Non hai il coraggio.

Clessidrus: Hahahahaha, questa sì che è buona. Io sono Clessidrus, con la mia magia posso rendervi la vita in un completo disastro. 

Regina: In che modo? Trasformando le frecce in fiori o le scope in bisce da giardino? Oppure vuoi imprigionarmi in una semplice e banale bolla di sapone che persino una strega dell'asilo può facilmente liberarsi?

Clessidrus: Fate silenzio!

Regina: La verità è che tu hai un buon cuore, e non ti sogneresti minimamente di far del male a qualcuno.

Clessidrus: Vi sbagliate, io sono cattivo fino al midollo! L'ha detto pure la sua attendente!

Regina: Bene, allora dimostramelo. Trasformami in una statua di pietra.

Clessidrus: Con grande piacere. Ali di fata, acqua di stagno/Trasformo la regina in una statua di marmo.

|Il clessidriano concentrò la sua magia verso il bersaglio..........tuttavia cominciò a tremare e a sudare intensamente fino a quando non desistette. Si inginocchiò e cominciò a piangere.|

Clessidrus: Avete ragione, non ho il coraggio di far del male a qualcuno. Punitemi se volete, rinchiudetemi nelle segrete, imprigionatemi in un talismano, è quello che mi merito per averle mancato di rispetto.

|Il povero Clessidrus continuò a implorare pietà, poi la regina si avvicinò a lui e gli accarezzò la sua testa coperta dal cappello.|

Regina: Non farò niente di tutto questo. Dammi la tua bacchetta.

Clessidrus: Certo.

|Il clessidriano ubbidì subito e gli diede la bacchetta magica.|

Regina: Non sei ancora pronto per padroneggiare una bacchetta di questa portata. Nelle mani di un inesperto può portare a disastri di proporzioni inimmaginabili. Per il momento la custodirò io, ti verrà restituita quando lo riterrò opportuno. 

Clessidrus: E' cosa ne sarà di me?

Regina: Sarai ospite nel mio castello fino a tempo indeterminato. La tua presenza nel mondo delle streghe creerà molti problemi visto che i clessidriani non sono molto voluti da noi, così come i maghi.

Clessidrus: Posso sapere il motivo? Perché ci disprezzate? Qual'è la causa di tutto questo?

Regina: Purtroppo non ti posso rispondere. Posso solo dirti che accadde tutto molto tempo fa, quando non ero io a governare il regno delle streghe. Ora ho bisogno di consultarmi con il consiglio per decidere la tua sorte, nel frattempo Majolin ti condurrà nelle tue stanze. E non preoccuparti per Majopina, manderò una lettera per dirgli che tu stai bene.

|Così Clessidrus venne scortato da Majolin nelle stanze reali.|

Majolin: Sei fortunato che la regina sia una strega magnanima. 

Clessidrus: Risparmiami le tue prediche. Sarò anche senza la mia bacchetta magica, ma io ho qualcosa che non mi toglierai mai. Ovvero il mio cappello magico!

|Poi prese dal suo cappello una bicicletta e iniziò a pedalare, ma Majolin con uno schiocco di dita la fece sparire e lui andò a sbattere contro il muro.|

Majolin: Adesso togliti il cappello.

Clessidrus: Stai scherzando spero? Non lo sai che succede a qualcuno che vede un clessidriano senza cappello? Diventa una statua di sabbia e sparisce per sempre.

Majolin: Stai bluffando.

Clessidrus: Credi veramente che mentirei su queste cose? Ok, toglimelo, poi mi racconti i dettagli........sempre se sopravvivi.

|La strega stava per mettere le mani sul suo cappello, ma poi ci ripensò e aprì una stanza reale.|

Majolin: Ecco qui la tua stanza. Vedi di non creare problemi rimanendo qui. Chiaro?

Clessidrus: Cristallino.

|Alla fine Majolin se ne andò sbattendo forte le porte.|

Clessidrus: Sono certo che diventeremo grandi amici.

|Disse lui con tono sarcastico. Clessidrus si affacciò alla finestra per vedere il paesaggio.|

Clessidrus: Accipicchia, la vista qui è da mozzare il fiato. Credo che mi piacerà vivere nel palazzo della regina delle streghe!

|Cominciò ad arredare la stanza come se fosse quella di casa sua e in un batter d'occhio finì tutto il lavoro. Tuttavia non si tolse dalla testa la domanda che gli aveva fatto la regina riguardante il suo stemma.|

Clessidrus: Perché era così interessata al mio stemma? Forse nasconde qualche significato.

|Intanto la regina entrò in una gigantesca sala dove erano custoditi i libri di magia più potenti che siano mai esistiti e sigillò la bacchetta del clessidriano in uno scrigno magico.|

Regina: Non ci sono dubbi, sono pochi i clessidriani che hanno bacchette di questo genere. Deve essere per forza lui.

 
  
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